Politica

Coronavirus, il piano della Regione Abruzzo doveva esser pronto nel 2016

"I coronavirus sono un esempio di virus che hanno effettuato il salto di specie". E' quanto si legge nel Piano di Prevenzione 2014-2018 della Regione Abruzzo, in cui l'ente scriveva che "le infezioni da Sars CoV, Mers CoV, nuovi ceppi influenzali a trasmissione umana, l'influenza aviaria H7N9 e le infezioni da Ebola virus alimentano il burden delle malattie infettive e sono causa di elevato livello di attenzione al livello globale". In base al Piano la Regione doveva approvare entro il 2016 una "delibera regionale per l'adozione di un Piano permanente per la gestione delle emergenze infettivologiche ed in particolare per l'adeguata diagnosi e presa in carico dei pazienti con infezioni diffusive per via aerea". Per la Regione, in sintesi, bisognava "introdurre un piano di risposta generale regionale alle grandi emergenze infettive per poterle contenere, circoscrivere la loro trasmissione e mantenere in sicurezza gli operatori sanitari coinvolti nelle procedure di assistenza e di cura".

Il Piano di Prevenzione fu approvato nel 2015, modificato nel 2016 e poi prorogato anche per il 2019 nel 2018. Nel confermare che quella delibera non c'e' mai stata, fonti della Regione sottolineano che lo scopo doveva essere una "gestione omogenea all'interno delle Asl" e che oggi "nella prassi e nell'organizzazione" viene fatto tutto cio' che e' necessario e che il Piano permanente avrebbe potuto prevedere.


Nel documento la Regione scriveva che "un livello di guardia costantemente elevato permette, a costi comunque strutturali e contenuti, una migliore potenzialita' di risposta ad eventuali evenienze emergenti di rischio" consentendo, grazie alle capacita' di monitoraggio e risposta "di evitare tassi elevati di trasmissione in caso di esposizioni a rischio, ridurre la mortalita' e la stessa morbilita' associata alle emergenze infettive. Lo sviluppo di piani aggiornati di preparazione e risposta intersettoriali in grado di identificare rapidamente e contenere tempestivamente le emergenze infettive e la disponibilita' di piani e presidi, sia generici che specifici per patologia infettiva - si legge ancora - e' pertanto un obiettivo da perseguire per una risposta di sanita' pubblica efficace". "Le epidemie di infezioni di nuovi agenti infettivi e delle infezioni riemergenti, oltre a provocare l'aumento della mortalita', provocano l'impoverimento delle risorse degli Stati a causa dell'alto tasso di ospedalizzazioni e della necessita' di cure ed assistenza spesso costose ed intensive", prosegue il Piano di prevenzione.

"In assenza di un vaccino prontamente disponibile e di farmaci efficaci - scrivevano gli esperti - le uniche misure di sanita' pubblica per il controllo dell'epidemia sono rappresentate da strategie di identificazione e contenimento, incluso l'isolamento o quarantena dei casi accertati per la prevenzione della trasmissione interumana".

"Il punto chiave in questi sforzi - si legge - e' rappresentato dall'esistenza di strumenti per la diagnosi precoce e per la immediata presa in carico dei pazienti, dall'esistenza di sistemi di sorveglianza che forniscano accesso immediato alle informazioni sul numero di nuovi casi clinici, dalla ricerca della fonte di esposizione, dalla possibilita' di produrre farmaci e/o vaccini attivi. Per i casi accertati devono essere messi in atto provvedimenti sanitari che vanno dall'isolamento alle cure assistenziali di base". Oltre all'approvazione del "Piano permanente per la gestione delle emergenze infettivologiche" entro il 2016, il Piano di Prevenzione prevedeva di ispezionare "tutte le UO di Pronto Soccorso della Regione, ed in tutte identificate aree di sicurezza e percorsi separati per il triage dei pazienti a rischio respiratorio. Si trattera' di chiara identificazione e finalizzazione di locali adeguati per l'isolamento temporaneo, prima del trasferimento del paziente nella struttura piu' vicina per il triage completo, come di seguito esplicitato". "Tale adeguamento di base - si legge nel documento - verra' previsto ed introdotto in tutte le strutture sanitarie dotate di pronto soccorso e non incluse nel novero di della rete di triage in sicurezza/diagnosi/presa in carico precoce (Spoke), per evitare il piu' possibile i rischi di trasmissione nelle fasi preliminare al trasporto dei pazienti nei centri di riferimento (Hub). Nelle strutture ospedaliere ove e' presente una UO di Malattie Infettive per la presa in carico dei pazienti a rischio di diffusione aerea (Hub), verranno invece strutturate con adeguamento permanente camere di isolamento con pressione negativa adiacenti ai locali di pronto soccorso, con la dotazione adeguata dei presidi diagnostici radiologici e microbiologici sopra menzionati"
La Regione Abruzzo, prima con la determina Dg14/60 del dicembre 2006 e poi con la delibera di Giunta 831 dell'agosto 2007, aveva costituito il Comitato Pandemico Regionale con 20 dirigenti ed esperti. Il Comitato aveva come scopo il "coordinamento per una eventuale pandemia antinfluenzale" e l'"elaborazione del Piano pandemico regionale". Nel pieno dell'emergenza coronavirus, pero', nei vari documenti della Regione e nelle dichiarazioni degli addetti ai lavori tale organismo non e' mai stato menzionato. Fonti della Regione precisano che oggi si occupa di quelle funzioni, tra l'altro, il comitato costituito nell'ambito del Piano Nazionale di Contrasto dell'Antimicrobico-Resistenza. Con un'altra delibera di Giunta, la 389 del luglio 2009, a seguito del caso dell'influenza aviaria, venne approvato il Piano "Strategie e misure di preparazione e risposta a una pandemia influenzale nella Regione Abruzzo" - uno dei provvedimenti cui si fa riferimento oggi - e sempre nel 2009 la Giunta integro' con altri esperti il Comitato Pandemico istituito nel 2006. Nel Piano del 2009 si puo' leggere che "l'influenza pandemica si sviluppa sporadicamente ed imprevedibilmente. Tuttora - prosegue il documento - esistono le circostanze affinche' un nuovo virus con potenzialita' pandemica emerga e si diffonda". Nel Piano si ribadisce, inoltre, l'importanza del ruolo del Comitato pandemico regionale, prescrivendo altresi' che ogni azienda sanitaria regionale si doti di un Gruppo pandemico aziendale con relativo coordinatore, elabori il Piano pandemico aziendale e, infine, definisca i Piani di emergenza per i presidi ospedalieri. Nel Piano pandemico aziendale, tra le varie misure previste, quelle di "adottare i protocolli di utilizzo di dispositivi di protezione individuale (Dpi) per le categorie professionali a rischio", oltre a "stimare il fabbisogno di Dpi, provvedere al loro adeguato approvvigionamento e coordinare la distribuzione". Tra gli attuali provvedimenti legati all'emergenza Covid-19, viene adottato, tra l'altro, il Piano delle Maxi-emergenze, approvato nel 2018 e relativo a criticita' come grandi eventi, alluvioni e attacchi terroristici, anche con virus. Per questi ultimi, in materia di Dpi e procedure, e' fortemente raccomandato al personale impegnato di utilizzarli con "osservanza maniacale".

Leggi Tutto »

Coronavirus, appello del sindaco Biondi per gli affitti

"Faccio appello al Governo perche' emani misure sugli affitti perche' oggi sono i meno abbienti a non poter pagare in quanto sono coloro che non possiedono una abitazione. Tra le altre cose all'Aquila la problematica e' attuale perche' si stava recuperando la residenzialita' in centro proprio con gente in locazione". Cosi' il sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, al Governo nazionale sulla tematica, molto attuale, degli affitti che molti cittadini in piena emergenza coronavirus non possono sostenere. "Con interventi mirati potrebbe emergere chi paga con un regolare contratto, comunque, mi preoccupo anche di chi potrebbe diventare povero, parlo ad esempio di gestori di locali che avevano aperto da poco o anche chi e' storico, che non sa come pagare l'affitto, oppure di giovani coppie - continua Biondi che nei giorni scorsi ha lanciato un appello ai proprietari del capoluogo regionale. "Dobbiamo decidere quello che si puo' fare e quello che non si puo' fare: io posso fare solo appelli nei confronti di chi ha una seconda casa affittata ed ha un reddito non intaccato dal coronavirus per chiedere di rinviare di un o due mesi l'affitto, fare una moratoria oppure, a coloro che non vivono di affitto, sospendere i pagamenti. I Comuni possono fare, come noi abbiamo fatto, norme per accelerare e sbloccare pagamenti per cittadini e imprese e quanto altro di nostra competenza visto che l'abbattimento di tasse e sospensione dei fitti sono di competenza governativa - spiega ancora il sindaco che invia un altro messaggio a Roma: sulla tasse, se ci vogliono dare una mano, facciano un trasferimento straordinario per azzerare la riscossione dei tributi locali, quindi anche sui locali commerciali". 

Leggi Tutto »

D’Alfonso: pesca, urgente pagare alle marinerie il fermo 2018-19

 

Con una lettera indirizzata al Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, al Capo della Polizia Franco Gabrielli, a Giovanni Pettorino Ammiraglio Ispettore Capo Comandante Generale Capitaneria di Porto e a Francesco Saverio Abate Capo Dipartimento delle Politiche Competitive, della Qualità Agroalimentare, della Pesca e dell’Ippica, il Senatore Luciano D’Alfonso chiede di accelerare le procedure antimafia per il pagamento delle competenze coincidenti con il fermo biologico del 2018 e 2019 per gli operatori del comparto della pesca: "La necessità di liquidità per gli operatori del mare, è stata aggravata dall’attuale situazione di straordinaria emergenza sanitaria che stiamo vivendo, e questa situazione di bisogno non può restare inascoltata".


 

Ecco il testo integrale della lettera.


OGGETTO: richiesta di accelerazione delle procedure antimafia per il pagamento delle competenze coincidenti con il fermo biologico del 2018 e 2019 per gli operatori del comparto della pesca.

Come certamente saprete, ogni anno ai pescatori vengono liquidate le competenze relative al fermo biologico dell’anno precedente, ma allo stato attuale, i lentissimi riscontri e la lentezza della procedura della Direzione Generale per la Pesca dell’Unione Europea, hanno impedito al Ministero competente di erogare tempestivamente i contributi relativi alle annualità 2018 e 2019, facendo registrare un pesante ritardo di 12 mesi esatti.
La necessità di liquidità per gli operatori del mare, è stata aggravata dall’attuale situazione di straordinaria emergenza sanitaria che stiamo vivendo, e questa situazione di bisogno non può restare inascoltata.
Il decreto legge 18/2020, c.d. Cura Italia, ha destinato 100 milioni di euro per le maestranze della marineria italiana, che attendono però di essere messi in procedura.
Poiché sollecitato dai rappresentanti della marineria della città di Pescara, da cui provengo, e di altre marinerie dell’Adriatico, ho rappresentato il suesposto problema ai rappresentanti del Mipaaf, al Capo Dipartimento Abate ed al Direttore Generale per la Pesca Rigillo, che mi hanno manifestato la conoscenza del problema e la comune volontà di farvi fronte nel più breve tempo possibile.
In seguito ad intercorsi colloqui telefonici con gli stessi, ognuno nell’ambito delle proprie conoscenze e spettanze, mi hanno comunicato la data di fine aprile, come periodo utile per la conclusione dell’iter di pagamento delle competenze per l’annualità 2018, previa verifica delle procedure di antimafia.
Suddette procedure, indispensabili e necessarie al buon andamento ed all’imparzialità del nostro ordinamento, potrebbero però rallentare notevolmente le tempistiche di liquidazione dei contributi, rendendo ancor più grave la mancanza di denaro per gli operatori del settore della pesca.
Il tempo dei richiesti 30 giorni per le procedure infatti, finirebbe con il posticipare ulteriormente i pagamenti, a discapito di chi è costretto ad affrontare questa rottura di civiltà che il coronavirus ha comportato.
La gravità della situazione, ci impone di attivarci per cercare di trovare soluzioni adeguate alla molteplicità di esigenze dei cittadini, evitando che la lentezza della burocrazia possa determinare una ulteriore emergenza nell’emergenza.
Il grido di aiuto proveniente dagli operatori dello strategico settore della pesca, non può rimanere inascoltato, e la situazione di incertezza e preoccupazione in cui versa è divenuta ormai improcrastinabile.
I lavoratori di questo comparto, non potendo lavorare, riversano in una situazione di estrema necessità, poiché non hanno ancora ricevuto le spettanti risorse dalle pregresse procedure e le risorse da attività lavorativa impossibilitata.
Pertanto, Vi sarei grato se, nel rispetto delle procedure e della Vostra autonomia di valutazione, poteste verificare se sussistano le condizioni per un’accelerazione delle tempistiche di espletamento delle necessarie procedure antimafia.
Per le ulteriori ed eventuali specifiche del caso, Vi allego il recapito telefonico del rappresentante dell’Associazione Armatori di Pescara, il Sig. Francesco Scordella: +39 349 244 9507.
Nel ringraziarVi per quanto potrete fare e per le notizie consentite che potrete farmi pervenire a riguardo, Vi stringo cordialmente la mano e Vi auguro buon lavoro.


Sen. Luciano D’Alfonso

Leggi Tutto »

Blasioli (PD): Assegnare su base volontaria lavoratori regionali attualmente in smart working a sostegno piccoli Comuni

Il consigliere regionale del Pd Antonio Blasioli interviene per rilanciare una proposta di supporto agli uffici e alle strutture dei piccoli e piccolissimi Comuni d’Abruzzo.  

“In  questi giorni di grave emergenza, a causa del propagarsi del Coronavirus, troppo spesso viene dimenticata un’altra categoria che combatte, dal primo giorno, questa battaglia in prima linea: i sindaci dei piccoli Comuni. Sono loro il punto di riferimento di intere comunità, che oggi si trovano spaesate e bisognose e che necessitano, quanto mai, di un supporto materiale, informativo e psicologico. Purtroppo, però, troppo spesso i primi cittadini dei piccoli e piccolissimi Comuni non sono supportati da una struttura adeguata a dare risposte tempestive e esaustive ai cittadini e, per questo, lancio la proposta di  consentire al personale dipendente della Regione Abruzzo, che ne faccia richiesta e sia residente nei Comuni interessati, di poter lavorare a sostegno delle ragioni e dei bisogni delle comunità di riferimento, non impiegati in settori fondamentali per l’emergenza. Mi riferisco a quei dipendenti che in questo momento operano in modalità smart working e che potrebbero rinforzare l’apparato comunale delle città in cui risiedono, almeno fino a quando l’emergenza Covid non sarà rientrata. Una simile procedura, in passato, fu già promossa durante l’amministrazione a guida Luciano D’Alfonso, che so aver già lanciato un’idea speculare a quella che sto proponendo all’assessore Liris, tramite una lettera. Durante la passata legislatura regionale furono messe in campo collaborazioni con le Amministrazioni dello Stato e i Tribunali per il perseguimento di finalità di interesse comune e per una maggiore efficienza ed efficacia del sistema pubblico, come, appunto, l’incentivazione nel personale volontariamente aderente di percorsi di aggiornamento qualificato, in ragione della pluralità di situazioni da dover istruire e supportare. In un momento come questo credo sia necessario riproporre quell’esperienza, per consentire che particolari forme di lavoro agile siano messe al servizio dei sindaci dei piccoli Comuni, che forse mai quanto oggi incarnano la vicinanza umana e concreta dello stato ai cittadini delle comunità di riferimento”.  

Leggi Tutto »

Paolucci accusa il centrodestra: Avete lasciato la sanita’ senza dirigenti

"Avete lasciato la sanita' senza dirigenti e direttori nella gestione dell'emergenza. Gli operatori lottano da soli". Lo scrive Silvio Paolucci, ex assessore regionale alla Sanita' in Abruzzo, sul proprio profilo Facebook, riferendosi all'amministrazione in carica, guidata dal presidente Marco Marsilio. "Non e' il momento delle polemiche, alcune cose pero' vanno dette - prosgue Paolucci -. La Giunta lenta, in 14 mesi, ha lasciatouna sanita' senza catena di comando, mentre gli operatori sanitari sono soli nella lotta al coronavirus". L'ex assessore regionale osserva che "quasi tutti i servizi dell'assessorato sono senza dirigenti, mancano il direttore generale a Teramo e a Pescara, e il direttore amministrativo a L'Aquila, con Chieti che e' stata per 12 mesi senza direttore sanitario e con il direttore Schael protagonista di una guida improvvisata ed instabile". In conclusione Paolucci afferma che "ancora oggi si perdono tempo e soldi sulla comunicazione, dopo avere aumentato lo stipendio ai manager, quando la priorita' dovrebbe essere quella di individuare immediatamente figure capaci di gestire la sanita' abruzzese".

Leggi Tutto »

Coronavirus, Marsilio: se calano i casi andremo a cercare gli asintomatici

La riduzione della "pressione dentro gli ospedali ci permettera', e ci sta gia' permettendo, di andare a dare la caccia ai positivi sul territorio e, quindi, di andare a fare tamponi anche a domicilio alle persone che sono state a strette contatto, che sono gia' in quarantena o che hanno qualche linea di febbre". Lo ha detto a Pescara il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, nel corso di una conferenza stampa, relativamente al lieve calo di casi di Covid-19 accertati negli ultimi giorni, evidenziando comunque che "non siamo cosi' ingenui da illuderci che sia l'inizio della fine".

"Negli ultimi tre giorni abbiamo avuto un numero di contagi pari al numero di quattro giorni fa, che era stato il momento di massima. Siamo passati appunto da un picco di 160 in una sola giornata, ai poco piu' di 50 di lunedi' e martedi' e ai meno di 40 di ieri", evidenzia il governatore, aggiungendo che andare a caccia di asintomatici "potrebbe paradossalmente produrre un incremento dei casi" e che "se fossimo in grado con uno schiocco di dita di fare un tampone a tutti uscirebbero forse migliaia di positivi asintomatici: stiamo lavorando e dando indicazioni per cominciare a fare questo lavoro grazie al fatto che negli ultimi giorni c'e' stato un allentamento della pressione".

"Credo che l'Abruzzo abbia dimostrato e stia dimostrando di sapere reggere l'urto e di avere un'organizzazione capace di affrontare un evento cosi' straordinario come e' stata questa pandemia", aggiunge Marsilio, sottolineando la necessita' di essere "messi davvero in condizione di avere i mezzi, i dispositivi di protezione e i macchinari per poter curare e affrontare questa malattia". In tal senso, aggiunge il governatore abruzzese "abbiamo la buona notizia che finalmente la macchina messa in campo a livello nazionale, dopo tanto tempo di ansiosa attesa e di grande pazienza, comincia a funzionare e quindi oggi arrivano altri 18 ventilatori. Le nostre strutture sanitarie - conclude Marsilio - cominciano quindi ad avere le armi per combattere e per affrontare il resto della vicenda". 

Leggi Tutto »

Coronavirus, Marsilio chiede lo sblocco dei fondi inutilizzati e programmati per i prossimi anni

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, chiede lo sblocco dei fondi inutilizzati e programmati per i prossimi anni che ammontano a svariati milioni di euro perche' li si possa "spendere tutti e subito, cioe' da qui a un anno e mezzo. Potremmo generare economie che farebbero la differenza. Non stiamo rubando niente", ha aggiunto nel corso della conferenza stampa convocata oggi a Pescara per illustrare i contenuti della legge "anti-crisi" approvata dal Consiglio regionale. Prioritario, per Marsilio, "convincere l'Europa e averla al nostro fianco in questa battaglia" che implica anche, ha concluso, l'impegno a saltare i "micidiali passaggi burocratici" che permettono l'accesso ai fondi stessi. 

Leggi Tutto »

Coronavirus, alloggi del Progetto CASE e MAP a sanitari e forze dell’ordine impegnati nella lotta al covid 19

Alloggi del Progetto CASE e MAP a disposizione di chi in citta' e' impegnato con il proprio lavoro nella lotta contro la diffusione del coronavirus. E' quanto prevede una deliberazione approvata ieri dalla Giunta comunale. L'amministrazione ha ritenuto opportuno prevedere la possibilita' di procedere all'assegnazione di abitazioni del progetto CASE e MAP alla Asl n. 1, ma anche in favore del personale delle forze dell'ordine, di altri enti pubblici, compreso quello dello stesso Comune e delle partecipate, di aziende che devono assicurare l'erogazione di servizi essenziali o di pubblica utilita' (secondo normativa emergenziale) e delle cosiddette imprese della filiera agroalimentare. Le misure previste sono estese anche al personale residente nel comune dell'Aquila nel caso in cui il rientro nell'abitazione fosse a rischio contagio per i familiari, in particolare per quelli affetti da patologie croniche.

Leggi Tutto »

Coronavirus: Quagliariello, in DL aprile affrontare dramma ristorazione

“Il prolungamento delle misure restrittive, e l’annunciata prospettiva di una tempistica scaglionata che vedrebbe le attività con presenza di pubblico penalizzate più a lungo termine, pone con ancora più urgenza il problema di alcuni settori particolarmente esposti. E, accanto a un approccio complessivo all’intero sistema economico sul quale l’epidemia rischia di produrre conseguenze devastanti, di queste specificità non possiamo non preoccuparci”.
Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, di ‘Idea-Cambiamo’. “Uno di questi settori – prosegue – è senza dubbio quello della ristorazione. Ristoranti, bar, chioschi e attività di questo tipo sono infatti entrati in sofferenza ben prima dell’imposizione delle misure restrittive, e al lockdown sono arrivati già in condizioni di difficoltà. Per le stesse ragioni, il prolungamento della chiusura impatta su di loro con particolare durezza. A ciò si aggiunga il venir meno di un introito importantissimo che in questo periodo dell’anno era rappresentato dai festeggiamenti per prime comunioni, cresime eccetera. Le spese stanno diventando insostenibili, e si ha già notizia di attività di ristorazione che ritengono di non farcela a riaprire. Senza contare il rischio concreto, particolarmente avvertito in alcune aree del Paese, che la criminalità organizzata approfitti della situazione per impossessarsi direttamente o indirettamente di queste aziende e allungare le mani sul settore. E’ un problema che nel decreto di aprile, che avrà carattere più strategico e strutturale e potrà contare su una maggiore consapevolezza delle conseguenze di questa crisi, bisognerà porsi con la necessaria determinazione. L’intero Paese sta entrando in sofferenza, ma in casi come questo – conclude Quagliariello – il grido d’allarme ha già superato il livello di guardia e non può restare inascoltato”.
 
 
 
 
 

Leggi Tutto »

Regione,  Di Benedetto:misure straordinarie ed urgenti per l’economia e l’occupazione

"Il simbolismo è una cosa che ha un po' alienato l'essenza della politica negli ultimi anni. C'è troppa volontà di manifestare la forma e, ieri, in Consiglio regionale, purtroppo, questo è stato fatto. Spostare la bandiera dell'Europa in Aula e metterla a mezz'asta all’ingresso dell’Emiciclo è stato istituzionalmente poco corretto e politicamente inopportuno".
Lo afferma il consigliere regionale Americo Di Benedetto.

"È stato un irricevibile segnale di forma e uno stridente segnale di sostanza preso atto che la parte più importante della legge,  rubricata  “Misure straordinarie ed urgenti per l’economia e l’occupazione connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19”, è incentrata sulla rimodulazione dei fondi strutturali che l'Europa ha messo a nostra disposizione derogando alla finalità di investimento ed aprendo a sovvenzioni dirette, a fondo perduto, alle imprese. Anziché spostare le bandiere bisognerebbe lavorare per accorciare i tempi dei bandi a venire, assumere nell’immediato la ricognizione delle disponibilità da rimodulazione dei fondi europei ed elargire denaro alle aziende in sofferenza stralciando la burocrazia. L’unica cosa che l’articolato normativo prevede ora per le imprese è l’utilizzo della disponibilità (6 milioni di euro) derivante dalla sospensione delle rate dei mutui regionali di cui art. 111 D.L. 18 -emergenza COVID 19- ma lo fa per finanziare gli investimenti (cosa incoerente per il momento che viviamo) restituendo il 40% dell’investimento stesso (fino a un massimo di euro 5.000,00) a piccole e micro imprese e a professionisti in regime forfettario. Ben si comprendere la platea dei potenziali beneficiari (oltre 100.000) e i fondi che saranno assegnati (sic!), ammesso che le attività si trovino in condizione di investire in questo momento. Questi fondi sono gli unici disponibili subito in quanto i fondi rotativi previsti in legge sono semplici anticipazioni di cassa alle strutture pubbliche e non alle imprese. Se avessimo utilizzato i 6 milioni di euro per le micro imprese e per i giovani professionisti con basso volume di affari e se lo avessimo fatto con contributi a fondo perduto avremmo dato almeno una risposta concreta e veloce, ma soprattutto lo avremmo fatto nei confronti di chi in questi giorni realmente sconta le difficoltà della sofferenza economica".

Leggi Tutto »