Cronaca

Crollo hotel Rigopiano, indagata la funzionaria della prefettura di Pescara

Una funzionaria della Prefettura di Pescara e' stata iscritta nel registro degli indagati nell'ambito dell'inchiesta sull'Hotel Rigopiano travolto il 18 gennaio 2017 da una valanga che ha provocato 29 morti. La donna, che e' stata interrogata oggi su sua espressa richiesta dai carabinieri forestali di Pescara, e' indagata dalla procura pescarese per lesioni colpose in concorso. Nel mirino la telefonata allegata ad una informativa dei carabinieri forestali del 30 ottobre scorso. Una conversazione telefonica nella quale un carabiniere chiede alla sala operativa della prefettura notizie sul crollo dell'hotel Rigopiano e, si legge nell'informativa, la funzionaria risponde: "Ma l'Hotel Rigopiano e' stato fatto stamattina". Nel corso dell'interrogatorio di oggi, durato circa 1 ora e mezza, la funzionaria, assistita dagli avvocati Giacomo Di Francesco e Manuel Sciole', si e' difesa sostenendo di aver risposto in quel modo perche' il 118 aveva segnalato alla sala operativa della prefettura che la notizia del crollo era gia' stata verificata e risultava infondata.

L'inchiesta del procuratore capo di PescaraMassimiliano Serpi e del sostituto Andrea Papalia, conta altri 23 indagati. I reati ipotizzati, vanno, a vario titolo, dal crollo di costruzioni o altri disastri colposi, all'omicidio e lesioni colpose, all'abuso d'ufficio e al falso ideologico, alla rimozione o omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro. Le indagini dei carabinieri forestali, coordinate dalla Procura pescarese, si sono focalizzate sulla mancata realizzazione della Carta di localizzazione del pericolo da valanga; sulle concessioni rilasciate al resort e sulla mancata realizzazione del nuovo Piano regolatore di Farindola; sulla gestione dell'emergenza neve; sul ritardo con cui, solo il 18 gennaio secondo i pm, si e' reso operativo il Centro coordinamento soccorsi nella sala operativa provinciale della protezione civile.

Intanto è stata chiesta una proroga, fino ad ottobre, delle indagini riguardanti la tragedia dell'hotel Rigopiano, travolto e distrutto da una valanga, provocando la morte di 29 persone, il 18 gennaio del 2017. A richiederla e' la Procura di Pescara. Alla base della richiesta secondo quanto appreso, ci sono i nuovi quesiti posti ai consulenti tecnici in relazione ai tempi di realizzazione della carta delle valanghe.

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Omicidio Alessandro Neri, gli investigatori esaminano l’auto del giovane

I carabinieri del Ris di Roma hanno iniziato ad analizzare e ispezionare, nella caserma dell'Arma in via Lago di Borgiano a Pescara, la Fiat 500 rossa di proprieta' di Alessandro Neri. La Fiat 500 del giovane e' stata ritrovata mercoledi' 7 marzo a Pescara, in via Mazzini, e posta sotto sequestro dalla Procura. 

Gli investigatori stanno esaminando attentamento i tabulati telefonici, e le testimonianze delle ultime persone con cui il giovane e' entrato in contatto, immagini delle telecamere di videosorveglianza del centro di Pescara, dove e' stata trovata parcheggiata la sua automobile: tutto puo' essere utile per ricostruire quanto accaduto dal pomeriggio di lunedi' 5 marzo, quando Alessandro e' uscito di casa, al ritrovamento dell'auto, una Fiat 500 rossa di cui mancano le chiavi, la mattina di mercoledi' 7 marzo. E' in quella fascia temporale, secondo gli inquirenti, che il 29enne e' stato ucciso. L'ipotesi, dunque, e' che Neri sia morto 48-60 ore prima del ritrovamento del corpo, avvenuto nel pomeriggio di giovedi' 8 marzo alla periferia sud di Pescara, in un luogo impervio a circa 6 km dal centro.

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Tafferugli durante Foggia-Pescara, Daspo per 13 tifosi

Tredici provvedimenti di Daspo fra i due e gli otto anni sono stati emessi dalla Questura di Foggia nei confronti di altrettanti tifosi del Foggia e del Pescara dopo i tafferugli avvenuti prima della partita fra le due squadre di calcio lo scorso 20 gennaio. Polizia e Carabinieri sono intervenuti prima di possibili scontri e proprio contro gli agenti i tifosi hanno lanciato pietre, petardi e altri oggetti contundenti

In particolare i provvedimenti amministrativi che inibiranno l'accesso agli stadi hanno riguardato 8 tifosi del Foggia e 5 del Pescara. Ai responsabili delle condotte piu' violente e' stato prescritto anche l'obbligo di firma presso Uffici di Polizia nei giorni in cui il Foggia Calcio disputera' gli incontri. Le indagini della Digos hanno consentito di ricostruire che alcuni ultras del Foggia avrebbero raggiunto la stazione ferroviaria dove erano attesi i tifosi della squadra avversaria, completamente travisati con passamontagna, sciarpe e cappucci ed armati di mazze, bastoni, bombe carta, fumogeni e sassi.

Grazie ai numerosi filmati acquisiti dagli investigatori, sono stati identificati 6 ultras di eta' compresa fra i 20 e i 40 anni che avrebbero partecipato ai tafferugli, accusati di resistenza a pubblico ufficiale, porto in luogo pubblico di oggetto atto ad offendere e travisamento. Altri due sono stati denunciati rispettivamente per evasione dai domiciliari e violazione della sorveglianza speciale. Uno di loro e' stato denunciato anche per aver esposto uno striscione inneggiante alla violenza durante lo svolgimento della gara. Il Daspo emesso nei confronti dei tifosi foggiani prevede un divieto fra i 5 e gli 8 anni. Per cinque tifosi del Pescara, invece, e' stato disposto il Daspo di due anni.

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Tenta di rapinare 14enne vicino alla stazione a Pescara, arrestato dalla Polizia

Ha tentato di rapinare un ragazzino di 14 anni nei pressi della stazione ferroviaria di Pescara Porta Nuova, ma e' stato arrestato dalla Polizia. E' accaduto ieri sera quando gli agenti del Reparto Prevenzione Crimine Abruzzo sono arrivati nei pressi della stazione mentre il ragazzino veniva rincorso da un uomo camuffato con il cappuccio di una giacca nera. Alla vista dei poliziotti il malvivente, poi identificato per D.A.M. 21enne, pescarese, si e' dato alla fuga ma e' stato raggiunto e bloccato dagli agenti e arrestato il 21enne per il reato di tentata rapina e condotto agli arresti domiciliari. I riscontri degli inquirenti hanno poi permesso di appurare che il 21enne, come evidenziato anche dalla denuncia del padre del 14enne, aveva avvicinato il minore chiedendo insistentemente dei soldi, nei pressi dei binari ferroviari. Al rifiuto del 14enne, il giovane ha prima minacciato e poi rincorso il ragazzino lungo i binari della stazione.

 

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Ferisce 55enne con tre coltellate a Chieti, arrestata una donna

Una donna di 54 anni e' stata arrestata dai Carabinieri di Chieti dopo che ieri sera ha sferrato tre fendenti ad un uomo ricoverato in prognosi riservata.  E' finita in carcere con l'accusa di tentato omicidio per aver ferito con tre coltellate un uomo di 57 anni, sempre di Chieti, al termine di una cena degenerata in lite. La vittima, nel tentativo di sedare gli animi, e' stato raggiunto dai tre fendenti ed e' ricoverato in ospedale a Chieti dove e' stato sottoposto ad un intervento chirurgico poiche' una delle tre coltellate sferrate dalla donna lo ha raggiunto al fegato, perforandolo, ma non corre pericolo di vita. Gli altri due fendenti lo hanno colpito all'addome e al polmone.

I fatti sono maturati nel corso di una cena alla quale la donna aveva chiesto di poter partecipare. Secondo quanto hanno riferito i carabinieri nel corso di una conferenza stampa tenuta dal maggiore Massimo Capobianco, comandante della Compagnia di Chieti e dalla tenente Maria Di Lena, comandante del Nucleo operativo radiomobile, la donna e' uscita di casa gia' armata di un coltello a serramanico con una lama di dieci centimetri e ha raggiunto l'abitazione nella quale i quattro erano a cena. Fra questi un 44enne al quale la donna, a suo dire, alcuni anni prima aveva fatto un piacere. Complice l'abuso di alcolici, durante la serata e' inizialmente scoppiata una lite verbale. La donna per quel favore, ovvero il tentativo da parte dell'uomo di stabilire la residenza a casa sua, si era sentita promettere 50 euro, e, non avendo ricevuto la somma neppure ieri, ha cominciato ad inseguire il 44enne brandendo il coltello per colpirlo ma senza riuscirci. Tra i due si e' frapposto il 57enne per sedare gli animi ma l'uomo e' stato raggiunto dai tre fendenti. All'arrivo dei carabinieri la donna ha ammesso le proprie responsabilita' ed ha consegnato il coltello che e' stato gia' inviato al Ris mentre l'appartamento e' stato posto sotto sequestro. Nell'interrogatorio di convalida la donna si e' difesa sostenendo di essersi sentita aggredita dalla vittima, che l' avrebbe afferrata violentemente alle spalle per i capelli, e di aver dunque reagito colpendo l'uomo con il coltello. 

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Ritrovate due opere d’arte rubate in Abruzzo

I Carabinieri del Reparto Operativo del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) in esecuzione di un decreto di perquisizione e sequestro emesso dalla Procura della Repubblica di Salerno, che concordava con le risultanze investigative prodotte, hanno sequestrato 37 opere d'arte di epoca compresa tra il XVI e XX sec., tra cui spiccano per importanza 5 pale d'altare sottratte da due chiese della provincia de L'Aquila, chiuse al culto perché dichiarate inagibili a seguito del sisma del 2009 ed un dipinto attribuito al Maestro Guido Reni.Il gruppo criminale, avrebbe effettuato furti di pregevoli opere d'arte che poi andavano ad arricchire l'arredo di alcune ville di lusso della costiera amalfitana, accrescendo il loro fascino per i turisti stranieri, che ne beneficiavano nei loro soggiorni di vacanza.

L'operazione è stata avviata a settembre 2017. Gli ulteriori approfondimenti investigativi, coordinati della Procura della Repubblica di Salerno, hanno consentito di identificare sia personaggi dediti alla ricettazione di opere d'arte antica, sia collezionisti, pronti ad acquistare beni culturali senza verificarne, pur di ampliare la loro raccolta, la lecita provenienza. Le successive perquisizioni e la comparazione delle immagini dei beni rinvenuti con quelli censiti nella Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti, gestita dal Comando TPC, hanno confermato la corrispondenza di 37 opere, permettendo di risalire a 16 furti perpetrati, negli ultimi 20 anni, in varie province italiane e di denunciare a piede libero 3 persone. Questo importante recupero consentirà, a breve, di rendere nuovamente fruibile al pubblico opere d'arte di inestimabile valore storico, artistico e devozionale, tra cui si evidenziano, per importanza, le cinque pale d'altare risalenti al XVII-XVIII sec., sottratte in data antecedente al dicembre 2012, dalle Chiese di San Nicola a Capestrano (AQ) e San Giacomo Apostolo a Scoppito (AQ), due tavole del XVI sec., parte del polittico della Chiesa di "San Rocco" di Formia (LT) dell'artista Gerolamo Stabile e il dipinto, raffigurante "Cristo che prega nell'orto" attribuito al pittore bolognese Guido Reni, sottratto nell'agosto del 2012 a una famiglia nobiliare napoletana.

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Montesilvano, sgomberata la spiaggia antistante via Firenze

Sgombero interforze questa mattina a Montesilvano. Due pattuglie della Polizia Locale, coordinate dal tenente Nicolino Casale, insieme a 6 uomini della Guardia Costiera e 2 dei Carabinieri della Compagnia di Montesilvano, hanno effettuato una operazione di sgombero nella spiaggia antistante via Firenze. Due le tende accampate abusivamente rimosse, con l’ausilio della ditta Formula Ambiente, e 5 le persone individuate.

«Prosegue incessantemente la nostra azione volta al ripristino del decoro urbano e al contrasto al bivacco -  afferma l’assessore alla Polizia Locale, Valter Cozzi - . Gli ultimi mesi sono stati connotati da costanti operazioni di sgombero nella riserva naturale di Santa Filomena che era stata occupata abusivamente. L’ultimo risale ad appena una settimana fa. Oggi l’attenzione si è concentrata nella spiaggia antistante la pineta. Il messaggio che vogliamo dare a queste persone è molto chiaro. Non possiamo tollerare che luoghi che i cittadini hanno il diritto di vivere in tranquillità diventino dormitori a cielo aperto. Proseguiremo con perseveranza fino a che non verranno scoraggiate altre occupazioni abusive. Siamo riusciti a liberare la pineta dai bivaccatori. Riusciremo anche ad impedire altre occupazioni sulla spiaggia».

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Rinviato il processo per la discarica di Bussi

E' stato rinviato a data da destinarsi il processo per l'inquinamento di Bussi sul Tirino, previsto questa mattina in Cassazione dopo il ricorso degli imputati condannati in secondo grado dalla Corte d'Appello dell'Aquila. Il rinvio e' scattato per l'adesione allo sciopero di alcuni dei legali delle difese e degli avvocati di parte civile. La data della nuova udienza sara' comunicata successivamente

Non c'e' tuttavia il pericolo che il processo possa saltare, come spiega l'avvocato del Wwf Tommaso Navarra: "Il Procuratore generale ha chiarito che non si verificava l'ipotesi prevista dal codice di autoregolamentazione, che chiede di non astenersi nel caso di processi prossimi alla prescrizione. Si deve infatti operare un ricalcolo alla luce dei precedenti rinvii per cui la data di prescrizione non e' cosi' imminente come era stato erroneamente ipotizzato. In ogni caso i termini oggi sono stati sospesi sino alla prossima udienza: il processo non corre alcun rischio di non arrivare a una definitiva sentenza". "Sino ad ora - commenta l'avv. Navarra che tutela il Wwf, parte civile sin dall'inizio del procedimento - abbiamo sostenuto 84 udienze, vuol dire che sara' necessaria anche l'ottantacinquesima"

 

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Rapina in una gioielleria del centro di Pescara

Rapina in una gioielleria del centro di Pescara, in via Cesare Battisti- Gli autori sarebbero due uomini a viso coperto, uno dei quali armato di pistola. I malviventi, minacciando il personale, si sono fatti consegnare, secondo le prime informazioni, una settantina di orologi Rolex, per poi darsi alla fuga. Uno dei due era vestito da postino e proprio per questo i due sono riusciti a entrare nell'attivita'. Sarebbero fuggiti a bordo di uno scooter. Ricerche e indagini in corso da parte dei Carabinieri della Compagnia di Pescara, agli ordini del capitano Antonio Di Mauro. 

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Omicidio Alessandro Neri, investigatori a caccia del possibile movente

Continuano le indagini sull'omicidio di Alessandro Neri, il ventinovenne di Spoltore ucciso a colpi di arma da fuoco e trovato morto giovedi' scorso, dopo tre giorni di ricerche, in un canale alla periferia sud di Pescara. Gli investigatori stanno cercando di capire cosa è accaduto nelle ultime ore di vita del giovane e capire cosa sia accaduto da quando ha lasciato la sua abitazione, lunedi' 5 marzo, fino al ritrovamento dell'automobile in una via del centro di Pescara, la mattina di mercoledi' 7. Si cerca di individuare anche un possibile movente. Intanto in via Londra, a Spoltore, dove vive la famiglia Neri, continua il viavai di parenti e amici. Sul cancello c'e' un cartello con la scritta "Questa e' casa di Ale!", all'ingresso della villetta i genitori hanno appeso una foto gigante del ragazzo. 

I Carabinieri hanno ascoltato nuovamente la madre: una "normale audizione", precisano i militari, durata circa tre ore. Elementi importanti per ricostruire i fatti sono emersi dall'autopsia sul corpo del giovane. Eseguita ieri dal medico legale Cristian D'Ovidio, vi ha preso parte anche un ufficiale dei carabinieri del Ris di Roma, esperto di balistica. Sul caso vige il massimo riserbo, ma l'esame autoptico, secondo quanto appreso, avrebbe chiarito diversi aspetti. I militari, d'altronde, si aspettavano di sapere, oltre ai tempi della morte, anche da quale distanza e' stato esploso l'unico colpo che avrebbe ucciso il 29enne. La distanza, infatti, potrebbe rivelare il tipo di luogo in cui si e' consumato il delitto, magari un'automobile o comunque un ambiente piccolo. Dall'autopsia e' emerso, tra l'altro, che sul corpo del giovane, probabilmente ucciso 48 ore prima del ritrovamento, non vi sarebbero segni di colluttazione.

Al termine e' giunto dalla Procura di Pescara il nulla osta per la riconsegna ai familiari della salma di Alessandro, i cui funerali dovrebbero essere celebrati nei prossimi giorni. Importanti, per ricostruire le ultime ore di vita di Alessandro, anche i tabulati telefonici, per capire chi siano le persone con cui e' entrato in contatto. Il telefono, che ha consentito di individuare la zona e poi di trovare il corpo con l'intervento dei cani molecolari, e' stato acceso fino a lunedi' sera. Indicazioni utili alle indagini sono arrivate dai familiari del ragazzo, ascoltati piu' volte dai Carabinieri, che stanno sentendo anche amici e conoscenti. Proseguono gli accertamenti sulla macchina del 29enne, trovata mercoledi' mattina parcheggiata in pieno centro a Pescara, anche se al momento non risultano elementi per poter dire che non sia stato lui a lasciarla li'. 

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