Aveva incassato regolarmente le pensioni della nonna morta nel 2012 che venivano accreditate su un libretto cointestato e fino al 30 novembre 2016 non aveva dato nessuna comunicazione all'Inps e all'Inail dell'avvenuto decesso della donna. Un comportamento che gli ha consentito di intascare complessivamente oltre 128 mila euro. Protagonista di questa vicenda un uomo , F.F, 57 anni, di Chieti, rinviato a giudizio con l'accusa è di truffa. Il processo è stato già fissato per il prossimo 23 maggio.
Leggi Tutto »La Finanza scopre una frode al fisco per 120 milioni di euro sui carburanti
Una presunta frode fiscale da 120 milioni di euro, il sequestro di beni per quasi 22 milioni di euro, sei ordinanze di custodia cautelare con arresti domiciliari e 25 indagati tra Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, Campania, Lombardia. Sono i numeri dell'operazione "Drago nero" della Guardia di finanza di Ancona e Macerata, che ha permesso di accertare la commercializzazione illecita di oltre 133 milioni di litri di carburante. A capo dell'organizzazione - hanno spiegato oggi il procuratore della Repubbblica di Macerata Giovanni Giorgio e il generale della Guardia di finanza, Vincenzo Amendola - c'era un 50enne di San Severino Marche. Con lui altre cinque persone, in Puglia, Campania e Lazio, tutte con compiti specifici. Il carburante veniva prelevato in una raffineria in Slovenia, in media 40 autobotti al giorno, e finiva in un deposito a Serralta di San Severino, dove Colotti aveva un'azienda di trasporti con una cisterna regolarmente registrata. petroliferi.
L'inchiesta e' partita nel 2015 e ha ricostruito la complessa ramificazione societaria costituita ad hoc per ostacolare l'accertamento della frode con la partecipazione di un elevato numero di persone (25 gli indagati). Lo schema della gigantesca frode fiscale, una delle piu' ampie e articolate mai scoperte negli ultimi anni nel settore dei prodotti petroliferi, prevedeva, infatti, che il carburante effettuasse due 'viaggi' differenti: uno 'fisico', con cui il prodotto, partendo dall'estero raggiungeva direttamente i depositi di stoccaggio ubicati a San Severino Marche, Cava de' Tirreni (Salerno), Capriva del Friuli (Gorizia), Fiumicino (Roma), Mirano (Venezia) e Monselice (Padova), per poi essere velocemente inviato presso i distributori stradali. E un viaggio 'cartolare', piu' tortuoso di quello fisico, ma fiscalmente e indebitamente vantaggioso.
Il carburante veniva cartolarmente ceduto, dapprima a tre societa' 'cartiere' formalmente ubicate in Bulgaria e nella Repubblica Ceca, ma gestite dai membri dell'organizzazione criminale, per poi essere fatturato a societa' 'cartiere' italiane, che non versavano l'imposta dovuta, pur incassandola dai clienti finali.
Infine, il carburante veniva venduto a distributori stradali, alcuni dei quali collegati direttamente ai membri dell'organizzazione, con un prezzo artificiosamente piu' basso. Un meccanismo che ha portato ad un illecito arricchimento tale che una coppia finita agli arresti domiciliari di prendere in affitto una casa nel centro di Roma per un canone annuo di 46.200 euro; pagare vacanze rispettivamente da 90 mila e 79.150 euro; la disponibilita' di auto di lusso, quali Mercedes, Ferrari e Porche. Tra i beni sequestrati su disposizione del gip, 9 distributori stradali in tre province (Ancona, Teramo, Pesaro Urbino, 7 societa' e quote societarie, 21 immobili, 16 terreni, autoveicoli, motocicli, una barca, oltre alle disponibilita' bancarie riconducibili agli indagati.
Leggi Tutto »Telemedicina per le visite nei presidi periferici della Asl Chieti
Gli ospedali di comunita' di Guardiagrele e Casoli vanno in rete grazie al sistema di telemedicina "InTouch Health", una sorta di "robottini" che diventano occhi e orecchie dei medici specialisti degli ospedali di Chieti e Lanciano, i quali possono cosi' visitare a distanza i pazienti ricoverati nei due presidi periferici e fornire rapidamente un teleconsulto specialistico. Cio' riduce drasticamente il tempo di intervento (fattore fondamentale in caso di ictus, infarti e grandi traumi), la necessita' di trasferimenti in ambulanza ed evita di intasare i Pronto soccorso per situazioni da codice verde gestibili in remoto. Chi si trova nei presidi di Guardiagrele e Casoli ha lo specialista a disposizione, come se si trovasse negli ospedali di Chieti e Lanciano. Dopo la fase, in corso, di sperimentazione e formazione del personale (previsto il coinvolgimento delle unita' operative ospedaliere di Vulnologia, Cardiologia, Cardiochirurgia, Neurologia, Pneumologia e Medicina), la rete potra' essere ampliata ad altre strutture sanitarie della provincia di Chieti. Il sistema, acquistato a ottobre 2017 dalla Asl Lanciano Vasto Chieti con procedura negoziata da Studio Pacinotti Srl (parte della holding "AB Medica") e un investimento di 636.352 euro con fondi assegnati alla telemedicina dalla Regione Abruzzo, e' certificato come dispositivo medico di classe IIA. E' dotato di comunicazione audio-video bidirezionale ad altissima risoluzione e permette al medico o a piu' medici di essere presenti virtualmente al letto del paziente e interagire con lui e con il personale sanitario che si trova sul posto tramite una "control station", un normale computer o un tablet. Puo' essere collegato a ulteriori dispositivi come ecografo, ecocardiografo, dermatoscopio, oftalmoscopio, otoscopio: il medico assiste in remoto all'esame e fornisce il parere. Sulla stazione di controllo e' possibile collegare un sistema di telecardiologia che consente al cardiologo di visualizzare l'elettrocardiogramma, parlare con il paziente, auscultarlo, raccogliere l'anamnesi ed emettere il referto. E' garantita la connessione stabile e privacy e puo' essere connesso alla rete Pacs ospedaliera, il sistema di archiviazione che consente alle unita' operative della Asl di condividere le immagini diagnostiche digitali. Cio' permettera' allo specialista di visualizzare in remoto le immagini e i dati clinici dei pazienti. Con la rete di teleconsulto si potranno ottenere consulti specialistici anche da ospedali di altre Asl e regioni. Lo sviluppo del progetto e' seguito da un "telehealth manager" nell'ambito del servizio Qualita' accreditamento e risk management aziendale, con il compito di definire i percorsi, le procedure e gli obiettivi insieme ai professionisti sanitari coinvolti.
Leggi Tutto »Nuovo stimolatore midollare per il dolore cronico
E' stato presentato da Medtronic, nel corso di un incontro presso la Triennale a Milano, Intellis, un sistema per la gestione del dolore cronico, che comprende lo stimolatore midollare impiantabile piu' piccolo del mondo ed e' dotato di funzionalita' avanzate di monitoraggio per una terapia antalgica personalizzata. Si tratta di una vera e propria piattaforma, che, oltre al dispositivo medico, include un applicativo di gestione della terapia, direttamente accessibile da un tablet. Il sistema e' gia' disponibile in Italia e i primi interventi sono stati eseguiti con successo, tra gennaio e febbraio, presso l'Ospedale Generale Regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti (Bari), l'Ospedale di Garbagnate Milanese, l'Ospedale Sant'Andrea di Roma, l'Ospedale dei Colli di Napoli, l'IRCCS CROB di Rionero in Vulture e l'Ospedale S.S. Annunziata di Chieti. Il dolore cronico e' un dolore che dura oltre i 3-6 mesi. In Italia ne soffre 1 persona su 4, e il nostro Paese si colloca al terzo posto in Europa, preceduto solo da Norvegia e Polonia. Oltre la meta' dei pazienti accede alle strutture specialistiche in modo casuale e dopo molti anni di sofferenze ed esasperazione, causando un enorme costo socioeconomico pari al 2,3% del PIL. In Italia, i Centri che si occupano di terapia del dolore sono circa 200, mentre i Centri HUB che praticano interventi di neurostimolazione midollare sono 32.
"Abbiamo effettuato con grande successo uno tra i primi impianti in Italia di Intellis su di una paziente donna di 59 anni per una Failed Back Surgery Syndrome, con dolore cronico da piu' di 8 anni, in trattamento inefficace con oppiacei, anticonvulsivanti e antidepressivi - racconta Vito Petruzzelli, Direttore della terapia del dolore e cure palliative presso l'Ospedale Generale Regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti -. La neurostimolazione midollare, di cui Intellis rappresenta la massima evoluzione tecnologica, consiste nella stimolazione elettrica selettiva del midollo spinale tramite elettrocateteri impiantati nello spazio epidurale e connessi a un generatore di impulsi, un vero e proprio pacemaker del dolore. Siamo riusciti ad effettuare l'intervento chirurgico di impianto in un minor tempo e, viste le ridotte dimensioni dello stimolatore, il posizionamento e' stato molto piu' agevole e meno invasivo per la paziente. Durante la fase di stimolazione provvisoria la nuova piattaforma Intellis ha evidenziato vantaggi importanti per il paziente: maggior confort (no fili, no dispositivi collegati, solo Wifi, minor ingombro e impatto psicologico); per il medico: controlli clinici e medicazioni piu' semplici, con minor rischio di infezioni"
"Con Intellis abbiamo trattato una giovane donna perche' soffriva di dolore lombare in esiti di plurimi interventi della colonna vertebrale. Si tratta di uno dei primi impianti effettuati in Italia - aggiunge Michele Sofia, Direttore del Dipartimento Funzionale Interaziendale di Cure Palliative e Terapia del Dolore dell'ASST Rhodense di Garbagnate Milanese -. L'aspetto piu' rivoluzionario della piattaforma Intellis e' la possibilita' di ottimizzare il trattamento di neurostimolazione grazie ai report condivisi e consultabili. Il sistema utilizza funzionalita' avanzate per monitorare e registrare 24 ore su 24, 7 giorni su 7 l'attivita' del paziente, quale indice indiretto dell'efficacia del trattamento terapeutico di neurostimolazione midollare. I vantaggi di questo sistema si evidenziano soprattutto nella migliorata versatilita' di programmazione delle diverse tipologie di stimolazione midollare ed in termini di confort per il paziente grazie alle ridottissime dimensioni del device impiantato". La validita' di questa procedura nel trattamento del dolore cronico e' stata riconosciuta a livello internazionale, ciononostante in Italia si assiste a un sottotrattamento dei pazienti che potrebbero beneficiare dalla terapia di neurostimolazione midollare, infatti meno del 15% dei pazienti candidabili (circa 40.000 pazienti all'anno) si sottopone ad un test per verificare l'efficacia della procedura. I motivi principali sono la mancanza di informazione tra medici e pazienti e la carenza di un modello organizzativo per la gestione del paziente con dolore cronico sul territorio.
Leggi Tutto »Omicidio Rapposelli, i Santoleri non rispondono al Gip
Si sono avvalsi della facolta' di non rispondere Simone e Giuseppe Santoleri, rispettivamente figlio ed ex marito della pittrice Renata Rapposelli, accusati in relazione alla morte della donna di concorso in omicidio volontario e sottrazione di cadavere. Questa mattina i due uomini, assistiti dagli avvocati Gianluca Reitano, Gianluca Carradori e Alessandro Angelozzi, sono comparsi davanti al gip di Teramo Roberto Veneziano per l'interrogatorio di garanzia, scegliendo per il momento la linea del silenzio. Nei prossimi giorni, intanto, gli atti dovrebbero arrivare da Ancona a Teramo, dopo che il gip del Tribunale del comune marchigiano si e' dichiarato incompatibile per questioni di competenza territoriale. L'arresto era scattato nei giorni scorsi, con il gip che aveva individuato nell' "incessante e attuale attivita' di inquinamento probatorio" l'urgenza di disporre la misura cautelare a carico di padre e figlio
Leggi Tutto »Il giovane Alessandro Neri ucciso da un colpo di pistola
Identificato il cadavere dell'uomo rinvenuto, oggi, pomeriggio, nella zona di S. Silvestro, a Pescara. Si tratta di Alessandro Neri, 29 anni, scomparso lunedi' scorso da Spoltore. La sua auto, una Fiat 500 rossa, e' stata trovata, ieri, parcheggiata in via Mazzini, a Pescara. Secondo i carabinieri del comando provinciale di Pescara, il giovane e' stato raggiunto da almeno un colpo di arma da fuoco al torace. La posizione in cui e' stata trovato il corpo, stando a fonti investigative, sarebbe incompatibile con il suicidio
Leggi Tutto »Estorceva i soldi all’amico che lo ospitava, condannato a 4 anni
E' stato condannato a quattro anni per estorsione e tentata estorsione dal gup Domenico Canosa, al termine del rito abbreviato, a S.M., 42 anni, di Tortoreto accusato di avere minacciato l'amico che lo ospitava al fine di farsi dare dei soldi. All'uomo veniva contestato anche il reato di maltrattamenti, dal quale e' stato assolto con la formula "perche' il fatto non sussiste". I fatti risalgono allo scorso anno, con l'uomo che a fine 2017 era stato anche raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Roberto Veneziano. A S.M. veniva contestato di aver maltrattato in piu' occasioni l'amico che gli aveva fornito ospitalita' in un momento di difficolta', ingiuriandolo e minacciandolo e picchiandolo con calci e pugni. Secondo l'accusa in un'occasione avrebbe anche tentato di staccare il tubo del gas dell'abitazione, minacciando di far saltare tutto il palazzo. Inoltre in diverse occasioni avrebbe minacciato l'amico per farsi consegnare i soldi, arrivando in un'occasione a puntargli contro un coltello da cucina.
Leggi Tutto »Tentato omicidio del direttore della Motorizzazione, al via il processo
Si e' aperto questo pomeriggio, davanti al Tribunale di Teramo (presidente Sergio Umbriano, a latere Lorenzo Prudenzano ed Enrico Pompei), il processo per il tentato omicidio del direttore della motorizzazione civile di Chieti Mario Nino Presutti. Processo che vede imputati sia un pentito della 'ndrangheta, collaboratore di giustizia, all'epoca residente nel teramano e considerato dalla Procura come il mandante dell'agguato, sia un 37enne di Silvi presunto esecutore materiale del tentato omicidio. Ad assistere il presunto mandante gli avvocati Giuseppe Cichella e Luigi Li Gotti, mentre il presunto esecutore e' difeso dall'avvocato Gennaro Lettieri. A rappresentare la parte civile l'avvocato Marco Femminella.
L'agguato ai danni di Presutti, che all'epoca viveva a Silvi, si consumo' la mattina dell'8 giugno del 2016 quando vicino casa la sua auto fu affiancata da un uomo a bordo di uno Scarabeo 125, risultato poi rubato a Pescara, che dopo aver tirato fuori la pistola esplose un colpo contro Presutti con il proiettile che si conficco' nella carrozzeria. Un agguato di cui gli inquirenti non sono mai riusciti ad individuare il movente. Dopo l'ammissione dei mezzi di prova il processo e' stato rinviato ad aprile per l'audizione dei primi testi.
Leggi Tutto »Le Donne del Vino e il trionfo delle emozioni. 30 anni festeggiati in maniera singolare
È andata in scena il 3 marzo u.s. la festa nazionale dell’associazione Le Donne del Vino, in occasione del suo trentennale. Il tema scelto da tutte le delegazioni d’Italia è stato “Donne, vino e cinema”, per accendere simbolicamente i riflettori sui personaggi femminili che rappresentano e promuovono il comparto vitivinicolo nazionale. L’Abruzzo si è contraddistinto per una proposta singolare all’insegna della sinergia tra 3 associazioni: Le Donne del Vino, guidata a livello regionale da Jenny Viant Gómez, associazione che ha organizzato presso il ristorante Le Terrazze dell’Hotel Esplanade una cena e un aperitivo al buio: degustazione di 3 vini con gli occhi bendati per esplorare le risorse sensoriali; l’Aeroclub di Pescara Raffaele Breda, guidato da Cristiano D’Ortenzio, che ha organizzato la manifestazione “Cielo in rosa” con Sabrina Papa in qualità di special guest – una non vedente protagonista di un addestramento sperimentale attraverso cui ha imparato a volare; e l’associazione Lions Leo Club Roma, da sempre impegnata con i service a favore dei non vedenti. Questi sono stati gli ingrediente di una giornata in cui i vini abruzzesi al femminile e le emozioni, senza distinzione di genere, hanno avuto un ruolo precipuo.
Con “Donne, vino e cinema. Il set delle emozioni”, la delegazione abruzzese de Le Donne del Vino ha proposto un approccio alla degustazione insolito e “ludico”, sulla scia di esperienze consolidate come “Dialogo nel buio”. Degustare al buio, oltre a traghettarci per un periodo limitato nella disabilità visiva, ci mette di fronte alla riscoperta di sensi che riteniamo minori, come l’olfatto, e ci porta a prestare più attenzione al lato tattile della lingua, che sopperisce alla vista diventando determinante per capire parametri come la consistenza del vino. Da un importante studio (“Seeing the flavor of foods before tasting them”, American Chemical Society, ACS) emerge che la visione di un cibo o di un vino condiziona in modo decisivo la risposta che viene data, solo successivamente, dall’odorato e dal gusto. In altre parole, per poter apprezzare le reali qualità organolettiche di un prodotto per paradosso bisognerebbe non guardarlo. Con queste premesse nell’aperitivo al buio sono stati degustati, da 40 partecipanti, “Brado” Cococciola Igp di Valle Martello, varietà autoctona riconosciuta solo da 1 partecipante, “Bisanzio” Cerasuolo d’Abruzzo Dop di Codice Citra, da molti confuso con un vino bianco, e “Il Grappolo” Rosso Igp Bosco Nestore, la cui tannicità e corpo sono subito stati individuati e ricondotti a un vino rosso. Nella successiva fase della cena sono stati abbinati a un menù di pesce gli autoctoni “Per Iniziare” Trebbiano Dop di Rabottini, “Casanova” Passerina bio Dop di Barone Cornacchia, “Vinosophia Pecorino” bio Dop di Chiusa Grande, “Vermiglio” Cerasuolo d’Abruzzo Dop di Orlandi Contucci Ponno e la stessa tipologia di Mastrangelo. «La sfera sensoriale legata alla percezione delle caratteristiche del vino e del cibo è un ambito vasto e affascinante. Una fortuna coincidenza di eventi ci ha messo nelle condizioni di poter festeggiare il nostro trentennale con questa iniziativa insolita e coinvolgendo totalmente le numerose persone interessate. Questo ponte tra disabilità visiva ed esplorazione delle proprie capacità si è rivelato senz’altro efficace e di successo. “Il set delle emozioni” ha tenuto conto anche del tema legato al cinema, con la proiezione di un frammento di documentario sul tema della cecità come risorsa, del regista Andrea Santarone». Ha spiegato Jenny Viant Gómez delegata regionale de Le Donne del Vino.
La delegazione abruzzese conta al momento con 25 iscritte che rappresentano tutta la filiera del comparto vitivinicolo, dalla produzione alla commercializzazione, senza trascurare la comunicazione e la valorizzazione del settore. Ne fanno parte le produttrici Stefania Bosco-Bosco Nestore, Marina Cvetic-Masciarelli, Valentina Di Camillo-Tenuta I Fauri, Martina Danelli Mastrangelo-Vini Mastrangelo, Katia Masci-Valle Martello, Aurelia Elisa Mucci-Cantine Mucci, Emilia Monti-Vini Monti, Marina Contucci Ponno-Orlandi Contucci Ponno, Ersilia Di Biase-Cantina Di Biase, Stefania Pepe-Az.Agricola Stefania Pepe, Isabella Iezzi-Rabottini e Caterina Cornacchia-Barone Cornacchia. Le esponenti di azienda Simona D'Alicarnasso-Citra e Ilaria D'Eusanio-Chiusa Grande. Le ristoratrici Vilma e Nadia Moscardi-Ristorante Casa Elodia. Le giornaliste Jenny Viant Gomez e Lisa De Leonardis. Le sommelier Graziella di Berardino, Lucia Cruccolini, Valentina Bianconi, Giuliana Rotella, Manuela Vista e Serena Trolla; l'export manager Anna Glotova e l'avvocato, Giurista della Vite e del Vino, Arianna Di Pietro.
«La scommessa per il vino al femminile è quella di cambiare i luoghi e i modi per raccontarlo», spiega la presidente nazionale de Le Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini. Il World Economic Forum mette l’Italia all’82° posto nel mondo per il gender gap, le Donne del Vino con il loro dinamismo e i loro progetti danno una ventata di ottimismo all’intero universo femminile italiano. Secondo i dati Unioncamere del 2015, il 21% delle imprese italiane sono dirette da donne e un terzo di esse sono agroalimentari o turistiche. Il 35% della forza lavoro agricola è femminile. Le donne dirigono il 28% delle cantine con vigneto e il 12% delle cantine industriali, il 24% delle imprese che commercializzano vino al dettaglio e il 12,5% di quelle all’ingrosso (dati Cribis- Crif).
Leggi Tutto »Formazioni professionali socio sanitarie fittizie, 103 indagati
Centotre indagati a vario titolo dei reati di associazione per delinquere, falso e sostituzione di persona. E' questo il bilancio di un'operazione del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, Nas di Latina nel settore della formazione e della sicurezza sui luoghi di lavoro. Eseguite anche 96 perquisizioni. Le indagini, avviate nel 2015 e coordinate dal sostituto procuratore di Milano, Francesco De Tommasi, hanno consentito di individuare e disarticolare un'associazione per delinquere attiva sul territorio nazionale. Gli stessi, avvalendosi di propire strutture ed imprese, provvedevano alla formazione di documenti falsi, avvalorati dall'illegittima apposizione dei loghi della Regione Lombardia e della Provincia di Milano. L'obiettivo era quello di reclutare persone interessate ad ottenere illegalmente la qualifica di Operatore Socio Sanitario, proponendo loro l'acquisto dei falsi certificati, attestanti la qualifica professionale, rilasciati in totale assenza della frequenza di corsi di formazione della durata di mille ore, a fronte del pagamento di somme oscillanti tra 1.500 ed i 2.500 euro per ciascun certificato professionale
I 96 provvedimenti di perquisizione e sequestro odierni, eseguiti nell'Area Metropolitana di Roma- Capitale, nelle province di Latina, Frosinone, Viterbo e Chieti scaturiscono da attivita ispettive svolte dal Nas Carabinieri di Latina presso strutture ricettive per anziani, dove sono stati sequestrati gli attestati professionali per la qualifica di operatore socio-sanitario risultati contraffatti o, in altri casi, rilasciati da centri formativi non abilitati. Tale sequestro assume un particolare rilievo anche in ragione dell'evoluzione giuridica che la qualifica della professione di operatore socio-sanitario (O.S.S.) ha avuto con l'entrata in vigore della legge Lorenzin. I possessori degli attestati, infatti, avrebbero potuto avere un illegittimo accesso ai corsi di formazione per il conseguimento della nuova figura professionale, che e stata inclusa tra le professioni socio-sanitarie proprio dalla novella normativa. Gli indagati nell'inchiesta sono complessivamente 103 e dovranno rispondere, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, falso e sostituzione di persona".
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