Primo Piano

Studio Cresa, meno di un abruzzese su 3 è soddisfatto delle relazioni familiari

Il CRESA, prendendo spunto dal progetto nazionale BES dell’Istat, ha approfondito gli aspetti della società regionale che ne determinano il grado di benessere e ne influenzano una possibile crescita equa e sostenibile. Appare non rosea la situazione regionale, in particolar modo quella delle donne. Meno di un abruzzese su 3 è soddisfatto delle relazioni familiari. Ancora più bassi i valori relativi all’appagamento derivante dai rapporti amicali che riguarda un quarto degli uomini e un quinto delle donne. Bassa anche la fiducia negli altri che interessa quasi un uomo su cinque e meno di una donna su sei. Tutti gli indicatori considerati mostrano un andamento decrescente negli ultimi anni. Rispetto alle ripartizioni geografiche nazionali, l’Abruzzo si posiziona sempre ampiamente al di sopra del Mezzogiorno, area in cui tutte le reti informali risultano più deboli rispetto al resto del Paese, e al di sotto del Nord.

In regione il 32,5% degli uomini e il 32,7% delle donne di 14 anni e più si dichiara molto soddisfatta delle relazioni familiari. Tali percentuali pongono l’Abruzzo all’11° e 10° posto delle classifica delle regioni italiane ordinate per valori decrescenti, aperta dal Trentino (uomini: 45,1%; donne 48,5%) e chiusa dalla Campania (uomini: 21,6%; donne 21,8%).

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Lanciano, ladri entrano in villa e tagliano il lobo dell’orecchio alla padrona di casa

Rapina in villa in pieno stile 'Arancia Meccanica' a Lanciano, in provincia di Chieti, conclusasi col taglio del lobo dell'orecchio della padrona di casa. Intorno alle 4 di questa notte a Carminiello di Lanciano quattro malviventi sono entrati nella casa di Carlo Martelli, 69 anni, chirurgo cardiovascolare in pensione, fondatore dell' associazione Anffas, e della moglie Niva Bazzan.

Prima di andar via, il terribile gesto da parte dei ladri. Stando a quanto ricostruito a caldo dalla polizia, i ladri sarebbero entrati in casa attraverso una grata che da sulla taverna dell'abitazione (dove hanno trovato anche l'utensile col quale hanno ferito la donna in seguito ) e da lì avrebbero avuto facile accesso ai piani superiori.

Martelli e la moglie sono stati sorpresi nel sonno, e legati con delle fascette di plastica. I ladri si sono fatti consegnare carte di credito e bancomat. Poi hanno messo a soqquadro anche la stanza del figlio disabile della coppia, che però non hanno toccato.

La banda con ogni probabilità cercava una cassaforte che però la famiglia Martelli non aveva. Sarebbe stato questo l'episodio scatenante l'ulteriore macabra violenza.  Per due ore il medico e la moglie sono rimasti in balia dei malviventi. Mentre uno di loro è rimasto a casa con i due ostaggi, altri tre sono andati con l'auto della donna, una Nissan Yaris bianca, allo sportello della banca più vicina per prelevare quanti più contanti possibile

Il medico è riuscito a liberarsi solo alle 6 della mattina e a dare l'allarme. Ad accorrere per primo è stato il fratello di Martelli, che abita nella villa accanto alla sua. In medico e la moglie sono stata poi portati in ospedale a Lanciano, dove gli specialisti stanno tentando di riattaccare il lobo alla donna. 

"Quel film, 'Arancia meccanica' forse fa ridere in confronto a quello che hanno fatto alle persone, anche perché c'era un ragazzo disabile e hanno frugato anche nella sua stanza. Fortunatamente non lo hanno toccato". A dirlo è Alfredo Martelli, il fratello del chirurgo Carlo, brutalmente aggredito in casa con la moglie, Niva Bazzan, "Non mi sento tranquillo nonostante abbia i cani e sono in forze. Non si sente tranquillo nessuno", dice ai cronisti. 

In zona ci sono state altre rapine in villa "Sì altre rapine alle villette a schiera. A casa del maresciallo, e in un'altra casa due volte", dice Alfredo Martelli, "Sono stati costretti a mettere inferriate e telecamere - dice Alfredo Martelli - ma le telecamere non servono a niente, sono incappucciati e dopo che è successo il fatto non si può più fare niente". 

"Faremo di tutto per arrestare i colpevoli e farli marcire in galera, non si puo' vivere con paura anche in casa propria". Lo ha dichiarato il vicepremier e ministro dell'Interno, Matteo Salvini, facendo riferimento alla violenta rapina di Lanciano.

 "Quanto accaduto  è una barbarie che non ha precedenti nel nostro territorio. La brutale violenza con la quale sono stati colpiti due nostri concittadini, nella propria casa, è indegna di un Paese civile e merita la risposta più celere possibile da parte delle forze dell'ordine e degli organi di giustizia". Così il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, commenta  la cruenta rapina in villa alle porte della città. "Ho visitato in ospedale Carlo Martelli e la moglie Niva, ai quali sono legato da sentimenti di amicizia e profonda stima - riferisce il sindaco - per esprimere loro la solidarietà e la vicinanza di tutta la comunità Lancianese, che conosce bene il valore del contributo sociale e professionale che la loro famiglia ha dato e dà alla nostra Città. Esprimo ferma condanna per l'incredibile e inaudita efferatezza di cui sono state vittime Carlo e Niva e al contempo totale fiducia negli organi dello Stato preposti a rintracciare e ad assicurare alla giustizia, in tempi rapidi, i responsabili di questa barbarie"

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I condoni hanno portato 131,8 miliardi in 45 anni secondo la Cgia

In questi ultimi 45 anni i condoni fiscali secondo la Cgia hanno consentito all'erario di incassare 131,8 miliardi di euro. In termini assoluti l'ammontare complessivo "recuperato" è sicuramente importante; tuttavia, lo è molto meno se lo si compara con la dimensione dell'evasione fiscale presente nel Paese che, secondo i dati del Ministero dell'Economia e delle Finanze, ammonta a circa 110 miliardi di euro all'anno. In altre parole, dice la Cgia, i condoni sono serviti a fare cassa, ma non a "sanare" l'evasione che continua a sottrarre ingenti risorse allo Stato. Quindi, poche illusioni: anche la "pace fiscale" che il Governo Conte vuole introdurre nel 2019 rischia di assicurare un gettito molto inferiore alle attese. "Nel rapporto tra fisco e contribuente - rileva Paolo Zabeo - la parte maggiormente lesa non è il primo, bensì il secondo. Se, infatti, teniamo conto degli effetti economici riconducibili al cattivo funzionamento della macchina pubblica, i danni subiti dai cittadini e risultato dato dalla somma di importi relativi ad anni vari che sono stati rivalutati al 2017 dalle imprese sono nettamente superiori a quelli arrecati allo Stato dagli evasori attraverso il mancato pagamento di tasse e contributi".

Secondo quanto sostiene la Cgia, I debiti della nostra Pa verso i propri fornitori ammontano, secondo le ultime stime della Banca d'Italia, a 57 mld; da ricerche della Confcommercio, il deficit infrastrutturale costa all'economia italiana 42 mld all'anno; secondo i calcoli del Dipartimento della Funzione Pubblica, l'eccesso di burocrazia che caratterizza la Pa italiana pesa per 31 mld all'anno sul sistema delle nostre Pmi; i ritardi della giustizia, specie quella civile, producono, secondo la Banca d'Italia, un costo pari a un punto di Pil all'anno (circa 16 mld); in uno studio redatto da The European House Ambrosetti e le Ferrovie dello Stato emerge che gli sprechi e le inefficienze nel settore del trasporto pubblico locale ammontano a 12 mld di euro.

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Elezioni regionali, in Abruzzo candidato di Fratelli d’Italia

Decise le candidature per le prossime elezioni regionali col " patto del babà", il dolce oversize che il padrone di casa ha offerto al termine di un pranzo a base di timballo di melanzane e brasato. Il centrodestra tutto si è ritrovato nell'abitazione romana di Silvio Berlusconi, ed era la prima volta dai tempi delle consultazioni che il leader di Fi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, tenevano un vertice per parlare del futuro di quel centrodestra che per metà sta all'opposizione e per metà al governo. L'incontro è durato anche più del dovuto visto che il leader della Lega, nelle vesti anche di vicepremier e ministro dell'Interno, per oltre un'ora si è assentato per effettuare una telefonata con l'omologo tedesco e riunire i suoi, in una pertinenza del Viminale che affaccia sulla stessa piazza Grazioli, per discutere di manovra. Il comunicato congiunto alla fine parla di centrodestra "unito", pronto a presentare candidati comuni in tutte le 7 Regioni in cui si voterà da qui alla fine del 2019. In particolare, in Abruzzo potrebbe esserci un candidato di Fdi, mentre la Lega rivendica la Sardegna, anche se in ballo c'è pure il Piemonte. Nella dichiarazione finale c'è poi un passaggio che riguarda la manovra, un sostanziale impegno a sostenere le misure presenti nel programma di centrodestra. Di fatto, Forza Italia e Fratelli d'Italia hanno garantito a Salvini i loro voti sulla flat tax, mentre hanno bocciato il reddito di cittadinanza. Silvio Berlusconi, in particolare, avrebbe incalzato Salvini su quelle misure varate dal governo che giudica "illiberali" e "liberticide". 

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Autostrade A24 e A25, Toninelli annuncia: stop ai rincari da ottobre a dicembre

Saranno sospesi gli aumenti dei pedaggi su A24 e A25 nell'ultimo trimestre dell'anno. Lo ha assicurato il ministro Trasporti e infrastrutture Danilo Toninelli. "Ho incontrato personalmente - riferisce il ministro - i sindaci e i rappresentanti sindacali che sono venuti fin sotto il mio ministero per testimoniare la loro rabbia sui rincari dei pedaggi dell'autostrada A24-A25. Ho detto loro che abbiamo intanto ottenuto da Strada dei Parchi, per il periodo ottobre-dicembre 2018, una neutralizzazione degli aumenti delle tariffe scattati nel dicembre scorso". "Ho spiegato ai primi cittadini - aggiunge Toninelli - qual e' l'impegno senza precedenti che questo governo sta portando avanti allo scopo di ridiscutere con i gestori autostradali tutte le concessioni, in termini di costi da sostenere e servizi resi a chi viaggia".

Bene la sospensione dell'aumento deipedaggi dell'A24 e dell'A25 ma bisogna risolvere la questione definitivamente. Questa la posizione della Cgil, che ha partecipato all'iniziativa sotto il ministero dei Trasporti. "La manifestazione di oggi contro il caro pedaggi dell'autostrada A24-A25 ha ottenuto un primo risultato. Il ministro - scrive la Cgil di Roma e Lazio e la Cgil di Roma est Rieti Valle dell'Aniene - si e' impegnato a sospendere l'aumento delle tariffe intervenuto dal primo gennaio del 2018, ripristinando le tariffe in vigore nel 2017, e a inserire questa disposizione nel decreto legge Genova. Si tratta pero', appunto, di una sospensione. Il sindacato - aggiunge la Cgil - continuera' a sostenere le lotte dei sindaci e a vigilare sull'operato del governo che entro tre mesi dovra' individuare gli strumenti per risolvere il problema. Il rischio infatti e' che a partire dal prossimo gennaio non solo vengano ripristinate le tariffe del 2018 ma che queste vengano ulteriormente aumentate per un rincaro totale pari al 25%". 

"Toninelli ha riferito che, dopo una contrattazione con il concessionario, si è stabilita una sospensione degli aumenti dei pedaggi per il periodo 1° ottobre 31 dicembre e che vi è l'impegno nel prossimo Pef a una più complessiva ridiscussione delle tariffe. Sulla sicurezza il ministro ha annunciato che chiederà di includere già nel decreto Genova i 192 milioni di euro stanziati nella precedente legislatura nel decreto Mezzogiorno. La riunione si è conclusa con l'accordo di rivedersi tra un mese. La lotta dunque paga. Si tratta di un passo in avanti e mi impegno a seguire con grande attenzione gli sviluppi di questa vertenza a tutela delle cittadine e dei cittadini". Così la deputata Dem Stefania Pezzopane, della Presidenza del Gruppo Pd della Camera.

 "Una battaglia giusta e democratica. Giù le tariffe autostradali e subito gli investimenti per la messa in sicurezza delle infrastrutture regionali" è quanto dichiara il Presidente del Consiglio Giuseppe Di Pangrazio, che questa mattina ha preso parte alla manifestazione indetta dai sindaci al Ministero dei Trasporti contro il caro pedaggi. "La Regione Abruzzo è vicina ai sindaci e ai territori, basta con tariffe alte e bassi investimenti. Dobbiamo invertire questa rotta - continua Di Pangrazio - e restituire ai cittadini la possibilità di muoversi per andare a lavorare, studiare e curarsi anche con le autostrade regionali. Confermo che il Tavolo permanente che abbiamo istituto in Consiglio regionale sarà operativo e continueremo a monitorare gli impegni presi dal Ministro Toninelli affinché si trasformino in azioni concrete. Con rammarico questa mattina ho dovuto registrare le numerose lamentele di cittadini che sottolineavano l'assenza di molti esponenti politici regionali e nazionali dell'area di governo". 

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Codacons, più di un milione di pensioni sopra i 3.000 euro

Le pensioni d'oro superiori ai 3mila euro mensili costano alla collettività circa 30 miliardi di euro all'anno, e rappresentano una grave forma di disuguaglianza economica e sociale. Lo afferma il Codacons, commentando la proposta del M5S di intervenire sulle pensioni più alte. Confrontando gli ultimi dati Istat e Inps, il Codacons ricorda come in Italia siano poco più di 1 milione (il 6,8% del totale) le pensioni d'oro superiori ai 3mila euro mensili, per un controvalore che sfiora i 30 miliardi di euro annui. "Se da un lato quindi c'è chi può contare su pensioni di lusso, dall'altro ci sono 1,68 milioni di pensionati con un assegno che non raggiunge i 500 euro mensili (10,8% del totale) e che fanno la fame non potendo contare su un reddito dignitoso", prosegue il Codacons. ''Per questo riteniamo corretta la decisione di intervenire sulle pensioni più alte ed eliminare le gravi disuguaglianze che pesano sulla collettività. Una misura tuttavia estremamente difficile da attuare nel nostro paese, considerato che si tratta di diritti già acquisiti'', conclude il presidente Carlo Rienzi.

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Uecoop: Ripresa mattone troppo lenta

 La ripresa del settore delle costruzioni è ancora troppo lenta considerato che la crisi è costata la perdita di 1 posto di lavoro su 3 negli ultimi 7 anni in Italia nel mercato edilizio cooperativo con un calo del 33,4% dell’occupazione. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop in relazione agli ultimi dati Istatsul valore della produzione nelle costruzioni, che ha fatto registrare una crescita tendenziale dell'1,3% nei i primi sette mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nonostante una progressiva ripresa delle compravendite con quasi 90 miliardi di euro investiti dalle famiglie nel mattone nel solo 2017 – spiega Uecoop – il settore edilizio che non è ancora tornato ai livelli precedenti alla crisi del 2008/2009 e dalla quale non si è ancora risollevato visto che solo nelle cooperative di costruzione sono stati persi oltre 18mila addetti negli ultimi 7 anni. Una strage occupazionale – sottolinea Uecoop – "a fronte della quale è urgente intervenire a sostegno del settore con misure che favoriscano il recupero strutturale ed energetico degli edifici esistenti oltre alla realizzazione di nuove costruzioni di qualità, comprese quelle di edilizia pubblica". 

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Export, in Abruzzo aumenta il contributo dei mezzi di trasporto del Pescarese

Le grandi aziende dell'automotive del Chietino non sono più sole. A supportare le buone performance delle esportazioni abruzzesi arriva adesso il contributo importante del territorio pescarese. A rilevarlo è lo studio realizzato per la Cna Abruzzo da Aldo Ronci, che ha preso in esame l'andamento delle esportazioni nel secondo trimestre del 2018. La ricerca è stata presentata a Pescara nel corso di una conferenza stampa tenuta dal presidente e dal direttore regionale della Cna Abruzzo, Savino Saraceni e Graziano Di Costanzo. Tra aprile e giugno di quest'anno i mezzi di trasporto hanno ottenuto un incremento di 115 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dell'anno passato, mentre l'insieme degli altri prodotti destinati oltre confine è decresciuto di 44 milioni. In valore percentuale, rivela l'indagine, l'export dei mezzi di trasporto cresce dell'11%, superiore al 6,8% nazionale; mentre il resto del paniere dei prodotti destinati alle esportazioni subisce il processo contrario, ovvero un decremento del 3,8%. Dato, questo, in netta controtendenza con quello nazionale, che parla al contrario di un aumento del 3,7%. Stavolta però, confermando quanto già accaduto nel primo trimestre dell'anno, non è solo la provincia leader della produzione di mezzi di trasporto e delle attività ad essi collegate, Chieti, a gonfiare le cifre del made in Abruzzo, ma anche la provincia pescarese: perché, dati alla mano, nel comparto legato in vario modo a due e quattro ruote, il Pescarese fa registrare un aumento di ben 86 milioni di euro su un totale di 115 (con addirittura il 720% di aumento, e destinazioni che riguardano soprattutto i mercati sudamericani). Mentre nel Chietino, che da sempre in materia gioca la parte del leone, grazie alla presenza sul suo territorio di grandi aziende, l'incremento si ferma molto più giù, ovvero a quota 32 milioni (+3,2%). Le variazioni dell'export nelle province abruzzesi sono state del tutto disomogenee: a Pescara, grazie ai mezzi di trasporto, nel secondo trimestre del 2018, rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente, cresce di ben 80 milioni, all'Aquila di 13, a Teramo rimane stazionario, mentre a Chieti addirittura decresce di 17. Per quanto riguarda l'export negli altri settori, le cifre, emerge dallo studio, suggeriscono una certa dose di ottimismo rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente: se l'insieme dell'export regionale nel primo trimestre dell'anno precedente aveva fatto segnare 2.196 milioni di euro di fatturato, dodici mesi dopo la quota sale a 2.267, con un incremento di 71 milioni di euro. E con un aumento, quanto alle destinazioni, sia in direzione dei Paesi aderenti all'Unione europea sia ai Paesi extra Ue. 

Se dati positivi si registrano nel settore dei mezzi di trasporto, a preoccupare è tutto il resto del mondo produttivo abruzzese, fatta eccezione per abbigliamento e pellami (+ 16 milioni; 17,5% in più), gomma e plastica (+1;3; +7,8%) prodotti elettrici (+7; +11,8%). Per tutti gli altri andamento negativo, come dimostrano i numeri degli apparecchi elettronici (-5; -8%), dei prodotti alimentari (-7; -5%), dei farmaceutici (-7; -8,4%), dei prodotti in metallo (-8; -6,5%), dei macchinari e apparecchiature (-64; -25,8%). "I dati suonano a conferma soprattutto delle difficoltà che incontra il mondo della micro impresa e dell'artigianato, cioè quello meno attrezzato ad affrontare le sfide poste dai mercati esteri e dalla globalizzazione - commenta il presidente della Cna Abruzzo, Saraceni - E che proprio per questo è più bisognoso di sostegno pubblico e di politiche in grado di consentire loro di attrezzarsi con più efficacia a queste sfide". Da parte sua, Di Costanzo pone l'accento "sui limiti e i problemi che più in generale la nostra regione manifesta: perché a fare il paio con i limiti che segnalano le nostre esportazioni, ci sono anche i dati relativi alla scarsa capacità di spesa dei fondi comunitari da parte dell'Abruzzo"

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Elezioni in Abruzzo il 10 febbraio, Lolli spiega l’iter della decisione

 "Ci siamo mossi velocemente nel rispetto delle regole e per garantire la partecipazione di cittadini e candidati. Abbiamo esaminato i pareri dell'ufficio legislativo del Consiglio regionale, quello dell'avvocatura regionale e anche quelli, di diverso orientamento, delle forze di opposizione. La prima data utile è stata il 10 febbraio prossimo". Il presidente reggente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli (Pd), prima di firmare il decreto, ha ricostruito il percorso che lo ha portato alla decisione. Non prima di aver sottolineato che "la proposta di votare il 10 febbraio è stata formulata dal sottoscritto dopo averla concordata con il presidente della Corte d'Appello dell'Aquila, la dottoressa Fabrizia Francabandera, che ringrazio molto per il contributo decisivo, e sentito il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio". "Abbiamo valutato - continua - che se compresso il termine di 120 giorni dalla pubblicazione del decreto di scioglimento del consiglio regionale del 22 agosto scorso, per assicurare il cosiddetto diritto di elettorato passivo, cioè la possibilità di candidatura, prevalentemente a sindaci e funzionari pubblici, avrebbe potuto causare molti ricorsi finalizzati ad invalidare le elezioni, quindi ci siamo attenuti a quel termine con la conseguenza che la prima data utile è risultata il 23 dicembre". Lolli spiega poi che "considerando che per le festività natalizie e di fine anno, non si sarebbe potuto votare né in quel giorno, né nelle due settimane successive, siamo arrivati al 13 gennaio".

 "Qui - chiarisce Lolli - ho accolto il riferimento previsto dalle norme di poter 'effettuare la propaganda elettorale', il periodo che la legge individua nei 30 giorni precedenti la data del voto per dare modo ai cittadini di farsi pienamente una idea delle proposte in campo, ma anche ai candidati di organizzare riunioni e comizi: un obiettivo che non sarebbe stato possibile raggiungere se la campagna elettorale si fosse svolta durante le festività". In tal senso Lolli sottolinea che "non a caso, nella storia Repubblica non si è mai votato nel mese di gennaio. Tra l'altro, questo avrebbe comportato grossi problemi per il funzionamento degli uffici pubblici preposti alla organizzazione e al controllo delle elezioni. Tutto ciò considerato, la prima data utile possibile è risultata quella del 10 febbraio". "Faccio notare infine che la decisione è stata adottata in un tempo breve essendo le consultazioni cominciate nel mese di settembre, impossibilitati a farle ad agosto per il periodo di ferie, e tenendo solo conto di dati oggettivi senza che nessuna considerazione di ordine politico potesse influenzare la scelta della data", conclude

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Cresa, le start up innovative in Abruzzo sono 215

Al 20 agosto 2018 le start up innovative in Abruzzo sono 215, pari al 2,2% delle 9.610 registrate in Italia. Rispetto al 23 gennaio 2017 sono aumentate del 30,3%, crescita inferiore a quella nazionale (+42,9%) che pone la regione al 13° posto nella relativa graduatoria. Le start up abruzzesi sono prime in Italia per specializzazione nella fornitura di energia elettrica (16 imprese) e fabbricazione di prodotti in metallo (6 imprese) e, sebbene con valori assoluti molto esigui, nella fabbricazione di prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (3 imprese), costruzione di edifici (3 imprese) e riparazione di computer e di beni per uso personale (1 impresa). E' quanto emerge dalle elaborazioni che il Cresa ha svolto sui dati resi disponibili dalla sezione speciale del Registro delle imprese.

Tra le province emerge Teramo con 65 start up (30,2% del totale regionale), seguita a brevissima distanza da Pescara (61 pari al 28,4%) e L'Aquila (60 pari al 27,9%). Le 29 start up localizzate a Chieti costituiscono il solo 13,5%. Rispetto al 23 gennaio 2017 Teramo emerge per un incremento (+23 startup pari al +54,8%) molto superiore a quello regionale. Supera l'aumento regionale anche Pescara (+16 startup pari a +35,6%), mentre L'Aquila e Chieti registrano incrementi inferiori (rispettivamente +20,0% e +3,6%), quest'ultimo dovuto a una sola start up in più.

Le specializzazioni provinciali premiano soprattutto Teramo che emerge nella graduatoria nazionale in tre campi di attività: al primo posto per la costruzione di edifici (con 3 imprese) e al terzo posto per la fabbricazione di altri prodotti della lavorazione di minerali non metalliferi (con 2 imprese) e per la fornitura di energia elettrica gas vapore (con 11 imprese).  Le altre province spiccano ciascuna per una sola attività: L'Aquila e Chieti entrambe al secondo posto rispettivamente per l'alloggio e per la riparazione di computer e di beni personali e per la casa mentre Pescara al quinto posto per fabbricazione di autoveicoli rimorchi e semirimorchi.

La presenza di donne nel capitale e nell'amministrazione delle start up abruzzesi è inferiore alla media nazionale (10,71% rispetto a 13,2%) e in calo rispetto a gennaio 2017, così come accade anche per la presenza di giovani (14,9% rispetto a 19,3%). Per la presenza di stranieri il valore abruzzese supera quello nazionale (3,7% rispetto a 3,1%) e risulta in aumento. Tra le province spicca la provincia di Teramo (9,2%) che risulta sesta a livello nazionale.

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