Cronaca

Pugilatrice in coma, la procura di Chieti apre un fascicolo

Il sostituto procuratore della Repubblica di Chieti Lucia Campo ha aperto un fascicolo sul caso della pugilatrice veneta Francesca Moro, di 26 anni, che sabato pomeriggio e' andata in coma al termine di una delle semifinali che si sono disputate a Chieti nell'ambito del Torneo nazionale di boxe femminile. L'indagine in questa fase e' nei confronti di ignoti, l'ipotesi di reato e' quella di lesioni aggravate. Il magistrato ha anche disposto il sequestro delle immagini relative al combattimento oltre che dei combattimenti disputati dalla pugile in precedenza per poter ricostruire l'intera vicenda che poi ha portato al drammatico epilogo. Il pm potrebbe anche nominare un esperto per l'esame delle immagini. Sono stati i carabinieri della Compagnia di Chieti a rimettere una segnalazione alla Procura teatina

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Ridotti i sedativi alla pugilatrice in coma, condizioni stabili

Il decorso e' regolare e sono stabili le condizioni di Francesca Moro, 26 anni, la pugile veneziana ricoverata all'ospedale di Pescara dove e' arrivata in coma sabato sera in seguito ad un malore avvertito dopo un match a Chieti. La giovane, sottoposta ad intervento chirurgico in Neurochirurgia per un ematoma subdurale acuto, e' ricoverata nel reparto di Rianimazione e costantemente monitorata dallo staff medico diretto da Tullio Spina. E' intubata e respira con l'aiuto della ventilazione meccanica. Dalla tac di controllo e' emersa una "piccola zona ischemica", compatibile, a detta dei medici, con il quadro clinico. Intanto il personale sanitario sta gradualmente riducendo i sedativi cosi' da poter valutare la ripresa dell'attivita' cerebrale.

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Pescara, inaugurata un’area di sosta vicino all’ospedale

Aperto da oggi il parcheggio, vicino all'ospedale di Pescara, realizzato nell'area di via Fonte Romana sgomberata nel maggio scorso, dopo un'occupazione abusiva durata anni. A fronte di quello sgombero e' stato realizzata un'area di sosta con 58 posti auto, di cui tre per disabili.

"Si tratta di una riappropriazione a vantaggio della comunita' - cosi' il sindaco Marco Alessandrini e l' assessore ai Lavori Pubblici Enzo Del Vecchio -. Il Comune aveva tentato piu' volte di tornare in possesso dell'area occupata abusivamente, finche' siamo riusciti un anno fa a liberarla e a riacquisirla: chi l'ha occupata aveva realizzato li' un parcheggio abusivo che ostacolava la realizzazione dell'opera"

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Omicidio di Vasto, processo rinviato

E' stato rinviato al 24 marzo il processo in Corte d'Assise, a Lanciano, a Fabio Di Lello, 34 anni, di Vasto, accusato dell'omicidio volontario premeditato di Italo D'Elisa, 22 anni, avvenuto lo scorso primo febbraio davanti ad un bar. L'imputato esplose contro il giovane tre colpi di pistola calibro 9 per vendicare l'investimento mortale, la scorsa estate, della moglie Roberta Smargiassi.

"Amore per mia moglie e follia per quanto e' successo in quel momento per il grande dolore che avevo in quel periodo. Sono pentito e dispiaciuto per quanto ho fatto". E' la dichiarazione spontanea resa alla Corte d'Assise di Lanciano da Fabio Di Lello, imputato per l'omicidio di Italo D'Elisa, avvenuto lo scorso primo febbraio davanti ad un bar. L'imputato esplose contro il giovane tre colpi di pistola calibro 9 per vendicare l'investimento mortale, la scorsa estate, della moglie Roberta Smargiassi "Di Lello ha parlato per far capire alla corte cosa provava in quel momento - dicono i difensori Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni -. Non c'e' stata nessuna premeditazione da parte di Di Lello che ha incontrato D'Elisa in modo casuale". Il processo e' stato aggiornato al 24 marzo alle 10 per le repliche e la sentenza.

La procura: abbiamo dimostrato la premeditazione

"Non c'e' una ricostruzione alternativa dei fatti, abbiamo dimostrato le prove evidenti sulla premeditazione". Lo ha affermato il procuratore di Vasto, Giampiero Di Florio al termine della requisitoria con cui ha chiesto l'ergastolo per Fabio Di Lello per aver ucciso Italo D'Elisa. "Alla Corte d'Assise e' stato chiesto di non concedere le attenuanti generiche. Fabio Di Lello non e' stato avvertito da alcuno quando Italo D'Elisa e' giunto al bar. Di Lello conosceva le abitudini di vita del giovane ucciso. Oggi abbiamo ricostruito l'intero fatto, con slide e video, e riteniamo non si possa trovare la provocazione e la minorata difesa. Si vede anche il momento in cui Di Lello spara a D'Elisa"

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Chieti, arrivato il nuovo procuratore Testa

Si e' insediato oggi Francesco Testa, il nuovo procuratore capo della Repubblica di Chieti, che nell'aula della Corte d'Assise del palazzo di giustizia ha prestato il giuramento davanti al presidente del Tribunale Geremia Spiniello e ai giudici Camillo Romandini, presidente Sezione Civile, e Isabella Alieri, al funzionario giudiziario Paola Grossi, presenti i magistrati componenti dell'ufficio ovvero i sostituti Lucia Campo, Marika Ponziani, Giuseppe Falasca e Giancarlo Ciani e tutti i giudici del Tribunale teatino unitamente al presidente dell'Ordine degli avvocati Pierluigi Tenaglia, al presidente della Camera Penale Goffredo Tatozzi, al questore Raffaele Palumbo e a i comandanti provinciali di Carabinieri e Finanza, Luciano Calabro' e Serafino Fiore. Testa ha preso possesso dell'ufficio con qualche giorno di anticipo rispetto alla data del 3 aprile: nato a Catania, 46 anni, sposato, una figlia, prende il posto di Pietro Mennini, diventato procuratore generale della Corte d'appello a L'Aquila.

Il nuovo procuratore di Chieti, che per 14 anni e' stato sostituto procuratore a Catania, proviene dalla Rappresentanza permanente d'Italia all'Onu a Vienna, dove e' stato esperto giuridico. ''Non speravo in un'accoglienza piu' calorosa di questa, ve ne sono veramente grato con tutto il mio cuore. Per me inizia un'esperienza importante, anche da parte mia contate sul massimo che potro' far per dare un servizio giustizia efficiente, efficace, tempestivo e al passo con i tempi - ha detto fra l'altro Testa nel suo intervento di saluto. Sul piano operativo la mia esperienza nella Procura di Catania mi ha dato modo di capire quanto e' importante la collaborazione con le forze dell'Ordine e avere qui i tre massimi rappresentanti della provincia per me e' un gesto di grande considerazione e vorrei avere l'occasione di sviluppare al meglio possibile i rapporti con l'ufficio. Un particolare saluto voglio rivolgere ai miei quattro colleghi che mi hanno riservato un'accoglienza formidabile e come loro anche io sono piu' che sicuro che potremo lavorare bene, potremo dare il massimo delle nostre capacita' professionali e intellettuali per far funzionare bene quest'ufficio e per dare un servizio giustizia veramente efficiente e tempestivo''.

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Cade durante allenamento di motocross, grave un 59enne

Un 59enne di Chieti, E.D.G., e' ricoverato in gravi condizioni all'ospedale del capoluogo teatino per le lesioni riportate in un incidente avvenuto ieri, mentre era impegnato in un allenamento di motocross, ad Alanno dove l'uomo si recava abitualmente. L'uomo, secondo quanto appreso, nel primo pomeriggio si stava allenando sulla pista del crossodromo di Alanno, quando, in curva, ha perso il controllo della moto ed e' finito a terra. Indossava il casco e tutte le protezioni previste. Inizialmente le sue condizioni non sembravano gravi, tanto che il 59enne e' tornato a casa in macchina, autonomamente. Successivamente i familiari lo hanno accompagnato in ospedale. Dagli accertamenti dei medici del Pronto soccorso e' emerso, tra l'altro, un trauma toracico. L'uomo e' stato quindi ricoverato; la prognosi e' riservata. 

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Pescara, due mezzi in fiamme nel deposito Tua

Due autobus della Tua  in fiamme nella sede di Pescara. Alle 13.50, si e' sviluppato l'incendio. Immediato e' scattato l'intervento dei dipendenti preposti all'antincendio aziendale, poi sono arrivati i Vigili del Fuoco, con due squadre e due autobotti. Il rogo e' stato domato nel giro di un'ora. 

Stando ad una prima ricostruzione dei Carabinieri della Compagnia di Pescara, il rogo si sarebbe sviluppato per cause accidentali. In particolare, uno dei due mezzi si trovava nell'area 'Carrozzeria' ed e' andato completamente distrutto. Le fiamme si sono poi propagate all'area 'Meccanica', dove era parcheggiato l'altro autobus, parzialmente danneggiato dall'incendio. Non ci sono feriti. I danni, coperti da assicurazione, sono in corso di quantificazione. In una nota, la Tua Spa spiega che "da una prima ricostruzione, il principio d'incendio potrebbe essere scaturito da un cortocircuito elettrico a bordo di un autobus (parte del cruscotto). Tua - si legge ancora - e' in stretto contatto con il corpo dei Vigili del Fuoco intervenuti per accertare l'esatta dinamica dell'accaduto ed ha avviato anche un'indagine interna per l'accertamento dei fatti".

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Bimbo autistico rifiutato dalle scuole, il Ministero attiva accertamenti

 Un bimbo autistico di dieci anni di Lanciano e' stato rifiutato da tre scuole medie per l'iscrizione al prossimo anno scolastico: a denunciare la vicenda la mamma del ragazzino che si e' rivolta al sindaco, Mario Pupillo, segnalando l'accaduto anche alla polizia. Sul caso si e' attivato il ministero dell'Istruzione, provvedendo agli opportuni accertamenti tramite l'Ufficio Scolastico regionale, per far si' che sia al piu' presto trovata una soluzione perche' "tutte le studentesse e gli studenti, a maggior ragione se in situazione di difficolta', hanno diritto a frequentare serenamente la scuola dell'obbligo".

Secondo il racconto della madre del ragazzo tre delle quattro scuole medie lancianesi avrebbero rifiutato l'iscrizione del figlio, la piu' piccola perche' non era in grado di prenderlo in carico, mentre le due piu' grandi si sarebbero giustificate con il fatto che avevano troppi alunni diversamente abili iscritti nelle prime classi e che non potevano prenderne altri, anche per rispettare i criteri dettati dai decreti ministeriali.

Per il bambino di Lanciano "domani - ha spiegato il sindaco Pupillo - ci sara' un incontro in Comune con la mamma e l'assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Lanciano, Giacinto Verna, per favorire un esito positivo della vicenda". "Abbiamo esteso l'invito anche ai dirigenti scolastici degli istituti coinvolti - ha aggiunto il sindaco - affinche' vengano chiariti i contorni della vicenda raccontati dalla mamma del bambino, che mi ha informato della questione direttamente". "Auspichiamo una rapida soluzione della vicenda - ha concluso Pupillo - nell'unico e preminente interesse del bambino e del suo diritto allo studio".

 

 

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"Il ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca si è immediatamente attivato in relazione al caso di Lanciano dove una mamma ha denunciato che il figlio sarebbe stato rifiutato da più scuole in quanto autistico". Lo riferisce il Miur precisando che "il ministero ha attivato l'Ufficio scolastico Regionale e si stanno facendo i dovuti accertamenti". "L'Ufficio sta predisponendo una relazione per fare luce sull'accaduto, ma soprattutto per far sì che sia al più presto trovata una soluzione. Tutte le studentesse e gli studenti, -conclude- a maggior ragione se in situazione di difficoltà, hanno diritto a frequentare serenamente la scuola dell'obbligo".

Sul caso dell'esclusione di un bimbo autistico di Lanciano rifiutato da tre scuole medie nella iscrizione al prossimo anno scolastico, il sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, ha dichiarato"Domani ci sara' un incontro in Comune con la mamma del bambino e l'assessore alla Pubblica Istruzione del Comune di Lanciano, Giacinto Verna, per favorire un esito positivo della vicenda. Abbiamo esteso l'invito anche ai dirigenti scolastici degli istituti coinvolti, affinche' vengano chiariti i contorni della vicenda raccontati dalla mamma del bambino, che mi ha informato della questione direttamente. Auspichiamo una rapida soluzione della vicenda nell'unico e preminente interesse del bambino e del suo diritto allo studio. Lavoriamo di concerto con i dirigenti e la mamma per questo obiettivo, senza clamori e a tutela del bambino". La vicenda e' stata raccontata dalla mamma del ragazzo, secondo la quale tre delle quattro scuole medie lancianesi avrebbero rifiutato l'iscrizione del figlio, la piu' piccola perche' non era in grado di prenderlo in carico, mentre le due piu' grandi si sarebbero giustificate con il fatto che avevano troppi alunni diversamente abili iscritti nelle prime classi e che non potevano prenderne altri, anche per rispettare i criteri dettati dai decreti ministeriali. Molto dispiaciuta la donna si e' rivolta al sindaco Pupillo, segnalando l'accaduto anche alla polizia

 

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L’Aquila, indagato il vice sindaco Trifuoggi

Il vice sindaco dell'Aquila, Nicola Trifuoggi, e' indagato dalla procura della Repubblica del capoluogo nell'ambito di un'inchiesta che, ipotizza egli stesso, potrebbe riguardare una richiesta di sanatoria di alcuni cittadini, da lui non accolta, relativa a un manufatto provvisorio in legno costruito dopo il terremoto del 2009. Con Trifuoggi sono indagate altre 12 persone tra cui il figlio Giuseppe. Titolare del fascicolo e' il sostituto procuratore Simonetta Ciccarelli. "Non sapevo nulla e non mi sono stati notificati atti, e da quanto ho letto il procedimento e' destinato a essere archiviato - afferma Trifuoggi, ex procuratore della Repubblica di Pescara - Leggendo i nomi degli altri indagati credo di poter ricostruire la vicenda, che e' di qualche anno fa". "Ero gia' vice sindaco, mio figlio mi chiese di ricevere il suo istruttore di arti marziali, io ricevo tutti in Comune e cosi' venne, accompagnato dal cognato". I due chiesero al vice sindaco "che possibilita' ci fossero di sanare la costruzione di una casetta in legno in zona di esondazione. Io - prosegue - risposi che non c'era nessuna possibilita' e loro andarono via. Da allora non avevo saputo piu' nulla di questa storia, fino a oggi".

Trifuoggi, accreditato per sua ammissione di candidatura a sindaco alle prossime elezioni comunali di giugno in una forza diversa dal centrosinistra con cui governa attualmente, vedrebbe nella vicenda giudiziaria dei risvolti politici. "E' legata alla mia candidatura? Sicuramente si', ne sono certo - afferma - Me lo aspettavo perche' so che da un anno si prepara un dossier su di me, per screditarmi. Inoltre, di recente un consigliere comunale di minoranza e' venuto a informarmi, dissociandosi, che un'altra forza politica cerchera' di maciullarmi sulla mia onorabilita'. Io comunque vado avanti". I reati ipotizzati, non tutti noti, sono a vario titolo di corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio e millantato credito.

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Giovane pugile si accascia a terra per un malore dopo un incontro

"Tenui segnali di evoluzione positiva del quadro clinico fanno sorgere, accanto alla speranza, un cauto ottimismo sulle possibilita' di piena ripresa della ragazza, la cui situazione verra' costantemente seguita e supportata a tutti i livelli". Lo fa sapere in serata la Federazione pugilistica italiana (Fpi) in merito alle condizioni della pugilatrice veneta Francesca Moro, ricoverata a Pescara. La federazione, in una nota, riafferma inoltre "la partecipazione e la vicinanza all'atleta ed ai suoi suoi familiari, ai quali - si fa sapere - e' stato assicurato il massimo sostegno attraverso la presenza di personale e dirigenza Fpi sul luogo e garantite assistenza ed ospitalita'".

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"I medici sono ancora cauti, Francesca e' in rianimazione, ma fanno trasparire un segno di positivita'". Parte subito dai segnali di speranza per le condizioni di Francesca Moro, la pugilatrice mestrina colta ieri da grave malore dopo un match a Chieti, il presidente della Union Boxe di Mestre, Luciano Favaro. Il fratello, Adriano, allenatore di Francesca, si trova all'ospedale di Pescara, per assistere la sua atleta. "Stasera i medici faranno un'altra Tac, per capire l'esito dell'intervento effettuato per riassorbire l'ematoma - prosegue - e domani, passate le 24 ore, dovrebbero sciogliere la prognosi". Francesca, spiega il dirigente, non aveva pero' finito il match di semifinale, previsto sui 4 round di due minuti ciascuno. "Non aveva subito alcun colpo particolare - afferma Favaro - ma alla fine del terzo round, tornando all'angolo, ha detto che si sentiva un po' tremare le gambe, forse per la stanchezza. Cosi' il nostro angolo, d'accordo con il medico a bordo ring, ha preferito fermare li' l'incontro. Quando ha fatto per uscire, poi, e' stata colta da malore". Favaro riferisce che la giovane aveva sostenuto il penultimo match un mese fa, e non c'era stato alcun problema. Francesca Moro frequenta la palestra mestrina da cinque anni; i primi due ha boxato solo a livello amatoriale, poi da tre anni aveva scelto l'agonismo.

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Sono definite "critiche", dai medici dell'ospedale di Pescara, le condizioni di Francesca Moro, 26 anni, la pugilatrice originaria di Padova e residente a Mestre in coma da ieri dopo essersi sentita male al termine di un match di semifinale, a Chieti, nell'ambito del torneo femminile Junior/Youth e Torneo Femminile Elite 2 di boxe. Nelle prossime ora sara' sottoposta a tac di controllo. La giovane, arrivata in ospedale con un ematoma sottodurale acuto, nella notte e' stata sottoposta a intervento chirurgico in Neurochirurgia e ora e' ricoverata in Rianimazione. La prognosi resta riservata. I medici del reparto diretto da Tullio Spina la stanno tenendo sotto costante monitoraggio. La 26enne e' intubata e respira con ventilazione meccanica. E' sedata e lo restera' almeno fino a lunedi'. Determinante, per poter capire come la giovane atleta stia rispondendo alle cure, l'evoluzione del quadro clinico nelle prossime ore

 

 

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Molta paura per Maria Francesca Moro, pugilessa mestrina ricoverata in prognosi riservata dopo essersi accasciata al termine del suo match della categoria dei 57 kg al torneo nazionale femminile Elite II di Chieti. Vincitrice ai punti, la Moro non appena reso noto il verdetto, si è portata la mano alla testa e poi a fatica, barcollando, aveva salutato l'angolo rivale per uscire dal ring. A quel punto è stata portata fuori a braccia. Veneziana in forza alla Boxing Mestre, studentessa universitaria a Padova, è stata immediatamente soccorsa prima dai medici sul posto e poi dal 118. Nella notte è stata operata all'ospedale di Pescara.

La 25enne veneta è stata portata all'ospedale e subito sottoposta ad una Tac cerebrale che ha evidenziato uno stravaso ematico. Trasferita al reparto di neurochirurgia di Pescara le è stato drenato un ematoma subdurale acuto. Nelle prossime ore l'atleta sarà trasferita nel reparto di rianimazione.

 

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