Cronaca

Spacciava droga ai minori, rifugiato arrestato a Pescara

Un rifugiato straniero di 25 anni originario del Gambia, P.B. e' stato arrestato a Montesilvano dagli agenti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile di Pescara, in collaborazione con personale della Squadra Volanti, nell'ambito di un'attivita' di contrasto allo spaccio di stupefacenti.

Il giovane e titolare di un permesso di soggiorno per richiesta asilo politico e ospitato presso un hotel di Montesilvano, in quanto poco prima aveva venduto due dosi di marijuana a due ragazzi di 13 anni. Fermato in via Ariosto, in due palazzine gia' oggetto in passato di alcune operazioni contro lo spaccio di sostanze stupefacenti e il commercio di merce contraffatta, il 25enne, una volta bloccato, e' stato trovato in possesso di un involucro contenente un'altra dose della stessa sostanza.

I due minori, invece, che hanno dichiarato di aver comperato droga anche in altre occasioni nella medesima zona, sono stati riaffidati alle rispettive famiglie, come disposto dalla Procura per i Minorenni dell'Aquila che e' stata interessata del caso.

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Accesso agli atti del Forum H2O, inquinanti anche a L’Aquila

"Tracce di Toluene sono state riscontrate anche all'Aquila nei campioni di acqua del 5 e dell'8 maggio. Inoltre nelle acque dei laboratori Infn, a scarico, il 12 maggio e' ricomparso in tracce anche l'1,2,4 trimetilbenzene". Lo rende noto il Forum H2o che, insieme alla Stazione Ornitologica Abruzzese (Soa), ha effettuato un accesso agli atti e sottolinea che "i documenti arrivati, dopo Pec e telefonate di sollecito, aggiungono ulteriori informazioni sull'aquilano, dove dal 5 maggio diversi cittadini avevano segnalato cattivo odore nell'acqua ai rubinetti". Il Forum fa sapere anche che "l'Arta ha pubblicato sul suo sito i risultati dei campionamenti del 12 maggio relativi al versante teramano: a parte tracce residue di Toluene su alcuni campioni, si evidenzia nel campione raccolto presso i Laboratori Infn, con le acque a scarico per i lavori in corso, la presenza in tracce (0,2 microgrammi/litro) di 1,2,4 trimetilbenzene, una delle sostanze usate in grande quantita' (1250 tonnellate) nei laboratori nell'esperimento Borexino. Con tutta evidenza permangono problemi nell'uso delle sostanze per gli esperimenti". "Sempre ieri - aggiungono gli ambientalisti - abbiamo scritto una nuova nota agli enti per ribadire che, considerata anche la via di contaminazione che si e' avuta con il Toluene, le sostanze potenzialmente rischiose presenti nei tunnel potrebbero essere centinaia, la stragrande parte delle quali non monitorata. A tal proposito abbiamo citato nella lettera recentissime ricerche che evidenziano la presenza in tunnel stradali di sostanze di ogni tipo, dagli Idrocarburi Policiclici Aromatici agli ftalati, molte delle quali rilevabili solo con ricerche particolari".

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Avezzano, scoperto ‘magazzino’ della droga, tre arresti

Un'abitazione della zona Sud di Avezzano sarebbe stata usata come magazzino di sostante stupefacenti. L'hanno individuata i Carabinieri che, in un'operazione, hanno trovati nascosti nei mobili e in mansarda svariati panetti di hashish per oltre 10 kilogrammi complessivi e circa 600 grammi di cocaina ad altissimo grado di purezza e pronta ad essere "tagliata" ed immessa sul mercato. Tre i suoi occupanti, tutti arrestati. Si tratta di persone di origine marocchina domiciliate in citta'. Ora sono in arresto e, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avezzano, si trovano ora in carcere. L'operazione e' stata condotta dai Carabinieri della Stazione di San Benedetto dei Marsi, con il supporto del Nucleo Operativo di Avezzano e una unita' antidroga del Nucleo Cinofili di Chieti.

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Fiume Pescara, si punta alla bonifica delle fosse Imhoff

"Il nostro obiettivo e' rigenerare il fiume Pescara. Dopo gli interventi programmati a favore del sistema depurativo, al fine di ridurre l'inquinamento delle acque, abbiamo avviato un'azione incisiva per bonificare le fosse Imhoff disseminate sul territorio. Per questo intervento abbiamo a disposizione circa 4,5 milioni di euro, di cui 3 milioni e 500mila euro finanziati dal Masterplan Abruzzo". Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, al termine dell'incontro tecnico che si e' svolto nella sede della Prefettura di Pescara, dove hanno partecipato i dirigenti di Aca, Arta, Asl e Regione Abruzzo, rappresentanti di forze dell'ordine, Capitaneria di porto, nonche' le istituzioni locali, Provincia e Comune di Pescara. L'incontro e' stato coordinato dal Prefetto Francesco Provolo con l'obiettivo di attivare, in tempi brevi, tutte le iniziative finalizzate a ridurre l'inquinamento del fiume. Ad oggi, l'Aca ha censito la presenza di 420 fosse Imhoff sul territorio, prevalentemente presenti nell'area metropolitana attraversata dal fiume Pescara.

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Finisce col trattore contro un albero, agricoltore muore a Casoli

Incidente stradale mortale con un trattore, oggi pomeriggio, lungo una strada rurale nei pressi del lago di Casoli. La vittima e' Giuseppe Manzi, agricoltore di 75 anni residente a Palombaro, morta sul colpo. Di ritorno dal lavoro nei campi a Gessopalena, sul terreno di proprieta' della famiglia, percorrendo la strada comunale in ripida discesa il mezzo gommato gli e' sfuggito dal controllo, in localita' Torretta di Casoli, finendo contro un albero e ribaltandosi. Sul posto i Vigili del Fuoco di Casoli, il 118 e i Carabinieri. Nell'incidente non sono stati coinvolti altri mezzi. Gli investigatori stanno vagliando tutte le ipotesi: da un malore ad un guasto meccanico del mezzo

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Sergio Caputi e’ il nuovo rettore dell’universita’ d’Annunzio di Chieti Pescara

Il prof. Sergio Caputi e' il nuovo rettore dell'universita' d'Annunzio di Chieti Pescara: e' stato eletto questa sera, al termine del terzo giorno di votazioni per le quali sarebbe stato necessario raccogliere il 50% piu' uno dei voti. Caputi, che ne ha avuti 349 rispetto al quorum di 347, e' il direttore del dipartimento di scienze orali, mediche e biotecnologiche, ed e' nato a Chieti il 7 ottobre del 1957. Ha avuto la meglio su Liborio Stuppia, direttore del dipartimento di scienze psicologiche, della salute e del territorio, che ha avuto 287 voti in quello che e' apparso una sorta di ballottaggio, dal momento che tre degli altri quattro candidati, ovvero Fusero, Capasso e Trinchese hanno deciso di convergere su Caputi mentre Rea ha ritirato la sua candidatura. E tuttavia per il neorettore non e' stata una passeggiata. Nel voto raccolto fra docenti e ricercatori a tempo indeterminato Caputi ha avuto 267 preferenze, Stuppia 264; i ricercatori a tempo determinato hanno dato 16 voti a Caputi e 10 a Stuppia. Infine sono arrivate le preferenze del personale tecnico amministrativo dell'ateneo, voto che una volta espresso, va ponderato, determinanti a favore di Caputi. Della partita per diventare rettore sono stati anche il prof. Stefano Trinchese, direttore del dipartimento di Lettere, il prof. Paolo Fusero direttore del dipartimento di architettura, il prof. Michele Rea, direttore del dipartimento di economia e il prof. Luigi Capasso, docente di antropologia. Caputi si e' laureato in Medicina e Chirurgia presso l'universita' "G. d'Annunzio" con il massimo dei voti e lode nel 1982 specializzandosi in in Odontostomatologia presso l'Universita' "La Sapienza" di Roma. All'interno dell'ateneo di CHieti Pescara e' stato ricercatore dal 1990 al 1998, professore associato dal 1998 al 2001 e professore ordinario dal 2001. Il suo decreto di nomina a direttore del Dipartimento porta la firma di Carmine Di Ilio, il rettore del quale da oggi Caputi ha preso ufficialmente il posto. Il mandato di Caputicoprira' lo scorcio di anno accademico 2016-2017 e il quinquennio 2017-2018 e 2021-2022. Alle elezioni nell'ateneo abruzzese si e' arrivati in anticipo di alcuni mesi rispetto alla scadenza naturale del mandato in seguito all'interdizione dai pubblici uffici scattata lo scorso 13 marzo nei confronti dell'ex rettore Carmine Di Ilio e del direttore generale Filippo Del Vecchio nell'ambito di una inchiesta per abuso d'ufficio della Procura della Repubblica di Chieti.

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Maltrattamenti in allevamento di Chihuahua, sequestro e denunce

Falsi pedigree, cosi' da aumentare il valore degli animali sul mercato; ormoni progestinici alle fattrici, per favorire gli accoppiamenti e incrementare la riproduzione. Non solo. I due allevatori di cani Chihuahua denunciati per contraffazione di documenti, falso materiale e maltrattamento animale, in concorso con un veterinario, erano soliti correggere meccanicamente, durante le fasi di sviluppo, le mandibole di alcuni esemplari, per migliorarne il pregio estetico in vista della partecipazione ad esposizioni canine, oltre che espiantare i microchip per inocularli in esemplari diversi. Ora l'allevamento, di Montesilvano, e' sotto sequestro su disposizione del Gip di Pescara. Agli animali ha provveduto il personale medico veterinario del Gruppo Carabinieri Forestale di Teramo con i militari del Nucleo Operativo di Polizia Ambientale e Forestale di Pescara e Tocco: 30 cani, di cui 3 maschi e 12 fattrici di diverse eta' e 15 cuccioli da 1 giorno a 2 mesi. Tranne due femmine, una con cuccioli di un giorno e l'altra prossima al parto, gli animali sono stati trasportati presso il canile rifugio di un comune limitrofo per il successivo affidamento volontario agli eventuali futuri richiedenti. I denunciati sono M. G., cinquantacinquenne, ed N. P., quarantacinquenne, entrambi di Montesilvano e titolari dell'allevamento, in concorso con M. D. C., cinquantanovenne veterinario di Silvi Marina.

 

immagine di repertorio

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Un ragazzo di 12 anni investito da un’auto a Citta’ S. Angelo

Un ragazzo di 12 anni di Citta' S. Angelo e' stato investito da un'auto, questo pomeriggio, a Marina di Citta' S. Angelo, in via Leonardo Peruzzi, mentre stava attraversando la strada. Subito soccorso dai sanitari del 118, il minore e' stato poi stabilizzato e trasportato in ambulanza all'ospedale civile di Pescara. Al momento dei soccorsi era cosciente. Il conducente dell'auto investitrice, un 52enne di Citta' S. Angelo, secondo gli accertamenti della Polizia Municipale, non era in possesso di patente e guidava un mezzo sottoposto a fermo amministrativo, senza revisione. scaduta. L'uomo e' ora sottoposto ad indagine da parte della Municipale

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Pezzopane: non sono indagata, basta falsità

"Questa mattina ho avanzato ufficiale richiesta alla Procura dell'Aquila di conoscere la mia posizione ai sensi dell'articolo 335 del Codice di Procedura Penale. La stessa Procura dell'Aquila ha rilasciato un certificato a mio nome dal quale risulta, con chiarezza, che non sono iscritta nel registro degli indagati della Procura de L'Aquila". Cosi' in una nota la senatrice aquilana del Pd Stefania Pezzopane, nel commentare la vicenda che la coinvolge nell' ambito dell'inchiesta della procura della repubblica di Avezzano su alcuni appalti nella Marsica. "Essere indagati peraltro non significa nulla ed e' una tutela per tutti i cittadini. Ma non e' valso per me, nemmeno indagata, ma immediatamente perseguitata - continua la senatrice dei democrat - questo significa che da due giorni circolano notizie false su di me, senza che si sia fatta una verifica. Succede troppo spesso, questo e' profondamente sbagliato. Ed ha a che vedere con la forza di una democrazia. Per questo ripeto: basta falsità". Pezzopane sottolinea poi che "per quanto riguarda le presunte dichiarazioni che ho appreso dalla stampa rese da Angelo Capogna e che mi riguardano, la magistratura, in cui confido pienamente, sta compiendo il suo dovere e sono certa che fara' piena luce, giungendo alle giuste conclusioni su una vicenda che mi vede totalmente estranea ai fatti e alle circostanze riferite". L'esponente del Pd sarebbe stata accusata - secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa e dai quotidiani - da Angelo Capogna, imprenditore che si occupa di illuminazione pubblica, nel corso di due interrogatori in relazione a una campagna elettorale degli anni scorsi.

"Dal momento in cui, a mezzo stampa, e' stato comunicato che Stefania Pezzopane sembrava essere indagata, abbiamo dimostrato massima fiducia nella magistratura, nel lavoro che essa svolge e abbiamo dimostrato massima serenita' nei confronti della stessa Stefania, nostra Senatrice e rappresentante della nostra Regione in Senato. Oggi tutto quello che abbiamo dimostrato in questi giorni: fiducia e serenita', e' stato confermato dal fatto che la Senatrice Pezzopane non e' iscritta nel registro degli indagati della Procura Dell'Aquila". Lo dice il segretario regionale del Pd Abruzzo, Marco Rapino, sottolineando, in una nota, "che e' stato affermato il falso". E aggiunge: "Chiunque decida nella vita di assumersi incarichi inerenti la gestione della cosa pubblica e' giusto sia sottoposto a controllo e ad indagini che, comunque, non sono sinonimo di colpevolezza. Noi andiamo avanti sulla nostra strada quella della democrazia, quella del rispetto delle persone e quella di chi non si ferma e non ferma la sua missione politica perche' sottoposto pubblicamente ad un'accusa infondata. Siamo convinti che i cittadini, al momento giusto, sapranno scegliere quale e' la strada giusta per loro e per le future generazioni".

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Processo Bussi, le motivazioni della sentenza d’Appello

"Il punto fondamentale che ha consentito la condanna e' lo spostamento in avanti da parte della Corte d'Appello delle condotte penalmente rilevanti in riferimento ai reati di disastro e avvelenamento: in tal senso i giudici di secondo grado hanno concordato con la posizione della procura generale nell'individuare nel 2002 la cessazione delle condotte, in concomitanza con il passaggio di proprieta' tra Ausimont, ex Montedison e Solvay", al contrario dei giudici di primo grado che avevano fissato la data al 1992. Emerge dalle motivazioni della sentenza di Appello del processo sulla mega discarica di Bussi sul Tirino, depositate ieri, alla scadenza dei 90 giorni dal verdetto del 17 febbraio scorso, dal presidente del Collegio giudicante della Corte d'Assise d' Appello, Luigi Catelli, dal giudice relatore Armanda Servino e dai giudici popolari Carla De Angelis, Salvatore Giambra, Romeo Di Felice, Franco Di Giacinto, Lorenzo Menga e Tonia Napoleone. La Corte di Appello aquilana ha condannato a pene tra i due e i tre anni di reclusione per avvelenamento e disastro ambientale 19 persone, in gran parte ex manager della Montedison. Il verdetto e' arrivato due anni e tre mesi dopo la contestata sentenza della Corte d'Assise di Chieti che aveva derubricato il reato di disastro ambientale in disastro colposo e giudicato gli imputati non colpevoli per sopraggiunta prescrizione. I giudici di secondo grado, al contrario, sono arrivati alla condanna perche' un ricalcolo dei tempi ha portato a stabilire che la prescrizione non era scattata. 

Le condanne d'Appello sono state comunque condonate perche' i fatti sono tutti antecedenti al 2 maggio 2006, data dell'indulto del governo Prodi. Le provvisionali e le spese legali da riconoscere alle parti civili ammontano a 3,7 milioni di euro. La sentenza d'Appello accoglie la tesi della procura generale della Repubblica, rappresentata dai pubblici ministeri Romolo Como e Domenico Castellani, e dell'Avvocatura dello Stato appellanti in relazione all'avvelenamento - spiegano i giudici di secondo grado - si tratta di un reato che, secondo la Corte, puo' ben integrarsi laddove siano, come nel caso di specie, le acque sotterranee di falda a essere contaminate da agenti inquinanti nocivi per la salute. Al contrario, in primo grado la Corte d'Assise di Chieti aveva negato tutela giuridica alla falda, assumendo che solo l'acqua nel punto di captazione possa essere oggetto giuridico del delitto di avvelenamento. Questa presa di posizione costituisce, secondo fonti legali, "una rilevante affermazione di tutela di una matrice ambientale, perche' l'acqua sotterranea costituisce risorsa di approvvigionamento idrico: sempre piu' frequenti sono i casi di inquinamento delle acque superficiali (fiumi e laghi) e dunque la necessita' di prendere l'acqua destinata a bere dalla falda, dal sottosuolo, anche a notevoli profondita'". La Corte d'Assise d'Appello, accogliendo in gran parte sul punto, ancora una volta, la ricostruzione offerta dalla pubblica accusa e dalla difesa dello Stato, ha poi escluso la possibilita' che della mega discarica TreMonti, come avevano invece affermato i giudici di primo grado, dopo il 1972 si fosse persa la memoria. La Corte ha ancora argomentato la sussistenza dell' elemento psicologico della colpa cosciente per il disastro (dunque colposo, aggravato), insomma "una condizione psicologica per gli imputati riconosciuti colpevoli di poco al di sotto del dolo eventuale". Ha evidenziato come nel corso degli anni, "nonostante i ripetuti allarmi sulla situazione ambientale, i vertici dell'azienda non abbiano adottato adeguate misure invece doverose". Le prime veramente adeguate furono infatti eseguite solo da Solvay a partire dal 2002. 

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