Cronaca

Pescara, sei misure cautelari per la rissa in via Lago di Capestrano

Gli agenti della Questura di Pescara hanno dato esecuzione ad un'ordinanza cautelare nei confronti di sei persone, accusate di aver partecipato alla violenta rissa scoppiata il 12 agosto scorso nel quartiere "Rancitelli", quando in strada si fronteggiarono decine di persone, e in cui rimase gravemente ferito un 33enne nigeriano.

Nello specifico tre persone sono finite agli arresti domiciliari e tre con obbligo di dimora, provvedimenti disposti dal Gip Elio Bongrazio, su richiesta del Pm Anna Benigni. Dieci in totale le persone indagate (di età compresa fra i 56 e 17), di cui otto italiani, appartenenti a famiglie rom di Pescara e due stranieri. Tra i dieci indagati, che devono rispondere di rissa aggravata dall'utilizzo di strumenti atti ad offendere e lesioni volontarie gravi, figura anche un minorenne. Per sei di queste persone è stata applicata una misura cautelare. Per gli altri quattro sono in corso approfondimenti. Le indagini hanno confermato come, all'origine della rissa scoppiata in via Lago di Capestrano, vi sia stato un alterco fra tre degli indagati ed i gestori del ristorante, con padre e figlio che una volta entrati, già alticci, hanno chiesto da bere, ricevendo una risposta negativa. 

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Il bilancio dell’operazione ‘Estate sicura’

L'operazione 'Estate sicura' della polizia ha portato all'arresto di 81 persone. Inoltre, sono stati controllati 293.186 veicoli e 46.485 persone (di cui 9.677 con precedenti), sono state denunciate 340 persone, sequestrati 262 veicoli, mentre altri 1.997 veicoli hanno subito contravvenzioni. Quindi sono stati sequestrati oltre 134 chili di stupefacenti. Nota positiva, il calo del 13% dei furti in casa. Per realizzare tale operazione nel corso dell'intero periodo estivo, la polizia ha messo in campo 4.186 equipaggi, pari a 9.765 dipendenti. Dal 4 al 6 settembre si e' svolta la quinta fase dell'operazione - che aveva avuto avvio lo scorso 2 luglio - completando cosi' il calendario che ha riguardato, in piu' fasi, a scacchiera, tutte le citta' del territorio italiano, interessando, da ultimo, Alessandria, Ascoli Piceno, Belluno, Firenze, Grosseto. Lecco, Matera, Nuoro, Palermo, Parma, Pesaro Urbino, Pescara, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Rieti, Savona, Trapani, Verbania, Vicenza. "Estate sicura" ha visto, nella fase di pianificazione ed individuazione degli obiettivi, il concorso delle squadre mobili e, nella fase esecutiva, quello di tutte le componenti dedicate al controllo del territorio (volanti e reparti prevenzione crimine), nonche' della polizia scientifica per la rilevazione di impronte digitali o biologiche. Complessivamente, per l'attuazione dell'operazione "Estate sicura", oltre all'utilizzo del capitale umano, e' stata data particolare preminenza all'impiego di moderne tecnologie. 

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Anas: perfetta stabilità del ponte della tangenziale di Pescara

 "Nessuna presenza di calcinacci" e conferma della "perfetta staticità e stabilità" del ponte. E' quanto comunica l'Anas, dopo le ispezioni effettuate nel viadotto del raccordo autostradale di Chieti-Pescara, allo svincolo della tangenziale di Pescara, in direzione Montesilvano, dove ieri mattina un furgone Fiat Fiorino - secondo quanto denunciato dal conducente del mezzo - è stato colpito da un pezzo di cemento che ne ha danneggiato il parabrezza. "A seguito della segnalazione da parte della Polizia Stradale di Pescara alla Sala Operativa - fa sapere l'Anas in una nota - una squadra di pronto intervento si è subito recata sul posto, senza però riscontrare né la presenza di calcinacci sul piano viabile né la presenza del presunto veicolo danneggiato in prossimità dell'opera, il cui conducente non avrebbe dunque atteso l'intervento della Polizia Stradale, come auspicabile". Il personale Anas ha poi proceduto all'ispezione visiva del ponte, "senza però ravvisare alcuna imperfezione delle pareti dell'opera. Tale valutazione è stata in seguito confermata dai tecnici Anas in un successivo sopralluogo - si legge ancora nella nota - che hanno inoltre verificato la perfetta staticità e stabilità dell'opera, in accordo anche con quanto riportato dagli organi di Polizia". La società che si occupa della manutenzione del tratto stradale osserva che "al momento del presunto evento, sul sovrastante cavalcavia, erano in corso lavori di pavimentazione e non può affatto escludersi - ipotizza l'Anas - che a danneggiare il parabrezza del veicolo siano stati, non calcinacci distaccatisi dall'opera, bensì piccoli frammenti presenti sul sovrastante piano viabile".

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Sequestro di vongole e multa di 4mila euro a un’imbarcazione

Oltre due quintali e mezzo di vongole sono stati sequestrati assieme all'attrezzo utilizzato e una sanzione di 4mila euro a carico del comandante del peschereccio: è questo il risultato di un controllo degli uomini della Guardia Costiera di Giulianova Teramo all'approdo in porto di un peschereccio della flottiglia locale. Il pescato illegale, eccedente la quota massima di 400 chili autorizzata per ogni imbarcazione, è stato trovato già confezionato in 23 sacchi nascosti sotto il paiolato dell'imbarcazione. Gli uomini della Capitaneria hanno rinvenuto i sacchi di vongole sotto il tavolato di calpestio, pronte per essere sbarcate di nascosto ed essere immesse sul mercato nero. Il prodotto, ancora vivo al momento del sequestro, è stato rigettato in mare

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Incidente stradale in Marsica, muoiono madre e figlia di Capistrello

E' di due morti, il bilancio di un grave incidente stradale riguardante lo schianto frontale tra due auto, una Fiat Panda e una Punto, avvenuto sull'ex superstrada del Liri, subito dopo le 17, poco prima della galleria del Salviano in direzione Sora. Nello scontro hanno perso la vita due persone, madre e figlia di Capistrello, Nicolina Palleschi, 51 anni, e Martina Bucci, che il prossimo 4 ottobre avrebbe compiuto 29 anni. Le due donne, dopo essersi recate ad Avezzano per fare acquisti stavano tornando verso Capistrello. Le due donne sono morte sul colpo mentre altri automobilisti sono rimasti feriti. Gli operatori del 118 non hanno potuto fare altro che constatare il decesso delle due donne.

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Un’ora di educazione alla cittadinanza a scuola, raccolta firme all’Ufficio Elettorale di Montesilvano

Riportare tra i banchi di scuola lo studio dell’educazione civica. E’ questa la proposta di legge, sostenuta dall’Anci e sposata anche dal Comune di Montesilvano. Obiettivo della iniziativa popolare ottenere le 50.000 sottoscrizioni necessarie e presentare la proposta di legge in Parlamento che intende introdurre lo studio di principi base sui banchi di scuola così da  educare al bene comune e promuovere la partecipazione civica; educare alla legalità e alla sicurezza nel rispetto reciproco; insegnare  all'utilizzo della rete contro hate speech, cyber bullismo e fake news; migliorare comportamenti e stili di vita sostenibili; contrastare lo spreco alimentare, e tutelare l'ambiente e gli spazi comuni. Alla base ci sarà lo studio della Costituzione; la affermazione dei concetti di pace, fratellanza e libertà; lo studio dei principi giuridici fondamentali e il recupero della memoria.

«Abbiamo ritenuto molto importate – sottolinea il presidente della Commissione Consiliare Pubblica Istruzione, Alessandro Pompei -  supportare questa iniziativa promossa dall’Anci. Oggi è sempre più importante valorizzare e in taluni casi risvegliare il senso di appartenenza ad un’unica comunità. Farlo in età scolare produce risultati certamente più tangibili. La partecipazione pubblica e la cittadinanza attiva sono valori fondanti per una comunità che funziona. Stimolare i ragazzi, a scuola alla riflessione sui temi della legalità, del rispetto reciproco, e dei principi che animano la nostra Costituzione, consente proprio di formare cittadini attenti e responsabili nei confronti della cosa pubblica, oltre che degli altri».

Per partecipare all’iniziativa popolare, basta recarsi all’Ufficio Elettorale e apporre la propria firma sulla proposta di legge, dal lunedì al venerdì dalle 8:45 alle 12:30 e il giovedì pomeriggio dalle 15:30 alle 17. Possono firmare solo i cittadini italiani con diritto di voto, quindi con 18 anni compiuti al momento in cui firmano.

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Carabinieri sventano possibile attacco a portavalori

E' stato sventato dai carabinieri di Pescara un possibile assalto ad un portavalori da parte di una banda di malviventi. Nei giorni scorso i militari della Compagnia, coordinati dal capitano Antonio Di Mauro, entrati con i colleghi Forestali in un garage nel quartiere dei Colli, per un normale controllo, hanno rinvenuto quattro mezzi parcheggiati, privi di targhe e parzialmente coperti da teloni, due Fiat Punto, nascoste dietro un mezzo da lavoro e un fuoristrada, e due furgoni Fiat Ducato, parzialmente coperti da due pesanti teli in nylon. Già dai primi accertamenti le auto sono apparse subito di provenienza sospetta in quanto avevano i nottolini delle portiere lato guida manomessi e i fili elettrici dell'impianto di accensione sotto il volante tagliati.

La scoperta è stata fatta quando sono stati rimossi i teli che coprivano i furgoni: entrambi i mezzi, stando a quanto comunicato dai militari, presentavano modifiche nella carrozzeria tali da renderli identici a furgoni portavalori, con interventi ai portelloni laterali, ove erano state ricavate due feritoie, alle portiere dell'abitacolo ed al parabrezza anteriore, in modo da conferire un'apparente blindatura. I quattro veicoli, che risultano essere stati rubati a Pescara nel maggio scorso, sono stati sequestrati e sono tuttora in corso accertamenti tecnici finalizzati alla ricerca di elementi che possano fornire ulteriori dettagli utili. Fra le ipotesi, la possibile rapina a furgoni portavalori di istituti di credito. Dopo gli accertamenti e le perquisizioni domiciliari, i carabinieri hanno denunciato per ricettazione in concorso due uomini in quanto uno è risultato essere colui che aveva affittato gli stalli ove erano stati collocati i mezzi e l'altro, in quanto titolare del garage

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Salvati i tre giovani stranieri dispersi sul Gran Sasso

Si sono concluse positivamente alle 4 di questa mattina, nella zona tra Prato Selva e Intermesoli, le operazioni di soccorso di tre ventenni stranieri, due belgi e un francese, dispersi sul Gran Sasso da ieri sera attorno alle 22.30, mentre cercavano di raggiungere il Rifugio del Monte, in questo periodo però chiuso. I tre si erano persi sul sentiero, ma avevano mantenuto un contatto via cellulare con i carabinieri e i vigili del fuoco del comando di Teramo, attraverso messaggi in inglese, e sono stati rintracciati da una squadra mista di pompieri e uomini del Corpo nazionale di soccorso alpino, nei pressi di Colle Abetone, a quota 1.800 metri di altezza, utilizzando una potente fotoelettrica in dotazione ai vigili.

Illuminando il costone della montagna, è stata data la possibilità ai tre giovani - che avevano fornito le coordinate gps del punto dove si trovavano nel bosco - di raggiungere l'area e farsi individuare dai soccorsi. I giovani escursionisti sono stati accompagnati a piedi fino a Prato Selva, dopo un'ora di cammino, e affidati ai carabinieri. 

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Maltrattamenti in famiglia, 74enne allontanato da casa a Sulmona

E' accusato di aver ripetutamente picchiato e maltrattato la moglie e di aver provocato lesioni gravi al figlio. Per questo motivo il giudice ha disposto nei confronti di un sulmonese di 74 anni, indagato per maltrattamenti in famiglia e tentato omicidio, l'allontanamento dalla casa in cui vive con la sua famiglia. Questa la ricostruzione dei fatti diffusa dagli inquirenti. Lo scorso 19 agosto al centralino del commissariato di Sulmona è arrivata una telefonata in cui si segnalava una violenta lite all'interno di un condominio. Giunti sul posto gli agenti della volante trovavano il 74enne che riferiva di essere stato colpito con una sedia dal figlio che si era allontanato insieme alla moglie. Nel pomeriggio dello stesso giorno la Sala Operativa del Commissariato riceveva la notizia che nel reparto di ortopedia dell'Ospedale di Sulmona era stato ricoverato un giovane con ferite da arma da taglio su una mano.

Agli agenti il ragazzo riferiva di essere stato ferito dal padre nel corso della lite avvenuta quella mattina all'interno dell'abitazione, in cui viveva con i genitori, e scaturita da futili motivi. Nello specifico, il ragazzo, intervenuto in difesa della madre in quel momento aggredita verbalmente dall'uomo, nel corso della colluttazione nata per disarmare il padre, che nel frattempo aveva preso un grosso coltello da cucina per colpirlo, veniva ferito ad una mano, riportando un taglio profondo su due dita, con lesione dei tendini, tanto da essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico. La madre, successivamente ascoltata, confermava la dinamica di quanto avvenuto nella mattina, e riferiva di subire in silenzio da quarant'anni le violenze e i maltrattamenti del marito, ma di non aver mai avuto la forza di denunciare la situazione e di chiedere aiuto. Madre e figlio, temendo per la propria incolumità, decidevano di lasciare l'abitazione e trasferirsi temporaneamente da un parente.

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Il Tar rigetta il ricorso del sansificio di Treglio

Rigettato dal Tar di Pescara il ricorso presentato dai Sansifici Vecere di Treglio contro la Regione Abruzzo, il Comune di Treglio e quello di Rocca San Giovanni, l'Arta (Agenzia regionale per la tutela ambientale) e la Asl Lanciano-Vasto-Chieti per l'annullamento della determina del 6 novembre 2017 della Regione Abruzzo riguardante il rilascio dell'Aua (Autorizzazione unica ambientale) richiesta dai Sansifici, che allora avevano lo stabilimento nel territorio di Treglio. Della conclusione della vicenda e degli esiti del ricorso al Tar hanno parlato, in una conferenza stampa, il sindaco di Treglio, Massimiliano Berghella, Alessandro Lanci e Tommaso Giambuzzi, del movimento Nuovo Senso Civico. "Si chiude così una vicenda andata avanti per anni - evidenzia Berghella -. La sentenza del Tar equivale per noi a grande soddisfazione, soprattutto perché abbiamo sempre operato nell'interesse dei cittadini, del territorio e della loro tutela".

Sulla questione ci fu una Conferenza di Servizi, che ebbe luogo il 21 luglio 2016 e il 30 gennaio 2017. Alla Conferenza di servizi presero parte tutti gli enti tirati in ballo dai Sansifici Vecere Srl, enti che hanno espresso parere contrario riguardo al rilascio dell'autorizzazione per il prosieguo dell'attività, per altri 15 anni, dei Sansifici, che operavano nella zona frentana dagli anni '40. Al tavolo erano presenti anche il Servizio di Gestione e qualità delle acque della Regione e il movimento Nuovo Senso civico, quale portatore d'interesse. Il Comune di Treglio, come la maggior parte degli enti, aveva dato parere negativo per il problema delle emissioni in aria, per questioni igienico-sanitarie e di rispetto ambientale, per tutelare la salute pubblica dato che nella zona dove operavano i sansifici vivono decine di migliaia di cittadini. 

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