Cronaca

Calci e pugni ai genitori per avere soldi, ventenne arrestata

Appena ventenne avrebbe percosso i genitori con calci e pugni quando le rifiutavano denaro, giungendo a minacciarli anche di morte. Proprio per questi comportamenti aggressivi, era gia' stata allontanata dall'abitazione familiare nell'aprile del 2016, con provvedimento del Tribunale di Teramo, con divieto di dimora nello stesso comune dei genitori o, comunque, divieto di avvicinarli. Nel pomeriggio di ieri l'arresto, per maltrattamenti in famiglia, estorsione, lesioni ai danni dei propri genitori e per aver opposto resistenza a pubblico ufficiale. E' stata sorpresa dagli agenti ad estorcere 40 euro al padre e alla madre durante l'ennesima lite. I genitori avevano deciso di darle ancora una possibilita', consentendole di rientrare in casa e, per questi motivi, il Tribunale di Teramo aveva modificato la misura dell'allontanamento dall'abitazione con quella piu' lieve dell'obbligo di firma. Questo non ha evitato che gli atteggiamenti ostili e vessatori della giovane proseguissero, con il conseguente arresto.

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Indagine epidemiologica su Bussi, l’Aca fornisce i dati a ISN

Tocca 20 comuni coinvolgendo complessivamente una popolazione di 260 mila residenti il percorso che l'acqua dell'Acquedotto Giardino garantisce quotidianamente alle utenze della Val Pescara e della citta' di Pescara . All'interno di questo percorso, dalla sorgente di Popoli a Pescara, si e' inserita l'acqua del Campo pozzi di Sant'Angelo miscelandosi con essa almeno fino al 2007. Il dato e' stato reso noto questa mattina dai tecnici dell'Aca, l'azienda che gestisce i servizi di acqua potabile di Pescara, durane la riunione convocata dal direttore generale della Giunta regionale, Cristina Gerardis, per lo studio epidemiologico per la valutazione di fenomeni di contaminazione delle acque nel sito di Bussi sul Tirino.

"Si tratta - ha spiegato il direttore generale Cristina Gerardis - di un dato importante per la realizzazione dello studio epidemiologico perche' individua utenze, territori e aree che andranno a far parte di un database dal quale l'Istituto superiore di Sanita' attingera' informazioni per costruire il campione epidemiologico che servira' per valutare se la presunta contaminazione dei Campi pozzi di Sant'Angelo abbia influito sulla salute pubblica di una parte degli abruzzesi". L'innesto dell'acque dei pozzi di Sant'Angelo con le acque dell'acquedotto Giardino sicuramente e' stato registrato fino al 2007 quando, su ordine della Regione Abruzzo, i pozzi furono chiusi. I 260 mila residenti hanno dunque bevuto fino al 2007 acqua miscelata (dal 20 al 100% secondo i dati Aca) tra la Sorgente Giardino e l'acqua dei pozzi di Sant'Angelo. I dati che Aca ha fornito oggi al tavolo regionale, alla presenza dei responsabili dell'Istituto superiore di Sanita' e dell'Agenzia regionale sanitaria, vanno dal 1996 al 2007 e rappresentano solo un aspetto parziale della provenienza dell'acqua, soprattutto se si pensa a prima del 1996. In questo senso, Aca ha escluso che ci siano comuni della Val Pescara o zone di essa che dal 1996 siano stati esclusivamente forniti dal Campo pozzi Sant'Angelo fino al loro funzionamento. Individuata la filiera acquedottistica e il numero dei residenti sui quali si costruira' il campione, l'Istituto superiore di Sanita' chiedera' ai Comuni interessati la disponibilita' delle anagrafe comunali, dello stato di famiglia dei titolari delle utenze, i certificati di morte con causa iniziale, intermedia, terminale e altri condizioni morbose rilevanti e la disponibilita' dei dati legati ai ricoveri ospedalieri. La Regione, ha assicurato il direttore generale, convochera' i comuni interessati, ma soprattutto dovra' fornire all'Isn la progettazione tecnica del Campo pozzi Sant'Angelo, voluto dalla Regione Abruzzo con un finanziamento della Cassa per il Mezzogiorno.

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Arrestato uomo nel Pescarese per stalking

I carabinieri della Compagnia di Pescara hanno arrestato un uomo per il reato di stalking. Dopo la fine della relazione, l'uomo, non rassegnatosi, avrebbe iniziato ad inviare alla donna messaggi e telefonate ad ogni ora con frasi ingiuriose, dando vita a 'casuali' incontri nei luoghi frequentati dalla donna, pedinamenti, e perfino offese scritte su muri sotto casa. Lo stesso, era gia' stato destinatario del divieto di avvicinamento, e' stato posto dai militari ai domiciliari.

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Progetto Noemi, chiesta chiarezza sui fondi regionali per l’assistenza

"Zero euro tondi tondi a bilancio, nella voce che riguarda il finanziamento degli assegni mensili alle famiglie che assistono h24 disabili gravissimi in eta' pediatrica". A lanciare l'allarme, a nome di molti potenziali beneficiari, e' la onlus "Progetto Noemi", associazione in prima linea per ottenere cure migliori e assistenza per bimbi con patologie gravi come la piccola Noemi Sciarretta, 4 anni e mezzo, originaria di Guardiagrele, affetta da Atrofia muscolare spinale (Sma1). "Il bando - ricorda il presidente della onlus, Andrea Sciarretta, papa' della piccola Noemi - e' stato istituito nel 2015. Il primo anno ha avuto una copertura di 200 mila euro, ma ne sono stati erogati 120 mila euro, perche' solo 12 famiglie sulle 135 che hanno fatto richiesta solo 12 sono risultate idonee, ricevendo un assegno mensile di 1000 euro. Nel 2016 a bilancio sono stati messi ancora una volta 200 mila euro, questa volta spesi tutti, a vantaggio di 20 famiglie, ma l'assegno e' stato ridotto a 850 euro al mese. Il fondo dell'annualita' 2016 e' stato erogato alle familgie per il 70 per cento a marzo 2017, il restante 30 per cento sara' erogato a fine anno". "Preoccupa enormemente - osserva - che, rispetto agli anni scorsi, ancora non ci sono fondi a bilancio, e senza di essi non si puo' fare il terzo bando. Ci auguriamo che l'assessore Silvio Paolucci individui presto le risorse per continuare a dare risposte alle famiglie di bambini gravemente malati, che necessitano assistenza 24 ore al giorno, ogni giorno dell'anno con un supporto domiciliare da parte delle Asl competenti inadeguato per la complessita' delle patologie"

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Madre e figlia ustionate da un ritorno di fiamma del camino nel Pescarese

Due donne di 74 e 51 anni, madre e figlia, sono finite in ospedale in gravi condizioni per le ustioni riportate mentre accendevano il camino di casa. L'incidente e' avvenuto stamani a Cepagatti, in localita' Villanova. Le due, secondo le prime informazioni dei soccorritori, sono state investite da un ritorno di fiamma mentre accendevano il camino usando dell'alcol. Subito soccorse dal 118, sono state trasportate negli ospedali di Pescara e Chieti. Hanno riportato ustioni di secondo e terzo grado e sono entrambe in prognosi riservata. E' stato disposto il trasferimento nei centri grandi ustionati di Roma e Cesena. Le due donne non sarebbero in pericolo di vita. Sul posto anche i Carabinieri della Compagnia di Pescara.

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Furto da 450mila in azienda, dipendente patteggia

A fine 2015 era finita nel registro degli indagati della Procura di Teramo con l'accusa di furto per aver rubato circa 450mila euro dall'azienda in cui lavorava, in un arco temporale di due anni. Accusa per la quale una donna 41enne, dopo aver restituito parte dei soldi, ha patteggiato una condanna ad 1 anno e sei mesi e 300 euro di multa, con la sentenza depositata poco tempo fa. Il caso era scoppiato verso la fine del 2015 quando il commercialista nominato per relazionare sui conti dell'azienda, che nel frattempo era finita in amministrazione controllata, si era accorto di un ammanco sui conti dell'impresa di 450mila euro. A quel punto era scattata la denuncia-querela, con i sospetti dei titolari dell'attivita' che si erano concentrati immediatamente su quella dipendente, che lavorava in amministrazione. All'epoca il pm Andrea De Feis, titolare del fascicolo, delego' le indagini alla Guardia di Finanza che effettuo' attenti controlli bancari sia sui conti dei titolari dell'azienda che su quelli della dipendente. E proprio sui conti di quest'ultima le Fiamme Gialle avevano notato degli strani movimenti relativi proprio al periodo incriminato (dal 2012 al 2014): nessun prelievo e nessun pagamento ma solo versamenti. Numerosi e in alcuni casi ingenti. Accertamenti che, insieme a tutta una serie di altri elementi raccolti, avevano portato la Procura ad iscrivere la donna nel registro degli indagati con l'accusa di furto.

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Due tonnellate di marijuana sequestrate in Abruzzo

Due tonnellate di marijuana, del valore di circa 10 milioni di euro sul mercato, suddivise in pacchi di circa 20 chili di peso ciascuno. E' il quantitativo record per l'Abruzzo, sequestrato dai Carabinieri della Compagnia di Giulianova in un deposito localizzato nelle campagne di Fossacesia. Al ritrovamento, i militari diretti dal capitano Domenico Calore, sono giunti attraverso il pedinamento di un 49enne originario della provincia di Brindisi. L'uomo era stato fermato nei giorni scorsi, per un normale controllo stradale, dal personale di una pattuglia del nucleo radiomobile della Compagnia giuliese. Carabotti, viaggiava a bordo di una potente auto di lusso e alloggiava in hotel, a Roseto degli Abruzzi.

Nell'ultima settimana, seguendo i suoi spostamenti, e' stato accertato che faceva la spola tra Roseto e Fossacesia. Secondo la ricostruzione, fatta questa mattina in conferenza stampa dal comandante della Compagnia, attendeva evidentemente lo sbarco della sostanza stupefacente poi rinvenuta domenica all'alba nel deposito in campagna. Infatti i militari dell'Arma oltre al quantitativo di droga trovato all'interno di un furgone parcheggiato nel deposito, hanno sequestrato anche sulla spiaggia un potente gommone della lunghezza di circa 10 metri con due motori fuoribordo della potenza di 500 cavalli ciascuno, abbandonato di fretta e furia da chi ha trasportato lo stupefacente, molto probabilmente dall'Albania. L'uomo e' stato arrestato e rinchiuso nel carcere di Lanciano a disposizione della locale Procura che procede per competenza territoriale. Le indagini proseguono per identificare eventuali complici dell'uomo nell'ingente traffico di droga.

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Parco del Gran Sasso, sequestrata gabbia per animali selvatici

Una trappola per fauna selvatica costituita da una gabbia metallica di grandi dimensioni con congegno di auto chiusura fissata al suolo con paletti metallici: e' quanto trovato nei giorni scorsi dai Carabinieri Forestali della Stazione "Parco" di Fano Adriano, durante un servizio di antibracconaggio sul territorio del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga. Si e' proceduto quindi al sequestro della gabbia per impedire che il reato fosse portato ad ulteriori e piu' gravi conseguenze e che la trappola e le cose pertinenti fossero asportate e/o rimosse da parte degli autori dei reati indicati. Del ritrovamento e' stata immediatamente informata la competente Autorita' Giudiziaria in quanto configura sia il reato di tentato furto aggravato ai danni del patrimonio indisponibile dello Stato sia l'introduzione di mezzi di cattura della fauna vietati in un Parco Nazionale.

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Parto in casa a Montesilvano, bimbo nasce con aiuto del 118

Parto in casa, nel pomeriggio, a Montesilvano. E' successo in un'abitazione di via Vestina, dove, attorno alle 17, una senegalese di 29 anni, con il supporto del 118, ha dato alla luce un maschietto. Si e' trattato di un cosiddetto caso di 'parto precipitoso'. La donna ha avuto le doglie e nel giro di pochi minuti ha partorito. L'equipaggio del 118 della postazione di Montesilvano, capito che non si faceva in tempo ad arrivare in ospedale, l'ha assistita nel parto. Poi mamma e figlioletto sono stati trasferiti nel nosocomio e sono in buone condizioni di salute. 

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Omicidio fuori da circolo privato a Chieti, chiesto il giudizio immediato

Il sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Giancarlo Ciani ha chiesto il giudizio immediato per Emanuele Cipressi, 25 anni di Chieti , per l'omicidio del musicista 39enne di Chieti Fasto Di Marco. Questi venne ucciso la notte del 9 ottobre del 2016 a Chieti Scalo davanti ad un circolo privato, colpito alla gola con un coccio di vetro. Da allora Cipressi, inizialmente sottoposto a fermo alcune ore dopo il fatto, poi raggiunto da ordinanza di custodia cautelare, si trova nel carcere di Chieti .

La richiesta di giudizio immediato permette di saltare l'udienza preliminare e porta, in questo caso, alla fissazione del processo direttamente in Corte d'Assise, fermo restando il diritto della difesa di chiedere un rito alternativo. 

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