Le Idee

Il Merlo di Repubblica ha fischiato ancora

 Il merlo di repubblica ha fischiato ancora

Francesco Merlo deve avere una ossessione per Salvini. Molti di noi hanno visto il film “Lui è tornato”,ci ha fatto sorridere e ci siamo divertiti perché Mussolini non può tornare ed è assolutamente improbabile che compaia un suo emulo. Forse Merlo non la pensa così e se avesse visto il film potrebbe aver avuto incubi notturni in cui “Lui” gli stazionava ai piedi del letto con la faccia di Salvini

La storia della nave Diciotti ha stimolato i suoi timori e nell’articolo di ieri su La Repubblica paragona Salvini ad uno schiavista che anela vedere tutti i negri incatenati dal momento che si era augurato che coloro che avevano commesso reati fossero ammanettati D’altra parte si sa che Salvini è un razzista ed uno schiavista. E’ notorio che i suoi antenati facevano commercio di schiavi e lui continua la tradizione di famiglia. Una considerazione però va fatta; gli schiavisti andavano a prendere la gente di colore in Africa e la portava nel proprio paese per sfruttarne il lavoro. Salvini invece è uno schiavista alla rovescia; vuole che gli abitanti dell’Africa se ne stiano a casa loro e siano aiutati dove si trovano e questo per la semplice ragione che è il modo migliore per aiutarli. Coloro che guadagnano meno di due dollari al giorno sono nel mondo 5 miliardi e il loro numero cresce. Non c’è modo di ospitarli ed aiutarli tutti qui da noi ;l’unica opzione valida è sostenerli nei loro paesi. Merlo ipotizza che la storia delle minacce è tutta una invenzione, un bel trucco per portare indisturbati in Italia queste persone con un bel marameo al Ministro dell’Interno.

Mi è appena entrata nell’orecchio una pulce che mi dice: chi favorisce il trasferimento di queste persone in Italia non aiuta per caso i trafficanti di uomini? E questi trafficanti sono dei buoni samaritani o sono i nuovi schiavisti? E queste persone una volte arrivate da noi che fine fanno? Per alcuni che trovano lavoro o che stanno in albergo a guardare la televisione ce ne sono troppi che vengono sfruttati dalla delinquenza organizzata autoctona e straniera nel lavoro nero, nella prostituzione e nel traffico di droga.

Chi parla in favore dei porti aperti e della accoglienza generalizzata potrebbe inconsapevolmente favorire questi sporchi affari.

 

di Achille Lucio Gaspari

 

 

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Conviene cambiare il nome all’Università di Chieti?

Conviene cambiare il nome all’Universita’ di Chieti?

 

Essendo stato professore nell’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti penso di aver titolo per entrare nella discussione sull’opportunità di modificare il nome di questa università.

Conosco il rettore Caputi da tantissimi anni, lo stimo e ne sono amico; dissento però sulla sua proposta. La motivazione del cambio del nome consisterebbe nel fatto che ampliandone i riferimenti geografici sarebbe più facilmente riconoscibile dalle istituzioni straniere. La parola Adriatico è troppo generica; se ne potrebbero fregiare anche le università di Bari ,Ancona e Trieste. Il nuovo nome: Università Gabriele D’annunzio dell’Adriatico Chieti-Pescara è davvero un po’ troppo lungo ,non facilita certo il ricordo mnemonico. Il punto però è un altro; una università diviene nota nel panorama accademico internazionale per l’eccellenza degli studi che vi si praticano, per la qualità della ricerca scientifica, per la notorietà dei suoi docenti; non c’è altro modo per farsi conoscere ed apprezzare. Il nome è un elemento del tutto secondario.

Il rispetto della tradizione non lo meritano soltanto le istituzioni fondate nel medioevo. Le università abruzzesi, sia pur nate dopo la metà dello scorso secolo, hanno rappresentato uno straordinario volano per la crescita culturale ed economica della regione, risultato conseguito con una storia gloriosa.

La Università Gabriele D’Annunzio di Chieti è nata come libera università con il contributo del Comune e della Provincia. In strutture approssimative si sono impegnati docenti di grande livello, i comitati che hanno preceduto la costituzione delle facoltà erano costituiti da insigni maestri, e i Presidi delle neo costituite Facoltà sono stati personaggi indimenticabili come il preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia Francesco Antonio Manzoli . Per sette volte la legge di statizzazione fu portata in parlamento da parlamentari della Democrazia Cristiana con la forte opposizione del Partito Comunista. Alla fine questa università che aveva sedi a Chieti, Pescara e Teramo divenne una università statale e come l’Università dell’Aquila si giovò di una legge che riservava particolari risorse alle Università di nuova istituzione. E’ una storia di difficoltà e di delusioni ma anche di grande impegno e di grandi speranze, coronata alla fine da un notevole e meritato successo. Il suo nome, Università Gabriele D’Annunzio di Chieti è scolpito nel cuore di quanti ci hanno lavorato e studiato. E’ un nome noto, apprezzato e rispettato nel mondo accademico nazionale e internazionale. Mantenersi ancorati all’attuale denominazione non è per me una questione di miope campanilismo e ed infatti non sostengo che si debba nella denominazione citare solo Chieti perché è stato Municipio romano e sede ,al tempo di Augusto, della III legione. E’ solo una questione ,caro Magnifico, di amorevole rispetto di una storica tradizione che merita di essere conservata.

di Achille Lucio Gaspari

 

 

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Chi per primo rompera’ il contratto?

Chi per primo rompera’ il contratto?


Il codice civile definisce in modo preciso l’ istituto giuridico del contratto. Si tratta di un accordo tra due soggetti che perseguono interessi diversi e che trovano su alcuni aspetti degli interessi comuni su cui accordarsi. Visto che in questi giorni se ne parla, un esempio è quello del contratto tra la Juventus e Cristiano Ronaldo. La prima ha interesse a servirsi delle prestazioni sportive del giocatore e quest’ultimo a ricevere un compenso per le sue prestazioni che ha come termine quattro anni. Quasi tutti i contratti hanno infatti un termine temporale. Movimento 5 stelle e Lega non sono alleati; hanno ideologie diverse e il loro bacino elettorale differisce per tessuto sociale e localizzazione geografica. La Lega ha a lungo governato con il Centro Destra in posizione subalterna a Berlusconi. Il movimento 5 stelle ha come obiettivo di governare da solo. Il contratto ideato da di Maio ha lo scopo di consentire ai 5 stelle di governare e alla Lega di affrancarsi dalla tutela di Forza >Italia. Entrambe le forze politiche devono realizzare almeno parte delle proprie promesse e subdolamente ostacolare l’altro contraente a realizzare le proprie. Tre sono i capisaldi della Lega: una nuova legge sulla legittima difesa che non costa nulla ma produce pochi voti, la questione migranti che fa addirittura risparmiare e produce tantissimi voti e la flat tax che produrrebbe tantissimi voti ma costa molto. Per i 5 stelle le realizzazioni elettorali sono molto costose ,a cominciare dal reddito di cittadinanza che non può essere realizzato con fondi europei. Salvini ha iniziato in modo deciso con la questione dei migranti e nei sondaggi i suoi consensi sono lievitati. Di Maio è passato al contrattacco con il Decreto Dignità che va incontro ai suoi elettori e penalizza quelli della Lega, ma l’attacco più devastante è quello esploso nelle ultime ore sul problema dei migranti. Qui non si tratta di posizioni ideologiche; basterebbe entrare in un bar e sentire come la pensa la gente su questa questione. E’ proprio questo strumento di consenso che i 5 stelle vogliono distruggere. Così ieri una nave della guardia costiera va a prelevare una settantina di migranti provenienti da paesi dove non ci sono ne guerre ne persecuzioni da un rimorchiatore italiano e li porta in Italia. Nel frattempo la ministra della Difesa dichiara che i porti devono stare aperti e che le navi delle ONG svolgono un lavoro meraviglioso. E’ come se Ronaldo volesse incamerare lo stipendio mensile ma accampasse in continuazione malesseri immaginari per non scendere in campo. La cosa non potrà andare per le lunghe ma chi ha più remore a rompere sarà Di Maio che teme la concorrenza di Fico. La lega invece è compatta dietro Salvini. Sarà quest’ultimo a far saltare il banco quando le circostanze saranno a lui più favorevoli.

di Achille Lucio Gaspari

 

 

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Salvini e i soldi della Lega

Salvini e i soldi della Lega

Tutti noi, che purtroppo non siamo ragazzi, ci ricordiamo bene i deputati della Lega Nord che agitavano il cappio in parlamento mentre il pentapartito si sfaldava sotto i colpi di Mani Pulite .Non gridavano allora che la democrazia era in pericolo. Al contrario chiedevano una simbolica pena capitale per i rei e ,visto che la Magistratura facendo il suo dovere stava sgombrando il campo davanti a loro e a Forza Italia, erano ben contenti di quella inchiesta. Ora però non accettano che la Cassazione sentenzi la restituzione dei soldi sottratti allo Stato dalla lega di Bossi. Gridano all’attacco contro la democrazia e vogliono essere ricevuti dal Capo dello Stato. Ritengono questo attacco ancora più grave perché volto ad eliminare il primo partito. Qui, cari amici non ci siamo; voi siete il terzo partito politico, primo solo nei sondaggi di adesso, e attenzione perché se continuerete a fare errori di questo tipo ,il primo posto alle elezioni lo vedrete, come diceva mia nonna, con il binocolo alla rovescia.
Mi meraviglio del saggio ed accorto Salvini che le distanze da Bossi (queste cose erano note da tempo) le avrebbe dovute prendere prima del 4 marzo invece di riportarlo in Parlamento. Dovrebbe anche esortare il ministro Centinaio a non servirsi di argomenti in passato usati ed abusati da Berlusconi. E poiché ho nominato Centinaio, ciò che si deve restituire allo Stato non sono bruscolini ma centinaia di migliaia di euro, per la precisione quarantanove milioni.
Il partito del segretario Salvini si appresta a cambiare nome. Non più lega Nord per la secessione della Padania ,ma semplicemente Lega. Se questa modifica è conseguente al cambiamento degli obiettivi politici del partito che da forza regionale mira a trasformarsi in una forza nazionale, ben venga questo nuovo nome. Se invece si trattasse di un trucchetto da avvocato Azzeccagarbugli per evitare la dovuta restituzione ,allora non ci siamo.

Caro Salvini, hai chiuso i porti e hai fatto bene ,ora apri il portafoglio (della Lega) e restituisci allo Stato questi denari che appartengono a tutti noi.

di Achille Lucio Gaspari

 

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Le capacita’ oratorie di Salvini e l’omelia del parroco di Villa Rosa

Le capacita’ oratorie di Salvini e l’omelia del parroco di Villa Rosa

Ognuno di noi dovrebbe esprimere giudizi solo su argomenti di cui ha competenza; nessuno mi negherebbe, io penso ,il diritto di valutare le capacità di un chirurgo ;poiché al giorno d’oggi si dice che uno vale uno e chiunque può parlare di qualunque cosa, pur non essendo né un retore né un oratore voglio cimentarmi nel valutare le capacità oratorie di Salvini. Qualche esempio di buon oratore l’ho anche avuto. Remo Gaspari era ritenuto un ottimo oratore politico e dava il meglio di se nel dibattito e nel confronto di opinioni ove portava la sua esperienza di avvocato penalista.

Salvini lo ho sentito spesso tenere comizi e discorsi nel parlamento italiano e in quello europeo e ho valutato molto positivamente le sue capacità. Mi ha colpito in modo particolare la sua presenza martedì sera ad una trasmissione tele visiva su la 7. Come si dice a Roma “lo avevano messo in mezzo” due giornalisti di sinistra che seduti ai suoi lati lo tempestavano con domande di stampo accusatorio dove le affermazioni più graziose erano se si sentisse responsabile delle morti per annegamento che si verificano tra i migranti clandestini. Tranquillo, sorridente, non ha mai perso la calma e ha replicato con precisione e con dovizia di argomenti. Un linguaggio chiaro e diretto ,un modo di porgersi sicuro ma mai altezzoso e presuntuoso ,anzi simpaticamente alla mano. L’effetto sugli ascoltatori non prevenuti deve essere stato dirompente. Se la trasmissione era stata concepita per metterlo in difficoltà, visto l’esito, gli organizzatori si saranno morsi le mani. Certamente aveva la forza della logica e della verità, però quando uno ha ragione i suoi buoni argomenti deve saperli esporli con efficacia e Salvini lo ha fatto egregiamente.

Don Federico il parroco di Villa Rosa nella sua omelia ha espresso a riguardo dei migranti le sue convinzioni che sono quelle della dottrina cristiana; è il suo mestiere e ha fatto bene a parlare così. Poiché siamo in uno stato laico avrebbe dovuto risparmiarsi di dare consigli e proferire ammonimenti al Ministro dell’Interno che intelligentemente non se l’è affatto presa perché ben sa che Gesù disse-date a Cesare quel che è di Cesare. Il nostro caro reverendo ha anche esortato i fedeli ad accogliere in casa la mendicante che era alla porta della chiesa più che a darle qualche euro. E’ questa la vera accoglienza! Poiché l’esempio vale più della parola ,sarebbe una bella notizia se apprendessimo che ad ospitarla ha provveduto lui stesso.

di Achille Lucio Gaspari

 

 

 

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Le parole di Fico sulle Ong

Le parole di Fico sulle Ong

Narra Virgilio nell’Eneide che i Greci finsero di ritirarsi dalla guerra e lasciarono sulla riva del mare un enorme cavallo di legno nel cui ventre era nascosto un gruppo di valorosi guerrieri. I Troiani ritenendolo un dono per gli dei decisero di portarlo dentro la città; l’unico che si oppose fu Laocoonte che pronunciò la famosa frase”timeo Danaos et dona ferentes” non mi fido dei Danai (greci) anche quando portano doni.

Fico ha elogiato lo straordinario lavoro di salvataggio delle navi delle ONG e ha esortato ad aprire a loro i porti . Io come Laocoonte non mi fido e cerco di spiegare il perché. Il trasporto dei migranti in Italia nel 2017 ha fruttato ai trafficanti circa un milione e mezzo di euro. A questa cifra vanno aggiunti i cinque miliardi che ogni anno l’Italia spende per il mantenimento dei rifugiati. Questi soldi finiscono nelle tasche delle cooperative di assistenza e i 35 euro per assistito devono essere ben remunerativi se Buzzi(uno dei capi di mafia capitale) in una intercettazione dice che questo affare è più remunerativo del traffico di droga. Un buon tornaconto lo devono avere anche le organizzazioni di assistenza laiche e religiose e anche i proprietari di quegli alberghi che così mantengono tutte le stanze occupate 365 giorni all’anno. E non finisce qui perché le organizzazioni malavitose sfruttano il lavoro di queste persone nel lavoro nero, nel traffico di droga e nello sfruttamento della prostituzione .Le navi delle ONG hanno contribuito ad incrementare questi guadagni trasportando in Italia nel 2017 circa 47.000 persone con un ulteriore aumento di ricavi per i trafficanti di circa quattrocentomila dollari soltanto per l’incremento del numero dei clandestini ,ma in realtà il vantaggio per i trafficanti è molto maggiore. Precedentemente dovevano procurarsi delle barche in grado di navigare sino alle coste della Sicilia senza la possibilità di recuperarle. Con l’ausilio delle navi delle ONG che si fanno trovare al limite delle acque territoriali libiche acquistano a poco prezzo gommoni di fabbricazione cinese con motori poco potenti e imbarcano poco carburante. Dopo il trasbordo recuperano motori, gommoni e salvagenti da riusare in un successivo viaggio. Tutti noi vorremmo non vedere più immagini di naufragi e la presenza di queste navi non solo è uno stimolo per aumentare gli imbarchi ma una causa di maggiore pericolosità per i migranti. I trafficanti utilizzano mezzi insicuri stipandoli all’inverosimile senza alcun rispetto per la vita umana sapendo che questi mezzi devono navigare solo per poche miglia; quando il Procuratore della Repubblica di Catania iniziò a svelare i sospetti rapporti tra trafficanti e ONG fu furiosamente attaccato da molti politici, taluni anche con responsabilità di governo. Forse era stato toccato qualche nervo scoperto. Certamente non tutti i Danai celano insidie e la maggioranza dei buonisti è sincera di cuore ,ma come disse Andreotti, a pensar male si fa peccato ma spesso ci si indovina. Io spero però che per punire il mio peccato non sorga dal mare un gigantesco serpente per divorarmi, come accadde a Laocoonte.

di Achille Lucio Gaspari

 

 

 

 

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Chi ha vinto e chi a perso a Bruxelles

Chi ha vinto e chi a perso a Bruxelles

Prima di esaminare i risultati della riunione tenutasi a Bruxelles con la partecipazione dei 28 stati della Unione Europea vorrei commentare le parole pronunciate recentemente in una trasmissione televisiva da Giachetti ,esponente PD sconfitto dalla Raggi nella competizione per l’elezione a sindaco di Roma.

Giachetti ha detto-trovo che sia profondamente immorale la distinzione tra chi fugge dalle guerre e chi fugge dalla fame; i nostri emigranti infatti fuggivano dalla fame- Rischio di ripetermi ,ma è sempre una questione di numeri. Se i clandestini fossero pochi e fosse possibile accoglierli ed integrarli tutti si potrebbe evitare di fare questa distinzione che è prevista dai trattati internazionali. Poiché i numeri sono elevati e coloro che hanno diritto alla protezione internazionale sono solo il 7% dei richiedenti asilo, questa distinzione è giusto farla. Se a fuggire da guerre e persecuzioni fossero decine di milioni di persone ,la distinzione non avrebbe più senso ;in una casa dove vivono dieci persone se ne potrebbero ospitare due o tre in più, ma una volta saturati i posti disponibili si dovrà cercare un’altra casa. In altre parole non è possibile che tutti coloro che vogliono abbandonare l’Africa e in minor numero l’Asia, abbiano come destinazione soltanto l’Europa .Il paragone con i nostri emigranti è inaccettabile ed offensivo. Noi abruzzesi abbiamo in tantissime famiglie il ricordo di parenti emigranti e sappiamo bene la lunga e difficile trafila per essere ammessi in paesi immensi e semi disabitati come il Canada ,l’Argentina e l’Australia dove hanno duramente lavorato. I clandestini economici ,quelli fuggiti per fame, sono graditi ospiti dei nostri alberghi e si godono rilassati le trasmissioni televisive; i nostri emigrati invece lavoravano nelle miniere di carbone e in 136 persero la vita nel disastro di Marcinelle l’otto agosto 1956.

Veniamo ora alla riunione di Bruxelles; chi ha vinto? Sicuramente i paesi del gruppo Visegard che hanno ottenuto che i ricollocamenti si facciano solo su base volontaria e i paesi del Nord che hanno ottenuto che gli accordi di Dublino non si toccano e se ne riparlerà in seguito purché la decisione venga presa all’unanimità. Anche alla Francia non è andata male perché i Centri di Identificazione e Ricollocamento saranno realizzati nei paesi che accettano di ospitarli e comunque questi paesi sono quelli di primo approdo come l’Italia mentre la Francia non lo è. La Germania ha pareggiato perché ha ottenuto uno stop ai movimenti secondari e ha espresso l’esigenza di rinviare nei luoghi di primo approdo ,che è quasi sempre l’Italia ,quelli ora presenti in Germania. Per ora Conte ha detto di no ma sino a quando manterrà questa posizione negativa? Non è un mistero che sotto l’imput di Di Maio il nostro Presidente del Consiglio si appresta a chiedere fondi europei da utilizzare per il reddito di cittadinanza. Ci aspetta quindi un “do ut des” che in questo caso va tradotto come “ se me li dai(gli euro) me li riprendo(i migranti sbarcati in Italia che ora sono in Germania)”? L’Italia ha ottenuto solo enunciazioni di principio e cambiali su cui è scritto pagherò ma non è scritto quando. Secondo voi quindi chi ha perso? Mi pare evidente. I successi il Governo li ha ottenuti quando ha fatto da solo costringendo con le sue decisioni a far aprire i porti di Malta e della Spagna. Se si desiderano altri successi bisognerà continuare a fare da soli. Per il nostro Paese ,sulla questione dei migranti clandestini, l’Europa non esiste.

di Achille Lucio Gaspari

 

 

 

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Una domenica da interpretare

Una domenica da interpretare

 

Tra elezioni amministrative e riunione informale dei capi di Governo a Bruxelles è stata una domenica da interpretare.

Normale che al secondo turno i votanti diminuiscano; gli elettori dei candidati non ammessi al ballottaggio spesso si astengono. Il risultato è chiaro: il Centro Destra avanza e ottiene risultati eclatanti in Toscana ed in Umbria. Il PD perde anche in Emilia e questo cedimento in roccaforti inespugnate da 70 anni è un segnale forte. Per quanto possibile è più interessante notare, l’andamento dei flussi dei voti tra primo e secondo turno. Dove il Centro Destra era in ballottaggio con i 5 stelle, la Destra a trazione leghista ha prevalso; gli elettori PD si sono in maggioranza astenuti. Nei ballottaggi tra Centro Destra e Centro sinistra ha prevalso il Centro Destra dove i Grillini non erano forti, ma dove essi avevano riportato il 4 marzo un considerevole successo ha vinto il Centro Sinistra. Non è difficile comprendere che i 5 stelle abbiano appoggiato il Centro Sinistra. Dove erano i penta stellati a confrontarsi con il Centro Sinistra, il Centro Destra come aveva già fatto nell’elezione dei sindaci di Roma e Torino, in odio al PD ha appoggiato il Movimento. E’ quindi evidente che questa alleanza strumentale non potrà trasformarsi in una alleanza strutturale. Prima o poi la competizione vedrà da una parte il Centro Destra e dall’altra i cinque stelle alleati con la sinistra. Accadrà prima o dopo le elezioni europee? Difficile dirlo. Chi vincerà? Se sommassimo valori dei sondaggi odierni vincerebbe l’alleanza giallo –rossa. Ma questa e solo un’operazione aritmetica il cui risultato potrebbe essere molto lontano dalla realtà.

Cosa accade nell’Unione Europea?

La riunione informale di un certo numero di Capi di Governo non è giunta ad alcuna conclusione. La modifica del trattato di Dublino non trova ancora un accordo. Il ministro degli interni della Germania vorrebbe rimandare indietro e quindi soprattutto in Italia molti migranti così detti secondari, ciò è quelli che sono stati registrati in Italia e poi sono passati in Germania. La Francia è imbestialita perché ci permettiamo di chiudere i porti che solo loro hanno il diritto di chiudere. La situazione è seria. Nel 2050 in Africa la popolazione toccherà i due miliardi, nel 2100 saranno quattro miliardi. In Africa non ci vogliono stare e mezza Africa vuole trasferirsi in Europa. Anche In Canada e Australia e Nuova Zelanda andrebbero volentieri, ma nessuno aprirà loro le porte in questi territori, tantomeno li aiuterà l’ONU a raggiungere queste destinazioni. E’ evidente che l’invasione viene da Sud, ma la cosa riguarda tutte le nazioni europee, non solo quelle rivierasche. La soluzione più giusta è quella di aiutare queste popolazioni a creare in casa loro le condizioni per cui non siano spinti a migrare. E’ la soluzione più giusta ma anche la più difficile da realizzare. Sono necessari enormi aiuti economici e non è detto che questo basti. Nelle élite di governo esiste una corruzione sistematica ed è difficile educare queste popolazioni a raggiungere una produttività economicamente accettabile. Comunque conviene provarci. Cosa si può fare intanto? Bisogna creare ostacoli tali da impedire gli imbarchi, scoraggiare i partenti e neutralizzare i trafficanti e tutti quelli che da questo gran giro di soldi ci guadagnano bene. Coloro che hanno diritto alla protezione, purché siano un numero contenuto vanno aiutati, ma vanno identificati alla partenza, non all’arrivo. Sarà ‘l’Europa capace di arrivare ad un compromesso accettato e funzionale? Oggi più che sulla crisi economica è su questa questione che si gioca la sopravvivenza della Unione.

di Achille Lucio Gaspari

 

 

 

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Governo 5S-Lega, troppi giudizi trancianti serve più equilibrio

Governo 5S-Lega, troppi giudizi trancianti serve più equilibrio

 
L’affondo di Repubblica

Giorgio Merlo è un ottimo giornalista, cosa pensare quindi leggendo il suo articolo edito su la Repubblica in cui ha come obiettivo Matteo Salvini? Il Ministro dell’Interno è accusato di utilizzare il suo ruolo di Ministro della Repubblica per scatenare addirittura la guerra civile! Lo si descrive come uno squadrista armato di manganello in azione per spianare a terra tutti i suoi avversari. Quando gli esponenti e i simpatizzanti della sinistra non hanno argomenti si ergono a depositari della verità assoluta e attaccano coloro che la pensano diversamente con il grido di –dai al fascista! - Poi magari può finire come a Macerata dove le sfilate anti fasciste fanno perdere proprio gli organizzatori della manifestazione. Merlo di solito scrive in modo equilibrato; è sorprendente il suo articolo.

Commissione a Sileri

Con la costituzione delle Commissioni parlamentari il Governo e il Parlamento entrano nella piena funzionalità. Una di queste commissioni, che ritengo molto importante, è la Commissione Sanità del Senato. I problemi per il Servizio sanitario Nazionale sono numerosi. Esso ha un finanziamento pubblico di circa il 30% inferiore a quello della media dei paesi OCSE e la spesa sanitaria privata incide per oltre il 25% in un paese ove le difficoltà economiche non sono poche. La salute è un bene primario tutelato dalla Costituzione come la libertà di espressione. Sarebbe inaccettabile che questa libertà sia condizionata dalla regione di residenza; la qualità della tutela della salute invece lo è perché tra le varie regioni esiste una differenza di livello dell’assistenza che non è accettabile. Come problematiche più specifiche da affrontare ci sono la riorganizzazione delle reti ospedaliere e la valutazione degli esiti, la riduzione delle liste di attesa, la assistenza sul territorio, la prevenzione e la messa a punto di sistemi più efficienti per la riabilitazione, la lungo degenza e la non auto sufficienza. I problemi sono numerosi e difficili da risolvere
Io ho piena fiducia nel Presidente della Commissione. Conosco Pierpaolo Sileri da quando era studente. Si è laureato con me discutendo una interessantissima Tesi di Laurea elaborata a Pittsburgh con la collaborazione del dott. Enrico Nicolò, nostro concittadino di Ripa Teatina, che si è conquistato una notevole fama di chirurgo negli Stati Uniti. Sileri che è un ottimo professionista ha approfondite conoscenze dei sistemi sanitari italiano, statunitense e inglese e sono certo che farà bene. E’ alla prima legislatura, ma tutto il governo è composto da molti ministri e sottosegretari, ad iniziare dal Presidente del Consiglio, privi di esperienza. Ma questo stato di cose può essere un vantaggio, se ci si impegna con umiltà a studiare ed apprendere, perché libera la mente da consuetudini e sovrastrutture.
Amleto nel suo monologo ci dice che nessun viaggiatore è mai tornato dall’aldilà a dirci cosa ci sia dopo la morte. E’ una questione di fede e io ricordando che Sileri perse tanti anni fa il padre che era un giovane e brillante funzionario del Senato, credo che il padre sia molto felice ora nel vedere Presidente di una Commissione del Senato il figlio che un destino crudele lo costrinse a lasciare quando era ancora studente.

di Achille Lucio Gaspari

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Salvini e i vaccini

Salvini e i vaccini

Questa volta Salvini l’ha fatta grossa. Durante un comizio ha detto che i dieci vaccini obbligatori sono troppi perché alcuni sono utili, altri sono inutili e qualcuno è addirittura pericoloso. Un noto virologo gli ha chiesto di precisare quali sono quelli inutili e quali quelli dannosi. Naturalmente non ci aspettiamo come risposta un semplice elenco di nomi. Vogliamo anche le referenze scientifiche sulla cui base questi giudizi vengono espressi; sono sicuro che non arriverà alcuna risposta. Diceva il poeta _voce dal sen fuggita più richiamar non vale, non si trattien lo strale quando dall’arco uscì- Mia nonna romana da sette generazioni diceva più semplicemente –Quello opre bocca e je da fiato_ E’ un errore ed una scortesia istituzionale invadere il campo di un altro ministro. Perché lo avrà fatto? Si sta forse ammalando della sindrome di Renzi? Per chi non lo sapesse la sindrome di Renzi consiste nel credersi invincibile dopo aver ottenuto qualche notevole successo. Uno si sente come Achille, dimenticando che per ogni Achille c’è sempre un Paride in agguato. E poi Renzi alle Europee del 2014 il 40 % lo aveva conquistato realmente mentre Salvini ha ottenuto un 29 % virtuale. C’è però una seconda ipotesi ed è che, trattandosi di un comizio elettorale, puntasse ai voti degli anti vax. Io mi ricordo bene quando la fasulla cura DI Bella contro il cancro era sfruttata da politici senza scrupoli che sfilavano per via del Corso a Roma per lucrare voti sulla disperazione dei malati di cancro e dei loro famigliari. Chi ricopre un incarico pubblico ha il dovere di essere serio e veridico. Speriamo sia stato solo un momentaneo anche se grossolano errore come quello del portiere dell’Argentina nella partita contro la Croazia.

di Achille Lucio Gaspari

 

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