La Commissione Europea ha approvato l'autorizzazione all'immissione in commercio di un collirio 'Made in Italy' nato dall'intuizione di Rita Levi Montalcini per il trattamento della cheratite neurotrofica, patologia rara che puo' portare alla perdita di vista e ad oggi sprovvista di farmaci approvati. E' il primo trattamento biotecnologico autorizzato per questa specifica indicazione in Europa. "L'origine della cheratite neurotrofica e' legata ad un danno al nervo trigemino che puo' condurre alla perdita di sensibilita' corneale", afferma Leonardo Mastropasqua, direttore del Centro di Alta Tecnologia in Oftalmologia Universita' degli Studi G. d'Annunzio Chieti-Pescara. "Nelle sue forme piu' gravi puo' portare a ulcere, necrosi asettica e perforazioni corneali" ma "il paziente non presenta sintomi nelle fasi iniziali". Cenegermin, questo il nome del principio attivo del farmaco, e' una proteina simile a quella naturalmente prodotta dal corpo umano, coinvolta nello sviluppo e nella sopravvivenza delle cellule nervose. Somministrato in gocce oculari in pazienti con cheratite neurotrofica moderata o grave, questo collirio puo' aiutare a ripristinare i normali processi di guarigione dell'occhio e riparare il danno della cornea. E' stato messo a punto dall'azienda farmaceutica Dompe' grazie alla tecnologia del DNA ricombinante, con l'utilizzo di batteri in cui viene introdotto un gene che consente ai batteri stessi di produrre il fattore di crescita nervoso umano. Alla base ci sono decenni di ricerca "Made in Italy", a partire dagli studi del Premio Nobel Rita Levi Montalcini che scopri' proprio il nerve growth factor (NGF). "E' un grande risultato aver portato per primi il 'nerve growth factor' dalla scoperta della Montalcini, fino ad una terapia oggi autorizzata a livello europeo. E' una ulteriore evidenza di come in Italia si possa fare ricerca innovativa", spiega Sergio Dompe', presidente Dompe' Farmaceutici
Leggi Tutto »Prevenzione del rischio sismico: workshop formativo a Sant’Eufemia a Maiella
È classificato in zona sismica 1, quella con il più elevato livello di pericolosità, il 33% del territorio abruzzese, percentuale che pone la regione al secondo posto nella graduatoria nazionale dopo la Calabria. Inoltre, vi sono presenti 246.311 abitanti e 96.458 edifici residenziali che costituiscono rispettivamente il 18,6% della popolazione e il 27,7% degli edifici, valori che collocano l'Abruzzo al terzo posto dopo Calabria e Basilicata. E' quanto emerge dalle elaborazioni che il Cresa ha svolto integrando la classificazione sismica del territorio nazionale con i dati forniti dall'Istat.
Tra le diverse zone sismiche abruzzesi, la zona sismica 1 conta la minore percentuale di abitanti (18,6%) e di edifici residenziali (27,7%). Questi ultimi sono per la maggior parte (69,5%) costruiti prima del 1971 e per i due terzi (66,7%) con struttura portante in muratura. La zona sismica 2 (quella con pericolosità intermedia) include la maggiore percentuale di comuni (51,8%), di superficie (50,9%) e di edifici (38,7%). Quelli con struttura portante in muratura raggiungono il peso più elevato (67,9%). La zona sismica 3 (quella con pericolosità minima) annovera la minore percentuale di comuni (18,4%) e di superficie (16,1%) ma ospita quasi la metà della popolazione regionale (48,3%), che si concentra in numerosi comuni di grandi dimensioni (Pescara, Montesilvano, Vasto e Lanciano). Tra gli edifici residenziali presenti, quelli costruiti dopo il 2000 e quelli con struttura portante in calcestruzzo armato raggiungono la percentuale maggiore (rispettivamente 8,7% e 34,3%). Il rapporto completo qui
L'iniziativa in programma a Sant'Eufemia a Maiella vuole essere un momento di confronto e sensibilizzazione attraverso gli interventi di dell'Arch. Mario Mazzocca, Sottosegretario alla Giunta regionale con delega alla Protezione Civile e il Prof. Enrico Miccadei, Geologo. Aprirà i lavori il Dott. Francesco Crivelli, Sindaco di Sant'Eufemia a Maiella.
L'appuntamento è per giovedì 13 luglio alle ore 19,00 presso il Rifugio Don Danilo.
Per un immigrato è la Svezia il paese migliore al mondo dove vivere
Per un immigrato è la Svezia il paese migliore al mondo dove vivere. A seguire Canada, Svizzera, Australia e Germania, Norvegia, mentre gli Stati Uniti occupano il settimo posto e l'Italia solo il 19esimo. E' quanto emerge dalla classifica stilata da 'US News & World Report', sulla base di vari parametri quali la stabilità economica, l'eguaglianza dei redditi e il mercato del lavoro, attraverso un sondaggio su oltre 21.000 dirigenti, oltre che normali cittadini, e utilizzando dati della Banca Mondiale e dell'Onu. "Con la recente attenzione alla questione dell'immigrazione, negli Stati Uniti e all'estero, volevamo indagare sui potenziali benefici e le sfide che essa apporta alla percezione dello status economico di un paese nel resto del mondo", ha spiegato Eric Gertler, co-presidente di US News e del New York Daily News. In particolare, l'immigrazione in Svezia è stata oggetto di un insolito dibattito pubblico quest'anno dopo che il presidente Donald Trump ha affermato che i migranti hanno portato problemi al paese scandinavo e che, per evitare di cadere nello stesso "errore", gli Stati Uniti non dovrebbero accogliere immigrati. "Ne hanno accolti in gran numero e ora hanno problemi che non credevano possibili", aveva detto Trump, scatenando un'ondata di commenti negativi dagli svedesi.
La Svezia non è l'unica nazione nordica a posizionarsi bene, anche Norvegia, Finlandia e Danimarca sono nei primi 10 posti, grazie alle loro economie e all'impegno per la parità di reddito. Il Canada e la Svizzera - prosegue il rapporto - hanno dato segnali positivi non solo economici, ma anche riguardanti misure di integrazione per gli immigrati, come la formazione linguistica. Gli Stati Uniti se la sono cavata grazie al gran numero di rimesse, ma il paese è sceso in classifica a causa della diseguaglianza economica percepita. La Gran Bretagna è classificata ancora più in basso (17esima), nonostante la sua forte economia, perché la sua politica di immigrazione ha favorito in particolare i propri cittadini. In generale, le nazioni europee e nordamericane sono alte, con eccezioni come la Serbia (68esima) e la Repubblica ceca (50). In totale, 80 paesi sono stati inclusi dalla classifica. Il Kenya è in fondo all'elenco, preceduto da Guatemala e Tunisia.
Leggi Tutto »Devastati 50 ettari di bosco a Trasacco per un incendio
Circa 50 ettari di bosco sono stati devastati da un incendio divampato nel pomeriggio a Trasacco. I vigili del fuoco di Avezzano hanno impiegato circa quattro ore per domare le fiamme. Per spegnere il rogo si e' alzato in volo l'elicottero del 115 che ha fatto circa 50 lanci. Oltre ai vigili del fuoco hanno partecipato all'operazione anche volontari della protezione civile. Rimane ancora sconosciuta l'origine dell'incendio
Leggi Tutto »Incendi, SOS anche in Abruzzo. Coldiretti: ecco il vedemecum contro i roghi
Se l’Italia “brucia” l’Abruzzo non è da meno. A causa delle precipitazioni in calo e delle temperature sempre più elevate rispetto alla media di riferimento rilevata negli anni scorsi nel mese di giugno aumenta il rischio incendi, troppo spesso opera di piromani e azioni criminali. E’ quanto afferma la Coldiretti Abruzzo nel ricordare che le fiamme hanno già distrutto in Italia migliaia di ettari di boschi e campi coltivati e che, nel solo Abruzzo, sono già decine i roghi che si sono verificati negli ultimi giorni nelle diverse province, partendo dall’incendio verificatosi a Montesilvano lo scorso 30 giugno per arrivare al week end appena concluso, che ha registrato ben sei roghi solo nella zona vastese.
“A parte il pericolo per l’incolumità delle persone va detto che gli incendi provocano danni incalcolabili dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità e di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del paese e concorrono ad assorbire l'anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici – dice Coldiretti Abruzzo - Ogni ettaro di macchia mediterranea - precisa la Coldiretti - è popolato in media da 400 animali tra mammiferi, uccelli e rettili, ma anche da una grande varietà di vegetali che a seguito degli incendi vanno perse. Dopo un incendio, sono impedite per anni anche tutte le attività umane tradizionali del bosco che vanno dalla raccolta della legna alla ricerca di funghi e tartufi che coinvolgono centinaia di appassionati. Una situazione critica che è ancora più preoccupante se si pensa che l’estate è appena iniziata e che l’Abruzzo è tra le sei Regioni italiane che non hanno ancora mezzi aerei da utilizzare per spegnere le fiamme ed intervenire in caso di roghi particolarmente impegnativi".
In proposito, Coldiretti propone un piccolo vademecum per prevenire incendi soprattutto nelle zone più a rischio.
La prima regola per non causare l'insorgenza di un incendio nel bosco è quella - afferma la Coldiretti Abruzzo - dievitare di accendere fuochi non solo nelle aree boscate, ma anche in quelle coltivate o nelle vicinanze di esse, mentre nelle aree attrezzate, dove è consentito, occorre controllare costantemente la fiamma e verificare prima di andare via non solo che il fuoco sia spento, ma anche che le braci siano completamente fredde. Soprattutto nelle campagne - precisa la Coldiretti Abruzzo - non gettare mai mozziconi o fiammiferi accesidall'automobile e nel momento in cui si è scelto il posto dove fermarsi verificare che la marmitta della vettura non sia a contatto con erba secca che potrebbe incendiarsi.
Inoltre - continua la Coldiretti - non abbandonare mai rifiuti o immondizie nelle zone boscate o in loro prossimità e in particolare, evitare la dispersione nell'ambiente di contenitori sotto pressione (bombolette di gas, deodoranti, vernici, ecc.) che con le elevate temperature potrebbero esplodere o incendiarsi facilmente. Nel caso in cui venga avvistato un incendio - consiglia la Coldiretti - non prendere iniziative autonome, ma occorremantenersi sempre a favore di vento evitando di farsi accerchiare dalle fiamme per informare tempestivamente le autorità responsabili con i numeri di emergenza disponibili. Dal momento che - conclude la Coldiretti Abruzzo - un elevato numero degli incendi è opera di piromani o di criminali interessati alla distruzione dei boschi, occorre collaborare con le autorità responsabili per fermare comportamenti sospetti o dolosi favoriti dallo stato di abbandono dei boschi nazionali.
Leggi Tutto »L’Aquila, il sindaco di Castel di Sangro unico candidato per la Provincia
Il sindaco di Castel di Sangro, Angelo Caruso, il prossimo 30 luglio sara' eletto nuovo presidente della Provincia dell'Aquila, succedendo all'ex sindaco di Pratola Peligna, Antonio De Crescentiis. L'elezione e' certa considerato che Caruso, sostenuto dal centrodestra e da movimenti civici, e' l'unico candidato che si e' proposto entro i termini scaduti nella mattina di lunedi' 10 luglio. L'accordo ha visto protagonisti i sindaci di L'Aquila, Perluigi Biondi, di Avezzano, Gabriele De Angelis, e di Sulmona, Anna Maria Casini, che nei giorni scorsi, insieme allo stesso Caruso, si sono riuniti nel capoluogo abruzzese, per vagliare le ipotesi di candidature. Caruso e' sostenuto da due liste. Una fa riferimento all' assessore regionale alle Aree interne, Andrea Gerosolimo, consigliere regionale di Abruzzo Civico, che in regione governa con il centrosinistra, e l'altra espressione del centrodestra, ispirata dal consigliere regionale di Forza Italia, Emilio Iampieri, dal deputato Filippo Piccone e da Massimo Verrecchia di Area Popolare e a L'Aquila dal consigliere comunale di Fratelli d'Italia, Giorgio De Matteis, ex vice presidente del Consiglio regionale. La terza lista e' invece espressione del Pd, sia pure sotto la veste di lista civica ma non ha indicato candidati. Con l'elezione dei presidenti di Provincia stabilita dalle norme della riforma Delrio al voto accedono solo consiglieri comunali e sindaci. Caruso ha avuto la meglio anche su altri aspiranti presidenti, soprattutto di estrazione marsicana come i sindaci di Gioia dei Marsi, Gianclemente Berardini e i colleghi Settimio Santilli, sindaco di Celano e Mario Quaglieri di Trasacco oltre al sindaco di Bugnara Giuseppe Lo Stracco, e al sindaco di Navelli, Paolo Federico
Leggi Tutto »Casalbordino, malore in spiaggia fatale per una 74enne
Il gran caldo di questo pomeriggio potrebbe aver contribuito al malore che ha causato la morte di una 74enne originaria di Chieti e residente a Montecchio Emilia ospitata in questi giorni da alcuni parenti a Pollutri. La donna si trovava in acqua sul lungomare nord di Casalbordino quando si e' sentita male e ha chiesto aiuto. Immediato l'intervento di un bagnino e di un bagnante. Nonostante i tentativi di rianimarla e l'arrivo di un'ambulanza del 118 per la donna non c'e' stato nulla da fare. Per i rilievi di legge sono intervenuti gli uomini della Guardia Costiera di Vasto e i carabinieri di Casalbordino.
Leggi Tutto »Accusa un mentre fa il bagno nel fiume, salvato dal 118
Un turista tedesco di 61 anni e' stato ricoverato nel pomeriggio all'ospedale clinicizzato S. Annunziata di Chieti in seguito ad un malore occorso all'uomo mentre, come appurato, stava facendo il bagno nel fiume Orfento, nel territorio comunale di Caramanico Terme. Una volta lanciato l'allarme, sul posto sono arrivati i soccorritori del 118 dell'Aquila che, con l' elisoccorso, hanno recuperato il 61enne che e' stato trasferito, dopo le prime cure, all'ospedale Teatino. Probabile che il malore sia stato provocato dalla differenza di temperatura dell'acqua rispetto a quella esterna, ben al di sopra dei trenta gradi. L'uomo non sarebbe in pericolo di vita.
Leggi Tutto »Dalla Regione Abruzzo 26 milioni di euro per micro e macro filiere
Sono stati pubblicati sul sito della Regione Abruzzo i bandi relativi alla selezione dei progetti di cooperazione di Macrofiliera e di Microfiliera. I bandi costituiscono la prima fase di attuazione dei progetti integrati di filiera individuati, nella strategia del PSR Abruzzo 2014/2020 (Focus area 3A), quali strumenti idonei a migliorare la competitivita' dei produttori primari integrandoli meglio nella filiera agroalimentare attraverso i regimi di qualita', la creazione di un valore aggiunto per i prodotti agricoli, la promozione dei prodotti nei mercati locali, le filiere corte, le associazioni e organizzazioni di produttori e le organizzazioni interprofessionali. "Per la prima volta - afferma l'assessore regionale all' Agricoltura, Pepe - la Regione Abruzzo aziona questi strumenti che sono fondamentali per l'aggregazione dei vari 'anelli' della filiera produttiva e per il raggiungimento di obiettivi strategici, come la valorizzazione delle produzioni locali e della filiera corta, con una misura specifica destinata alla commercializzazione della carne di cinghiale, e l'incentivazione di processi produttivi innovativi, vera sfida dell'agricoltura abruzzese in termini di competitivita' e modernita'". L'importo che sara' reso disponibile per l'attuazione della sottomisura 16.2 (Macrofiliere) e' pari a 1.400.000 euro, ciascun progetto di cooperazione potra' disporre di un budget massimo di 200.000 euro; per l'attuazione degli investimenti collegati a valere sulla Misura 4 - focus area 3 A - sono disponibili 21.000.000 euro, che per l'attuazione delle operazioni riconducibili alla sottomisura 1.2. Nel bando multimisura le risorse delle sottomisure 4.1, 4.2 verranno determinate per quote settoriali e riferite ai settori individuati nelle Tabelle dei settori produttivi previste nella descrizione generale della misura 4. I progetti di microfiliera, filiere corte e mercati locali, perseguono il fine di superare la frammentazione produttiva delle produzioni di nicchia che caratterizzano le aree interne e rurali dei territori abruzzesi e di rendere maggiormente consapevoli i consumatori sulle caratteristiche specifiche e peculiari delle produzioni in termini di salubrita' e sicurezza alimentare. In tal modo si concorre al rafforzamento e al consolidamento della redditivita' delle medio-piccole e micro imprese agricole abruzzesi. L'importo per i progetti di microfliera, filiere corte e mercati locali, che sara' reso disponibile per l'attuazione della sottomisura 16.4 e' pari a 1.000.000 euro, mentre quello che sara' reso disponibile per l'attuazione delle sottomisure/tipologie di interventi collegati 4.1.1 - 4.2.1 e' pari a 3.000.000 euro, mentre quello per la sottomisura/intervento 4.4.2 sara' comunicato successivamente. Per le sottomisure/interventi di investimento attivati nell'ambito del PIF di microfiliera si richiamano le condizioni stabilite dai relativi bandi. L'importo massimo del contributo complessivo ammesso per ciascun progetto, connesso alle sottomisure/interventi di investimento attivati (4.1.1, 4.2.1, 4.4.2), non puo' essere superiore a 400.000 euro. Le domande potranno essere depositate non oltre le ore 14 di sabato 30 settembre.
Leggi Tutto »D’Alessandro presenta il progetto di legge sulle competenze delle province
È stato depositato questa mattina dal coordinatore di maggioranza della Regione Abruzzo Camillo D'Alessandro il progetto di legge di modifica della legge regionale che ha disciplinato l'attribuzione delle competenze tra Regioni e Province. "Le Province - spiega D'Alessandro - torneranno a svolgere piena funzione in materia energetica, compreso il controllo delle caldaie per le quali, con le società specializzate, le Province godono di elevata professionalità e conoscenza del territorio. Fu sbagliato allora acquisire tutte le funzioni in capo alla Regione, perché le Province hanno un patrimonio di esperienza soprattutto in materia energetica e di controllo delle caldaie". "Dobbiamo andare oltre - conclude D'Alessandro - visto il referendum che ha bocciato la cancellazione delle Province dalla Costituzione, dobbiamo aiutarle a tornare nella pienezza delle attività aprendo una riflessione competitiva con il governo".
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