Redazione Notizie D'Abruzzo

Turismo, #destinazioneabruzzo è la una nuova strategia di promozione

Un nuovo punto di partenza per la strategia di promozione turistica dell'Abruzzo. Il tema è stato al centro di #DestinazioneAbruzzo, incontro promosso dalla Regione all'Aurum di Pescara, a cui hanno partecipato l'assessore regionale al turismo Giorgio D'Ignazio, il direttore esecutivo dell'Enit Giovanni Bastianelli, il dirigente del servizio politiche del turismo del Mibact Francesco Tapinassi, il coordinatore del progetto Italia Brand Group Alberto Mina e il direttore del dipartimento turismo regionale Francesco Di Filippo.

Base del confrono al quale hanno partecipato operatori del settore provenienti da tutta la regione è stato il piano strategico nazionale di promozione turistica. Le azioni del piano nazionale saranno ora calate nel piano regionale, elaborato con la collaborazione dei diversi enti e degli attori che operano sui territori, così da arrivare alla creazione di un sistema integrato dell'offerta turistica che possa non solo valorizzarne i punti di forza, ma anche ridurne le criticità. Il tutto con l'obiettivo di aumentare l'attrattività, la competitività e la dinamicità delle diverse destinazioni, e rispondere efficacemente a quelle che sono le esigenze di un mercato in continua evoluzione.

"E' un nuovo inizio - ha commentato l'assessore D'Ignazio - che scommette sul promuovere tutti insieme una terra che vuole fare sistema. Una regione intera che offre tutto quello che un turista può desiderare. In Abruzzo ogni luogo è una scoperta e proprio il fatto che siamo un territorio ancora poco conosciuto, può diventare paradossalmente il nostro punto di forza. La sfida, dunque, che oggi parte da qui è quella di aggredire i mercati nazionali e internazionali con un progetto che trae la sua forza dal lavoro comune di tutti coloro che operano in un settore che davvero ha le potenzialità per crescere e svilupparsi".

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Cultura, in Abruzzo +5,9% ricchezza nel 2017

L'Abruzzo seconda regione in Italia per crescita del valore aggiunto e per occupazione legate al sistema culturale e creativo che in Italia produce oltre 92 miliardi di valore aggiunto. Un sistema che quindi traina la ripresa dell'economia regionale: la ricchezza prodotta dalla filiera è cresciuta nel 2017 del 5,9%, più del triplo di quanto complessivamente registrato a livello di intera economia (+1,9%). Anche in termini di occupazione emerge in Abruzzo una crescita a trazione culturale e creativa (+4,9% a fronte di un +1,1% per l'intera economia regionale), con i quasi 24mila occupati che incidono per il 4,5% dei posti di lavoro regionali. + quanto emerge dalle classifiche dello studio 'Io sono cultura - L'Italia della qualità e della bellezza sfida la crisi', elaborato da Fondazione Symbola e Unioncamere, con collaborazione e sostegno della Regione Marche, illustrato oggi a Roma alla presenza, tra gli altri, del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Alberto Bonisoli."Parte dalla cultura e dalla creatività la ripresa dell'economia abruzzese - commenta il direttore della Fondazione Symbola, Domenico Sturabotti - la performance è driver di sviluppo per il territorio. L'Abruzzo è la seconda regione a livello nazionale per crescita del valore aggiunto e per occupazione". Il Sistema Produttivo Culturale e Creativo abruzzese produce 1,2 miliardi di valore aggiunto, pari al 4,2% della ricchezza complessivamente prodotta dall'economia regionale. Tra le province, Pescara è 34/a nella classifica nazionale per ruolo del Sistema Produttivo Culturale e Creativo nell'economia locale e 44/a per l'incidenza dell'occupazione (5,2%). Seguono L'Aquila, rispettivamente 52/a (4,4%) e 56/a (4,8%); Teramo 73/a con 3,7% e 4,2% e Chieti 80/a con 3,5% e 3,9%. Il sistema produttivo culturale alla base dello studio si articola in 5 macro settori: industrie creative (architettura, comunicazione, design), industrie culturali (cinema, editoria, videogiochi, software, musica e stampa), patrimonio storico-artistico, performing art e arti visive a cui si aggiungono le imprese non direttamente riconducibili al settore ma che impiegano professioni culturali e creative.

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Rapporto sulla Asl Chieti, primato nelle aggressioni agli operatori 

E' la Asl di Chieti a detenere il primato delle aggressioni subite dal personale nell'ambito dell'azienda sanitaria locale 2: dei 30 episodi che sono avvenuti negli ultimi cinque anni all'interno della Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 13 sono i casi registrati nella provincia teatina. + il dato che emerge dal progetto "Più forti della violenza" promosso dalla Asl per contrastare il fenomeno della violenza verbale e fisica nell'ambito delle tre strutture sanitarie abruzzesi. Nelle altre sedi si sono registrati sette casi a Vasto, quattro rispettivamente a Lanciano e Ortona, uno ad Atessa e uno a Guardiagrele. I reparti dove si verificano maggiormente gli episodi sono il Servizio dipendenze, il Pronto soccorso e il Dipartimento salute mentale. Nonostante non vengano segnalati tutti gli episodi, si registra un'aumento dei casi: sei nel 2014 e altrettanti nel 2015, quattro nel 2016, otto nel 2017 e sei nel solo periodo da gennaio a maggio di quest'anno. 

Secondo i dati, che riguardano il periodo 2014-2018, ad essere aggrediti sono soprattutto gli infermieri (54%), poi i medici (26%), altri operatori (11%) e vigilantes o forze dell'ordine (9% dei casi). Gli aggressori sono prevalentemente i pazienti (64%), i loro familiari (21%) e addirittura pazienti e familiari insieme (7%), altri utenti (4%) e un altro 4% di figure non definite. 

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Inchiesta su Fosso Vallelunga, Alessandrini pronto a chiarire

 "E' chiara la mia volontà di chiarire il prima possibile questa storia che per quanto mi riguarda non esiste, ma tutto questo verrà accertato nelle competenti sedi". Lo ha detto questa mattina il sindaco di Pescara Marco Alessandrini, indagato dalla Procura di Pescara per sversamenti d'acqua a fosso Vallelunga.

"Ovviamente ho naturalmente chiesto al mio avvocato di favorire il più presto possibile i miei chiarimenti e spiegare quello che è accaduto rispetto ad un rivo che è Fosso Vallelunga oggetto di pluri interventi da parte del Comune, del soggetto gestore del servizio idrico integrato che è l'Aca, di concerto con il sistema pubblico e i riflessi di questo sono visibili coram popolo nel senso che se l'anno scorso quel tratto di spiaggia era soggetto ad acque scarse e a divieto temporaneo di balneazione, questo divieto l'anno in corso è stato tolto. Spiegheremo questo con una dettagliata relazione quelli che abbiamo fatto dal nostro insediamento del 2014 ad oggi,e mi auguro che tutto questo non venga utilizzato - ha concluso Alessandrini - per letture distorte che abbiamo visto tante volte tese a fare allarmi che non sussistono, a screditare un comparto, quello del turismo che fa passi in avanti e non vuole fare i conti con il partito della paura che non aiuta a risolvere le questioni".

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Crollo hotel Rigopiano, ascoltato anche l’ex presidente Chiodi

"Sulla Carta di localizzazione dei pericoli di valanga ritengo di avere fatto tutto ciò che potevo e dovevo". Lo ha detto Gianni Chiodi, presidente della giunta regionale abruzzese dal 15 dicembre 2008 al 25 maggio 2014, stamani nel palazzo di giustizia di Pescara, al termine del l'interrogatorio durato circa un'ora, nell'ambito dell'inchiesta sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola. Chiodi è indagato, insieme ad altre 14 persone, nell'ultima tranche dell'inchiesta, condotta dal procuratore capo di Pescara, Massimiliano Serpi e dal sostituto Andrea Papalia. Le contestazioni che riguardano l'ex governatore abruzzese, in particolare, vertono sulla mancata realizzazione della Carta di localizzazione dei pericoli di valanga (Clpv).

"Mi rendo conto che questa inchiesta attiene fatti molto dolorosi - ha proseguito Chiodi, accompagnato dagli avvocati Enrico Mazzarelli e Mauro Di Dalmazio - e quindi mi auguro che, se ci sono, vengano accertate tutte le responsabilità. Per quanto mi riguarda - ha rimarcato Chiodi - anche se quell'evento non si poteva prevedere, ho attivato tutto quanto serviva a prevenire i rischi ai quali la Regione Abruzzo andava incontro, tra cui anche la Clpv". L'ex presidente della giunta abruzzese è poi entrato nello specifico, evidenziando di avere "fatto una riorganizzazione della Protezione civile, creando un sistema di allertamento e per la casistica dei rischi, subito dopo il terremoto. L'ultima delibera che abbiamo fatto - ha affermato Chiodi - è proprio quella che la legge prevede, prescrivendo che sulla Clpv venga dato un indirizzo politico e che poi la Carta venga fatta dalla struttura e dal servizio, insieme a Coreneva e Forestale, con la Giunta che poi deve approvare la Carta storica, e qui c'era anche il mandato rinnovato, contenuto già nella legge,di procedere alla Clpv". Quanto al fatto che la Giunta successiva, presieduta da Luciano D'Alfonso, secondo quanto sostenuto dall'accusa non abbia portato a compimento tale mandato, Chiodi ha detto: "Non è questione che devo spiegare io, lo spiegheranno i giudici".

"Io sono andato a dire quello che ho fatto, contrariamente ad altri, che devono dire perche' non lo hanno fatto". L'ha dichiarato Gianfranco Giuliante, assessore regionale dell'Abruzzo con delega alla Protezione civile dal 31 gennaio 2011 al 25 maggio 2014, oggi pomeriggio, al termine dell'interrogatorio in procura, a Pescara. "Il mio assistito", ha riferito l'avvocato Luigi Di Massa, difensore di Giuliante, "ha chiarito tutti i punti oggetto di contestazione. Ha esaurientemente chiarito tutto cio' che e' stato fatto durante la sua presenza nella giunta, ovvero tutto quello che serviva per predisporre la Carta valanghe". "C'era gia' stata una delibera regionale per l'individuazione della Carta storica delle valanghe", ha aggiunto Di Massa, "che costituiva un documento propedeutico all'individuazione del rischio valanghe, perche' ovviamente se non si sapeva dove stavano le valanghe non era possibile sapere dov'era il rischio".

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Ortona, il Comune protesta contro i canoni dei servizi del Consorzio industriale

L'amministrazione comunale di Ortona (Chieti) dice 'no' al versamento di contributi imposti alle aziende dal Consorzio per lo sviluppo industriale Chieti-Pescara. Il Consorzio ha introdotto il versamento di canoni per i servizi forniti alle aziende consorziate che nelle ultime settimane stanno ricevendo le richieste di corrispettivo economico in base al "regolamento per la determinazione, ripartizione e riscossione dei corrispettivi dei servizi essenziali generali forniti" approvato lo scorso febbraio dallo stesso ente che attualmente è in stato di liquidazione. "Si tratta a nostro avviso - commenta l'assessore al Bilancio e attività produttive al Comune di Ortona, Francesco Falcone - di una operazione inopportuna e non giustificata dalla situazione reale di gestione dell'area industriale ortonese. Alla Regione ho più volte evidenziato i tanti problemi che affrontano quotidianamente gli imprenditori nella nostra zona industriale per i servizi che mancano. L'elenco è lungo e ben conosciuto: dalla segnaletica alla manutenzione e completamento della rete stradale, dalla pubblica illuminazione alla pulizia e sfalcio dell'erba per rimanere sulle cose più evidenti".

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Fossacesia, arrivano i soldi per la frana di via Bonavia. Inizio lavori per fine anno

“Finalmente ci siamo. Dopo incontri, diffide, sollecitazioni varie e una lunga attesa, la Regione ha comunicato l’approssimarsi della definitiva concessione del finanziamento dei lavori per la riduzione del rischio idrogeologico in via Bonavia”. E’ soddisfatto del risultato il Sindaco Enrico Di Giuseppantonio, che da anni ha richiesto l’intervento della Regione per arginare il movimento franoso, che ha interessato il costone ovest di via Bonavia. Nel marzo 2015, a causa delle maltempo che provocò nuovi smottamenti, il Sindaco Di Giuseppantonio fu costretto a emettere un’ordinanza per lo sgombero e il divieto di utilizzo di parte delle aree e dei manufatti presenti nell’area. Due anni orsono, via Bonavia ha subito ulteriori, significative e preoccupanti erosioni dovute alle importanti nevicate di metà gennaio e alle successive piogge. La frana, inoltre, causò il distacco di grossi massi, che finirono di cadere sulla strada provinciale SP 81 Fossacesia – Rocca San Giovanni. L’importo che la Regione ha deciso di stanziare è di un milione di euro, sufficienti per eseguire un primo lotto funzionale di opere. E’ stato chiesto al Comune l’invio dei dati aggiornati, che sono stati immediatamente trasmessi. I lavori, presumibilmente, potrebbero avere inizio entro la fine di quest’anno. Inoltre, il sindaco ha chiesto gli ulteriori finanziamenti per realizzare gli ulteriori interventi già progettati.    

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Elezioni Teramo, Zelli: Gli elettori di Azione Politica, si sentano liberi di non votare.

Gianluca Zelli, coordinatore regionale di Azione Politica, in vista del ballottaggio a Teramo, spiega la posizione del suo movimento che, in occasione delle amministrative, nel primo turno, ha appoggiato con una propria lista il candidato sindaco Mauro Di Dalmazio.
“Con Rudy Di Stefano, abbiamo avviato un confronto con i nostri candidati consiglieri sui programmi e sulla nostra visione di città. Quella che, convintamente e con energia, abbiamo sottoposto al giudizio dei teramani lo scorso 10 giugno - continua Zelli - Il nostro lavoro non è finito. Il nostro impegno sul territorio rimane vivo con l’obiettivo di assumere un ruolo civico di continuo stimolo al miglioramento, alla crescita, rispetto al governo che sarà decretato dalle urne”.
Zelli, poi, conclude: “Oggi non esistono condizioni che esprimano il nostro progetto di ascolto e fattività per far ripartire Teramo. Pur restando fedeli ai principi e ai valori ispiratori del centrodestra, non condividiamo idee, proposte e metodi imposti dalla coalizione teramana. Per queste ragioni, la nostra indicazione è di non votare”.

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Ad Alanno la Festa della Birra: tre giorni di eventi

Sarnno tre giorni di eventi quelli in programma ad Alanno per la Festa della Birra. 
"L'evento, organizzato dalla nostra associazione culturale Alanno cultura&tradizione, in collaborazione con la sezione locale dell'Avis e patrocinato dal Comune di Alanno, sarà l'occasione per trascorrere piacevoli serate con musica, spettacoli, tipicità gastroniniche e ovviamente ottima birra",   afferma la presidente Gilda Magnalardo.

L'appuntamento è in programma per venerdì 29, sabato 30 giugno e domenica 1 luglio a partire dalle ore 20,00 in Piazza De Gasperi ad Alanno Scalo. 

 

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La giornata mondiale del rifugiato.

 

La giornata mondiale del rifugiato. 

 

Il 20 giugno si celebra la giornata mondiale del rifugiato; trovo opportuno ricordare che nel 429 a.c., si tenne ad Atene la prima rappresentazione del dramma di Euripide, gli Eraclidi. La trama è semplice; i figli e le figlie di Ercole fanciulli orfani di padre e di madre, accuditi solo dalla nonna Alcmena erano perseguitati dal re di Argo. Esuli, si rifugiano ad Atene presso il simulacro della dea. Per il re di Atene Demofonte, doveva essere una sorta di monarchia costituzionale, i supplici sono inviolabili. E non esita a sostenere una guerra contro gli Argivi avendo rifiutato ad essi l’estradizione dei rifugiati. E’ evidente che questo principio di accoglienza e di protezione è connaturato alla cultura occidentale ben prima che il cristianesimo si diffondesse in Europa. Su un punto però bisogna riflettere; il numero dei rifugiati era esiguo e quindi non esistevano difficoltà in ordine alla accoglienza e all’integrazione. Inoltre non esistevano all’epoca trafficanti di uomini che facevano del trasferimento di masse di persone una criminale industria clandestina. Sono poi venute ideologie come quella degli integralisti cristiani e dei marxisti ortodossi. Per gli uni Dio ha creato il mondo senza frontiere e chiunque ha diritto di spostarsi dove vuole, per qualsiasi motivo, senza dover richiedere alcun permesso. Per gli altri il proletariato e quindi i migranti economici costituiscono una classe sovra nazionale che dovrebbe godere degli stessi diritti attribuiti loro dai cristiani. E’ però evidente che queste sono utopie che si scontrano con la realtà dei fatti

 

L’effetto Salvini

Il numero dei clandestini che traversano il mare per approdare in Italia sono stati nel 2016 circa duecentomila con un costo annuo di assistenza di circa cinque miliardi di euro in una nazione che ha quattro milioni di cittadini in povertà assoluta e due milioni e settecentomila, di cui quattrocentocinquantamila bambini, che hanno dovuto procurarsi il cibo presso le mense degli istituti di assistenza. Se si considera che un viaggio dal centro Africa alle coste italiane viene a costare circa settemila euro si può calcolare che nel 2016 il ricavato dei trafficanti sia stato di circa un miliardo e quattrocentomila euro. Molti italiani pensano che ci sono idealisti favorevoli all’assistenza senza se e senza ma per tutti, ma ci sono anche quelli che, nascosti sotto la maschera del buon samaritano, puntano ad un guadagno facile e sicuro. Non è quindi la paura del diverso, ma l’affarismo che si fa sulla pelle del diverso che urta tante coscienze. È questo sentimento che spiega perché attualmente Salvini nei sondaggi ha trascinato la lega a superare i 5 stelle. MInniti era riuscito a ridurre gli sbarchi del 70%; non aveva però ottenuto nessuna solidarietà e collaborazione dall’Europa. E’ da vedere cosa otterrà l’attuale governo. Si apriranno i porti delle altre nazioni mediterranee? I confini di queste nazioni saranno considerati come i confini dell’Europa? Verrà modificato l’anacronistico trattato di Dublino? Diminuiranno ulteriormente gli sbarchi in Italia?. Su questi punti si giuoca il successo personale di Salvini e del suo partito. Salvini ha nel programma alcuni punti che non costano, come l’immigrazione clandestina e la riforma della legge sulla legittima difesa. Più costosa appare la modifica della legge Fornero e l’introduzione della flat tax. Il programma dei 5 stelle è molto più impegnativo. La legge sul reddito di cittadinanza, che tanti consensi a procurato al sud, deve avere una copertura economica per essere firmato dal Presidente della Repubblica.

 

Quali le strategie future?

Se a dicembre i sondaggi continueranno a premiare la Lega, Salvini sarà tentato di passare all’incasso. L’assorbimenti di Forza Italia è quasi completato e la Meloni non è che un piccolo satellite nel firmamento leghista. Per andare a elezioni anticipate sarà necessario che non sia possibile alcun altro governo. I 5 stelle si manterranno compatti; LEU aderirà sicuramente ad un governo di centro sinistra. Tutto quindi è nelle mani del PD. Per evitare nuove elezioni il Partito Democratico dovrà mantenersi compatto nel sostenere con un accordo di governo o attraverso un appoggio esterno un governo con i Grillini; qualsiasi consistente divisione porterà a nuove elezioni con Salvini a godere dei favori del pronostico.

 

di Achille Lucio Gaspari

 

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