Stop alla liberta' vigilata a Padova per Giuseppe Salvatore Riina. L'informativa della Dda di Venezia, che ha documentato come il quarantenne corleonese fecesse vita tutt'altro che ristretta nella citta' euganea, tra droga e contatti con i pusher, ha convinto il Tribunale di Sorveglianza a revocare la misura per il terzogenito del 'Capo dei Capi', disponendo per lui un anno in colonia di lavoro, fuori dal Veneto. Riina jr, in serata, ha lasciato Padova, scortato dalla Polizia, per raggiungere il carcere di Vasto , dove dovra' trascorrere un anno nella sezione lavoro. Il figlio terzogenito di Toto' Riina e' stato prelevato nel pomeriggio dalla sua casa, nel quartiere Arcella, e portato in Questura. Da qui, dopo gli adempimenti legati alla nuova misura di sicurezza, e' stato preso in consegna dagli agenti per il trasferimento nell' istituto di pena abruzzese. Secondo le indagini e le intercettazioni della Dda e della squadra mobile di Venezia - agli atti i tabulati di 279 telefonate con gli spacciatori - Salvo Riina avrebbe violato sistematicamente il regime di liberta' vigilata, mostrando "un palese disinteresse" per le prescrizioni impostegli dopo aver scontato otto anni e dieci mesi per associazione mafiosa. Gli investigatori avrebbero documentato decine di cessioni di cocaina di spacciatori tunisini al figlio dell'ex Capo di Cosa Nostra, alcune avvenute anche in piena notte. Riina jr era stato pedinato per circa un anno dagli investigatori, che avevano potuto documentarne i frequenti contatti con spacciatori e pregiudicati. Alla fine la relazione della Polizia non ha lasciato dubbi al Tribunale sulla "pericolosita' sociale" del figlio di Toto' 'U' curtu'. Il giudice Linda Arata ha accolto in parte le richieste della Procura di Padova, che aveva sollecitato per Salvuccio una misura di tre anni in casa di lavoro. L'avvocato difensore, Francesca Casarotto, aveva domandato invece che venisse semplicemente prolungata la liberta' vigilata. Riina junior si trova a Padova dal 2012, sottoposto ad un regime di sicurezza che lo obbliga a vivere in citta' restando in casa dalle 22 alle 6 del mattino, e a svolgere attivita' di volontariato. Il Tribunale di Sorveglianza si e' occupato di lui gia' all'inizio di ottobre, accogliendo - dopo averla respinta una prima volta a giugno - la richiesta di poter incontrare il padre Toto', malato, in carcere a Parma, dove il boss era poi deceduto il 17 novembre
Leggi Tutto »Gravi carenze di personale infermieristico negli ospedali della Asl di Pescara
Fossacesia , tra i primi comuni italiani ad approvare il bilancio 2018. Resta bassa la pressione fiscale.
Ancora una volta il Comune di Fossacesia si posiziona fra i primi comuni d’Italia ad approvare il bilancio di previsione 2018. Lo scorso venerdì 24 novembre, infatti, la Giunta Comunale, presieduta dal Sindaco Enrico Di Giuseppantonio, ha approvato il bilancio comunale 2018 che presto andrà al vaglio del Consiglio Comunale. “Ancora una volta siamo fra i primi Comuni d’Italia ad approvare il bilancio di previsione per l’anno 2018 – dichiara il Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio – Questo non solo ci riempie di orgoglio, ma soprattutto, ancora una volta, ci consente di poter lavorare con consapevolezza e certezza della spesa, permettendoci di programmare e operare in maniera concreta e reale”.
Il bilancio di previsione del Comune di Fossacesia per l’anno 2018 ha un importo complessivo di 11.552.447,00 euro, ben due in più rispetto allo scorso anno, di cui 4.673.789,00 euro di spese correnti, 1.312.500,00 euro spese in conto capitale, 3.000.000,00 euro per chiusura di anticipazioni di tesoreria ed infine 2.431.158,00 per spese di servizi per conto terzi. “E’ un bilancio corposo quello approvato quest’anno – prosegue Di Giuseppantonio – che vede un aumento consistente delle spese per i servizi che sono cresciuti in quantità. Nonostante ciò però abbiamo scelto di far restare invariate le tariffe che restano basse, al fine di non gravare sulle tasche dei cittadini, che spesso si trovano a dover far fronte ad un vero e proprio bombardamento di tasse e pagamenti”. Il bilancio 2018 del Comune di Fossacesia, infatti, prevede l’invarianza delle tariffe comunali, in particolare della mensa e del trasporto, nonostante entrambi i servizi abbiano subito un aumento notevole dei costi dovuto all’introduzione, già dallo scorso anno, del tempo pieno, ad un aumento degli alunni iscritti ed anche ad un aumento dei costi di trasporto scolastico, sul quale è andato a gravare l’inserimento di un ulteriore scuolabus. Maggiore attenzione ai servizi sociali. Nonostante le difficoltà a causa delle minori entrate stanziati i fondi per il turismo, la cultura e gli eventi. Maggiori anche gli importi destinati alle opere pubbliche, alle attività di manutenzione ordinaria degli immobili comunali ed alla viabilità. Infatti si è passati dagli 881.670,00 euro del bilancio 2017 a ben 1.312.500, 00 euro di quest’anno, di cui 1.000.000,00 di euro sono destinati alla riqualificazione delle aree degradate per le quali il Comune di Fossacesia è stato destinatario di un finanziamento da parte dello Stato. I restanti 312.500,00 euro invece sonno stati destinati alla manutenzione ordinaria ed alla viabilità comunale. “ A fronte di continui tagli, dei mancati trasferimenti da parte di Stato e Regione, il bilancio del Comune di Fossacesia ha fatto una scelta ben precisa: non pesare sulle tasche dei cittadini – conclude il primo cittadino Enrico Di Giuseppantonio – uno Stato, una Regione, un Comune devono sostenere il cittadino e non gravare sulle sue spalle. Ed è per questa ragione che, nonostante enormi sacrifici, abbiamo cercato, anche per l’anno 2018 di poter amministrare la nostra città secondo il principio del buon padre di famiglia”.
Salute, a Spoltore l’iniziativa Prevenire e’ meglio
Parte il 2 dicembre la quarta edizione di Prevenire è meglio, una serie di appuntamenti dedicati alla salute organizzati dalla Fondazione Il volo del Gabbiano con la compartecipazione del Comune di Spoltore, il patrocinio dell'Università Chieti-Pescara e della Società Italiana di Geriatria e Gerontologia. Alle 16.30, nella Sala Consiliare, la presentazione dell'iniziativa con il presidente della Fondazione Guido Di Nicolantonio, il sindaco Luciano Di Lorito e l'assessore alla salute pubblica Stefano Sebastiani. "Grazie ad una fattiva sinergia tra professionisti locali e figure di riferimento dei sistema sanitario nazionale" spiega Di Nicolantonio "mettiamo a disposizione della popolazione una serie di visite specialistiche in grado di intercettare patologie di alto impatto sociale. L'obiettivo è duplice: da una parte si vuole far maturare una percezione cosciente dell'importanza della prevenzione quale strumento di sostegno della salute personale e dell'amministrazione pubblica sanitaria, dall'altra si vuole migliorare la qualità della vita abbattendo la gravità delle patologie con una diagnosi precoce".
"L' invecchiamento della popolazione" aggiunge il sindaco Di Lorito "rende sempre più importante la prevenzione: oltre una certa soglia d'età, le malattie tumorali colpiscono una persona su due. Il perfezionamento dell'assistenza sanitaria nella cura delle malattie in fase acuta, poi, rischia di avere come contropartita l'aumento delle patologie croniche, molto più difficili da diagnosticare e curare. Solo l'attività di prevenzione può essere efficace per rispondere alla nuova domanda di salute che, sempre di più, è destinata a caratterizzare la nostra società. Invito tutti i cittadini a partecipare e a passare parola con familiari e amici". Anche l'assessore Sebastiani ringrazia la Fondazione per l'iniziativa: "Tutti a Spoltore mi conoscono, prima che per il mio impegno politico, per la mia professione: dopo tanti anni in farmacia, incontrando ogni giorno persone preoccupate della loro salute, ho imparato che troppo spesso il consumo di medicinali diventa un "palliativo", magari quando è già tardi, per alleviare i sintomi di patologie che, con una tempestiva attività di controllo, si sarebbero potute evitare o, perlomeno, rimandare ad un'età più avanzata".
Si comincia sabato 2 dicembre, dopo la presentazione dell'iniziativa, con il convegno "Mens sana in corpore sano. Il ruolo dell'alimentazione nella prevenzione della malattia di Alzheimer e dell'aneurisma dell'aorta addominale" a cura di Michele Zito e Franco Michelino Fiore, rispettivamente responsabile del Centro UVA e direttore di chirurgia vascolare all'Ospedale di Chieti. Tutti gli altri appuntamenti sono previsti dalle ore 9 alle 13 e il pomeriggio dalle ore 15 alle 19. Il 3 dicembre tocca allo screening di patologie tiroidee attraverso anamnesi ed ecografia della tiroide: le prestazioni saranno eseguite in collaborazione con lo studio medico di Ivo De Iuliis. Sono esclusi i pazienti con patologie tiroidee già note e sottoposte a periodici controlli specialistici (lo screening è in ogni caso garantito per un massimo di 60 pazienti). Domenica 10 dicembre il momento dedicato alla malattia di Alzheimer e alle altre demenze. Saranno effettuate procedure di testistica di primo livello per deficit mnesici, in collaborazione con il centro UVA dell'ospedale di Chieti. Il 17 dicembre si chiude con lo screening di aneurisma dell'aorta addominale, attraverso studio ecografico, sempre grazie alla collaborazione con un'equipe specializzata dal presidio ospedaliero di Chieti. Si effettueranno massimo 35 screening: i controlli sono rivolti a persone con età minima di 60 anni, e sono raccomandati in presenza di fattori di rischio cardio-vascolare e familiarità genetica. Per eseguire i controlli e necessaria la prenotazione: si può contattare martedì e giovedì pomeriggio (dalle ore 15 alle 18) il numero 085.4964289.
Morte del generale Conti, aperto un fascicolo di inchiesta
La procura della Repubblica di Sulmona ha aperto un procedimento penale nei confronti di ignoti per il reato di rivelazione segreto di ufficio in relazione alla divulgazione su organi di stampa il 19 novembre 17 di parte del contenuto del manoscritto rinvenuto dai Carabinieri nell'autovettura dell'ex generale Guido Conti, divulgazione avvenuta prima della consegna di copia della lettera ai familiari ed alla Procura. Conti si e' suicidato il 17 novembre con un colpo di pistola.
Nella lettera Guido Conti aveva scritto che "da quando e' accaduta la tragedia di Rigopiano la mia vita e' cambiata. Quelle vittime mi pesano come un macigno. Perche' tra i tanti atti, ci sono anche prescrizioni a mia firma. Non per l'albergo - insisteva - di cui non so nulla, ma per l'edificazione del centro benessere, dove solo poi appresi non esserci state vittime. Ma cio' non leniva il mio dolore. Pur sapendo e realizzando che il mio scritto era ininfluente ai fini della pratica autorizzativa mi sono sempre posto la domanda: potevo fare di piu'?''. Sia i familiari che la Procura di Pescara hanno negato alcun coinvolgimento di Conti con la tragedia dei 29 morti per la valanga: non era e non sarebbe mai stato indagato come hanno anche confermato i consulenti tecnici della Procura di Pescara che hanno valutato come "il parere sul vincolo idrogeologico risulta correttamente rilasciato poiche' l'esiguo movimento di terreno per la sistemazione del manufatto non poteva determinare nessun movimento franoso e in ogni caso tale parere non era mirato ad affrontare le specifiche tematiche di geomorfologia globale dell'area nel contesto complessivo". E' quanto si legge nelle carte dell'indagine sulla tragedia di Rigopiano del 18 gennaio scorso dove sono morte 29 persone. Il passaggio riguarda il parere favorevole emesso dall'ex generale dei carabinieri forestali Guido Conti, suicidatosi il 17 novembre scorso. All'epoca del fatti, nel marzo del 2007, Conti guidava il comando provinciale della Forestale. In una lettera lasciata prima di uccidersi, Conti aveva parlato di Rigopiano come di un suo cruccio. Il progetto di realizzazione del centro benessere dell'hotel riguardava "esigua movimentazione di terreno, da cui non poteva derivare nessuna frana".
Leggi Tutto »Sparito da sette giorni, proseguono le ricerche 74enne di Popoli
Ancora nessuna traccia del 74enne pensionato di Popoli scomparso da casa il 20 novembre scorso. Oltre al dispositivo della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco, nelle ricerche e' impiegato anche un NH500 del 5/o Nucleo Elicotteri di Pescara, con unita' cinofile di Chieti e con l'impiego dei sommozzatori del Nucleo Carabinieri Subacquei di Pescara che da giorni stanno scandagliando i fondali del fiume Pescara, insieme alla Squadra Fluviale dei Vigili del fuoco
Leggi Tutto »Stalking e percosse alla ex, 30enne arrestato a Riccione
Un 30enne originario di Pescara e' stato arrestato dai Carabinieri di Riccione per maltrattamenti in famiglia e atti persecutori nei confronti dell'ex compagna, picchiata in piu' occasioni anche in strada e alla presenza di testimoni. Dopo una breve relazione tra i due, finita un mese fa, l'uomo avrebbe iniziato a minacciare l'ex, in un'escalation di violenza arrivando fino alle percosse. In piu' occasioni la donna e' dovuta ricorrere alle cure dei sanitari ed e' stata vista con lividi e un occhio nero. L'episodio piu' grave - che la vittima stessa ha raccontato ai militari - all'inizio del mese, quando il 30enne l'avrebbe picchiata con una scopa e le avrebbe tirato addosso un televisore. Su richiesta del sostituto procuratore Davide Ercolani, il pescarese e' stato arrestato su ordine del Gip del Tribunale di Rimini e si trova da questa mattina agli arresti in carcere.
Leggi Tutto »Carrozzine Determinate, garantire riabilitazione per l’autismo
"Rassicurazioni e precisazioni, anche perche' la legge 134 del 2015 e' chiara e stabilisce le linee guida per la presa in carico delle persone con disturbi del neurosviluppo. Limiti di bilancio non possono costituire assolutamente un limite ai diritti delle persone con disabilita'". Le chiede al direttore generale della Asl di Pescara, Armando Mancini, e all'assessore regionale alla Salute, Silvio Paolucci, l'associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, nel denunciare "cio' che sta accadendo come conseguenza della delibera del direttore generale dell'Asl di Pescara 288/2017 relativa all'accesso riabilitativo plurimo e globale per i disturbi del neurosviluppo". "L'associazione - aggiunge - registra lo sconforto di tante famiglie. Spesso uno dei genitori, data l'assenza di tutele, servizi, terapie, deve rinunciare al proprio lavoro per poter seguire il proprio figlio con autismo e le terapie a pagamento sono assolutamente improponibili. E' necessario dare delle risposte reali che si concretizzino in servizi per i disturbi del neurosviluppo". "Non si comprende, non e' accettabile ed e' contrario alle linee guida delle normative nazionali e regionali - sottolinea Ferrante - che un bambino con autismo al compimento dei 12 anni cessi di avere diritto ad un tipo di terapia sulla base delle valutazioni mediche oggettive, non debba aver diritto ad altre forme di terapia ma debba essere lasciato privo di qualsiasi supporto a totale carico delle famiglie gia' allo stremo".
Leggi Tutto »Doppio incarico Universita’-Tua, indagato il rettore D’Amico
E' accusato di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato il Rettore Luciano D'Amico per il doppio incarico ai vertici dell'Universita' e come presidente del cda dell'Arpa spa e successivamente di Tua Spa. Sotto la lente d'ingrandimento della Procura, che nelle scorse ore ha notificato a D'Amico l'avviso di conclusione delle indagini, oltre 57mila euro che quest'ultimo avrebbe percepito indebitamente tra l'agosto 2014 e il febbraio 2017 e questo perche', secondo l'accusa, avendo assunto l'incarico all'Arpa (e successivamente alla Tua) avrebbe smesso di fatto di svolgere l'attivita' di docente a tempo pieno, requisito che la legge prevede come necessario per poter ricoprire la carica di Rettore. La Procura gli contesta in particolare di aver omesso di dare formale comunicazione all'Ateneo di aver svolto le attivita' di "minor impegno professionale previste per il docente a tempo definito", percependo cosi' indebitamente l'indennita' connessa alla carica di Rettore. Ma non solo. Perche' nella stessa inchiesta a D'Amico, in qualita' di Rettore, viene contestato anche il peculato per la consegna, nell'ambito della cerimonia "Welcome Matricole" del novembre 2013, di 10 tablet di proprieta' dell'Universita' al personale tecnico di supporto all'intervento degli artisti Ficarra e Picone. Episodio rispetto al quale l'Universita' avrebbe ricevuto un danno patrimoniale di 2.671 euro. Sempre nella stessa inchiesta, infine, il Rettore e' indagato questa volta in concorso con il professor Mauro Mattioli anche per un'altra ipotesi di peculato. Secondo la Procura, infatti, Mattioli nel 2013 in qualita' di direttore generale della fondazione dell'Ateneo, e quindi in un periodo in cui risultava in aspettativa, avrebbe comunque richiesto l'indennita' di risultato prevista quale docente ordinario a tempo pieno della Facolta' di Medicina Veterinaria. Indennita' che non gli sarebbe spettata e che li sarebbe stata erogata in virtu' del visto autorizzativo apposto dal Rettore. Nell'indagine e' indagato questa volta per abuso d'ufficio, un terzo docente universitario, al quale l'avviso deve ancora essere notificato. "Una grande soddisfazione per un'indagine molto accurata ed approfondita, un grande ringraziamento per l'attivita' di verifica - ha detto il Rettore dopo aver ricevuto il 415 bis - e non certo in toni ironici. Chi gestisce risorse pubbliche deve essere assoggettato a controllo e io sono contento di esserlo stato perche' gia' dalle contestazioni che mi sono state mosse mi sembra di ricavarne un quadro di piena legittimita' del mio operato. Ci sono alcuni dettagli che chiariro' al piu' presto". "Sono soddisfatto che il mio esposto alla magistratura ed il mio quesito all'Anac (Autorita' nazionale anticorruzione) abbiano trovato conferma in quanto stabilito dalla Procura di Teramo" cosi' ha commentato il deputato Fabrizio Di Stefano la notizia dell'avviso, al rettore Luciano D'Amico
Leggi Tutto »La Cassazione conferma, il cambio di indumenti degli infermieri va retribuito
Il tempo impiegato dagli infermieri per cambiarsi gli abiti e prendere le consegne, all'incirca 20 minuti complessivi, va retribuito a parte: a confermare l'orientamento e' la Cassazione secondo la quale "per le funzioni che e' chiamata ad assolvere lo scambio di consegne va considerato, di per se' stesso, meritevole di ricompensa economica" sottolineando che in questo modo si e' inteso "imprimere a tale attivita' una nuova rilevanza, accrescendo la dignita' giuridica della regola deontologica della continuita' assistenziale." A renderlo noto e' la segreteria territoriale di Nursind Pescaradopo il deposito, lo scorso 22 novembre, dell'ordinanza della Corte di Cassazione n. 27799/2017 che si e' espressa in merito alla censura dell'Asl di Pescara avverso la sentenza della Corte d'Appello dell'Aquila che riconosceva al segretario territoriale Nursind, Antonio Argentini, il diritto a vedersi riconosciuti economicamente 10 minuti prima e dopo il turno di lavoro (20 minuti complessivi) per compiere la vestizione/svestizione e prendere le consegne. "Il Nursind dimostra di voler parlare con i fatti - spiega Argentini - muovendosi a tutela dei lavoratori anche dove i contratti sono lacunosi. Sappiamo che e' sempre piu' difficile e spesso e' l'estrema ratio trovare giustizia nelle aule del tribunale, ma in una situazione patologica di blocco della contrattazione e depotenziamento delle relazioni sindacali spesso non ci resta altra strada".
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