Redazione Notizie D'Abruzzo

Via libera Ue alle agevolazioni per gli agricoltori danneggiati dal terremoto

L’Unione europea ha dato la disponibilità a integrare la quota dei 21 milioni di euro di fondi comunitari ricevuti a luglio 2016, stanziata per le regioni colpite dal sisma, con fondi nazionali fino al 200%.

La Commissione europea aumenterà dall'85 al 100% la percentuale di pagamenti anticipati per alcune misure di sviluppo rurale rinviando inoltre da marzo a giugno 2017 il termine per la presentazione delle relazioni sui controlli relativi ad alcune misure. L’esecutivo Ue accoglierà poi la richiesta dell'Italia di aumentare i settori per i quali ha già autorizzato i pagamenti anticipati per alcuni regimi di pagamento diretto e ha acconsentito ad anticipare il pagamento di alcune misure di sviluppo rurale. Ma le buone notizie riguardano anche il ripristino del potenziale agricolo e forestale danneggiato dal recente terremoto che potrà essere finanziato con la riassegnazione di fondi finalizzata a rafforzare le misure già disponibili che può essere adottata rapidamente con le proposte di modifica dei programmi regionali. Agli allevatori verrà inoltre erogato un sostegno per animale allevato per un importo stabilito in 400 euro a capo bovino e 60 euro per ogni pecora posseduta prima del sisma, ma aiuti sono previsti anche per il settore suinicolo e per quello equino grazie al via libera dell’Ue alla proposta del ministero delle politiche agricole.

Per le aziende zootecniche che si trovano nei 14 Comuni abruzzesi inseriti nel decreto sul terremoto (Campli, Castelli, Civitella del Tronto, Torricella Sicura, Tossicia, Teramo, Campotosto, Capitignano, Montereale, Rocca Santa Maria, Valle Castellana, Cortino, Crognaleto, Montorio al Vomano) si tratta, secondo Coldiretti Abruzzo, di “un intervento importante che deve essere attuato in tempi brevi con procedure semplici e senza costi per le imprese costrette già a fare in conti con i ritardi accumulati a livello regionale nel garantire ricoveri alle persone e agli animali con le difficoltà accresciute dal maltempo. E’ sicuramente una prima buona notizia – aggiunge Coldiretti - ma in Abruzzo la situazione è ancora gravissima e sicuramente richiederà ulteriori interventi per evitare che il settore zootecnico, già fortemente provato, scompaia definitivamente”.

Uno scenario aggravato in Abruzzo anche dal mancato funzionamento delle stalle mobili che erano state richieste dalle regioni colpite in seguito al terremoto del 24 agosto scorso: in Abruzzo, su 28 stalle richieste ne sono arrivate 16 ma non sono ancora funzionanti e, attualmente, in seguito alle calamità di gennaio, non sono certamente più sufficienti a coprire le esigenze delle aziende agricole.

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Nuova Scuola Comunale di Musica, Sabato 4 febbraio corso di Musicoterapia clinica applicata

Sempre più ampia l’offerta della Nuova Scuola Comunale di Musica. Sabato 4 febbraio e poi ancora sabato 4 marzo si terrà per la prima volta un workshop di “Musicoterapia clinica applicata”, rivolto a insegnanti, operatori, medici o semplici appassionati.

La lezione sarà tenuta da Marco Di Matteo, medico chirurgo, musicoterapeuta specializzato presso il Conservatorio di Pescara, dove è docente a contratto di “Elementi di Anatomofisiologia".

La musicoterapia è una metodologia di riabilitazione e cura dei disordini neuropsichici, neuromotori e neurosensoriali che si basa sul suono, sul movimento e sulla corporeità e sul linguaggio non verbale. La lezione si aprirà con una prima fase introduttiva sul meccanismo d'azione e il target terapeutico della Musicoterapia, per passare poi a vere e proprie sedute di musicoterapia attiva.

«Per la prima volta  - spiega il direttore artistico Donatella Columbaro -  la Nuova Scuola Comunale di Musica apre le sue porte a questo genere di attività. Abbiamo accolto positivamente la proposta giunta da Marco Di Matteo, docente e professionista di altissimo spessore. Speriamo in una folta partecipazione ad un incontro che sicuramente fornirà nozioni e suggerimenti importanti su una metodologia sempre più diffusa ed accreditata».

La lezione si terrà presso la Sala Di Giacomo dalle 9 alle 13. Per iscriversi è necessario rivolgersi alla segreteria della scuola civica, dal lunedì al venerdì dalle 14:30 alle 20:30 e il sabato dalle 14:30 alle 18:30.

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Si può ancora vivere e lavorare sulla montagna abruzzese? Il caso del borgo di Roccacaramanico

Cosa è accaduto negli ultimi quindici giorni

Dal 16 al 19 gennaio scorsi nevica ininterrottamente, per quattro giorni, a Roccacaramanico, a 1100 metri di quota, come in molte zone dell’Abruzzo. Nel piccolo borgo si accumulano due o tre metri di neve. A complicare le cose, dal 18 gennaio si interrompe l’erogazione dell’energia elettrica (che tornerà solo il 23 gennaio, dopo cinque giorni) e dal 19 anche le reti di telefonia mobile non funzionano più. I pochissimi (tre) abitanti e residenti sono tranquillamente in grado di far fronte alla situazione, equipaggiati e pronti ad eventi di questo tipo: il cibo non manca, l’ottima acqua della Majella è sempre abbondante, la legna assicura il riscaldamento, l’impagabile tranquillità e la compagnia dei loro numerosi amici (animali domestici e selvatici) rende gli abitanti felici ed orgogliosi di una scelta apparentemente estrema ma in realtà in linea con un modello di vita molto più naturale ed equilibrato di quello delle città. Il 21 gennaio l’Amministrazione Comunale di Sant’Eufemia a Majella raggiunge faticosamente il borgo con una motoslitta, assicurando il rifornimento di pane, latte e pasta ai tre abitanti: gesto molto gradito, anche se non necessario (le scorte di generi di prima necessità erano ancora ben lungi dall’esaurirsi). Il 22 gennaio, mentre i tre indomiti montanari spalano la neve per uscire di casa e disseppellire le loro auto coperte da due metri di neve, giunge improvvisa la notizia di un’ordinanza di evacuazione della frazione di Roccacaramanico e di divieto di accesso a chiunque nella fascia pedemontana del Comune, appena firmata dal Sindaco, che li costringe a scendere a valle, a Sant’Eufemia, per un presunto “rischio valanghe” (comunicato in modo generico dalla Prefettura di Pescara) e per la temporanea chiusura al traffico veicolare della strada provinciale n. 70 di accesso al borgo (ordinata dalla Provincia di Pescara tre giorni prima a causa della presenza di neve e della possibilità di slavine). La comunicazione della Prefettura, del 21 gennaio, si limita a trasmettere il bollettino METEOMONT dello stesso giorno, pregando i Sindaci di Farindola e di Sant’Eufemia a Maiella (perché solo quelli?) di “voler adottare le misure di vigilanza necessarie”. Nel bollettino METEOMONT il grado di pericolo valanghe è stimato per tutti i comprensori montani abruzzesi in “Forte 4”, senza peraltro alcun dato puntuale ai due Comuni interessati, in quanto il rilevamento non era stato effettuato nel relativo giorno. Secondo la “Scala Europea del pericolo valanghe” adottata dal Servizio METEOMONT, il grado “Forte 4” corrisponde ad un probabile distacco di valanghe “già con debole sovraccarico (ad es. singolo sciatore, escursionista senza sci, etc.) su molti pendii ripidi”. Il 23, giorno seguente all’evacuazione, i nuovi rilevamenti METEOMONT effettuati direttamente nel campetto di Sant’Eufemia a Maiella confermano il grado “Forte 4”, precisando però che tale valutazione è di carattere generale, e in particolare relativa ai versanti della Majella e del Morrone particolarmente acclivi e privi di ostacoli naturali. La nota METEOMONT comunica anche che nel caso della zona dell’abitato di Roccacaramanico e del versante a questo sottoposto (ove insiste la SP 70) il grado di pericolo valanghe si può valutare in “Marcato 3” (corrispondente ad un “possibile distacco di valanghe con debole sovraccarico soprattutto sui pendii ripidi indicati”). Il Sindaco, di conseguenza, insiste con la Prefettura e la Provincia perché venga disposto l’impiego di mezzi idonei a rispristinare la viabilità tra Sant’Eufemia e Roccacaramanico, compromessa di uno spesso strato di neve. Il 25 gennaio, ancora, i nuovi rilevamenti METEOMONT effettuati direttamente nel campetto di Sant’Eufemia a Maiella, pur confermando il grado “Forte 4”, precisano però che la tendenza è verso la diminuzione del pericolo di valanghe. La nota METEOMONT comunica anche che nel caso della SP 487 che conduce da Sant’Eufemia a Maiella alla SP 70 per Roccacaramanico, il grado di pericolo valanghe si può valutare in “Marcato 3”. Lo stesso giorno, l’esito di un sopralluogo di esperti tecnici previsori inviati dalla Commissione valanghe della Regione indica che in tutta l’area della SP 70 il rischio valanghe è molto basso. Il 26, infine, il Sindaco revoca parzialmente la propria ordinanza del 22, relativamente al solo stato di evacuazione del borgo di Roccacaramanico. Ad oggi, 28 gennaio, nonostante i reiterati tentativi del Sindaco, che si susseguono ormai da una settimana, la Prefettura non autorizza ancora la Provincia ad impiegare i suoi mezzi (disponibili a pochi chilometri dalla zona) per rispristinare la viabilità tra Sant’Eufemia e Roccacaramanico.

Considerazioni

Indipendentemente dal caos generato dalla tragedia di Rigopiano, dalle abbondanti precipitazioni nevose e dalle interruzioni di energia elettrica nelle istituzioni regionali e provinciali preposte a fronteggiare emergenze di protezione civile, questa esperienza ha prodotto i seguenti danni: 1) Cittadini ben attrezzati per abitare in una zona di montagna in tutta sicurezza hanno fatto le spese dell’inefficienza, dell’incapacità e dell’irresponsabilità delle istituzioni preposte a garantire invece l’ordinato svolgersi della loro vita; 2) Gli stessi cittadini sono stati privati delle loro inviolabili libertà al domicilio ed alla libera circolazione (artt. 14 e 16 della Costituzione), comprimibili solo attraverso il bilanciamento con il diritto alla sicurezza (che in questo caso pare proprio non sussistere), con relativi gravi danni morali e psicologici; 3) Agli stessi cittadini è stato impedito di svolgere le loro normali attività di lavoro, con grave danno economico; 4) Questa esperienza scoraggerà altre persone dal “ripopolare” i piccoli borghi di montagna degli Appennini e quelle ivi residenti ad intraprendere attività da svolgere sul posto, in particolare quelle orientate ad un turismo di qualità, in quanto pesantemente penalizzate da politiche miopi e particolaristiche che puntano ad una loro valorizzazione soltanto per quella forma di turismo nota con il termine “mordi e fuggi”. 5) A mancare, inoltre, risulta essere il concetto di sistema, elemento fondamentale per dar luogo ad un’offerta turistica integrata in grado di generare alti livelli di soddisfazione della clientela. Non è possibile, infatti, far a meno della sinergia e cooperazione tra settore pubblico e privato, settori che, solo tramite una collaborazione sistemica potrebbero dar luogo ad un prodotto turistico in grado di migliorare l’indotto economico locale e accrescere la notorietà e la valorizzazione del sito e dell’intero Abruzzo.

I tre abitanti e residenti a Roccacaramanico (Federico Ippoliti, Sarah Gregg, Bruno Petriccione)

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Pescara travolto anche dall’Inter

L'Inter batte 3-0 il Pescara al Meazza grazie ai gol di D'Ambrosio, Joao Mario ed Eder. Con questo successo i nerazzurri scavalcano la Lazio al quarto posto in classifica

Nerazzurri al settimo acuto, mentre il Pescara sprofonda. Dopo un inizio al piccolo trotto, la squadra di Pioli ha messo sotto il Pescara. D'Ambrosio e Joao Mario (entrambi in gran serata) hanno sbloccato la partita, ma l'Inter avrebbe potuto fare piu' gol nel primo tempo. Gagliardini ha confermato di essersi immediatamente integrato ed e' gia' fra i protagonisti in nerazzurro. Il terzo gol nerazzurro di Eder ha chiuso la partita nella ripresa, anche se il Pescara non ha giocato male. A becco asciutto Icardi che punta alla Scarpa d'oro. Il settimo successo consecutivo ha cosi' portato l'Inter in vista della "zona Champions". Da quando e' arrivato Pioli la squadra nerazzurra ha fatto meglio di tutti e questa volata l'ha portata nei quartieri alti della classifica dopo un avvio deludente. Si e' invece allungata la serie poco esaltante del Pescara che, nonostante qualche rinforzo, ha avuto poche possibilita' di migliorare la propria situazione. L'Inter e' attesa adesso dalla Lazio in Coppa Italia e dalla Juve in campionato. Continuera' a vincere ? Pioli aveva schierato Medel e Nagatomo in difesa, con Gagliardini e Brozovic nella diga di mezzo campo e Joao Mario alle spalle di Vieri. Oddo, privo dello squalificato Caprari, aveva recuperato Zampano sulla corsia di destra, era partito con Memushaj, Benali e Bahebeck nel settore avanzato. E aveva fatto esordire Kastanos nel reparto avanzato. L'Inter ha concesso al PESCARA una decina di minuti, nel corso dei quali gli abruzzesi hanno catturato diverse palle a centrocampo, cercando di portarle -senza riuscire a essere pericolosi- nella meta' campo nerazzurra. Poi la squadra di Pioli ha cominciato a giocare, imbastendo una partita molto offensiva che ha messo alle corde l'avversario

Si puo' parlare di una prestazione molto efficace dei nerazzurri che solo raramente hanno concesso qualche contropiede all'avversario (Kastanos), assediato e spesso in difficolta': il cipriota al 22' ha impegnato Handanovic da lontano e sulla respinta del portiere interista, Verre (in offside) ha segnato: gol annullato. Nell'azione successiva, fatalmente, e' andata in vantaggio l'Inter. Dopo una deviazione di Bizzarri a seguito di un tiro di Joao Mario, sull'angolo da sinistra, Brozovic ha messo una palla pericolosa e D'Ambrosio, sbucato da dietro con un tocco di interno destro da due passi ha insaccato. Male in marcatura la difesa del Pescara. La prestazione nerazzurra e' salita di tono e, dopo alcuni tentativi di Gagliardini, Joao Mario e Persic, e' giunto il raddoppio, al 43': bella manovra corale Joao Mario-Icardi-Perisic: il croato da sinistra ha operato un traversone basso e Joao Mario, solo davanti a Bizzarri, ha insaccato da due passi. Insomma, dopo un inizio compassato, l'Inter ha dominato. Il Pescara ha tentato di portarsi in avanti all'inizio della ripresa, ma con scarsi risultati. Ci son piaciuti gli spunti di Zampano, Bruno e Kastanos. Nell'inter D'Ambrosio, Gagliardini e Joao Mario. Bahebeck su punizione ha messo poco sopra la traversa. Il francese poco dopo e' stato stoppato da Handanovic in uscita e Verre si e' visto deviare da buona posizione una palla pericolosa. L'Inter si e' risvegliata con Candreva (tiro da sinistra deviato), ma il Pescara e' cresciuto. Pioli ha sostituito Perisic con Eder. Gli abruzzesi si sono fatti vedere al tiro con Zampano. L'Inter ha controllato la situazione e in contropiede e' andato a segnare il terzo gol al 27': Brozovic ha dato a Icardi sulla destra, Maurito ha cercato Eder in mezzo e palla in rete. Ma forse c'era fuori gioco. Gol comunque concesso. Pioli ha tirato fuori Gabigol al posto di Candreva, mentre Oddo ha fatto entrare Cerri per Bahebeck. Bizzarri ha deviato un tentativo di Gabigol.

INTER (4-2-3-1): Handanovic 6; D'Ambrosio 7 (40' st Santon sv), Medel 6, Miranda 6, Nagatomo 6.5; Gagliardini 6.5, Brozovic 6.5; Candreva 6.5 (31' st Gabriel Barbosa sv), Joao Mario 7, Perisic 7 (26' st Eder 6.5); Icardi 6.5. In panchina: Carrizo, Andreolli, Ranocchia, Murillo, Kondogbia, Banega, Biabiaby, Palacio, Pinamonti. Allenatore: Pioli 7. PESCARA (4-3-3): Bizzarri 6; Zampano 5.5, Stendardo 5 (10' st Crescenzi 5.5), Coda 5, Biraghi 5.5; Benali 6, Bruno 6, Memushaj 5.5; Kastanos 6 (37' st Cubas sv), Bahebeck 6.5 (30' st Cerri sv), Verre 6. In panchina: Fiorillo, Gyomber, Delli Carri, Maloku, Milicevic, Mitrita, Pepe, Muric. Allenatore: Oddo 5. ARBITRO: Calvarese di Teramo 5.5. RETI: 23' pt D'Ambrosio, 43' pt Joao Mario; 28' st Eder. NOTE: serata serena, terreno in condizioni non perfette. Ammoniti: Nagatomo, Biraghi. Angoli: 11-3. Recupero: 1' pt, 3' st.

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“Gravi le affermazioni della Commissione Grandi Rischi”

"Grave e dannosa" perche' "tanto allarme ha determinato nei cittadini e nelle istituzioni" e' stata l'affermazione del presidente della Commissione Grandi Rischi, il fisico Sergio Bertolucci, che sabato, in un sunto della relazione sullo sciame sismico in atto nel Centro Italia pubblicato sul sito della Protezione civile, ha fatto accenno alla possibilita' di nuovi terremoti di magnitudo tra 6-7, creando panico nelle popolazioni. Il vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giovanni Legnini, oggi a margine della inaugurazione dell'anno giudiziario del distretto abruzzese, ha bollato le affermazioni di Bertolucci che ieri, tra l'altro, hanno gia' avuto come primo effetto le dimissioni del vicepresidente Gabriele Scarascia Mugnozza, in polemica proprio con le esternazioni di Bertolucci. "La gestione delle comunicazione delle emergenze e' delicatissima, ha a che fare con il rapporto tra le istituzioni, le autorita' pubbliche e i cittadini, ogni comunicazione deve essere equilibrata, efficace e credibile per i cittadini", ha oggi sottolineato Legnini. L'organo scientifico consultivo della Presidenza del Consiglio e' in questi giorni oggetto di polemiche anche per l'uso, da parte del presidente Bertolucci, dell'espressione "effetto Vajont" per descrivere il rischio in caso di forti scosse nelle zone vicine a una delle dighe del lago artificiale di Campotosto. Legnini ha citato questa circostanza nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario a l'Aquila, in particolare nel passaggio riferito al processo alla Grandi rischi che il 30 marzo 2009, cinque giorni prima della tragica scossa, si riuni' all'Aquila per esaminare lo sciame in atto da mesi.

Tornando all'"effetto Vajont" evocato da Bartolucci, lo scorso 22 gennaio, in tv, il presidente della Grandi rischi - riunitasi due giorni prima, dopo il forte terremoto del 18 - aveva messo in guardia: "nella zona di Campotosto c'e' il secondo bacino piu' grande d'Europa con tre dighe, una delle quali su una faglia che si e' parzialmente riattivata e ci possono essere movimenti importanti di suolo che cascano nel lago, per dirla semplice e' 'l'effetto Vajont'". Un richiamo - quello alla tragedia del 9 ottobre 1963, con 1.917 vittime, causata da una frana precipitata nel bacino facendolo traboccare - che suscito' subito stupore e paura. A stretto giro lo scienziato preciso' che "non c'e' un pericolo imminente di un 'effetto Vajont': da tempo la diga di Campotosto viene studiata dalla Protezione Civile in collaborazione con l'Enel e con tutti gli organismi deputati". E proprio l'Enel, che gestisce la struttura, a sua volta ha rassicurato. In campo e' sceso anche il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio che ha convocato un vertice con tutti i soggetti interessati: il responso e' che dai controlli effettuati non sono emerse criticita' per le dighe del Centro Italia. Bertolucci a piu' riprese ha spiegato di essersi espresso male o di essere stato travisato e due giorni fa, sul sito della Protezione civile, ha pubblicato una lettera in cui si e' assunto la responsabilita' del pasticcio provocato ed ha espresso "rammarico per avere involontariamente contribuito ad aggravare lo stato di ansia delle popolazioni gia' cosi' duramente colpite". Ma sulla polemica non e' stata scritta ancora la parola fine

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Taglio dei tribunali, Chiavaroli: valuteremo le istanze dell’Abruzzo

"Ho assunto l'impegno come governo, come parlamentare abruzzese lo faccio da tempo, a valutare con grande attenzione le istanze di proroga dell'attuazione della riforma della giustizia, che ci vengono dal territorio abruzzese e che potremmo inserire gia' nel milleproroghe". Cosi' il sottosegretario alla giustizia, la senatrice pescarese Federica Chiavaroli, a margine della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario del distretto abruzzese che si e' svolto all'Aquila, affrontando il tema della riforma degli uffici giudiziari che in Abruzzo nel 2018 porterebbe al taglio di 4 tribunali su 8. "Il governo deve impegnarsi a dare luogo a queste richieste relative alla organizzazione degli uffici giudiziari abruzzesi. Sono state dette parole importanti, sono convinta arriveremo a rivedere la decisione per garantire all'Abruzzo una efficiente erogazione del servizio giustizia e anche una erogazione prossima alle comunità"."Tra i temi piu' caldi del settore giustizia in Abruzzo c'e' il rinnovo della convenzione per i tirocinanti degli uffici giudiziari, in tal senso ho preso l'impegno a firmare la convenzione nei prossimi giorni" ha aggiunto il sottosegretario alla Giustizia, la senatrice pescarese Federica Chiavaroli. "Finalmente gli uffici potranno tornare alla normalita' grazie all'impegno economico della Regione Abruzzo teso a finanziare i tirocini - ha proseguito il componente del governo. In riferimento alla inaugurazione, Chiavaroli ha sottolineato che "e' stata una cerimonia bella, dedicata innanzitutto alle vittime di queste tragedie, c'e' stato l'impegno da parte di tutti per dare, in questa regione, un senso alla parola futuro. Abbiamo poi affrontato poi tutti i temi della giustizia in particolare quelli che interessano questo distretto"

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Elicottero del 118 caduto, folla ai funerali a L’Aquila

"Si avverte un dolore forte e pervasivo nel cuore dei parenti e della comunita'. Una sofferenza cosi' alta provoca un blocco espressivo, la si avverte ma non riesce a dirla, ci si esprime piu' con i gesti e le parole vengono difficili. Una serie di eventi traumatici si e' abbattuta sul nostro territorio e sulla nostra gente. Una domanda ci raschia l'anima, perche'? Perche' ora? Perche' cosi'? Perche' ora? Interrogativi che vanno rispettati lasciandoli risuonare nel silenzio dell'anima senza risposte banali e fuorvianti non esistono anestetici capaci di sopirli. Occorre sostare con fede davanti al mistero lasciando che sia Dio e lui solo a dare la risposta". Cosi' l'arcivescovo Giuseppe Petrocchi nell'omelia al funerale di 4 delle 6 vittime dell'incidente che ha coinvolto un elicottero del 118. "La morte rappresenta un distacco doloroso ma anche un approdo nella parte celeste. Questi fratelli sono sicuro che hanno gia' ottenuto il passaporto per il Paradiso. Non sono vissuti invano perche' di quello che hanno fatto in vita nulla sara' perduto. Il loro sacrificio non e' muto ma parla anzi alza forte la sua voce". 

'Specialmente in questi giorni crocifissi Dio parla abruzzese. Ho sentito la sua voce in dialetto e in toni commossi quando ho sentito le voci degli anziani e delle popolazioni stremate dei nostri paesi. Mai questa terra si e' piegata ha sempre trovato la forza di rialzarsi e ricostruire il proprio futuro. Ora le nostre comunita' hanno bisogno di respirare speranza percio' servono leggi lungimiranti e stanziamenti economici adeguati dando segnali di prossimita' duratura e non solo assistenza durante l'emergenza. Urgono tempistiche rapide e massima cura perche' complessita' non diventi complicazione, la pluralita' non diventi groviglio. E' al loro che dobbiamo questa attenzione''. Cosi' l'arcivescovo Petrocchi lanciando un appello alle istituzioni nel corso della sua omelia.

Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha partecipato nella chiesa di San Bernardino in piazza d'Armi a L'Aquila ai funerali.

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Legnini: è uno dei momenti piu’ gravi per l’Abruzzo

''Quello attuale e' uno dei momenti piu' gravi attraversati dalla storia di questa nostra regione. Di cio' sono consapevoli i piu' alti rappresentanti delle istituzioni repubblicane". Cosi' il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini intervenendo all'Aquila all'inaugurazione dell'anno giudiziario del distretto abruzzese.

"Esprimiamo gratitudine - ha spiegato ancora Legnini, che ha origini abruzzesi - al presidente Mattarella che proprio ieri qui all'Aquila ha voluto testimoniare la sua vicinanza e la sua partecipazione al dolore delle famiglie. Ringrazio il presidente Canzio anche per lo straordinario lavoro che sta assicurando con la sua guida autorevole e salda della suprema corte e il presidente Schiro' che immediatamente hanno inteso aderire partecipando a questa giornata densa di significati". Legnini ha spiegato di aver deciso "solo tre giorni fa di partecipare all'inaugurazione revocando la precedente decisione di prendere parte alla cerimonia presso il distretto di Firenze" per partecipare "al dolore al cordoglio dei famigliari delle vittime delle terribili sciagure di Rigopiano, di Campo Felice e degli altri comuni colpiti dagli eventi catastrofici degli ultimi giorni".

 

 "Una nuova consapevolezza deve indurci a ritenere che e' necessario, come in occasione del terremoto dell'Aquila del 2009 e come sta accadendo oggi, unire gli sforzi e profondere le energie di tutti per determinare le condizioni di un nuovo slancio". Cosi' il Vice Presidente del Csm, Giovanni Legnini. Per Legnini occorre "trarre nuova forza ed energia proprio dall'eccezionalita' e gravita' di quanto e' accaduto alla nostra terra". Per mettere in pratica "una stagione di risanamento e nuovo sviluppo, capace di assicurare all'Abruzzo, e soprattutto ai suoi giovani, un futuro di speranza e di ripresa". "Occorre dunque un nuovo patto che faccia leva su chi ha responsabilita' di governo e chi siede sui banchi dell'opposizione e ci consenta di ottenere adeguati strumenti normativi e risorse straordinarie, ma anche di suscitare lo spirito necessario per la ricostruzione materiale e morale della nostra regione"

 

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Montereale, 52enne stroncato da infarto nella roulotte

Freddo polare e lo stress hanno determinato il decesso per infarto di un uomo di 52 anni di Montereale, Bruno Anzuini, dipendente del Comune che dallo scorso 18 gennaio, inizio della sequenza sismica che sta interessando l'Aquilano, aveva deciso di dormire con la propria famiglia in una roulotte parcheggiata in una piazzola davanti alla sua abitazione, nella frazione Ville di Fano. La scorsa notte la temperatura aveva toccato i -17 gradi.

L'uomo, che condivideva la roulotte con la moglie, la figlia di 12 anni e la suocera, ha accusato un malore intorno all'una di notte. E' stata la moglie ad avvertire i soccorsi. E' giunta subito un'ambulanza per trasportarlo all'ospedale de L'Aquila, ma nonostante medico e infermiere abbiano tentato di rianimarlo Anzuini e' arrivato morto nel nosocomio del capoluogo. L'uomo, conosciuto in Paese, lavorava come operatore ecologico e contribuiva, in questi giorni di maltempo, a tenere pulito il Paese dalla neve accumulata sulle strade e sui marciapiedi. Per il sindaco Massimiliano Giorgi, Bruno "e' una vittima del terremoto". Montereale - epicentro del terremoto - ormai e' un paese praticamente

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Hotel Rigopiano, le indagini vanno avanti

A dieci giorni esatti dalla valanga che ha travolto l' albergo di Farindola, Pescara ha tributato l'ultimo saluto a Roberto Del Rosso, 53 anni, proprietario dell'hotel. Nella chiesa di San Cetteo, in prima fila, la moglie Emira e i due figli di 8 e 15 anni. Tra i tanti volti noti il sindaco Marco Alessandrini e il sottosegretario alla Giustizia Federica Chiavaroli. "Non pensavamo che Roberto - ha detto il sacerdote che ha officiato il rito - ci potesse lasciare in un modo cosi' terribile, inaspettato, folgorante". A Farindola, tanta gente si e' stretta invece attorno alla famiglia di Marinella Colangeli, 30 anni, responsabile della Spa dell'hotel. Ad Archi una folla sterminata ha reso omaggio a Ilaria Di Biase, 22 anni. All'uscita del feretro sono stati liberati in aria palloncini rosa e bianchi.

A Silvi sono arrivati due pullman da Valva, la citta' di cui era originario Stefano Feniello, 28 anni, in vacanza all'Hotel Rigopiano insieme alla fidanzata Francesca Bronzi, sopravvissuta alla tragedia e presente per un ultimo saluto. A Castignano commozione e applausi per altre due vittime: Marco Vagnarelli, 44 anni e Paola Tommassini, 46 anni. A Pioraco l'addio a Emanuele Bonifazi, 31 anni, receptionist dell'hotel. Nel frattempo proseguono le indagini della Procura di Pescara, coordinate dall'aggiunto Cristina Tedeschini che ha aperto un fascicolo contro ignoti per disastro colposo e omicidio plurimo colposo. Gli inquirenti hanno acquisito un sms che un operaio della Provincia di Pescara ha inviato ad un suo superiore due ore e mezza prima della valanga, per comunicare che c'erano "due turbine dell'Anas disponibili a Penne". Il cantoniere aveva notato una turbina Anas ferma ai bordi della statale 81: da successivi riscontri sembra che l'operatore della turbina si sia fermato a prendere un caffe', dopo 8 ore di lavoro continuato, e che alle 19,34, dopo l'allarme sull'hotel Rigopiano, un altro operatore Anas sia stato allertato.

Intanto, sulla base dei rilievi compiuti da inquirenti e soccorritori, e' emerso che non una ma tante valanghe sono precipitate dai bordi del crinale verso valle, nella zona di Rigopiano, dove 70 uomini dei Vigili del fuoco sono ancora al lavoro per mettere in sicurezza la zona. 

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