Redazione Notizie D'Abruzzo

Fondi alle imprese, le proposte di Scoccia e Mariani

"Abbiamo avanzato proposte che riteniamo fondamentali per il rilancio dell'Abruzzo: speriamo solo che la maggioranza mantenga in aula gli impegni presi". A dichiararlo sono la consigliera Udc alla Regione Abruzzo, Marianna Scoccia, passata sabato all'opposizione, e il consigliere regionale di Abruzzo in Comune Sandro Mariani al termine dell'incontro avuto con il Presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri sulle proposte al progetto di legge 118 in discussione in queste ore in commissione. "Va migliorato sotto diversi aspetti - proseguono -, in primis per quanto riguarda il sostegno alle imprese abruzzesi. Per questo motivo la nostra principale richiesta e' stata che circa il 50% dei fondi stanziati per i contributi a fondo perduto sia destinato alle micro e piccole imprese di nuova costituzione con meno di 3 anni di attivita', ad oggi escluse dal bando per investimenti pubblicato pochi giorni fa a seguito della legge regionale 9, e alle Pmi con sede nei Comuni ricompresi nelle cosiddette 'aree interne' e nelle 'zone rosse': dobbiamo tendere una mano agli abruzzesi che - aggiungono - , con fatica, provano a ripartire dopo questo duro periodo". I due hanno chiesto anche ulteriori contributi per le organizzazioni che beneficiano del Fondo Unico per lo Spettacolo dal vivo e del Fondo Unico per il Cinema e il comparto Audiovisivo. "Abbiamo infine avuto garanzie - concludono - sull'attuazione della proposta con cui chiediamo un bonus economico di circa 8 milioni complessivi per il personale sanitario impegnato nell'emergenza Covid". 

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Mobilità in treno, Regione Abruzzo studia le promozioni

Il sottosegretario alla Presidenza della Regione Abruzzo, Umberto D'Annuntiis  ha annunciato di aver "avviato, già da settimane, costruttivi confronti con Trenitalia per garantire, sin dall'avvio della fase due, un servizio di trasporto ferroviario efficiente e in totale sicurezza per l'utenza". Le nuove proposte programmatiche individuate per la stagione estiva che, insieme a quelle già attivate "Plus 3/5 giorni e Promo Viaggia con me", saranno in vigore dal prossimo 14 giugno sono: Promo Estate Italiana: titolo nominativo valido per quattro fine settimana consecutivi o l'intero periodo promozionale (14/06/2020 al 27/09/2020) che consente un numero illimitato di viaggi, in seconda classe, sui treni regionali, regionali veloci e metropolitani di Trenitalia, nei fine settimana (dalle 12 del venerdì, il sabato, la domenica e il lunedì fino alle 12) ad un prezzo fisso di 49 euro per quattro fine settimana e 149 euro per l'intero periodo promozionale; Promo Junior: i ragazzi fino a 15 anni di età non compiuti potranno viaggiare gratis, sia in prima che in seconda classe, sui treni regionali, regionali veloci e metropolitani di Trenitalia se in compagnia di un adulto pagante (persona con più di 15 anni), in numero massimo di quattro ragazzi per ogni adulto. Periodo della promozione: 14/06/2020 al 27/09/2020. "Oltre a queste, sono inoltre allo studio ulteriori forme di promozione che prevederanno innovative forme di abbonamenti per la clientela".

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Rita Ettorre è Coordinatrice femminile di Forza Italia per l’Abruzzo

 "La coordinatrice nazionale di Azzurro Donna, On. Catia Polidori, ufficializza le nomine delle venti coordinatrici regionali dell'organismo femminile di Forza Italia, che, venerdi' 15 scorso, hanno potuto incontrare virtualmente il Presidente Silvio Berlusconi e confrontarsi con lui nel corso di una lunga e proficua videoconferenza, organizzata proprio dall'onorevole. "Durante la riunione - afferma Catia Polidori, vicepresidente del Gruppo FI Camera e Coordinatrice nazionale di Azzurro Donna - sono state ampiamente dibattute le principali tematiche riguardanti la condizione della donna, come ad esempio: il suo necessario coinvolgimento nei processi decisionali; i mutamenti in ambito lavorativo imposti dal Covid-19; l'oggettiva difficolta' di sempre piu' numerose lavoratrici a conciliare il proprio impiego con la famiglia, onere in questo particolare periodo aggravato dalla chiusura di nidi e scuole e dalla impossibilita' di affidare ad altre figure la cura dei minori, senza dimenticare gli anziani; la necessita' di intervenire con adeguate politiche per il welfare e, non da ultimo, l'importanza di restituire alla scuola, attualmente derubricata a 'parcheggio' di alunni e studenti, l'alto ruolo culturale e formativo che invece le e' proprio". "Non solo, le azzurre hanno offerto al Presidente Berlusconi interessanti spunti relativi al mondo dell'impresa, all'eliminazione dell'eccesso di burocrazia e all'utilizzo di fondi europei a beneficio dei territori. Da parte sua, il Presidente Berlusconi si e' detto molto colpito dall'energia della squadra di responsabili di AD e soddisfatto per l'intenso lavoro svolto, nonostante la pandemia e le oggettive difficolta', presenti soprattutto nelle regioni piu' duramente colpite", conclude. Le venti coordinatrici regionali di Azzurro Donna sono: Rita Ettore per l'Abruzzo; Maria Jose' Caligiuri per la Calabria, Linda Dall'Olio per il Molise; Valeria De Cicco per la Lombardia; Beatrice De Donato per la Puglia; Alice Dotta per la Liguria; Katia Guidi per la Valle d'Aosta; Ada Lai per la Sardegna; Layla Marangoni per il Veneto; Emanuela Mari per il Lazio; Alessandra Petracci per le Marche; Rita Pieri per la Toscana; Maria Rosa Porta per il Piemonte; Antonella Sasso per la Basilicata; Erika Seta per l'Emilia Romagna; Maria Antonietta Testone per la Sicilia; Adele Vairo per la Campania; Katia Vasselai per il Trentino Alto Adige; Arianna Verucci per l'Umbria; Cinzia Zilio per il Friuli Venezia Giulia", conclude

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Nasce l’osservatorio Lidu sui fenomeni di usura

L’emergenza epidemiologica generata dal Covid-19 sta causando a tanti cittadini, imprenditori e non, difficoltà
economiche e finanziarie molto pesanti.
La Lega Internazionale per i Diritti dell'Uomo (L.I.D.U.) – Regione Abruzzo e Molise ha voluto per questo
istituire un servizio gratuito di assistenza al fine di offrire un supporto ai più deboli e cercare di evitare che questi
cadano nelle mani degli usurai.
L'idea è nata dalla forte richiesta di persone che, in questi giorni della "Fase 2", hanno contattato la LIDU per
denunciare anche le difficoltà incontrate per ottenere dalle banche i finanziamenti previsti dal c.d. “Decreto
liquidità”.
L'emergenza pandemica che stiamo vivendo, con il conseguente lockdown di quasi tutte le attività, ha creato,
purtroppo, uno spazio vuoto nel quale la criminalità organizzata può muoversi facilmente con le proprie attività
usurarie infiltrandosi nelle aziende del territorio. Diversi esercizi commerciali si stanno preparando alla riapertura,
ma molti sono a corto di liquidità e il pericolo, quindi, diventa concreto e attuale. Ma l’aumento di persone a rischio
si riscontra non solo tra piccoli imprenditori e lavoratori autonomi, ma anche tra i lavoratori dipendenti, rimasti
senza introiti in quanto non hanno ancora ricevuto i soldi della cassa integrazione.
“Attualmente – spiega Massimo Bomba, Presidente della Lega Internazionale per i Diritti dell'Uomo (L.I.D.U. -
Abruzzo e Molise) - non ancora abbiamo dati precisi ma temiamo, soprattutto in questa fase di “riapertura”, le
avance di “alcuni soggetti” pronti ad aiutare i cittadini, le aziende, le attività commerciali in difficoltà che in questo
momento di crisi economica non riescono più a pagare i debiti”.
“Ma non solo – continua Bomba - potrebbero cadere vittime degli usurai anche quelle persone, prese dalla
disperazione, che oggi si stanno recando dalle banche per accedere ai prestiti agevolati dei 25mila euro; basti
pensare che, negli ultimi giorni, abbiamo ricevuto segnalazioni da parte di cittadini che sono stati vittime di pratiche
scorrette da parte degli Istituti di credito nella richiesta di documentazione non prevista dal 'Decreto Liquidità'.
L'Abi è già intervenuta sul punto richiamando le banche ai propri doveri con una circolare che dettava le regole per
velocizzare l'erogazione di liquidità ma ad oggi nulla è cambiato per i cittadini”.
Proprio per questo motivo l'attività dell'“OSSERVATORIO LIDU” sull'usura, l’estorsione e il sovraindebitamento
sarà ancora più preziosa per contrastare la crisi economica da covid-19: da un lato, verrà esaminato l'andamento del
fenomeno e, dall'altro, saranno proposte soluzioni concrete per risolvere le problematiche diffondendo, il più
possibile, le informazioni utili ai cittadini.
Il compito dell'Osservatorio LIDU, coadiuvato da un team di professionisti qualificati: il Dott. Fabio Marone,
l'Avv. Alessandro Falconio e l'Avv. Emilio Graziuso, sarà anche quello di alleggerire i cittadini da quella
burocrazia degli Enti pubblici e delle Banche che diventa complicata da gestire specie in questa pandemia.
Per prenotare l'assistenza basterà comporre il numero 0872 592119 oppure, inviare una e-mail al seguente
indirizzo: segreteria@liduabruzzo.it. Il servizio completamente gratuito è attivo dal lunedì al venerdì con i
seguenti orari: dalle ore 9.00 alle ore 12.00.

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Ha cinquant’anni, ma lo Statuto dei lavoratori e’ piu’ che mai attuale!

Ha cinquant’anni, ma lo Statuto dei lavoratori e’ piu’ che mai attuale!

 

Come è noto l’art.1 della nostra Costituzione recita che “l’Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro” e durante i lavori della Assemblea Costituente, ci fu una importante discussione sulla sua formulazione. Le sinistre avevano proposto di definire la nascente repubblica “dei lavoratori”, ma la proposta fu bocciata. Fu Amintore Fanfani, democristiano a presentare la attuale formula che poi fu accolta anche dal Pci e dal Psi. Quindi la nostra Costituzione statuisce la centralità del lavoro e dei lavoratori nel nostro ordinamento. Se si considera che i lavori della Assemblea Costituente iniziarono nel 1946, si dovettero aspettare ben 24 anni per arrivare allo statuto dei diritti dei lavoratori, la legge 20 maggio 1970 n.300, che dà sostanza a quanto stabilito dall’art.1 della carta costituzionale.

E l’Avanti, diretto da Pietro Nenni,il giornale del partito socialista, che più si era battuto per l’approvazione dello statuto, titolò “la costituzione entra in fabbrica”.

Lo statuto, da una parte stabilisce tutele individuali: garantisce la libertà d’opinione in fabbrica, limita rigorosamente le perquisizioni, vieta la schedatura dei dipendenti; fino ad allora, gli anni cinquanta, molto usuali in tante aziende, vieta atti discriminatori, rafforza la garanzia contro i licenziamenti ingiustificati con l’art.18 e la tutela della reintegra. Dall’altra sostiene questi diritti promuovendo l’attività sindacale in ogni luogo di lavoro.

Fu Giuseppe Di Vittorio, il 26 novembre 1953 a Napoli al III Congresso della Cgil a lanciare l’idea dello Statuto dei Lavoratori. “I lavoratori sono uomini liberi e cittadini della repubblica anche nelle fabbriche dove lavorano. Bisogna rinunciare all’idea di rendere schiavi i lavoratori italiani. Io voglio proporre una idea: facciamo lo Statuto dei Lavoratori all’interno delle aziende”.

Ma è stato Giacomo Brodolini, socialista, il ministro del lavoro del governo di centro sinistra presieduto da Mariano Rumor, ad impegnarsi a fondo per la definizione dello statuto. Brodolini fece la prima riforma organica delle pensioni nel 1969 e in linea con il suo passato di dirigente nazionale della Cgil, dichiarò che, anche come ministro del lavoro, sarebbe stato “da una parte sola, dalla parte dei lavoratori”,partecipando nel Capodanno del 1969 a Roma alla Tenda organizzata dai lavoratori della fabbrica Apollon ed ai funerali dei braccianti di Avola, uccisi dalla polizia nel dicembre del 1968. Ma Brodolini non visse per ricordarsi l’approvazione della “sua”legge; morì un anno prima.

Il suo testimone venne raccolto da Gino Giugni, socialista riformista, uno dei migliori studiosi del diritto del lavoro del nostro Paese, che presiedette la commissione che definì la legge 300/70. E che si impegnò per mettere al centro la dignità dei lavoratori con un reticolo normativo, come legislazione di sostegno, attingendo alla esperienza concreta delle dinamiche nei luoghi di lavoro. Giugni altro grande Ministro del Lavoro, artefice, alla fine degli anni novanta, con il Governo Ciampi, della stagione della concertazione sindacale; una convergenza di sensibilità e saperi che portò l’Italia fuori dalla inflazione e dal rischio di default. Quando lo statuto fu approvato, Ministro del Lavoro era il democristiano Donat Cattin, espressione del cattolicesimo sociale, ed il PCI si astenne sostenendo che la tutela dovesse essere allargata ai dipendenti delle aziende con meno di 15 unità. Tematica oggi attuale,ma all’epoca strumentale,se si considera che l’80% dell’occupazione si situava, nella grande industria, nelle regioni del Nord. Bisogna rilevare che, poco tempo prima, nel marzo del 1969, cgil cisl uil firmarono l’accordo per il superamento delle gabbie salariali. Occorre considerare il contesto sociale che portò alla approvazione dello Statuto, dopo le grandi lotte del movimento studentesco ed operaio del 1968/69, in particolare degli scioperi del settembre-dicembre 1969, il cosiddetto “autunno caldo”;la nascita del movimento dei consigli di fabbrica, come struttura di base sindacale. Ed infine ci fu il 12 dicembre del 1969 la strage di Piazza Fontana. Lo statuto, da subito portò allo sviluppo della contrattazione aziendale:fra il 1971 ed il 1972 ci furono ben 232 accordi aziendali che riguardarono ben 44 mila lavoratori. Si sviluppò il discorso dell’unità sindacale. Il 13 gennaio 1972 i metalmeccanici di cgil cisl uil danno vita al SUM (Sindacato Unitario Metalmeccanici) che po diventerà FLM, Così fecero tante altre categorie di lavoratori dell’industria. Ma l’unità sindacale non arrivò. A distanza di cinquant’anni il panorama produttivo del nostro Paese è profondamente cambiato. Oggi gran parte dell’occupazione si concentra nella piccola e media impresa. Emergono nuove figure di lavoratori, senza tutele, né diritti. Ed è significativo che la ministra Teresa Bellanova, il 14 maggio scorso, sia riuscita a far inserire, nel Dl Rilancio, la regolarizzazione per i lavoratori immigrati in nero in agricoltura. Gli “schiavi”odierni di cui parlava Di Vittorio più di cinquant’anni fa. Il precariato è notevolmente diffuso. L’organizzazione del lavoro, l’ambiente e la salute sono sempre più centrali nella contrattazione nazionale ed aziendale. Lo statuto conserva, a mio avviso, una sua piena validità; anche se le modifiche apportate tra il 2012 ed 2015, prima dalla legge Fornero e poi dal job act, hanno rappresentato un “vulnus”pesante del diritto del lavoratore a non essere licenziato, in mancanza di un giustificato motivo; diritto che è considerato fondamentale dalla nostra Costituzione e dalla Carta dei Diritti fondamentali della UE. Il mondo del lavoro del dopo lockdown, necessita di una nuova stagione di Diritti per normare le nuove figure del mondo del lavoro, i rider ad esempio; maggiori tutele e riconoscimenti salariali per le lavoratrici e lavoratori della sanità, regolamentare lo smart working di questo periodo e saper cogliere la straordinaria opportunità che si presenta di stare nel vivo dei processi,dell’organizzazio- ne del lavoro e delle stesse scelte imprenditoriali. Tutto questo per ribadire che il lavoro, sicuro e garantito è la condizione democratica per far uscire il nostro Paese dalla attuale crisi.

 

di Nicola Primavera

 

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Inps, la mappa dei certificati per malattia tra febbraio e aprile

 Tra il 2 febbraio e l'11 aprile, su un totale di 823.000 certificati di malattia presentati all'Inps, circa il 90% arriva dalle regioni settentrionali (731.000 in tutto), e piu' della meta' di questi (423.000) sono pervenuti dalla Lombardia. Lo riferisce l'Inps, secondo cui seguono l'Emilia Romagna e il Piemonte con piu' di 100.000 certificati in piu' rispetto ai certificati registrati nello stesso periodo dell'anno precedente. La settimana in cui e' iniziato il lockdown, cioe' quella che va dall'8 al 14 marzo e' quella che presenta le variazioni maggiori rispetto alla baseline costituita dal 2019: a fronte di un incremento medio nazionale nel 2020 superiore al doppio (110%), per la Lombardia tale variazione arriva al 176% e rimane sopra al doppio anche nella settimana successiva (+124%). Un andamento simile si registra anche in Piemonte, seppur piu' attenuato (+136% e 101%) e in Liguria, Valle d'Aosta ed Emilia-Romagna.

Tra le regioni non appartenenti all'area Nord, si registra il raddoppio del numero di certificati presentati nella settimana di inizio del lockdown nelle Marche (+127%), in Abruzzo (+124%), in Toscana (+115%) e in Umbria (+102%), se si osserva tuttavia la variazione complessiva nelle 10 settimane, l'incremento rispetto al dato corrispondente del 2019 in queste regioni non supera mai il 20% (attestandosi addirittura su valori negativi in Calabria ed in Sicilia); cio' a differenza delle regioni del Nord dove tale variazione presenta un valore minimo generalmente intorno al 20%, con una punta del +38% in Lombardia. Fa eccezione il Veneto per il quale la variazione nel numero complessivo di certificati presentati nelle 10 settimane osservate nel 2020 rispetto al 2019 e' pari solo al 7%. Le province che presentano la variazione piu' elevata sono nell'ordine Bergamo (+106%), Piacenza (+75%), Cremona (+66%) e Brescia (+60%), mentre c'e' Cosenza che registra la variazione piu' bassa (-13%) ed altre 14 province del Centro Sud che nel complesso delle 10 settimane registrano oscillazioni negative: chiude la serie delle variazioni negative la Capitale per la quale il numero di certificati presentati nei due periodi osservati risultano nel complesso quasi uguali (-0,07%). Con riferimento ai due settori di provenienza dei lavoratori, l'Inps osserva nel prospetto seguente, che le regioni con un maggior numero di certificazioni nelle 10 settimane osservate nel 2020, risultano quelle con la maggiore componente privata: l'epidemia infatti ha colpito maggiormente le regioni settentrionali notoriamente a piu' alto tasso di industrializzazione e quindi con una componente preponderante di lavoratori nel settore privato. L'Inps fa poi notare che mentre nel settore pubblico in gran parte delle regioni la variazione complessiva nelle 10 settimane osservate nel 2020 rispetto al dato 2019 risulta negativa, nelle regioni maggiormente colpite dell'epidemia tale percentuale di variazione rimane comunque positiva. Tale circostanza porterebbe ad ipotizzare che in periodo di lockdown, quando gran parte dei dipendenti pubblici ha svolto smart working, siano stati richiesti ai medici curanti da parte di questa categoria di lavoratori quasi esclusivamente i certificati riferibili al Covid 19, mentre per le malattie ordinarie non si sia prodotta alcuna certificazione, al fine di evitare la penalizzazione retributiva prevista in caso di assenza per malattia.

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Controlli nelle carrozzerie del Teramano

La Squadra di Polizia Giudiziaria della Sezione Polizia Stradale di Teramo negli ultimi mesi ha effettuato una serie di controlli alle attività produttive del settore auto (concessionarie, agenzie pratiche auto, officine meccaniche, carrozzerie, autolavaggi), rilevando numerose violazioni in tema di inquinamento ambientale, gestione amministrativa, mancanza di titoli vari, mancanza e/o irregolarità di documenti sulla sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro. Passate al setaccio 15 attività commerciali e artigianali, accertate e contestate 9 violazioni amministrative.

Nella lunga serie di controlli sono state scoperte poi due carrozzerie 'fantasma' i cui titolari, poi multati, svolgevano l'attività senza le necessarie autorizzazioni e, tra l'altro, risultavano sconosciuti al fisco. Denunciati poi i titolari di due concessionarie e di un'agenzia pratiche auto per falso, in ordine a fraudolenti attestazioni documentali nella compravendita di veicoli a motore. Negli ultimi giorni l'attenzione degli agenti si è concentrata su un autolavaggio senza autorizzazione per lo scarico di acque reflue da lavorazioni industriali, di registri e tracciamento dei rifiuti prodotti nella stessa azienda. Al fine di determinare il tasso di inquinamento delle acque è stato richiesto anche l'intervento dell'Agenzia A.R.T.A. e il titolare è stato denunciato per inquinamento ambientale.

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Mercatone Uno, cassa integrazione in deroga per i dipendenti

 E' stata trovata un'intesa sulla cassa integrazione in deroga (Cigd) con causale Covid-19, per 9 settimane per i 1.643 dipendenti ex Mercatone Uno in Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana, Trentino, Umbria e Veneto. Ne danno notizia i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs che hanno formalizzato con la direzione di M. Business S.r.L. l'accordo sull'accesso alla cigd per i lavoratori attualmente sospesi in Cigs a zero ore fino al 23 maggio, data prevista di cessazione del Programma di esercizio di impresa avanzato dai Commissari. La triade commissariale, già da tempo, ha avanzato istanza per ottenere una proroga del termine di esecuzione del Programma, proponendo in alternativa l'introduzione di una norma ad hoc in attesa che l'emendamento proposto venga recepito nella fase di conversione in Legge del Decreto Liquidità. Tale variazione consentirebbe di prorogare il Programma dei Commissari e di accedere alla Cigs per cessazione di attività della durata di 12 mesi, assicurando la migliore tutela della posizione dei dipendenti. Si formalizzano intanto, anche le cessioni autorizzate dal Mise nelle scorse settimane. I sindacati hanno siglato con la direzione aziendale e i Commissari l'accordo sulla cessione alla società Rica Gest S.r.L. dei 5 punti vendita di Calenzano, Monterosi, Roma, San Giuseppe di Comacchio e Villanova d'Albenga che prevede la piena salvaguardia degli attuali livelli occupazionali, con l'assorbimento di tutti i 155 lavoratori. 

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L’Aquila, Cristicchi a Collemaggio celebra Celestino V

Va in scena il primo evento culturale pubblico che si svolgera' in Italia ai tempi del coronavirus: Simone Cristicchi e il violinista Alessandro Quarta rendono omaggio al Papa Santo Celestino V il 19 maggio, giorno in cui si celebra la ricorrenza dei 724 anni della sua scomparsa, con "Ho sognato Celestino", testo di Cristicchi in una cerimonia nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio dell'Aquila. Per Pierangelo Buttafuoco, presidente del Teatro Stabile, e' "una cerimonia che e' in linea con il sentimento religioso radicato nella citta' dell'Aquila e con la quale finalmente torniamo ad alzare un sipario, quello della stagione estiva che sta per iniziare, nella quale il Tsa sara' presente e, nel rispetto di tutte le prescrizioni in materia di sicurezza sanitaria, offrira' una programmazione che avra' lo scopo di valorizzarne l'identita'. La citta' ha saputo dare un grande esempio al mondo intero. A tutta la struttura del Tsa, dal consiglio di amministrazione, al direttore, agli addetti, agli artisti, va il mio piu' profondo ringraziamento per il lavoro straordinario che stanno mettendo in atto". L'evento iniziera' alle 17.30 alla presenza di un pubblico raccolto tra i sanitari dell'ospedale aquilano, istituzioni pubbliche, militari e politiche

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Premi Flaiano confermati dal 27 giugno al 5 luglio

Pescara celebrerà la sua 47/a edizione dei Premi Flaiano. Lo ha confermato Carla Tiboni nel corso dell'audizione nella Commissione Cultura del Comune di Pescara presieduta da Manuela Peschi. Sara' la prima, forse una delle poche, manifestazioni che caratterizzeranno la stagione estiva, nella difficile ripartenza dopo l'emergenza sanitaria: c'e' un forte interesse anche a livello nazionale perche' questa potrebbe essere la prima manifestazione di rilievo dopo il lockdown.

Gli eventi si svilupperanno dal 27 giugno al 5 luglio: nella prima settimana ci saranno gli appuntamenti con il Flaiano Film Festival, il 4 la serata dedicata alla narrativa e all'italianistica il 5 la grande premiazione finale. Il primo problema e' rappresentato dalle proiezioni cinematografiche, che normalmente si svolgevano al Circus: "Siamo in attesa di sapere se la struttura e' disponibile - precisa Carla Tiboni - ovviamente con i numeri che saranno possibili nel rispetto del distanziamento. Resta comunque il dato che si tratta di lavorare su tre proiezioni quotidiane e questo rende piu' complesso pensare di lavorare al chiuso". Il nodo resta pero' la serata finale, che da anni si svolge in piazza Salotto: "I Premi Flaiano sono una manifestazione fortemente identitaria - spiega la Tiboni - e la giusta collocazione e' nel cuore della citta', comprendiamo pero' che ci sono molte difficolta' organizzative da questo punto di vista. Avremo comunque certamente posti ridotti, ma in questo ci aiuteranno le dirette televisive. Speriamo con l'aiuto dell'amministrazione di riuscire a risolvere nel migliore dei modi: le giurie stanno gia' lavorando e abbiamo un contatto con un personaggio cinematografico di rilievo per aprire la serata". 

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