Cronaca

Non rispondeva al cellulare, salvata dai carabinieri 

Una donna che non rispondeva alle telefonate dei parenti e' stata soccorsa a Francavilla al Mare dai carabinieri in seguito all'allarme lanciato da una parente ed e' stata ricoverata all'ospedale di Chieti in osservazione. Da quando aveva avuto un'ischemia cerebrale, i parenti la chiamavano tutti i giorni al cellulare per accertarsi che stesse bene: l'altro ieri la donna per tutto il pomeriggio non ha risposto ne' alla prima chiamata ne' alle successive. Una cugina si e' particolarmente preoccupata e intorno alle 22 si e' rivolta ai carabinieri della Stazione di Francavilla al Mare. I quali si sono recati alla sua abitazione dove invano l'hanno chiamata e a quel punto hanno scavalcato una finestra dell'abitazione, dopo averla forzata, ed hanno trovato la donna riversa sul letto e priva di sensi. E' stata un'ambulanza del 118 a trasportare la donna nel nosocomio teatino: non e' in pericolo di vita. 

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Cinque roghi nel Teramano

Il teramano continua a bruciare, con i Vigili del Fuoco che solo oggi sono stati impegnati su cinque diversi fronti, di cui tre attivi da giorni e due sviluppatisi nelle ultime ore: quello di Casa Greca a Cortino e quello di Bosco Martese, in localita' Ceppo di Rocca Santa Maria. L'incendio di Casa Greca di Cortino ha interessato un'area di circa 5.000 metri quadrati in una zona impervia e difficilmente raggiungibile per le squadre a terra; i vigili hanno dovuto usare un fuoristrada con modulo antincendio con cui, percorrendo alcune mulattiere, si sono addentrati nei boschi riuscendo a spegnere l'incendio anche grazie a un battifiamma e a secchi d'acqua. A Bosco Martese le fiamme hanno interessato circa 2mila metri quadri tra sterpaglie e boscaglia, con una squadra del comando di Teramo appena arrivata sul posto con un'autopompa, un'autobotte e un fuoristrada con modulo antincendio. Le operazioni, iniziate da poco, hanno gia' permesso di mettere sotto controllo l'incendio, evitando che si propagasse a un'area di particolare pregio ambientale. Sempre una squadra del Comando di Teramo, con un'autopompa e un fuoristrada con modulo antincendio, e' intervenuta a Magnanella di Teramo dove e' arrivato anche un elicottero del nucleo dei Vigili del Fuoco di Pescara per effettuare lanci d'acqua, per bonificare alcuni focolai riattivatisi durante la notte, mentre una squadra del distaccamento di Roseto degli Abruzzi, con un'autobotte e un fuoristrada con modulo antincendio, supportata da una squadra del comando di Pescara e un'autobotte del Comando di Teramo, sta operando a Scerne di Pineto, dove si e' riattivato un incendio sviluppatosi ieri. Un'altra squadra del distaccamento di Nereto sta intervenendo nella zona della Bonifica del Tronto, nel comune di Ancarano, dove si si sono riattivati alcuni focolai di un incendio spento ieri. Secondo i Vigili la riaccensione degli incendi e' dovuta principalmente al fondo del terreno, su cui si e' accumulata una grande massa di materiale secco e sotto la quale possono covare "fonti di incendio" che, in presenza di vento, anche a distanza di ore, posso determinare la riattivazione di piccoli o grandi focolai. 

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Doppio assalto a due bancomat a Castel Frentano e Frisa 

Doppio colpo stanotte alla Carichieti di Castel Frentano e alla Bper di Frisa. Una stessa banda specializzata ha agito nel giro di 20 minuti razziando complessivamente oltre 40 mila euro.Il primo colpo, avvenuto dopo le 2.30, e' stato messo in atto a Castel Frentano con un bottino superiore ai 30 mila euro. Con identiche modalita' la Carichieti era stata colpita anche lo scorso 29 aprile. Anche stavolta ingenti i danni alla banca rimasta semi distrutta. I malviventi, sembra 3 persone, sono poi fuggiti a bordo di un Audi sw di colore chiaro. Raggiunta successivamente Frisa, distante 7 km, e' stato poi fatto saltare il bancomat della Bper per un bottino stimato in 10 mila euro. Anche in questo caso enormi danni agli uffici dell'istituto di credito. Su entrambi i colpi' indagano i carabinieri della compagnia di Lanciano. I precedenti 5 colpi avvenuti in Frentania erano tutti avvenuti nei week end, stavolta in un giorno feriale. 

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Aggredisce un condomino a calci e pugni, arrestato 65enne a Pescara

Atti persecutori e lesioni gravi: queste le accuse di cui deve rispondere un uomo di 65 anni arrestato ieri pomeriggio a Pescara dagli agenti della Squadra Volante intervenuti in via Nicola Fabrizi per una lite fra condomini. Gli agenti hanno sorpreso il 65enne, poi bloccato, mentre aggrediva un condomino e suo figlio, con calci e pugni e impugnando un martello. Successivamente si e' appreso che la famiglia della persona malmenata era da tempo oggetto di insulti e minacce da parte del 65enne, sempre per futili motivi. L'uomo aggredito e' stato poi trasportato in ospedale per le opportune medicazioni. 

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L’Uomo Plasmon riprova ad andare in Croazia col pattino

Sfidera' ancora una volta il Mare Adriatico questa volta in ricordo di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nel venticinquesimo anniversario delle stragi mafiose. Protagonista della traversata in pattino da Sibenik (Croazia) a Giulianova (Teramo) sara' Fioravante Palestini, 71enne giukiese, meglio conosciuto come "l'uomo Plasmon". Questa mattina in Consiglio Regionale a Pescara la presentazione della traversata che si svolgera' nei prossimi giorni, appena le condizioni del mare lo permetteranno."Ho conosciuto Giovanni Falcone quando ero in Egitto quando ero detenuto li'. Era una persona splendida che mi ha veramente aiutato a capire il futuro. Per questo non lo dimentichero' mai e per questo che ho deciso di dedicargli questa traversata che arriva nel venticinquesimo della sua scomparsa". Palestini non ha nascosto le difficolta' della traversata: "E' una impresa, ma con allenamento, volonta' e determinazione si puo' fare, grazie all'aiuto e alla collaborazione di tanti amici, fra cui Paolo Clementoni che sara' con me sul pattino".

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Emergenza acqua rientrata a Pescara, Blasioli: Interventi conclusivi nei prossimi giorni

"Rientrata l'emergenza in via Michelangelo dopo lo sospensione della fornitura dell'acqua per via della rottura di una condotta importante, che attraversa corso Vittorio Emanuele, servendo tutta la zona ospedale e il centro. Ieri sera l'Aca si è subito attivata per tamponare la condotta ed ha lavorato continuativamente perché alle 7 di stamane l'acqua potesse tornare a scorrere dai rubinetti di un'ampia zona, da cui l'erogazione era stata sospesa proprio per consentire i lavori" informa una nota di Palazzo di Città. 

"Durante l'intervento è stata notata una ulteriore perdita che comporterà la necessità di operare anche su un secondo bicchiere, questo il termine tecnico della sezione della condotta interessata dai problemi. I lavori si faranno presumibilmente fra sabato e martedì, ora l'Aca sta decidendo i tempi che arrecheranno il minore disagio possibile alla cittadinanza di cui terremo al corrente, ma in ogni caso il completamento del primo intervento e l'effettuazione del secondo, non richiederanno la chiusura dell'acqua, quindi l'acqua non mancherà", si legge ancora. 

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A Roccamorice si rinnova la tradizionale processione all’Eremo di San Bartolomeo

Seguendo la tradizione, la mattina del 25 agosto, centinaia di fedeli partono da Roccamorice in pellegrinaggio alle prime ore del mattino percorrendo un sentiero boschivo che conduce all’eremo. Giunti in loco, prima della celebrazione della Santa Messa che ha inizio alle ore 7.00, i fedeli percorrono la gradinata ricavata dalla roccia per raggiungere il fondovalle dove si trova la sorgente dalla quale sgorga l’acqua santa di San Bartolomeo. In questo stesso luogo la tradizione locale vuole che ci sia un momento di ristoro in attesa dell’inizio della Messa.
La piccola chiesetta dell’eremo non riesce ad accogliere il gran numero di pellegrini che vi giunge in occasione della festa del Santo, pertanto la folla assiste alla celebrazione eucaristica dall’esterno, ossia sulla balconata antistante al complesso eremitico. Terminata la Santa Messa, la statua del santo viene portata in processione dai fedeli che animati da una profonda devozione sono soliti scambiarsela di persona in persona durante il tragitto. Prima dell’arrivo in Paese, la processione si dispone su due file e procede in modo ordinato sino ai pressi del monumento agli emigranti dove la banda musicale e le donne locali, vestite con abiti tradizionali e con le conche tipiche abruzzesi poste sul capo, accolgono il Santo e si uniscono al corteo dei pellegrini che procede verso la chiesa parrocchiale di San Donato dove viene celebrata nuovamente la Santa Messa.

 

 

Descrizione e storia dell’Eremo di San Bartolomeo

A 4 Km da Roccamorice, a 650 metri s.l.m., nel luogo dove la natura si rivela essere più impervia, seguendo un tracciato che è possibile percorrere unicamente a piedi soprattutto nell'ultimo tratto, sfruttando la balza di roccia lunga circa 50 m., troviamo l'Eremo di San Bartolomeo in Legio.

I primi insediamenti risalgono al VI secolo quando gruppi di anacoreti provenienti dalla Sicilia, spinti dalle incursioni arabe, trovarono rifugio sulla Majella, introducendo il culto di San Bartolomeo. 
L'arrivo di frate Pietro da Morrone produsse una rinnovata frequentazione dell'Eremo. I ritiri di Pietro si intensificarono tra il 1275 (anno del ritorno dal viaggio a Lione) e il 1288, scegliendo questo luogo come ritiro personale, data la frequenza di pellegrini a Santo Spirito a Majella.
Oltrepassato un piccolo ingresso ricavato nella roccia, ci troviamo direttamente sulla balconata rocciosa antistante la chiesa, protetta a sinistra da un costone roccioso e a destra da un muretto interrotto da due gradinate. La prima è la cosiddetta "Scala Santa" percorsa, secondo la tradizione, solo in risalita, in ginocchio e pregando; la seconda consente, invece, di scendere direttamente al "fosso di San Bartolomeo". Percorsa l'intera balconata troviamo l'ingresso vero e proprio all'eremo. Il portale è semplice mentre la facciata presenta tracce di affreschi duecenteschi, molto danneggiati raffiguranti un Cristo benedicente ed una Madonna con Bambino. Nella chiesa, addossato alla parete di fondo, troviamo l'unico altare sul quale si apre una nicchia che custodisce una piccola statua di San Bartolomeo che reca, avvolta alla spalla sinistra, la propria pelle con la testa e nella mano destra il coltello, simboli che ricordano il suo martirio.
La statua è ottocentesca, realizzata con legno di fico e soggetta a grande venerazione dai fedeli locali.

Tradizione e credenze

Nella parete di sinistra, sotto una roccia cava, affiora una piccola risorgenza d'acqua che prelevata mediante un cucchiaio e miscelata a quella raccolta nel vallone sottostante viene ritenuta "l'acqua santa" di San Bartolomeo. Infatti, nel fondovalle, oltrepassato un imponente masso che secondo la tradizione Pietro abbia distaccato dalla parete sovrastante per consentire il passaggio nei momenti di piena del torrente, si raggiunge la "Sorgente del Catenaccio". Anche in questo caso, come per il masso che funge da ponte, l'intervento miracoloso di Pietro ne determina l'origine: secondo la tradizione, durante un'estate particolarmente torrida venne scaraventato contro la roccia il chiavistello della chiesa soprastante generando una fessura di forma similare. Da questa fessura fuoriesce ancora oggi acqua sorgiva. Quest’acqua benedetta, secondo il culto popolare, presenta poteri curativi e miracolosi.

 

 

 

 

 

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Incendio sul Monte Morrone, il fuoco si estende al versante pescarese 

Prosegue il rogo sul monte Morrone, nel massiccio della Majella. Oggi nuovi focolai si sono accesi in piu' punti, in particolare vicino al Casino Pantano, alla chiesetta di San Pietro e nel borso di Mandra Castrata. Fiamme anche sul versante pescarese, verso Caramanico Terme. Nuove preoccupazioni e tensioni, insieme a polemiche sull'insufficienza e sul ritardo degli interventi. Le fiamme, dopo aver superato Passo San Leonardo, dove il rogo era iniziato sabato scorso, proseguono verso Roccacaramanico, frazione di S.Eufemia a Majella. Sul posto 50 uomini tra volontari e protezione civile, 5 squadre dei Vigili del Fuoco con un elicottero, oggi in azione anche un Canadair. Intanto il monitoraggio dell'Arta, agenzia regionale per la tutela ambientale, sulla qualita' dell'aria a Sulmona, localita' Marane, rivela un innalzamento della concentrazione degli inquinanti. Le maggiori concentrazioni di notte; nelle prime ore del mattino diminuiscono col mutare della direzione del vento. 

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Brigata Maiella, morto Nicola Troilo

E' morto ieri sera all'eta' di 87 anni Nicola Troilo, figlio del fondatore e comandante della Brigata Maiella Ettore Troilo. Custode della memoria della Brigata, Nicola era stato tra gli animatori delle iniziative per la conservazione e la valorizzazione delle vicende della brigata partigiana abruzzese prendendo il testimone dal padre assieme al fratello Carlo. La Brigata Maiella fu fondata nel dicembre del 1943 a Casoli ed e' stata l'unica formazione partigiana nella storia della Resistenza a essere stata insignita della medaglia d'oro al valor militare. Segui' il fronte di guerra dall'Abruzzo a Bologna che contribui' a liberare il 21 aprile del 1945. In una nota l'Anpi di Pescara fa sapere di ''apprendere con grande tristezza la scomparsa di Nicola Troilo, figlio del comandante della Brigata Maiella Ettore Troilo a cui e' intitolato il Comitato Provinciale dell'Anpi di Pescara. Nicola ci era stato sempre vicino e con lui se ne va un pezzo d'Italia, quella migliore, che ci ha consegnato un paese piu' libero e giusto. Non ti dimenticheremo mai compagno Nicola, ovunque tu sia, saluta per noi Ettore, tra i migliori abruzzesi di sempre''. L'ultimo saluto a Nicola Troilo si terra' a casa Troilo a Torricella Peligna domani 24 agosto dalle ore 17,00.

'Con Nicola Troilo perdiamo un testimone e un protagonista della vicenda straordinaria della Brigata Maiella e di una famiglia a cui debbono infinita riconoscenza tutte le italiane e gli italiani che si riconoscono nei valori della Costituzione repubblicana''. Lo scrivono in una nota congiunta Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-SE e Marco Fars, segretario regionale PRC-SE. ''Rendiamo omaggio al ragazzo non ancora quattordicenne che fu partigiano nella Brigata fondata dal padre Ettore, una del piu' belle figure della nostra storia, segretario di Giacomo Matteotti, comandante partigiano, prefetto di Milano dopo la Liberazione destituito da Scelba negli anni in cui l'Italia democristiana voltava le spalle agli uomini che l'avevano liberata dal fascismo. Dobbiamo a Nicola Troilo la ricostruzione della storia della Brigata in un libro prezioso e l'impegno a tenere viva la memoria, quello che definiva "il dovere di non dimenticare quel mondo contadino ormai scomparso dal quale sorse la maggioranza dei patrioti, quel movimento di popolo che nacque spontaneo dai lutti e dalle rovine causati dalle sciagurate guerre fasciste". Acerbo e Fars continuano dicendo che ''Troilo ricordava che la maggior parte dei patrioti che avevano combattuto non avevano potuto raccontare la loro storia perche per scarsa scolarizzazione non ne avevano gli strumenti. E che in tantissimi dopo la guerra erano dovuti emigrare in tutto il mondo in cerca di lavoro. Citando Ferruccio Parri ci ricordava che "l'avversione al fascismo deve essere prima che politica morale". Una lezione che ognuno di noi deve mantenere viva nella coerenza e nel rispetto di quei principi di liberta' e solidarieta' dei quali Ettore e Nicola Troilo hanno dato un'altissima testimonianza. Ora e sempre Resistenza''

 ''Tutta l'Italia deve essere orgogliosa della famiglia Troilo, da Ettore a Nicola: la scomparsa del figlio del comandante della Brigata Maiella mi colpisce profondamente. Era un grande uomo anche lui e gli abruzzesi non devono rimuovere la memoria della Brigata Maiella e dei Troilo, ma anzi devono dedicare tempo e monumenti ai partigiani abruzzesi''. Lo dice il senatore Antonio Razzi commentando la scomparsa di Nicola Troilo, figlio del comandante e fondatore della Brigata Maiella Ettore.

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Brucia ancora il Morrone

“Sono attivi attualmente, per spegnere il vasto e drammatico incendio che da ieri pomeriggio sta bruciando il Monte Morrone, 3 canadair, 1 elicottero dei Vigili del Fuoco e un 1 dell’esercito. Oltre 50 gli uomini dei Vigili del Fuoco presenti sul territorio peligno, provenienti da Sulmona, Teramo, Chieti, Popoli, L'Aquila, che insieme alla Protezione Civile, alle Forze dell’Ordine e dalla polizia locale stanno lavorando incessantemente dalle prime ore dell’alba e per tutto il pomeriggio odierno”.

A fare il punto della situazione è il vicesindaco di Sulmona Mariella Iommi, presente sul posto insieme ad alcuni Consiglieri Comunali di Sulmona, all’Assessore comunale Mario Sinibaldi, ai dirigenti e funzionari del Comune al momento in forza al C.O.C. attivato da ieri, con quattro funzioni (tecnica, volontariato, assistenza alla popolazione, alla viabilità), in contatto costante con il Sindaco Annamaria Casini e l’Assessore regionale Andrea Gerosolimo che si sono attivati immediatamente, allertando Regione, Prefettura e Governo, al fine di poter ottenere potenziamento di soccorsi sul territorio nel più breve tempo possibile.

“Arriveranno rinforzi dell’esercito” riferisce il vicesindaco Iommi, sottolineando “è stato garantito dal Presidente della Regione Luciano D’Alfonso che abbiamo accolto oggi nella frazione Marane e che ringraziamo. Abbiamo illustrato lo stato dell’arte, quanto fatto finora e quanto ancora è necessario e urgente fare”. Presenti anche la senatrice Stefania Pezzopane, il Presidente della Provincia dell’Aquila, Angelo Caruso. La frazione Marane, la più colpita, è invasa da un denso fumo e il vento ha contribuito a rendere più complessa la situazione, che si presenta monitorata dall’ingente spiegamento di forze dell’ordine, vigili del fuoco e protezione civile. Sul posto sono giunte autobotti per coadiuvare le operazioni tese a bloccare l’avanzamento del fuoco, divampato nella zona nord, verso l’Eremo di Sant’Onofrio, e in direzione del territorio di Pacentro, dove insistono maneggi e diverse strutture ricettive. “Abbiamo attivato anche la funzione sanitaria” spiega il vicesindaco. Presenti presidi di Croce Rossa e 118.  Si danno da fare anche i volontari residenti che con i trattori proseguono a tracciare solchi nelle campagne per impedire alle fiamme di avvicinarsi all'abitato. “E’ una grande ferita per la nostra città e per il nostro territorio, colpita in uno dei più importanti simboli della nostra Sulmona e patrimonio naturalistico di grande pregio" afferma il Sindaco Annamaria Casini, che raccomanda alla popolazione massima prudenza, richiedendo di chiudere le finestre di casa, di non sostare lungo le strade attigue all'incendio, sia per motivi di sicurezza che per agevolare le operazioni di intervento ai mezzi preposti.

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