Cronaca

Donna morta in ospedale Pescara, tre medici a giudizio 

Rinviati a giudizio i tre medici accusati di omicidio colposo per la morte di Elvira Ferri, la donna di 57 anni, deceduta il 12 febbraio 2014, nel reparto di Medicina 2 al settimo piano dell'ospedale di Pescara. Il dispositivo del gip del tribunale di Pescara, Elio Bongrazio, e' stato letto oggi pomeriggio alle 15.30, davanti al pm Anna Benigni, che sostituiva Gennaro Varone, e agli avvocati delle difese. Il 19 aprile prossimo, dunque, davanti al tribunale monocratico presieduto dal giudice Francesco Marino, compariranno in veste di imputati il primario dirigente del reparto, il medico che prese in carico il caso della donna e il medico che prese in carico il caso della paziente l'11 febbraio del 2014 ed esamino' i primi due referti.

Il gip ha inoltre rinviato al pm gli atti contenenti le risultanze delle consulenze tecniche dei periti, nelle quali sono state evidenziate "concause relative al decesso della signora Ferri, attribuibili alla diminuzione della portata di ossigeno al letto 8 della stanza 12", dove appunto si trovava la donna di 57 anni. In particolare i consulenti del gip Vittorio Fineschi e Mario Giosue' Blazanelli, nella loro relazione avevano evidenziato che "non puo' tacersi, per quanto di competenza, ferme restando le criticita' di condotta dei sanitari coinvolti, che la disfunzione degli impianti di ossigenazione sia stata causa del decesso della paziente, aggravandone in modo fatale la condizione, gia' precaria, di insufficienza respiratoria, favorendo direttamente, di conseguenza, l'innesco delle aritmie ventricolari responsabili dell'insorgenza dell'arresto cardiaco". 

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Falsa positività alla cannabis, le controanalisi scagionano l’automobilista 

Esame tricologico, colloquio psicologico al Sert con tanto di test psicoattitudinale, sospensione cautelare della patente e possibilita' di vedersi coinvolta in una causa penale. Il tutto per un errore in sede di accertamento farmatossicologico a seguito di un esame di routine dopo un incidente stradale. Il 7 luglio scorso, S.S., 38 anni, fa un incidente in autostrada all'altezza del casello di Atri-Pineto. L'auto e' semidistrutta, ma dal tamponamento si registrano solo feriti lievi, tra cui la stessa signora, residente all'Aquila, e i suoi due figli, trasportati comunque in ambulanza all'ospedale di Pescara. Li' la 38enne si sottopone all'esame di routine, per l' accertamento delle condizioni psicofisiche alla guida. L'alcol test risulta negativo, mentre l'esame delle urine rivela una falsa positivita' ai cannabinoidi. Ma le analisi di secondo livello, rilasciate dal laboratorio farmatossicologico del Santo Spirito, accertano la totale negativita' all'uso di droghe. Il falso positivo puo' essere possibile, come accertato dai legali della donna, in virtu' dell'interazione con una sostanza qualsiasi (anche un the alle erbe o un farmaco per lo stomaco) con gli agenti utilizzati per gli esami. Intanto, pero', la Procura, sulla base delle prime analisi, ha aperto un fascicolo segnalando l'ipotesi di reato ai sensi dell' articolo 187 (guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti) e la Prefettura di Teramo ha emesso un provvedimento amministrativo di sospensione cautelare della patente, notificato il 25 agosto. "Se l'incidente avesse fatto registrare delle vittime o delle lesioni gravi, mi sarei ritrovata coinvolta in una procedura relativa al reato di omicidio stradale, pur avendo in mano le carte che dimostrano il fatto di non aver fatto uso di stupefacenti", spiega la signora, assistita dall'avvocato Umberto Pilolli (foro dell'Aquila), pronta a presentare opposizione al provvedimento al giudice di Pace di Atri.

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Terremoto nella Marsica, slitta per precauzione l’apertura delle scuole

Molta paura nell'Aquilano, soprattutto per gli abitanti di Scurcola Marsicana e dei comuni della Marsica, a seguito della scossa di terremoto di magnitudo 3.7 (aggiornata al ribasso dopo un primo dato che la dava al 3.9) delle 21:58 di ieri. Al momento non si sono registrati danni a cose o a persone. Per precauzione alcuni abitanti sono scesi in strada. Qualcuno ha anche deciso di trascorrere la notte fuori casa. Molte sono state le telefonate registrate dal centralino dei Vigili del fuoco che tengono la situazione sotto controllo. E per precauzione in alcuni comuni, come Avezzano, Tagliacozzo e la stessa Scurcola Marsicana, zona dell'epicentro, le scuole oggi restano chiuse. In questi comuni slittera' quindi il primo giorno del nuovo anno scolastico. Intanto dall'Istituto di geofisica e vulcanologia (Ingv) fanno sapere che si tratta dell' "attivazione di una nuova struttura".

I comuni piu' vicini all'epicentro sono Scurcola Marsicana a 3 km, Magliano de' Marsi a 4 e Tagliacozzo a 6. La scossa e' stata avvertita all'Aquila ma anche nel Reatino, in alcune periferie di Roma e del suo circondario. Parla di situazione "regolare in paese" il sindaco di Scurcola Marsicana, Maria Olimpia Morgante. "Per motivi precauzionali abbiamo deciso di posticipare l'apertura delle scuole, la cui agibilita' e' stata verificata nei giorni scorsi", afferma il sindaco sottolineando che "le scuole sono sicure perche' sono di nuova costruzione". Ad Avezzano, il sindaco, Gabriele De Angelis, su Facebook comunica di aver firmato un'ordinanza "a scopo precauzionale, per la sospensione delle attivita' didattiche delle scuole di ogni ordine e grado per lunedi' 11 settembre, al fine di poter effettuare una immediata verifica degli edifici". Stessa decisione e' stata presa dal sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, "sentiti i tecnici comunali e la dirigente scolastica al solo scopo di permettere un'agevole ricognizione delle strutture". 

Come ad Avezzano, tutti gi edifici scolastici restano chiusi, oggi lunedi' 11 settembre, anche a Tagliacozzo, comune a 6 km dall'epicentro della scossa di 3.9 registrata nel territorio di Scurcola Marsicana. Lo comunica il sindaco di Tagliacozzo, Vincenzo Giovagnorio, "sentiti i tecnici comunali e la Dirigente scolastica al solo scopo di permettere un'agevole ricognizione delle strutture".

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Oltre 200 incendi in Abruzzo in otto mesi

Oltre 200 incendi in Abruzzo negli otto mesi di quest'anno e una superficie di terreni interessati di 46 volte superiore a quella del 2016. Il WWF ha presentato alla Regione Abruzzo l'elaborazione dei dati sugli incendi 2017. Interessati in tutto 136 Comuni su 305 con rischi ambientali e per la salute dei cittadini. Nell'anno che stiamo vivendo in otto mesi (dal 1 gennaio al 31 agosto) sono scoppiati in Abruzzo oltre 210 incendi. L'anno scorso in dodici mesi erano stati 89. In media 7,4 roghi al mese nel 2016, addirittura 26 nel 2017. Quest'anno, sino alla fine del mese da poco concluso, la superficie boschiva devastata dalle fiamme è stata di circa 4000 ettari. Vale a dire una superficie 46 volte più grande di quella interessata nei dodici mesi del 2016 (87 ettari - fonte ex Corpo Forestale dello Stato, dato pubblicato sul sito della Regione Abruzzo). Una situazione tremenda che il WWF ha sintetizzato, grazie al certosino lavoro del presidente del WWF Abruzzo Montano Walter Delle Coste, con una animazione al computer.

I circa 4000 ettari di bosco bruciati erano parte dei 6000 ettari complessivamente devastati: sono andati infatti in fumo anche praterie e habitat di pregio di rilievo europeo. Le fiamme del resto hanno imperversato per giorni nel Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga (Campo Imperatore), ancora più a lungo nel Parco Nazionale della Majella (monte Morrone), hanno interessato il Parco Regionale Sirente Velino e hanno lambito il Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise.

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Nuovi focolai sul Monte Morrone

Riprende vigore l'incendio sul Morrone: a seguito del forte vento che spirava forte nel primo pomeriggio, due focolai - uno nei pressi di Roccacasale (L'AQUILA) e l'altro vicino al Colle delle Vacche di Pratola Peligna, si sono riaccesi facendo scattare una nuova emergenza. Sul posto sono gia' all'opera due squadre dei Vigili del Fuoco, un elicottero e un canadair. "Purtroppo a causa del forte vento, in zona Valle Silvana - Contrada Orsa, una fumaiola ha ripreso vigore diventando un incendio allo stato di dimensioni contenute", afferma il sindaco di Pratola Peligna Antonella Di Nino, subito accorsa in montagna per verificare la situazione. "Sono sul posto con il Dos e si sono attivate due squadre di vigili del fuoco con i carabinieri forestali gia' in loco dalle prime ore del pomeriggio. Al momento un elicottero dei vigili del fuoco ha provveduto ad effettuare i primi lanci ed il primo e' stato effettuato anche dal Canadair. Stiamo chiedendo ulteriori rinforzi, per evitare un nuovo propagarsi delle fiamme"

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Incendio alla riserva Dannunziana a Pescara, sopralluogo per verificare i danni

Sopralluogo nella Riserva dannunziana di Pescara per una stima dei danni causati dall' incendio divampato ieri sera. Sul posto l'assessore comunale alla Riserva, Paola Marchegiani, il dirigente e il responsabile del Servizio Verde Pubblico Giuliano Rossi e Mario Caudullo, la Protezione Civile Valpescara, Volontari senza Frontiere. Gli alberi toccati dalle fiamme sono una decina, quattro o cinque di grandi dimensioni. Le chiome non risultano del tutto bruciate, riferisce il comune. La riserva restera' chiusa al pubblico anche domani per consentire ulteriori verifiche. Resta aperto uno dei comparti del polmone verde della citta'. La paura ieri sera intorno alle 22,30 quando le fiamme erano visibili anche a distanza, fino nella zona nord di Pescara, dalla parte opposta della riserva che si trova nella zona sud, non distante dal mare, e intorno alla quale ci sono ville e palazzi, a poca distanza anche dallo Stadio. Poco dopo la mezzanotte il fuoco risultava domato e spento. Indagini sulle cause del rogo

Un presidio di forze dell'ordine, con in particolare tre squadre dei Vigili del Fuoco, e' rimasto attivo per tutta la notte in zona per evitare una possibile ripresa delle fiamme a causa del vento. Le Squadra Mobile della Questura di Pescara che si sta occupando delle indagini non esclude al momento alcuna ipotesi. Agli agenti intervenuti ieri sera nell'immediatezza della segnalazione, come riferiscono stamani fonti investigative, alcuni residenti ascoltati hanno riferito di avere visto in cielo nella zona, prima del rogo, alcune lanterne cinesi volanti, in estate vietate per il rischio che provochino incendi. Nelle prossime ore arrivera' anche una prima relazione dei Vigili del Fuoco

"Poteva succedere un disastro naturale, ma così non è stato – dice il sindaco Marco Alessandrini - il danno è contenuto e circoscritto a quattro alberi che molto probabilmente potranno essere recuperati. Tutto questo grazie alla perfetta sinergia fra tutte le forze che sono intervenute appena le fiamme si sono sviluppate e grazie anche all'attenzione che viene dedicata alla Riserva dal nostro Ufficio Verde: ha funzionato perfettamente il sistema antincendio di cui l'area è dotata ed è grazie anche a questo che le fiamme sono state circoscritte velocemente”.

“Grazie di cuore da parte dell'Amministrazione tutta alla nostra Polizia Municipale, agli straordinari Vigili del Fuoco e ai gruppi di Protezione civile che insieme hanno presidiato la riserva, rimanendone a guardia anche tutta la notte – così l'assessore alla Riserva dannunziana Paola Marchegiani - Gli alberi di grandi dimensioni danneggiati dalle fiamme sono in tutto quattro, ma fortunatamente le chiome non risultano del tutto bruciate e quindi gli esemplari potranno tornare in salute, come ci ha confermato anche il professor Gianfranco Pirone che ha visto nascere la nostra Riserva e dall'inizio ne ha tutelato la natura, insistendo perché il suo delicatissimo ecosistema non venisse intaccato. Con questo fine e nella consapevolezza anche dei rischi che tale scelta comporta, si alternano le cure e la manutenzione che il nostro personale dell'Ufficio Verde, a cui va un grazie davvero speciale per il lavoro svolto e per il presidio assicurato da ieri, effettua regolarmente su questo luogo particolare e delicato. Scampato il pericolo, ora ci interessa capire cosa sia accaduto, come si sono originate le fiamme che hanno interessato due punti vicini, ma diversi e che difficilmente potevano bruciare per autocombustione, vista la posizione inaccessibile al pubblico (intorno gira un percorso vita, ma i luoghi sono difficili da raggiungere) e la mancanza di fattori di rischio scatenanti. Per accertare tutto e mettere in sicurezza le aree interessate, la riserva resterà chiusa al pubblico anche domani. Il comparto 2 resta invece aperto".

"La Riserva della Pineta costituisce un caso particolarissimo, trattandosi di un’area protetta di piccole dimensioni all’interno di un territorio urbanizzato – aggiunge il professor Gianfranco Pirone - La esigua estensione dei vari comparti non permette la presenza di piste tagliafuoco (per essere efficaci devono avere una larghezza pari almeno al triplo dell’altezza degli alberi) in quanto la loro realizzazione, riducendo drasticamente la superficie dei nuclei forestali e creando una rovinosa frammentazione, innescherebbe un irreversibile processo di estinzione delle stesse comunità vegetali. Non è neppure ragionevole intervenire con l’eliminazione, anche parziale, del sottobosco (con la realizzazione, ad esempio, di viali tagliafuoco verdi), in quanto, sempre in considerazione delle piccole dimensioni dei nuclei forestali, si trasformerebbe il bosco da complesso ecosistema, quale esso è, a semplice insieme di alberi privo dei caratteri strutturali e funzionali associati agli habitat forestali.

Anche l’allontanamento della necromassa va considerato con attenzione e programmato tenendo conto della opportuna restituzione di fertilità e degli equilibri nella rete trofica esistente nell’ecosistema. In conclusione, poiché sono da escludere gli incendi spontanei (sono rarissimi gli inneschi da fulmine o da autocombustione), la lotta contro il fuoco doloso o colposo nella Pineta deve essere condotta con un efficace programma di avvistamento e prevenzione, un affidabile sistema di spegnimento, che in questo caso ha funzionato, ed una severa azione di repressione".

"Accertare rapidamente le cause e le responsabilita'. Non sarebbe tollerabile per la sicurezza di Pescara avere dei piromani che impunemente possono distruggere l'ultimo lembo di una macchia mediterranea un tempo estesa su gran parte del litorale abruzzese". Cosi' il deputato Mdp Gianni Melilla sul rogo nella riserva regionale della Pineta Dannunziana di Pescara. Nel rivendicarne in parte la paternita' - "Mi considero un po' il padre avendo presentato la proposta di legge poi approvata dal Consiglio Regionale (legge regionale 95/2000 poi modificata dalla legge 19/2001 sempre a mia prima firma) che istitui' la Riserva -, il deputato in una nota sostiene la necessita' di "investire maggiori risorse per la sua cura, pulizia, sorveglianza".

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Incendio nel Chietino, le fiamme lambiscono centro abitato ma la pioggia spegne il rogo

Circoscritto, grazie alla pioggia cominciata a cadere dopo le 15 di questo pomeriggio, l'incendio che da ieri sera stata interessando oltre 40 ettari di boschi e macchia mediterranea ad Atessa. Rientrato l'allarme per le fiamme che lambivano le mura del centro storico e riaperta al traffico la strada provinciale Atessa-Tornareccio a cui il rogo si era avvicinato a causa del forte vento. 

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Oltre 40 ettari di boschi e macchia mediterranea stanno bruciando ad Atessa dalle 20 di sabato sera. Secondo le indagini dei carabinieri il rogo sarebbe doloso. Trovati diversi punti di innesco. L'incendio lambisce le mura del centro storico di Atessa, in particolare il quartiere Santa Croce, e si estende verso le localita' San Pasquale e San Marco. Il sindaco Giulio Borrelli ha allertato le protezioni civili regionali e nazionale che hanno inviato due canadair. Il rogo, alimentato da un forte vento, ha interessato anche la strada provinciale Atessa-Tornareccio chiusa al traffico. Sul posto stanno intervenendo i vigili del fuoco dei distaccamenti provinciali, protezione civile, carabinieri forestali e volontari. 

 

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Auto contro cinghiale, muore un 39enne nell’Aquilano

Un uomo è morto sulla propria auto dopo l'impatto contro un cinghiale. La vittima e' un 39enne di Rocca Pia. L'incidente si e' verificato lungo la Statale 17, nell altopiano delle Cinquemiglia. L'uomo stava facendo rientro a casa quando un grosso cinghiale ha attraversato la strada e l'impatto e' stato inevitabile. L'animale e' stato colpito frontalmente mentre l'uomo e' finito con l'auto contro un manufatto in cemento, morendo sul colpo. L'allarme e' stato lanciato da alcuni automobilisti di passaggio. Sul posto sono subiti arrivati gli operatori del 118 che pero' non hanno potuto fare nulla se non constatare l'avvenuto decesso. 

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Pescara, la Polizia trova due chili di droga e scopre 20 piante di marijuana

Gli agenti della Squadra Mobile di Pescara, in collaborazione con le Unita' Cinofile, nel corso di tre distinti controlli, hanno sequestrato due chili di droga e una serra domestica. Il primo sequestro e' avvenuto in un garage di un 45enne, indagato a piede libero, dove sono stati sequestrati 127 grammi di hashish, 55 di marijuana e due bilancini di precisione. Il secondo blitz e' scattato in Via Lago di Capestrano, a casa di un 54enne, che e' stato trovato in possesso di sedici panetti di hashish per un peso complessivo di un chilo e 600 grammi. L'uomo e' stato arrestato e, su disposizione del Pm di turno Gennaro Varone, posto agli arresti domiciliari in attesa del rito per direttissima. Il terzo intervento, nella serata di ieri, ha interessato la zona dei colli pescaresi dove, a casa di un altro 45enne, sono stati sequestrati 93 grammi hashish, 101 di marijuana e 20 piante di marijuana rinvenute all'interno di in una serra domestica. Anche in questo caso la Procura ha disposto gli arresti domiciliari per l'uomo, in attesa della convalida presso il Tribunale di Pescara.

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A Lanciano le giornate dell’economia per ricordare Marcello de Cecco 

Sul tema delle Mani Invisibili che muovono i mercati dell'economia, il 16 e 17 settembre si terranno a Lanciano le Giornate di Economia promosse dall'associazione Marcello de Cecco, dedicata allo scomparso economista lancianese di grande fama. Contestualmente alle due giornate di studi domenica, alle ore 17, si terra' la cerimonia di intitolazione a De Cecco di Palazzo degli Studi, sede del Consorzio universitario di Lanciano. Sabato, alle 18, nella prima giornata di studi ci saranno gli interventi degli economisti Paolo Baratta (Presidente Biennale di Venezia), Enzo Cipolletta (Presidente Assonime), Maurizio Franzini (Universita' La Sapienza di Roma), Marcello Messori (Direttore School of European Political Economy, Universita' Luiss di Roma), Stefano Micossi (Direttore Generale Assonime) e Valeria Termini(Universita' Roma tre e Vice presidente del Consiglio Europeo dei Regolatori dell'Energia - CER). Alla sessione di domenica, ore 11, dedicata al tema Impresa e Giurisdizione, si parlera' del complesso rapporto tra il mondo dell'economia, le leggi e la magistratura. Insieme al vice presidente del Csm Giovanni Legnini interverranno Luciano D'Amico (Rettore dell'Universita' di Teramo), Emanuele Felice (Universita' D'Annunzio Chieti-Pescara), Michela Manetti (Universita' di Siena) e Vincenzo Visco (Presidente Centro studi Nens - Nuova Economia Nuova Societa'). Le giornate di economia, promosse dall'associazione Marcello De Cecco, sono nate con l'intento di promuovere la diffusione della conoscenza come fattore di crescita civile. 

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