Redazione Notizie D'Abruzzo

Torna il Premio Internazionale NordSud di Letteratura e Scienze della Fondazione Pescarabruzzo

Parlare del Nord e del Sud del mondo in termini di contatti, scambi, influenze e' l'obiettivo del Premio Internazionale NordSud di Letteratura e Scienze della Fondazione Pescarabruzzo. Istituito nel 2009, il Premio giunge quest'anno alla sua 8/a edizione. La premiazione alle 17,00 di oggi, giovedi' 15 dicembre, alla Sala Convegni della Fondazione Pescarabruzzo, in Corso Umberto I, 83 a Pescara. I due mondi possono e devono ancora dialogare al di la' delle tematiche differenti in una dialettica modificata dal tempo. Per questo i premiati sono chiamati a intervenire con i loro contributi, scritti per l'occasione, sull' 'Idea di contemporaneita'' per coniugare al presente un rapporto di reciprocita' che continua ininterrotto. I vincitori di quest'anno sono il greco Sotirios Pastakas per la Poesia, per la raccolta in italiano intitolata Corpo a Corpo, e l'australiano Lionel Page per le Scienze Sociali per il saggio Born leaders.

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Le prime pagine dei quotidiani oggi in edicola, 15 dicembre

Il tentativo di scalata ostile di Mediaset da parte di Vivendi è in apertura sui principali quotidiani. Altri giornali aprono sulla fiducia votata al governo Gentiloni anche dal Senato e sulle dichiarazioni del ministro del Lavoro Poletti che ha detto che si andrà a votare in primavera per rinviare il referendum sul Jobs Act sul quale si dovrà pronunciare la Corte Costituzionale a gennaio, mentre Libero titola sulla vicenda che riguarda Gianfranco Fini e la casa di Montecarlo.

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Teramo, dal 30 ottobre quasi 500 sgomberi

 A distanza di un mese e mezzo dal sisma del 30 ottobre a Teramo il numero di ordinanze di sgombero per inagibilita' ha raggiunto quota 491. Sedici solo le ordinanze emesse oggi, ordinanze che hanno coinvolto 27 famiglie e che hanno interessato anche studi professionali e attivita' commerciali. I provvedimenti, come reso noto nel report giornaliero del Comune di Teramo, hanno riguardato edifici e stabili di Corso Cerulli e Corso San Giorgio, di via Pepe e via Brodolini e delle frazioni di Forcella, Valle San Giovanni e Varano. Anche oggi, inoltre, e' proseguito il via vai di famiglie al Coc, con quindici nuclei che hanno optato per l'autonoma sistemazione e 3 per la struttura alberghiera. Intanto, dopo la riapertura dei cimiteri di San Nicolo', Poggio Cono, Caprafico, Frondarola, Forcella, Castagneto, Putignano, Villa San Giovanni e Rapino, continuano i lavori in quelli di Miano, Cavuccio e Sant'Atto con l'obiettivo di riaprire il prima possibile. Ancora chiusi i cimiteri di Garrano, Varano e Villa Rupo mentre al cimitero di Cartecchio sono aperti alcuni passaggi pedonali.

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Cocaina nascosta in cantina, arrestato albanese

Un albanese di 37 anni, e' stato arrestato a Nereto per detenzione a fini di spaccio dai carabinieri della locale stazione nell'ambito dei  servizi predisposti dal comandante di compagnia, il maggiore Emanuele Mazzotta. Nella sua abitazione i militari hanno sequestrato 40 grammi di cocaina, parte gia' suddivisa in dosi e il rimanente, circa 30 grammi, in un unico pezzo purissimo, che era stato nascosto tra gii scaffali della cantina. Sequestrato anche materiale per il taglio della sostanza e un bilancino di precisione. L'uomo adesso e' agli arresti domiciliari nella sua abitazione di Nereto, in attesa del processo per direttissima. Nell'ambito della stessa operazione, i carabinieri hanno rinvenuto 80 grammi di marijuana e denunciato il possessore, un 33enne del posto

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Dichiarato il fallimento del Chieti calcio

Il Tribunale di Chieti ha dichiarato il fallimento della Chieti Calcio. A portare a tale decisione sono state le istanze di alcuni creditori per circa 80.000 euro. Il Tribunale ha nominato curatore fallimentare la commercialista Nicla Corvacchiola. La formazione del Chieti e' ultima con un solo punto in classifica nel campionato di serie D, girone F. "E' l'epilogo che ci si poteva aspettare - ha detto il sindaco Umberto Di Primio - dopo anni di scellerata gestione ma anche di totale abbandono da parte di chi in citta' poteva e non ha mai contribuito concretamente alle sorti economiche della Chieti calcio''

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Esami “facili” all’università d’Annunzio, sentenza il 21 dicembre

 Il presidente del Tribunale collegiale di Pescara, Maria Michela Di Fine, ha fissato per il prossimo 21 dicembre le repliche e la sentenza del procedimento con giudizio immediato che vede imputato Luigi Panzone, il docente di tecnica bancaria e professionale accusato di corruzione e falso ideologico, in seguito all'inchiesta sugli esami truccati all'universita' D'Annunzio di Chieti-Pescara per fatti risalenti al 2012. L'udienza, iniziata questo pomeriggio alle 15.30, e' durata circa un'ora e mezza. Assente l'imputato, il pm Valentina D'Agostino ha chiesto la condanna di Panzone a cinque anni di reclusione e l'interdizione dai pubblici uffici. I legali della difesa, Federico Squartecchia e Giovanni Cerella, hanno contestato la ricostruzione dell'accusa e hanno chiesto per il loro assistito "l'assoluzione perche' il fatto non sussiste"

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Inquinamento, primo vertice a Pescara tra Comune e Cetemps

Prima riunione operativa fra il comune di Pescara e il Centro di eccellenza tecniche di telerilevamento e modellistica numerica per la previsione di eventi meteo severi (Cetemps) dell'Universita' dell'Aquila al fine di individuare azioni comuni e soluzioni condivise finalizzate al monitoraggio e la previsione della qualita' dell'aria e delle acque metropolitane. Al tavolo hanno preso parte gli assessori alla Sostenibilita' Ambientale e alle Infrastrutture e Lavori Pubblici Loredana Scotolati ed Enzo Del Vecchio, il direttore generale dell'Ente Pierluigi Caputi, i responsabili degli uffici Mobilita' e Ambiente Piergiorgio Pardi e Giovanni Caruso e in rappresentanza del Cetemps i ricercatori Gabriele Curci e Serena Falasca.    In caso di superamento della soglia dei giorni di sforamento, la prima misura del comune, annuncia Scotolati, sara' quella di ridurre il riscaldamento nelle case a un massimo di 19 gradi e di limitare l'uso di camini e stufe a legna.

Prima misura importante, sottolinea l'assessore Loredana Scotolati "sara' quella di ridurre le emissioni da Pm10 da riscaldamento. Stiamo elaborando una delibera di indirizzo che verra' sottoposta alla Giunta in tempi strettissimi, per affrontare la situazione, perche', seppure siamo ancora lontani dalla pesante emergenza che stanno vivendo altre citta' italiane, vogliamo essere pronti per gli interventi che la legge richiede ma, soprattutto, vogliamo superare la fase dei provvedimenti tampone e avviare una politica di prevenzione che sia sorretta da conoscenza scientifica, operativita' amministrativa e collaborazione da parte dei cittadini". "L'atto che porteremo in Giunta proporra' misure per abbattere i valori e proporre soluzioni in grado anche sensibilizzare la popolazione a uno stile di vita piu' sostenibile. La prima misura che vareremo al verificarsi del superamento della soglia di sforamento sara' l'emanazione di un'ordinanza che portera' a 19 gradi il livello massimo di riscaldamento nelle abitazioni private, cosi' come gia' accade in tutti gli edifici pubblici di proprieta' comunale, con la raccomandazione di limitare all'indispensabile l'utilizzo dei camini e delle stufe a legna", conclude l'assessore. 

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Inaugurato con Fater centro educativo per i ragazzi ad Amatrice

 È stato inaugurato ad Amatrice il nuovo centro-socio educativo realizzato da Save the Children con il sostegno di Fater, Fameccanica, Procter & Gamble e dei propri dipendenti insieme con altre aziende. Di 256.000 euro il contributo di Fater, Fameccanica e Procter & Gamble (raccolto grazie ai mercatini natalizi che quest'anno sono stati anticipati, proponendo prodotti di largo consumo, principalmente nei listini delle società), soldi donati a Save the Children e utilizzati per il mercatino di beneficienza aperto ai dipendenti delle società che ha sede a Pescara, leader nella produzione di pannolini, e al pubblico. La nuova struttura "Centro Giovani 2.0", è nata accanto alla nuova scuola "Romolo Capranica" nella frazione di San Cipriano e servirà a dare ai bambini e agli adolescenti colpiti dal sisma un luogo dove svolgere attività educative, culturali, di gioco e di sport. Il Centro è sorto su un'area di 400 mq, il cui spazio è diviso in aule attrezzate nelle quali i ragazzi potranno prendere parte a laboratori e attività organizzate da un team di educatrici ed educatori specializzati. 148 bambini e ragazzi potranno essere accolti per condividere le attività del Centro, coordinate da Save the Children in partenariato con la cooperativa Odissea. 

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Processo Morosini, per il giudice andava usato il defibrillatore

"Tutti i medici che hanno collaborato e si sono avvicendati nei primi soccorsi a Morosini erano tenuti all'uso del defibrillatore". E' uno dei passaggi centrali delle motivazioni, contenute in 40 pagine, della sentenza di condanna del medico del 118 Vito Molfese (1 anno), del medico sociale del Livorno Manlio Porcellini e del medico del Pescara Ernesto Sabatini (8 mesi ciascuno), per la morte del giocatore Piermario Morosini, avvenuta il 14 aprile 2012 a seguito di un malore avuto allo stadio "Adriatico - Cornacchia" durante l'incontro di calcio Pescara - Livorno. Un concetto che  il giudice monocratico del Tribunale di Pescara, Laura D'Arcangelo, ribadisce a piu' riprese: "Porcellini, Sabatini e Molfese, intervenuti in soccorso di Morosini nei primi minuti dopo il malore, avrebbero dovuto, una volta effettuate le manovre prodromiche, procedere alla defibrillazione". Sulle cause del decesso, D'Arcangelo condivide le conclusioni dei periti , secondo le quali "Morosini e' stato colpito da fibrillazione ventricolare indotta dalla cardiopatia aritmogena da cui era affetto e dallo sforzo fisico intenso". Il giudice sottolinea, inoltre, che "poiche' la funzione e l'uso del defibrilatore, come efficacemente osservato dai periti, costituiscono elementi del patrimonio professionale di ogni medico-chirurgo, anche in carenza di specializzazioni, non c'e' dubbio che ognuno degli imputati avrebbe dovuto, constatati i sintomi, verificare, se ce ne fosse stato bisogno, la disponibilita' di un defibrillatore". D'Arcangelo evidenzia che, dall'esame degli immagini televisive, il defibrillatore "era presente sul campo, aperto e pronto all'uso, posizionato esattamente accanto alla testa di Morosini". Il giudice, inoltre, esclude "qualsiasi incidenza, in termini di responsabilita' degli altri medici, del ruolo di leader eventualmente attribuibile a uno di loro". Questo in virtu' del fatto che: "l'utilizzo del defibrillatore in tale frangente costituisce una procedura codificata e non connessa ad alti livelli di specializzazione". D'Arcangelo, poi, traccia "una graduazione delle responsabilita' sotto il profilo della colpa" e, dopo aver evidenziato che dalle linee guida "non sia ricavabile una regola precisa e consolidata che codifichi l'attribuzione dei ruoli nell'esecuzione di una rianimazione cardiopolmonare", sostiene che "il ruolo di leader avrebbe dovuto essere assunto da Molfese". Questo perche' "era sicuramente il soggetto piu' esperto, essendo istituzionalmente addetto, come responsabile del servizio del 118, alla gestione delle emergenze sul territorio"

Il giudice fa notare che Molfese, peraltro "era a conoscenza che il mezzo di soccorso a bordo del quale e' arrivato sul campo di gioco era dotato di un defirillatore" e che quello in dotazione alla Misericordia era gia' stato collocato accanto a Morosini. Il giudice aggiunge  poi che "Molfese, constatato, anche assumendo le dovute informazioni dai soggetti che stavano operando, che fino al momento del suo arrivo non era stata operata la defibrillazione, avrebbe dovuto attivarsi per effettuare tale indispensabile manovra di emergenza in concomitanza con il massaggio cardiaco e la ventilazione gia' in atto". D'Arcangelo poi smonta la tesi difensiva secondo la quale il 118 doveva, in quella sede, solo garantire il soccorso di emergenza agli spettatori. "Il dato di fatto incontrovertibile - scrive il giudice - e', infatti, che Molfese - doverosamente, a parere del Tribunale - e' intervenuto, instaurando cosi' quel rapporto terapeutico che e' di per se' produttivo dell'instaurazione della posizione di garanzia". Per quanto riguarda la convenzione stipulata dalla Asl di Pescara sulla prestazione del servizio assistenza sanitaria di emergenza ai giocatori e alla tifoseria, sottolinea che pur essendo stata protocollata in data successiva ai fatti per cui si procede e "qualora i termini non fossero stati portati a conoscenza degli operatori del 118", "e' difficilmente contestabile che rientri tra i compiti del servizio sanitario nazionale quello di garantire il livello assistenziale di emergenza sanitaria con carattere di uniformita' in tutto il territorio nazionale". "La gestione dell'emergenza sul territorio - scrive il giudice - non puo' che riguardare qualsiasi soggetto coinvolto e, quindi,a prescindere di una specifica convenzione, anche i giocatori in campo nel corso di una manifestazione sportiva". Infine D'Arcangelo affronta la questione del nesso di causalita' tra le condotte colpose dei medici e il decesso di Morosini. "Tutti gli elementi, valutati complessivamente, consentono di ritenere che le probabilita' di ripresa del ritmo cardiaco e quindi di scongiurare la morte in quel momento e con quelle modalita' - si legge nelle motivazioni - sarebbero quantificabili, nei primi tre minuti dal collasso, qualora fosse stato utilizzato il defibrillatore, intorno al 60/70 per cento". Una considerazione compiuta soprattutto alla luce del fatto che "Morosini era un soggetto giovane, in condizioni fisiche che gli avevano consentito di esercitare per anni attivita' sportiva a livello professionale, e la cardiopatia aritmogena dalla quale era affetto, del tutto asintomatica fino all'insorgenza della fibrillazione ventricolare, interessava un'area del muscolo cardiaco molto limitata". E poiche' tali probabilita' di ripresa sono quantificabili, nella percentuale indicata, con valori decrescenti, con riferimento ai primi tre minuti, "ne consegue che tutti i sanitari imputati nel giudizio, i quali in tale lasso di tempo si sono avvicendati nel prestare i primi soccorsi al Morosini, avrebbero potuto, tendendo la condotta doverosa, interrompere il decorso della malattia e impedire l'evento".

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Chiodi: aumenta il rischio di povertà in Abruzzo

"Non e' piu' solo un giudizio politico ma un dato certificato dall'Istat: la Giunta del Presidente D'Alfonso ha solo aumentato la poverta' in Abruzzo":  questo il commento del Presidente emerito della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi (FI), all'indomani della pubblicazione dell'ultimo rapporto Istat sulle Condizioni di vita e reddito in Italia, che ha certificato la crescita per il 2015 del disagio economico degli abruzzesi. "D'Alfonso non ha piu' scuse - spiega Chiodi - nel pomeriggio di ieri, infatti, anche l'ufficio statistico della Regione Abruzzo ha ufficializzato, pubblicandoli sul proprio sito, i dati che hanno visto crescere nel 2015 il rischio di poverta' e di esclusione sociale dello 0,6%, passando dal 29,5% al 30,1%, e la percentuale degli abruzzesi che soffrono di grave deprivazione dal 9,5% all'11,1%. Per buona pace del Jobs Act di Renzi, nel 2015 e' aumentata dello 0,2% (passando dall'11,6% all'11%,8%) anche la percentuale di abruzzesi che soffrono di una bassa intensita' lavorativa. Lo scorso anno, proprio in questo periodo, D'Alfonso e l'Assessore al Bilancio, Silvio Paolucci, avevano promesso un'inversione di tendenza sui dati finali del 2015 che, ormai e' inopinabile, non c'e' stata". "Non posso rallegrarmi di questo fallimento - aggiunge -, che racconta di un aumento di famiglie sulla soglia di poverta' e di lavoratori sempre piu' mal pagati e precari. Ma sono obbligato a sottolineare questi dati perche', se uniti ai recenti richiami della Corte dei Conti, alla ripresa dei finanziamenti alle societa' partecipate inutili carrozzoni, all'aumento delle risorse per la sanita' privata a scapito di quella pubblica, alla latitanza sulle politiche attive del lavoro, spiegano le ragioni del fallimento della Giunta di centrosinistra e il continuo e costante arretramento della nostra Regione e dell'Italia, anche in una congiuntura economica internazionale decisamente piu' favorevole di quella che dovetti affrontare sette anni fa". "Il centro sinistra ha nuovamente fallito e disatteso le promesse di 'coccolare' le categorie piu' deboli - conclude Chiodi - rischiando di consegnare il Paese intero a quello che definiscono una 'deriva populista', che altro non e' se non la rabbia e la disperazione dei cittadini alimentata proprio dalla loro falsita' e totale inadeguatezza a governare la Regione e il Paese"

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