Cronaca

Giovane abruzzese muore a Ibiza

Un 37enne di Cappelle sul Tavo, Giuseppe Leonetti, e' morto a Ibiza, in Spagna, dove viveva per lavoro, probabilmente a causa di un malore che lo ha colpito mentre era in casa. L'episodio e' avvenuto nei giorni scorsi. Stando a quanto riferito da familiari e conoscenti, gli amici che vivevano con lui lo avevano invitato a uscire, ma lui aveva rifiutato perche' avvertiva un lieve dolore a un arto. Al loro rientro i conviventi lo hanno trovato morto nel letto. A Cappelle vivono i familiari del 37enne, tra cui il padre, molto conosciuto in paese per la sua falegnameria. Della vicenda e' informato anche il sindaco, Maria Felicia Maiorano Picone, che stamani ha firmato l'atto di sepoltura. La salma di Leonetti rientrera' in Italia dopo le pratiche legali e burocratiche. 

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Maltrattamenti in famiglia, condannato a 10 anni

Un cinquantenne accusato di maltrattamenti in famiglia, violenza sessuale sulla moglie e stalking nei confronti di una figlia, all'epoca dei fatti minorenne, e' stato condannato a dieci anni di reclusione dal Tribunale di Chieti. Il pubblico ministero Giancarlo Ciani aveva chiesto una condanna a nove anni. Il processo e' stato celebrato a porte chiuse. Secondo l'accusa, l'uomo ha sottoposto a continui maltrattamenti e violenze la moglie, costringendola a vivere, insieme ai figli, in ristrettezze. L'uomo e' stato condannato anche a risarcire con 30.000 euro le parti civili. 

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Incidente sul raccordo Autostradale Pescara-Chieti

Una persona e' rimasta ferita e un'altra contusa questa mattina in un incidente stradale accaduto sul Raccordo Autostradale Pescara-Chieti, in direzione Chieti. Nel tratto stradale ricadente nel territorio comunale di Pescara, sono rimaste coinvolte due auto, con una che si e' ribaltata. Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118 e gli agenti della Polstrada di Pescara. La carreggiata e' stata prima chiusa e poi riaperta, con una lunga coda di auto in direzione monti

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Processo mense Pescara, Cir Food chiamata in garanzia

Nella terza udienza del processo sull'appalto per l'affidamento del servizio mense scolastiche a Pescara nel triennio 2010/2013, il presidente del tribunale collegiale Maria Michela Di Fine ha accolto la richiesta dell'avvocato Lorena Petaccia, che assiste il Comune di Pescara (costituitosi parte civile), di chiamare in causa in garanzia, per quanto concerne la copertura economica, l'azienda Cir Food, che conta tra i suoi dipendenti quattro dei sei imputati. Le difese si sono opposte, sostenendo che erano gia' stati compiuti degli accertamenti tecnici irripetibili nei confronti degli imputati, ai quali la Cir Food non ha partecipato e che rischia di vedere utilizzati a suo carico.

Il giudice ha rigettato l'eccezione presentata dalle difese e ha invitato contestualmente il pm a produrre gli atti. L'azienda, se decidera' di costituirsi nel processo, potrebbe presentare ulteriori eccezioni. Sotto la lente del pm, la gara d'appalto vinta dalla Cir Food che la precedente amministrazione comunale aveva bandito per rinnovare la gestione del servizio ristorazione nelle mense scolastiche per il triennio 2010/2013. Le accuse, a vario titolo, sono di corruzione, falso, turbativa d'asta e frode nelle pubbliche forniture. L'udienza e' stata aggiornata al 13 dicembre e le difese hanno annunciato che in quell'occasione verra' presentata un'eccezione relativa alla competenza territoriale.

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Sentenza Tar, è valido il commissariamento del Consorzio Bonifica Centro 

La sezione staccata di Pescara del Tribunale Amministrativo Regionale ha respinto il ricorso presentato da Mauro Petrucci, Valerio De Francesco, Gianni Tatilli e Augusto Cavuti - gia' membri del Consiglio dei delegati del Consorzio Bonifica Centro - contro la Regione Abruzzo. La sentenza e' stata resa nota oggi, dopo l'udienza del 14 luglio scorso. E' quanto si legge in un comunicato della Regione.

Oggetto dell'esposto era la richiesta di annullamento di tre provvedimenti: il decreto n. 93 del 14 novembre 2016, con cui il Presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, ha disposto lo scioglimento degli organi di amministrazione del Consorzio e la conseguente nomina di un commissario regionale; la nota n. 92398 del 2016, contenente l'indirizzo di disporre il medesimo commissariamento; la nota n. 245 del 2016 della Regione con cui e' stata affermata la nullita' di una delibera del Consiglio dei delegati del Consorzio stesso, il cui vertice venne colpito da una serie di misure cautelari disposte dalla Direzione distrettuale antimafia di L'Aquila nell'ottobre 2016. Secondo il collegio giudicante (Alberto Tramaglini, presidente; Massimiliano Balloriani, consigliere estensore; Lucia Gizzi, primo referendario) "il ricorso e' infondato". I magistrati hanno evidenziato che "tra le irregolarita' amministrative di cui all'articolo 15 della legge regionale n. 11 del 1983 non rientrano solo, come sembrano adombrare i ricorrenti, le irregolarita' o illegittimita' di tipo provvedimentale o contabile". Poiche' "lo scioglimento degli organi amministrativi, e il conseguente commissariamento nelle more delle nuove elezioni, ha lo scopo di rinnovare gli organi di gestione di un Ente, allorquando i medesimi abbiano sostanzialmente dato prova di non essere in grado funzionare o comunque di raggiungere legittimamente lo scopo statutario del medesimo, ne consegue che il riferimento alle irregolarita' amministrative deve vieppiu' riguardare quella che e' l'attivita' tipica del consorzio stesso, tra cui rientra appunto la gestione del depuratore in questione (cfr. l'articolo 2 lett. c) dello statuto)". Quanto al secondo profilo, ossia che la Regione avrebbe illegittimamente disposto lo scioglimento anche del Consiglio dei delegati e quindi di un organo che non rientrerebbe, in ipotesi, tra quelli di amministrazione del consorzio, i giudici hanno rilevato che "anche il Consiglio dei delegati rientra a pieno titolo tra gli organi di amministrazione del consorzio".

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Pescara, acqua potabile nelle case di piazza Grue 

"E' cessata la torbidita' dell'acqua rilevata dall'Aca nei giorni scorsi sulla rete idrica a servizio della scuola di piazza Grue e di un limitato nucleo di abitazioni del posto. Torna utilizzabile l'acqua delle utenze domestiche, mentre per la scuola aspetteremo gli esiti di ulteriori prelievi eseguiti dalla Asl". Lo dichiara, in una nota, l'assessore alle Politiche ambientali del Comune di Pescara, Simona Di Carlo. "Situazione sotto controllo, l'Aca sta potenziando il lavaggio delle tubature delle fontane interessate dai provvedimenti. Si e' trattato, riferiscono dall'ente gestore, di un fenomeno circoscritto alla zona a ridosso di una delle fontanelle interessate dal provvedimento di divieto di uso potabile dell'acqua erogata". Per quanto riguarda i prelievi richiesti dal Comune "sia sulle scuole che si trovano nei pressi delle fontanelle ad oggi chiuse sia su tutti gli altri edifici scolastici comunali" si tratta, aggiunge l'assessore, di un monitoraggio "a solo titolo precauzionale, non ci sono infatti allarmi ne' criticita' ulteriori rispetto a quella citata di piazza Grue: e' un controllo voluto per fare chiarezza sulla qualita' dell'acqua distribuita dalla rete. L'Aca sta inoltre potenziando il lavaggio dei tratti terminali delle tubature, cosi' come sta andando avanti quello di manutenzione ad opera della ditta incaricata dal Comune".

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Pedofilia, condannato a 5 anni a Lanciano

Un 85enne di Lanciano è stato condannato a cinque anni di reclusione per abusi su una bambina minore di 10 anni. La sentenza e' stata emessa dal Tribunale collegiale di Lanciano, presieduto da Andrea Belli; il pm Andrea Papalia aveva chiesto una pena a 8 anni. La violenza sessuale contestata dalla procura frentana risale al 5 luglio 2014. L'anziano e la vittima si erano incontrati mentre portavano a spasso i rispettivi cani nel quartiere dove entrambi risiedono. Secondo l'accusa l'imputato, che aveva visto piu' volte per strada la ragazza, l'avrebbe prima adescata chiedendole il nome e poi molestata sessualmente. L'inchiesta era scaturita dalla denuncia dei genitori dopo che la minore aveva raccontato loro l'episodio.

Oggi il Tribunale ha disposto la liquidazione in separata sede, con una provvisionale immediatamente esecutiva di 10 mila euro a favore della bimba e di 5 mila euro ciascuno per i genitori. Lo stesso tribunale ha inoltre condannato l'imputato alle pene accessorie dell'interdizione perpetua dai pubblici uffici e da qualunque incarico nelle scuole e servizi in strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori.

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Corecom proroga le agevolazioni per la telefonia nelle aree del sisma 

Agevolazioni tariffarie prorogate nei servizi di telefonia fissa e mobile a favore degli utenti e delle imprese colpite dagli eventi sismici di agosto e ottobre 2016 che erano in scadenza il 13 settembre 2017. Lo comunica il presidente del Corecom Filippo Lucci comunica che fa sapere che l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha disposto la proroga per usufruire delle agevolazioni e ha aggiunto dei beneficiari delle agevolazioni. Con il provvedimento è stata disposta la riapertura dei termini per la presentazione delle domande per le agevolazioni. Inoltre, in considerazione della prosecuzione dello stato di emergenza, e tenuto conto delle richieste formulate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'Autorità ha ritenuto opportuno tutelare ulteriormente le popolazioni colpite dagli eventi sismici, posticipando al termine dello stato di emergenza - e dunque non prima del 28 febbraio 2018 - la riscossione dei pagamenti relativi alle fatture sospese. "E' un ulteriore segnale di sensibilità verso le popolazioni colpite dal sisma- dichiara il Presidente Filippo Lucci - come Coordinatore nazionale dei presidenti dei Corecom seguo con attenzione tutte le decisioni che hanno un riflesso sulle altre regioni ed in particolar modo in quelle terremotate del Centro Italia. Questa proroga è importante e necessaria e consentirà di allargare la platea dei beneficiari oltre a concedere maggiore tempo di informare e comunicare ai cittadini interessati delle agevolazioni che possono usufruire".

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Spaccio di droga, maxi sequestro di 58 chili dei carabinieri

Oltre 58 chili di hascisc, con i quali si sarebbero potute ricavare circa 200 mila dosi che avrebbero fruttato un milione e mezzo di euro, sono stati sequestrati nel corso di un'operazione condotta dai carabinieri di Trevi e da quelli della compagnia di Foligno nell'ambito della quale sono stati arrestati due nordafricani, portando alla chiusura di un canale di narcotraffico tra Umbria e Abruzzo.

L'indagine e' durata circa tre mesi ed e' stata avviata a giugno quando i carabinieri di Trevi, in collaborazione con quelli della stazione forestale di Campello sul Clitunno, hanno svolto accertamenti per la repressione dello sversamento illecito di rifiuti speciali. Durante i quali hanno sorpreso e arrestato un tunisino di 33 anni, trovandolo in possesso di 2,7 chili di hascisc in panetti da 100 grammi ciascuno in un contenitore nascosto in un canale di scolo dell'acqua piovana. Perquisendo la sua abitazione a Magione hanno poi rinvenuto altri 10,3 chili della stessa droga. L'indagine e' stata approfondita dai carabinieri del Norm di Foligno, coordinati della procura di Spoleto, che hanno concentrato la loro attenzione su un marocchino, di 40 anni residente in Abruzzo, considerato dagli investigatori il canale di approvvigionamento dell'hascisc.

I carabinieri di Foligno hanno quindi intercettato lo straniero alla guida di un'Audi mentre percorreva a forte velocita' l'autostrada A24 e al casello di Celano, cercando di bloccarlo. Il marocchino ha pero' lanciato a forte velocita' l'auto facendo saltare la sbarra dell'uscita dell'autostrada e urtando la vettura dei militari, letteralmente spostata nel forte impatto. Il nordafricano e' fuggito a piedi per le campagne ma nell'Audi i carabinieri hanno rinvenuto 45,5 chili di hascisc in panetti da 100 grammi ciascuno, risultati confezionati nello stesso modo di quelli sequestrati a Trevi e Magione. A seguito delle indagini la magistratura Avezzano ha emesso una ordinanza di custodia cautelare in carcere per la quale il marocchino e' stato arrestato dopo essere stato rintracciato dai carabinieri di Foligno sul litorale abruzzese dove era con la famiglia. 

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Spoltore, l’amministrazione comunale incontra i dipendenti dell’ex Onpi

Massimo impegno per salvaguardare la casa di riposo di Caprara e i suoi dipendenti: oggi pomeriggio (mercoledì 4 ottobre 2017) l'incontro con i lavoratori e l'amministrazione comunale. La struttura, anche detta ex Onpi, si trova all'interno di Villa Acerbo.
"Abbiamo promosso questo incontro" spiega il sindaco Luciano Di Lorito "soprattutto per informare i dipendenti della struttura sulla situazione e sui nostri obiettivi". L'amministrazione ha in mente due priorità: la continuazione del servizio e il mantenimento dei livelli occupazionali.

La società Agorà, che ha in gestione il servizio, ha manifestato la difficoltà ad andare avanti: i dipendenti hanno ricordato la mancanza di quattro mensilità (giugno, luglio e agosto: da contratto quella di settembre scatterà tra pochi giorni), e i ritardi nei pagamenti che si verificano da oltre un anno. Il sindaco ha però evidenziato l'importanza di continuare l'impegno per l'ex Onpi: "dobbiamo mantenere un atteggiamento positivo verso la prosecuzione del servizio, chiudere anche un solo giorno porterebbe allo svuotamento, e quindi alla morte, della struttura".

"Vanno rivisti i criteri di assegnazione della struttura" chiarisce l'assessore Carlo Cacciatore "quelli attuali sono fuori mercato". Si pensa a diversificare aprendo Villa Acerbo ad altre tematiche sociali, ad esempio ai disabili. "E' in ogni caso da escludere" aggiunge Cacciatore "che diventi una sede per la rete Sprar, destinata all'accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo".

Il disegno dell'amministrazione è infatti un altro: a gennaio i lavori di ristrutturazione della parte più antica di Villa Acerbo saranno conclusi, e ci saranno a disposizione altri 20 posti letto: questi, assieme ad un accordo economico completamente rivisto, saranno alla base di un nuovo bando che servirà a trovare un operatore in grado di sostituire l'attuale. Il 13 ottobre è stato fissato un incontro tra Agorà e l'amministrazione comunale, per capire esattamente se ci sono le condizioni per continuare l'affidamento: la cooperativa, in ogni caso, ha già comunicato di non riuscire a mantere l'equilibrio economico per la struttura di Caprara alle attuali condizioni. Un bando di gara europeo porterebbe via diversi mesi: per questo l'amministrazione sta studiando forme di affidamento con tempistiche più brevi, come una locazione con destinazione d'uso

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