Un ufficio del sindaco, aperto tutti i giorni, a Villa del Fuoco, in uno dei punti piu' compromessi e degradati di Rancitelli, quartiere che e' emblema delle periferie pescaresi, con le loro problematiche". Lo afferma il candidato sindaco per il polo civico 'Faremo Grande Pescara', Carlo Costantini, che ieri sera ha partecipato all'incontro promosso dal comitato 'Per una nuova Rancitelli'. "Occorre un primo e immediato segnale fortissimo, che, anche simbolicamente, renda evidente la volonta' delle istituzioni di riappropriarsi del controllo del territorio. Le periferie saranno il cuore della Pescara del futuro che stiamo costruendo, perche', con gli strumenti giusti, ogni quartiere puo' essere il centro della citta'", prosegue Costantini. "I rappresentanti del Comitato e il suo portavoce, l'avvocato Francesca Di Credico - dice Costantini - in occasione dell' incontro pubblico organizzato a Villa del Fuoco ci hanno dato una grande lezione di coraggio e di senso civico. Il quartiere e' abitato da migliaia di famiglie straordinarie, costrette a convivere con interi pezzi di citta' nei quali l'abbandono, l'incuria e la violazione delle leggi costituiscono, di fatto, la regola". "Loro - sottolinea il candidato sindaco - chiedono quello che a qualsiasi cittadino lo Stato e le Istituzioni dovrebbero garantire: sicurezza, rispetto della legge da parte di tutti, servizi ed opportunita'. Su di loro, purtroppo, pesano i troppi anni in cui il Comune sembra aver dimenticato Villa del Fuoco, lasciando campo libero alla proliferazione di attivita' illecite e criminali che oggi in alcune parti occupano e presidiano fisicamente l'area. Responsabilita' e disinteresse che vengono da lontano e che non sono imputabili solo agli ultimi cinque anni di amministrazione, come qualcuno, strumentalmente, vorrebbe fare credere". "Nel corso dell'incontro - aggiunge Costantini - alla domanda 'Cosa fara' per noi il giorno dopo la sua elezione a sindaco?' non ho avuto alcun dubbio ed ho risposto che mi spostero' fisicamente ed apriro' un ufficio del sindaco in cui saro' a disposizione per incontrare i cittadini e per parlare con loro. Sara' aperto tutti i giorni da me personalmente e, a rotazione, dei miei assessori". "A questa azione simbolica, ma forte e capace di esprimere la ferma volonta' delle istituzioni di raggiungere l'obiettivo, se ne aggiungeranno tante altre, sia sul piano della repressione delle attivita' criminali, in collaborazione con le forze dell'ordine, sia sul piano della ricostruzione di tutto quello che occorre perche' una comunita' possa ritenersi tale". "Ogni quartiere - conclude - dovra' essere il centro di Pescara, a partire proprio da Villa del Fuoco, per arrivare a tutte le altre aree periferiche. Un risultato - conclude Costantini - raggiungibile lavorando in sinergia con chi quei territori li vive quotidianamente".
Leggi Tutto »Bcc Sangro Teatina, via libera al bilancio 2018
La Bcc Sangro Teatina archivia un 2018 più che positivo, con tutti i principali indicatori con il segno “più” e un utile di esercizio di 1,2 milioni di euro. Il via libera al bilancio consuntivo è stato dato questa mattina ad Atessa, nel corso dell’annuale assemblea ordinaria dei soci che si è svolta nella splendida cornice del teatro comunale “Antonio Di Jorio”. Questi, nel dettaglio, i numeri della più antica banca di credito cooperativa abruzzese e molisana che al 31 dicembre 2018 conta 3.892 soci e oltre 20 mila clienti: molto alti gli indicatori della solidità bancaria, con il Cet1 capital ratio al 15,86 per cento (minimo richiesto 6,70 per cento), il Tier1 capital ratio al 15,86 per cento (minimo richiesto 8,30 per cento) e il Total capital Ratio al 15,86 per cento (minimo richiesto 10,45 per cento). La copertura dei crediti deteriorati è pari al54,80 per cento a fronte di una media del gruppo Cassa Centrale Banca del 52,40 per cento, mentre quella dei crediti in sofferenza è del 75,45 per cento (la media del gruppo Cassa Centrale Banca è del 64,8 per cento). Scende inoltre il cost income, che indica il rapporto tra costi gestionali e margini di intermediazione, passando dal 69.5 per cento dal 77.1 per cento del 2017 (la media del gruppo Cassa Centrale Banca si attesta al 68.2 per cento). La raccolta totale ammonta a fine anno a 357 milioni di euro. Gli impieghi sono saliti a circa 215 milioni di euro, un dato che testimonia che nel corso del 2018 Bcc Sangro Teatina ha continuato a sostenere la crescita dell’economia locale. Il totale dei mezzi amministrati dalla banca ha superato i 572 milioni di euro mentre il rapporto impieghi/raccolta diretta è al 59,28 per cento. Al risultato positivo si accompagna un netto rafforzamento dei principali indici patrimoniali, che stanno a significare una maggiore solidità e solvibilità dell’istituto e che sono il frutto di una politica prudente e lungimirante portata avanti dai vertici aziendali. Infine, la vocazione territoriale della banca ha trovato giusta concretizzazione anche nei tanti interventi realizzati di beneficienza e sponsorizzazioni di iniziative di rilevanza sociale, per un totale dioltre 150 mila euro.
Leggi Tutto »Costantini: il mare di Pescara va difeso in ogni modo
"Dalla difesa del fiume e del mare la prossima amministrazione dovrà partire per costruire il suo futuro. Il mare non è solo importante per Pescara: il mare è Pescara. Vuol dire qualità ambientale, economia, turismo, benessere ed è necessario ogni sforzo per far sì che rappresenti uno dei volani della Pescara del futuro, che riappropriandosi del suo mare potrà sviluppare tutte le sue potenzialità e diventare la capitale del medio Adriatico". Lo afferma il candidato sindaco di Pescara per il polo civico 'Faremo Grande Pescara', Carlo Costantini, illustrando uno dei punti del programma della coalizione che lo sostiene, in vista del voto del 26 maggio. "Ieri la Foundation for Environmental Education, l'organizzazione internazionale no-profit che promuove le buone pratiche per l'educazione ambientale, ha reso noti i nomi delle località che hanno ottenuto la Bandiera Blu - dice il candidato sindaco - e il mare, la qualità delle acque di balneazione e i servizi tornano protagonisti. Pescara ha tanto da offrire in tal senso e molte sono le potenzialità ancora inespresse. Nella grande città del futuro che stiamo costruendo, il mare, e tutto ciò che vi ruota attorno, ha un ruolo centrale. C'è bisogno, però, di un grande lavoro, finalizzato a restituire ai cittadini il loro mare, che deve tornare pienamente fruibile sotto ogni punto di vista".
Leggi Tutto »Città Sant’Angelo, residenza sanitaria protetta a Palazzo Sgaroni
La struttura nello storico Palazzo Sgaroni torna a nuova vita con l’inaugurazione di questa mattina E un volume di Dario Recubini, presidente Asp Pescara, ne ripercorre storia e vicende
Una cerimonia con il coinvolgimento dell’intera comunità per celebrare la nuova vita di Palazzo Sgaroni a Città Sant’Angelo. Con il volume a firma di Dario Recubini, presidente Asp-Azienda pubblica di servizi alla persona di Pescara, che ne ripercorre in maniera appassionata storie e vicende. Hanno partecipato il sindaco di Città Sant'Angelo Gabriele Florindi, il presidente della Provincia di Pescara Antonio Zaffiri, l'assessore al sociale della giunta regionale, Pietro Fioretti e il presidente del consiglio regionale Lorenzo Sospiri.
Un momento importante per lo storico edificio e per Città Sant’Angelo, che, proprio all’ingresso della cittadina, vede rinnovarsi una struttura costruita nella prima metà dell’800. E che ora si presenta come la prima residenza protetta assistita pubblica della provincia di Pescara. I lavori di riqualificazione e di adeguamento sismico sono stati possibili grazie a un finanziamento di un milione e 600mila euro da fondi Par-Fas della Regione Abruzzo e di ulteriori 200mila euro da fondi Asp. Ecco allora le stanze, ognuna con due posti letto con bagno in camera, nonché le altre attività previste, come una sala ritrovo, uffici, mensa e cucina.
Un’espressione di buona pratica che rappresenta le nuove frontiere del sociale, con investimenti nel settore pubblico a favore delle persone e, nello specifico, degli anziani. Un’azione che esplicita la presenza del servizio pubblico, all’insegna di una nuova frontiera della sanità. Come ama dichiarare Dario Recubini «l'assistenza socio sanitaria del terzo millennio deve essere concepita con una formula: la Asl sta alla sanità, come la Asp sta al sociale».
Il palazzo si sviluppa su quattro piani e ha già ospitato l’ospedale San Giovanni Battista. Dal 1924 è stato casa di riposo, per poi passare dal 2014 sotto la gestione dell’Asp-Azienda pubblica di servizi alla persona. E proprio il presidente Asp Pescara, Dario Recubini, firma il volume nel quale ripercorre storia e vicende del palazzo: “Palazzo Sgaroni: un baluardo della storia angolana. L’Asp e il sociale del Terzo Millennio” (Sala editori).
Pescara, due arresti per i furti nelle scuole
Arrestati in due, un 36enne e un 33enne, per furto pluriaggravato perche' commesso in una scuola, edificio pubblico. I Carabinieri del Comando provinciale di Pescara li hanno sorpresi, con cacciavite e arnesi da scasso, poco dopo un colpo nell'Istituto Comprensivo 3 in via Pescara a Chieti. Dopo aver forzato la porta d'ingresso i due erano entrati nella scuola dove avevano scassinato una macchina erogatrice di bevande, portando via 70 euro. Al 33enne e' stato contestato anche il reato di evasione: il giovane stava scontando i domiciliari, essendo stato arrestato il 16 aprile scorso in relazione a un furto nella scuola Mazzini di Pescara.
Leggi Tutto »Cgia: bonus e sgravi fiscali costano 137 miliardi all’anno
Gli sgravi fiscali - vale a dire gli effetti delle detrazioni, delle deduzioni fiscali, dei crediti di imposta e delle cedolari secche - alleggeriscono di 137,6 miliardi di euro ogni anno il peso fiscale dei contribuenti italiani. E' il conto della Cgia di Mestre che sottolinea come si tratti di una dimensione economica importante che risulta essere nettamente superiore all' evasione/elusione fiscale che, secondo le stime del Mef, ammonterebbe, invece, a quasi 110 miliardi di euro l'anno. Per Paolo Zabeo "tra bonus fiscali ed evasione il Governo ha, potenzialmente, di un tesoretto che sfiora i 250 mld da cui si potrebbero reperire, ad esempio, i 23 mld necessari per evitare l'aumento dell'Iva. E' altresi' vero che i risultati dalla lotta all'evasione sono ancora molto contenuti e difficilmente entro la fine dell'anno potranno essere recuperate cifre importanti". I 137,6 mld di sgravi fiscali riguardano: 61,1 mld di tax expenditures; 39,1 mld di detrazioni ai lavoratori dipendenti, ai pensionati e agli autonomi; 26,8 mld di sgravi sui tributi locali; 10,6 mld per detrazioni familiari a carico.
Relativamente alle misure strettamente riconducibili alla voce "tax expenditures" di queste 513 agevolazioni, le prime 20 incidono sul totale della spesa (pari a 46,1 mld all' anno) per il 75,5%. Cio' vuol dire che la spesa per questo pacchetto di interventi agevolativi e' concentrato su poche voci. Tra le principali agevolazioni e i maggiori contribuenti beneficiati, c'e' il "bonus Renzi" che interessa oltre 11 mln di lavoratori dipendenti con un livello retributivo medio-basso e costa allo Stato 9,4 mld all'anno. Poi la detrazione al 50% delle spese per il recupero edilizio che grava sulle casse pubbliche per 6,8 mld. In terza posizione i proprietari di prima casa la cui rendita catastale non rientra nell'imponibile Irpef. Questi contribuenti beneficiano di uno "sconto" fiscale di 3,6 mld di euro. Se, infine, misuriamo le agevolazioni fiscali per settore economico, notiamo che al comparto casa e all'assetto urbanistico le agevolazioni nel 2019 ammontano a 20,4 mld di euro. Seguono le politiche per il lavoro con 14,4 mld, la tutela della salute con 4,6 mld e la competitivita' e lo sviluppo delle imprese con 4,5 mld di euro.
Leggi Tutto »Morte per meningite a Pescara, la Asl rassicura: Non siamo in una situazione di epidemia
"Non siamo in una situazione di epidemia". Lo afferma il direttore generale della Asl di Pescara, Armando Mancini, a proposito della vicenda di Andrea Montebello, il 21enne di Citta' Sant'Angelo (Pescara) morto a causa di una sepsi meningococcica fulminante. Stamani l'azienda sanitaria ha ricevuto gli ultimi risultati degli esami eseguiti sui campioni prelevati sul giovane: si tratta di un ceppo particolare, "un caso sporadico, circoscritto, legato alla reattivita' individuale del povero ragazzo". Non ci sono, quindi, indicazioni per una vaccinazione a tappeto. Dopo che i laboratori della Asl pescarese avevano individuato il batterio in questione, Meningococco di tipo 'B', gli ultimi accertamenti sono stati eseguiti dall'Istituto superiore di sanita' (Iss) e dal Meyer di Firenze, centri di riferimento nazionale in materia. Esami che hanno consentito di individuare il ceppo responsabile della morte del giovane, denominato St213. Non e' lo stesso responsabile di un'epidemia in Toscana, ipotesi di cui si era parlato dopo il decesso del ragazzo. Ribadendo che si tratta di "caso sporadico", Mancini sottolinea che "non ci sono ulteriori indicazioni e precauzioni da prendere rispetto a quelle gia' adottate" e cioe' la profilassi farmacologica per coloro che hanno avuto contatti diretti e prolungati con il ragazzo. "La vaccinazione e' sempre una cosa utile, suggerimento valido a prescindere da questo caso", conclude Mancini. Il giovane era arrivato in pronto soccorso intorno alle 21 di martedi' 30 aprile con i sintomi tipici della meningite. Accertato che si trattava di sepsi meningococcica, e' stato ricoverato prima in Malattie infettive e poi in Rianimazione, ma nonostante i tentativi di salvarlo, anche con tecniche innovative, e' morto alle 5.30 di mercoledi' mattina. Diverse decine le persone che erano entrate in contatto con lui e che sono state sottoposte alla profilassi.
Leggi Tutto »Elezioni, Masci: Lega motore della coalizione
"Qui mi sento a casa mia, con molti di voi ho condiviso un percorso politico intenso, che ha cementato grandi rapporti. Sono il candidato di una coalizione che ha nella Lega il suo motore principale". Lo ha detto il candidato del centrodestra a sindaco di Pescara, Carlo Masci, questa mattina nel palazzo della Provincia, intervenendo alla presentazione dei candidati della Lega alle prossime europee e alle elezioni amministrative di Pescara. "Al mio posto avrebbe potuto esserci qualsiasi consigliere uscente del centrodestra - ha proseguito Masci - perche' tutto il centrodestra puo' contare su una classe dirigente capace e seria, e che ha condotto una battaglia unitaria contro un'amministrazione uscente scadente in tutti i sensi".
"Dopo i risultati eccezionali ottenuti alle politiche e alle regionali, il 26 maggio e' possibile cogliere due obiettivi, alle amministrative e alle europee, che ci consentirebbero di chiudere il cerchio di questa filiera e portare avanti quello che Salvini ha definito il progetto del buonsenso". Cosi' Gianfranco Giuliante, commissario provinciale della Lega, questa mattina a Pescara, durante la presentazione dei candidati della Lega alle prossime europee e alle elezioni amministrative di Pescara. Nella sala dei Marmi della Provincia, oltre ai candidati alle Europee, Antonello D'Aloisio ed Elisabetta De Blasis, e ai componenti della lista in corsa per le amministrative di Pescara, c'erano i consiglieri regionali Vincenzo D'Incecco (che e' candidato alle comunali) e Luca De Renzis, insieme al professor Piergiorgio Landini, "figura importantissima per la Lega - ha rimarcato Giuliante - che per tutti noi e' il Professore". Lo stesso Giuliante ha portato i saluti del segretario regionale della Lega in Abruzzo, Giuseppe Bellachioma, alle prese con altri impegni elettorali. "A Pescara il centrosinistra non e' stato in grado di ripresentare lo stesso sindaco - ha continuato il commissario provinciale della Lega - Ha dovuto cambiare perche' la credibilita' era in frantumi e non c'era un accordo. La Lega e' invece compatta - ha concluso Giuliante - e punta a raggiungere quegli obiettivi di sicurezza e ridisegno di una citta' che oggi e' oggettivamente la piu' importante d'Abruzzo".
Leggi Tutto »Pescara raggiunto nel recupero dal Venezia
Sfuma nel recupero la vittoria per il Pescara di Pillon impegnato sul campo del Venezia. Il rigore trasformato da Domizzi al 96' sancisce il 2-2 finale e salva per il momento i veneti dal baratro e da una virtuale retrocessione. Era passato in vantaggio il Pescara al 21' con Brugman, bravo nel deviare di testa un bel traversone di Sottil e avevano pareggiato gli uomini di Cosmi alla mezora, sempre su rigore, sempre con Domizzi, dopo una trattenuta di Balzano su Bocalon. Nella ripresa, dopo un inizio favorevole al Venezia, il 19° centro di Mancuso su cross di Balzano e dormita di Coppolaro, sembravano timbrare il pass playoff degli abruzzesi ma dopo aver clamorosamente fallito due match point con Monachello e Marras, un fallo appena dentro l'area di Scognamiglio su Segre in pieno recupero consentiva al capitano arancioneroverde di siglare la personale doppietta per una chance playout tutta da conquistare.
VENEZIA (4-3-3): Vicario 6.5; Coppolaro 5, Modolo 5, Domizzi 7.5, Mazan 5; Segre 6.5, Schiavone 5, Besea 6.5 (35'st Bentivoglio 6); St Clair 5 (31'st Rossi 5), Bocalon 5.5, Di Mariano 5 (25'pt Pimenta 6). In panchina: Facchin, Lezzerini, Bruscagin, Fornasier, Suciu, Zennaro, Cernuto, Zampano, Vrioni. Allenatore: Cosmi 7. PESCARA (4-3-3): Fiorillo 6.5; Balzano 6.5, Perrotta 6.5, Scognamiglio 5, Del Grosso 6; Bruno 6, Brugman 7, Crecco 6; Mancuso 7 (40'st Monachello 5), Bellini 5 (15'st Marras 5), Sottil 6.5 (33'st Capone 5.5). In panchina: Kastrati, Farelli, Gravillon, Elizalde, Pinto, Antonucci, Kanoute', Ciofani, Pierpaoli. Allenatore: Pillon 7. ARBITRO: Piccinini di Forli' 7. RETI: 21'pt Brugman, 30'pt Domizzi (rig), 30'st Mancuso, 51'st Domizzi (rig). NOTE: spettatori 2.919 (1.820 abbonati), incasso di 16.594,33 euro. Ammoniti Coppolaro, Perrotta e Bocalon. Angoli: 8-3 per il Venezia. Recupero: 2'; 6'.
Leggi Tutto »Il caso Siri e le previsioni indovinate
Il caso Siri e le previsioni indovinate
Alla stipula del contratto di governo i 5 stelle avevano ottenuto il 32% alla elezioni del 4 marzo e la Lega il 17. Era pertanto logico che il Movimento si aggiudicasse più ministeri scegliendo quelli più importanti ed indicando la persona che avrebbe ricevuto l’incarico di formare il governo. Dopo un anno, stando ai sondaggi, i cinque stelle avrebbero perso il 10% dei consensi e la Lega ne avrebbe guadagnato almeno il 15%. Sondaggi confermati dall’esito delle elezioni regionali in Abruzzo, Basilicata e Sardegna dove il movimento aveva fatto il pieno alle elezioni politiche. Di Maio non poteva stare a guardare. Cosa avrebbe fatto? Prevedemmo che non avrebbe fatto cadere il governo perché non aveva un piano B soddisfacente. L’alleanza con il PD avrebbe richiesto una partecipazione totalitaria degli eletti democratici cosa non affatto scontata; in alternativa un governo tecnico non sarebbe stato possibile perché non ci sarebbe stata una maggioranza a sostenerlo. Le elezioni anticipate sarebbero stato ancora peggio. Di Maio oltre ad assumersi la responsabilità di interrompere la legislatura avrebbe certificato con l’esito elettorale le fosche previsioni e avrebbe probabilmente perso il ruolo di capo politico. Non gli restava dunque che attaccare in continuazione Salvini cercando di limitarne il ruolo nel governo con l’obbiettivo di far risalire i propri sondaggi e di deprimere quelli dell’avversario. Ed è stato proprio quello che ha fatto e anche molto bene, anche sull’aspetto della immigrazione clandestina e della sicurezza interna. Salvini ha potuto solo reiterare gli attacchi alla Raggi, operazione che non gli apporta vantaggio perché i Grillini blindano la sindaca e di questo se ne riparlerà solo tra due anni. Il caso Siri è piovuto sui Grillini come il cacio sui maccheroni e non se lo sono lasciato sfuggire. Qui non si tratta di garantismo o giustizialismo ma solo di sfruttare il caso giudiziario e talvolta la compiacenza dei magistrati per conquistare o conservare il potere come fece il Partito Comunista Italiano ai tempi di mani pulite. La conferenza stampa convocata da Conte in cui si annuncia la cacciata di Siri al prossimo consiglio dei ministri, se il sottosegretario non si dimetterà prima, è stato un sonoro ceffone in faccia a Salvini il quale minimizzando l’episodio ha dimostrato di avere sangue freddo e di non cedere alla irritazione facendo mosse avventate. Ma ha dimostrato anche di trovarsi in una condizione di grande debolezza. Se avesse fatto saltare il governo si sarebbe trovato a fronteggiare accuse di sostegno ad un corrotto probabilmente colluso con la mafia che sarebbero state ancora più violente se, in caso di elezioni anticipate, si fosse alleato con Berlusconi. Gli attacchi di Di Maio non finiranno però qui; aperta una breccia il cannoneggiamento continuerà. Con quali argomenti? Il primo è che una situazione così imbarazzante per il governo è stata risolta dai 5 stelle mentre la Lega proteggeva un suo uomo già condannato in via definitiva per bancarotta fraudolenta. Poi arriverà la richiesta di spiegazioni tra la strana coincidenza della assunzione da parte di Giorgetti del figlio di Arata accusato di essere il corruttore di Siri anche per conto di Nicotera a sua volta accusato di essere un finanziatore della latitanza di Messina Denaro. In definitiva potrebbe essere insinuato il sospetto che le azioni di Siri non erano autonome e svolte all’insaputa di Salvini ma che esisteva un rapporto organico con la famiglia Arata. Difficile credere che verrà dato via libera alla flat tax ma l’altro argomento molto efficace efficace è il blocco o comunque la vanificazione delle autonomie egoistiche di alcune regioni del Nord. Questa azione dovrebbe far perdere alla Lega dei voti al nord e frenare l’ascesa di Salvini al sud condizione essenziale per vincere le elezioni, e questo lo sapeva bene Berlusconi che al sud racimolava molti voti e lasciava alla alleata lega di arare, in ricerca di consensi, le valli alpine. Cosa porterà in termine di voti questa situazione alle prossime consultazioni europee è tutto da vedere; il risultato intanto è quello di paralizzare l’azione di governo ,cosa che per ora i giallo-verdi si possono permettere perché non esiste ancora una opposizione credibile.
di Achille Lucio Gaspari
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