Redazione Notizie D'Abruzzo

Blasioli e Giampietro (PD) in visita al carcere di San Donato: Pronti a mobilitarci per risolvere le criticità riscontrate

“Abbiamo deciso di visitare il carcere dopo gli episodi verificatisi nelle ultime settimane che dimostrano il malessere che si vive nella struttura, malessere che accomuna detenuti e agenti penitenziari - riferiscono Blasioli e Giampietro- del Partito Democratico. 

La struttura dovrebbe accogliere circa 200 detenuti, ma in realtà ne accoglie più del doppio mentre la pianta organica prevede la presenza di 170 agenti. Nei fatti sono un centinaio effettivi, considerato che molti sono in malattia o in distacco. Divisi su tre turni, anziché su 4, sono costretti a svolgere diverse mansioni simultaneamente. Nel 2020 la previsione della dotazione organica del carcere di Pescara potrebbe arrivare a 200 unità, ma esattamente la metà è quella che presta servizio. Molti agenti sono anche prossimi alla pensione e ciò significa che senza un’alternanza a breve il loro bagaglio di conoscenze non verrà trasferito ai nuovi che arriveranno. Negli ultimi anni sono già andati in pensione circa 50 agenti e di questi 30 da due anni a questa parte.

Occorrerà tempo per le assunzioni, ma intanto è forte la richiesta di una diversa organizzazione del lavoro, possibile ad esempio con la diminuzione dei posti di servizio fino a che il numero del personale non torni a livelli accettabili. Ma ci sono altri casi che potrebbero essere affrontati e risolti. Uno su tutti riguarda proprio il nosocomio pescarese che ha all’ottavo piano ha un reparto dedicato ai detenuti. Capita però che questo non venga utilizzato per carenza di infermieri e così si verificano due distorsioni evidenti. La prima: ogni detenuto deve avere una scorta di due agenti, che sui 4 turni quotidiani richiede la presenza di 8 agenti. Se i detenuti fossero tutti ricoverati presso il reparto a loro riservato basterebbero 8 persone per tutti. Ciò non avviene e così dal 14 gennaio per i due detenuti ricoverati in reparti diversi ci sono 16 agenti al giorno impegnati e se i ricoveri fossero 3, servirebbe un numero di agenti pari al 25% dell’intera forza lavoro. Questa è una situazione che va assolutamente risolta. Innanzitutto se il reparto per detenuti è stato messo su, è indispensabile che funzioni ed è una condizione che potremo già domani all’assessore regionale alla Sanità Verì. Questo eviterebbe che le forze lavorative a disposizione non siano ulteriormente ridotte, ma soprattutto garantirebbe la privacy dei detenuti. Ad oggi sono nelle stesse stanze degli altri malati e così capita che questi e i loro famigliari siano costretti ad imbattersi con agenti armati nei reparti. 

Ci chiediamo come questo sia possibile e non esiteremo ad andare a fondo, lo faremo affidando la situazione a una interpellanza parlamentare. Ci auguriamo inoltre che nel nuovo Pronto Soccorso in via di definizione, sempre per la privacy, venga sistemata una stanza di attesa per detenuto e scorta. Se la forza lavoro è un problema che dovrà essere risolto con il tempo, questi ed altri problemi organizzativi meritano di essere affrontati il prima possibile. L’esiguità del personale causa inoltre che solo in pochi possano partecipare alle attività formative come suola di formazione lavorativa e la noia è spesso causa di scontri sia tra detenuti e personale, sia tra detenuti stessi.

Purtroppo il carcere di San Donato sconta anche il problema del sovraffollamento: oggi vi sono il doppio degli ospiti, fra cui una grande quantità di pazienti psichiatrici. Infatti, a fronte dei 7 posti assegnati per detenuti psichiatrici, ce ne sono altri 30, sistemati nei vari reparti e da notizie assunte permarrebbero nella casa circondariale anche detenuti psichiatrici che hanno scontato la propria pena per la mancanza di R.E.M.S. (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza) istituite dopo la chiusura degli O.P.G. ospedali psichiatrici giudiziari.

La mancanza di una camera di isolamento è un’altra problematica. Spesso si utilizza la parte riservata ai collaboratori di giustizia, ma se questa è occupata non se ne può fare utilizzo. Insomma gli episodi di autolesionismo, i materassi bruciati e i detenuti scappati sul tetto sono degli allarmi che non possono restare inascoltati e la sensazione è che spesso i problemi del carcere siano i meno attenzionati da tutte le Istituzioni. Per quel che riguarda il sovraffollamento  le sezioni diventano polveriere in quanto oltre ai pochi spazi a disposizione dei ristretti, diventa difficile per l'operatore far fronte alla richieste quotidiane e pressanti degli stessi, da qui il malcontento che puo'  sfociare in aggressioni, risse, tumulti, autolesionismo e proteste in generale.

Per questo nei prossimi giorni come gruppi del centrosinistra in Regione, facendo seguito alla visita di questa mattina incontreremo i sindacati degli agenti penitenziari e articoleremo tutte le funzioni ispettive sia in Regione che in Parlamento”.

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Barrea ha il nuovo Piano Regolatore Generale

Con Deliberazione n. 0280 del 17/01/2020 del Commissario ad acta avv. Maria Elena Di Cesare
della Regione Abruzzo è stato definitivamente approvato il PRG del Comune di Barrea.
E’ stato lungo e laborioso l’iter di approvazione del secondo piano urbanistico comunale, ma non
poteva essere altrimenti, vista la complessità in generale delle procedure per l’esame dei piani
urbanistici e la contestuale presenza, nello specifico, per il territorio comunale di Barrea, della
coesistenza di una serie di vincoli (idrogeologico, ambientale e paesaggistico, archeologico, oltre
a Pnalm, ZPS, SIC-Siti di interesse comunitari, riserve naturali, ecc.) che hanno reso
particolarmente complesso l’esame del progetto redatto dall’arch. Pietro D’Amato di Popoli.
Il piano che attende ora soltanto la pubblicazione sul BURA, che è stato sopposto ad intesa con il
Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, alla V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica), al
Parere del Servizio Tutela e Valorizzazione del Paesaggio e Valutazioni Ambientali, alla
Microzonazione Sismica, al parere di “non contrasto” al P.T.C.P del Settore Urbanistica della
Provincia dell’Aquila e per ultimo all’approvazione del Consiglio Regionale della Variante al Piano
Paesistico Regionale, diventerà l’unico strumento di riferimento per il territorio comunale.
Evidente soddisfazione è espressa da parte del Sindaco Andrea Scarnecchia e
dall’Amministrazione Comunale per avere finalmente a disposizione uno strumento urbanistico
adeguato a tutte le normative vigenti, che limita finalità speculative, salvaguardia e tutela le
peculiarità ambientali ed architettoniche, che consente l’edificazione diretta di aree destinate al
completamento urbanistico del centro montano. Risultano potenziate nello strumento tra l’altro,
le possibilità di sviluppo turistico ecosostenibile anche con uno specifico assetto turistico per
l’area lacuale del Lago di Barrea. Con l’approvazione del nuovo PRG tuttavia il Comune intende
fare un ulteriore passo in avanti: al piano farà seguito la redazione di una carta per il decoro
urbano e del paesaggio, per il coinvolgimento della cittadinanza alla tutela ed alla valorizzazione
del patrimonio architettonico e ambientale. Il Comune di Barrea si porrà l’obiettivo di
sensibilizzare i cittadini, anche mediante bandi pubblici e la concessione di contributi, per
l’adozione di corretti comportamenti individuali e collettivi al fine di promuovere una nuova
cultura civica e di rispetto del patrimonio.
Oltre ad essere uno dei primi Comuni del Parco a dotarsi di un nuovo e moderno strumento
indispensabile di programmazione urbanistica, il piccolo centro montano punta quindi alla
salvaguardia delle sue straordinarie peculiarità naturalistiche ed architettoniche che lo hanno
reso un paesaggio inconfondibile del Parco Nazionale e dell’Abruzzo.

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Jacques Attalì a Pescara. Il 31 gennaio evento su Cittadinanza Europea, Diritti Fondamentali e Pareggio di bilancio

 

Venerdì 31 gennaio 2020 alle ore 17,30 presso la Sala Consiliare del Comune di Pescara, si terrà una Lectio Magistralis di Jacques Attalì.

All’evento, patrocinato dal Senato della Repubblica, dalla Regione Abruzzo, dalla Provincia di Pescara, dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome e dal Comune di Pescara parteciperanno :

Marco Presutti, Presidente di Europa Prossima, Luciano D’Amico, Rettore emerito dell’Università di Teramo, Francesca Caroccia, Docente Università dell’Aquila, Luciano D’Alfonso, Senatore della Repubblica, Massimiliano Balloriani, Magistrato TAR Pescara e Oberdan Forlenza, Consigliere di Stato.

Sarà presente Giampiero Massolo, Presidente di Fincantieri. Modera l’incontro Augusta Consorti, Pro Rettore dell’Università Chieti Pescara.

L’incontro è organizzato dal Senatore Luciano D’Alfonso: “Il 31 gennaio Pescara si fa grande accogliendo uno dei più grandi pensatori dell’Europa migliore, che si mette in cammino grazie alla forza irripetibile delle idee.

Discuteremo per la prima volta in Italia, idoneamente, di Cittadinanza europea, ponendoci queste domande: Cosa è? Dove si prevede “statutariamente”?Cosa aggiunge rispetto a quella nazionale? Diritti e doveri della cittadinanza europea come si combinano? Si può ingrandire la capienza dei diritti e quella dei doveri? “Aumentare” la Cittadinanza europea aiuterebbe il cammino esigente degli Stati Uniti d’Europa?

Gli chiederemo cosa pensa delle Città, quanto cambieranno nei prossimi 20 anni e che rapporto ci ritroveremo tra la bellezza dei piccoli comuni delle terre alte (non solo italiane) e le grandissime città delle terre piane europee. La Città è nata per rispondere ad esigenze di protezione e di incontri di interessi, ma è in profondissimo cambiamento, a causa della tecnica e dei pericolosi conflitti che si depositano nelle sue periferie superate.

Chiederemo cosa diventeranno le città con il superamento definitivo dei confini urbani anche per merito della digitalizzazione e della realtà virtuale...

Sarà un volenteroso combattimento di idee, - conclude il Senatore - consapevoli che non tutta conoscenza deve derivare solo dalla esperienza accaduta, ma possiamo e dobbiamo scommettere sulla qualità delle idee e del pensiero che elaborano, vedono lontano, e anticipano.”


Chi è Jacques Attalì?

Jacques Attali (Algeri, 1º novembre 1943) è un economista, saggista e banchiere francese.

Figlio di un agiato commerciante di religione ebraica, ha vissuto ad Algeri fino al trasferimento della sua famiglia a Parigi nel 1956. Compie studi brillanti e prestigiosi: liceo Janson-de-Sailly (ha tra i compagni di corso Laurent Fabius e Jean-Louis Bianco, futuro direttore di gabinetto di François Mitterrand), École polytechnique, dottorato in scienze economiche, laurea in ingegneria all'École des mines, all'Institut d'études politiques (Sciences-Po) e specializzazione all'École nationale d'administration (Ena) di cui è terzo classificato nel 1970 insieme a Philippe Séguin e Louis Schweitzer.

Nel 1968, svolge il suo stage dell'École nationale d'administration nel dipartimento della Nièvre, all'epoca presiduto da François Mitterrand. Ma la collaborazione con il futuro presidente della Repubblica incomincerà nel 1973, in prossimità delle elezioni presidenziali del 1974, e si farà più intensa nel 1981. Il compito principale di Attali è di formare Mitterrand sulle materie economiche, che rappresentano il suo punto debole di fronte all'avversario Valéry Giscard d'Estaing.

Nel 1970 entra al Consiglio di Stato come uditore. Incomincia l'intensa attività pubblicistica (con uno dei suoi primi libri otterrà un premio dell'Accademia delle Scienze), che al 2008 annovera una cinquantina di opere di argomento diverso, compresi dei libri per l'infanzia. È professore di economia all'università di Parigi-Dauphine, all'École polytechnique e all'École des Ponts et Chaussées. Nel 1979 partecipa alla fondazione dell'organizzazione Action internationale contre la faim, attuale Action contre la faim (ACF).

"Eminenza grigia" di Mitterrand

Una volta eletto presidente della Repubblica, il 10 maggio 1981 Mitterrand nomina Attali suo "consigliere speciale". Oltre a seguire in prima persona l'attività del presidente della Repubblica, prendendo meticolosamente nota degli eventi, il suo compito principale consiste nella preparazione dei vertici internazionali. Il resoconto di dieci anni di collaborazione è contenuto nei Verbatim pubblicati a partire dal 1994, vero e proprio diario giorno per giorno dell'Eliseo.

Banchiere internazionale

Resta all'Eliseo fino al 1991, quando è nominato presidente della londinese Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo, l'istituzione finanziaria istituita su iniziativa dello stesso Attali dai governi occidentali per accompagnare i paesi dell'Europa centrale e dell'ex Unione Sovietica nella transizione verso un sistema economico di libero mercato. Resta in carica fino al 1994.

Nel 1994 ha creato lo studio Attali & Associés (A&A), destinato a fornire consulenze in materia di strategia, ingegneria finanziaria e fusione-acquisizione di grossi gruppi economici. Nel 1998 Attali ha fondato l'associazione no profit PlaNet Finance presente in 60 paesi che finanzia, consiglia e forma 10 000 società di microfinanza.

La commissione Attali

È presidente della "Commissione per la liberazione della crescita" nominata dal presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy il 30 giugno 2007. È probabile che il nome di Attali sia stato suggerito a Sarkozy dal suo ex compagno di corso all'Ena Philippe Séguin, destinato in un primo momento a tale incarico. La commissione è composta da 42 membri fra loro eterogenei per formazione, esperienza professionale e convinzioni politiche. Fra di essi vi sono economisti, analisti, storici, demografi, politici, imprenditori, dirigenti pubblici, giornalisti, ma anche scrittori e medici. Fra i componenti anche membri stranieri, tra cui gli italiani Franco Bassanini e Mario Monti. La commissione ha concluso i suoi lavori il 23 gennaio 2008 con la presentazione di un Rapporto finale comprendente 316 proposte formulate consensualmente dai componenti il collegio.

( tratto da Wikipedia)

 

 

 

 

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Il lavoro richiesto e offerto: per l’Apl CNA di Pescara bilancio positivo

Bilancio positivo per l’Agenzia per il lavoro della CNA di Pescara. I numeri dicono che la struttura di via Cetteo Ciglia ha chiuso la propria attività di incrocio tra domanda e offerta di lavoro, nel 2019, con cifre interessanti. In dettaglio, si tratta di 93 attivazioni di tirocini extracurriculari; di 26 assunzioni tramite il programma “Garanzia giovani”, 17 delle quali a tempo indeterminato, 7 in apprendistato professionalizzante e 2 a tempo determinato; di 74 nuove assunzioni a tempo indeterminato tramite il programma “Garanzia lavoro”; di 14 trasformazioni da tempo determinato a tempo indeterminato tramite il programma “Garanzia lavoro”; di 45 nuove attivazioni di tirocini attraverso il progetto “Puoi”; di 31 nuove attivazioni di tirocini attraverso il progetto “Garanzia giovani”.

Un risultato considerevole, insomma, per il team della CNA pescarese diretta da Carmine Salce, in cui operano Massimo Renzetti, Margherita Pastore ed Emiliano Cicconi. Gruppo di lavoro che nel 2020 si cimenterà anche con gli scenari inediti collegati alla cosiddetta “fase 2” del reddito di cittadinanza, ed in particolare alle problematiche poste dalla concessione ai beneficiari dell’assegno di ricollocazione previsto dalla misura: grazie a questo strumento, quanti percepiscono il reddito di cittadinanza saranno assistiti nella ricerca di un lavoro anche attraverso le Agenzie per il lavoro.

«In una regione dove gli effetti della crisi restano importanti sul tessuto economico e produttivo – commenta il presidente della confederazione artigiana pescarese, Cristian Odoardi – la possibilità di utilizzare incentivi di qualunque natura per assumere offre lo spazio per incrociare positivamente domanda e offerta di lavoro. E trova da parte delle imprese, soprattutto quelle di piccole dimensioni, una risposta positiva. Il problema, semmai, è quello di far conoscere ai destinatari, penso in particolare ai giovani, l’esistenza delle diverse offerte e opportunità in campo. Nel 2020 moltiplicheremo gli strumenti informativi per arrivare ai destinatari, anche attraverso una rete più stabile di collegamenti con il mondo dell’istruzione, dell’università, delle istituzioni locali».

 

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Bollicine di solidarietà per Komen a Pescara con ‘Fashion&Bubbles for Pink Ladies’

Appuntamento di solidarietà il prossimo 23 gennaio, dalle 18.30 a Pescara in corso Umberto, nella boutique Coltorti. Nell’ambito del festival Spumantitalia si svolgerà la “Fashion&Bubbles for Pink Ladies” in favore del Comitato Abruzzo della Komen Italia, organizzazione di volontariato che si batte per la prevenzione dei tumori e che a settembre 2019 ha organizzato la Race for the cure con oltre 5 mila partecipanti. “Un ringraziamento di cuore voglio rivolgerlo a Coltorti boutique Pescara per l’organizzazione di “Fashion&Bubbles for Pink  Ladies” – ha dichiarato Isabella Marianacci Presidente del Comitato Abruzzo della Susan G.Komen Italia, organizzazione basata sul volontariato da vent’anni in prima linea nel campo della lotta e della  prevenzione dei tumori del seno  –. Con la prima edizione della Race for the Cure Pescara 2019 abbiamo mobilitato oltre 5000 partecipanti e l’Abruzzo ha dimostrato grande generosità ed attenzione nei confronti di  una patologia purtroppo oggi diffusissima come il tumore del seno. Stiamo già lavorando all’edizione della Race Pescara 2020 per continuare a diffondere la cultura della prevenzione sul nostro territorio, mantenendo sempre  alto il livello di attenzione su questa problematica dalla grande rilevanza sociale”.

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Dal 2007 crollato il monte ore di 2,3 miliardi

Rispetto al 2007 c'e' stato un recupero del numero di occupati persi, ma il nostro monte ore lavorate e' crollato di 2,3 miliardi (-5%). Ad aver patito questa caduta verticale non sono stati i lavoratori dipendenti, bensi' gli autonomi. Lo rileva la Cgia. Se i primi, infatti, tra il 2007 e la fine del 2018 hanno avuto una contrazione delle ore lavorate pari a 121 milioni (-0,4%), i secondi, invece, hanno perso quasi 2,2 miliardi di ore (-14,4%). Nei primi 9 mesi del 2019 (ultimo dato disponibile) la situazione e' in via di miglioramento. Nel confronto con lo stesso periodo del 2018, infatti, autonomi e dipendenti hanno incrementato di 175 milioni lo stock di ore lavorate (+0,5%).Con un'occupazione in aumento e un monte ore lavorate ancora molto inferiore al livello pre-crisi, la produttivita' del lavoro, tuttavia, non ha registrato alcuna significativa crescita, sottolinea la Cgia. Oltre ad aver costretto alla chiusura molte piccole attivita', la bassa crescita del Pil registratasi negli ultimi 12 anni ha condizionato negativamente anche la qualita' dei nuovi ingressi nel mercato del lavoro. Se i lavoratori dipendenti a tempo parziale sono aumentati di oltre 1 milione di unita' (+40,2% sul 2008), lo stock di quelli full time, invece, e' sceso di 341 mila unita' (-2,3% sul 2008). Il calo delle ore lavorate e' stato maggiore al Mezzogiorno: -10,7% (pari a -1,4 miliardi di ore lavorate) tra il 2007 e il 2016 (ultimo anno in cui i dati regionali sono a disposizione); -5,8% nel Nordest (-563 milioni), il -5,7% nel Nordovest (-755 milioni), -5,1% nel Centro (-491 milioni). Tra le regioni i cali piu' importanti si sono visti in Molise e in Sicilia (entrambi -12,4%), in Campania (-12,3%) e in Basilicata (-11,1%). Per contro, la Lombardia (-4,8%), il Lazio (-2,9%) e il Trentino Alto Adige (-1,1%) sono state le meno interessate da questo fenomeno. Tra il 2008 e il 2018 l'escalation del numero di dipendenti a tempo parziale ha specie interessato il Sud (+355.000 unita', +55,4%). Piu' contenuto il dato che ha riguardato il Centro (+226.000, +41,1%), il Nordovest (+275.000, +35,7%) e il Nordest (+187.000, +30,1%). Campania (+68,6%), Calabria (+66,7%) e Puglia (+62,3%), invece, hanno registrato la piu' alta percentuale di crescita. Marche (+26%), Umbria (+22,8%) e Veneto (+12%), viene infine indicato, sono state meno coinvolte dall'aumento della "precarizzazione" del mercato del lavoro.(

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In Italia tassi di sopravvivenza ai tumori più alti che in Europa

In Italia il tasso di sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi di malattie oncologiche e' piu' alto della media europea anche se il sistema sanitario nazionale soffre ancora di forti diseguaglianze tra Nord e Sud e ha un problema di accesso alle cure. E' quanto si legge nel rapporto "State of Health in the EU: Italy. Country Health Profile 2019" elaborato dall'Ocse e presentato questa mattina a Bari, nell'aula del consiglio regionale pugliese, nell'ambito di un evento organizzato dall'Aress Puglia in collaborazione con la Commissione europea, Ocse e Osservatorio Europeo sui Sistemi Sanitari e sulle Politiche Sanitarie. Il report analizza l'efficacia del sistema sanitario italiano paragonandolo a quello di 26 Stati membri dell'UE. Per il tumore alla prostata, in Italia il tasso di sopravvivenza e' del 90% contro una media dell'87% nel resto di Europa; il tasso di sopravvivenza per il cancro ai polmoni e' del 16% in Italia, 15% in Europa; quello al seno 86% in Italia contro l'83% europeo; per il tumore al colon, il tasso di sopravvivenza in Italia e' pari al 64%, in Europa 60%. "Il sistema sanitario nazionale - si legge nel rapporto - fornisce di norma cure efficaci e tempestive per i pazienti oncologici". Piu' in generale, e' l'intero sistema sanitario italiano ad essere promesso: in Italia, infatti, si registrano tassi di mortalita' piu' bassi rispetto alla media europea anche per le cardiopatie ischemiche, ictus e cancro colon-rettale. Pero', sono le disparita' tra Regioni nella qualita' dei servizi e nell'accesso alle cure il tallone d'Achille: basti pensare che gli abitanti del Nord vivono oltre tre anni in piu' rispetto a quelli del Sud. Non solo: nel 2017, il 2% circa della popolazione italiana ha denunciato un bisogno sanitario non soddisfatto principalmente a causa di problemi connessi ai costi e a problematiche legate ai tempi di attesa. "I dati sui bisogni sanitari non soddisfatti - si legge nel rapporto - indicano notevoli differenze di accesso alle cure tra le regioni: i cittadini delle regioni meridionali, meno prospere, hanno una probabilita' quasi doppia di riscontrare un bisogno sanitario non soddisfatto rispetto a quelli nelle piu' ricche regioni settentrionali. Nelle regioni meridionali sono superiori anche il tasso di bisogni sanitari non soddisfatti legati ai tempi di attesa e alle distanze da percorrere". Il sistema sanitario e' efficace nonostante i minori fondi investiti: nel 2017 l'Italia ha destinato alla sanita' l'8,8 % del proprio Pil, collocandosi al di sotto della media europea, pari al 9,8 %. La spesa sanitaria pro capite si e' attestata a 2.483 euro, oltre il 10 % in meno rispetto alla media dell'Europa, pari a 2.884 euro. Gli stili di vita, secondo il rapporto Ocse, incidono sui decessi: circa un terzo delle morti registrate nel 2017 e' attribuibile a fattori di rischio comportamentali, tra cui i rischi connessi alla dieta, il tabagismo, il consumo di alcolici e la scarsa attivita' fisica. Nel dettaglio, nel 2017, 98.000 decessi sono riconducibili a rischi connessi alla dieta, 90.000 al fumo di sigarette. Sul fronte della patologie, invece, cardiopatia ischemica (90 decessi ogni 100mila abitanti) e ictus (75 decessi ogni 100mila abitanti) sono le due principali cause di morte. Infine, il rapporto evidenzia un rischio di carenza di medici per il mancato ricambio generazionale: nel 2017 piu' della meta' dei medici italiani in attivita' aveva 55 o piu' anni, la percentuale piu' elevata di Europa (media di 38 anni). Parallelamente, l'Italia, tra il 2010 e il 2018, ha "perso" 8.800 giovani medici che hanno preferito trasferirsi all'estero. 

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Atessa, tre ragazze ferite in un incidente stradale

E' di tre ragazze ferite il bilancio di un incidente stradale avvenuto ad Atessa. La vettura su cui viaggiavano, condotta da un ragazzo di Chieti (20) rimasto solo contuso, e' finita fuori strada nei pressi del terminal bus autostazione ed ha impattato contro un muretto a lato della carreggiata. Le condizioni sanitarie peggiori le ha riportate una ragazza di Opi , di 19 anni, soccorsa dal 118 ed elitrasportata in codice rosso all'ospedale di Pescara dove e' stata ricoverata per politrauma. In ospedale, a Lanciano, sono finite anche due sorelle di Tornareccio, di 18 e 21 anni, le cui condizioni sono apparse meno gravi. 

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L’Abruzzo intero si unisce nel ricordo della tragedia dell’hotel Rigopiano

Alle ore 16.49 in punto, orario in cui il 18 gennaio 2017 una enorme valanga travolse e distrusse l'hotel Rigopiano di Farindola provocando la morte di 29 persone, il suono delle trombe, seguito da un momento musicale, ha ricordato tra la commozione generale la tragedia durante la cerimonia per il terzo anniversario in corso al palazzetto dello sport di Penne, in quella che all'epoca fu la sede operativa dei soccorsi. Allo stesso orario e' stato scoperto un pannello gigante raffigurante i volti delle vittime.

Alla cerimonia, oltre ai parenti delle vittime e ad alcuni dei superstiti, stanno partecipando, tra gli altri, il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, il governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio, il prefetto di Pescara, Gerardina Basilicata, l'ex vicepresidente del Csm e consigliere regionale Giovanni Legnini, esponenti politici regionali e locali, rappresentanti delle forze dell'ordine, tra cui il questore di Pescara e i comandanti provinciali di Carabinieri e Guardia di Finanza.

"Oggi rappresento lo Stato che deve essere qui in silenzio a dire ai familiari che e' al loro fianco e che lo sara' per tutto questo percorso. Che chiedera' scusa ogni volta che ci sara' da chiedere scusa per non aver avuto la capacita' di difendere le vite e proteggere i loro familiari". Cosi' il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede nel suo intervento al Palazzetto dello Sport di Penne, dove ha partecipato alla commemorazione delle vittime di Rigopiano. "E' un dovere istituzionale e morale di dare una risposta di giustizia sapendo che quella giustizia e quella verita' non riportera' in vita i vostri fratelli, padri, madri e figli che sono morti tre anni fa", ha aggiunto. "Lo Stato ci sara'- ha detto ancora Bonafede-. Oggi raccolgo il ricordo, la memoria, il vostro dolore e i vostri sguardi ricordando a me stesso e a tutti quelli che lavorano nelle istituzioni che tutti i giorni dell'anno siamo chiamati a lavorare senza sosta a testa bassa, per scrivere leggi che possono impedire tragedie come quella di Rigopiano". Per Bonafede la risposta che lo Stato deve dare ai familiari e' "che i responsabili di quello che e' successo possano pagare. E' questa la mia promessa ed e' tutto quello che posso fare. Nessuna delle vostre lacrime e delle vostre parole rimarra' qui oggi".

L'Abruzzo intero si è stretto nel ricordo della tragedia del 18 gennaio 2017 quando l'hotel Rigopiano fu travolto da una valanga che provoco' la morte di 29 persone. In seguito alla rimozione delle macerie, per chi non conosce la zona, da cio' che oggi visibile e' difficile capire dove fosse collocato l'hotel. Resta il totem, l'insegna del resort, neppure sfiorato dalla valanga. Rimangono le fondamenta, alcuni locali e qualche parte di quello che un tempo fu uno degli alberghi piu' lussuosi d'Abruzzo. Impressiona, alzando lo sguardo, il canalone creato dalla valanga, dove sono ancora presenti e ben visibili detriti e resti di alberi divelti. Sul totem ci sono le foto di tutte le vittime, posizionate dopo la tragedia, quasi a rappresentare un simbolo indelebile della memoria

 

Nella foto l'immagine di tre anni fa dei resti dell'hotel

 

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Rigopiano, Sospiri: Regione al lavoro per evitare il ripetersi di queste catastrofi

Il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri ha partecipato alla commemorazione della tragedia di Rigopiano. Presente innanzitutto al momento di raccoglimento nel luogo dove persero la vita 29 persone e poi alla fiaccolata con i familiari delle vittime che si e' conclusa nel piazzale della Chiesa di San Nicola di Farindola dove si e' tenuta la Santa Messa. "Siamo qui come 3 anni fa - ha detto Sospiri - non solo per esprimere la nostra vicinanza a chi ha perso i propri cari in questa immane tragedia, ma per testimoniare il nostro impegno come amministratori. La Regione Abruzzo e' al lavoro e mettera' in campo tutti le azioni necessarie affinche' catastrofi come questa non si ripetano più"

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