Cronaca

Sanità, innovativa tecnica anestesiologica all’ospedale di Teramo

Innovativa tecnica anestesiologica all'ospedale 'Mazzini' di Teramo per quattro interventi chirurgici di asportazione della ghiandola mammaria, mastectomia totale, per tumore della mammella su tre donne e un uomo affetti da patologie cardiache e respiratorie che rendevano altamente a rischio l'uso della metodica anestesiologica standard. La tecnica di anestesia prevede il blocco delle strutture nervose che decorrono tra i muscoli pettorali con l'utilizzo di anestetico locale e sotto guida ecografica. Con tale sistema la paziente puo' essere sottoposta all'intervento invasivo di asportazione della ghiandola mammaria da sveglia senza sentire alcun tipo di dolore. "Tale blocco dei nervi sensitivi della mammella rappresenta una nuova generazione anestesiologica meno invasiva - dice la Asl di Teramo - ed offre una alternativa efficace e sicura alle tecniche convenzionali. Proprio al fine di rendere tale nuova metodica piu' efficiente ed efficace e' stato organizzato dal dott. Roberto Berrettoni, responsabile della UOS di terapia del dolore, un corso teorico pratico con il dott. Andrea Tognu', anestesista del Rizzoli di Bologna, che ha permesso al personale medico ed infermieristico del nosocomio teramano di migliorare le proprie performance su tale tema". I quattro interventi chirurgici sono stati eseguiti in stretta collaborazione dall'equipe anestesiologica del dott. Stefano Minora, responsabile della Unita' Operativa di Anestesia e Rianimazione con l'equipe di chirurgia senologica del dott. Maurizio Brucchi. I vantaggi sono evidenti ed importanti soprattutto per la paziente che vede ridurre il rischio operatorio, viene riabilitata immediatamente e gia' subito dopo l'intervento puo' alimentarsi ed essere dimessa il giorno successivo all'intervento stesso. Tra l'altro la ridotta ospedalizzazione determina anche una riduzione dei costi per l'azienda. 

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L’Aquila, evacuate 23 famiglie dal Progetto CASE

Ventitre' famiglie aquilane per complessive 67 unita' sono state fatte evacuare nel primo pomeriggio di oggi dagli alloggi antisismici del progetto C.a.s.e. di Coppito 2 per infiltrazioni d'acqua che hanno reso le strutture a rischio di stabilita'. A disporre l immediato allontanamento dagli alloggi antisismici provvisori - realizzati dopo il terremoto dell'Aquila del 2009, con 309 vittime e migliaia di feriti - la dirigente comunale, Enrica De Paulis, dopo un controllo di ordinaria manutenzione nel corso del quale e' stato trovato il piede delle travi portanti di legno marcio per un'infiltrazione di acqua piovana. Secondo la dirigente tale danno risalirebbe al momento della realizzazione del manufatto in quanto non sarebbe stata messa la guaina a protezione dei primi 20 centimetri dell'intonaco esterno. Al momento i cittadini sono stati ospitati in via temporanea all'hotel Amiternum, altri hanno scelto di alloggiare da parenti ed amici. Secondo la dirigente comunale, entro lunedi' gli sfollati troveranno adeguata sistemazione in altre strutture temporanee sicure. I controlli verranno estesi in altre new town, ben 19 quelle realizzate dal governo Berlusconi dopo il sisma. Recentemente il Gup del tribunale dell Aquila, Guendalina Buccella, ha disposto il trasferimento a Piacenza del processo per il crollo del balcone nella palazzina del Progetto Case di Cese di Preturo, che ha innescato il sequestro di altri 800 balconi con le stesse caratteristiche, secondo l'accusa realizzati con materiale scadente e difetti di costruzione. Nella citta' emiliana e' in atto un altro processo per il filone di inchiesta legata al legno utilizzato da un'azienda piacentina. Sono 37 gli indagati per il crollo avvenuto nel settembre 2014 a Cese di Preturo. A chiedere il trasferimento del processo, per incompetenza territoriale, sono stati gli avvocati difensori di uno degli imputati, Giampaolo Paraboschi, direttore generale dell'azienda piacentina Safwood, ditta fornitrice del legno per la costruzione del balcone crollato. Considerando dunque che i maggiori reati del complesso procedimento, truffa aggravata e frode nelle pubbliche forniture, secondo gli inquirenti sarebbero stati commessi a Piacenza, il Gup ha adottato questa decisione. A Cese di Preturo c'e' uno dei 19 quartieri del progetto C.a.s.e., il mega insediamento abitativo post terremoto per dare un tetto a circa 16 mila aquilani sistemati in circa 4.500 alloggi prefabbricati antisismici. 

 

immagine di repertorio

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Apre la pagina web dedicata al progetto “URPinRETE”

Per l'Abruzzo, è attiva da oggi la pagina web dedicata al progetto "URPinRETE", la finalità che punta a far interagire con scambio di informazioni l'Urp (ufficio relazioni con il pubblico) regionale e gli enti locali del territorio, dotati di Uffici Relazioni con il Pubblico. Il progetto è stato approvato con DGR numero 239 del 4.5.2017. I Comuni interessati ad aderire al progetto possono compilare la scheda di adesione pubblicata sulla pagina web urp.regione.Abruzzo.it/urp-in-rete nella sezione "Documenti e modulistica", ed inviarla al seguente indirizzo di posta elettronica certificata: urp@pec.regione.Abruzzo.it. La pagina dedicata conterrà le informazioni suddivise in aree tematiche riguardanti il lavoro, i bandi, il sociale, la cultura, l'ambiente, il territorio ed altro. I cittadini avranno, così, la possibilità di usufruire di più canali di comunicazione e saranno informati sui servizi offerti dagli enti aderenti. Sono previsti, anche incontri sul territorio tra la Regione Abruzzo ed i comuni che aderiscono al progetto per avviare un confronto sulle necessità dei cittadini e del territorio.

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Crollo hotel Rigopiano, la difesa del sindaco chiede lo spostamento del processo a L’Aquila

"Si chiede alla Procura della Repubblica di Pescara, che indaga per omicidio colposo, di declinare la propria competenza in favore di quella della Procura della Repubblica dell'Aquila, competente per il reato piu' grave di disastro". Con queste parole, affidate ad una nota, i legali Cristiana Valentini, Massimo Manieri e Goffredo Tatozzi, difensori del sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta, del tecnico comunale Enrico Colangeli e del Comune di Farindola, presentano istanza alla Procura di Pescara affinche' tutte le indagini sul disastro dell'Hotel Rigopiano passino alla Procura dell'Aquila. "E' proprio a L'Aquila, infatti - scrivono gli avvocati - che si sono realizzate le condotte del reato piu' grave di disastro. Tale competenza - aggiungono Valentini, Manieri e Tatozzi - attrae anche la cognizione dei reati di omicidio colposo". ll 12 maggio scorso i tre legali avevano presentato una denuncia, contro la Regione Abruzzo, per "disastro valanghivo doloso", presso la Procura dell'Aquila. Al centro della denuncia, la mancata realizzazione della Carta di Localizzazione dei Pericoli da valanga (Clpv), che, a giudizio della difesa di Lacchetta e Colangeli, e del Comune di Farindola, "la Regione Abruzzo era tenuta a realizzare sulla base della legge 170 del marzo 2014" e che, sempre secondo i tre legali, "se fosse stata realizzata, avrebbe evitato il disastro costato la vita a 29 persone". La Procura di Pescara, invece, e' titolare dell'inchiesta per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose plurime e atti omissivi in materia di sicurezza del lavoro, che vede indagati Lacchetta e Colangeli, insieme al presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, al direttore dell'albergo Bruno Di Tommaso e ai due funzionari della Provincia Paolo D'Incecco e Mauro Di Blasio. I tre avvocati chiedono che l'intera inchiesta passi a L'Aquila, esprimendo i propri timori per un possibile conflitto di competenze tra Procure. "Si apprende che la Procura della Repubblica dell'Aquila ha ritenuto di dover trasmettere il fascicolo aperto dopo la denuncia presentata dagli scriventi il 12 maggio, alla Procura di Pescara, in quanto Procura attualmente procedente sui fatti di Rigopiano - rilevano Valentini, Manieri e Tatozzi - Al fine di evitare futuri conflitti di competenza, con inevitabile ritardo nell'accertamento di reati cosi' gravi, i sottoscritti difensori hanno presentato alla Procura di Pescara una istanza volta alla risoluzione del potenziale futuro conflitto". 

 

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Vincita da 55 mila euro non riscossa nel Pescarese

Mancano solo 13 giorni per riscuotere la vincita da oltre 55mila euro: secondo le rilevazioni dell'Ufficio Premi di Sisal, il vincitore di San Valentino in Abruzzo Citeriore non si e' ancora presentato per la riscossione del premio realizzato presso il punto vendita Sisal Bar Tabacchi Panorama situato in via Trieste, 57 nel concorso n.32 di giovedi' 16 marzo 2017. L'intero comune di San Valentino in Abruzzo Citeriore - 1.928 abitanti della provincia di Pescara in Abruzzo - si e' mobilitato. Si cerca il vincitore tra le strade, nei pressi della ricevitoria, sui social network, se ne parla tra i negozi. La giocata e' stata convalidata giovedi' 16 marzo alle ore 18.35 per un importo pari a 3 euro: un piccolo indizio per cercare di ricordare e non perdere l'occasione di riscuotere un premio che certo potrebbe contribuire a far pensare un po' piu' serenamente al futuro e, perche' no, magari a far pensare a una vacanza da sogno per quest'estate.

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Accusato di abusi sulla figlia, 45enne assolto a Teramo

Era finito a processo con l'accusa di aver costretto per anni la figlia a subire abusi sessuali. Un'accusa dalla quale questa mattina l'uomo, un 48enne residente in Val Vibrata, difeso dall'avvocato Tiziano Rossoli, e' stato assolto dal Tribunale di Teramo (presidente Flavio Conciatori, a latere Lorenzo Prudenzano ed Enrico Pompei), con la formula "perche' il fatto non sussiste".

I fatti contestati all'uomo, che doveva rispondere di violenza sessuale aggravata dalla minore eta' della vittima e dal grado di parentela, risalivano ad un periodo compreso tra il 2007 e il 2014. Anni in cui,secondo l'accusa l'uomo, che avrebbe impedito alla figlia di coltivare amicizie e qualsiasi contatto con l'esterno, ad esclusione del lavoro in un bar, l'avrebbe costretta con continuita' a compiere atti sessuali e a subire palpeggiamenti.

Violenze che per l'accusa venivano commesse dietro minacce di morte, per impedire che la ragazzina potesse raccontare quello che le stava accadendo. Le indagini erano partire nel 2014, dopo che la ragazza si era rivolta ad un consultorio facendo scattare la denuncia ai Carabinieri. Accuse cadute in aula, con il Tribunale che questa mattina ha assolto l'uomo. Lo stesso pm di udienza, il sostituto Andrea De Feis, aveva chiesto l'assoluzione dell'uomo.

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Montesilvano, il Comune mura gli accessi della Stella Maris

Iniziati i lavori finalizzati alla chiusura dei varchi di accesso della Stella Maris, ex colonia che si trova sul lungomare di Montesilvano, spesso usata come ricovero di fortuna da senzatetto e tossicodipendenti. L'edificio, "da tempo inutilizzato, rappresenta una situazione di degrado e pericolo", scrive il sindaco nella relativa ordinanza. Nel complesso, infatti, solo poche settimane fa e' stato trovato il cadavere di un giovane del posto, morto per overdose, mentre ieri un cane non legato ha attaccato un agente di Polizia municipale, costringendolo a sparare. I lavori di muratura degli accessi hanno preso il via oggi e dovrebbero essere conclusi entro un paio di giorni dalla ditta incaricata dal Comune. Nell'ordinanza del sindaco, firmata ieri, si ricordano il "persistente degrado dello stabile", l'"occupazione da parte di persone senza fissa dimora", l'episodio della morte del giovane e quello di ieri. "La frequentazione dell'edificio da parte di persone senza fissa dimora, unitamente alle scarse condizioni igieniche e di sicurezza all'interno dello stesso", si legge nel provvedimento, possono essere "di pregiudizio per le persone e per la zona circostante". "Non si poteva aspettare piu' neanche un giorno", afferma l'assessore ai Lavori pubblici e Polizia locale, Valter Cozzi. Fino alla conclusione dei lavori, Polizia municipale e Polizia provinciale effettueranno dei pattugliamenti nell'area

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Montesilvano, le forze dell’ordine sgomberano via Ariosto

Maxi blitz interforze dall'alba a Montesilvano, nella zona di via Ariosto, dove vivono stranieri e, in particolare, senegalesi. Oltre 300, tra Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia municipale, gli uomini impegnato nello sgombero dei palazzi conosciuti come il 'ghetto' di via Ariosto. Le forze dell'ordine stanno dando esecuzione ad un'ordinanza del sindaco per questioni igienico sanitarie, firmata ormai da diversi mesi. Almeno un centinaio gli stranieri che sono stati fatti uscire. Poi il Comune provvedera' a murare la struttura. Durante le operazioni e' stata anche trovata della droga e del materiale contraffatto. Sul posto ci sono anche il sindaco Francesco Maragno, l'assessore ai Lavori pubblici e polizia locale, Valter Cozzi, ed i tecnici comunali.

Ventisette persone fermate, quattro quelle denunciate, di cui due per possesso di stupefacenti e due per resistenza a pubblico ufficiale: e' il bilancio dell'operazione interforze condotta stamani a Montesilvano per lo sgombero del cosiddetto 'ghetto' di via Ariosto. Delle 27 persone fermate, fa sapere la Questura di Pescara, undici sono state accompagnate al Comando Compagnia Carabinieri di Montesilvano e 16 in questura. La posizione dei fermati e' al vaglio del locale Ufficio Immigrazione. Le quattro persone sono state denunciate dalla squadra Mobile. Nel corso dell'attivita' sono state rinvenute una ventina di dosi di droga, tra hashish, marijuana e cocaina, oltre a diversi bilancini e attrezzi per il taglio dello stupefacente. L'Arma dei Carabinieri ha proceduto al sequestro di 139 grammi di marijuana, 67 grammi di hashish e sei grammi di cocaina. La Guardia di Finanza ha sequestrato 20mila articoli contraffatti tra capi di abbigliamento ed etichette, oltre a 1.500 cd. Nel frattempo proseguono le operazioni di muratura degli accessi di quattro palazzine, disposte dal Comune. Duecento le persone, soprattutto senegalesi, che vivevano negli edifici.

«Con la maxi operazione di sgombero delle due palazzine di via Ariosto condotta sin dalle prime luci dell’alba si pone fine ad una situazione rimasta irrisolta per oltre 20 anni, con residenti e turisti esasperati e ripetute denunce e tentativi falliti di eseguire gli sfratti da parte dei proprietari degli appartamenti». A parlare è il sindaco di Montesilvano Francesco Maragno, che questa mattina ha seguito in prima persona il blitz di sgombero delle palazzine “Tillia” e “Viola” di via Ariosto che ha visto impegnate circa 300 persone tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco e Polizia Locale.

«Lo scorso novembre – ricorda il sindaco Maragno -  ho emesso un’ordinanza di sgombero delle palazzine alla luce del grave pericolo per l’incolumità pubblica e privata, soprattutto degli occupanti degli edifici, sia da un punto di vista igienico - sanitario che strutturale. Le palazzine erano divenute peraltro una vera centrale dedita allo spaccio di sostanze stupefacenti e alla contraffazione. Queste ultime settimane sono state connotate da una lunga serie di tavoli tecnici in Prefettura, incontri con i proprietari degli immobili e con la comunità dei senegalesi che risulta la principale presenza all’interno delle Palazzine sgomberate. L’operazione di questa mattina dà esecuzione a quella ordinanza e agli oltre 6 mesi di lavoro costante, condotto in silenzio proprio per ottenere la maggiore efficacia della operazione. In questo periodo abbiamo inoltre lavorato per preparare al meglio gli occupanti degli appartamenti, dando loro anche il tempo necessario per individuare sistemazioni alternative».  

Ad affiancare le forze dell’Ordine anche la struttura comunale con tecnici e operai. «Abbiamo messo a disposizione  -  spiega ancora il primo cittadino – ditte di traslochi per rimuovere i materiali. Abbiamo coinvolto Formula Ambiente/Sapi per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti generati nel corso dell’intervento. Subito dopo lo sgombero abbiamo avviato gli interventi di disinfestazione, sanificazione e muratura degli appartamenti per impedire occupazioni abusive. Via Ariosto – conclude il sindaco Maragno  - è uno dei luoghi nevralgici del territorio poiché a ridosso della zona turistica di Montesilvano. Questo sgombero, atteso da moltissimi anni, è stato possibile grazie all’ordinanza che abbiamo emesso alcuni mesi fa e all’intenso lavoro svolto in sinergia con la Prefettura e il comitato tecnico di sicurezza e ordine pubblico. A tal proposito voglio ringraziare il Prefetto dott. Francesco Provolo e tutte le forze dell’Ordine intervenute, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, nonché la Polizia Locale, che hanno gestito le operazioni di questa mattina e la fase organizzativa propedeutica ad essi, con la massima dedizione e professionalità».

Un durissimo colpo alla contraffazione, alla prostituzione, allo spaccio di droga e alla criminalita', fenomeni che danneggiano non solo i cittadini, ma anche la nostra economia, gia' messa a dura prova dalla crisi e da un inverno difficilissimo". Cosi' il presidente di Confartigianato Pescara e quello della categoria Commercio, Giancarlo Di Blasio e Massimiliano Pisani, commentano l'operazione interforze condotta a Montesilvano per lo sgombero del cosiddetto 'ghetto' di via Ariosto. L'associazione di categoria, che piu' volte ha lanciato l'allarme sull'abusivismo e sul degrado, esprime un plauso per il lavoro delle forze dell'ordine e invita tutti a "far si' che il loro impegno non sia vano". "Le forze dell'ordine - aggiungono Di Blasio e Pisani - adesso non devono essere lasciate da sole: lanciamo quindi un appello al sindaco di Montesilvano e a quello di Pescara affinche' vengano immediatamente predisposte delibere per impedire che, nel giro di poche settimane, si rinnovino fenomeni di questo tipo. Chiediamo inoltre maggiore comunicazione e intesa tra le Polizie municipali delle due citta', che, di fatto, rappresentano un unico centro urbano, cosi' da rendere le attivita' di contrasto all'illegalita' piu' efficaci". "Faremo di tutto per evitare che il lungomare, piazza della Rinascita e tutti i luoghi piu' turistici della citta' vengano invasi da abusivi e da finti mendicanti, che, spesso, fanno parte di precise organizzazioni criminali. Serve subito un tavolo di emergenza, con Confartigianato e tutte le altre associazioni di categoria. Se i nostri appelli resteranno inascoltati, soprattutto considerando l'estate alle porte, siamo pronti a iniziative di protesta, anche fino allo sciopero in piena stagione. Non resteremo in silenzio a guardare - concludono i presidenti - lo dobbiamo ai cittadini, ai commercianti e alle forze dell'ordine".

"Il sindaco di Montesilvano ha dimostrato il coraggio di cui ogni Primo Cittadino dovrebbe essere portatore nell'interesse della sua comunita', e l'azione compiuta rappresenta un valido deterrente per chiunque pensi di muoversi in citta' fuori dall'alveo di legalita', oltre che la garanzia che sul delicato tema dell'accoglienza degli extra-comunitari il Comune ha le idee chiare e si muove senza fare sconti a nessuno". Cosi' Carlo Masci, coordinatore provinciale FI e Armando Foschi, coordinatore provinciale FDI. "Anche coloro che nei mesi scorsi hanno strillato strumentalmente accusando il sindaco di immobilismo su questo argomento delicato dovranno ricredersi e riconoscere che il lavoro compiuto ha dato i suoi frutti e che oggi Montesilvano, grazie a un'amministrazione efficiente e lungimirante, di pochi annunci ma di grande sostanza, ha conseguito un risultato storico che certamente portera' vantaggi indiscussi all'intera area metropolitana". "Adesso - concludono -, il prossimo passaggio altrettanto fondamentale, sara' quello di liberare gli alberghi della Riviera dai richiedenti asilo in modo da permettere agli operatori turistici di svolgere la propria attivita' con rinnovato slancio e con la certezza di avere un'amministrazione attenta alle loro esigenze. Avanti cosi', complimenti e buon lavoro!"

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Scoperti 24 lavoratori in nero a Chieti, Vasto e San Salvo

Scoperti 24 lavoratori in nero, in seguito agli accertamenti condotti dall'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Chieti-Pescara, che hanno riguardato 17 attivita' commerciali operanti nelle zone di Vasto, San Salvo e Chieti. Al termine dei controlli sono stati deferiti all'autorita' giudiziaria sei datori di lavoro, mentre per nove aziende e' scattato il provvedimento di sospensione dell'attivita' imprenditoriale, in quanto occupavano in nero piu' del 20 per cento della forza lavoro. Sono state inoltre comminate sanzioni amministrative che complessivamente ammontano a 66mila euro. Nell'insieme sono state passate al vaglio 67 posizioni lavorative e dunque piu' di un lavoratore su tre e' risultato privo di regolare contratto. In un ristorante-pub di Chieti, in particolare, gli ispettori del lavoro hanno trovato intenti al lavoro 9 dipendenti, di cui 7 sono risultati occupati in nero. Si e' quindi proceduto al provvedimento di sospensione dell'attivita' imprenditoriale e per queste irregolarita' riscontrate sono state comminate sanzioni per 21mila euro. Per quanto riguarda invece la zona di Vasto e San Salvo, i datori di lavoro deferiti all'autorita' giudiziaria sono stati 6. Nello specifico, in un'azienda di ristorazione sono stati trovati al lavoro 2 lavoratori privi di permesso di soggiorno e in cinque locali sono state riscontrate violazioni in materia di controllo a distanza dei lavoratori. La maggior parte delle aziende ha immediatamente provveduto a regolarizzare la propria posizione al fine di garantire la pronta riapertura dei locali. L'iniziativa rientra nei programmi speciali di vigilanza eseguiti dal Gruppo Carabinieri per la tutela del lavoro di Roma, insieme ai Nuclei Carabinieri e ai funzionari ispettivi operanti preso le sedi dell'Ispettorato del Lavoro di Chieti e Pescara.

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Pescara, uomo muore un mese dopo incidente stradale

Morto nel reparto di Rianimazione dell'ospedale del capoluogo adriatico, a distanza di un mese dall'incidente stradale in cui era rimasto gravemente ferito, un 51enne di Pescara, Massimiliano Scuderi. L'uomo, membro del Corpo militare della Croce Rossa Italiana, lo scorso 29 aprile era sul suo scooter che si era scontrato con un'automobile all'incrocio tra via Rigopiano e via Paolini. Nell'ultimo mese e' stato ricoverato in Rianimazione, ma le sue condizioni non sono mai migliorate, fino al decesso, avvenuto nel primo pomeriggio di oggi. Dei rilievi dell'incidente si era occupata la Polizia municipale di Pescara.

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