Cronaca

Inchiesta ‘Castrum’, riuniti i due processi 

Dopo lo stralcio in sede di indagine i due fascicoli sugli appalti al Comune di Giulianova, che avevano portato a processo tutti gli imputati, sono tornati a riunirsi in un unico procedimento. I giudici hanno disposto la riunificazione dei due processi (il primo si era aperto il 15 dicembre, il secondo avrebbe dovuto aprirsi il 26 gennaio, ma era poi slittato all'udienza odierna), fissato al 16 maggio il termine per le difese degli imputati nel secondo procedimento per consegnare le proprie indicazioni sulle intercettazioni da trascrivere. Data entro la quale i difensori degli imputati del primo procedimento potranno invece presentare eventuali integrazioni sulle intercettazioni che riguardano i loro assistititi, per le quali questa mattina e' stato affidato l'incarico relativo alla loro trascrizione.

I due procedimenti riuniti questa mattina in un unico processo sono quelli relativi alla maxi inchiesta a firma dei pm Andrea De Feis e Luca Sciarretta su un presunto giro di mazzette per l'affidamento di opere pubbliche al Comune di Giulianova e che lo scorso anno porto' all'arresto, tra carcere e domiciliari, di otto persone.

A processo davanti al collegio ci sono 12 imputati, che a vario titolo e in base alle diverse posizioni devono rispondere di accuse che vanno corruzione alla tentata concussione, fino alla tentata induzione indebita a dare o promettere utilita' fino all'abuso d'ufficio e al falso in atto pubblico e in materia edilizia e urbanistica. Lo stralcio era stato deciso dalla Procura per poter procedere alla richiesta di giudizio immediato per gli 8 imputati che all'epoca erano finiti agli arresti. Si tornera' in aula il prossimo 8 maggio. 

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Stroncato traffico di droga tra Abruzzo, Marche e Napoli

Vasta operazione antidroga in alcune regioni italiane, coordinata dai carabinieri del Comando provinciale di Teramo. Oltre 80 militari dell'Arma, con l'impiego di unita' cinofile, sono impegnati nelle province di Teramo, Napoli, Ascoli Piceno e Ancona, nell'esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip del tribunale dell'Aquila su richiesta della locale Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, detenzione illegale di armi e munizioni.

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Promosso a pieni voti il mare di Fossacesia: acque eccellenti su tutto il litorale

“Ancora una volta il mare di Fossacesia è stato promosso a pieni voti. Le sue acque di balneazione, infatti, sono state nuovamente classificate eccellenti” – ad annunciarlo è il Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio a seguito della comunicazione pervenuta dal Servizio Acque Marine del Dipartimento Governo del Territorio e Politiche Ambientali della Regione Abruzzo. Nella nota infatti la Regione comunica che le acque del mare di Fossacesia sono state classificate, in tutti i punti di campionamento, eccellenti. Le analisi microbiologiche che vengono realizzate mensilmente dalla Regione Abruzzo sulla base di parametri prestabiliti, analizzano la presenza nel mare di componenti microbiologiche, di materiali inquinanti e la proliferazioni di alghe tossiche. Dai dati ottenuti dalle analisi che, nel caso di Fossacesia vengono effettuate in tre punti diversi del litorale, si effettua una classificazione delle acque di balneazione che va da scarsa, a sufficiente, poi buona per finire con eccellente. I Comuni hanno l’obbligo di segnalare, con appositi cartelli, la qualità delle loro acque di balneazione. Il segno meno indica che la qualità del mare è scarsa, l’indicazione di una stella che è sufficiente, di due stelle che è buona ed infine, le tre stelle, come nel caso di Fossacesia, indicano che il mare ha una qualità eccellente.

“Sono anni ormai che il mare di Fossacesia viene classificato eccellente – conclude il Sindaco di Fossacesia, Enrico Di Giuseppantonio – e questo è un valore importantissimo innanzitutto per chi decide di fare il bagno nel nostro mare. Ovviamente, ancora una volta ringrazio tutti gli attori che a vario titolo operano per rendere le nostre acque pulite e quindi dal punto di vista della salute sicure per i nostri bagnati. Ringrazio la Sasi, che gestisce il servizio idrico integrato e a cui va il mio più accorato appello affinchè vigili con rigore e coscienza sul corretto funzionamento dei depuratori; ringrazio tutti gli operatori turistici, la Regione Abruzzo, l’Arta e anche ogni singolo cittadino grazie al cui comportamento civile è stato possibile far continuare il nostro mare ad essere eccellente.”

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Inchiesta ‘Vate’, rinviata l’udienza per legittimo impedimento dell’ex assessore

Rinviato, per legittimo impedimento dell'ex assessore Luigi De Fanis, il dibattimento del processo sulle presunte tangenti nel settore Cultura della Regione Abruzzo. Questa mattina era previsto l'esame degli imputati, ma De Fanis - tramite il suo legale - ha inviato la copia di un certificato medico che ne attesta l'indisponibilita' per ragioni di salute. I termini della prescrizione risultano sospesi, ma il rinvio odierno fa slittare la discussione al 14 giugno prossimo. Il 30 maggio, data inizialmente indicata per la discussione, saranno invece ascoltati gli imputati. L'avvocato di De Fanis, Domenico Frattura, ha prodotto la copia di un certificato inviatogli dal suo assistito tramite WhatsApp e ha chiesto il rinvio dell'esame anche per gli altri due imputati, considerando necessaria la presenza dell'ex assessore. Il pm Anna Rita Mantini si e' opposto, chiedendo un accertamento in merito alla certificazione presentata dall'imputato e rilevando l'intempestivita' della comunicazione riguardante "una malattia che non insorge dall'oggi al domani".

Il giudice Maria Michela Di Fine, presidente del Tribunale collegiale di Pescara, ha riconosciuto il legittimo impedimento in seguito alla richiesta avanzata dall'avvocato Domenico Frattura, legale difensore dell'ex assessore regionale Luigi De Fanis, "non apparendo necessari specifici accertamenti nei termini sollecitati dal dibattimento, si rinvia il dibattimento al 30 maggio prossimo". Questo si legge nel verbale dell'udienza svoltasi nella giornata di ieri, in cui De Fanis avrebbe dovuto sottoporsi all'esame in Aula, insieme ad altri due imputati. Nessun accertamento, dunque, alla presentazione del certificato medico attestante l'impossibilita' per De Fanis a comparire per ragioni di salute. A precisarlo lo stesso legale, Domenico Frattura, in riferimento alla notizia in cui si scriveva che "si ritengono necessari gli specifici accertamenti...". "In realta', invece, come chiarito, il Tribunale - precisa l' avvocato Frattura - ha disatteso le richieste del Pm ritenendo del tutto sufficiente e credibile quanto documentato dalla difesa". In seguito al rinvio, i termini della prescrizione sono stati sospesi e la discussione e' slittata al 14 giugno prossimo. Il 30 maggio, data inizialmente indicata per la discussione, saranno invece ascoltati gli imputati.

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Processo all’ex parroco di Spoltore, ascoltati i testimoni della difesa

Nessuno si sarebbe accorto di nulla. E' quanto emerso dall'esame di quattro testimoni della difesa, in tribunale a Pescara, nell'ambito del processo con rito abbreviato che vede imputato l'ex parroco della chiesa di San Camillo De Lellis, a Villa Raspa di Spoltore, accusato di abusi di natura sessuale nei confronti di un ragazzo all'epoca minorenne. In camera di consiglio sono stati ascoltati alcuni ragazzi che tra l'estate 2011 e quella 2012, arco temporale nel quale si sarebbero consumati gli abusi, frequentavano la parrocchia. I testimoni hanno detto di non aver notato nulla che lasciasse immaginare quanto in seguito denunciato. Nella prossima udienza, il 12 aprile, si terra' l'esame di un consulente tecnico della difesa, che sara' chiamato dai legali dell'ex parroco a fornire un parere sulle attivita' svolte in sede di incidente probatorio.

Il 31 maggio, invece, si terra' la discussione. La vicenda ebbe inizio nel 2013 quando, su segnalazioni ben circostanziate di abusi di natura sessuale nei confronti di un ragazzo all'epoca minorenne, il vescovo di Pescara Valentinetti decise di sospendere cautelativamente l'ex parroco che lascio' la parrocchia e si dimise da educatore negli scout dell'Agesci. Nel 2014 inizio' il processo canonico e contestualmente i genitori del ragazzo decisero di rivolgersi anche alla magistratura ordinaria che affido' le indagini alla Squadra Mobile di Pescara. Il processo canonico si chiuse con una condanna di divieto perpetuo dello svolgimento di attivita' parrocchiali con minorenni e con altre pene accessorie, come l'obbligo di 5 anni di vita monacale.

Nel frattempo le indagini indussero il pm della Procura di Pescara, Salvatore Campochiaro, a chiedere il rinvio a giudizio nel 2016, ma l'avvocato del sacerdote, Giuliano Milia, si rivolse alla Cassazione, invocando il principio del "ne bis in idem", sulla base del quale non si puo' essere condannati due volte per uno stesso reato. La Cassazione defini' "inammissibile" il ricorso del parroco e i legali della difesa presentarono lo stesso ricorso al tribunale di Pescara, dove il pm Salvatore Campochiaro e l'avvocato di parte civile Vincenzo Di Girolamo si opposero. Il tribunale, infine, scelse di posticipare la decisione sull'eccezione alle fasi successive del giudizio, quando sarebbero state disponibili le motivazioni della Cassazione. La difesa del sacerdote, a quel punto, avanzo' la richiesta di rito abbreviato. 

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Montesilvano, sequestrate due appartamenti trasformati in case di appuntamenti

Due appartamenti, a Montesilvano, trasformati in case d'appuntamento. Sono stati posti sotto sequestro preventivo dalla Polizia di Pescara , nell'ambito dell'esecuzione di una misura cautelare per favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, emessa dal Gip del Tribunale di Pescara Elio Bongrazio, su richiesta del Pm Rosangela Di Stefano, nei confronti di un 31enne originario della Colombia, indagato per violazione della Legge Merlin. Dalle indagini, avviate dopo una denuncia, e' emerso che il giovane sudamericano, locatario dei due appartamenti, ospitava in subaffitto diversi suoi connazionali, dietro la corresponsione "in nero", di 350 euro a settimana da ciascuno dei suoi ospiti che si prostituivano nelle due abitazioni. Le due abitazioni erano da tempo usate come vere e proprie case d'appuntamento da tutti i suoi occupanti. Il locatario, inoltre, avrebbe aiutato i suoi connazionali, prima di partire dal loro Paese di origine, a predisporre i documenti necessari per l'ingresso in Italia. 

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Treni, ripresa la circolazione sulla Bologna – Pescara

Sta tornando gradualmente alla normalita', dalle 6.15, il traffico ferroviario fra Pesaro e Senigallia (linea Bologna-Pescara), sospeso dalle 22 di ieri per il rinvenimento di un ordigno bellico in prossimita' della sede ferroviaria a Fano. I treni in viaggio hanno subi'to ritardi fino a 140 minuti, mentre sette convogli sono stati cancellati, sei deviati e quattordici limitati nel percorso

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Maxi sequestro di 6 milioni a una Srl dell’editoria nella Marsica

I finanzieri della Compagnia di Avezzano hanno eseguito un sequestro di disponibilità finanziarie e beni immobili per un valore pari a circa 6.000.000 di euro emesso dall’Autorità giudiziaria marsicana nei confronti di due soggetti, rispettivamente amministratore di fatto (cl. 55) e prestanome (cl. 57) di un’importante S.R.L. operante nel settore dell’editoria. La misura cautelare appena eseguita scaturisce da complessi accertamenti patrimoniali svolti dai finanzieri tesi all’individuazione dei beni riconducibili al predetto imprenditore per un valore pari alle ritenute alla fonte relative agli emolumenti dei dipendenti che la società, in qualità di sostituto d’imposta, non ha versato all’erario negli anni d’imposta 2013 e 2014. L’imposta evasa è stata accertata dalla locale Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate a seguito di specifiche attività ispettive. Complessivamente sono stati sottoposti a sequestro quattro conti correnti bancari, un deposito titoli e un immobile per un valore equivalente alle imposte non versate. I responsabili, in passato, sono già stati condannati per reati tributari.

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Blitz contro il traffico di droga tra Albania e Italia, 43 arresti

Operazione antidroga tra Albania e Italia con 43 arresti eseguiti dalla Direzione investigativa antimafia di Bari, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia barese. Colpite due potenti organizzazioni criminali responsabili del reato di traffico internazionale di sostanze stupefacenti dai Balcani all'Italia. Circa duecento gli uomini della Dia impegnati nel blitz, in collaborazione con Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di finanza, Interpol e Polizia albanese. Gli indagati dovranno rispondere del reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico internazionale di "ingentissimi quantitativi" di marijuana, cocaina e hashish. L'operazione, denominata "Shefi", conclude una lunga e complessa indagine avviata nel 2016 dal Centro operativo Dia di Bari, nel corso della quale sono stati intercettati potenti scafi partiti dall'Albania e sbarcati in Puglia.

L'esecuzione simultanea dell'importante operazione internazionale della Dia in Albania ed in Italia e' stata resa possibile anche grazie alla Squadra Investigativa Comune, organismo di cooperazione giudiziaria e di polizia, istituita il 10 luglio 2017 a Tirana tra la Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, la Procura per i Reati Gravi Albanese ed Eurojust (Organismo - con sede all'Aja - che sostiene la cooperazione giudiziaria nella lotta contro le forme gravi di criminalita' trasnazionale). 

I provvedimenti cautelari, nei confronti di 20 italiani, 21 albanesi e 2 romeni, sono stati eseguiti in Albania e nelle province di Bari, Bat, Brindisi, Potenza, Bologna, Salerno, Ragusa e Teramo. Le indagini hanno accertato che entrambe le organizzazioni criminali avevano una comunanza di interessi in Italia con organizzazioni delinquenziali pugliesi deputate a compiti logistici ed in Albania con organizzazioni criminali di quello Stato deputate alla produzione, al confezionamento, allo smistamento ed al trasferimento dello stupefacente sull'asse Albania-Puglia-Territorio Nazionale. Complessivamente sono stati sequestrati oltre 2300 kg di droga tra marijuana, cocaina ed eroina sottraendo alle associazioni criminali proventi stimati in oltre 15 mln.

Gli investigatori della Dia hanno localizzato nel quartiere Carrassi di Bari, dove hanno scoperto un deposito per lo stoccaggio dello stupefacente, un cittadino albanese, considerato al vertice di una delle due organizzazioni criminali, in grado di avvalersi di pluripregiudicati italiani, alcuni dei quali condannati per associazione di tipo mafioso, impiegati quali custodi e corrieri "all'ingrosso" della droga proveniente dall'Albania.

Le indagini, effettuate con intercettazioni telefoniche, ambientali, video-riprese e servizi di osservazione pedinamento e controllo, hanno permesso, tra l'altro, di arrestare "in mare" a Polignano due scafisti provenienti dall'Albania con oltre una tonnellata di stupefacente, fermare a Bari un corriere italiano con un furgone carico di oltre mille chili di marijuana sbarcata poco prima a Torre a Mare dall'Albania, intercettare in autostrada a Grottaminarda ed a Vasto due corrieri italiani mentre trasportavano 13 chili di stupefacente destinato a Salerno ed a Tortoreto, arrestare due corrieri albanesi con 8 chili di stupefacente a Scicli (Rg) dopo essere scesi da un autobus proveniente da Bari, individuare un altro deposito a Mola di Bari all'interno del quale sono stati sequestrati oltre cinquanta chili di droga, ivi compreso un panetto di cocaina purissima.

 

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Omicidio Alessandro Neri, sequestrate due auto

I carabinieri oggi hanno sequestrato a Giuliano Teatino nella villa di Gaetano Lamaletto, nonno materno di Alessandro Neri, il 29enne ucciso a Pescara la settimana scorsa, un'Audi Q5. Mentre nell'azienda di famiglia, a Orsogna, hanno sequestrato una Mercedes. Piu' in generale sono in corso perquisizioni e sequestro di materiale ritenuto di possibile interesse. Al momento non ci sono indagati.

Anche la Guardia di Finanza è coinvolta nelle indagini sull'omicidio di Alessandro Neri. Il Nucleo di polizia tributaria delle Fiamme Gialle, come scritto dal Corriere della Sera, e' al lavoro per ricostruire la storia patrimoniale della famiglia. L'attivita' investigativa, condotta dai Carabinieri di Pescara e coordinata dalla locale Procura, intanto, va avanti senza sosta. Ieri i militari del Ris di Roma hanno analizzato l'automobile del giovane, una Fiat 500 di colore rosso trovata parcheggiata mercoledi' scorso nel centro di Pescara, a circa sei chilometri dal luogo del ritrovamento del corpo, il fosso Vallelunga, in zona San Silvestro. Gli esperti del Ris hanno lavorato per cercare impronte, tracce biologiche ed ogni elemento utile. Il materiale repertato e' ora al vaglio degli investigatori, per capire se possa fornire un contributo alle indagini. L'obiettivo e' quello di ricostruire, anche grazie alle immagini delle videocamere di sorveglianza, quanto accaduto tra il momento in cui il giovane e' uscito di casa, lunedi' scorso, e quello del ritrovamento dell'automobile. Si indaga senza escludere nessuna pista. I Carabinieri, che hanno gia' ascoltato piu' volte i genitori della vittima, continuano a sentire - in alcuni casi anche piu' di una volta - amici e conoscenti del ragazzo. Si lavora, in particolare, sulle frequentazioni del giovane e sulla sua rete di contatti. 

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