Redazione Notizie D'Abruzzo

Scuola internazionale a Pescara per studiare lingue straniere

Promuovere e istituzionalizzare una scuola internazionale per studiare e apprendere le lingue straniere, dalla scuola primaria fino alla secondaria superiore, con percorsi formativi spendibili a livello nazionale ed internazionale e con ambienti di apprendimento innovativi e stimolanti. E' l'obiettivo di un incontro avvenuto ieri tra il presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, dirigenti scolastici, direttori didattici e dirigenti di istituti omnicomprensivi di Pescara e Montesilvano, nonché rappresentanti dei Comuni di Pescara e Montesilvano, "con i quali - scrive l'Ufficio Stampa dell'amministrazione provinciale - si procederà venerdì prossimo alla stipula di un protocollo d'intesa". 

Gli istituti che aderiscono al protocollo d'intesa da formalizzare venerdì prossimo, concordano sulla opportunità di realizzare un Progetto per il potenziamento del curricolo in ambito linguistico, scientifico e metodologico nei tre ordini di scuola per l'insegnamento bilingue, partendo dalle Indicazioni Nazionali MIUR del 2012 e dalle azioni di accompagnamento del 2018, basate sulla metodologia denominata Content Language Integrating Learning (di seguito CLIL). Competenze da potenziare saranno: in ambito linguistico, a partire dalla lingua madre, consentendo a alunne e alunni partecipanti al Progetto di apprendere con successo le discipline coinvolte sia in lingua italiana e sia in lingua inglese o altra lingua straniera, studiata per almeno un quinquennio, rafforzando anche l'apprendimento delle discipline stesse e di quelle insegnate in lingua inglese (CLIL); in ambito scientifico favorendo lo sviluppo dei processi logico-matematici e delle competenze digitali, anche attraverso il pensiero computazionale e la robotica educativa; in ambito metodologico promuovendo curricoli verticali, l'insegnamento per compiti di realtà, la progettazione didattica per competenze, lo sviluppo delle otto competenze chiave per l'apprendimento permanente, in particolare il senso di iniziativa e di imprenditorialità, e le abilità trasversali utili in una società in rapida evoluzione. Finora hanno aderito al progetto i Comuni di Pescara e Montesilvano, l'istituto comprensivo "Gianni Rodari", l'istituto comprensivo 'Troiano Delfico'; l'istituto comprensivo 'Ignazio Silone', l'istituto comprensivo 'Villa Verrocchio', la direzione didattica II Circolo, l'Istituto Tecnico 'E. Alessandrini' e il liceo scientifico 'C. D'Ascanio", tutte di Montesilvano, oltre che l'istituto Professionale Statale servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera "Filippo De Cecco" di Pescara.

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Cgia Mestre, 131,8 miliardi dai condoni degli ultimi 45 anni

Tra "scudi", concordati, sanatorie, condoni, l'erario ha incassato negli ultimi 45 anni 131,8 miliardi di euro. Il calcolo, con valori rivalutati al 2017, è stato fatto dalla Cgia di Mestre. Considerando i gettiti delle singole misure, l'operazione più "vantaggiosa" per le casse dello Stato è stata la sanatoria fiscale del 2003, che ha permesso al fisco di riscuotere 34,1 miliardi. Altrettanto significativo è stato quello fiscale-valutario, che nel 1973 ha aperto la lunga stagione dei condoni nel nostro Paese. La misura, avviata prima della riforma fiscale che ha introdotto l'Irpef, ha consentito di incassare 31,6 miliardi. Anche le sanatorie applicate negli anni '80 sono state particolarmente "generose": tra il condono fiscale e quello edilizio intercorsi tra il 1982 e il 1988, lo Stato ha beneficiato di 18,4 miliardi di euro. Anche la voluntary disclosure 2015-2017 è stata inserita dall'Istat tra l'elenco dei principali condoni introdotti dal legislatore italiano, e ha consentito un gettito di 5,2 miliardi.

 "Premesso che l'applicazione di qualsiasi condono fiscale è a nostro avviso immorale ed eticamente inaccettabile - commenta il coordinatore dell'Ufficio studi della Cgia, Paolo Zabeo - ha senso introdurlo solo quando è prevista una riforma che riscrive completamente il rapporto tra il fisco e il contribuente. Se, come pare di capire, il nuovo Governo è intenzionato ad avviare in tempi relativamente brevi la 'dual tax', l'introduzione della cosiddetta 'pace fiscale' sarebbe giustificata, perché consentirebbe di azzerare una volta per tutte i contenziosi fiscali attualmente sul tavolo dei giudici tributari". Secondo l'analisi della Cgia, dalla rottamazione delle cartelle esattoriali lo scorso anno il fisco ha incassato 3,9 miliardi. Una misura una tantum - secondo l'ufficio studi - che è servita a ridare un po' di ossigeno alle casse pubbliche e a "ingrossare" i risultati della lotta all'evasione, che rimangono ancora inferiori alle attese. Secondo gli artigiani di Mestre, l'economia "non osservata" - ossia la somma del valore aggiunto riconducibile all'economia sommersa e alle attività illegali - nel 2015 avrebbe prodotto 207,5 miliardi di imponibile sottratto al fisco, dando luogo a un'evasione di imposta di circa 114 miliardi l'anno. Per ogni 100 euro di gettito incassato, a causa dell'infedeltà fiscale degli italiani a livello nazionale l'erario perde 16,3 euro

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Nardella (Uil): detenuto aggredisce tre agenti a Teramo

Una aggressione ai danni di tre poliziotti penitenziari e' stata perpetrata ieri da un detenuto nel carcere di Teramo. A darne la notizia e' Mauro Nardella segretario confederale Uil Adriatica Gran Sasso. "Secondo quando si e' appreso dal responsabile locale della Uil PA Polizia Penitenziaria Francesco Pinnelli i tre, dopo essere stati selvaggiamente malmenati, sono stati immediatamente condotti presso il pronto soccorso cittadino e li' sottoposti alle cure del caso. Al momento non e' dato conoscere la prognosi dei tre malcapitati anche se il rischio che la situazione potesse generare ben piu' gravi conseguenze se non ci fosse stato l'intervento di un altro detenuto e' stato davvero elevatissimo", sottolinea Nardella. Il Prefetto e il Provveditore, recentemente interpellati per dirimere la preoccupante situazione teramana, hanno fatto trapelare l'ipotesi di un realistico intervento in fatto di integrazione di nuovo personale. 

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Imprese italiane strette tra dazi e rilancio dei consumi

L'escalation sui dazi, tra minacce e contromosse, ha inciso sulla fiducia delle imprese italiane. E nei numeri dell'Istat iniziano a vedersi i primi effetti concreti. Il ripiegamento segnato dal fatturato e soprattutto dagli ordinativi dell'industria ad aprile non può che alimentare l'allarme. Sulle commesse, che preannunciano il giro d'affari dei prossimi mesi, non ci sono poi tanti dubbi: il calo segnato nell'ultimo mese è dovuto principalmente alla cattiva raccolta fuori confine.

Per il mercato interno i dati del Pil sul primo trimestre mostrano che gli investimenti non tirano più come prima. Tutto sulle spalle dei consumi quindi, con l'incognita però che anche la loro spinta possa venire meno. L'incertezza, infatti, ormai serpeggia tra le famiglie. Inoltre i prezzi in rialzo potrebbero non aiutare. Ecco che l'Istat tira le somme sulle vendite piazzate dalle aziende italiane negli ultimi tre mesi registrando "una flessione congiunturale". Il risultato è che dopo la rimonta del 2017 la curva della manifattura torna di nuovo a guardare verso il basso. Per gli ordini lo scarto dal picco pre-crisi, toccato alla fine dello scorso anno, è ancora più ampio. Il 2018 è insomma iniziato male e non sembra ritrovare più la giusta strada. Le altre statistiche non confortano. Lo stesso Istituto di statistica nell'ultima nota mensile ha parlato di una chiara frenata dei ritmi dell'economia italiana. La fiducia delle imprese è ai minimi da oltre un anno e a maggio anche quella dei consumatori ha segnato un crollo. A proposito, neppure l'ultima rilevazione sul commercio al dettaglio è andata bene. Ma sono le tensioni sul commercio internazionale a impensierire di più. Il rischio di una guerra dei dazi riprende quota visto l'annuncio degli Usa sul Made in China e lo strappo che si è consumato al G7. D'altra parte l'Italia non è l'unica a pagare le conseguenze di un clima rovente. La Germania da due mesi registra cali oltre le attese sul fronte degli ordinativi. Il pericolo è quello di incappare in un effetto domino con conseguenze difficilmente prevedibili. Di certo, se si ferma la locomotiva tedesca le esportazioni tricolore non potrebbero che incassare il colpo, acuendo un calo già visibile

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Valera Marini sarà la regina Giovanna D’Aragona nella 24esima Giostra cavalleresca di Sulmona

L'attrice e showgirl Valera Marini sarà la regina Giovanna D'Aragona nella 24esima Giostra cavalleresca di Sulmona. Un grande nome dello spettacolo approda quindi nel capoluogo Peligno rilevando il testimone dall'attrice Maria Grazia Cucinotta che lo scorso anno aveva ricoperto questo ruolo in una delle rievocazioni storiche più importanti in Italia e non solo. "Sono veramente onorata di impersonare la Regina Giovanna D'Aragona nella Giostra Cavalleresca il prossimo 29 luglio, in un evento così importante che valorizza la città di Sulmona e l'intero Abruzzo", ha dichiarato la showgirl appresa la notizia dell'investitura decisa dal direttivo dell'Associazione Giostra. Il vestito che indosserà Valeria Marini sarà creato su misura dallo stilista Alessandro Pischedda; i gioielli realizzati dalla Gioielleria Di Rienzo di Scanno; la corona disegnata dall'artista Adelmino Romito e realizzata dal maestro Mauro Imperatore in collaborazione con l'Istituto d'arte di Sulmona, il tutto sotto la supervisione del Presidente della Commissione Storica Umberto Malvestuto.

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Incidente mortale sul lavoro nel teramano, operaio muore schiacciato da pala meccanica

Incidente mortale sul lavoro nel Teramano. Un uomo di 62 anni di Canzano è morto schiacciato dalle ruote di una pala meccanica nell'azienda Stam srl della zona industriale di Valle Cupa di Colonnella. L'incidente si è verificato all'interno di uno dei capannoni dove vengono ammassati e lavorati i residui organici per la produzione di fertilizzanti, l'azienda si occupa infatti del loro recupero e trattamento.

 

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Honeywell, l’azienda conferma al Mise i circa 300 licenziamenti

La direzione aziendale della Honeywell di Atessa (Chieti) ha confermato oggi a Roma i licenziamenti, comunicati con lettere fatte partire lo scorso 8 giugno, e il ministero dello Sviluppo Economico (Mise), che ha espresso disappunto, ha annunciato che scriverà alla capogruppo americana Honeywell per chiedere il ritiro del provvedimento e la copertura economica e contributiva dei due mesi scoperti, a partire dal 2 aprile scorso, per la mancata approvazione della Cigs. Lo si apprende da fonti sindacali. Appena arriverà la risposta dalla Honeywell il Mise riconvocherà il tavolo negoziale, che vede impegnati anche i sindacati Cgil, Fim e Uilm. Da parte sua, la Regione Abruzzo ha proposto l'utilizzo di fondi europei per la formazione dei 235 dipendenti rimasti legata alla prevista e auspicata reindustrializzazione dello stabilimento abruzzese, produttore di turbo compressori diesel.

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Strada dei Parchi: ‘non decidiamo noi gli aumenti dei pedaggi’

Con riferimento alle ultime prese di posizione dei sindaci abruzzesi riguardo al tema pedaggi su A24/A25, Strada dei Parchi ribadisce che non decide, né potrebbe farlo, gli aumenti tariffari: essi sono frutto di scelte del Governo come previsto dal contratto di Concessione pubblicato sul sito del Ministero delle Infrastrutture, in un documento consultabile da ogni cittadino. + quindi la legge che stabilisce i criteri per la determinazione delle tariffe. In fondo, si legge in una nota, pedaggi più bassi sarebbero nell'interesse di Strada dei Parchi in quanto potrebbero favorire un aumento del traffico autostradale. Va ricordato, inoltre, che quasi il 57% dell'importo del pedaggio finisce alla parte pubblica e che Strada dei Parchi su ogni euro incassa effettivamente solo 43 centesimi, con cui deve garantire il servizio, i dipendenti, la manutenzione, la sicurezza, la remunerazione degli investimenti e tutto quanto è necessario all'autostrada. L'autostrada percorre un territorio montuoso, complesso (153 viadotti e 54 gallerie) e soggetto a scosse sismiche. Tra il 2009 al 2016 Strada dei Parchi ha dato corso al 104,69% degli investimenti previsti in convenzione con importanti immissioni di capitale da parte degli azionisti (ad oggi circa 170 milioni di euro) e non certo finanziati con l'aumento dei pedaggi. In ragione delle 54.000 scosse sismiche registrate nel solo 2017, Strada dei Parchi ha ottenuto, con molta fatica dal concedente-Stato (è stata necessaria una sentenza del Giudice amministrativo) le necessarie autorizzazioni e coperture finanziarie (178 milioni di euro) per l'avvio dei lavori urgenti di messa in sicurezza. Essa è pronta a effettuare anche gli altri lavori urgenti previsti, ma, causa intoppi burocratici, vengono ancora bloccati altri 192 milioni di euro, già stanziati dal Parlamento. Le autostrade A24-A25 sono la linea di collegamento tra Est e Ovest, ma attraversano un territorio montuoso e poco abitato. Come dimostra l'assenza di offerte nelle gare per la gestione delle nuove aree di servizio, non si tratta di un'autostrada redditizia. Inoltre, la crisi economica del 2008 ha provocato una riduzione del traffico veicolare che ha reso la gestione ancor più antieconomica. Nonostante questo, la concessionaria si impegna a rispettare i propri impegni, nella speranza di non dover essere lasciata sola e non dove rinunciare ai lavori per la messa in sicurezza e di manutenzione. Strada dei Parchi ribadisce ancora una volta la propria massima disponibilità a confrontarsi con tutti i rappresentanti del territorio, come già accaduto in passato, perché comuni rimangono gli obiettivi di garantire ai cittadini massima sicurezza e fruibilità di A24 e A25. Deve però essere chiaro a tutti che in assenza dell'approvazione del nuovo Piano Economico Finanziario da parte del Governo, come previsto dalla legge, tali obiettivi non siano pienamente perseguibili.

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Frana Civitella Casanova, D’Alfonso: spiraglio per la concessione di contributi

Le criticità relative alla somministrazione dei contributi concessi per la riparazione, la ricostruzione e l'acquisto di immobili privati nel comune di Civitella Casanova a seguito degli eventi meteo calamitosi del 2015 che hanno generato il cedimento di diverse abitazioni ubicate in contrada Vestea, sono stati, questa mattina, a Pescara, in Regione, al centro di una riunione presieduta dal Presidente della Giunta regionale, Luciano d'Alfonso.

Un incontro al quale hanno preso parte funzionari del Dipartimento nazionale della Protezione civile e della Protezione civile regionale e, tra gli altri, il sindaco di Civitella Casanova, Marco D'Andrea, ed il referente del comitato Vestea. La problematica è legata principalmente alle modalità di erogazione del contributo concesso sulla base delle dichiarazioni di inagibilità delle abitazioni e degli immobili adibiti ad attività produttive.

Modalità che, sulla base di una Ordinanza del 2016 del Capo Dipartimento della Protezione civile nazionale prevedono la compartecipazione alla spesa, nella misura del 20% per l'abitazione principale e del 50% negli altri casi, per i soggetti privati. Inoltre, la stessa ordinanza prevede che la ricostruzione o l'acquisto in altro sito avvengano entro un raggio di 40 chilometri. Mentre l'aspetto legato alla delocalizzazione appare facilmente risolvibile poichè non determinerebbe alcun impatto sulla finanza pubblica, sul tema di contributi il presidente D'Alfonso si è impegnato ad individuare, in ambito parlamentare e, in particolare, in sede di prossima legge Finanziaria. lo spazio adeguato per favorire una modifica normativa che porti ad una maggiorazione delle percentuali di ristoro economico a vantaggio dei privati danneggiati. 

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Riqualificazione urbana, cofinanziamento per i primi 6 progetti dei Comuni

La Regione predisporrà i necessari atti amministrativi per il cofinanziamento dei primi 6 progetti di recupero delle aree urbane degradate presentati dai Comuni di Guardiagrele, Fossacesia, Celano, Valle Castellana, San Martino sulla Marrucina e Bellante, inseriti nella graduatoria del programma nazionale di riqualificazione - approvata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri - previsto dal decreto dell'ottobre 2015.

L'argomento è stato al centro di un incontro, convocato dal presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso, che si è svolto nel pomeriggio nella sede di Pescara della Regione. L'ente assicurerà la copertura del 20 per cento dell'importo complessivo delle opere, ognuna delle quali non potrà prevedere un investimento superiore a 2 milioni di euro. Nel novembre 2015 la Regione aveva firmato, con i Comuni che ne avevano fatto richiesta, le convenzioni propedeutiche al cofinanziamento. Obiettivo dei progetti è il recupero delle aree degradate al fine di ridurre fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, oltre naturalmente al miglioramento della qualità urbana e alla riqualificazione del tessuto sociale e ambientale. 

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