Redazione Notizie D'Abruzzo

Via Salieri, Cozzi: “Dopo oltre 6 anni un’altra incompiuta si avvia a conclusione”

«Sono stati ufficialmente consegnati  i lavori per il completamento delle case di via Salieri, dove gli operai hanno riattivato oggi il cantiere». Ad annunciarlo è l’assessore ai Lavori Pubblici Valter Cozzi. I lavori, per un importo di circa 288.000 euro, sono stati affidati alla ditta Tenaglia srl di Casoli e avranno una durata di 120 giorni. «Riparte finalmente  -  dichiara l’assessore –  un altro cantiere rimasto per anni abbandonato, il cui completamento arricchirà la città di un edificio che darà una risposta significativa alle politiche per la casa e alle esigenze di chi ne ha bisogno. Nei prossimi mesi inaugureremo un'altra opera attesa dalla città, ponendo un’ulteriore tessera del puzzle delle incompiute che abbiamo iniziato a ricomporre dal nostro insediamento».

Il progetto per la realizzazione dei 12 appartamenti di edilizia residenziale pubblica inizialmente previsto in via Spagnuolo, area a cessione del PUE 500, a causa della forte pendenza del terreno, nonché dell’inesistenza di alcuni requisiti necessari su quell'area, quale sede di alloggi PEEP, venne spostato in via Salieri, con un aumento di costo di circa 357.000 euro. A febbraio 2013 venne conferito l'incarico all’architetto Luca Ippoliti, per la redazione del progetto esecutivo dei lavori di completamento per un importo complessivo di circa 325.000 euro. L’edificio di tre piani, è suddiviso in 12 appartamenti tra i 60 e gli 80 metri quadri. Al piano terra sono collocati altrettanti box auto. Il progetto del valore di 1 milione e 400 mila euro circa, è finanziato dalla Regione Abruzzo e per 200.000 euro circa dal Comune.

«Sono trascorsi già sei anni -  ricorda Cozzi -  dalla posa della prima pietra che risaliva al 2011. Ancora una volta abbiamo assistito a lungaggini burocratiche che hanno privato Montesilvano e i suoi cittadini dell’utilizzo di un bene primario, come quello della casa. Siamo particolarmente fieri di essere riusciti a sbloccare anche questo altro cantiere e che entro qualche mese potremmo procedere alla sua consegna alla città».

«L’ultimazione delle case di via Salieri si aggiunge -  conclude Cozzi - alle altre opere completate dalla nostra Amministrazione e restituite ai montesilvanesi, a cominciare dal mercatino ittico inaugurato il 18 aprile 2015, la scuola dell’infanzia di via Adda che dal 6 settembre ospita i suoi alunni o ancora il tratto montesilvanese di Bike to Coast, la pista ciclopedonale che una volta completata collegherà 131 km di costa abruzzese da San Salvo a Martinsicuro, che abbiamo reso fruibile alla cittadinanza lo scorso giugno, e per proseguire con la pista di atletica di via Senna, il cui taglio del nastro si è tenuto il 10 dicembre scorso. In via di completamento infine anche il distretto sanitario. Abbiamo dato il via libera alla procedura di appalto dei lavori relativi al completamento della parte esterna del distretto, che permetterà di aprire al pubblico ufficialmente la struttura, attesa da oltre 20 anni, entro il prossimo autunno».    

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Folla commossa per l’addio a Davide De Carolis, morto nell’incidente dell’elicottero del 118

E' piu' volte risuonato l'applauso nella Cattedrale, a Teramo, dove Davide De Carolis, il tecnico del soccorso 39enne tra le sei vittime dell'elicottero precipitato a Campo Felice, era stato battezzato. Commoventi le parole della sorella Chiara, che gli chiede di illuminarla ancora "tu che sei il mio sole, la mia neve, la mia roccia". Davanti ai gonfaloni dei Comuni di Teramo e Pietracamela, alla bandiera listata a lutto del Liceo classico Melchiorre Delfico, tra le forze del soccorso schierate accanto al feretro, dai vigili del fuoco ai volontari di Croce Rossa, al personale del 118, alle guide alpine, agli uomini del suo Corpo Nazionale di soccorso alpino e speleologico, anche i sindaci di Teramo, Pietracamela e Montefino, Maurizio Brucchi, Michele Petraccia ed Ernesto Piccari, assieme al presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino.

L'amico parroco don Filippo Lanci, che ne ricorda dai tempi di Pietracamela la condivisione dell'amore per la giustizia e la liberta', "che e' vissuto sempre 'per', lui che e' vissuto abbastanza perche' la sua vita avesse un senso e al quale noi adesso guarderemo come l'amico che non ha fallito, che ha saputo costruire cio' che doveva". Il vescovo metropolita Michele Seccia ha invitato a testimoniare "la speranza attiva, operosa e concreta vissuta da Davide e da tutti i volontari, non per protagonismo ma per altruismo, non per farsi vedere ma per far vedere a noi, che con troppa facilita' battendo le mani crediamo di accontentare chi ci ha fatto del bene". "Ricordando come spesso nel nostro vivere quotidiano in cui si realizza quella societa' che tutti vorremmo, non sempre tutti contribuiamo ad edificare". 

Brucchi ha salutato il feretro in chiesa ringraziando Davide e i suoi colleghi per l'opera svolta nelle emergenze e nella quotidianita' dei soccorsi, annunciando la prossima intitolazione di una zona della citta' al volontario scomparso.

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Rigopiano, Arisa canta ai funerali di Luciana e Silvano parrucchieri di Castel Frentano

La cantante Arisa ai funerali dei coniugi di Castel Frentano, Luciano Caporale, 52 anni, e Silvana Angelucci (48), morti all'hotel Rigopiano. Nascosta tra la gente che affollava la chiesa di Santo Stefano, ad un tratto ha intonato 'L'amore della mia vita' come omaggio dopo che nei giorni scorsi il video della famiglia che in macchina cantava il brano, e' diventato virale. In molti hanno pensato che si trattasse di un cd fino a quando al sindaco non e' arrivato il video.

A Castel Frentano una grande folla, giunta dall'intero comprensorio frentano, ha salutato i coniugi Luciano Caporale e Silvana Angelucci. La coppia si era intrattenuta un giorno in piu' nel noto resort per le avverse condizioni meteorologiche. La loro vacanza doveva infatti finire martedi' 17 gennaio e per prudenza hanno atteso il giorno seguente quando l'hotel e' poi stato spazzato via dall'enorme valanga. Il funerale, celebrato nella chiesa di Santo Stefano, e' culminato con applausi e lancio di palloncini e cuoricini bianchi. Il corteo e' stato aperto dalla corona del Presidente della Repubblica.

Presenti inoltre Prefetto e il Presidente della provincia di Chieti, autorita' civili e militari e numerosi sindaci del comprensorio. Il sindaco di Castel Frentano, Gabriele D'Angelo, ha proclamato il lutto cittadino. Un'intera comunita' si e' stretta attorno all'immenso dolore dei figli Nicola, studente universitario, ed Elia, che ha scelto di seguire le orme dei genitori come acconciatore. 

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Rigopiano, ai funerali di Jessica il parroco dice: puntare sull’Italia migliore

Don Domenico Spagnoli, parroco della chiesa di Santa Maria Maggiore di Vasto, ha celebrato le esequie di Jessica Tinari, una delle 29 vittime dell'hotel Rigopiano. "Qui siete tanti, con la nostalgia nel cuore. Non chiedetemi perche' e' morta Jessica. Io non lo so. Ma chiedetemi perche' e' vissuta e io vi rispondero'. E' vissuta per lasciare un raggio di sole in voi. E' vissuta per lasciarvi un esempio bello, quel sorriso che vi ha sempre conquistato", sottolinea don Domenico. "Attraverso lei e il suo ricordo abbiamo il dovere - aggiunge il parroco - di puntare sull'Italia migliore, quell'Italia che avete conosciuto in questi giorni, fatta di uomini e donne. Ma dobbiamo decidere se vogliamo essere un' Italia migliore, o peggiore. E per rispetto a Jessica dobbiamo dire vogliamo essere migliori". Presente il sottosegretario abruzzese alla Giustizia, Federica Chiavaroli. Tra le corone, anche quella del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. In chiesa gli amici hanno apposto uno striscione con foto dei fidanzati e la frase che recita: "Jessica e Marco, il vostro grande amore eterno sara' ricordato per sempre nei nostri cuori". L'uscita della bara bianca e' stata accolta da un commosso applauso e da un lancio di palloncini bianchi. Prima dell'entrata nella chiesa di Santa Maria Maggiore, accanto alla bara di Jessica e' stata esposta e benedetta anche quella del suo fidanzato, Marco Tanda, pilota d'aerei di 25 anni, le cui esequie si svolgeranno nel paese di origine, a Castelraimondo. Prima dell'inizio dei funerali della giovane estetista vastese, il vescovo della diocesi di Chieti -Vasto, mons. Bruno Forte, ha pronunciato parole di conforto per il dolore di quanti colpiti dalla tragedia di due giovani prematuramente spezzate. "Il seme caduto nella neve che da' frutto nei cuore - le parole del presule che poi ha proseguito - perche' Jessica e Marco non hanno potuto realizzare il loro sogno? Non sappiamo rispondere. Pero' sappiamo che Tu li accogli in cielo. Dona a tutti noi la forza di sperare. Jessica e Marco vi portiamo nel cuore. Siate vicini ai vostri cari". 

 

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Rigopiano, 3mila persone ai funerali di Piero e Barbara

A distanza di quattro giorni dai funerali di Sebastiano Di Carlo e Nadia Acconciamessa, questa mattina Loreto Aprutino ha rivissuto il dolore della tragedia di Rigopiano. Oltre tremila persone hanno infatti partecipato alle esequie di Piero Di Pietro e della moglie Barbara Nobilio, estratti anche loro senza vita dal resort travolto dalla valanga del 18 gennaio scorso. Un dolore grande quello della famiglia e della comunita' loretese che si e' stretta al fianco della famiglia Di Pietro. Fra i presenti il presidente del Consiglio Regionale Giuseppe Di Pangrazio, il consigliere regionale Camillo D'Alessandro, oltre al sindaco Gabriele Starinieri e tanti altri amministratori. Presente anche il Gonfalone del Comune di Pescara. Alle esequie hanno partecipato inoltre tutti i ragazzi delle squadre del Lauretum, che Piero Di Pietro aveva nel cuore per essere stato sia tecnico della formazione maggiore che delle giovanili, oltre alle rappresentanze delle squadre dell'Aquila, Sulmona, Francavilla al Mare, Pianella con cui Di Pietro aveva giocato. Sulla bara di Piero Di Pietro anche una maglia biancazzurra donata dal Pescara  Calcio. Al termine della funzione religiosa officiata dal parroco don Cesare, oltre alla figlia Federica Di Pietro, hanno voluto ricordare Piero Di Pietro, anche il dirigente di Esercizio della societa' di Trasporti Tua (di cui era dipendente Di Pietro) Antonio Montanaro e il presidente della Figc Abruzzo Daniele Ortolano. 

"A me le istituzioni in questo momento fanno sorridere perche' chi rappresenta le istituzioni non dovrebbe solo occupare le poltrone ma lavorare e avere senso di responsabilita' per i cittadini". Parla Federica Di Pietro, figlia di Piero Di Pietro e di Barbara Nobilio. La ragazza ha portato con se', al Palatenda di Loreto Aprutino, la tesi di laurea discussa venerdi' scorso a Roma alla Sapienza. "Quando ero nel Cda dell'Universita', anche la notte rispondevo agli studenti ed ero sempre a disposizione perche' sentivo la responsabilita' di occupare quel posto. Oggi spesso chi fa politica - dice Federica Di Pietro - pensa spesso solo alla poltrona, mentre la politica e' lavoro". "A Rigopiano - prosegue - hanno aspettato questa turbina per pulire la strada per tutto il giorno, sin dalla mattina. Mio padre aveva parlato per l'ultima volta con mia sorella tranquillizzandoci e dicendo che sarebbero tornati. Pero' poi in realta' su, a Rigopiano, non e' arrivato nessuno a liberare la strada per farli ripartire".

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Via libera Ue alle agevolazioni per gli agricoltori danneggiati dal terremoto

L’Unione europea ha dato la disponibilità a integrare la quota dei 21 milioni di euro di fondi comunitari ricevuti a luglio 2016, stanziata per le regioni colpite dal sisma, con fondi nazionali fino al 200%.

La Commissione europea aumenterà dall'85 al 100% la percentuale di pagamenti anticipati per alcune misure di sviluppo rurale rinviando inoltre da marzo a giugno 2017 il termine per la presentazione delle relazioni sui controlli relativi ad alcune misure. L’esecutivo Ue accoglierà poi la richiesta dell'Italia di aumentare i settori per i quali ha già autorizzato i pagamenti anticipati per alcuni regimi di pagamento diretto e ha acconsentito ad anticipare il pagamento di alcune misure di sviluppo rurale. Ma le buone notizie riguardano anche il ripristino del potenziale agricolo e forestale danneggiato dal recente terremoto che potrà essere finanziato con la riassegnazione di fondi finalizzata a rafforzare le misure già disponibili che può essere adottata rapidamente con le proposte di modifica dei programmi regionali. Agli allevatori verrà inoltre erogato un sostegno per animale allevato per un importo stabilito in 400 euro a capo bovino e 60 euro per ogni pecora posseduta prima del sisma, ma aiuti sono previsti anche per il settore suinicolo e per quello equino grazie al via libera dell’Ue alla proposta del ministero delle politiche agricole.

Per le aziende zootecniche che si trovano nei 14 Comuni abruzzesi inseriti nel decreto sul terremoto (Campli, Castelli, Civitella del Tronto, Torricella Sicura, Tossicia, Teramo, Campotosto, Capitignano, Montereale, Rocca Santa Maria, Valle Castellana, Cortino, Crognaleto, Montorio al Vomano) si tratta, secondo Coldiretti Abruzzo, di “un intervento importante che deve essere attuato in tempi brevi con procedure semplici e senza costi per le imprese costrette già a fare in conti con i ritardi accumulati a livello regionale nel garantire ricoveri alle persone e agli animali con le difficoltà accresciute dal maltempo. E’ sicuramente una prima buona notizia – aggiunge Coldiretti - ma in Abruzzo la situazione è ancora gravissima e sicuramente richiederà ulteriori interventi per evitare che il settore zootecnico, già fortemente provato, scompaia definitivamente”.

Uno scenario aggravato in Abruzzo anche dal mancato funzionamento delle stalle mobili che erano state richieste dalle regioni colpite in seguito al terremoto del 24 agosto scorso: in Abruzzo, su 28 stalle richieste ne sono arrivate 16 ma non sono ancora funzionanti e, attualmente, in seguito alle calamità di gennaio, non sono certamente più sufficienti a coprire le esigenze delle aziende agricole.

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Nuova Scuola Comunale di Musica, Sabato 4 febbraio corso di Musicoterapia clinica applicata

Sempre più ampia l’offerta della Nuova Scuola Comunale di Musica. Sabato 4 febbraio e poi ancora sabato 4 marzo si terrà per la prima volta un workshop di “Musicoterapia clinica applicata”, rivolto a insegnanti, operatori, medici o semplici appassionati.

La lezione sarà tenuta da Marco Di Matteo, medico chirurgo, musicoterapeuta specializzato presso il Conservatorio di Pescara, dove è docente a contratto di “Elementi di Anatomofisiologia".

La musicoterapia è una metodologia di riabilitazione e cura dei disordini neuropsichici, neuromotori e neurosensoriali che si basa sul suono, sul movimento e sulla corporeità e sul linguaggio non verbale. La lezione si aprirà con una prima fase introduttiva sul meccanismo d'azione e il target terapeutico della Musicoterapia, per passare poi a vere e proprie sedute di musicoterapia attiva.

«Per la prima volta  - spiega il direttore artistico Donatella Columbaro -  la Nuova Scuola Comunale di Musica apre le sue porte a questo genere di attività. Abbiamo accolto positivamente la proposta giunta da Marco Di Matteo, docente e professionista di altissimo spessore. Speriamo in una folta partecipazione ad un incontro che sicuramente fornirà nozioni e suggerimenti importanti su una metodologia sempre più diffusa ed accreditata».

La lezione si terrà presso la Sala Di Giacomo dalle 9 alle 13. Per iscriversi è necessario rivolgersi alla segreteria della scuola civica, dal lunedì al venerdì dalle 14:30 alle 20:30 e il sabato dalle 14:30 alle 18:30.

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Si può ancora vivere e lavorare sulla montagna abruzzese? Il caso del borgo di Roccacaramanico

Cosa è accaduto negli ultimi quindici giorni

Dal 16 al 19 gennaio scorsi nevica ininterrottamente, per quattro giorni, a Roccacaramanico, a 1100 metri di quota, come in molte zone dell’Abruzzo. Nel piccolo borgo si accumulano due o tre metri di neve. A complicare le cose, dal 18 gennaio si interrompe l’erogazione dell’energia elettrica (che tornerà solo il 23 gennaio, dopo cinque giorni) e dal 19 anche le reti di telefonia mobile non funzionano più. I pochissimi (tre) abitanti e residenti sono tranquillamente in grado di far fronte alla situazione, equipaggiati e pronti ad eventi di questo tipo: il cibo non manca, l’ottima acqua della Majella è sempre abbondante, la legna assicura il riscaldamento, l’impagabile tranquillità e la compagnia dei loro numerosi amici (animali domestici e selvatici) rende gli abitanti felici ed orgogliosi di una scelta apparentemente estrema ma in realtà in linea con un modello di vita molto più naturale ed equilibrato di quello delle città. Il 21 gennaio l’Amministrazione Comunale di Sant’Eufemia a Majella raggiunge faticosamente il borgo con una motoslitta, assicurando il rifornimento di pane, latte e pasta ai tre abitanti: gesto molto gradito, anche se non necessario (le scorte di generi di prima necessità erano ancora ben lungi dall’esaurirsi). Il 22 gennaio, mentre i tre indomiti montanari spalano la neve per uscire di casa e disseppellire le loro auto coperte da due metri di neve, giunge improvvisa la notizia di un’ordinanza di evacuazione della frazione di Roccacaramanico e di divieto di accesso a chiunque nella fascia pedemontana del Comune, appena firmata dal Sindaco, che li costringe a scendere a valle, a Sant’Eufemia, per un presunto “rischio valanghe” (comunicato in modo generico dalla Prefettura di Pescara) e per la temporanea chiusura al traffico veicolare della strada provinciale n. 70 di accesso al borgo (ordinata dalla Provincia di Pescara tre giorni prima a causa della presenza di neve e della possibilità di slavine). La comunicazione della Prefettura, del 21 gennaio, si limita a trasmettere il bollettino METEOMONT dello stesso giorno, pregando i Sindaci di Farindola e di Sant’Eufemia a Maiella (perché solo quelli?) di “voler adottare le misure di vigilanza necessarie”. Nel bollettino METEOMONT il grado di pericolo valanghe è stimato per tutti i comprensori montani abruzzesi in “Forte 4”, senza peraltro alcun dato puntuale ai due Comuni interessati, in quanto il rilevamento non era stato effettuato nel relativo giorno. Secondo la “Scala Europea del pericolo valanghe” adottata dal Servizio METEOMONT, il grado “Forte 4” corrisponde ad un probabile distacco di valanghe “già con debole sovraccarico (ad es. singolo sciatore, escursionista senza sci, etc.) su molti pendii ripidi”. Il 23, giorno seguente all’evacuazione, i nuovi rilevamenti METEOMONT effettuati direttamente nel campetto di Sant’Eufemia a Maiella confermano il grado “Forte 4”, precisando però che tale valutazione è di carattere generale, e in particolare relativa ai versanti della Majella e del Morrone particolarmente acclivi e privi di ostacoli naturali. La nota METEOMONT comunica anche che nel caso della zona dell’abitato di Roccacaramanico e del versante a questo sottoposto (ove insiste la SP 70) il grado di pericolo valanghe si può valutare in “Marcato 3” (corrispondente ad un “possibile distacco di valanghe con debole sovraccarico soprattutto sui pendii ripidi indicati”). Il Sindaco, di conseguenza, insiste con la Prefettura e la Provincia perché venga disposto l’impiego di mezzi idonei a rispristinare la viabilità tra Sant’Eufemia e Roccacaramanico, compromessa di uno spesso strato di neve. Il 25 gennaio, ancora, i nuovi rilevamenti METEOMONT effettuati direttamente nel campetto di Sant’Eufemia a Maiella, pur confermando il grado “Forte 4”, precisano però che la tendenza è verso la diminuzione del pericolo di valanghe. La nota METEOMONT comunica anche che nel caso della SP 487 che conduce da Sant’Eufemia a Maiella alla SP 70 per Roccacaramanico, il grado di pericolo valanghe si può valutare in “Marcato 3”. Lo stesso giorno, l’esito di un sopralluogo di esperti tecnici previsori inviati dalla Commissione valanghe della Regione indica che in tutta l’area della SP 70 il rischio valanghe è molto basso. Il 26, infine, il Sindaco revoca parzialmente la propria ordinanza del 22, relativamente al solo stato di evacuazione del borgo di Roccacaramanico. Ad oggi, 28 gennaio, nonostante i reiterati tentativi del Sindaco, che si susseguono ormai da una settimana, la Prefettura non autorizza ancora la Provincia ad impiegare i suoi mezzi (disponibili a pochi chilometri dalla zona) per rispristinare la viabilità tra Sant’Eufemia e Roccacaramanico.

Considerazioni

Indipendentemente dal caos generato dalla tragedia di Rigopiano, dalle abbondanti precipitazioni nevose e dalle interruzioni di energia elettrica nelle istituzioni regionali e provinciali preposte a fronteggiare emergenze di protezione civile, questa esperienza ha prodotto i seguenti danni: 1) Cittadini ben attrezzati per abitare in una zona di montagna in tutta sicurezza hanno fatto le spese dell’inefficienza, dell’incapacità e dell’irresponsabilità delle istituzioni preposte a garantire invece l’ordinato svolgersi della loro vita; 2) Gli stessi cittadini sono stati privati delle loro inviolabili libertà al domicilio ed alla libera circolazione (artt. 14 e 16 della Costituzione), comprimibili solo attraverso il bilanciamento con il diritto alla sicurezza (che in questo caso pare proprio non sussistere), con relativi gravi danni morali e psicologici; 3) Agli stessi cittadini è stato impedito di svolgere le loro normali attività di lavoro, con grave danno economico; 4) Questa esperienza scoraggerà altre persone dal “ripopolare” i piccoli borghi di montagna degli Appennini e quelle ivi residenti ad intraprendere attività da svolgere sul posto, in particolare quelle orientate ad un turismo di qualità, in quanto pesantemente penalizzate da politiche miopi e particolaristiche che puntano ad una loro valorizzazione soltanto per quella forma di turismo nota con il termine “mordi e fuggi”. 5) A mancare, inoltre, risulta essere il concetto di sistema, elemento fondamentale per dar luogo ad un’offerta turistica integrata in grado di generare alti livelli di soddisfazione della clientela. Non è possibile, infatti, far a meno della sinergia e cooperazione tra settore pubblico e privato, settori che, solo tramite una collaborazione sistemica potrebbero dar luogo ad un prodotto turistico in grado di migliorare l’indotto economico locale e accrescere la notorietà e la valorizzazione del sito e dell’intero Abruzzo.

I tre abitanti e residenti a Roccacaramanico (Federico Ippoliti, Sarah Gregg, Bruno Petriccione)

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Pescara travolto anche dall’Inter

L'Inter batte 3-0 il Pescara al Meazza grazie ai gol di D'Ambrosio, Joao Mario ed Eder. Con questo successo i nerazzurri scavalcano la Lazio al quarto posto in classifica

Nerazzurri al settimo acuto, mentre il Pescara sprofonda. Dopo un inizio al piccolo trotto, la squadra di Pioli ha messo sotto il Pescara. D'Ambrosio e Joao Mario (entrambi in gran serata) hanno sbloccato la partita, ma l'Inter avrebbe potuto fare piu' gol nel primo tempo. Gagliardini ha confermato di essersi immediatamente integrato ed e' gia' fra i protagonisti in nerazzurro. Il terzo gol nerazzurro di Eder ha chiuso la partita nella ripresa, anche se il Pescara non ha giocato male. A becco asciutto Icardi che punta alla Scarpa d'oro. Il settimo successo consecutivo ha cosi' portato l'Inter in vista della "zona Champions". Da quando e' arrivato Pioli la squadra nerazzurra ha fatto meglio di tutti e questa volata l'ha portata nei quartieri alti della classifica dopo un avvio deludente. Si e' invece allungata la serie poco esaltante del Pescara che, nonostante qualche rinforzo, ha avuto poche possibilita' di migliorare la propria situazione. L'Inter e' attesa adesso dalla Lazio in Coppa Italia e dalla Juve in campionato. Continuera' a vincere ? Pioli aveva schierato Medel e Nagatomo in difesa, con Gagliardini e Brozovic nella diga di mezzo campo e Joao Mario alle spalle di Vieri. Oddo, privo dello squalificato Caprari, aveva recuperato Zampano sulla corsia di destra, era partito con Memushaj, Benali e Bahebeck nel settore avanzato. E aveva fatto esordire Kastanos nel reparto avanzato. L'Inter ha concesso al PESCARA una decina di minuti, nel corso dei quali gli abruzzesi hanno catturato diverse palle a centrocampo, cercando di portarle -senza riuscire a essere pericolosi- nella meta' campo nerazzurra. Poi la squadra di Pioli ha cominciato a giocare, imbastendo una partita molto offensiva che ha messo alle corde l'avversario

Si puo' parlare di una prestazione molto efficace dei nerazzurri che solo raramente hanno concesso qualche contropiede all'avversario (Kastanos), assediato e spesso in difficolta': il cipriota al 22' ha impegnato Handanovic da lontano e sulla respinta del portiere interista, Verre (in offside) ha segnato: gol annullato. Nell'azione successiva, fatalmente, e' andata in vantaggio l'Inter. Dopo una deviazione di Bizzarri a seguito di un tiro di Joao Mario, sull'angolo da sinistra, Brozovic ha messo una palla pericolosa e D'Ambrosio, sbucato da dietro con un tocco di interno destro da due passi ha insaccato. Male in marcatura la difesa del Pescara. La prestazione nerazzurra e' salita di tono e, dopo alcuni tentativi di Gagliardini, Joao Mario e Persic, e' giunto il raddoppio, al 43': bella manovra corale Joao Mario-Icardi-Perisic: il croato da sinistra ha operato un traversone basso e Joao Mario, solo davanti a Bizzarri, ha insaccato da due passi. Insomma, dopo un inizio compassato, l'Inter ha dominato. Il Pescara ha tentato di portarsi in avanti all'inizio della ripresa, ma con scarsi risultati. Ci son piaciuti gli spunti di Zampano, Bruno e Kastanos. Nell'inter D'Ambrosio, Gagliardini e Joao Mario. Bahebeck su punizione ha messo poco sopra la traversa. Il francese poco dopo e' stato stoppato da Handanovic in uscita e Verre si e' visto deviare da buona posizione una palla pericolosa. L'Inter si e' risvegliata con Candreva (tiro da sinistra deviato), ma il Pescara e' cresciuto. Pioli ha sostituito Perisic con Eder. Gli abruzzesi si sono fatti vedere al tiro con Zampano. L'Inter ha controllato la situazione e in contropiede e' andato a segnare il terzo gol al 27': Brozovic ha dato a Icardi sulla destra, Maurito ha cercato Eder in mezzo e palla in rete. Ma forse c'era fuori gioco. Gol comunque concesso. Pioli ha tirato fuori Gabigol al posto di Candreva, mentre Oddo ha fatto entrare Cerri per Bahebeck. Bizzarri ha deviato un tentativo di Gabigol.

INTER (4-2-3-1): Handanovic 6; D'Ambrosio 7 (40' st Santon sv), Medel 6, Miranda 6, Nagatomo 6.5; Gagliardini 6.5, Brozovic 6.5; Candreva 6.5 (31' st Gabriel Barbosa sv), Joao Mario 7, Perisic 7 (26' st Eder 6.5); Icardi 6.5. In panchina: Carrizo, Andreolli, Ranocchia, Murillo, Kondogbia, Banega, Biabiaby, Palacio, Pinamonti. Allenatore: Pioli 7. PESCARA (4-3-3): Bizzarri 6; Zampano 5.5, Stendardo 5 (10' st Crescenzi 5.5), Coda 5, Biraghi 5.5; Benali 6, Bruno 6, Memushaj 5.5; Kastanos 6 (37' st Cubas sv), Bahebeck 6.5 (30' st Cerri sv), Verre 6. In panchina: Fiorillo, Gyomber, Delli Carri, Maloku, Milicevic, Mitrita, Pepe, Muric. Allenatore: Oddo 5. ARBITRO: Calvarese di Teramo 5.5. RETI: 23' pt D'Ambrosio, 43' pt Joao Mario; 28' st Eder. NOTE: serata serena, terreno in condizioni non perfette. Ammoniti: Nagatomo, Biraghi. Angoli: 11-3. Recupero: 1' pt, 3' st.

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“Gravi le affermazioni della Commissione Grandi Rischi”

"Grave e dannosa" perche' "tanto allarme ha determinato nei cittadini e nelle istituzioni" e' stata l'affermazione del presidente della Commissione Grandi Rischi, il fisico Sergio Bertolucci, che sabato, in un sunto della relazione sullo sciame sismico in atto nel Centro Italia pubblicato sul sito della Protezione civile, ha fatto accenno alla possibilita' di nuovi terremoti di magnitudo tra 6-7, creando panico nelle popolazioni. Il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, oggi a margine della inaugurazione dell'anno giudiziario del distretto abruzzese, ha bollato le affermazioni di Bertolucci che ieri, tra l'altro, hanno gia' avuto come primo effetto le dimissioni del vicepresidente Gabriele Scarascia Mugnozza, in polemica proprio con le esternazioni di Bertolucci. "La gestione delle comunicazione delle emergenze e' delicatissima, ha a che fare con il rapporto tra le istituzioni, le autorita' pubbliche e i cittadini, ogni comunicazione deve essere equilibrata, efficace e credibile per i cittadini", ha oggi sottolineato Legnini. L'organo scientifico consultivo della Presidenza del Consiglio e' in questi giorni oggetto di polemiche anche per l'uso, da parte del presidente Bertolucci, dell'espressione "effetto Vajont" per descrivere il rischio in caso di forti scosse nelle zone vicine a una delle dighe del lago artificiale di Campotosto. Legnini ha citato questa circostanza nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario a l'Aquila, in particolare nel passaggio riferito al processo alla Grandi rischi che il 30 marzo 2009, cinque giorni prima della tragica scossa, si riuni' all'Aquila per esaminare lo sciame in atto da mesi.

Tornando all'"effetto Vajont" evocato da Bartolucci, lo scorso 22 gennaio, in tv, il presidente della Grandi rischi - riunitasi due giorni prima, dopo il forte terremoto del 18 - aveva messo in guardia: "nella zona di Campotosto c'e' il secondo bacino piu' grande d'Europa con tre dighe, una delle quali su una faglia che si e' parzialmente riattivata e ci possono essere movimenti importanti di suolo che cascano nel lago, per dirla semplice e' 'l'effetto Vajont'". Un richiamo - quello alla tragedia del 9 ottobre 1963, con 1.917 vittime, causata da una frana precipitata nel bacino facendolo traboccare - che suscito' subito stupore e paura. A stretto giro lo scienziato preciso' che "non c'e' un pericolo imminente di un 'effetto Vajont': da tempo la diga di Campotosto viene studiata dalla Protezione Civile in collaborazione con l'Enel e con tutti gli organismi deputati". E proprio l'Enel, che gestisce la struttura, a sua volta ha rassicurato. In campo e' sceso anche il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio che ha convocato un vertice con tutti i soggetti interessati: il responso e' che dai controlli effettuati non sono emerse criticita' per le dighe del Centro Italia. Bertolucci a piu' riprese ha spiegato di essersi espresso male o di essere stato travisato e due giorni fa, sul sito della Protezione civile, ha pubblicato una lettera in cui si e' assunto la responsabilita' del pasticcio provocato ed ha espresso "rammarico per avere involontariamente contribuito ad aggravare lo stato di ansia delle popolazioni gia' cosi' duramente colpite". Ma sulla polemica non e' stata scritta ancora la parola fine

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