Redazione Notizie D'Abruzzo

Bando per giovani imprenditori in agricoltura in Abruzzo

 "Incentivare i giovani che vogliono costruire il proprio futuro professionale nell’agricoltura è una priorità ed un impegno che si concretizza attraverso le azioni poste in essere sul territorio abruzzese attraverso il Dipartimento Agricoltura della Regione". Lo afferma il Vicepresidente della Giunta regionale con delega all'Agricoltura, Emanuele Imprudente, che comunica la pubblicazione del Bando 'Pacchetto Giovani' - Edizione 2019 - in particolare con la Tipologia di intervento 6.1.1, 'Aiuto all'avviamento di attività imprenditoriali per i giovani agricoltori'. 

La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 28 febbraio. "Questo bando - aggiunge Imprudente - rappresenta una opportunità lavorativa ed imprenditoriale nell’incentivare il primo insediamento in agricoltura di giovani imprenditori qualificati attraverso la promozione ad aumentare il numero di aziende agricole condotte da giovani imprenditori, professionalmente qualificati, che presentano progetti di sviluppo di attività in grado di competere sul mercato e con caratteristiche innovative. Sono favoriti gli insediamenti nell’area D della Regione Abruzzo, coincidente con le zone interne con problemi di sviluppo, caratterizzate da una maggiore propensione alla riduzione/abbandono dell'attività agricola".

Possono avere accesso i soggetti che abbiano un'età compresa fra i 18 anni compiuti ed i 41 anni non ancora compiuti, in possesso di una qualificazione specifica in campo agricolo o che si impegnassero ad acquisirla entro i termini stabiliti dal bando ed in possesso di un’impresa agricola già avviata mediante iscrizione alla Camera di Commercio (CCIAA) ed apertura della relativa partita IVA. L'impresa in cui il giovane va ad insediarsi deve presentare specifici requisiti minimi di redditività che ne garantiscano la vitale sopravvivenza economica. Il premio accordato al giovane che si insedia in agricoltura è fissato in 50.000,00 euro, che è elevato a 60.000,00 euro nel caso di insediamento in aziende ricadenti in area D. Nel caso di società condotte esclusivamente da giovani, il premio viene moltiplicato per i giovani insediati. Al premio va ad aggiungersi il sostegno riferibile alla Tipologia di intervento 4.1.1. la cui entità è fissata al 60% dell'investimento ammissibile, aliquota ridotta al 40% nel caso di investimenti relativi alla trasformazione e commercializzazione. Il bando presenta una dotazione finanziaria di 5.000.000 di EURO finalizzati alla corresponsione del premio, cui si abbinano 2.000.000 di EURO destinati al finanziamento degli investimenti riferiti ad un sottointervento 4.1.1. Questa dotazione prefigura un’ammissibilità a finanziamento di circa 90/100 aziende.

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Marsilio: Gssi centro propulsore per lo sviluppo dell’Abruzzo

"La Regione intende garantire il prosieguo e lo sviluppo delle attività di alta ricerca e formazione della scuola, un centro di assoluta rilevanza internazionale oltre che di interesse strategico per il sistema-Paese. Un presidio di alta specializzazione, in grado di attrarre cervelli che lavora in stretta sinergia tra il polo universitario e i Laboratori del Gran Sasso di cui l'Abruzzo va molto fiero".

Sono le dichiarazioni del presidente della giunta Marco Marsilio intervenuto al Gran Sasso Science Institute (GSSI) a L'Aquila per celebrare l'inaugurazione del suo settimo anno accademico, nell'auditorium della scuola internazionale di dottorato, nel centro storico alla presenza del ministro dell'Istruzione, dell'universita` e della ricerca, Lorenzo Fioramonti e del Rettore Eugenio Coccia . Il rapporto tra Università, ricerca scientifica e sviluppo del territorio è un argomento centrale dell'attività di governo regionale in linea alla programmazione europea 2021/2027 che suggerisce una forte integrazione tra Regione, EELL, Università e centri di eccellenza per favorire lo sviluppo di impresa delle 'start up' oltre che per sfruttare ogni opportunità imprenditoriale nei settori di punta.

"L'Ateneo, le imprese e tutti gli attori del territorio - ha aggiunto Marsilio - dovranno mettere a fattore comune le loro competenze e potenzialità. La scuola può contare innanzitutto sulla ricchezza scientifica offerta dai vicini laboratori dell'Istituto nazionale di Fisica Nucleare (INFN) e ci consente di migliorare l'attrattiva e l'integrazione del territorio nel settore della ricerca e dello sviluppo. È mia ferma intenzione coinvolgere il mondo della scienza e della ricerca sulle grandi scelte regionali e del Governo centrale che incidono sulle prospettive future dell'Abruzzo Abbiamo molto da lavorare. Va costruito un organico sistema di relazioni ed una interlocuzione costruttiva nel quadro progettuale dei 'sistemi territoriali della conoscenza'. Le Università abruzzesi ed il GSSI possono potenziare il ruolo di 'centro propulsore' per l'Abruzzo e vanno coinvolte in tutti i progetti rilevanti che qualificano l'intero territorio. Si impone dunque una collaborazione sempre più sinergica con tutti gli attori del territorio, con il Governo e l'UE, che potrà portare buoni frutti sia per la regione che per il sistema delle Università". Presenti oggi anche due premi Nobel, lo statunitense Barry Barish e l'italiano Carlo Rubbia, senatore a vita della Repubblica oltre all'economista Enrico Giovannini. Subito dopo il Ministro Fioramonti  ha visitato i Laboratori sotterranei accompagnato dal Presidente Marsilio , dal Presidente dell'INFN Antonio Zoccoli e dal Direttore dei Laboratori Stefano Ragazzi.

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Oltre mezzo milione di euro per il cavalcavia di Dragonara

La giunta regionale stanzia 580mila euro per il cavalcavia in localita' Dragonara sull'asse attrezzato Pescara-Chieti. Su proposta dell'assessore regionale alle Attivita' produttive, Mauro Febbo, la giunta ha stanziato un finanziamento di 580mila euro per la demolizione e la messa in sicurezza dell'attale struttura. Febbo ha dichiarato: "Avevamo assunto precisi impegni nei confronti dell'Anas e dei cittadini e li abbiamo rispettat. La Regione Abruzzo e' stata in grado di reperire i finanziamenti necessari alla realizzazione di un'altra struttura piu' sicura, moderna e meno invasiva della precedente che ci si appresta ad abbattere. L'Arap e' stato individuato soggetto attuatore del progetto". "E' bene infine sottolineare - ha concluso Febbo - che i 580mila euro stanziati dalla Giunta regionale si vanno ad aggiungere ai 130 mila deliberati in una precedente riunione dell'esecutivo lo scorso ottobre. In quell'occasione la giunta regionale prese coscienza di un problema legato alla sicurezza pubblica e stradale connesso al cavalcavia di Dragonara. Ora l'Arap ha a disposizione oltre 700mila euro per mettere tutto in sicurezza".

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Crescono i disturbi psichici e neuropsichici nell’età pediatrica

Crescono i disturbi psichici e neuropsichici nell'età pediatrica che coinvolgono fino al 20% della popolazione tra 0 e 17 anni. Sono in crescita anche i ragazzi con questi problemi in fase acuta nei pronto soccorso italiani. Il dato emerge dal 'Libro Bianco' realizzato dalla Fiarped, Federazione italiana delle associazioni e società scientifiche dell'area pediatrica, presentato oggi al ministero della Salute, frutto del contributo di 34 società scientifiche e associazioni che operano nel mondo del bambino e della sua salute. Il risultato è un documento dettagliato per ciascuna area specialistica, dal quale emergono alcuni problemi comuni a tutte le aree. "Le patologie neuropsichiatriche in adolescenza sono in crescita - spiega Antonella Costantino, presidente della Società italiana di neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (Sinpia) - Ma aumenta soprattutto la richiesta di aiuto da parte dei ragazzi nei pronto soccorso: in Lombardia, per esempio, si registra una crescita del 20%. Questo anche perché è cambiata la sintomatologia. Si registrano più tentativi di suicidio, tagli, azioni autolesioniste o uso di sostanze che rappresentano anche un tentativo di autocura, ma che in realtà peggiorano il problema nel tempo. Oppure rabbia o violenza. L'aumento non riguarda solo gli adolescenti, ma tutte le fasce d'età pediatrica. Sono cambiati i sintomi, le caratteristiche dei disturbi, sono cambiate anche le famiglie, la loro capacità di controllo. E la società. Ma a fronte della crescita dei casi, la disponibilità dei servizi per questo tipo di disturbi è molto bassa: riesce a entrare solo un bambino su due".

Per le attività riabilitative, in alcune regioni la scarsità di risorse fa sì che molti utenti e famiglie restino in lista d'attesa per mesi o addirittura anni, in particolare per quanto riguarda i percorsi terapeutici e riabilitativi, le situazioni di minore complessità e gravità e i percorsi psicoterapeutici e psicoeducativi, e che solo un utente su due riesca ad accedere ai servizi territoriali di Npia per il percorso diagnostico e uno su tre riesca a ricevere un intervento terapeutico-riabilitativo adeguato

Tra le criticità emergenti, al compimento della maggiore età i pazienti in carico ai servizi di neuropsichiatria infantile dovrebbero venire indirizzati ad analoghi servizi sanitari per l'adulto. In realtà, in circa due terzi dei casi non sono previsti servizi per l'adulto che garantiscano adeguate risposte sanitarie: è il caso delle persone con disturbi specifici di apprendimento, e ancor più delle persone con disabilità o con autismo. Assai difficoltoso è anche il passaggio verso i servizi di psichiatria dell'adulto per gli adolescenti con disturbi psichici gravi: mancano procedure standardizzate e la transizione riesce ad avvenire solo per pochi utenti, con il rischio di un vero e proprio abbandono dell'utente e della sua famiglia. Il Libro Bianco raccoglie i 'nodi' legati ai diversi settori. Per le cure palliative pediatriche - oltre ad una mancanza di formazione per i medici- come emerge dal Rapporto al Parlamento - a 9 anni di distanza dalla legge solo 3 Regioni (Basilicata, Liguria, Veneto) e le due Province autonome di Trento e Bolzano e la Provincia di Pordenone hanno un'effettiva assistenza domiciliare pediatrica specialistica per le cure palliative. Tre hospice pediatrici sono oggi attivi sul territorio nazionale (quello delle regioni Veneto, Basilicata e Piemonte) mentre 6 sono in fase di costruzione/attivazione in Emilia Romagna, Liguria, Lombardia, Lazio e Toscana (dove è già attivo un posto letto-struttura residenziale di leniterapia). Cinque Regioni (Abruzzo, Emilia Romagna, Lazio, Marche e Molise) non hanno una reale e attiva organizzazione per le cure palliative e la terapia del dolore in età pediatrica. In altre regioni, dove la rete è stata strutturata secondo la normativa, risulta comunque parziale, senza garanzia di continuità e prevalentemente centrata sull'assistenza ospedaliera. Per quanto riguarda le malattie genetiche e metaboliche, nonostante il recente incremento esponenziale delle diagnosi (anche grazie all'estensione dello screening neonatale allargato) si registra una scarsa disponibilità di specialisti esperti in questo settore che possano far fronte a necessità cliniche anche con carattere di urgenza.

Nell'ambito dell'emergenza-urgenza, viene segnalata invece la mancata attuazione di percorsi clinici specifici e adeguati per i pazienti pediatrici e neonatali sia nel campo peri-operatorio che di terapia intensiva e dell'urgenza. In particolare, in alcune regioni non è disponibile il pronto soccorso pediatrico, mentre in molte altre la mancata disponibilità di molte strutture a sottoporre ad anestesia generale pazienti al di sotto dell'età scolare riduce la possibilità di offrire assistenza in ambito chirurgico e ortopedico. Nell'ambito della chirurgia pediatrica viene anche segnalata confusione tra attività di Day surgery e chirurgia ambulatoriale e un proliferare incontrollato e mancante di una corretta pianificazione condivisa delle unità di chirurgia pediatrica sul territorio nazionale. 

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Salvataggio tribunali minori, Di Girolamo (M5S) chiede proroga di 3 anni sulla chiusura

La salvaguardia dei Tribunali di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto ed una proroga di tre anni per la loro sopravvivenza saranno garantite dal "decreto milleproroghe" che entro il 31 dicembre sara' approvato dal Consiglio dei Ministri e convertito in legge in gennaio. Ad annunciarlo e' la senatrice sulmonese Gabriella Di Girolamo (M5s) in un messaggio ai cittadini diffuso sul suo profilo Facebook. La parlamentare ha ricordato di aver presentato un emendamento alla legge di bilancio, a sostegno della causa dei tribunali abruzzesi soppressi. "Il governo pero' quando ho presentato l'emendamento in commissione me ne ha chiesto il ritiro - ha precisato Di Girolamo - impegnandosi a farsi carico del destino dei tribunali abruzzesi, inserendo la loro proroga nell'apposito decreto". Dunque il governo sara' alla prova dei fatti gia' nei prossimi giorni. "Chiedo a tutti i cittadini e alle istituzioni territoriali di starci vicino in questa importantissima battaglia a sostegno dei tribunali e dei cittadini residenti nei comprensori interessati" ha concluso la senatrice pentastellata, affinche' con una ulteriore proroga si possa lavorare per vincere questa battaglia, a cominciare anche dalla riapertura delle piante organiche dei presidi giudiziari di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto, cosi' da garantirne un funzionamento di piena efficienza, al servizio dei cittadini. 

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Regione Abruzzo, approvata la delibera sui farmaci cannabinoidi

La giunta regionale abruzzese, su proposta dell'assessore Nicoletta Veri', ha approvato la delibera che disciplina la prescrizione e la dispensazione dei preparati galenici a base di cannabinoidi, prescrivibili nella terapia del dolore come supporto sintomatico ai trattamenti standard. La delibera modifica e integra quanto stabilito dal precedente decreto commissariale del 2016. Il provvedimento va a regolamentare in modo omogeneo l'applicazione delle norme in tutte le Asl abruzzesi, che finora avevano adottato spesso modalita' di gestione diverse. A seguito dell'adozione della delibera i medicinali cannabinoidi per uso terapeutico potranno essere prescritti sia da medici specialisti del servizio sanitario regionale operanti nei centri autorizzati, che da medici di medicina generale sulla base di un piano terapeutico redatto dal medico specialista. Il rinnovo della prescrizione e' in ogni caso subordinato a una valutazione positiva di efficacia e sicurezza da parte del medico prescrittore, in base alla variabilita' individuale della risposta al trattamento. In caso di terapia in regime di ricovero, e' la farmacia ospedaliera ad essere tenuta alla fornitura delle preparazioni, mentre in caso di terapia domiciliare per le indicazioni a carico del servizio sanitario regionale il paziente (che deve sempre essere munito di prescrizione medica su ricettario Ssr e piano terapeutico) potra' rivolgersi alla farmacia ospedaliera della sua Asl di residenza, la quale provvedera' direttamente all'allestimento oppure a una farmacia convenzionata sul territorio regionale, in possesso di specifici requisiti

Per la terapia domiciliare non a carico del servizio sanitario regionale abruzzese, infine, il paziente munito di prescrizione non ripetibile su carta bianca, puo' decidere di approvvigionarsi del farmaco direttamente in una farmacia convenzionata di propria scelta, senza alcun onere . Il provvedimento approvato in giunta definisce il fac simile di piano terapeutico regionale per la prescrizione di preparati magistrali a base di cannabis a carico del servizio sanitario regionale, il modello di scheda di segnalazione di sospetta reazione avversa ai prodotti, le indicazioni procedurali sull'allestimento delle preparazioni, la scheda di disponibilita' all'allestimento delle preparazioni la cui compilazione e' necessario per effettuare una ricognizione sul territorio delle farmacie convenzionate cui il paziente potra' rivolgersi a seconda della tipologia di prodotto prescritto

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La fotografia della Pubblica Amministrazione in Italia

Negli ultimi due anni (2015-2017) si colgono i segnali di una ripresa dell'occupazione dipendente nella Pubblica amministrazione. L'occupazione, infatti, è aumentata complessivamente dell'1,1% (+0,9% per il tempo indeterminato e +2,2% per quello a termine). E' la fotografia scattata dall'Istat nel Censimento permanente delle Istituzioni pubbliche 2017. Al 31 dicembre 2017 sono state censite 12.848 istituzioni pubbliche, presso le quali prestano servizio 3.516.461 unità di personale, di cui 3.321.605 dipendenti (pari al 94,5% del totale). Il restante 5,5% del personale in servizio - circa 195mila unità - è rappresentato da personale non dipendente, ovvero occupato con altre forme contrattuali (collaboratori coordinati e continuativi o a progetto, altri atipici e temporanei).

Considerando la distribuzione del personale in servizio nella Pubblica amministrazione, oltre la metà di quello dipendente (54,6%) è concentrato nell'Amministrazione centrale, che comprende, tra gli altri, il personale delle scuole statali e delle forze armate e di sicurezza . Il 19,8% dei dipendenti pubblici è occupato nelle Aziende o Enti del Servizio sanitario nazionale, l'11,3% nei Comuni (i quali rappresentano quasi i due terzi delle istituzioni pubbliche). Le altre forme giuridiche assorbono il restante 14,4% di dipendenti. In relazione al tipo di contratto, il personale in servizio si articola in 3.023.901 dipendenti a tempo indeterminato (pari all'86,0% del totale del personale occupato nelle istituzioni pubbliche), 297.704 dipendenti a tempo determinato (pari all'8,5%) e 194.856 non dipendenti (5,5%). I dipendenti a tempo determinato rappresentano il 10,1% del personale in servizio presso le Amministrazioni dello Stato. Valori superiori alla media (8,5%) si rilevano anche nelle Province e città metropolitane (13,9%) e nelle Comunità montane e unioni dei comuni (11,1%). I dipendenti a tempo determinato hanno il peso relativo minore presso le Università, caratterizzate da una quota rilevante di personale non dipendente (41,8% del personale in servizio). Quanto al genere, le donne occupate nella pubblica amministrazione sono 2 milioni e rappresentano la componente maggioritaria, con una quota pari al 56,9%% del personale in servizio. La più elevata presenza di donne si registra negli enti del Sistema sanitario nazionale (SSN) con il 65,9%, il valore più basso nelle Regioni (48,3%) e Università pubbliche (49,6%). Analizzando le tipologie contrattuali, la quota maggiore di tempi determinati si riscontra tra le donne (9,4% contro 7,2%). A livello territoriale, oltre il 45% delle unità locali si trova nelle regioni del Nord, anche in conseguenza dell'elevato numero di comuni presenti in Lombardia e Piemonte. La presenza femminile tra gli occupati della PA è nettamente superiore nelle regioni del Nord (63,7% nel Nord-ovest e 62,5% nel Nord-est a fronte del 56,9% della media nazionale), nelle quali si rileva anche una quota superiore alla media di personale non dipendente. Per i tempi determinati, fatta eccezione per valori molto elevati a Bolzano/Bozen (18,4%) e Trento (13%), non si rileva una particolare caratterizzazione territoriale. Per quanto riguarda il personale delle Forze armate, di sicurezza e Capitanerie di porto, rilevato per la prima volta in occasione del censimento permanente riferito al 2015, si tratta di circa 477 mila dipendenti, di cui oltre 36 mila donne (pari al 7,6%) e circa 33 mila dipendenti a tempo determinato (6,9%). A livello territoriale, sono l'Abruzzo (11,8%) e alcune regioni del Centro-nord a registrare le quote maggiori di dipendenti donne sul totale regionale, in particolare Liguria (9,6%), Valle d'Aosta (9,0%) e Toscana (8,9%). Per i dipendenti a tempo determinato le quote più elevate si hanno nei territori a statuto speciale di Valle d'Aosta, Bolzano/Bozen e Friuli Venezia Giulia.

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Sessione bilancio, Marcozzi: il curioso caso del defr olografo. il centro destra presenta un documento modificato a penna

“In occasione della prima giornata della sessione del bilancio di Regione Abruzzo, abbiamo assistito a modalità di presentazione di documenti che non sarebbero potuti uscire nemmeno dalla fantasia di uno scrittore, per tutta l'improvvisazione con cui sono stati scritti. Non fosse che ci troviamo di fronte al documento più importante per il futuro della nostra regione, verrebbe da dire che ci siamo trovati nel pieno di un racconto di fantasia, come fosse Il curioso caso del Defr olografo”.

Lo afferma il Capogruppo M5S Sara Marcozzi al termine della prima giornata della sessione bilancio di Regione Abruzzo. “Il centro destra – prosegue – ha infatti confermato una volta di più tutta la propria impreparazione nel redigere atti credibili. Oltre ad averci presentato, in ritardo, un documento zeppo di imprecisioni, non si sono fatti remore neppure a inserire modifiche a penna. Si tratta di un comportamento grottesco, che la dice lunga sia sulla serietà con cui questa maggioranza affronta le questioni fondamentali per il futuro della propria gente, che sulla leggerezza con cui amministrano i soldi degli abruzzesi, aggiungendoli e togliendoli dal Defr come fosse l'elenco della spesa”.

“Ma ciò che lascia ancora più allibiti è il contenuto di questi pizzini. Infatti hanno inserito la promessa di approvazione e finanziamento di proposte di legge, quasi tutte operazioni bandiera della propaganda leghista, mai discusse in commissione. Niente di più inadeguato. Tutto ciò certifica la presenza di una maggioranza evidentemente spaccata dall'interno, costretta a rammendare a destra e a manca il documento di economia e finanza e il bilancio per mettere tutti d'accordo, anche dopo l'approvazione del Defr in Giunta”.

“Ormai abbiamo compreso che tenere l'equilibrio tra tutti i partiti coinvolti nell'ammucchiata della maggioranza è un'impresa quasi impossibile. Lo hanno già dimostrato litigando per il conferimento dell’incarico al componente della sezione di controllo della Corte dei Conti abruzzese, scelto peraltro in maniera, a nostro avviso, illegittima attraverso una nomina (e non una designazione, come la legge richiederebbe) imposta dal Presidente del Consiglio regionale e non legittimata dalla dovuta votazione del Consiglio stesso. Lo confermano adesso coprendo maldestramente dei dissidi interni visibili ad occhio nudo. La sola cosa che possiamo sperare è che questi due punti di frizione non siano collegati l'uno all'altro per ritrovare serenità interna al centro destra. L'unica certezza che abbiamo è che la sessione bilancio, fin dalle prime ore, ha confermato tutte le osservazioni sull'inadeguatezza della maggioranza che ormai da mesi denunciamo. Noi continueremo a vigilare affinché i soldi di tutti gli abruzzesi siano amministrati al meglio”.
 
 
 

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Regione, Sospiri: nuova agenda della sessione bilancio

Il presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Lorenzo Sospiri, annuncia la variazione della data prevista per la seduta di Consiglio dedicata all’esame del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR). Il nuovo calendario prevede che i lavori assembleari inizino il 27 dicembre con possibile prosecuzione a sabato 28. “Ho ritenuto di dare seguito all’istanza dei capigruppo di opposizione – spiega Sospiri – che hanno chiesto di avere maggiore tempo per esaminare il documento della Giunta e proporre eventuali emendamenti in commissione bilancio”. “E’ utile però – sottolinea il presidente Sospiri - chiarire i passaggi che hanno portato alla decisione del rinvio. La Giunta regionale aveva approvato il 10 dicembre le delibere n. 786 e 787 che indicavano i disegni di legge sul bilancio di previsione 2020-2022. Preso atto del voto dell’Esecutivo, in data 11 dicembre, ho inviato il documento ai Consiglieri regionali e stabilito il calendario della sessione bilancio che fissava l’inizio dei lavori d’Aula a venerdì 20. Giorno 12 però la Giunta ha ritenuto di apportare delle integrazioni ai documenti già approvati, modificando le predette delibere. Per tale motivo è stato necessario un nuovo invio della proposta di bilancio ai Consiglieri, fatto venerdì 13”. La nuova agenda della sessione di bilancio del Consiglio prevede quindi che i lavori di Commissione, iniziati questa mattina, abbiano fine entro le 24 di venerdì 20 dicembre, con termine per la presentazione degli emendamenti fissato alle 10 dello stesso giorno. Il Consiglio regionale è invece convocato per venerdì 27 alle ore 10, con possibile prosecuzione dei lavori a sabato 28. “A differenza del Governo nazionale – dichiara in chiusura Sospiri – noi lasciamo il giusto spazio alle opposizioni per fare le proprie osservazioni sul DEFR e, pur rispettando il profondo valore delle festività natalizie, non abbiamo timore di dedicarci al bene della nostra Regione anche in questi giorni a cavallo delle vacanze”. 

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Mauro Febbo nominato Responsabile regionale dell’organizzazione di Forza Italia

Il rilancio organizzativo e il potenziamento di Forza Italia passano dalla consolidata esperienza politica di Mauro Febbo che è stato nominato responsabile regionale. La scelta è caduta sull’attuale assessore regionale proprio per l’entusiasmo e le capacità già messe in mostra come politico e come amministratore. Si tratta della prima di una serie di mosse finalizzate a ristrutturare la presenza sul territorio degli azzurri, che interesserà di qui a poco anche gli àmbiti comunali e provinciali attraverso una serie di incarichi. Nella strategia di Forza Italia viene dato un rinnovato impulso all’iniziativa politica e al consolidamento del fronte moderato che si riconosce nei valori liberali espressi dal partito. Mauro Febbo affiancherà il coordinatore regionale, senatore Nazario Pagano, all’interno del Comitato regionale.  

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