Attimi di paura al centro commerciale Centauro di Chieti dove tre persone con il volto coperto e armati di pistola hanno fatto irruzione nella gioielleria Sarni Oro e con una mazza hanno infranto le vetrine nelle quali erano esposti gioielli e prezioni. Da una prima ricostruzione la rapina e' stata tempestiva: dopo pochi minuti i banditi erano gia' fuori dalla gioielleria trascinandosi sulle spalle i sacchi con la refurtiva e, arma in pugno, si sono fatti largo tra le persone che affollavano in quel momento i negozi del centro commerciale. La fuga e' avvenuta a bordo di un'auto guidata da un quarto complice. Sull'accaduto indaga la polizia intervenuta con le volanti e gli esperti della squadra mobile e della scientifica
Leggi Tutto »Diritto allo studio per gli studenti disabili, la Giunta Maragno stanzia altri 25.000 euro
Verrà implementata di circa 25.000 euro la somma necessaria a garantire i servizi di assistenza scolastica, di trasporto di studenti disabili delle scuole superiori e di assistenza agli ipovedenti, portando così la spesa complessiva per il 2018 a 107.000 euro. E’ quanto deciso dalla Giunta guidata dal sindaco Francesco Maragno.
«Abbiamo deliberato - spiega l’assessore alle politiche per la disabilità Ottavio De Martinis – di incrementare tali somme perché reputiamo fondamentale continuare a garantire servizi di assistenza che, per chi ne necessita, sono di importanza primaria. Il diritto allo studio degli studenti delle scuole superiori è sancito dalla nostra Costituzione. Ogni ostacolo che può frapporsi contro la garanzia di tale diritto va assolutamente eliminato. Proseguiremo a sostenere questi giovani, la cui vita li ha messi di fronte a importanti difficoltà, affiancandoli e aiutandoli in quello che è un loro diritto primario». L’Amministrazione comunale, ai fini di non interrompere l’erogazione di tali servizi ha quindi deciso trasferire all’Azienda Speciale ulteriori somme, che vanno ad aggiungersi agli 82.000 euro già stanziati in precedenza.
«Abbiamo contestualmente preso una decisione importante - dice ancora De Martinis - ossia di porre davanti alle proprie responsabilità chi ha l’effettivo onere di coprire tali costi. Auspichiamo che la Regione, che ha il dovere di finanziare questi interventi, provveda, altrimenti tuteleremo gli interessi di tutti coloro che ne hanno diritto anche in sede legale».
Secondo quanto disposto dalle norme, tali tipologie di assistenza, che per la città di Montesilvano, nel 2018 riguardano 28 ragazzi, devono essere coperte e garantite dalla Regione Abruzzo. La Regione però, nonostante anche le sentenze del Tar e della Corte Costituzionale, di fatto non ha mai pagato tali somme.
Leggi Tutto »Rapina in villa a Lanciano, i tre romeni fermati confessano
Hanno confessato di aver partecipato alla rapina i tre romeni fermati da polizia e carabinieri dopo aver assaltato, domenica scorsa, la villa di Lanciano dei coniugi Martelli. A rivelarlo, al termine dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip Massimo Canosa, e' stato l'avvocato Domenico Russo, difensore di Costantin Aurel Turlica, 22 anni, il fratello Ion Cosmin Turlica 20enne e il loro cugino Aurel Ruset di 255 anni. I tre avrebbero specificato il ruolo avuto nell'assalto, sottolineando pero' che e' stata un'altra persona a tagliare l'orecchio di Niva Bazzan. Il legale non ha fornito altri dettagli.
"L'atto vile e violento sul quale abbiamo indagato in settimana rappresenta quello che San Michele esprime: la vittoria del bene sul male". Lo ha detto il questore di Chieti, Ruggiero Borzacchiello, riferendosi alla rapina avvenuta domenica scorsa a Lanciano ai danni dei coniugi Martelli, per la quale sono stati fermati quattro giovani romeni. Il questore ha preso la parola a Chieti, nella chiesa di Sant'Antonio Abate, durante la messa celebrata per San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato. "Ringrazio gli uomini e le donne della Polizia e i miei colleghi - ha proseguito Borzacchiello -. Abbiamo dato prova di quello che possiamo esprimere quando si e' chiamati ad affrontare dei problemi che vanno oltre la quotidianita'. Al dottor Martelli avevo detto che avremmo fatto non il possibile ma l'impossibile per arrivare alla soluzione del caso".
Leggi Tutto »Crollo discarica di Teramo, tutti assolti
Nessun colpevole per il crollo della discarica La Torre. A stabilirlo, a distanza di dodici anni, la Corte d'appello dell'Aquila, che questo pomeriggio ha confermato l'assoluzione per l'ex sindaco di Teramo Gianni Chiodi, per il dirigente del settore rifiuti della Regione Abruzzo Franco Gerardini e per l'ex dirigente Massimo Di Giacinto e annullato la condanna in primo grado dell'ex assessore all'ambiente della giunta Chiodi, Berardo Rabuffo e dell'ex dirigente comunale Nicola D'Antonio. Tutti e cinque gli imputati sono stati assolti con la formula "perché il fatto non sussiste". A ricorrere in appello erano stati sia Rabbuffo che D'Antonio, che avevano impugnato la condanna ad un anno e quattro mesi, pena sospesa, che gli era stata inflitta in primo grado, sia la Procura di Teramo che aveva impugnato l'assoluzione di Chiodi, Gerardini e Di Giacinto. Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Guglielmo Marconi, Giovanni Moretti, Enrico Mazzarelli, Mauro Di Dalmazio e Francesco Mastromauro
Leggi Tutto »Incidente sul Gran Sasso, escursionista scivola e muore
Un'escursionista di 60 anni, dipendente dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, e' morta nella tarda mattinata in Abruzzo, mentre con un gruppo di altri appassionati della montagna stava compiendo una escursione sul Pizzo Cefalone, (2.533 metri) la cima piu' alta della dorsale occidentale del Gran Sasso d'Italia. Sul posto e' arrivato subito l'elicottero del 118 con personale del soccorso alpino del Cnsas, ma per la donna non c'e' stato nulla da fare. La donna è precipitata per oltre un centinaio di metri mentre si trovava con altri escursionisti romani. Secondo le testimonianze di altri escursionisti che si trovavano con lei, la donna avrebbe messo un piede in fallo e perso l'equilibrio per poi precipitare a valle. La salma e' stata trasferita all'obitorio dell'ospedale 'San Salvatore' dell'Aquila, a disposizione dell'autorita' giudiziaria.
Leggi Tutto »L’Aquila, robot per chirurgia addominale per i tumori
Un robot nella chirurgia addominale innalza ulteriormente il livello della qualità all'ospedale di L'Aquila: incisioni minuscole, tagli di estrema precisione, ecografie intraoperatorie per cogliere anche quelle piccolissime metastasi che 'sfuggono' agli esami preliminari per la cura dei tumori su fegato, milza, vie biliari e colon retto con tempi di degenza molti ridotti. L'innovativa tecnologia, approdata all'Aquila un anno fa con l'arrivo del robot da Vinci, inizialmente utilizzato dall'urologia, sta dando ottimi risultati anche nella chirurgia addominale, per la quale, in pochi mesi, sono stati già effettuati diversi interventi, alcuni dei quali su pazienti provenienti da altre Regioni come Lazio e Molise.
Il braccio chirurgico del robot, "su cui la Asl ha investito per alzare la soglia delle prestazioni e tracciare nuovi orizzonti nella chirurgia del presidio aquilano", - si legge in una nota - consente al chirurgo di usare il bisturi con eccezionale precisione, grazie a un campo visivo enormemente ingrandito. "L'impiego del robot anche alla chirurgia addominale", spiega il manager della Asl, Rinaldo Tordera, "si sta rivelando estremamente efficace sia per l'elevata qualità delle prestazioni sia per la capacità di attrarre utenza da altri territori. Avere una risorsa come il robot significa essere competitivi e investire anche nella formazione di giovani chirurghi". Le operazioni ad alto tasso di difficoltà riguardano resezioni del fegato e, in alcuni casi, anche di tipo combinato fegato-colonretto, compiute sempre con tecniche mininvasive. Questo tipo di chirurgia, praticata al San Salvatore e diretta dal dottor Roberto Vicentini, consente di identificare metastasi di piccolissime dimensioni che potrebbero sfuggire agli esami pre-operatori. Con le modalità chirurgiche praticate, inoltre, viene controllata la vascolarizzazione prima e dopo l'anastomosi intestinale (ripristino della comunicazione dei vasi dopo il taglio chirurgico), migliorando così il risultato oncologico, riducendo il rischio di complicanze e favorendo una rapida riabilitazione.
Leggi Tutto »L’Aquila, nuova tecnica per le operazioni oculistiche al San Salvatore
Un'avanzata tecnica che permette di sostituire solo gli strati malati dell'occhio lasciando inalterati gli altri tessuti: è la chirurgia lamellare dei trapianti che l'ospedale di L'Aquila ha introdotto negli ultimi giorni. Si tratta di una importante evoluzione della procedura chirurgica oculare, utilizzata con successo in due trapianti, grazie alle nuove modalità adottate nel laboratorio della Banca degli occhi del San Salvatore che, tra l'altro, proprio nei giorni scorsi ha ottenuto la riconferma della certificazione del sistema qualità in base alle nuove norme Iso 9001:2015. Le nuove procedure nel trapianto e l'attestazione di qualità coincidono col potenziamento delle apparecchiature e con la nuova collocazione logistica del reparto di oculistica di L'Aquila che da un paio di mesi si è spostato nell'edificio L 2 dell'ospedale, dotato di 3 sale operatorie, di nuovi ambulatori e confortevoli sale d'attesa. L'unità operativa Banca degli occhi-microchirurgia oculare, diretta da Germano Genitti, è organizzata in due settori: la tissue banking e l'attività clinica/ambulatoriale e chirurgica. Il settore clinico e chirurgico opera invece nell'oculistica ospedaliera e assicura oltre 10mila prestazioni ambulatoriali e 2mila interventi chirurgici l'anno tra cataratte, glaucomi, distacchi di retina, chirurgia vitreo retinica, trapianti e iniezioni di anti Vegf per maculopatie. Banca degli occhi e microchirurgia ospedaliera lavorano in stretta sinergia. Tra le novità relative alla dotazione strumentale c'è l'utilizzo di 4 nuove poltrone chirurgiche che consentono di evitare al paziente spostamenti controproducenti e di ottimizzare i tempi dell'attività di microchirurgia oculare. Nell'ambito dell'azione di potenziamento delle nuove apparecchiature, inoltre, sono stati acquistati 2 microscopi operatori con Oct di ultima generazione (per esami diagnostici di retina e cornea). Con il trasferimento all'edificio L 2 l'unità operativa può ora contare su 3 sale operatorie (invece dell'unica disponibile nella precedente ubicazione) per complessivi 500 metri quadrati. "Nuovi spazi operativi, macchinari moderni, nuove tecniche nel trapianto e conferma della certificazione di qualità", spiega Genitti, "rappresentano un impulso decisivo per la nostra équipe al fine di migliorare ancora il livello delle prestazioni ambulatoriali e di chirurgia oftalmologica"
Leggi Tutto »Montesilvano, arrestato dopo essersi appartato con una prostituta
Si era appartato con una prostituta prima di rapinarla e ferirla con un taglierino, dandosi poi alla fuga. Al termine delle indagini del caso, il responsabile dell'episodio, avvenuto a Montesilvano lo scorso 3 settembre, è stato individuato: si tratta di un uomo di 41 anni, nei cui confronti i Carabinieri della locale Compagnia hanno eseguito un ordine di carcerazione. La notte dello scorso 3 settembre i due, in via Aldo Moro, si erano appartati. Poi l'uomo aveva rubato borsetta, documenti e soldi alla ragazza. A quel punto era nata una colluttazione e lui aveva anche ferito la donna alla mano con un taglierino, per poi darsi alla fuga. I militari dell'Arma della locale Compagnia hanno quindi avviato le indagini, che hanno portato al provvedimento eseguito oggi.
Leggi Tutto »Donna trovata morta a Pescara, indagati 2 romeni
La morte di una donna 33enne di Pescara, inizialmente considerata un suicidio, si è trasformata in un'inchiesta per omicidio, a distanza di un anno, grazie alle meticolose indagini della polizia ferroviaria, la conseguenza di uno stupro e di un mix micidiale di alcol e farmaci: la svolta nell'inchiesta, come riporta il quotidiano abruzzese 'Il Centro', è l'individuazione di due romeni come i responsabili dell'accaduto, indagati per omicidio volontario, violenza sessuale e abbandono di persona incapace. La donna, che assumeva farmaci per problemi psichici, spesso si allontanava da casa per poi essere rintracciata dalla sorella che le faceva da tutore: accadde questo anche la sera del 30 agosto 2017, ma la polizia non riuscì a ritrovarla.
Il suo corpo, seminudo e avvolto in una coperta, venne notato sotto al tunnel della stazione ferroviaria da due persone che avvertirono polizia e 118. Qualcuno dei testimoni, senzatetto che frequentano la zona, aveva sostenuto di avere visto la donna ingerire delle pasticche, facendo propendere gli investigatori per l'ipotesi di un suicidio, ma il risultato dell'autopsia ribaltò il quadro: venne accertata la violenza sessuale e l'assunzione di alcol, che combinato con i farmaci che la donna assumeva, ne ha provocato la morte.
Le successive indagini della polizia ferroviaria hanno portato alla fine all'individuazione di due romeni ritenuti come i responsabili della morte della donna.
Leggi Tutto »Acqua del Gran Sasso, indagati i vertici dell’Infn e di Strada Parchi
Ad un anno dall'avvio dell'inchiesta sull'acqua del Gran Sasso, in seguito agli sversamenti di sostanze inquinanti che si sarebbero registrate nel tempo, la Procura di Teramo ha concluso le indagini, iscrivendo nel registro degli indagati 10 persone tra vertici dell'Infn, Strada dei Parchi e Ruzzo Reti, tutte accusate di inquinamento ambientale. Ad essere raggiunti dall'avviso di garanzia il presidente dell'Infn Fernando Ferroni, il direttore dei Laboratori Stefano Ragazzi, il responsabile del servizio ambiente dei Laboratori Raffaele Adinolfi Falcone, il responsabile della divisione tecnica dei Laboratori Dino Franciotti, il presidente di Strada dei Parchi Lelio Scopa, l'amministratore delegato di Strada dei Parchi Cesare Ramadori, il direttore generale di Strada dei Parchi Igino Lai, il presidente della Ruzzo Reti Antonio Forlini, il responsabile dell'Unità operativa di esercizio della Ruzzo reti Ezio Napolitani e il responsabile del servizio acquedotto della Ruzzo Reti Maurizio Faragalli.
Si legge nel capo di imputazione, "ciascuno tenendo nei rispettivi ambiti di competenza le condotte colpose di seguito specificate, abusivamente cagionavano o non impedivano ed, in ogni caso contribuivano a cagionare o a non impedire un permanente pericolo di inquinamento ambientale e, segnatamente, il pericolo di compromissione o deterioramento significativo e misurabile delle acque sotterranee del massiccio del Gran Sasso". In particolare la Procura contesta ai vertici dell'Infn di aver mantenuto in esercizio i Laboratori senza aver verificato se vi fosse "un adeguato isolamento idraulico delle opere di captazione e convogliamento delle acque destinate ad uso idropotabile ricadenti nella struttura rispetto alle limitrofe potenziali fonti di contaminazione" e quindi senza attuare le misure "atte a scongiurare il rischio di contaminazione delle acque sotterranee", così come di aver omesso di adottare "le misure necessarie per l'allontanamento della zona di rispetto delle sostanze pericolose detenute ed utilizzate nelle attività dei laboratori"
Nell'ambito dell'inchiesta della Procura di Teramo su un permanente pericolo di inquinamento delle acquee sotterranee del Gran Sasso, a causa di presunte interferenze tra i Laboratori, l'autostrada e la falda acquifera, è stato disposto anche il sequestro delle opere di captazione delle acque destinate all'immissione in acquedotto situate in corrispondenza dei Laboratori. A firmare il provvedimento, chiesto dalla Procura di Teramo , il gip Roberto Veneziano, con il sequestro operato dal Noe. Per il gip infatti, come si legge nel provvedimento, "l'inibizione d'uso delle captazioni idropotabili interne ai laboratori comporterebbe una notevole riduzione del rischio di contaminazione diretta delle acque destinate al consumo umano ad opera delle sostanze inquinanti utilizzate" nei laboratori stessi. Nello stesso provvedimento il gip sottolinea come residuerebbe, "in assenza di una completa impermeabilizzazione delle superfici dei laboratori e di un adeguato isolamento delle relative condutture di scarico, il rischio di contaminazione sempre ad opera delle sostanze inquinanti impiegate nelle attività" dei laboratori della falda acquifera "che alimenta il sistema acquedottistico attraverso le captazioni poste al di sotto della pavimentazione autostradale". Di conseguenza, proprio per limitare qualsiasi rischio, per il gip "appare necessario - fintantoché non sarà completata l'impermeabilizzazione delle superfici dei laboratori e messe in sicurezza le relative condutture di scarico - limitare quanto più possibile l'utilizzo, e comunque la detenzione nei locali sotterranei dei Laboratori di sostanze contaminanti nonché garantire un monitoraggio continuo delle acque a scarico"
Leggi Tutto »