Redazione Notizie D'Abruzzo

Delvecchio: i 10 milioni per i bus saranno reintegrati

"Si', e' vero, 10 milioni di euro del Masterplan destinati al dissesto idrogeologico sono stati utilizzati per l'acquisto di nuovi mezzi di trasporto pubblico Tua, ma saranno reintegrati e, comunque, l'operazione e' avvenuta quando si paventava la possibilita' che Casa Italia (il Dipartimento che il governo ha voluto per promuovere la sicurezza del Paese in caso di rischi naturali) intervenisse. Questo poi non e' accaduto, ma quei finanziamenti saranno reintegrati e rispetto a quanto necessario per risolvere il problema del dissesto nella regione, sono una minimissima parte". Lo ha detto Enzo Del Vecchio, delegato alla vigilanza e il controllo del Masterplan, replicando a quanto affermato dal coordinatore regionale dei Dipartimenti di Lega Abruzzo Giancarlo Giuliante. "Le critiche ci sono sempre, ma se non ci fosse una logica capace di intervenire guardando alle esigenze complessive di un territorio, non si spiegherebbe il bisogno di investire, ad esempio, 135 milioni di euro sul digitale. I fondi sono stati utilizzati per l'acquisto di mezzi pubblici a basso impatto ambientale, e' vero, ma saranno reintrodotti nel Masterplan", conclude Delvecchio

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Il Pescara vince 4-0 a Pratola Peligna in amichevole

Si è conclusa con la vittoria dei biancazzurri per 4-0, l'amichevole disputata questo pomeriggio al "Ricci" di Pratola Peligna fra i biancazzurri e il Nerostellati, militante nel torneo regionale di Eccellenza. Per la formazione adriatica, capolista del campionato di serie B, sono andati a segno Del Sole con una doppietta nel primo tempo, Kanoutè e Mancuso, nella ripresa. E' stato un buon test per gli adriatici, con il tecnico Pillon che ha dato spazio a tutti gli effettivi. Si è trattato di un galoppo funzionale alla prossima gara di campionato che vedrà il Pescara di scena, nell'anticipo di venerdì 19 ottobre, a La Spezia

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Salle (Pe) comune cardio-protetto

Nei pressi della Piazza del paese è stato installato un dispositivo Dae (defibrillatore semiautomatico esterno) acquistato dalla Regione Abruzzo e donato al Comune di Salle. Il progetto rientra nell'ambito di un'iniziativa di programmazione sanitaria promossa dalla Giunta Regionale d'Abruzzo per il potenziamento della rete emergenza-urgenza . In collaborazione con la ASL è stato attivato un corso di formazione apposito per la certificazione all'utilizzo del dae in ambito extraospedaliero.  Il corso gratuito è previsto per il giorno mercoledì 24 ottobre dalle ore 9:00 alle ore 18:00 presso Centro Giovani I. Colangelo 15 posti iscrizioni entro e non oltre il 20 ottobre.

 

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Fossacesia, Bomba, Rocca San Giovanni e Santa Maria Imbaro istituiscono la piattaforma telematica per la trasparenza degli appalti

I Sindaci che aderiscono alla Centrale Unica di Committenza , e cioè Fossacesia ,Bomba, Rocca San Giovanni e Santa Maria Imbaro, si sono incontrati al Palazzo Comunale di Fossacesia. Nel corso della riunione, alla quale hanno preso parte Enrico Di Giuseppantonio (Fossacesia), Gianni Di Rito (Rocca San Giovanni)assieme al consigliere Fabio Caravaggio,Maria Giulia Di Nunzio (Santa Maria Imbaro)e Donato Di Santo(Bomba) è stato deliberato di proseguire la positiva esperienza del CUC, istituita per espletare le procedure di gara per lavori, servizi e forniture. Nell’incontro, in vista anche delle scadenze fissate dalle vigenti norme, è stata affrontata e discussa la nuova normativa in base alla quale, entro il prossimo 18 ottobre, tutte le gare pubbliche dovranno essere gestite obbligatoriamente su piattaforma telematica. Un provvedimento che sta creando non poche difficoltà ai comuni di piccole e medie dimensioni.

“Ci siamo adeguati e siamo stati tra i primi in Abruzzo a decidere di aderire all'Associazione per la Sussidiarietà e la Modernizzazione degli Enti Locali, grazie alla quale sarà possibile gestire tutte le gare su piattaforma telematica - spiega il sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio -. Un passaggio importante sotto vari aspetti: innanzitutto, le procedure delle gare subiranno una modernizzazione, inoltre la loro pubblicazione su piattaforma digitale assicurerà la massima trasparenza delle stesse e garantirà l’inviolabilità delle offerte in esse contenute. Il tutto - conclude Di Giuseppantonio - non porterà alcun aumento sostanziale delle spese per i nostri comuni che, tra l’altro, aderendo all’Asmel, saranno più efficienti e riceveranno supporto formativo”. Tutti i sindaci hanno espresso un giudizio positivo sull’efficienza e sull’efficacia dell’ufficio unico presso il comune di Fossacesia, guidato dall’ing.Silvano Sgariglia con la collaborazione dell’ing. Luca D’Orsogna Bucci. Di Giuseppantonio ha anticipato anche la richiesta di altri comuni che nei prossimi mesi desiderano aderire alla Centrale Unica di Committenza di Fossacesia.

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Studio Cgia, il Sud sta peggio della Grecia

L'Italia e' un Paese sempre piu' spaccato a meta': se, dopo la crisi, il Nord ha ripreso a correre e con qualche difficolta' tiene il passo della locomotiva d'Europa, vale a dire la Germania, il Sud, invece, arranca e presenta una situazione socio/occupazionale addirittura peggiore della Grecia, che da oltre un decennio e' stabilmente il fanalino di coda dell'Eurozona. E' questo il risultato a cui e' giunto l'Ufficio studi della Cgia dopo aver comparato una serie di indicatori economici, occupazionali e sociali della Germania con il Nord Italia e della Grecia con il nostro Mezzogiorno. Le variabili messe a confronto dall'Ufficio studi si raggruppano in 3 grandi aree: economia (Pil pro capite, produttivita' del lavoro, export/Pil e saldo commerciale/Pil); lavoro (tasso di occupazione, tasso di occupazione femminile, tasso di disoccupazione e tasso di disoccupazione giovanile); sociale (rischio di poverta' o esclusione sociale). Ma lo studio valuta anche la forte presenza dell'economia non osservata che, solo per la parte del lavoro irregolare, produce nel Mezzogiorno oltre 27 miliardi di euro di valore aggiunto sommerso all'anno. Secondo una elaborazione della Fondazione Leone Moressa, citata dalla Cgia, tra il 2008 e il 2017 il Mezzogiorno d'Italia ha perso 310.000 occupati e ha registrato un aumento dei disoccupati pari a 592 mila unita'. Sempre nello steso arco temporale, al Nord i posti di lavoro sono aumentati di 74 mila unita', mentre il numero dei senza lavoro e' salito di 413 mila. L'Istat, tuttavia, stima che nel Mezzogiorno le unita' di lavoro standard in nero siano pari a 1.300.000, contro le 776 mila presenti nel Nordovest e le 517.400 "occupate" nel Nordest. Cgia punta poi l'indice sulla ripresa dell'emigrazione: dal 2015 - secondo dati Svimez - il numero di cittadini del Mezzogiorno che per ragioni di lavoro ha raggiunto il Centronord e' tornato a crescere. Se 3 anni fa a lasciare il Sud erano stati poco piu' di 113 mila addetti, nel 2016 il numero e' salito a 137 mila per sfiorare l'anno scorso quota 145 mila.

Dalle comparazioni fatte dalla Cgia emerge che in termini di Pil pro capite il Nord Italia sconta un differenziale negativo con la Germania di poco superiore ai 4.300 euro; il dato del Mezzogiorno, invece, e' superiore a quello greco di 2.000 euro. Tuttavia un cittadino del settentrione dispone di oltre 15.600 euro all'anno in piu' rispetto a un residente al Sud. Sul versante della produttivita' del lavoro (valore aggiunto per occupato in euro), invece, sia il Nord sia il Sud hanno la meglio rispettivamente della media tedesca e di quella greca. E' questo l'unico indicatore tra i 10 presi in esame dove l'esito delle due macro aree del nostro Paese e' migliore di quello registrato a Berlino e ad Atene. In merito all'export, infine, i dati della Germania non hanno eguali nel resto d'Europa, tuttavia il Nord Italia si difende benissimo, registrando un gap molto contenuto, anche nel rapporto tra saldo commerciale e Pil. Tra la Grecia e il nostro Sud, invece, le esportazioni sul Pil sono maggiori nel Paese ellenico, anche se il Mezzogiorno d'Italia conta una bilancia commerciale meno squilibrata di quella greca. Sul versante occupazionale le distanze tra i dati riferiti al mercato del lavoro tedesco e quelli del Nord Italia sono importanti. Se il tasso di occupazione generale in Germania e' superiore di quasi 10 punti, il tasso di disoccupazione, invece, e' di poco inferiore alla meta' (3,8 contro il 6,9 per cento). Altrettanto forte e' il divario riferito al tasso di disoccupazione giovanile: in Germania e' quasi 4 volte inferiore (6,8 contro il 24 per cento). Ugualmente preoccupanti i risultati che emergono dalla comparazione tra il nostro Sud e la Grecia. Solo per quanto concerne il tasso di disoccupazione generale il Mezzogiorno registra una situazione e' migliore di quella greca (19,4 contro 21,5 per cento). In tutti gli altri casi Atene ha sempre la meglio. Quanto al rischio poverta', sebbene il Nord Italia presenti degli indicatori occupazionali meno positivi della media tedesca, in materia di poverta' o esclusione sociale la situazione si capovolge. Nelle nostre regioni settentrionali le percentuali sono inferiori sia al rischio poverta' (19 contro 19,7 per cento), cosi' come inteso dall'indicatore previsto dalla strategia Europa 2020, sia quando analizziamo il "tradizionale" indicatore del rischio poverta' (12,1 contro il 16,5 per cento). Nelle comparazione tra il nostro Sud e la Grecia, infine, le distanze sono pesantissime e in entrambi i casi la popolazione greca presenta percentuali nettamente inferiori alle nostre

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Coldiretti, autunno ricco per castagne, funghi e tartufi

 Un anno d'oro per i frutti dell'autunno 2018 con risultati positivi per le ricerche di funghi e tartufi e un aumento della produzione nazionale di vino, kiwi, nocciole e castagne, quest'ultime con un raccolto stimato superiore a 30 milioni di chili in aumento dell'80% rispetto a cinque anni fa. Secondo una analisi della Coldiretti per l'autunno 2018 una netta inversione di tendenza rispetto alle delusioni dello scorso anno, anche per l'effetto delle condizioni climatiche. Con i risultati positivi delle ricerche si sono ridotti di 1/3 (-33%), rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, i prezzi del tartufo bianco che hanno toccato i 300 euro all'etto al borsino del tartufo di Alba, punto di riferimento a livello nazionale, per pezzature medie attorno ai 20 grammi, proprio all'apertura della Fiera Internazionale, secondo la Coldiretti. Valori molto piu' convenienti rispetto allo scorso anno che stanno facendo volare i consumi si registrano dal Piemonte alle Marche, dalla Toscana all'Umbria, dall'Abruzzo al Molise, ma anche nel Lazio e in Calabria dove sono numerosi i territori battuti dai ricercatori del Tuber magnatum Pico che si sviluppa in terreni freschi e umidi sia nelle fasi di germinazione che in quella di maturazione. Si stima siano coinvolti complessivamente circa 200 mila raccoglitori ufficiali che riforniscono negozi e ristoranti e alimentano un business che, comprensivo di indotto, sviluppa un valore stimato in circa mezzo miliardo di euro tra fresco, conservato o trasformato. Anche i funghi hanno beneficiato delle condizioni climatiche e le previsioni per quest'anno sono di un raccolto ben superiore a quello delle annate normali negli oltre 10 milioni di ettari di bosco che coprono un terzo dell'Italia. Una boccata di ossigeno per gli appassionati lungo tutta la Penisola dove per porcini, finferli, trombette, chiodini si stanno registrando risultati particolarmente incoraggianti. Il raccolto 2018 di nocciole si prospetta in crescita, con una ripresa delle produzioni dopo un deludente 2017, anche se, in alcune zone, ci sono state difficolta' legate alle precipitazioni eccessive dell'ultimo periodo, mentre per il kiwi, il raccolto fa segnare un balzo del 18% con l'Italia che e' il primo produttore europeo e il secondo mondiale dopo la Cina. Anche per la vendemmia si prevede in aumento tra il 10% e il 20% (50 milioni di ettolitri). L'annata si prospetta generalmente positiva anche per le castagne che fanno segnare un aumento della produzione dopo la strage provocata dall'insetto cinipide galligeno, proveniente dalla Cina, che per anni ha infestato i boschi lungo la Penisola. Quest'anno la stagione e' stata segnata da un aumento in quantita' e in qualita'

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Ricostruzione, 3.700 persone al lavoro

Sono 3.718 i lavoratori impegnati nella ricostruzione dell'Aquila e dei comuni del Cratere, distribuiti su non meno di 543 cantieri per un totale di circa 389 imprese coinvolte. E' la fotografia, aggiornata al giugno 2018, scattata dall'Osservatorio dei flussi di manodopera della prefettura dell'Aquila. I dati sono stati presentati nella seconda giornata del Festival della Partecipazione, durante l'incontro 'Il lavoro nelle ricostruzioni post sisma', organizzato dal comitato scientifico del festival in collaborazione con il Forum diversita' disuguaglianze diretto da Fabrizio Barca. L'ex ministro e' stato il principale relatore dell'evento, cui sono intervenuti anche Roberto Aloisio, professore del Gran Sasso Science Institute, Emanuele Verrocchi, segretario provinciale della Fillea Cgil e una ventina di operai che hanno partecipato alla ricerca.

I dati forniti dall'Osservatorio - organo di cui fanno parte, oltre alla prefettura, i sindacati degli edili e gli organi ispettivi - sono stati raccolti attraverso la compilazione di questionari on-line da parte delle stesse ditte coinvolte nei lavori che, mensilmente, comunicano il numero di lavoratori per cantiere, tipologie contrattuali e nazionalita' dei lavoratori e sono stati incrociati con quelli delle banche dati dati dei due uffici speciali (Usra e Usrc). 

I lavoratori che stanno ricostruendo L'Aquila e i borghi del Cratere sono in larga misura manovali. "Il pregio degli immobili da riparare" si legge in un dossier che sintetizza le cifre ottenute dall'incrocio delle banche dati "e la complessita' delle operazioni per assicurarne un'adeguata tutela da futuri sismi, impone una presenza di lavoratori qualificati. E' possibile, quindi, che i dati nascondano l'impiego di lavoratori qualificati ma inseriti in qualifiche inferiori e quindi sotto retribuiti". "E' elevato e aumenta il numero di contratti a tempo determinato, che rappresentano il 35% del totale", prosegue il dossier. "E' in aumento anche il lavoro in affitto, somministrato dalle agenzie interinali. Questo provoca nei lavoratori precarieta' e incertezza e minore possibilita' di programmazione della propria vita". "La precarieta' dei rapporti di lavoro" continua il report "risulta chiara guardando al numero delle ore di lavoro nell'anno. Quasi il 40% degli operai, in un anno, non lavora piu' di 4 mesi. La media annua delle ore lavorate pro-capite e' stata pari a 864, corrispondenti a circa 5 mesi e mezzo. Il 32,2% dei lavoratori non ha lavorato piu' di 400 ore in un anno". La relazione si sofferma anche sulla "ricostruzione invisibile", cioe' sul fenomeno del lavoro irregolare e sommerso. "Anche se non esistono stime", conclude il dossier, "un buon uso dei dati disponibili consente di individuare un indizio significativo della presenza del fenomeno. Nell'ambito di un significativo ricorso al subappalto, si osserva una massa di retribuzioni erogate che non appare congrua. Soltanto 74 ditte su un totale di 383 identificate sono ufficialmente assegnatarie dell'appalto, una frazione di poco inferiore al 20%: questo conferma una tendenza all'affidamento di lavori in subappalto. "Il corso annuo totale della manodopera", evidenzia lo studio, "per 3718 lavoratori regolari e' di 76,1 milioni di euro. Tenendo conto che la legislazione della ricostruzione fissa in due anni la durata dei lavori, si puo' stimare un costo complessivo della manodopera pari a 152,2 milioni di euro. Il totale del finanziamento riconosciuto dallo Stato per i lavori nei 543 cantieri identificati e' pari a 1142,8 milioni di euro. L'incidenza della manodopera puo' dunque essere stimata in circa il 13% del costo totale dei lavori. Tale valore" conclude il report "e' al di sotto della soglia del 15% presa convenzionalmente a riferimento nel valutare la congruita' di manodopera. E suggerisce dunque che nei cantieri regolari potrebbero esservi ore di lavoro o lavoratori non regolari".

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Chieti, problemi all’erogazione dell’acqua per un incendio in una cabina elettrica

Problemi nell'erogazione idrica in numerose zone a ridosso del quartiere di San Martino a Chieti a causa di un incendio che ha danneggiato una cabina elettrica in prossimità di via dei Frentani. Lo rende noto su Facebook il sindaco, Umberto Di Primio. Il serbatoio dell'acqua a servizio della zona si è svuotato repentinamente a causa dei gravi danni subiti dal sistema di sollevamento elettrico. I vigili del Fuoco giunti sul posto hanno contattato i tecnici dell'Aca che sono già al lavoro. L'operazione in corso è piuttosto complessa e l'erogazione idrica non sarà ripristinata prima della tarda serata in strada Storta, strada Belvedere, strada Mucci, colle San Paolo, strada fosso Paradiso, strada Vracone, via dei Mille e aree a ridosso del quartiere San Martino

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Pescara, vigili del fuoco al lavoro per le esalazioni dai tombini di un palazzo

Esalazioni in un palazzo a Pescara nei pressi di piazza San Francesco, dovute probabilmente a un acido utilizzato per pulire il sistema fognario. I condomini hanno accusato difficoltà respiratorie e sono subito usciti di casa. Lanciato l'allarme, sono intervenuti i Vigili del Fuoco e il 118, con alcune ambulanze. Una donna di 97 anni è stata trasportata in ospedale per precauzione, mentre gli altri sono stati visitati sul posto; nessuno avrebbe riportato conseguenze significative. A provocare le esalazioni, secondo le prime informazioni, sarebbe stato dell'acido muriatico utilizzato per la pulizia delle fogne. I vigili del fuoco, intervenuti con il Nucleo Nbcr (Nucleare biologico chimico radiologico), hanno provveduto al lavaggio delle condotte fognarie. Sul posto anche la Polizia. 

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Nasce il circolo di Azione Politica di Silvi (Te)

“Per ritornare a occuparsi fattivamente dei territori, bisogna ripartire dalle persone. Il percorso che Azione Politica, e il suo coordinatore regionale Gianluca Zelli, ha iniziato più di anno fa, va in questa direzione. Ascolto, proposta e azione civica per rispondere concretamente”. Così Luciana Di Marco, promotrice del circolo di Azione Politica di Silvi, racconta la sua adesione al movimento di centrodestra, nel corso dell’evento di presentazione, in corso di svolgimento al caffè Atene.

“La città di Silvi è un continuum con gli altri centri costieri, un pezzo importante di Abruzzo adriatico – ha continuato Di Marco – ma con sue specificità che vanno comprese e rilanciate. Con il nuovo circolo di AzP e in pieno spirito collaborativo con l’amministrazione comunale, intendiamo avviare un progetto di monitoraggio costante e costruttivo”. Il nuovo circolo è stato salutato con entusiasmo dal primo cittadino di Silvi, Andrea Scordella, nel pieno spirito della collaborazione istituzionale.

Soddisfazione è stata espressa da Gianluca Zelli che mette un altro tassello nella già capillare organizzazione del movimento civico abruzzese: “Riceviamo adesioni continue al progetto avviato più di un anno fa – ha dichiarato il leader di AzP – E’ il sintomo che siamo sulla buona strada, vero, ma anche che le persone hanno bisogno di un punto di riferimento vero, presente. Per questo abbiamo scelto di dotarci di sedi su tutta la regione. Per esserci, per raccogliere idee, per costruirle insieme”, ha concluso Zelli.

 

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