Primo Piano

Studio Cna, costruzioni e manifatturiero spingono giù i dati dell’Abruzzo

Costruzioni e manifatturiero peggiorano le cifre dell'artigianato abruzzese, e proprio per questo ad essere più colpita da una crisi che non accenna a diminuire sono la provincia più industrializzata della regione, Chieti, e quella più segnata negli ultimi anni dalle calamità naturali, L'Aquila. E' quanto emerge dal rapporto sull'andamento delle imprese artigiane in Abruzzo nei primi nove mesi dell'anno messo a punto da Aldo Ronci per la Cna Abruzzo. "La flessione -illustra il ricercatore- è stata di 468 unità, un valore che negli ultimi anni tende molto debolmente a diminuire ma che è comunque lontano dagli incrementi che avevano preceduto la crisi. E in valore percentuale, ecco un'altra conferma, il decremento dell'1,49% delle imprese artigiane abruzzesi è molto più alto di quello medio italiano che si è attestato invece a quota -0.98%, con L'Aquila e Chieti quasi al doppio". La caduta, insomma, colpisce i diversi territori in modo disomogeneo (pur restando l'intero Abruzzo al di sotto delle medie nazionali), ma sono il Chietino e l'Aquilano le aree più segnate, con una perdita rispettivamente di 160 e 141 unità; peggio di quanto accaduto a Pescara (-109) e ancor più lievemente a Teramo (-58). Singolare l'andamento del comparto edilizio, che spinge verso il basso i risultati dei due territori: 88 imprese in meno per ciascuna delle due province, su un totale regionale di -265 imprese, dicono quanto sia vasta e pervasiva la crisi in queste due aree.

Soffre anche il comparto manifatturiero (rispettivamente 41 e 39 imprese in meno nelle due province, su un totale regionale di 133 perse) e si riflette anche nell'esclusione dei due territori dalle sole performance positive dei nove mesi tra gennaio e settembre: sono infatti registrate a Pescara(+16) e a Teramo (+13) le uniche performance positive del periodo, rispettivamente nei settori dei servizi alle imprese e alla persona. In questa condizione, si accentua il pressing delle associazioni d'impresa nei confronti della Regione, per ottenere misure da mettere in campo contro la crisi dell'artigianato. Buone notizie, così, arrivano dal confronto con il vicepresidente della giunta con delega alle Attività produttive, Giovanni Lolli. "Entro l'anno -assicura il direttore della confederazione artigiana abruzzese, Graziano Di Costanzo- saranno finalmente a disposizione 30 milioni di finanziamenti destinati ai confidi, relativi alla vecchia programmazione 2007-2013: risorse preziose, da tempo invocate, perché finalizzate al credito, mai come in questi anni avaro nei confronti della micro-impresa. E altri 11 milioni ci sono stati assicurati per il 2018, finalizzati non solo agli aiuti riservati alle nuove imprese e alle start-up, ma anche a quelle già esistenti, spesso tagliate fuori da agevolazioni specifiche. Una richiesta, questa, su cui noi e le altre sigle del mondo dell'impresa abbiamo fortemente posto l'accento". 

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Fisco, Cgia avverte: per le piccole imprese taglio delle tasse slitta al 2018

Per le piccole imprese non sembrano arrivare buone notizie almeno per quanto riguarda il carico fiscale. L'allarme arriva dall'Ufficio studi della Cgia di Mestre, che sottolinea come se il taglio dell'Ires (Imposta sui redditi delle societa' di capitali) consente alle società di risparmiare 3,9 miliardi di euro di tasse all'anno, alle piccole e micro imprese, invece, lo slittamento dell'introduzione dell'Iri (Imposta sui redditi) non consentirà di risparmiare almeno 1,2 miliardi di euro di tasse all'anno. Per il taglio dell'imposta sui redditi hanno beneficiato poco meno di 630mila aziende, che costituiscono appena il 13 per cento del totale. Andando nel dettaglio infatti, per le piccole e micro imprese (persone fisiche, società di persone, società in nome collettivo, etc.), l'introduzione dell'Iri, prevista nel 2017 con un'aliquota del 24 per cento, slitta, secondo la legge di Stabilità in discussione in Senato in questi giorni, al 2018.

La causa di questo rinvio, secondo la Cgia, sarebbe la mancanza di copertura finanziaria. In altre parole il Governo non ha trovato 1,2 miliardi di euro per alleggerire il carico fiscale alle micro imprese. A fronte della contrazione dell'Ires, alle società di capitali e' stata ridimensionata l'Ace (Aiuto alla crescita economica); una misura, quest'ultima, nata qualche anno fa per premiare le imprese che si capitalizzavano.

"Pur riconoscendo che, rispetto a qualche decennio fa, tra le società di capitali troviamo anche le piccole imprese - afferma il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo - e' indubbio che il taglio dell'Ires ha avvantaggiato soprattutto le grandi, in particolar modo quelle appartenenti al settore energetico e a quello minerario. E sebbene la riduzione dell'Ires sia stata in parte bilanciata dall'attenuazione degli effetti positivi dell'Ace, ancora una volta si e' prestata attenzione solo alle istanze sollevate dalle imprese di maggiore dimensione, mentre alla stragrande maggioranza delle attività che non pagano l'Ires non e' stato riservato alcun vantaggio fiscale".

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Refezione scuole, ispezioni del Nas in Abruzzo con sequestri e denunce

 Una serie di controlli nelle mense scolastiche e negli stessi istituti dell'infanzia, primari e secondari, sia pubblici, che privati, sono stati condotti dai Carabinieri del NAS di Pescara. Undici le strutture ispezionate su tutto il territorio regionale. In Provincia di Pescara, i militari hanno segnalato all'Autorità Giudiziaria il responsabile e l'addetta alla refezione di una scuola per l'infanzia ove venivano impiegate, per la preparazione dei pasti, materie prime convenzionali, sebbene nei contratti stipulati con i genitori dei bambini, venisse vantato l'uso esclusivo di prodotti biologici. In un centro cottura cittadino, che forniva servizio di catering ad una scuola privata, invece, i militari, in collaborazione con personale della ASL, hanno documentato gravi carenze igienico sanitarie e gestionali. Immediato è scattato il provvedimento di sospensione dell'attività e il vincolo per oltre 50 kg di prodotti alimentari, di origine animale e vegetale, risultati carenti di informazioni utili alla loro rintracciabilità. In Provincia di Chieti, i Carabinieri hanno ispezionato un nido che, oltre ad essere mantenuto in condizioni strutturali carenti, è risultato privo di autorizzazione. A seguito dell'informativa dei NAS, il primo cittadino del comune interessato ha adottato il provvedimento di chiusura immediata. In una scuola primaria, sita sulla litoranea, i Carabinieri hanno rilevato inadeguatezze igienico sanitarie e strutturali sia nei locali destinati alla preparazione dei pasti, che in quelli ad uso didattico e nelle relative pertinenze. I responsabili sono stati segnalati alle Autorità Competenti che hanno disposto l'immediata rimozione delle non conformità.

In un altro istituto scolastico, che ospita gli alunni della scuola primaria e secondaria, i Carabinieri hanno proceduto al sequestro di alimenti vari, pronti per essere lavorati e somministrati ai discenti, privi di informazioni sulla loro rintracciabilità. In Provincia dell'Aquila, in un comune della Marsica, gli ispettori del NAS, unitamente a personale dell'ASL, nelle more di un'ispezione in un centro cottura pasti per le scuole pubbliche, hanno disposto il divieto di utilizzo di diverse decine di chilogrammi di alimenti che, acquistati congelati e surgelati, erano stati sottoposti a scongelamento con modalità improprie. Ai responsabili sono state contestate violazioni amministrative per l'omesso aggiornamento del piano di autocontrollo aziendale e per le carenze igieniche rilevate negli ambienti di lavorazione degli alimenti. 

 In tutti gli istituti ispezionati, i Carabinieri, oltre che nei locali deputati alla preparazione dei pasti, hanno svolto verifiche anche negli ambienti didattici. Le diverse carenze rilevate, quali infiltrazioni di acqua piovana, soluzioni di continuità nell'intonaco, malfunzionamento dei servizi igienici, carenze nella cartellonistica relativa all'indicazione delle vie di esodo in caso di emergenza, sono state prontamente segnalate agli Enti preposti. In una scuola dell'infanzia del pescarese i militari hanno documentato una massiva presenza di deiezioni di volatili, a ridosso degli infissi e nelle immediate pertinenze del plesso scolastico, oltre che ostacoli fissi a ridosso di un'uscita di emergenza. Ammontano a circa 15.000 euro le sanzioni amministrative contestate agli operatori del settore alimentare responsabili, a vario titolo, delle carenze igienico sanitarie e strutturali, dell'omesso aggiornamento dei piani di autocontrollo aziendale e della carenza nelle procedure di rintracciabilità degli alimenti.

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Ventitrè milioni per 4 progetti di sviluppo urbano sostenibile 

 

La Regione Abruzzo con il Por Fesr 2014-2020 (asse VII) ha destinato 23 milioni di euro alla realizzazione di 4 progetti di sviluppo urbano sostenibile. I progetti presentati mirano a migliorare la vivibilità e la qualità della mobilità nei 4 capoluoghi di provincia abruzzesi (Pescara, L'Aquila, Teramo e Chieti) con una Strategia urbana sostenibile (Sus). La ripartizione delle risorse - cui si sommerà una premialità di compartecipazione minima del 20% - prevede l'assegnazione di fondi ai Comuni di Pescara (6.900.000 euro), Chieti (6.210.000 euro), all'Aquila (5.290.000 euro) e Teramo (4.600.000 euro); la compartecipazione di ciascun Comune farà lievitare il totale dei fondi investiti a 29.772.651,01 euro. Con i fondi erogati saranno effettuati interventi a infrastrutture esistenti, per il rinnovo del materiale rotabile, riqualificazione dei poli di attrazione per attrarre visitatori e soprattutto l'acquisto di strutture per l'utilizzo di mezzi a basso impatto ambientale. Con le risorse assegnate saranno acquistati 133 antenne wi-fi e sensori di rilevamento dell'inquinamento atmosferico, e 33 autobus elettrici per favorire la riduzione dell'emissione di carbonio; realizzati 60 km di percorsi TPL "intelligenti"; acquistate 60 colonnine per la ricarica di veicoli elettrici; realizzati interventi mirati alla tutela dei poli di attrazione culturali e ambientali (a Pescara sarà realizzata la pista ciclabile nella pineta dannunziana; all'Aquila è prevista la ristrutturazione dell'ex Zecca; a Chieti sarà recuperato l'ex mercato ittico; a Teramo sarà riqualificato l'ex mercato del centro storico). Il presidente D'Alfonso, poi, chiede collaborazioni ai Comuni: "Dovranno lavorare intensamente, senza perdere tempo, produrre rendicontazioni tempestive e imprimere velocità all'azione amministrativa per evitare di perdere i fondi per lo sviluppo del territorio". I Comuni riceveranno, infine, un contributo di 40mila euro per la redazione dei Piani urbani per la mobilità sostenibile. Alla conferenza stampa hanno partecipato il direttore del Dipartimento della Presidenza, Vincenzo Rivera, il dirigente Elena Sico e il capo della segreteria della presidenza, Enzo Del Vecchio. 

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Jobpricing, nel primo semestre retribuzioni stazionarie

Nel primo semestre 2017, le retribuzioni (Ral - retribuzioni annue lorde) sono stazionarie, diminuiscono di uno 0,2% rispetto alla crescita del 2,1% che aveva contraddistinto il 2016. Ne risentono soprattutto gli impiegati, con un -0,5%, segno positivo (+0,4% e +0,6%) per operai e quadri. Lo stipendio medio nazionale di attesta sui 29.238 euro, che secondo i dati Ocse (dati 2016), ci colloca stabili al 9° posto tra i 15 Paesi della zona Euro. L'inflazione salita al 2,1% nel primo semestre coincide con un calo del potere d'acquisto per ogni inquadramento considerato. E' quanto emerge da 'Jp salary outlook', uno studio aggiornato dall'osservatorio JobPricing su base semestrale, con le evidenze del mercato retributivo italiano e dei cambiamenti in atto. I dirigenti hanno guadagnato in media 101.084 euro, i quadri 53.999, impiegati e operai (che insieme costituiscono il 95% della forza lavoro) rispettivamente 30.750 e 24.753. Rimane ancora molto forte il divario tra dirigenti e altri inquadramenti: un top manager porta a casa un netto 3 volte superiore a quello di un operaio. La parte variabile della retribuzione rimane sempre appannaggio principale delle qualifiche contrattuali più alte: il variabile medio dei dirigenti è di 13.666 euro, quello degli operai 1.219. Tuttavia, cresce ancora nel 1° semestre 2017: la quota percepita dai dirigenti e dai quadri è superiore rispetto allo scorso anno di 450 euro e 340 euro circa, quella di impiegati e operai è invece cresciuta in percentuale di oltre il 10%, computabili in un aumento di circa 130-150 euro. 

I lavoratori occupati nel Nord guadagnano il 6,9% in più rispetto a quelli del Centro Italia (accorciando il divario dello 0,2% rispetto all'anno precedente) e il 17,4% in più rispetto a Sud e Isole (aumentandolo in questo caso invece di quasi un punto percentuale). Nel corso del primo semestre 2017 le regioni con il maggior trend positivo sono la Basilicata e la Calabria (+3,2% e +3,0%), seguite da Piemonte e Liguria (+1,6% e +1,4%); le retribuzioni medie più in calo si registrano in Trentino-Alto Adige (-1,5%), Abruzzo e Umbria (-0,9%). Il settore finanziario è quello con le buste paga più alte per i dirigenti, seguito dal settore dell'industria di processo. Il settore dei servizi è l'unico dove i top manager guadagnano meno di 100mila euro, ad esclusione del settore primario. La Ral media dei quadri varia da 55/57mila euro nei settori delle utilities (meglio retribuito), nell'industriale, nell'edilizia e nei servizi finanziari, ma crolla a 51mila euro nei settori agricolo e dei servizi. Impiegati e operai nell'industria e nelle utilities percepiscono retribuzioni decisamente superiori a quelle rilevate nel commercio e nei servizi. Gli operai meglio pagati lavorano nelle utilities (Ral media pari a 27.147 euro), gli impiegati nell'industria manifatturiera (34.003 euro). Il settore edilizio vanta la maggior crescita retributiva nel 1° semestre dell'anno (+1,2%). Rispetto al dato medio nazionale (-0,2%), si distinguono con un trend positivo anche i settori delle utilities e dell'industria manifatturiera (+0,3%). Tutti gli altri settori registrano una tendenza al calo delle retribuzioni, più significativo per il settore agricolo (-0,8%) e il commercio (-1,1%)

Lavorare in un'azienda con più di 1.000 dipendenti permette di guadagnare il 43,1% in più rispetto a realtà micro, anche se le differenze in busta paga si sentono già quando si passa a realtà con più di 50 o di 250 dipendenti e sono proprio le aziende più grandi a subire maggiormente il calo retributivo (-0,4%). La diversità di retribuzioni per genere nei primi 6 mesi dell'anno vede un gap dell'11,3% a favore degli uomini, che guadagnano in media 3.100 euro in più delle donne; tra i profili impiegatizi il delta è maggiore, mentre si assottiglia al 4,2% tra i quadri. Tuttavia i trend evidenziano una migliore tendenza per le donne rispetto agli uomini in tutti gli inquadramenti contrattuali. La Ral media di lavoratori all'ingresso della propria carriera lavorativa (fino a 24 anni di età) è pari a 22.038 euro, quella dei lavoratori alla fine del proprio percorso professionale (per i lavoratori con oltre 55 anni di età) cresce a 33.452 euro, il 51,8% in più rispetto al primo step. Infine, le retribuzioni per titolo di studio: fermo restando che livelli di istruzione più elevati danno maggior accesso a qualifiche contrattuali superiori e a retribuzioni più elevate, nel 1° semestre 2017 un laureato ha guadagnato il 42,6% in più di un lavoratore privo di titolo accademico e la laurea quinquennale ha pagato oltre 11mila euro in più di quella triennale nello stipendio. 

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Sondaggio Ixè, Gentiloni meglio di Renzi

Paolo Gentiloni gode di una fiducia superiore rispetto a Matteo Renzi. E' quanto emerge dal sondaggio Ixe' di Roberto Weber commissionato da Rai Radio 1. E' la rivincita dell'uomo tranquillo che batte Renzi per 39 punti a 27. "Probabilmente la compostezza di Gentiloni e' rassicurante" spiega Weber in un'intervista al Giornale radio Rai questa mattina alle 8. Ma ci sono anche altri dati: Luigi Di Maio, candidato del M5S, e' in crescita nel rilevamenti posizionandosi al secondo posto con il 32%, mentre Matteo Salvini (Lega) si gode un gradimento molto alto (il doppio rispetto al potenziale del suo partito) battendo Silvio Berlusconi che si attesta al 21%. Nel centro-sinistra dunque il Premier Paolo Gentiloni sembrerebbe essere piu' gradito. Gli intervistati che non si dichiarano elettori del Pd infatti, dovendo scegliere tra Gentiloni e Renzi, hanno risposto che cambierebbero la propria intenzione di voto se la leadership fosse affidata a Gentiloni. L'ex Ministro degli esteri garantirebbe infatti un maggiore valore aggiunto, un maggiore risultato elettorale, qualora fosse lui a rappresentare il Pd. In sintesi secondo Ixe' le prossime elezioni potrebbero essere una sfida tra Centro-destra e M5S, "perche' il M5s potrebbe raccogliere i delusi del Pd" conclude Weber al Gr1.

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D’Alfonso non si candida alle Politiche, ‘ a meno che non mi chiamasse il Governo’

"Se devo rimanere nella vicenda politica, io chiedo, e questo e' quello che a me piacerebbe, di potermi ricandidare alle primarie per fare il presidente della Regione perche' vorrei insediare una tradizione amministrativa di governo della Regione avendo 10 anni di tempo. Sosterro' i miei compagni di coalizione e lavorero' per la coalizione affinche' dall'Abruzzo possa andare a Roma non solo un parlamentare, o tre o cinque o sette parlamentari, ma anche un uomo di governo nella compagine governativa". Cosi' il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, rispondendo a una domanda sulle sue intenzioni relative alle elezioni, nell'ambito di Rete 8 Economy che andra' in onda questa sera alle 21:00. Tre le opzioni elencate da D'Alfonso: "Opzione A, avvocato specializzato in diritto penale; opzione B candidato alle primarie di coalizione per rifare il presidente. L'opzione C - ha detto - non c'e' per quanto mi riguarda, a meno che non mi chiamasse il Governo della Repubblica a fare un'esperienza di Governo". Precedentemente aveva sottolineato, nell'intervista a tutto campo con i giornalisti di Ansa, il Centro e Il Messaggero e Renzo Labarile della testata Rete 8 Economy: "Se potessi scegliere mi dedicherei a tutt'altro. Mi metterei a fare l'avvocato, perche' mi e' venuta questa grande passione per il diritto penale, e vorrei difendere gratuitamente tutti quelli che inciampano in questo 51% di prepotenze che a volte si scaraventano contro la vita di molti individui, cittadini e persone. Pero' come dice mio padre non sono solo piu' di me stesso, sono anche parte di un patrimonio collettivo che mi puo' chiedere o di continuare a fare quello che faccio o di candidarmi". 

"Non vedo l'ora che ci siano momenti di accertamento della verita', da quelli riguardanti Pescara, o come si dice Pescaraporto, a quelli riguardanti le vicende aquilane o a quella riguardante quella specie di meteora concernente lo Zooprofilattico. Cosi' come devo confermare anche in questa sede che sono interessatissimo all' accertamento delle responsabilita' in sede civilistica di chi oltraggia la storia di fatiche e di credibilita' personale che in questo caso riguarda me. Io ho dichiarato un paio di anni fa che chiunque avesse valicato il limite lo avrei portato davanti a un giudice terzo". Cosi' il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso, intervenendo alla trasmissione Rete8Economy in onda alle 21:00 su Rete8. "Ho fatto quattro iniziative per accertare la responsabilita' civilistica davanti a quattro persone che hanno sostenuto con modalita' diverse che io ho leso il diritto penale. Una vicenda riguardante Maltauro e la City, e' stato detto che io ho tolto una delega a un assessore per poter fare favori; l'ho chiesto rispetto alla vicenda del palazzo della Asl e si e' detto che ho gravi responsabilita'; terzo che avrei chiesto di cacciare al sindaco Alessandrini un assessore perche' avrebbe detto di no a Pescara Porto, l'assessore sta li'. Non ho fatto nessuna pressione. Ma uno non puo' permettersi di affermare questo pensando che sia innocenza della democrazia. Le opinioni si limitano alla criticabilita' dal punto di vista dell'opera politica. Mi puoi dire che spendo troppo, che sono dittatore, che non so fare, che non ho cultura, che ho sbagliato approccio sulla neve, sul fuoco, che assumo troppi Fedayn, ma non mi puoi dire che io addirittura ho usato la violenza psicologica sul sindaco per determinare la cacciata di un assessore che ha detto di no rispetto a una forzatura urbanistica, cosi' e' descritta". Quarta azione, ha riferito D'Alfonso, nei confronti di "un cittadino di Atessa che dice che un pubblico ministero poiche' e' venuto a un comizio fatto da me, sarebbe stato questo pubblico ministero a farmi assolvere". E alla domanda del perche' di questa controffensiva giudiziaria in questo momento D'Alfonso ha risposto: "Dentro la mia vita personale ha cominciato ad avere un grande ruolo anche la condizione di agibilita' dei miei figli. Ho un ragazzo di 20 anni che oggi segue tutto, sa tutto. Ho il piccolo, Francesco Cetteo, che sa i cognomi di coloro i quali hanno artefatto i documenti contro di me. Conosce tutta la vicenda di chi viziosamente mi ha fatto perdere sei anni, sono duemila giorni. Mio figlio conosce nomi, cognomi, vizi e condotte individuali di quelli che, quelli si' associatamente hanno fatto in modo che perdessi duemila giorni della mia vita, perdessi un mandato intero a Pescara; avrei reso quella citta' altro che Barcellona, Malmoe, sarebbe diventata, se avessi potuto governare senza essere infastidito da una diecina di imbroglioni - ha detto D'Alfonso alle telecamere di Rete8Economy - perche' sono imbroglioni quelli che hanno messo insieme quelle carte in quei termini li'". "E allora ho l'obbligo nei confronti dei miei figli - ha concluso - di fare in modo che quello che ho patito io come aggressivita', loro non lo devono proprio patire e ho preso l' impegno con loro che chi ci riprovava si sarebbe ritrovato davanti a un giudice terzo". 

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Terzo trimestre 2017, in Abruzzo un saldo positivo di 199 imprese

Durante il III trimestre 2017 i registri delle Camere di commercio hanno rilevato in Abruzzo la nascita di 1.589 imprese e la cessazione di 1.390 (considerando anche le cancellazioni d’ufficio) cosicché il saldo è risultato positivo (+199) e diventa ancora più consistente (+425) al netto delle cancellazioni d’ufficio. Se nell’analisi si includono le cancellazioni d’ufficio, emergono le province di Pescara (+188) e di Teramo (101). È quanto emerge dalle elaborazioni che il Cresa ha svolto sulla base dei dati Infocamere-Movimprese, il Sistema informativo delle Camere di Commercio. 

Il sistema imprenditoriale regionale ha fatto rilevare un tasso di crescita pari a 0,29, quasi allineato a quello nazionale (0,30), che pone l’Abruzzo al settimo posto tra le regioni italiane. Risulta incoraggiante l’aumento che esso ha rilevato rispetto a quello osservato nel III trimestre dell’anno precedente (0,26), evidenziando un andamento in lieve ripresa.  Emerge Teramo (0,54) che si pone al nono posto tra le province italiane, seguita a maggiore distanza da Pescara (0,28) e poi Chieti (0,18) e L’Aquila (0,17).

Lo stock di imprese registrate in Abruzzo al 30 settembre 2017 ammonta a 148.055, lo 0,1% in più rispetto al trimestre precedente, attribuibile per lo più all’incremento che ha riguardato tutte le attività di servizio, in particolare attività professionali scientifiche e tecniche (+1,1%) e servizi di alloggio e ristorazione (+0,5%) che hanno compensato il calo delle attività manifatturiere e delle costruzioni (rispettivamente -0,1% e -0,2%). A livello provinciale Teramo e Pescara hanno rilevato incrementi delle imprese registrate (rispettivamente +0,3% e +0,5%) a differenza dell’Aquila (-0,3%) e Chieti (+0,1%).

Al 30 settembre 2017 le imprese registrate abruzzesi si localizzano per il 30,5% (45.132) nella provincia di Chieti. A Teramo e Pescara se ne localizza una quota approssimativamente simile (rispettivamente 35.935 e 36.908). Il peso dell’Aquila è leggermente inferiore (30.080 pari al 20,3%).

Relativamente alle imprese artigiane nel terzo trimestre 2017 le cancellazioni (420 comprese le cessazioni d’ufficio) sono state più numerose delle iscrizioni di nuove imprese (340) per cui il saldo è risultato negativo di 80 unità.

Rispetto al trimestre precedente è stato osservato un calo dello 0,3% delle imprese artigiane registrate diffuso principalmente nelle attività edili (-0,6%) e in quelle manifatturiere (-0,3%). Sotto il profilo territoriale il calo ha coinvolto L’Aquila e Chieti (rispettivamente -0,7% e -0,5%) mentre è stato rilevato un lieve aumento a Pescara (+0,2%).

In Abruzzo al 30 settembre 2017 le imprese artigiane registrate sono 30.897. Nella provincia di Chieti se ne localizzano 8.602 (pari al 27,8% delle imprese artigiane abruzzesi), a Teramo 7.978 (25,8%), a Pescara e L’Aquila ne sono presenti  rispettivamente 7.391 e 6.926 (corrispondenti al 23,9% e 22,4%). 

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Rapporto Ecosistema urbano, in Abruzzo Teramo è 18ma

Mantova regina dell'ambiente. La corona è stata conferita dal 24esimo rapporto Ecosistema urbano, lo studio di Legambiente e Ambiente Italia sulla salute dei capoluoghi di provincia italiani pubblicato in esclusiva oggi sul Sole 24 Ore. La città virgiliana precede l'accoppiata Trento-Bolzano, di poco davanti a Parma ed è l'unica a confermarsi sul podio (finì terza l'anno scorso) e torna a conquistare un simbolico 'oro' a 11 anni dall'ultimo primo posto, datato 2006. La più emiliana delle lombarde ottiene i voti migliori nella raccolta differenziata, dove finisce quarta; nella ciclabilità del territorio (terza posizione); nell'estensione delle strade pedonalizzate (ottava); nella quantità di alberi (quinta). Per quanto riguarda l'Abruzzo, Teramo è al 18mo posto, L'Aquila al 47mo, Chieti al 65mo e Pescara al 76mo.

Sei località confermano una posizione tra le ultime dieci, cioè dal 95° al 104° posto: oltre a quattro siciliane (Palermo, Catania, Agrigento, Siracusa) ci sono una laziale (Frosinone) e una campana (Caserta). Niente calabresi, stavolta, e Vibo Valentia risale dall'ultima alla 91ª piazza. Al 96° posto compare la toscana Massa e al 102° c'è un'altra laziale, Viterbo. Il fondo è occupato, però, da Enna e Brindisi.Un’occhiata va data anche al piazzamento dei 10 capoluoghi più popolosi, con le prime tre che fanno registrare avanzamenti considerevoli: Bologna sale 34 gradini e si ritrova 22esima, Milano ottiene addirittura un più 42 risalendo fino al 31esimo posto, e Firenze - che era 67esimo - è ora 51esimo. Tutte le altre sono nella metà peggiore della graduatoria, con la capitale Roma in 88esimo posizione e il Sud che fronteggia anche qui il solito deficit di risultati, pur potendo sorridere per realtà di dimensioni più modeste: Oristano si conferma tra le prime dieci e Cosenza è eccellente 13esimo.v

ARIA E ACQUA Tra gli indicatori presi in esame, quelli relativi alla qualità dell’aria mostrano un lieve miglioramento delle perf0rmance relative alle emissioni inquinanti, nonostante l’emergenza smog degli ultimi giorni. Per quanto riguarda i consumi idrici, invece, raddoppia il numero di comuni che registrano consumi domestici superiori a 200 litri per abitante al giorno di acqua potabile (probabilmente riconducibili a utenze non soltanto domestiche ma contabilizzate come tali): Verona, Cosenza, Milano, Treviso, Pavia, Chieti, Monza, Sondrio. I consumi più bassi si registrano, invece, a Oristano (95,7 litri/abitante/giorno), Agrigento (107), Sassari e Perugia (115). Inoltre, il dato sulla dispersione dell'acqua potabile nei capoluoghi italiani conferma, in media, una situazione estremamente critica senza quasi segnali di discontinuità col passato. Nel 2016 sono ancora 17 i Comuni nei quali le perdite sono superiori al 50%, con punte di oltre il 60% a Frosinone, Vibo Valentia, Campobasso, Latina, Nuoro e Oristano.

RIFIUTI Nonostante le città italiane registrino performance particolarment e positive sul fronte della raccolta differenziata, che si attesta sul valore medio del 47,42%, oltre due punti percentuali in più rispetto al 45,15% dell’anno precedente, cresce nel 2016 la produzione pro capite di rifiuti urbani nei comuni capoluogo (con una media di 536 kg che torna a crescere rispetto all'anno precedente, 530 kg).TRASPORTO PUBBLICO Gli indicatori del trasporto pubblico mantengono la suddivisione per categorie di città in base al numero di abitanti. In questo caso, infatti, i segnali di miglioramento (sia sul fronte dell’offerta che della domanda, cioè degli spostamenti tramite mezzi pubblici da parte della popolazione locale) si concentrano unicamente nei grandi centri urbani. Inoltre, la densità automobilistica continua a rappresentare senza alcun dubbio una delle maggiori criticità nelle città e distingue sfavorevolmente l'Italia nel panorama mondiale: rispetto ad alcune grandi capitali europee (Londra, Parigi e Berlino), il tasso medio di motorizzazione dei comuni capoluogo italiani nel 2016 si conferma a livelli praticamente doppi, pari a 62,4 auto ogni 100 abitanti e risulta stabile o in aumento in tutte le città ad eccezione di Reggio Emilia e Crotone.

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A novembre gli italiani pagano 55 miliardi di euro.di tasse

A novembre, ricorda la Cgia di Mestre, si abbatte una tempesta di scadenze fiscali: a gli acconti e le addizionali Irpef, l'Ires, l'Iva, l'Irap e le ritenute di imposta i lavoratori dipendenti, gli autonomi, le imprese e i possessori di altri redditi. L'imposta piu' "impegnativa" da onorare entro la fine del prossimo mese sara' l'acconto Ires in capo alle societa' di capitali che dovranno versare 14 miliardi. L'Iva dovuta dai lavoratori autonomi e dalle imprese ammontera' a 13 miliardi di euro, mentre i collaboratori e i lavoratori dipendenti attraverso i rispettivi datori di lavoro, "daranno" al fisco ritenute per un importo di 10,9 miliardi di euro. L'acconto Irpef dara' luogo a un gettito di 7,7 miliardi, l'Irap, invece, costera' alle aziende 6,8 miliardi di euro. Le ritenute Irpef dei lavoratori autonomi e l'addizionale regionale Irpef, infine, "peseranno" in ognuno dei due casi per 1 miliardo di euro. "Nonostante le riforme avviate in questi ultimi 25 anni - ricorda il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo - l'Italia e' ancora a meta' del guado. Sebbene non facciamo piu' parte del club dei Paesi unitari, non possiamo neppure considerarci un paese federale. Se sul fronte fiscale ancora adesso l'80% circa del gettito tributario finisce nelle casse dello Stato centrale, gran parte della spesa, depurata dagli interessi sul debito pubblico e dalla previdenza, viene invece gestita a livello locale. Il 53% infatti, e' in capo a Regioni, Province e Comuni. In altre parole, la quasi totalita' delle nostre tasse finisce a Roma, ma oltre la meta' delle uscite e' gestita da governatori e sindaci". In Italia il gettito tributario complessivo (imposte, tasse e tributi), ricorda la Cgia, supera i 490 miliardi di euro l'anno. Questa cifra cosi' importante affluisce nelle casse dell'erario rispettando una serie di scadenze fiscali che, in termini economici, si concentrano prevalentemente tra novembre e dicembre e nei mesi di giugno e luglio. Uno dei contribuenti piu' penalizzati dal fisco italiano sono le imprese. Il carico di imposte e contributi previdenziali su queste ultime, infatti, non ha pari nel resto d'Europa. La percentuale in grado di dimensionare questo fenomeno e' l'incidenza delle tasse pagate dalle aziende sul gettito fiscale totale. Se nel 2015 (ultimo dato disponibile) in Italia tale percentuale e' stata del 14,9, in Irlanda ha toccato il 14,8, in Belgio il 12,9, nei Paesi Bassi il 12,7, in Spagna l'11,8, in Germania e in Austria l'11,6. La media dell'Unione europea e' stata pari all'11,5%.

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