Cronaca

Bandiera Verde, l’assessore De Vincentiis incontra le scuole

Ha preso il via il ciclo di incontri avviato dall’Amministrazione Maragno per coinvolgere le scuole nel progetto della Bandiera Verde. Questa mattina l’assessore al Turismo Ernesto De Vincentiis ha fatto visita alla scuola primaria Fanny Di Blasio, per illustrare i progetti che interesseranno gli alunni delle scuole cittadine.

«Nel secondo anno in cui Montesilvano ospita ed organizza la Cerimonia Nazionale di Consegna della Bandiera Verde, -  spiega l’assessore De Vincentiis – il riconoscimento conferito alle città italiane dotate di spiagge a misura di bambino, abbiamo voluto coinvolgere i ragazzi montesilvanesi  rendendoli protagonisti di questo grande evento e non semplici spettatori. La Bandiera Verde è un vessillo in cui le necessità del bambino diventano metro di misura per valutare i servizi offerti da una città. Pertanto crediamo che rendere i giovani attori principali di questa manifestazione sia molto interessante».

I ragazzi sono chiamati a dare spazio alla propria creatività con lavori di poesia, pittura e fotografia singolarmente o in team con la propria scuola a tema Bandiera Verde. E’ stata abbinata alla manifestazione, che si terrà martedì 24 e mercoledì 25 aprile e che vedrà convegni scientifici a cura di pediatri italiani ed europei e oltre 130 sindaci ritirare la Bandiera Verde, una edizione speciale del concorso di poesia, pittura e fotografia organizzato da Amare Montesilvano da ben 13 anni.

La sezione per ragazzi è riservata ai giovani fino ai 12 anni. Per quella per le scuole, ogni istituto nominerà un referente che collaborerà con gli organizzatori del concorso. Le opere partecipanti ad entrambe le sezioni dovranno pervenire entro il 10 aprile 2018. La giuria sarà composta da esperti del settore. Le premiazioni si terranno nella giornata del 24 aprile presso il Pala Dean Martin.  Le poesie non dovranno essere superiori a 30 versi o righe. Ogni pittura non dovrà superare, compresa la cornice 50x70 cm. Le fotografie dovranno avere un formato di 20-30 cm o dovranno essere montate su cartoncino 20x30. Tutti gli elaborati o le opere realizzate dovranno essere incentrate sulla Bandiera Verde. Le opere verranno esposte in concomitanza con la cerimonia nazionale nelle giornate del 24 e 25 aprile.

Nella giornata di sabato scorso l’assessore ha illustrato il progetto agli studenti della Direzione Didattica. E domani sarà la volta dell’Istituto Comprensivo Villa Verrocchio.

 

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Omicidio Alessandro Neri, il Ris analizza le auto sequestrate

Carabinieri del Ris di Roma di nuovo al lavoro stamani per ispezionare la Mercedes e l'Audi sequestrate la settimana scorsa nell'ambito dell'omicidio di Alessandro Neri, il giovane di 29 anni ucciso a colpi di arma da fuoco e trovato morto l'8 marzo a Fosso Vallelunga, alla periferia di Pescara. Le due vetture si trovavano a Giuliano Teatino nella villa di Gaetano Lamaletto, nonno materno di Alessandro Neri, e nell'azienda di famiglia, Il Feuduccio, a Orsogna. L'Audi e la Mercedes sono entrambe intestate all'azienda vitivinicola della famiglia Lamaletto - quella della madre della vittima - ed erano nelle disponibilita' di alcune persone, tra cui i familiari di Alessandro. Gli specialisti dell'Arma hanno prima analizzato la Mercedes. Gli accertamenti tecnici mirano ad appurare chi abbia utilizzato le due vetture negli ultimi giorni e ad ottenere eventuali riscontri alle informazioni acquisite nel corso dell'attivita' investigativa.

C'e' anche una Opel Meriva al vaglio dei carabinieri. L'auto e' andata a fuoco il giorno prima del ritrovamento del corpo del 29enne. La vettura, doveva essere rottamata ed era gia' stata pressata e ridotta a un cubo di lamiere, e' stata prelevata dai carabinieri in un deposito. L'Opel, che sara' sottoposta ad accertamenti, e' stata distrutta da un incendio, di provabile natura dolosa, che aveva investito anche uno scooter e il portone dell'abitazione del proprietario. L'episodio e' accaduto la sera del 7 marzo nella zona dei Colli di Pescara. 

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Pescara, agenti aggrediti in carcere

Agenti di polizia penitenziaria aggrediti a Pescara, secondo quanto riferito dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe. Donato Capece, segretario generale del Sappe ha dichiarato difatti che "Ieri mattina, nella III Sezione reclusione del carcere di Pescara, due poliziotti penitenziari sono entrati in una cella per fare la battitura delle inferriate, come da regolamento. Uno dei cinque detenuti che occupavano la cella si e' scagliato contro gli agenti per protestare rispetto alla mancata riparazione di un armadietto, ed ha ferito i due colleghi. Parliamo di un detenuto gia' noto per la sua irruenza ed insubordinazione. Le criticita' dell'Istituto pescarese sono tante. L'emergenza e' all'ordine del giorno il sistema regge ancora grazie al sacrificio e abnegazione delle donne e uomini in divisa della Polizia Penitenziaria". Capece esprime solidarieta' e parole di apprezzamento per i poliziotti penitenziari di Pescara contusi: "E' solamente grazie a loro, agli eroi silenziosi del quotidiano con il Basco Azzurro a cui va il ringraziamento del Sappe per quello che fanno ogni giorno, se le carceri reggono alle costanti criticita' penitenziarie. La situazione delle carceri si e' notevolmente aggravata. Basterebbe avere l'onesta di esaminare i dati sugli eventi critici accaduti in carcere nell'anno 2017", denuncia. "I numeri riferiti agli eventi critici avvenuti tra le sbarre nell'interno anno 2017 sono inquietanti: 9.510 atti di autolesionismo (rispetto a quelli dell'anno 2016, gia' numerosi: 8.586), 1.135 tentati suicidi (nel 2016 furono 1.011), 7.446 colluttazioni (che erano 6.552 l'anno prima) e 1.175 ferimenti (949 nel 2016). E la cosa grave e' che questi numeri si sono concretizzati proprio quando sempre piu' carceri hanno introdotto la vigilanza dinamica ed il regime penitenziario 'aperto', ossia con i detenuti piu' ore al giorno liberi di girare per le Sezioni detentive con controlli sporadici ed occasionali della Polizia Penitenziaria". 

Per il Sappe "lasciare le celle aperte piu' di 8 ore al giorno senza far fare nulla ai detenuti - lavorare, studiare, essere impegnati in una qualsiasi attivita' - e' controproducente perche' lascia i detenuti nell'apatia: non riconoscerlo vuol dire essere demagoghi ed ipocriti". E la proposta e' proprio quella di "sospendere la vigilanza dinamica: sono infatti state smantellate le politiche di sicurezza delle carceri preferendo una vigilanza dinamica e il regime penitenziario aperto, con detenuti fuori dalle celle per almeno 8 ore al giorno con controlli sporadici e occasionali, con detenuti di 25 anni che incomprensibilmente continuano a stare ristretti in carceri minorili". 

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Ladro di rame colto sul fatto

Sorpreso mentre stava asportando cento chilogrammi di cavi elettrici in rame dalla sottostazione elettrica "Pescara Portanuova" di via Po, dopo l'effrazione della recinzione metallica, un 40enne romeno e' stato arrestato dai carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pescara non solo per furto aggravato, ma anche minaccia e resistenza a pubblico ufficiale. Vedendo i carabinieri, infatti, l'uomo ha tentato la fuga, spintonando uno dei carabinieri, prima di essere bloccato. E' riuscito invece a fuggire il complice, mentre la refurtiva, nascosta tra la vegetazione, e' stata recuperata e restituita al responsabile di settore/trazione elettrica RFI. 

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Strutture per anziani abusive, due denunce dei Carabinieri del Nas

Denunciati per esercizio abusivo della professione sanitaria e abbandono di persone incapaci, al termine di accertamenti dei Carabinieri del Nas di Pescara, i responsabili di due strutture ricettive per anziani di due comuni della Valle Peligna. I militari per la tutela della salute hanno accertato che i responsabili legali delle societa' avevano attivato le strutture senza le autorizzazioni comunali, ospitandovi anche anziani non autosufficienti, valutati dalla Asl bisognosi di prestazioni socio-sanitarie incompatibili con la permanenza in una semplice residenza per anziani. Ora si dovranno regolarizzare gli aspetti autorizzativi; mentre per gli anziani non autosufficienti e' stato disposto il trasferimento in strutture idonee. L'attivita' e' frutto di un'intensa azione di controllo tesa a far emergere casi di abusivismo sanitario e situazioni di abbandono. Da inizio 2018 scoperte in Abruzzo dai Nas 16 strutture abusive o gravemente carenti: 7 nel Chietino, 5 nell'Aquilano, 2 nel Teramano e 2 nel Pescarese.

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Vasto, sequestrati due chili e mezzo di droga

Droga per complessivi due chilogrammi e mezzo, bilance e bilancini di precisione, materiale per il confezionamento delle sostanze stupefacenti e circa 2 mila euro sono stati sequestrati dagli agenti della Squadra Anticrimine del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Vasto. Il tutto era nascosto tra la dispensa e il vano sottotetto di un'abitazione. Un 30enne è stato arrestato con l'accusa di detenzione di sostanza stupefacente ai fini di spaccio. I poliziotti, coordinati dal commissario capo Fabio Capaldo, sono giunti all'abitazione dell'arrestato dopo aver notato un andirivieni di persone dedite all'uso di stupefacenti. Tra la droga sequestrata, hashish (1.600 grammi), marijuana (840 grammi) e cocaina (50 grammi)

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Stalker armato sotto casa di una donna, bloccato a Giulianova

Si era appostato con l'auto sotto l'abitazione della donna di cui si era invaghito e dalla quale non era corrisposto, armato fino i denti, con una pistola a tamburo carica con otto colpi e pronta all'uso, un coltello a serramanico di 20 centimetri, forse preparando un agguato. I carabinieri della compagnia di Giulianova, diretti dal maggiore Vincenzo Marzo, hanno arrestato lo stalker che da quasi due anni aveva preso di mira una 47enne giuliese. Si tratta di un 70enne di Giulianova, ritenuto il mittente non solo di lettere minatorie, ma anche di cartucce da caccia calibro 12 lasciate sull'auto o recapitate nell'abitazione della donna. Le indagini erano scattate dopo la denuncia della 47enne, intimorita e preoccupata che quei segnali fossero premonitori di ben piu' gravi azioni nei suoi confronti. 

Al pensionato sono stati concessi gli arresti domiciliari dal magistrato in attesa dell'udienza di convalida. In casa, il 70enne oltre ad essere stato trovato in possesso delle lettere adesive utilizzate nelle lettere minatorie, deteneva un arsenale: una carabina e una pistola semiautomatica detenute illegalmente e non rubate, una pistola scacciacani senza tappo rosso, 37 cartucce calibro 12, 8 scatole con circa 700 colpi calibro 6 e 4 coltelli a serramanico. Due carabine, queste regolarmente denunciate, erano a casa del figlio, assieme a un chilo di pallini di piombo per preparare cartucce calibro 12

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Tre arresti nel pescarese per il pestaggio di un operaio

Gli investigatori hanno chiuso il cerchio su un pestaggio commesso lo scorso 8 marzo a Nocciano dove fu aggredito e rapinato un operaio 23enne del posto, per una prognosi di 15 giorni. I carabinieri della Stazione di Catignano, al termine di accurate indagini hanno identificato e arrestato stamani i tre responsabili dell'aggressione. Determinanti una una serie di testimonianze. Ai domiciliari sono finiti un 19enne di Nocciano e due fratelli di Alanno, di 19 e 20 anni. Le ordinanze sono state emesse dal Gip del Tribunale di Pescara su richiesta del Pm Anna Benigni. La vittima dell'aggressione fu salvata da un automobilista di passaggio che suonando il clacson mise in fuga gli aggressori.

I militari hanno ricostruito i fatti, con la "vittima", che dopo essere stata avvicinata da uno degli aggressori in una piazzetta di Nocciano, con un banale pretesto, e' stata raggiunta da altri due ragazzi che l'hanno scaraventata a terra picchiandola poi con calci, pugni, e utilizzando anche due chiavi da meccanico, e impossessandosi anche del telefono cellulare del 23enne, poi salvato dall'intervento di un automobilista di passaggio che con il suono del clacson e' riuscito a mettere in fuga gli aggressori. Le indagini hanno poi permesso di appurare che, dietro l'aggressione, c'erano rancori e banali conflitti tra i tre e l'operaio. Durante l'esecuzione delle misure ed a seguito delle perquisizioni domiciliari i carabinieri hanno rinvenuto i due attrezzi da meccanico, utilizzati per l' aggressione, e un giubbino sporco di sangue, verosimilmente della vittima. 

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Contraffazione, sequestri al mercato rionale di piazza Indro Montanelli a Montesilvano

Borse, giubbini e accessori contraffatti. Questo il materiale sequestrato questa mattina da due squadre della Polizia Locale di Montesilvano, coordinate dal maresciallo Lucio Cirone, nel corso di un’operazione di contrasto alla contraffazione e all’abusivismo nei mercati rionali.

Stamani le due pattuglie hanno effettuato un’attività di controllo nel mercato rionale di piazza Indro Montanelli, ponendo sotto sequestro diversi materiali, contraffazioni di grandi case di moda italiane ed internazionali. «Questa operazione - afferma l’assessore alla Polizia Locale, Valter Cozzi - intende arginare un fenomeno che purtroppo interessa i mercati rionali, danneggiando tutti quei commercianti che, con regolari autorizzazioni, lavorano rispettando le regole. Proseguiremo con azioni su questo fronte per tutelare i venditori ambulanti che con fatica e sacrifici portano avanti le loro attività. I prodotti contraffatti, inoltre, rappresentano anche un rischio per la salute di chi li utilizza, perché molto spesso realizzati con materiali nocivi. E’ evidente quindi che il primo grande segnale dovrebbe essere dato dagli acquirenti stessi affinché non si lascino attrarre da prezzi eccessivamente competitivi, comprando prodotti frutto di contraffazione e illegalità. Un plauso - conclude Cozzi - agli operatori della Polizia Locale intervenuti con professionalità ed attenzione».

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Funerali di Alessandro Neri, l’appello della mamma

"E' ufficiale, Ale e' un angelo. I suoi amici hanno addosso una maglia in cui c'e' scritto che 'ci vuole un secondo per ricordarti e una vita per dimenticarti'. Non ti dimenticheremo mai. Ale non e' morto invano. Vi prego, vi scongiuro, non frequentate ambienti che non dovete. Se lui e' ora in cielo vi proteggera'. Andate sulla retta via. Dovete convertirvi, avete famiglia, figli". E' l'appello, agli amici del figlio, lanciato da Laura Lamaletto, mamma di Alessandro Neri. La donna ha preso la parola al termine della messa per il figlio, visibilmente provata e commossa. Rivolgendosi alle centinaia di persone intervenute ha esordito dicendo "Oddio quanti siete". 

"Sarai sempre con noi, non ti lasceremo mai. Onore a te grande amico, onore a te Alessandro". E' il coro intonato dai tifosi della curva nord all'esterno della chiesa. Alessandro era un grande appassionato del Pescara calcio: in suo onore sono stati liberati in aria palloncini di colore bianco e azzurro. La foto del giovane e' stata accolta con un lungo e sentito applauso all'esterno della chiesa. I tifosi hanno anche acceso dei fumogeni per Alessandro, che era soprannominato Nerino. Gli amici e i tifosi hanno poi posizionato una corona di fiori e realizzato un murales, con la scritta "Nerino nel cuore", in una piazzetta vicino alla chiesa. 

 

 "Insieme vogliamo affidare a Dio Alessandro. Lo portiamo nel cuore, con la sua magica bonta', chi lo ha conosciuto lo sa, la bonta' era la su forza e la sua piu' grande debolezza, ecco perche' ha pagato il prezzo piu' alto". Lo ha detto don Cristiano Marcucci nel corso della sua omelia alla Messa per Alessandro Neri. "La cosa piu' innaturale che possa accadere su questa terra - ha sottolineato - e' un genitore che perde un figlio. Quando la persona cara che si perde e' un figlio, per di piu' perso in una situazione brutta, questo vuoto credo si possa chiamare col suo nome: baratro. Mi ha colpito in questi giorni che tutta la nostra citta' di Pescara e non solo ci siano stati in qualche modo dentro. Dentro questo vuoto. Le persone che amiamo sono con noi sempre, oltre la dimensione dello spazio e del tempo". "In questa settimana sono sempre andato a casa di Laura e Paolo Neri - ha aggiunto - e ho sempre trovato tanta gente. Si sentiva l'aria di una famiglia accogliente, piena, con mille difficolta' e fragilita' come tutte le famiglie. Vi ringrazio pubblicamente perche' la dignita' con cui affrontate questo dramma per me e' stata molto edificante". 

 "Esternamente possiamo chiedere di fare chiarezza alle forze dell'ordine e alle autorita' competenti, come fanno i parenti. E' giusto sapere la verita', ma questo sarebbe troppo poco. Non toglie il buio. E' qualcosa di fuori e le cose di fuori sono sempre molto superficiali. Noi possiamo non scappare da questo vuoto, possiamo abitarlo" ha detto ancora Don Cristiano Marcucci nell'omelia. "Quando non scappo dal baratro e dal buio - ha detto nell'omelia - mi accorgo che quel buio e quel baratro non mi risucchiano, non mi ammazzano. Un vuoto abitato, con tutto il suo dramma, con la forza interiore che ognuno ha, comincia a diventare un pieno"

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