Redazione Notizie D'Abruzzo

Sono 7000 ogni anno i decessi per infezioni ospedaliere

Decontaminazione non corretta e utilizzo eccessivo di antibiotici alla basa delle infezioni ospedaliere che mietono più morti di quanto ne provochino gli incidenti stradali. Sono 7000 ogni anno i decessi per infezioni ospedaliere contro i 3500 avvenuti sulle strade. E' l'allarme lanciato dagli esperti del settore nel corso del forum nazionale promosso dal Centro Studi Mediterranea Europa a Napoli. "Il fenomeno è estremamente preoccupante", ha sottolineato Massimo Clementi, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università San Raffaele di Milano, che ha svolto una "Lectio Magistralis".

Il record di infezioni dopo un intervento chirurgico lo detiene la Valle d'Aosta, con 500 casi ogni 100mila dimessi. Seguono la Liguria con 454 e l'Emilia Romagna con 416. Distanziate di poco la Lombardia, il Veneto, l' Umbria e la città di Trento che ne contano sui 300, caso più caso meno. Nel Lazio si è toccato il tetto dei 211 mentre in tutto il Sud solo la Calabria supera quota 200. La più virtuosa è l'Abruzzo con sole 70 infezioni. Secondo il "Rapporto 2016 sulle resistenze all'antibiotico e sull'uso di antibiotici rilevati nelle strutture Ospedaliere della Campania", nei nosocomi si registrano circa 50mila casi di infezioni causate per il 22% dall'Escherichia Coli, per il 12,5% dallo Staphylococcus Aureus e per il 9% dal Klebsiella Pneumoniae. I reparti dove è più facile contagiarsi? Terapia Intensiva (20,60% dei casi), Medicina (15,33%) e Chirurgia (14,20%) condividono il triste primato delle infezioni. "Le Infezioni Correlate all'assistenza (ICA), rappresentano oggi uno dei più spinosi problemi in Sanità a livello Globale", ha detto l'infettivologo napoletano dell'Ospedale Cardarelli, Alessandro Perrella. "In Italia, ha proseguito Perrella, la maggior parte delle ICA sono dovute a specie batteriche che presentano resistenza agli antibiotici. Tuttavia, circa il 50 per cento delle ICA sono sostanzialmente prevedibili e pertanto evitabili, attraverso una serie di comportamenti professionali definiti come 'sicuri'. Il corretto controllo di tali fattori passa attraverso l'attuazione di tutti i correttivi necessari".

Nella sua relazione il professor Roberto Lombardi del Dipartimento Innovazioni Tecnologiche dell'Inail ha evidenziato, estrapolando i contenuti di uno studio del Ceis dell'Università di Tor Vergata, l'impatto dell'adozione di buone prassi, di ricerca mirata e di innovazione tecnologica in tema di decontaminazione e disinfezione sulla spesa pubblica, attuando la vigente normativa di settore. Secondo lo studio menzionato per ogni infezione ospedaliera vanno in fumo tra i 9mila e i 10mila euro. All'incontro hanno partecipato, tra gli altri, Domenico Falco (presidente del Corecom Campania), Maria Galdo (Società Italiana Farmacisti Ospedalieri), Stefania D'Auria (Hcrm - Hospital & Clinical Risk Managers), Oreste Caporale (dirigente medico del dipartimento igiene e medicina del lavoro e prevenzione, Azienda Universitaria "Federico II" di Napoli), Maria Rosaria Esposito (Anipio, Società Scientifica Nazionale Infermieri Specialisti nel Rischio Infettivo) Nicola Ammaccapane e Gennaro Carrino (vicepresidente e segretario generale del Centro Studi Mediterranea Europa)

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Presentata l’App di Resto al Sud

Per la prima volta un incentivo pubblico dispone di uno strumento digitale che informa in modo diretto e immediato: un ulteriore passo nella direzione dell'efficienza e della trasparenza della PA compiuto da Invitalia, l'Agenzia nazionale per lo sviluppo. E' stata presentata l'App di Resto al Sud, l'incentivo gestito da Invitalia, dedicato ai giovani under 36 che vogliono avviare un'attivita' imprenditoriale nelle 8 regioni del Mezzogiorno (Abruzzo, Campania, Molise, Calabria, Basilicata, Puglia, Sicilia, Sardegna). Hanno partecipato alla presentazione, nella sede di Invitalia, la Ministra per il Sud, Barbara Lezzi e l'Amministratore Delegato di Invitalia, Domenico Arcuri. Scaricabile gratuitamente da App Store e da Google Play, l'applicazione permette agli aspiranti imprenditori di seguire in tempo reale lo stato di avanzamento della domanda per ricevere gli incentivi di Resto al Sud e di rimanere sempre informati su tutte le novita'. 'L'App 'Resto al Sud' ha detto Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia - ha per noi un doppio senso. Il primo: consegnare ai cittadini un loro diritto. Metterli, cioe', nelle condizioni di sapere in tempo reale a che punto sono le loro richieste. Il secondo ci riguarda piu' da vicino: con questa app ci mettiamo in gioco, dobbiamo rispettare i tempi di chi ci chiede se puo' avviare un'impresa al Sud, all'insegna della trasparenza, della tracciabilita' e della puntualita'. 

Attivando le notifiche push nell'area pubblica dell'App - informa Invitalia in una nota - si possono infatti avere informazioni sull'incentivo, leggere le news e conoscere le date dei workshop e degli eventi di promozione in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Chi ha presentato la domanda per ricevere gli incentivi su www.invitalia.it puo' entrare nell'area riservata dell'App e seguire in tempo reale la valutazione del progetto. Arrivera' una notifica sullo smartphone ogni volta che si passa allo step successivo o, anche, se il team di valutazione ha bisogno di piu' informazioni. Grazie al calendario integrato, e' possibile salvare le scadenze e gli appuntamenti. L'App da' inoltre la possibilita' di cercare le banche convenzionate per ricevere il contributo finanziario e gli enti pubblici, le universita' e gli organismi di terzo settore in grado di dare agli aspiranti imprenditori un aiuto concreto e gratuito per 'costruire' il progetto d'impresa

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Carta identità elettronica con chip difettoso,831 all’Aquila

L'ufficio Anagrafe del Comune dell'Aquila fa sapere che tra le 299.400 Carte d'identità elettronica valide per l'espatrio emesse tra ottobre 2017 e febbraio 2018 con un difetto nel chip, 831 sono state rilasciate all'Aquila. Il Ministero dell'Interno - Direzione Centrale per i Servizi Demografici ha comunicato, con circolare n.6/2018, che il chip contiene una data di emissione diversa da quella correttamente riportata sul fronte del documento. La sostituzione è gratuita. Gli Uffici del Comune specificano, comunque, che il difetto è irrilevante per l'utilizzo della carta quale documento di identità fisica e digitale. La Direzione Centrale ha diramato agli Uffici di Polizia di frontiera nazionali e agli Uffici diplomatici e consolari i numeri di serie delle carte elettroniche difettose, per ridurre il rischio di disagi ai titolari. Si può verificare se la propria carta sia tra queste su www.cartaidentià.interno.gov.it, servizio "Verifica CIE", inserendo codice fiscale e numero di serie della Carta

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La classifica delle università italiane per il Censis

Finite le fatiche dell'esame di maturita' per molti studenti e' gia' arrivato il momento di pensare al percorso universitario. Un aiuto arriva dalle classifiche Censis, in tutto sono 63, delle universita' italiane che ogni anno attraverso un'analisi dettagliata orienta giovani e famiglie ad individuare con consapevolezza il percorso di formazione migliore. "Lo scorso anno, a dimostrazione che e' uno strumento utile per gli studenti, abbiamo avuto - spiega all'Agi Luigi Bellesi, curatore della classifica - un picco di contatti sul nostro sito. La sola classifica 2017 degli atenei statali e' stata visitata 218 mila volte". Dall'analisi Censis di quest'anno, basata sulla valutazione degli atenei (statali e non statali, divisi in categorie omogenee per dimensione) relativamente alle strutture disponibili, sui servizi erogati, sulla capacita' di comunicazione 2.0 e sul livello di internazionalizzazione, e' emerso che proprio quest'ultimo punto si e' particolarmente consolidato. Sul fronte dell'offerta, la dimensione internazionale acquisisce un peso sempre piu' consistente. Nell'ultimo anno accademico, piu' di 44.000 iscritti (quasi il 4% del totale) sono stati in mobilita', studiando e sostenendo esami presso un ateneo estero, e piu' del 23% di loro lo ha fatto attraverso programmi di mobilita' internazionale diversi da Erasmus+, attivati grazie alla cooperazione internazionale dei singoli atenei. Questi ultimi, da parte loro, hanno ospitato oltre 29.000 studenti stranieri in mobilita'. Nel 2016 quasi il 9% dei corsi di studio erogati era interamente in lingua inglese, mentre il 13% dei corsi di studio prevedeva il rilascio del titolo doppio o congiunto (double/joint degree). Complessivamente il Censis ha stilato 63 classifiche: tra i mega atenei statali (quelli con oltre 40.000 iscritti) mantiene la prima posizione in graduatoria l'universita' di Bologna, con un punteggio complessivo pari a 91,2. Segue, come l'anno precedente, Firenze (86) a pari merito con Padova (che rispetto al 2017 guadagna una posizione, acquisendo, tra l'altro, 4 punti nella comunicazione e nei servizi digitali) e con La Sapienza di Roma (che sale di due posizioni, accrescendo di 4 punti l'indicatore sulle strutture per gli studenti). "Siamo molto soddisfatti che quest'anno - sottolinea Bellesi - La Sapienza di Roma si sia posizionata al secondo posto a pari merito con Firenze e Padova. La nostra classifica e' fatta per l'orientamento degli studenti e si basa molto sul contesto e l'ambiente, quindi significa che La Sapienza da questo punto di vista sta facendo molto bene". Al pari dello scorso anno, ultima in classifica, sempre tra i mega atenei statali, e' l'universita' di Napoli Federico II, preceduta in penultima posizione da Catania. L'universita' statale di Milano, infine, si conferma terzultima.

Dai mega atenei il Censis dedica una classifica ai grandi (quelli che hanno da 20.000 a 40.000 iscritti): al primo posto continua a guidare la classifica l'universita' di Perugia, tendenzialmente stabile rispetto lo scorso anno nei punteggi dei singoli indicatori, salvo una contrazione di 5 punti nelle strutture per gli studenti, totalizzando cosi' un punteggio complessivo pari a 93,8. Con 92 scala la graduatoria di tre posizioni l'Universita' della Calabria, collocandosi al secondo posto, grazie all'apprezzabile incremento di 22 punti per borse di studio e altri interventi in favore degli studenti e di 12 punti per la comunicazione e i servizi digitali. "La Calabria, rispetto lo scorso anno, ha fatto - racconta il curatore della classifica - un grande balzo in avanti. Cio' dimostra che e' un'eccellenza degli atenei del Sud che solitamente rispetto a quelli dell'Italia settentrionale hanno sempre meno attrattiva per gli studneti". Conferma la terza posizione - sempre per i grandi atenei - l'universita' di Parma con un punteggio pari a 90,6. Scivola al quarto posto, perdendo due posizioni in un anno, Pavia, con un punteggio complessivo di 87,8. New entry tra i grandi atenei statali e' Palermo, non piu' classificabile come mega ateneo a seguito della contrazione del numero di iscritti, occupando la settima pozione, preceduta da Modena e Reggio Emilia (sesta posizione con 84,8 punti) e da Cagliari (quinta posizione con 87,4 punti). Penultima tra i grandi e' Roma Tre con 76,6 punti. Segue, in ultima posizione, l'universita' della Campania Luigi Vanvitelli con 74,2 punti, nonostante il sensibile incremento di 12 punti registrato per le strutture per gli studenti. L'universita' di Siena, come lo scorso anno, e' in testa alla graduatoria dei medi atenei statali (da 10.000 a 20.000 iscritti), con un punteggio totale di 99. Guadagna la seconda posizione Sassari, con un punteggio di 98, sorpassando Trento (96,8). Quest'ultima guadagna punti per borse e altri interventi in favore degli studenti e internazionalizzazione, ma retrocede per gli altri indicatori. Stabile al quarto posto e' Trieste (91), seguita dall'universita' Politecnica delle Marche (88,4). New entry tra i medi atenei statali, per effetto dell'incremento di studenti iscritti, e' Macerata, che si colloca in ottava posizione (84,6). Chiudono il ranking rispettivamente all'ultimo, penultimo e terzultimo posto le universita' di Napoli L'Orientale e Parthenope, e l'universita' degli Studi Magna Graecia di Catanzaro. Le classifiche del Censis proseguono, inoltre, con i piccoli atenei statali (fino a 10.000 iscritti), dove primeggia nuovamente Camerino, con un punteggio complessivo di 91,4, cui segue Foggia, che totalizza 87,6 punti e sale di due posizioni, occupando quello che lo scorso anno era il gradino di Teramo, retrocessa al quarto posto e penalizzata in particolare dalla perdita di 18 punti nelle strutture per gli studenti. L'Universita' di Cassino sale dal quinto al terzo posto, continuando l'ascesa della graduatoria iniziata lo scorso anno. La penultima e l'ultima posizione sono occupate rispettivamente dall'universita' del Molise e dall'universita' del Sannio.

Stabile la speciale classifica dei Politecnici, guidata dal quello di Milano (91,2), seguito dallo Iuav di Venezia (89,0), secondo posizionato, e dai Politecnici di Torino e di Bari, rispettivamente terzo e quarto. Non riserva sorprese, infine, la classifica degli atenei non statali, sostanzialmente stabile nelle diverse classi dimensionali, ad eccezione del passaggio dai piccoli ai medi atenei dello Iulm di Milano. Tra i grandi atenei (oltre 10.000 iscritti) primeggia anche quest'anno l'Universita' Bocconi (95,6 punti), seguita dalla Cattolica (87,6). Tra i medi (da 5.000 a 10.000 iscritti) e' prima la Luiss (91,4), seguita dalla Lumsa (83,8). Tra i piccoli, piu' numerosi, la Libera Universita' di Bolzano (con un punteggio totale di 106,0) e' seguita dalla Liuc-Universita' Cattaneo (92,6). Concludono la graduatoria l'universita' Lum Jean Monnet, in ultima posizione, preceduta dall'Europea di Roma. Ad eccezione del passaggio dello Iulm dai piccoli ai medi atenei non statali, all'interno della graduatoria si confermano nel complesso le posizioni dello scorso anno. 

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Inchiesta appalti Ater Chieti, assolto il geometra

 Il Tribunale di Chieti ha assolto per non aver commesso il fatto Alessandro Faraone, geometra dell'Ater di Chieti, finito sotto processo con le accuse di turbativa d'asta e corruzione nell'ambito di un'inchiesta che aveva portato a marzo dell'anno scorso ad altrettanti patteggiamenti della pena l'ex commissario straordinario dell'Azienda territoriale per l'edilizia residenziale Marcello Lancia ed Ernesto Marasco, architetto dipendente dell'Ater, accusati dagli stessi reati. L'imputazione di turbativa si riferisce a due gare d'appalto indette dall'Ater alle quali erano state invitate imprese che, secondo l'accusa, erano state artatamente segnalate dallo stesso imprenditore che se le era poi aggiudicate: la prima gara per un importo di poco meno di 600.000 euro e la seconda di 606.000 euro, entrambe relative a lavori di riparazione dei danni prodotti dal terremoto del 6 aprile del 2009 ad alcuni edifici di via Amiterno a Chieti di proprietà della stessa Ater.

Faraone, unico ad aver scelto il rito ordinario, si è sempre detto estraneo ai fatti contestati: una posizione ribadita oggi in aula dal suo difensore, l'avvocato Giacomo Cecchinelli, che ha evidenziato la mancanza di riscontri oggettivi alle accuse nei confronti del suo assistito sottolineando come il geometra non abbia avuto alcun ruolo all'interno del meccanismo della turbativa e che non vi poteva contribuire in nessuna maniera. Il pm Giancarlo Ciani aveva chiesto la condanna a 4 anni e 2 mesi di reclusione

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Febbo: Abruzzo in ritardo nella spesa dei fondi europei

"Ancora una volta viene rilevato come l'Abruzzo sia ultima ed in forte affanno nell'utilizzo dei Fondi strutturali Europei e addirittura posiziona la nostra regione in fondo alla classifica con appena il 2% nell'utilizzo del Fondo Sociale Europeo (FSE) e in ritardo anche per il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR)". E' quanto afferma il Consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo che sottolinea quanto segue: "L'Abruzzo rimedia l'ennesima brutta figura a livello nazionale e conferma tutte le mie preoccupazioni sollevate da tempo. I dati che emergono dall'ultimo report pubblicato dalla Commissione Europea, e riportati dal quotidiano nazionale di Finanza, sono allarmanti e gravi. Da tempo ho segnalato come questo Governo regionale sulle politiche dei fondi europei è stato, sin dall'inizio della legislatura, troppo superficiale, confusionaria e poco lungimirante". "L'inchiesta pubblicata dal quotidiano - continua Febbo - vede un Abruzzo non solo in ritardo ma anche e soprattutto in forte affanno nello spendere risorse fondamentali per la nostra economia, i nostri Comuni e i nostri giovani. Tant'è che assistiamo oggi al tentativo del vice Presidente Lolli di arrampicarsi sugli specchi nel pubblicare bandi, che sarebbero dovuti uscire da tempo, pensando di recuperare quattro anni di completo immobilismo. Gli ultimi dati pubblicati dall'Istat sulla povertà in Italia descrivono come l'Abruzzo sia tra le regioni messe peggio: oltre quindici famiglie abruzzesi su cento, cioè il 15,6% del totale, nel 2017, sono in una condizione di povertà relativa. La situazione è peggiorata drasticamente rispetto al 2016, anno in cui il dato si fermava al 9,9%. Come sottolineato e denunciato finanche dalla Cgil". 

La risposta di Vincenzo Rivera

Il direttore generale della Regione Abruzzo, Vincenzo Rivera, in una nota spiega che "nell'ultimo anno (perché è questo l'arco temporale di cui rispondo personalmente) sono stati compiuti giganteschi sforzi non rappresentati nelle tabelle dell'inserto Affari&Finanza del quotidiano La Repubblica. Tali dati sono fermi al monitoraggio dello scorso gennaio, poiché il sistema di rilevazione consente l'aggiornamento a scadenze prefissate. La prossima è prevista per il 31 luglio e mostrerà l'avanzamento già effettuato e certificato mediante domande di pagamento formalizzate e già rimborsate".

"I target di spesa da raggiungere obbligatoriamente - dichiara ancora Rivera - sono fissati al 31 dicembre 2018 e solo in prossimità della scadenza si potrà vedere il reale stato di avanzamento dei programmi. La Regione, a seguito dei bandi emanati e delle graduatorie approvate, ha elaborato un piano di spesa che avrà la sua piena attuazione nel prossimo autunno, perfettamente in linea con le tempistiche imposte dalla Commissione Europea. Alla data odierna, sono già state assunte obbligazioni giuridicamente vincolanti, mediante l'adozione di apposite determinazioni di impegno contabile a seguito di bandi ed avvisi pubblici, per un ammontare pari a 170 milioni di euro per il Fesr (a fronte di una dotazione di 271 milioni comprensivi dei 40 recentemente riconosciuti per il sisma 2016/2017) e 68,4 milioni per il Fse (a fronte di una dotazione complessiva di 142 milioni)". "Attualmente il livello di spesa certificata e inserita nel sistema di monitoraggio è pari a 6.745.485,55 per il Fesr e 4.730.378,13 per il Fse. Ad oggi la Regione ha provveduto a certificare 290 milioni di euro attraverso la formalizzazione di ben 6 domande di pagamento di 48 milioni ciascuna, portando così l'avanzamento della spesa certificata ad oltre il 48%. Con riferimento al Masterplan (vale a dire il nuovo Programma del Fondo di Sviluppo e Coesione del periodo 2014-2020) risultano ad oggi perfezionati tutti gli atti di concessione e sono stati caricati nella Banca Dati Unitaria progetti per un ammontare pari ad 591.850.981,02 dei quali 446.872.564,83 validati dall'Agenzia della Coesione alla data del 30 aprile scorso, a fronte di una dotazione complessiva del Fondo di 753.400.000,00. Sono in procinto di essere validati ulteriori 38 milioni di euro di progetti, mentre sono già state riscosse quote di anticipazione per 45 milioni di euro". "Per quanto concerne il Piano di Azione e Coesione Unico Fesr e Fse, a fronte di una dotazione di 66.127.398,09, è stata presentata una domanda di pagamento PAC FSE nel 2017 per un importo di 37.638.937,78 ed una domanda di pagamento PAC FESR nel 2018 per un importo di 10.908.945,51, raggiungendo così il 73,4% dell'intero Programma. Tali somme sono già state trasferite dallo Stato". "Nel corso dell'ultimo anno si è provveduto alla ricognizione di tutti i progetti, incredibilmente ancora sospesi, finanziati con la legge n. 64/1986, concernenti il Programma Regionale di Sviluppo, l'Azione Organica 6.3 e la Programmazione ex Agensud. In particolare, si è provveduto a un'attenta ricognizione del residuo credito a saldo vantato dalla Regione Abruzzo nei confronti dell'Amministrazione statale per l'importo complessivo di 13,5 milioni di Euro. Conseguentemente si è provveduto a inoltrare la richiesta di trasferimento delle predette risorse". "Questi sono dati incontrovertibili, desumibili da riscontri documentali e da provvedimenti amministrativi. Tutto ciò senza contare che tra un programma e l'altro, nel breve periodo di mia reggenza del Dipartimento Trasporti, la Regione ha portato a definizione il procedimento amministrativo che ha colmato l'assenza trentennale dei livelli dei servizi minimi del Trasporto Pubblico Locale abruzzese e ha definito l'affidamento in house a Tua di determinati servizi di trasporto entro gli stringenti termini imposti dalla legge nazionale (30 settembre 2017)".

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Patti per la sicurezza urbana siglati in Prefettura a Pescara 

Firmati in Prefettura a Pescara gli accordi con i Comuni di Pescara, Montesilvano, Spoltore, Città Sant'Angelo, Cepagatti e Penne per l'impegno comune contro criminalità e degrado. Si tratta di 4 "Patti per l'attuazione della Sicurezza Urbana". In particolare, il Patto sottoscritto con Pescara, Montesilvano, Spoltore, Città Sant'Angelo prevede la realizzazione di un sistema di videosorveglianza che monitorerà il perimetro esterno dell'area, con telecamere di contesto e per la lettura delle targhe. I Patti con Penne e Cepagatti hanno per oggetto sistemi di videosorveglianza per controllare i luoghi di maggiore aggregazione, punti nevralgici della viabilità e aree sensibili. Entro il 31 agosto le Prefetture trasmetteranno i progetti di videosorveglianza al ministero dell'Interno che elaborerà una graduatoria nazionale sulla base della quale saranno concessi i finanziamenti. L'attuazione dei Patti sarà monitorata da una cabina di regia istituita presso la Prefettura.

Viene data così attuazione al Decreto - Legge 20 febbraio 2017 n. 14 recante "Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città" convertito con modificazioni dalla legge 18 aprile 2017 n. 48. I Patti definiscono concretamente gli interventi da mettere in campo incidendo su specifici contesti territoriali. Tra gli obiettivi la norma individua la prevenzione e il contrasto dei fenomeni di criminalità diffusa e predatoria nonché di degrado attraverso installazione di sistemi di videosorveglianza per i quali è stata autorizzata una spesa complessiva di 37 milioni di euro per il triennio 2017/2019. Le modalità di presentazione delle richieste di ammissione ai suddetti finanziamenti, nonché i criteri di ripartizione delle risorse, sono state definite con decreto del Ministro dell'Interno, di concerto con il Ministro dell'Economie e Finanza, in data 31 gennaio 2018. Il 30 giugno scorso è scaduto il termine di presentazione delle istanze di ammissione da parte dei comuni. 

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Pescara, aspiratori in azione per il decoro urbano

Aspiratori elettrici in grado di pulire aiuole e spazi verdi da mozziconi di sigaretta e deiezioni canine sono stati messi in funzione a Pescara da Attiva. Gli operatori oggi hanno lavorato in piazza della Rinascita e piazza Primo Maggio. Presenti il sindaco Marco Alessandrini, che ha provato personalmente uno degli aspiratori, l'assessore al Decoro Urbano Paola Marchegiani e l'amministratore unico di Attiva Massimo Papa. Il bocchettone di cui sono dotati gli aspiratori Glutton - impiegati in oltre 4500 città nel mondo - consente di liberare aiuole e marciapiedi da cartacce, escrementi di animali, pacchetti di sigarette e mozziconi, lattine e bottiglie, foglie secche, rifiuti incastrati nelle siepi, residui di potatura, trucioli di acciaio o alluminio.

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Approvata la norma per l’assistenza domiciliare

Il Consiglio regionale dell'Abruzzo su proposta dell'assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci, ha approvato il provvedimento legislativo che istituisce il percorso normativo per le procedure di autorizzazione e accreditamento degli operatori sanitari che erogano i servizi di assistenza domiciliare. Dalla legge regionale numero 32 del 2007, nelle disposizioni normative dell'Abruzzo, questi criteri non erano stati ancora individuati. Il provvedimento, tra i primi in Italia (sono solo 4 le Regioni che lo hanno già adottato), promuove un processo di miglioramento continuo della qualità assistenziale delle prestazioni domiciliari, puntando su appropriatezza delle risorse professionali, potenziamento della formazione e soprattutto controllo dei modelli organizzativi e gestionali, che dovranno essere adottati e rispettati dalle Asl. "È un obiettivo importante perché con la richiesta della autorizzazione e dell'accreditamento istituzionale agli erogatori pubblici e privati, che operano nella assistenza domiciliare - spiega Paolucci - abbiamo colmato un vuoto normativo. Abbiamo posto le condizioni per garantire alle persone non autosufficienti e in condizioni di fragilità di usufruire di prestazioni sanitarie di migliore qualità, tutelando la continuità delle cure tra l'assistenza ospedaliera e quella territoriale a domicilio". 

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