Redazione Notizie D'Abruzzo

Fondazione Italiana Sommelier, lunedì parte il corso all’Aquila

 Con i primi rudimenti sulla figura del sommelier e gli obiettivi sulla preparazione, inizierà lunedì 15 gennaio, alle ore 19, nella sala conferenze dell’hotel Castello, il corso per sommelier della Fondazione Italiana.

A darne notizia è il presidente della delegazione Abruzzo centrale, Antonello Moscardi.

Finalmente la Fondazione inizierà a formare sommelier anche all’Aquila. Siamo soddisfatti della risposta e dell’interesse mostrato dalla città, segno di come la cultura del bere di qualità e dell’enogastronomia stia crescendo. L’obiettivo è quello di educare all’assaggio, all’abbinamento, con consapevolezza della provenienza e delle modalità d’uso dei nostri prodotti”.

Il corso, diretto da Emanuele Scipioni e che in questa prima lezione prevede l’intervento della docente Sara Tosti, coinvolgerà professionisti della sommellerie più blasonati d’Italia. La seconda lezione, su vitivinicoltura, si terrà giovedì 18 gennaio. Il calendario di questa prima fase terminerà in aprile. Le iscrizioni sono ancora aperte.

Il progetto del corso di Qualificazione Professionale per Sommelier è nato 52 anni fa ed è stato adeguato negli ultimi anni affinché diventasse un importante strumento di lavoro e conoscenza. Il programma è suddiviso in tre parti. Al termine si acquisisce la qualifica di Sommelier. Molti docenti sono volti noti di trasmissioni enogastronomiche televisive.

Questi i numeri: 52 lezioni teoriche e pratiche, 160 etichette in degustazione di vini dall'Italia e dal mondo, 17 lezioni di abbinamento cibo – vino, 2 cene tecniche, 1 visita in azienda, 5 libri di testo e altro materiale didattico, 6 calici e altro materiale tecnico, 2 attestati (nazionale e internazionale).

Per info e adesioni si può scrivere a

fondazionesommelier.abruzzocen@gmail.com o chiamare al 331.5452500.

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Maltempo gennaio 2017, nuova tranche di pagamenti

Il Servizio Protezione civile della Regione ha autorizzato ieri ulteriori ordinativi di pagamento per euro 1.054.693,93 quale quarta erogazione agli enti locali (13 Comuni e la Provincia di Chieti) che hanno rendicontato le spese sostenute a causa del maltempo del gennaio 2017. Ad oggi sono stati erogati circa 6 milioni di euro, mentre proseguono le sollecitazioni ai Comuni affinche' facciano pervenire tutta la documentazione necessaria. I pagamenti derivano da quanto previsto nell'ordinanza n. 441 del capo Dipartimento della Protezione civile, emessa in data 21 marzo 2017 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 78 del 3 aprile 2017, per fronteggiare i danni causati dagli eccezionali eventi metereologici verificatisi nella seconda decade di gennaio 2017. 

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Credito in Abruzzo, -7% all’artigianato 

Ancora una volta Abruzzo agli ultimi posti in Italia in materia di credito all'artigianato: i prestiti alle imprese del settore, al 30 giugno 2017, sono calati dell'7% (-5,8% in Italia), cioe' 65 milioni di euro in meno, rispetto allo stesso mese del 2016, dato che colloca la regione al quartultimo posto della graduatoria nazionale. L'ammontare totale del credito concesso all'artigianato in Abruzzo e' pari a 871 milioni di euro. E' quanto emerge da un approfondimento che Confartigianato Abruzzo ha condotto su un'indagine del Centro studi della Confederazione nazionale. Dall'analisi dei dati emerge che il trend congiunturale e' in peggioramento. Il dato di giugno, infatti, e' solo l'ultimo di una serie di cifre con segno meno: nel 2015 -7% a marzo, -8% a giugno, -8,1% a settembre e -4,5 a dicembre; nel 2016 -8,6% a marzo, -8% a giugno, -7,3% a settembre, -8,4% a dicembre; nel 2017 -5,9% a marzo e -7% a giugno. A livello territoriale, l'ultimo capoluogo di provincia abruzzese a comparire nella classifica e' Chieti che, con il -5,7%, si ferma al 74esimo posto della graduatoria nazionale (credito concesso pari a 247 milioni di euro); poi ci sono Teramo (-9,9%, 69esima posizione; 231 mln) e Pescara (-4,8%, 66esima posizione; 210 mln). Seppur con il segno meno (-7,4%), leggermente migliore la situazione nella provincia dell'Aquila, che arriva al 17esimo posto (credito concesso pari a 182 milioni di euro).

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Cibo e salute, congresso in ricordo di Salvatorelli a Montesilvano

Biochimica, digestione, sarcopenia, intolleranze alimentari e dieta alcalina. Questi i grandi temi trattati oggi al Pala Dean Martin, nel corso del congresso "Cibo e Salute", organizzato in ricordo di Nicola Salvatorelli, il medico montesilvanese, scomparso lo scorso agosto e da sempre in prima linea nella promozione dell'importanza dell'alimentazione di qualità per la prevenzione e la terapia delle malattie. Il convegno è stato organizzato dalla moglie di Salvatorelli, la dottoressa Anna De Antoni, con il patrocinio del Comune di Montesilvano. Savaltorelli diete vita a Montesilvano Colle al ristorante Ninì, insieme a Niko Romito, lo chef abruzzese con 3 Stelle Michelin.

«Nicola Salvatorelli è sempre stato esempio lungimirante di educazione a tavola - ha ricordato il sindaco Francesco Maragno -. È stato pioniere della valorizzazione della sana alimentazione come strumento per raggiungere il benessere psico fisico. Quando Anna De Antoni mi confidò il desiderio di organizzare questo evento nel segno della continuità della preziosa attività portata avanti con impegno e passione da Nicola, ho subito voluto supportarla. Ritengo che questo convegno rappresenti un importante momento di riflessione e di interesse per tutta la collettività. L'auspicio è che sia solo la prima edizione di un congresso che possa divenire appuntamento fisso per la città».

Dopo i saluti del sindaco il convegno ha visto susseguirsi gli interventi dei medici specialistici Eugenio Iorio, su "Stress ossidativo ed infiammazione"; Carlo Maggio su "Obesità osteosarcopenica e valutazione nutrizionale"; Leonardo Marzio, moderatore del convegno, su "Intolleranze alimentari al grano e glutine"; Rossella Forcucci, sulle modalità di svezzamento; Anna De Antoni su "Acidosi metabolica, dieta alcalina e disborsi".

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Bivacco, sgomberata la pineta a Montesilvano

Lotta dura dell’Amministrazione Maragno contro il bivacco. Questa mattina due pattuglie della Polizia Locale, con il supporto degli Uomini dell’Arma dei Carabinieri della Compagnia di Montesilvano, hanno eseguito un nuovo sgombero. Oggetto dell’operazione, la zona della pineta di Santa Filomena antistante l’Hotel Le Nazioni dove si erano accampati alcuni extracomunitari. Nel corso dell’attività sono state rimosse due tende oltre a materiali di vario genere. Circa 15 i cittadini di nazionalità straniera identificati. Grazie anche alla collaborazione della ditta Formula Ambiente, responsabile della gestione rifiuti nella città sono state rimosse tende, sedie, biciclette e suppellettili varie.

«Ancora una volta - dichiara il primo cittadino Francesco Maragno - abbiamo lavorato per il ripristino del decoro urbano e della sicurezza dei cittadini. Questa operazione si affianca a quelle effettuate nei mesi scorsi in altre zone della riserva oltre che sulla spiaggia. L’obiettivo è quello di tutelare l’immagine della città e consentire ai nostri concittadini di riappropriarsi dei propri luoghi. Tale problematica ha già creato situazioni di forte criticità in passato. Solo alcune settimane fa, il tempestivo intervento della Polizia Locale ha impedito che un incendio divampato proprio da alcune tende allestite all’interno della riserva, si trasformasse in tragedia per gli occupanti della tenda stessa e generasse un danno ambientale di notevole portata. Con questi interventi intendiamo non solo restituire il decoro alla città ma anche evitare che incidenti simili mettano a rischio la sicurezza pubblica, oltre a causare conseguenze negative per il patrimonio comunale. Sul territorio abbiamo la fortuna di contare su numerose associazioni che si prendono cura di chi vive condizioni di disagio, di senza tetto che possono trovare conforto proprio in queste realtà solidali. Voglio fare un plauso a tutti i rappresentanti delle forze dell’Ordine intervenute che hanno lavorato in sinergia in questa operazione».

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Stazione di Pescara Centrale: Potete solo aspettare

Dovete avere pazienza, posso dirvi solo questo”. È la risposta di un addetto delle ferrovie ad una folla di 30 viaggiatori che attendono un treno diretto a Milano con duecentoquaranta minuti di ritardo. Fin qui niente di nuovo, ma a quanto pare a Pescara app e alta velocità non sono ancora à la page e le smart city non riscuotono successo. Sono le ore 01.30 e le temperature rigide della notte mettono in risalto la trafila di clochard imbacuccati che riposa sui marciapiedi adiacenti la stazione ferroviaria.
Presidia l’entrata una guardia giurata che permette l’ingresso solo dopo aver visionato i biglietti, d’altronde non potrebbe fare altro essendo uno dei capri espiatori di una situazione troppo grande e complessa. Tutti immediatamente indirizzano lo sguardo verso i tabelloni per sapere quale sia il binario e l’orario esatto dei treni. I passeggeri, sempre se lo dovessero diventare, si girano intorno nella speranza di trovare un ufficio dove poter richiedere un rimborso o informazioni riguardo una corsa sostitutiva, ma neanche l’ombra di un ferroviere. Ci si rivolge subito alla povera guardia giurata che giustamente, oltre alle mansioni di sua competenza non sa come offrire il suo aiuto e consiglia di rivolgersi al posto di polizia ferroviaria. La luce è accesa ma la porta è chiusa e non v’è traccia di un’uniforme. Il disappunto e il nervosismo crescono mentre la voce annuncia l’aumentare del ritardo e i toni si fanno sempre più aspri. Ci si chiede cosa fare. Qualcuno chiama i Carabinieri per comprendere se c’è possibilità di denunciare la compagnia ferroviaria che ha comportato un danno sia fisico che morale, ma i militari rimandano la responsabilità alla Polizia di Stato che a sua volta si rifiuta di inviare una pattuglia per assicurare l’incolumità dei cittadini. Ci sono diversi anziani con problemi di deambulazione, i quali oltre a soffrire il freddo hanno bisogno dei servizi igienici.

Peccato che le sale d’aspetto siano ben incatenate e i bagni chiusi per impedire che qualche senzatetto possa trovarvi rifugio. Nel parcheggio della Stazione intanto, senza alcun pudore, si aggirano strani soggetti che osservano le vetture e scrutano l’orizzonte pronti a fuggire alla vista di un lampeggiante. Intorno alle 2.15 compare come un miraggio un poliziotto, che subito assalito dai commenti contrariati della folla sostiene che il loro disagio non sia di sua competenza: “Non sono un dipendente delle Ferrovie dello Stato” e indirizza i malcapitati verso il citofono degli uffici ferroviari. La voce metallica che risponde rassegna tutti quanti: “Potete avere solo pazienza, altrimenti c’è sempre la corsa successiva”. A quel punto si decide di salire sulle banchine. Il macchinista di un treno merci di passaggio indica al gruppo di sventurati la sala comandi centrale. I computer sono accesi e due figure sono impegnate nel seguire il passaggio dei mezzi ed effettuare gli scambi. Sulla porta c’è il divieto d’ingresso che viene ignorato. Dopo qualche istante viene aperta la porta, ma subito ribadito che i non addetti ai lavori non possono oltrepassare la soglia. Nonostante questo, viene gentilmente offerta ospitalità ai più anziani per potersi riscaldare durante l’attesa. Si fa a gara nell’ esporre tutte le mancanze, le anomalie e i disagi vissuti negli ultimi quaranta minuti. A causa del ritardo sono saltati appuntamenti di lavoro, visite mediche prenotate un anno prima e una conferenza di un ricercatore presso il politecnico di Milano.

Parlando con il Capostazione ci si accorge di come non sia in grado di soddisfare le richieste avanzate. Non essendo di fatto responsabile di queste problematiche, gestisce in solitudine un grade snodo come quello di Pescara senza alcuna garanzia di sicurezza. Infatti, dei malviventi potrebbero tranquillamente girovagare tra i binari, sabotare i treni e la struttura o infastidire chi tranquillamente attende la partenza. “È ovvio che un ritardo possa essere tollerato, ma le condizioni essenziali per l’accoglienza dei passeggeri non sono assolutamente garantite. È inaccettabile che il principale crocevia ferroviario della regione gravi in un penoso stato di abbandono durante le ore notturne, come se in tarda notte non si avesse diritto ai bagni, ad una sala d’attesa e ad essere salvaguardato dalle forze dell’ordine”. Questo è l’appello di uno dei viaggiatori.

di Eduardo Grumelli

 

  



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Sciolto il Consiglio comunale di Montorio al Vomano

Per sabato mattina, 13 gennaio, era fissato il Consiglio comunale in seconda convocazione, Consiglio con il quale il sindaco, Gianni Di Centa, e quel che restava della sua maggioranza speravano di effettuare la surroga di parte dei consiglieri dimissionari e salvare il Comune di Montorio al Vomano dal commissariamento. Ma non sara' possibile perche' nella serata di venerdi' 12 il Prefetto di Teramo, Graziella Patrizi, dopo aver valutato la situazione che si era venuta a creare, ha sciolto il Consiglio comunale nominando come commissario il vicequestore aggiunto Marialaura Liberatore. Sara' quest'ultima, adesso, a traghettare il Comune fino a nuove elezioni.

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Luciani: resto sindaco di Francavilla

"Per ora, con orgoglio, continuero' ad essere il sindaco di Francavilla al Mare". Dichiara cosi', alla fine di un post apparso sul suo profilo Facebook nel pomeriggio, il primo cittadino Antonio Luciani. All'inizio del novembre scorso lui stesso aveva manifestato l'intenzione di candidarsi alla presidenza della Regione Abruzzo, con conseguenti dimissioni anticipate da sindaco. "Vedo l'attuale classe politica un po' distratta dalle elezioni romane" aveva dichiarato, ammettendo la disponibilita' a sottoporsi al giudizio di primarie del Pd e annunciando un tour nei comuni abruzzesi a bordo della sua 500 bianca con lo slogan #perlabruzzoconantonio. Oggi torna sui suoi passi. "Il mio senso di responsabilita' mi impedisce di mandare tutto all'aria". "Da quando e' iniziato il mio impegno pubblico ho dato tanto, veramente tanto. Ma ho ricevuto di piu' - scrive il sindaco Luciani rivolgendosi ai cittadini di Francavilla - Ho ricevuto la vostra stima, il vostro affetto, ho avuto la possibilita' di conoscere migliaia di persone, di lavorare con ragazzi e ragazze che stimo. Poi ci sono i progetti avviati per continuare a far crescere la nostra citta', le sfide da affrontare, i problemi complicatissimi da risolvere"; chiede quindi "umilmente scusa" per aver pensato di abbandonare tutto, "sebbene per un obiettivo piu' grande che avrebbe rappresentato una svolta sul territorio". "10.000 di voi mi hanno confermato alla guida della citta' - prosegue Luciani - In quel turno elettorale fu la seconda percentuale piu' alta d'Italia, cosa forse mai avvenuta prima. Questa esperienza mi ha pero' insegnato qualcosa. Bisogna subito lavorare per il futuro. Io non ci saro' per sempre, giustamente il mio mandato scadra'. C'e' la necessita' di costruire sugli uomini e sulle donne ai quali verra' passato il testimone. Che dovranno accettare con il sorriso oneri e non onori, sacrifici, privazioni. Non ho mai creduto ai simboli in quanto tali, ma solo nelle persone. E Francavilla merita persone brave, oneste e competenti. Vedremo insieme cosa ci riservera' il futuro".

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Chiavaroli: dobbiamo continuare il nostro lavoro

"Una scelta maturata consapevolmente, perche' questi cinque anni sono stati anni impegnativi. Abbiamo preso l'Italia con tutti gli indicatori economici negativi, riconsegniamo il Paese in condizioni decisamente migliori e quindi io sono convinta che per l'Italia sia opportuno e giusto continuare questo lavoro". Cosi' il sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli, nel corso dell'inaugurazione del suo comitato elettorale a Pescara, il primo di 'Civica popolare' aperto in Italia, alla presenza di Beatrice Lorenzin. "Ho scelto di mettermi a disposizione di questa forza politica nuova, di partecipare alla coalizione di Governo e sono convinta che sia necessaria per il Paese una forza tranquilla, ragionevole, che proponga una politica concreta e non muscolare. Un centrosinistra - ha concluso - davvero riformista e realista". 

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