''Ora piu' che mai il Primo Maggio va valorizzato, perche' solo con il lavoro possono essere ridotte le disuguaglianze sociali e rispettati valori costituzionali''. Lo afferma il segretario della Cgil di Pescara Luca Ondifero. ''Quanto all'Abruzzo dico che un pil a +0,1 non e' meno diverso dallo 0, specie quando si ha una disoccupazione al 10% - prosegue parlando Ondifero - la Cgil ha da tempo proposto un Piano straordinario del lavoro, con investimenti massicci per ammodernare questo paese. Sulla proposta del segretario nazionale Maurizio che ha lanciato l'idea di una riunificazione delle sigle sindacali: ''Ci sono evidenti ragioni storiche che ci impongono di ragionare su una unita' delle forze sindacali: il panorama del mondo del lavoro e' mutato rispetto al panorama della grandi fabbriche degli anni 60, va rimodulato il ruolo dei sindacati sulla base di queste mutate condizioni complessive. L'individualismo della societa' contemporanea, la natura stessa dei lavoratoti, ostacola quel senso di idea collettiva, si fatica ad aggregare battaglie comuni. Ecco perche' bisogna riorganizzare il modello unitario, per essere piu' forti''
Leggi Tutto »Lavoro, cresce il numero degli occupati
A marzo 2019 la stima degli occupati è in crescita rispetto a febbraio (+0,3 per cento, pari a +60 mila unità); anche il tasso di occupazione sale, arrivando al 58,9 per cento (+0,2 punti percentuali). Lo rende noto l'Istat che oggi ha diffuso i dati provvisori degli occupati e disoccupati per il mese di marzo. L'aumento dell'occupazione è determinato da entrambe le componenti di genere e si concentra tra i minori di 34 anni (+69 mila); sono sostanzialmente stabili i 35-49enni mentre calano gli ultracinquantenni (-14 mila). Si registra una crescita dei dipendenti permanenti (+44 mila) e degli indipendenti (+14 mila), mentre risultano sostanzialmente stabili i dipendenti a termine.
Le persone in cerca di occupazione calano del 3,5 per cento (-96 mila). La diminuzione riguarda entrambi i generi e tutte le classi d'età. Il tasso di disoccupazione passa dal 10,5 per cento al 10,2 per cento con un calo di 0,4 punti percentuali. La stima complessiva degli inattivi tra i 15 e i 64 anni a marzo è sostanzialmente stabile come sintesi di una diminuzione tra i minori di 34 anni e un aumento tra gli over 35. Il tasso di inattività è invariato al 34,3 per cento per il terzo mese consecutivo.
Nel periodo da gennaio a marzo 2019 l'occupazione registra una crescita rispetto ai tre mesi precedenti, sia nel complesso (+0,2 per cento, pari a +46 mila) sia per genere. Nello stesso periodo diminuiscono i dipendenti a termine (-1,0 per cento, -31 mila), mentre aumentano sia i dipendenti permanenti (+0,4 per cento, +64 mila) sia gli indipendenti (+0,3 per cento, +14 mila). Nel trimestre all'aumento degli occupati si associa un calo delle persone in cerca di occupazione (-1,8 per cento, pari a -50 mila) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,1 per cento, -18 mila)
Su base annua l'occupazione cresce dello 0,5 per cento, pari a +114 mila unità. L'espansione interessa entrambe le componenti di genere, i 15-24enni (+63 mila) e gli ultracinquantenni (+210 mila). Al netto della componente demografica la variazione è positiva per tutte le classi di età. In un anno crescono soprattutto i dipendenti a termine (+65 mila) e si registrano segnali positivi anche per gli indipendenti (+51 mila), risultano sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti. Nei dodici mesi, la crescita degli occupati si accompagna al calo dei disoccupati (-7,3 per cento, pari a -208 mila unità) e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,3 per cento, -35 mila)
Leggi Tutto »Cresce nell’ultimo anno il lavoro nelle imprese
Cresce nell'ultimo anno il lavoro nelle imprese. Secondo i dati elaborati dalla Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi su base registro imprese al 2018 e 2017, sono 331 mila gli addetti dichiarati dalle imprese in più in Italia, +2%, su 17 milioni totali. In Lombardia, con 4 milioni di addetti, uno su quattro del totale nazionale, ci sono 113 mila addetti in più in un anno (+3%). Milano è prima per numero di addetti delle imprese con 2,2 milioni, seguita da Roma (1,5 milioni), Torino (751 mila) e Napoli (567 mila). Tra le prime 20 in Italia anche Brescia (5° con 416 mila addetti), Bergamo (7° con 386 mila), Monza Brianza (17° con 236 mila) e Varese (21° con 209 mila). Milano è anche prima per crescita in un anno (67 mila addetti in più, +3%) seguita da Roma (29 mila in più, +2%). Tra le prime più rapida la crescita a Bolzano, 11 mila addetti in più, +5% e a Mantova con 9 mila in più, +7%. E' il settore manifatturiero ad avere più addetti, 990 mila in Lombardia e 3,8 milioni in Italia, seguito dal commercio, 737 mila e 3,3 milioni. In Lombardia il terzo settore è quello dei servizi alle imprese (541 mila addetti), in Italia i servizi di alloggio e alla ristorazione (1,7 milioni).
In Italia il 14,7% degli addetti (2,5 milioni) è in imprese femminili, in Lombardia il 10% (419 mila, +1,8% in cinque anni, con un picco a Milano, 148 mila, +6,5% dal 2013 al 2018). Se per numero di addetti delle imprese femminili prime sono Roma (179 mila), Milano (148 mila) e Napoli (100 mila) sono Benevento, Prato, Enna e Frosinone dove le donne danno più lavoro, con circa un posto su quattro. In Lombardia la prima è Pavia col 18%. Il 5% degli addetti italiani, circa 905 mila, lavora in imprese straniere, un dato in crescita del 5,6% in un anno. In Lombardia sono 197 mila e pesano il 4,8% sugli addetti delle imprese lombarde, +23% in cinque anni. Prime per stranieri datori di lavoro sono Prato col 34% degli addetti totali del territorio, poi Firenze, Imperia e Teramo (10% circa). In Lombardia prime per peso sono Pavia e Lodi (7% del totale). Sono infine 939 mila gli addetti delle imprese giovani in Italia e 142 mila in Lombardia, pesano rispettivamente il 5,4% e il 3,4% su tutti gli addetti d’impresa. Prime per numero di addetti nelle imprese giovani sono Roma con circa 65 mila, Napoli con 63 mila e Milano, con circa 55 mila, mentre per peso degli addetti sul totale prime sono Crotone, Reggio Calabria e Caserta con oltre il 10% di tutti i posti nelle imprese del territorio. In Lombardia prime per peso sono Pavia e Lodi (6% del totale).
Leggi Tutto »Traforo del Gran Sasso, Marsilio: il Governo valuti su stato di emergenza
Valutare se sussistano le condizioni per lo stato di emergenza e nominare un commissario, con "pieni poteri e risorse per sciogliere tutti i nodi e mettere in sicurezza il sistema". Lo chiede al Governo la Regione Abruzzo, con delibera di Giunta approvata oggi, a proposito dell'area del Gran Sasso dove insistono il traforo autostradale e i Laboratori dell'Infn, contestualmente alla captazione delle acque potabili. "Una situazione unica al mondo che impone decisioni importanti ed emergenziali" dice il governatore, Marco Marsilio.
A margine della seduta della Giunta regionale d'Abruzzo, il presidente Marsilio e il vicepresidente e assessore al Sistema idrico, Emanuele Imprudente, hanno sottolineato che, comunque, al momento "non c'e' una situazione di emergenza e non ci sono problemi per l'acqua" grazie a "protocolli e dispositivi per il monitoraggio costante. Non c'e' piu' tempo da perdere, e' da troppo che assistiamo a un rimpallo di responsabilita'. La Giunta oggi ha deliberato la richiesta al Governo di valutare lo stato di emergenza, l'unicita' della situazione del Gran Sasso, e' necessario che ci sia un'assunzione di responsabilita' a tutti i livelli. La Regione non ha competenze dirette: non e' ne' proprietaria degli impianti ne' dell'autostrada e non puo' spendere le risorse che servono per fare gli interventi importanti che devono essere fatti".
"La Regione - ha aggiunto Marsilio - si pone in un atteggiamento collaborativo e propositivo con il Governo. A nostro avviso il Governo deve nominare un commissario che abbia i poteri e le risorse per sciogliere tutti i nodi, per mettere in sicurezza e a regime tutto questo sistema e garantire contemporaneamente la sicurezza e la captazione delle acque, la percorribilita' dell'autostrada e del traforo e la funzionalita' e operativita' dei Laboratori nazionali del Gran Sasso". Su tempi e modalita' degli interventi, come la chiusura del traforo autostradale, Imprudente ha dichiarato: "Non puo' essere la politica a dirlo, ma servono tecnici che possano valutare come gestire i sistemi contemporaneamente. I tempi non possono che essere dettati dall'azione stessa che mettera' in piedi il commissario, perche' ad oggi abbiamo soltanto degli studi che la passata Giunta ha trasmesso". "Chiediamo la nomina di un soggetto che abbia ampi poteri, che possa fare progetti veri e non gli studi, che possa quantificare le risorse necessarie e i tempi dell'intervento. E' un problema di cui si parla da vent'anni, senza che si sia mai arrivati a una soluzione definitiva. Noi - ha concluso il vicepresidente della Giunta - vogliamo trovarla, nell'interesse della salute degli abruzzesi, nell'interesse delle persone che quotidianamente passano sotto al traforo e nell'interesse della scienza internazionale"
Leggi Tutto »Unimpresa, la pressione fiscale salirà al 42,7% in 2020
La spesa statale crescerà progressivamente nei prossimi quattro anni: tra il 2019 e il 2022, dalle casse del Tesoro usciranno, in tutto, 75 miliardi di euro in più rispetto al 2018. Salirà di 36 miliardi (+13%) la spesa per le pensioni e di oltre 11 miliardi (+14%) quella per le prestazioni sociali, di 3 miliardi (+2%) quella per gli stipendi dei dipendenti pubblici, di oltre 6 miliardi (+4%) l'esborso per forniture e servizi. Questi i dati principali dell'operazione fact checking realizzata dal Centro studi di Unimpresa sul Documento di economia e finanza approvato il 9 aprile dal Consiglio dei ministri, secondo la quale aumenterà anche la spesa per interessi sul debito di 8,7 miliardi (+13%) e la sanità subirà un aumento di oltre 7 miliardi (+6%).
Secondo l'analisi del Centro studi dell'associazione, realizzata sulla base del Def del 9 aprile scorso, il totale delle uscite si attesterà a 869,7 miliardi nel 2019, a 894,9 miliardi nel 2020, a 912,2 miliardi nel 2021 e a 929,1 miliardi nel 2022. Complessivamente, rispetto al 2018, quando il bilancio si è chiuso con uscite pari a 853,6 miliardi, ci sarà un incremento della spesa di 75,5 miliardi (+8,85%). Saliranno le uscite correnti per complessivi 60,8 miliardi (+8,66%) e subirà un incremento anche la spesa per il servizio del debito pubblico (interessi passivi) pari a 8,7 miliardi (+13,48%). In lieve crescita, invece, la spesa in conto capitale ovvero la voce che riguarda gli investimenti pubblici, specie quelli in infrastrutture e grandi opere: lo Stato spenderà poco e ci sarà un leggero aumento di 6,6 miliardi (+11,39%). Le uscite correnti saliranno di 68,8 miliardi (+8,66%): dai 795,2 miliardi del 2018 si arriverà progressivamente agli 864,1 miliardi del 2022: in salita la voce degli stipendi dei dipendenti pubblici: dai 171,8 miliardi del 2018 ai 174,8 miliardi del 2022 con in incremento complessivo, nel quadriennio in esame, di 3,1 miliardi (+1,77%). Quanto alla spesa per forniture e servizi, l'aumento sarà di 6,1 miliardi (+4,25%) da 143,8 miliardi a a 149,9 miliardi. Per quanto riguarda il welfare, è prevista una salita della spesa per le pensioni di 36,3 miliardi (+13,52%) e di 11,8 miliardi (+14,81%) per le prestazioni sociali. Salirà anche la spesa sanitaria che nel 2018 si è attestata a quota 115,4 miliardi: nel 2019 arriverà a 118,1 miliardi, nel 2020 a 119,9 miliardi, nel 2021 a 121,3 miliardi, nel 2022 a 123,1 miliardi per un incremento totale di 7,6 miliardi (+6,62%).
Leggi Tutto »Giustizia civile, tempi lunghi in Italia
L'Italia resta tra i Paesi Ue ad avere i tempi piu' lunghi per risolvere i casi di contenzioso civile, amministrativo e commerciale. Emerge dalla valutazione annuale della Commissione europea, sulla base di dati del 2017. In testa alla classifica Ue c'e' la Danimarca, che per la risoluzione di questi casi, nel primo grado di giudizio, impiega in media 22 giorni. A Paesi come l'Olanda occorrono invece 83 giorni, a Spagna e Francia rispettivamente 258 e 300 giorni, mentre all'Italia 399. E tra i Paesi che hanno reso disponibile i propri dati, peggio dell'Italia fa solo Cipro (1.118 giorni). I tempi della giustizia italiana si dilatano ulteriormente per le decisioni sui casi di contenzioso civile e commerciale nel secondo e nel terzo grado di giudizio, rispettivamente 893 e 1.299 giorni. Un'eternita' se paragonati ai 111 giorni per la seconda istanza e agli 85 per la terza che servono in Estonia, o ai 109 e 98 in Svezia. In Germania occorrono 254 giorni per il secondo grado e 261 per il terzo, in Francia 464 e 469. "Elogio l'Italia, perche'" la tendenza negli anni e' positiva. "Ma deve fare di piu', perche' questi miglioramenti sono lenti", incoraggia il commissario europeo alla Giustizia Vera Jurova. "Il numero dei casi pendenti in Italia sta fortemente diminuendo nelle varie categorie - spiega - ma resta il piu' alto nell'Ue per i casi civili e commerciali. Un miglioramento pero' c'e'" e riguarda il tempo per risolvere i casi amministrativi, con un trend in calo negli ultimi cinque anni, per i giudizi di primo grado, dai 1037 giorni del 2010 agli 887 del 2017. Da un sondaggio di Eurobarometro intanto emerge che solo il 37% degli italiani ha una buona percezione dell'indipendenza della magistratura. Una situazione che troviamo anche in Spagna, e relega l'Italia nella parte bassa della graduatoria Ue. Percezioni positive piu' basse si trovano solo in Bulgaria, 34%; Slovacchia, 28%; e Croazia, 18%. In testa alla classifica europea si trovano invece la Danimarca, dove la buona percezione dell'indipendenza della magistratura raggiunge l'87%; Finlandia e Austria, 83%. In Germania e' al 74%; in Francia al 59%. Le principali cause della bassa percezione positiva indicate dagli italiani - secondo il sondaggio - sono legate a interferenze economiche, 33%; e politiche, 32%
Leggi Tutto »Coldiretti, il maltempo è una manna per Italia con un terzo di acqua in meno
Il maltempo è manna sull'Italia a secco con circa 1/3 di acqua in meno dopo che il primo trimestre del 2019 ha fatto registrare un deficit pluviometrico nazionale pari a quasi il 30% ma la situazione peggiore è al Nord dove le precipitazioni sono praticamente dimezzate rispetto alla media storica del periodo. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr dalla quale si evidenzia che l'allerta gialla della protezione civile per la perturbazione è scattata proprio nelle regioni dove è più pesante è stata la mancanza di precipitazioni ma anche più elevate sono le criticità idrogeologiche. L'allerta della protezione civile colpisce regioni con un territorio fragile in un Paese come l'Italia dove sono saliti a 7275 i comuni complessivamente a rischio frane e alluvioni, il 91,3% del totale ma la percentuale sale al 100% per Liguria e Toscana mentre e al 90% per il Piemonte, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Ispra.
Leggi Tutto »25 Aprile, l’Abruzzo celebra la festa della Liberazione
Il 25 aprile in Abruzzo a Taranta Peligna davanti al sacrario della Brigata Maiella. Ai piedi del monumento dedicato ai partigiani abruzzesi, si sono svolti gli eventi di commemorazione i ricordo degli eroi della Brigata Maiella con studenti, associazioni e sindacati. La Brigata Maiella ebbe un ruolo di primo piano nella lotta di liberazione dell'Italia. Nel 1944, i partigiani abruzzesi facevano parte della 209ª Divisione di fanteria dell'esercito, combattendo al fianco delle truppe alleate dall'Abruzzo fino al Veneto. La Brigata Maiella venne insignita della medaglia d'oro al valore militare nel 1963 e a Taranta Peligna, il 25 aprile del 2018, ci fu la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella
A Pescara le celebrazioni del 25 aprile sono cominciate dal cippo di Colle Pineta, nel giardino della scuola 11 febbraio 1944 dove furono giustiziati 9 giovani partigiani. A onorare la loro memoria il sindaco Marco Alessandrini, il prefetto S.E. Gerardina Basilicata, il presidente dell’Anpi Pescara Luca Prosperi, la dirigente della scuola, Raffaella Di Donato, il consigliere regionale Antonio Blasioli, famigliari dei partigiani uccisi e cittadini.
La Festa di Liberazione è proseguita in piazza Garibaldi, con il discorso del sindaco, l’onore ai caduti e il riconoscimento ad Adolfo Ceccherini, oggi 98enne, da giovane militante della libertà, l’ultimo dei partigiani rimasti in città al quale il Comune ha consegnato una pergamena e l’Anpi una targa e una tessera onoraria.
Si e' svolta con la tradizionale deposizione di corone di alloro la celebrazione del 25 aprile a Chieti. Il corteo istituzionale, organizzato dalla Prefettura, e' partito da largo Cavallerizza dove il sindaco Umberto Di Primio ha deposto una corona al monumento che ricorda la Resistenza. A seguire e' stato il presidente della Provincia, Mario Pupillo, a deporre la corona sotto la lapide in largo Martiri e poi al polo tecnico della Provincia dove e' stato reso omaggio alla lapide che ricorda l'eccidio di Colle Pineta. Alla Villa comunale e' stato il prefetto Giacomo Barbato, accompagnato dal colonnello Marco Belgio Murri, comandante del Centro documentale dell'Esercito a deporre l'alloro ai piedi del monumento che ricorda i caduti di tutte le guerre, presenti rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d'arma con medaglieri e labari, ed i gonfaloni della citta' di Chieti, decorato con medaglia d'oro al valor civile, di Lanciano decorato con la medaglia d'oro al valor militare, e della Provincia di Chieti. Il prefetto nel suo intervento ha letto il discorso che il presidente delle Repubblica Sergio Mattarella ha pronunciato ieri al Quirinale.
Cerimonia del 25 aprile all'Aquila con l'evento principale al monumento ai caduti della Villa Comunale, che ha visto lo schieramento di una compagnia in armi composta da militari del 9/o reggimento alpini, delle altre Forze Armate e dei Corpi armati dello Stato. Alla celebrazione hanno partecipazione il Prefetto di L'Aquila, Giuseppe Linardi, la deputata del Pd, Stefania Pezzopane, l'arcivescovo metropolita dell'Aquila Giuseppe Petrocchi, il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio, il presidente della provincia di L'Aquila Angelo Caruso, il vicesindaco di L'Aquila, Raffaele Daniele e il Comandante Militare dell'Esercito per l'Abruzzo Gen. B. Giuseppe Di Giovanni. Altre cerimonie si sono tenute nel capoluogo abruzzese in Piazza IX Martiri, nel piazzale Alenia-Thales, all'interno della Caserma 'Pasquali-Campomizzi' presso il luogo dell'eccidio dei Nove Martiri Aquilani nonche' nelle frazioni di Onna e Filetto. Inoltre, si sono svolte commemorazioni anche nei capoluoghi di provincia di Chieti, Pescara e Teramo nonche' ad Avezzano e Sulmona dove e' stata consistente la presenza militare in rappresentanza dei Comandi ed Enti di stanza in Abruzzo, riferisce il Comando Militare Esercito 'Abruzzo'.
Leggi Tutto »Fondi per i programmi obiettivo delle quattro Asl abruzzesi
La giunta regionale, riunita oggi all'Aquila dal presidente Marco Marsilio, ha approvato i programmi obiettivo delle quattro Asl abruzzesi, finanziati in sede di Conferenza Stato-Regioni con risorse vincolate pari a 27 milioni di euro del Fondo sanitario nazionale. La delibera è stata proposta dall'assessore alla Salute Nicoletta Verì. Gli obiettivi, di carattere prioritario e di rilievo nazionale, sono contenuti in 5 linee progettuali: multicronicità, promozione dell'equità in ambito sanitario, terapia del dolore e sviluppo delle cure palliative e terapia del dolore in area pediatrica, supporto al piano nazionale della prevenzione (attraverso le azioni del piano regionale), tecnologia sanitaria come integrazione ospedale-territorio. Ogni progetto si pone una serie di traguardi da centrare e sarà seguito, in ogni fase attuativa, dagli uffici del Dipartimento Salute e Welfare della Regione. Nella stessa seduta, la giunta dell'Abruzzo, sempre su proposta dell'assessore Verì, ha approvato la delibera che introduce e disciplina uno strumento di monitoraggio del personale in servizio nelle aziende sanitarie abruzzesi. Previsti anche indicatori per tutti i dipendenti delle Asl (sia del ruolo sanitario, che amministrativo), riguardanti non solo i dati anagrafici, ma anche ruolo, specializzazione, luogo di lavoro e tipo di contratto. Ogni trimestre le aziende comunicheranno alla Regione queste informazioni, che serviranno per programmare nuove assunzioni e per intervenire in caso di pensionamenti e trasferimenti.
Leggi Tutto »Uecoop Abruzzo, -12,9% in un anno nell’edilizia
Calano del 12,9% in un anno gli addetti delle cooperative abruzzesi del settore edile in controtendenza con il valore delle compravendite di immobili residenziali che fa registrare un aumento del 5,4%. E' quanto emerge da una analisi di Uecoop Abruzzo, l'Unione europea delle cooperative, su dati della Camera di Commercio di Teramo in occasione della pubblicazione da parte dell'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate dei dati sulle compravendite di immobili residenziali per l'anno 2018. "Nonostante il mercato immobiliare residenziale abbia fatto registrare una certa vivacita' - evidenzia Uecoop - con dati regionali comunque al disotto della media nazionale (+5,4% di compravendite in Abruzzo contro il +6,5% nazionale), il settore del mattone continua a pagare in termini di cooperative attive e di addetti. Le compravendite di immobili residenziali nella provincia di Teramo sono aumentate del 9% (da 2.454 nel 2017 a 2.674 nel 2018), ma le cooperative edili teramane sono diminuite del 3,3% con una perdita occupazionale del 18,3% (da 241 addetti nel 2017 a 197 nel 2018). La tendenza non cambia nelle altre province: gli occupati a Pescara scendono del 12,4%, a L'Aquila del 10,5% e a Chieti 10,4%". "La ferita occupazione nell'edilizia purtroppo non si e' ancora rimarginata - sottolinea Uecoop - visto che a oggi in Italia ci sono 826 mila addetti contro gli oltre 1,2 milioni del 2008, un trend che ha portato anche alla chiusura di quasi 4 mila realta' cooperative dell'edilizia a livello nazionale. Per questo e' strategico intervenire con misure che facciamo ripartire in modo deciso il comparto delle costruzioni favorendo il recupero strutturale e ambientale degli edifici esistenti oltre a spingere verso la realizzazione di nuove abitazioni di qualita' che rispettando i piu' alti standard strutturali ed energetici conservino al meglio quel valore di investimento che da sempre gli italiani affidano al mattone. Il patrimonio immobiliare nazionale - rileva Uecoop - e' caratterizzato da un alto grado di obsolescenza che rende necessario un grande piano di ristrutturazioni anche a livello antisismico in grado di rilanciare al tempo stesso un settore delle costruzioni in cui la ripresa e' ancora troppo lenta nonostante le oltre 578mila compravendite di abitazioni nel 2018".
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