Redazione Notizie D'Abruzzo

Tutto pronto per la riapertura di corso Vittorio Emanuele a Pescara

Sono terminati i lavori a Pescara effettuati dall'Aca in corso Vittorio Emanuele "per il ripristino di importanti perdite sulla condotta che corre sotto l'arteria". Lunedì 26 alle ore 21 ci sarà la riapertura del Corso.
Il manto stradale, spiega una nota del Comune, "è stato ripristinato con il cemento e lunedì, una volta asciugato, verrà verniciato perché il tratto della carreggiata interessato possa uniformarsi al resto. Il massetto di calcestruzzo è spesso 30 cm e ha bisogno di asciugarsi bene, anche in previsione del peso che dovrà sopportare con il passaggio di autobus e vetture e le temperature basse di questi giorni non lo hanno consentito".
Corso Vittorio Emanuele "riaprirà a senso unico sud-nord; per la riapertura a doppio senso si prevede mercoledì o giovedì, appena posizionata la nuova segnaletica verticale".

Leggi Tutto »

Omicidio Alessandro Neri, corteo per chiedere ‘verità’

Cento persone in corteo hanno sfilato nelle vie centrali di Pescara per chiedere la verità sulla morte di Alessandro Neri, il 29enne di Spoltore ucciso a colpi di arma da fuoco e trovato morto giovedì 8 marzo in un canale: ad organizzarlo è stata la madre del ragazzo, Laura Lamaletto, intervenuta insieme a parenti e amici.

"Cerco la verità per Ale - ha spiegato la donna - ma io penso che questa è la verità di tutti, di tutti i genitori che hanno figli. Pescara sta, ahimè, credo a questo punto che sta diventando una città che non ci piace. Io potevo farne a meno di questa cosa per Ale perché la verità sono sicura che verrà fuori, gli inquirenti lavorano in un certo modo, potevo fare a meno di questa cosa anche perché i miei figli sono ormai tutti fuori e non vivono più qui, ma non voglio abbassare, non voglio né omertà, né menefreghismo, quindi la verità è di tutti, è la verità di Ale, ma usatela tutti come la verità vostra".

Leggi Tutto »

Cav in crisi, dubbi dei vincitori

Cav in crisi, dubbi dei vincitori
(di Achille Lucio Gaspari) 

I vincitori di sabato sono gli stessi che avevano vinto il 4 marzo. Di Maio ha ottenuto ciò che aveva chiesto, la presidenza della Camera e Salvini ha ridimensionato definitivamente l’ex cavaliere. Aveva infatti l’intenzione di far cambiare cavallo a Berlusconi visto che Romani era invotabile per i 5 stelle, e lo ha fatto con una modalità, lo strappo nella seconda votazione, che ha palesato in modo chiaro i rapporti di forza all’interno del Centro Destra; le reazioni isteriche di Berlusconi e di Brunetta stanno a dimostrarlo.

Berlusconi, via del tramonto

Prevedere che la notte avrebbe portato consiglio, e che Silvio si sarebbe rimangiato le minacce di rottura era molto facile. Ci si può domandare come mai Berlusconi abbia insistito così pervicacemente su Romani. Talvolta gli anziani diventano capricciosi come i bambini, ma non mi sembra questo il caso. Berlusconi aveva intuito l’esistenza dell’accordo tra Salvini e di Maio e voleva farlo saltare per tentare di sostituirlo con un accordo con il PD. Il nome di Romani era funzionale a questa strategia che si è dissolta nel nulla, facendo fare a Salvini una ottima figura. Cosa comporta questa vicenda nell’iter della formazione del nuovo governo? Ricapitoliamo la attuale situazione.

Forza Italia in caduta

Berlusconi non vuole assolutamente andare a nuove elezioni perché il suo ridimensionamento a vantaggio della Lega continuerebbe in modo consistente; ha anche la necessità di stare al governo per meglio curare i suoi affari ma non ha i numeri per fare alleanze di governo da solo.
Sarebbe anche disposto ad un governo con i 5Stelle che godrebbe di una maggioranza molto ampia e potrebbe durare per tutta la legislatura, ma sa che questa soluzione è impraticabile per la indisponibilità di Di Maio. La soluzione preferita è quella di un accordo con il PD, e sarebbe sufficiente anche una semplice astensione del partito di Martina.

Il ruolo del PD

Non dimentichiamoci che con un esito elettorale diverso oggi avremmo trattative per un governo Forza Italia –Pd a guida renziana. Ma anche questo accordo sembra difficile perché osteggiato da Salvini e probabilmente anche da una quota consistente degli eletti del PD. Il PD preferisce un confronto elettorale non troppo prossimo, anche se riuscirebbe a contenere le ulteriori perdite.

Di Maio, doppia opportunità

Da quando esiste la Seconda Repubblica chi ha governato ha sempre perso le successive elezioni, questa è la regola, poi possono esserci le eccezioni ma per chi fa piani strategici e bene attenersi alle regole. Ecco perché il PD ha scelto, almeno fino ad ora, di stare all’opposizione e se ci stesse da solo guadagnerebbe i frutti maggiori. Se però un governo Centro Destra –5 Stelle o Lega-5 Stelle (con l’apporto di ulteriori voti perché i due soggetti da soli non bastano) non ci fosse, per non andare alle elezioni rapidamente un governo dovrebbe contribuire a formarlo e la scelta più gradita sarebbe un governo del presidente con tutti dentro. Di Maio otterrebbe vantaggi sia da una posizione di opposizione, sia da una posizione di governo e quindi può scegliere tra diverse strategie.

Salvini, nuovo leader

Cosa ha in mente Salvini? Probabilmente vuole il controllo assoluto del Centro Destra e ritornare ad una posizione bipolare di confronto con i 5 Stelle. Ha pertanto bisogno di tornare rapidamente alle urne con una diversa legge elettorale. Difficile prevedere oggi cosa accadrà perché non siamo nella testa dei Leaders politici, i quali sono usi cambiare opinione anche sulla base di sondaggi settimanali. La domanda cui è possibile tentare di dare una risposta è questa: quanto durerà l’attuale legislatura?

Legislatura, fragile e a rischio

La precedente è durata i 5 anni canonici ma il PD alla Camera aveva una ampia maggioranza; oggi la situazione è diversa e peggiore. Proviamo rispondere: un governo del presidente sostenuto da tutti i partiti non andrà oltre un anno di durata e si tornerà a votare in concomitanza con le elezioni europee; un governo 5Stelle-Lega con nel programma una modifica della legge elettorale durerà altrettanto poco perché è evidente che i due leaders vogliono tornare a votare per completare il lavoro. Un governo centro Destra –PD o più probabilmente 5Stelle-PD durerebbe sicuramente di più e la sua durata starebbe nelle mani del Partito Democratico.

Leggi Tutto »

Eletti i presidenti dei due rami del Parlamento, Casellati al Senato e Fico alla Camera

Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico sono stati eletti presidenti del Senato e della Camera, rispettivamente al terzo e al quarto tentativo. 

Roberto Fico (M5S) risulta eletto presidente della Camera con voti 422.  Questa il risultato della votazione. Fico 422 voti, Giachetti 102, Fraccaro 7, Brunetta 3. I viti dispersi sono stati 5, 60 le schede bianche, 21 le nulle. Il quorum richiesto era di 311 voti. Alla proclamazione i deputati M5S sono andati in visibilio. Il centrodestra ha applaudito come pure qualche deputato del Pd.

"Sono emozionato a rivolgermi a tutti voi e a tutti i cittadini, grazie per la fiducia per l'incarico di alta responsabilità, è un onore che omaggerò con imparzialità". Così il neo presidente della Camera Roberto Fico. "Desidero innanzitutto rivolgere il saluto mio e di quest'Aula al presidente Mattarella, garante degli equilibri e dei valori costituzionali, valori che per essere affermati nella nostra Costituzione hanno richiesto il sacrifico di tanti uomini e tante donne." Afferma Fico ricordando nell'anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine, "il sacrifico nella lotta al nazifascismo".

Al Senato invece è stata eletta Maria Elisabetta Alberti Casellati (FI), prima donna a ricoprire il ruolo di seconda carica dello Stato. A lei sono arrivati 240 voti. Valeria Fedeli (Pd) ha incassato 54 voti, mentre le bianche sono state 14. Una sola preferenza per Paolo Romani, 3 per Calderoli, 1 per Zanda, 2 per la Segre, 1 per Gasparri, 2 per Pinotti, una nulla.

"Nell'assumere per vostra volontà questo altissimo incarico voglio inviare un riconoscente saluto al presidente della Repubblica che rappresenta quale capo dello Stato l'unità nazionale".Lo afferma la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati. "Servono unità di intenti, pur nella diversità di opinioni e indirizzi, consapevolezza delle difficoltà non disgiunta da ragionevole ottimismo, rispetto reciproco delle forze politiche nel solco delle regole comuni", ha detto Casellati."Un onore e una responsabilità che sento doveroso condividere proprio con tutte le donne che con le loro storie, azioni, esempio, impegno e coraggio hanno costruito l' Italia di oggi; un grande Paese democratico e liberale in cui nessun obiettivo, nessun traguardo è più precluso".
"Servono consapevolezza delle difficoltà, non disgiunta da ragionevole ottimismo e rispetto reciproco delle forze politiche. Perdonerete l'emozione, ma la scelta comune che avete compiuto di eleggere per la prima volta una donna alla presidenza di questa Assemblea rappresenta per me una responsabilità che non posso celare dietro preamboli di circostanza. Per me è un onore ed è anche una responsabilità nei confronti di tutte le donne italiane anche per quelle che hanno rappresentato "l'anima della lotta di liberazione e che sono qui oggi rappresentate magistralmente rappresentate da Liliana Segre. Applausi dell'Aula del Senato ai passaggi della neo presidente Elisabetta Alberti Casellati nel suo discorso di insediamento dedicati alle donne e alla neo senatrice a vita Liliana Segre.

 

Leggi Tutto »

Salvò automobilista, premiato vigile del fuoco

Un riconoscimento per Federico Pelusi, vigile del Fuoco in forza al distaccamento di Roseto degli Abruzzi che portò in salvo un automobilista rimasto bloccato all'interno dell'auto in fiamme dopo un incidente stradale. Pelusi è stato premiato con una targa che ricorda il suo gesto nel corso di una cerimonia presso il municipio di Pineto. Nella notte dello scorso primo gennaio, l'auto, guidata dal giovane pinetese Mattia Di Nardo Di Maio, è finita fuori strada prendendo fuoco: il giovane rimase bloccato all'interno dell'auto per i gravi traumi subiti e per le portiere bloccate.

Fortunatamente, Federico Pelusi, pinetese anche lui, in quel momento di passaggio proprio sul luogo dell'incidente, libero dal servizio, si fermava e, senza alcuna esitazione, sfidava la situazione di grave pericolo, rompeva il lunotto posteriore dell'auto, si introduceva nell'abitacolo, mettendo in salvo Mattia.

Leggi Tutto »

‘L’altro Abruzzo’ unisce le liste civiche del territorio

I movimenti civici regionali si sono incontrati all'Aurum di Pescara, dando vita a un coordinamento. Si chiama 'L'altro Abruzzo' ed è costituito da 12 liste civiche, da 'Abruzzo al Centro' di Giovanni Di Pangrazio, ad 'Azione Politica' di Gianluca Zelli, fino ad arrivare a 'L'Aquila Futura' di Roberto Santangelo e a 'Pescara Liberale' di Daniele Toto. L'obiettivo è quello di far parlare il territorio e metterlo di nuovo nelle condizioni di riaprire il dialogo con la politica e nel mirino ci sono le prossime consultazioni regionali, dopo l'elezione al Senato del presidente della Regione, Luciano D'Alfonso.

Appuntamento elettorale (tempi ancora tutti da definire) in cui la rete delle 12 liste civiche, spiega Daniele Toto, "sarà parte attiva in un progetto politico che avrà un ruolo già alle prossime regionali". "L'elettorato - dice - ha punito i partiti perché il messaggio non si è rivelato esaustivo delle necessità dal territorio".

Leggi Tutto »

Cepagatti, Consegnato al sindaco Rapattoni un defibrillatore donato dal Lions club Loreto-Penne

Iniziativa di solidarietà del Lions Club Loreto-Penne che ha donato un defibrillatore centralizzato al Comune di Cepagatti. La cerimonia di consegna si è tenuta ieri, in sala consiliare, alla presenza del sindaco, Sirena Rapattoni, del presidente del sodalizio, Francesco Giuseppe Conti, di amministratori e consiglieri comunali e rappresentanti del mondo della scuola e dell’associazionismo. “Ringrazio vivamente il Lions Club per questo dono - ha detto il primo cittadino - Il nostro è un territorio molto ampio, che conta circa 12mila abitanti. I cittadini avranno ora un presidio sanitario che andrà ad aggiungersi al defibrillatore avuto dalla Bcc, che si trova nella scuola media di Cepagatti, e a quello ricevuto dalla Regione Abruzzo. Per l’utilizzo di quest’ultima apparecchiatura, che sarà collocata a Cepagatti centro, vicino alla sede della polizia locale, si è già tenuto il corso di formazione. Ne organizzeremo un altro. Il nuovo defibrillatore, invece, sarà posizionato a Villanova. Sono strumenti che possono salvare la vita, bisogna saperli utilizzare bene e preservarli”. 

“Il dono che abbiamo fatto al Comune di Cepagatti rientra nei principi e nei valori del lionismo, ispirati alla partecipazione al bene comune delle popolazioni dei nostri territori e alla solidarietà - -ha aggiunto Conti -  D’altronde il nostro motto è ‘We serve'’”. La cerimonia è stata anche l’occasione per altre due donazioni che il Lions Club Loreto-Penne ha fatto a suor Annarita Alessandrì in rappresentanza delle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli, che si occupano dei detenuti rinchiusi nel carcere Madonna del Freddo, e a Lorenzo D’Andrea, dell’associane Isav di Villa Celiera,  che assiste i malati di Sla.

Leggi Tutto »

Assalto al bancomat a San Vito Chietino, bottino 40 mila euro

Viene stimato tra i 40 e i 50 mila euro l'ammontare del bottino per il furto al bancomat della filiale Bper di S.Vito Chietino, svaligiato con una carica esplosiva: la deflagrazione è avvenuta intorno alle 2.15 della scorsa notte. I malviventi dopo avere piazzato fatto esplodere un ordigno nei pressi del bancomat si sono impossessati dei soldi. L'esplosione, che ha svegliato la gran parte dei cittadini, ha causato anche gravi danni strutturali alla filiale. Secondo le prime ipotesi investigative ad operare sarebbero state almeno tre persone. Testimoni hanno visto fuggire alcune persone incappucciate a bordo di un'auto scura subito dopo il colpo. 

Leggi Tutto »

Più facile vincere la lotteria che veder cadere la stazione spaziale in Italia

È quasi 100 volte più probabile vincere alla Lotteria Italia che veder cadere sulle nostre teste la stazione spaziale cinese Tiangong-1. A calcolare le probabilità è il Centro di eccellenza in Telerilevamento e Modellistica previsionale di eventi severi (Cetemps) dell'Aquila, che  apre con l' immagine della mappa dell'Agenzia spaziale europea dove, con il colore verde, viene evidenziata la fascia del Pianeta dove si presume possa cadere la stazione spaziale cinese, che si trova in rientro incontrollato. Il Cetemps invita a non fare allarmismi. E risponde alla domanda sul rischio che cada proprio in Italia. "La superficie dell'Italia è di 300.000 km2. La superficie del Pianeta considerata a rischio è di 160.000.000 km2. Quindi l'Italia rappresenta lo 0.18% della superficie in questa fascia. Se la percentuale in questa banda è tale, significa - afferma il Cetemps - che c'è una possibilità su 300.000 che la stazione spaziale cinese cada sul nostro territorio. Considerando una densità di circa 200 persone per km2, questa probabilità scende a circa una possibilità su 1.000.000.000. Per capirci, la probabilità che vinciate la prossima Lotteria Nazionale - dice il Cetemps - è 1 su 10.000.000. Quasi 100 volte più probabile, e lo sapete - concludono gli esperti del Cetemps in un dialogo virtuale con l'utente - quanto sia probabile che ciò capiti a voi".

Leggi Tutto »

Studio Cgia, rischio povertà in Abruzzo aumentato del 9 per cento dal 2006 al 2016

Con tasse record in Ue e con una spesa sociale tra le più basse d’Europa, in Italia il rischio povertà o di esclusione sociale ha raggiunto livelli di guardia molto preoccupanti. L’analisi è stata realizzata dall’Ufficio studi della CGIA. In questi ultimi anni di crisi, infatti, alla gran parte dei Paesi mediterranei sono state “imposte” una serie di misure economiche di austerità e di rigore volte a mettere in sicurezza i conti pubblici. In via generale questa operazione è stata perseguita attraverso uno smisurato aumento delle tasse, una fortissima contrazione degli investimenti pubblici e un corrispondente taglio del welfare state. “Da un punto di vista sociale – fa sapere il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo - il risultato ottenuto è stato drammatico: in Italia, ad esempio, la disoccupazione continua a rimanere sopra l’11 per cento, mentre prima delle crisi era al 6 per cento. Gli investimenti, inoltre, sono scesi di oltre 20 punti percentuali e il rischio povertà ed esclusione sociale ha toccato livelli allarmanti. In Sicilia, Campania e Calabria praticamente un cittadino su 2 si trova in una condizione di grave deprivazione. E nonostante i sacrifici richiesti alle famiglie e alle imprese, il nostro rapporto debito/Pil è aumentato di oltre 30 punti, attestandosi l’anno scorso al 131,6 per cento”. In questi ultimi anni la crisi ha colpito indistintamente tutti i ceti sociali, anche se le famiglie del cosiddetto popolo delle partite Iva ha registrato, statisticamente, i risultati più preoccupanti. Il ceto medio produttivo, insomma, ha pagato più degli altri gli effetti negativi della crisi e ancora oggi fatica ad agganciare la ripresa. “A differenza dei lavoratori dipendenti – fa notare il Segretario della CGIA Renato Mason – quando un autonomo chiude l’attività non beneficia di alcun ammortizzatore sociale. Perso il lavoro ci si rimette in gioco e si va alla ricerca di una nuova occupazione. In questi ultimi anni, purtroppo, non è stato facile trovarne un altro: spesso l’età non più giovanissima e le difficoltà del momento hanno costituito una barriera invalicabile al reinserimento, spingendo queste persone verso impieghi completamente in nero”. Ritornando ai dati della ricerca, In Italia la pressione tributaria (vale a dire il peso solo di imposte, tasse e tributi sul Pil) si attesta al 29,6 per cento (anno 2016). Tra i nostri principali paesi competitori presenti in Ue nessun altro ha registrato una quota così elevata. La Francia, ad esempio, ha un carico del 29,1 per cento, l’Austria del 27,4 per cento, il Regno Unito del 27,2 per cento i Paesi Bassi del 23,6 per cento, la Germania del 23,4 per cento e la Spagna del 22,1 per cento.

Al netto della spesa pensionistica, il costo della spesa sociale sul Pil (disoccupazione, invalidità, casa, maternità, sanità, assistenza, etc.) si è attestata all’11,9 per cento. Tra i principali paesi Ue presi in esame in questa analisi, solo la Spagna ha registrato una quota inferiore alla nostra (11,3 per cento del Pil), anche se la pressione tributaria nel paese iberico è 7,5 punti inferiore alla nostra. Tutti gli altri, invece, presentano una spesa nettamente superiore alla nostra. In buona sostanza siamo i più tartassati d’Europa e con un welfare “striminzito” il disagio sociale e le difficoltà economiche sono aumentate a dismisura. Il rischio di povertà o di esclusione sociale tra il 2006 e il 2016 è aumentato in Italia di quasi 4 punti percentuali, raggiungendo il 30 per cento della popolazione. In buona sostanza le persone in difficoltà e deprivazione sono passate da 15 a 18,1 milioni. Il livello medio europeo è invece salito solo di un punto, attestandosi al 23,1 per cento: 6,9 punti in meno rispetto alla nostra media. In Francia e in Germania, invece, in questi 10 anni il rischio povertà è addirittura diminuito e attualmente presentano un livello di oltre 10 punti in meno al dato medio Italia

A livello regionale la situazione al Sud è pesantissima. Gli ultimi dati disponibili riferiti al 2016 ci segnalano che il rischio povertà o di esclusione sociale sul totale della popolazione ha raggiunto il 55,6 per cento in Sicilia, il 49,9 per cento in Campania e il 46,7 per cento in Calabria. Il dato medio nazionale, come dicevamo più sopra, ha raggiunto il 30 per cento (4,1 punti percentuali in più tra il 2006 e il 2016) 

Leggi Tutto »