Politica

Arcuri: stop alle spese per potenziare le terapie intensive. Marsilio: sono basito

Il Commissario Domenico Arcuri comunica in una nota che la richiesta formulata dalla Regione Abruzzo per autorizzare 8.255.000 euro di lavori in corso (alcuni già completati o in avanzato stato di completamento) per potenziare le terapie intensive e i reparti di malattie infettive e/o pneumologia, formulata sin dal 26 marzo scorso, "non può essere autorizzata, in quanto è d'obbligo attendere la prevista, credo ravvicinata, programmazione nazionale, che è il competente Ministero normerà quale pilastro essenziale della evoluzione delle azioni di contrasto all'emergenza".

Viene così rinviata ogni decisione solo dopo che sarà definito quel "rinnovato quadro normativo e programmatico" alla luce del quale valutare "la compatibilità e di conseguenza la praticabilità" della richiesta.

"Sono basito e sconcertato. Da tre settimane attendiamo l'autorizzazione a lavori necessari e indispensabili, senza i quali avremmo avuto una carneficina - ha commentato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio - lavori che ovviamente abbiamo iniziato in molti casi già completato. Anche perché nei quasi quotidiani confronti in videoconferenza, prima Borrelli e poi Arcuri, con il conforto dell'intero Governo hanno sempre stimolato le Regioni a non perdere tempo, assicurando la copertura delle spese dietro rendicontazione. Ancora l'8 aprile, Arcuri e Borrelli, tornavano a rassicurare i Presidenti delle Regioni che avrebbe autorizzato e rimborsato tutte le spese sostenute prima del 6 aprile dietro presentazione delle relative rendicontazioni. Ho chiesto spiegazioni al ministro Speranza che ha assicurato che nel 'decreto aprile' ci saranno 'risorse ingenti' e poteri commissariali in capo ai Presidenti. Voglio dire con chiarezza al Ministro, ai Commissari e all'intero Governo che noi ci siamo assunti la responsabilità di dare disposizioni alle Asl per effettuare lavori urgenti senza copertura di spesa, una copertura che a due mesi e mezzo dalla dichiarazione dell'emergenza ancora non c'è, e che continueremo a fare i lavori perché con la salute non si scherza. Se fossimo così irresponsabili da attendere i decreti del Governo, la loro conversione in legge, il versamento dei fondi, l'approvazione dei programmi da parte dei ministeri e via seguitando, la burocrazia ammazzerebbe più gente del virus. Chiedo ai parlamentari abruzzesi di vigilare al massimo livello di attenzione per tutelare il diritto alla salute dei cittadini".

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Fioretti: nessun ritardo sulla Cassa integrazione

"Nessun ritardo, siamo pronti da domani per la trasmissione all'INPS dei file dedicati, come ci e' stato chiesto, e tra sabato e lunedi' la Regione emettera' i primi decreti di pagamento. La realta' e' che i fondi previsti dal Governo non sono sufficienti tanto che l'attuale copertura basta per un solo mese". Cosi' l'assessore regionale al lavoro Piero Fioretti, della Lega, sulle accuse formulate alla Regione sui ritardi nella erogazione della cassa integrazione ordinaria e in deroga a circa 100mila lavoratori abruzzesi. Fioretti rende noto che fino alla giornata di ieri circa 7.500 datori di lavoro hanno presentato richieste per circa 17mila lavoratori, numeri che hanno portato ad impegnare circa 30 milioni di euro. "Nella riunione di ieri con i colleghi delle altre Regioni - prosegue l'assessore - ci e' stato comunicato che il riparto di 70 milioni per l'Abruzzo e' stato ridotto a 57 perche' il Governo ha dovuto coprire le tre settimane in piu' per le tre regioni, Lombardia, Veneto e Piemonte, che sono entrate prima in cassa integrazione, abbiamo chiesto non solo il ripristino ma il raddoppio del fondo visto che da stime a noi servono circa 150 milioni per per soddisfare le richieste relative alle 9 settimane". Fioretti spiega dati alla mano l'insufficienza dei fondi: "in Abruzzo l'INPS ha considerato che 54.800 i lavoratori non coperti da ammortizzatori ordinari, quindi se si dividono 70 milioni con questo numero si arriva ad un cifra, per due mesi, di 1294 euro, il che significa 650 euro al mese, quindi un reddito di cittadinanza".  In relazione alla polemica sul mancato accordo con le banche abruzzesi per favorire la anticipazione della cassa integrazione, Fioretti sottolinea che per la Regione Abruzzo "vale l'accordo nazionale tra Governo, Abi e sindacati, a cui hanno aderito la totalita' degli istituti di credito abruzzesi, non aveva senso sovrapporsi alle garanzie gia' fornite dall'INPS con il pagamento diretto o con il rimborso alle banche, avremo creato confusione. Abbiamo preferito concentrare le risorse alle fasce piu' deboli della popolazione e alle imprese", conclude l'assessore salviniano

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Ricostruzione, i sindaci a confronto con Legnini per fare il punto della situazione

I sindaci dei Comuni montani di Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo hanno incontrato il Commissario per la ricostruzione post-terremoto, Giovanni Legnini. Il meeting si è svolto su piattaforma digitale ed è stato promosso dal presidente Uncem Abruzzo Antonio Innaurato con i presidenti di Uncem Lazio Achille Bellucci, Umbria Agnese Benedetti, Marche Michele Maiani e con il Presidente nazionale Marco Bussone. Legnini ha inquadrato il lavoro fatto nell'ultimo mese, dopo la sua nomina, per aumentare i pagamenti a imprese, lavoratori, professionisti e anche con la nuova prossima ordinanza che consentirà una forte responsabilizzazione di tecnici e proprietari privati per la ricostruzione, con un controllo degli Uffici speciali e dei Comuni rispetto alla spesa. Legnini ha tratteggiato anche i collegamenti tra la ricostruzioni che il Paese sta facendo nell'area del "cratere" e quella che dovrà avviare nella fase 2 post-emergenza sanitaria. Legnini ha insistito sulla necessità di accelerare i pagamenti e di avere regole certe e chiare, con certezza sui tempi, per la ricostruzione privata che nei Comuni montani ha specifiche peculiarità da riconoscere. Legnini ha puntato su una necessaria e urgente revisione e semplificazione nazionale delle norme sui lavori pubblici, che bloccano e ingessano ogni processo in particolare la ricostruzione post'emergenza sisma. Richiamando Genova, il Commissario ha accennato alle norme semplici e chiare, alle "tre righe" di provvedimento che permettano ai Sindaci operare con efficacia.

Con i sindaci in particolare di Amandola, Norcia e Fontecchio, Legnini si è soffermato sui temi legati allo sviluppo socio-economico dei territori, a come ricostruire e dove e a cosa vuole essere l'Appennino verso il 2030. Perchè anche l'emergenza sanitaria evidenzia la necessità di un grande progetto nazionale di rinascita dei territori.

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Provincia dell’Aquila, 72 milioni di euro di opere pubbliche

Ammontano a oltre 72 milioni di euro gli investimenti previsti nel piano triennale delle opere pubbliche 2020-2022 e in quello, biennale 2020-2021, per acquisti, forniture e servizi della Provincia dell'Aquila: il Presidente dell'Ente, Angelo Caruso, ha approvato il decreto per l'adozione dei due programmi che sono finalizzate in particolare nel settore viabilita'. Nonostante le difficolta' che attraversano le Province, a seguito della riforma Delrio del 2014, l'Ente ha saputo "coniugare le necessita' e urgenze provenienti dai territori con le disponibilita' economiche di cui dispone, riuscendo a prevedere investimenti per gli anni 2020-2022 pari a 60.112.397,14 e 12.099137,51 di euro per il programma biennale degli acquisti di forniture di beni e servizi per gli anni 2020-2021 per un totale di euro 72.211.534,65". Tra questi figurano importanti opere nel settore della viabilita', da iniziare nel corso dell'anno, come le spese di progettazione per i lavori di adeguamento e ampliamento del tratto San Benedetto dei Marsi/incrocio Cintarella che prevedono opere per 3 milioni, l'adeguamento funzionale della SP 33 di Coppito e i lavori urgenti di consolidamento e messa in sicurezza delle scarpate in frana lungo la S.R. 82 "della Valle del Liri" nel Comune di San Vincenzo Valle Roveto. Ora il piano dovra' essere convalidato nel prossimo Consiglio provinciale che prevedera', tra l'altro, l'approvazione del DUP (Documento Unico di Programmazione), assise che si svolgera' telematicamente entro la fine del mese di Aprile.

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Coronavirus, il piano per i posti letti nelle diverse Asl

“La rete di presidi ospedalieri dedicati al Covid che si sta delineando nella nostra regione, ci consente di iniziare a programmare un piano per la riapertura di tutti gli servizi sanitari, ripristinando l’assistenza che eravamo stati costretti a rimodulare per far fronte all’assistenza”. Lo sottolinea l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì, commentando i progetti che stanno prendendo forma su tutti i territori.

“Poter disporre – continual'assessore  – di strutture esclusivamente dedicate ai pazienti Covid rappresenta davvero un punto di svolta e va nella direzione di quanto previsto dal piano di emergenza regionale, che indicava proprio questo percorso per una gestione della pandemia che garantisse la presa in carico e la cura dei pazienti contagiati dal virus e, allo stesso tempo, la prosecuzione di tutte le attività ordinarie in assoluta sicurezza”.

Ogni Asl ha dunque individuato una struttura, già di proprietà, da allestire o riconvertire per il Covid.

All’Aquila saranno ricavati circa 120 posti letto all’ospedale San Salvatore, ubicati nel Delta 7 medico, con un investimento che attualmente è di un milione e 600mila euro. Gli interventi sono già a buon punto e in un secondo momento si procederà anche a potenziare una serie di servizi collaterali, come l’implementazione del laboratorio analisi, così da disporre di un presidio efficiente e completamente attrezzato, distinto e isolato dal resto dei reparti, sui quali però potrà contare (con precisi protocolli di sicurezza) per far fronte a esigenze sanitarie particolari che dovessero verificarsi.

La Asl Lanciano-Vasto-Chieti ha invece individuato come presidio Covid il San Camillo di Atessa. Nel nosocomio sono già stati attivati 48 posti letto (su un totale previsto di 140) e sono iniziati i ricoveri dei primi pazienti, trasferiti da altri ospedali della provincia. Ad Atessa, al momento, vengono presi in carico pazienti con quadro clinico a bassa e media intensità, in collaborazione con le unità operative di malattie infettive di Chieti e Vasto. L’investimento per l’adeguamento è di un milione e mezzo di euro, in parte finanziato da una cordata di imprenditori.

A Pescara, provincia con il più alto numero di pazienti positivi in Abruzzo, si è scelto di puntare sullo stabile ex Ivap di via Rigopiano. Saranno riconvertiti 4 piani dell’edificio (inutilizzato da diversi anni), in cui verranno ricavati 214 posti di letto, di cui 40 di terapia intensiva. L’investimento complessivo è di circa 11 milioni di euro, di cui 7 finanziati dalla Protezione civile nazionale, 3 dalla Banca d’Italia, mentre il resto sarà a carico della Asl. La nuova ala Covid, che è adiacente all’ospedale Santo Spirito, sarà (come all’Aquila) distinta e isolata dagli altri padiglioni del nosocomio cittadino, ma potrà sfruttarne competenze e tecnologie in caso di necessità. Nel frattempo, oltre ai posti letto riconvertiti nel Santo Spirito, ne sono stati attivati 23 al San Massimo di Penne, che dispone anche di 4 posti di rianimazione.

La Asl di Teramo, infine, ha riconvertito in tempi brevissimi il presidio ospedaliero di Atri, che ormai da diverse settimane già accoglie i pazienti Covid, aumentando la dotazione di posti letto in terapia intensiva e aprendo anche alla sperimentazione di nuovi farmaci e terapie. Al San Liberatore sono attivi 79 posti letto, di cui 8 in rianimazione. A questi si aggiungono quelli attivati nel terzo lotto (ex Sanatorio) del Mazzini di Teramo: 37 in totale, di cui 17 di rianimazione. La Asl, per le opere di messa in sicurezza (creazione soprattutto di percorsi dedicati) e trasferimento, ha investito circa 500mila euro.

 

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Commissario Strada dei Parchi, D’Annuntiis: ora programmare la messa in sicurezza antisismica

«Il Consiglio di Stato, con una sentenza del 20 febbraio scorso, ha certificato l'inerzia del Governo e, al fine di approvare il Pef, ha nominato un commissario ad acta, con l’obiettivo di definire il piano economico-finanziario, previsto dalla legge 228/2012, attraverso cui poter finalmente programmare la messa in sicurezza antisismica delle autostrade, secondo le ultime normative in materia di infrastrutture». Lo afferma il Sottosegretario alla presidenza della Regione Abruzzo, Umberto D'Annuntiis, che interviene sulla questione che coinvolge le autostrade A/24 e A/25. «Si avvia a conclusione un iter che ha mostrato tutta l'incapacità del governo a gestire la problematica della messa in sicurezza della A/24 e A/25  in un'area a grave rischio sismico. Un iter che ha visto il CIPE, in data 01/08/2019, prendere atto dell'istruttoria predisposta dal MIT in merito all'ipotesi di nuovo Piano Economico Finanziario (PEF) del valore di 3,1 miliardi di euro e della necessità di avviare un piano di convalida di 720 milioni di euro per i lavori più urgenti. Nel mese di ottobre – prosegue D’Annuntiis - il Governo Italiano ha trasmesso ai competenti uffici della Commissione Europea tali decisioni del CIPE, sulle Autostrade A/24 e A/25, e  la Commissione Europea  ha richiesto, per ben due volte, di chiarire la posizione dell'Italia riguardo alcuni elementi del PEF al fine di poter esprimere il proprio parere. Il Governo Italiano non ha mai risposto e quindi la Commissione Europea, il 22/01/2020, ha comunicato di aver chiuso la procedura amministrativa senza potersi esprimere ribadendo, però, la disponibilità a farlo appena il Governo Italiano lo ritenesse necessario. Già nel giugno del 2019 - ha concluso D'Annuntiis - c'era stata una pronuncia del Consiglio di Stato che aveva stabilito l'obbligo per il MIT di giungere all'approvazione del PEF entro il mese di ottobre 2019, cosa non accaduta e che ha comportato notevoli ritardi nell'esecuzione dei lavori di messa in sicurezza delle nostre due autostrade»

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Regione Abruzzo, pubblicata la guida per la formazione a distanza

Una guida operativa per rispondere ai dubbi interpretativi legati alla formazione professionale nel periodo di emergenza sanitaria. Il documento è stato predisposto dal Servizio Istruzione della Regione Abruzzo che ha voluto fornire agli organismi di formazione impegnati nell'istruzione professionale indicazioni operative per la gestione dei percorsi di Istruzione e Formazione professionale (IeFP) anche in modalità duale. La guida operativa fa riferimento allo strumento della cosiddetta formazione a distanza (FaD), allo stato l'unica possibile nel campo della formazione e autorizzata dalla Regione Abruzzo per quei percorsi formativi naturalmente riconosciuti e autorizzati dall'ente. All'appello mancavano proprio i percorsi IeFP, per i quali il Servizio Istruzione ha previsto anche per essi la formazione a distanza sia per l'attività degli OdF sia per l'attività all'interno di un contesto lavorativo mediante tirocinio curriculare. La guida riguarda anche i campi del Sistema Duale e dell'Apprendistato. Il settore della formazione e dell'orientamento professionale ha dovuto far fronte nell'ultimo mese a radicali modifiche per uniformare le condizioni di sicurezza richieste per il contenimento del virus Covid-19 con le esigenze della formazione professionale in modo da evitare il blocco di tutto il comparto e la Regione è intervenuta autorizzando la formazione a distanza (FaD/e-learning) emanando linee di indirizzo per i percorsi formativi. 

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Liris: nessun aumento per i vertici dirigenziali della Regione

“Nessun aumento per i vertici dirigenziali della Regione. Abbiamo rivoluzionato la proposta che ci è stata formulata dalla Conferenza dei direttori perché, sia pure legittima dal punto di vista formale e sostanziale, in questo momento di drammatica emergenza mondiale, abbiamo sentito il dovere di dare dimostrazione di buonsenso e sensibilità verso le famiglie che sono in difficoltà e soffrono, e verso coloro (in primis i sanitari) che stanno operando in prima linea contro l'emergenza”.
L’Assessore regionale al Bilancio e al Patrimonio, Guido Quintino Liris, smentisce la notizia riportata da alcuni organi di informazione circa l’aumento della indennità di posizione dei Capi Dipartimento e del Direttore generale della Regione nell’ambito della riforma della macchina amministrativa varata dalla maggioranza regionale di centrodestra. 
“La delibera che abbiamo esaminato nel corso della riunione di Giunta del 10 aprile scorso è stata stralciata nella parte relativa all’aumento della indennità di posizione dei Capi Dipartimento e del Direttore Generale – spiega ancora Liris - Abbiamo invece approvato la graduazione delle indennità di posizione dei dirigenti in seguito alla pesatura delle competenze e del carico di lavoro determinato dai servizi. Un atto questo propedeutico al via libera ai bandi di concorso per l’assunzione di nuovi dirigenti che diano un rinnovato slancio alla macchina amministrativa che da anni patisce la carenza di personale alla luce di tagli, forti piani di pensionamenti senza turn over e della storica assenza di procedure concorsuali – continua l’assessore - Quindi la riforma che abbiamo fortemente voluto, sta decollando, sia pure nelle difficoltà dovute a questo momento molto difficile. In tal senso abbiamo posto le basi per velocizzare il percorso, perché i primi bandi saranno relativi al settore regionale della Sanità, il più esposto in Regione, che però ha un contingente di dirigenti ridotto al minimo storico, a dir poco insufficiente, per condurre questa vera e propria guerra contro il coronavirus”.

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Coronavirus, Taglieri: Urgente sanificare l’ospedale di Ortona

"Continuano ad aumentare i casi di Covid-19 all'interno dell'Ospedale di Ortona. Nelle ultime ore sono arrivati i risultati di altri tamponi, ed è salito a 16 il numero del personale sanitario positivo, a cui si aggiungono altri 16 pazienti. Un totale di 32 persone che fanno della struttura, di fatto, un focolaio per il quale la direzione della Asl Lanciano Vasto Chieti deve prendere provvedimenti seri e definitivi che, fino a questo momento, non si sono visti". Ad affermarlo è il Vice Presidente della Commissione Sanità di Regione Abruzzo Francesco Taglieri (M5S). "La struttura di Ortona – spiega – era catalogata come priva di pazienti Covid, sprovvista per questo sia di percorsi dedicati che di dispositivi di protezione individuali adeguati per permettere al personale di affrontare una possibile emergenza. Le prime problematiche sono sorte quando, il 19 marzo scorso, sono stati qui trasferiti pazienti dall'Ospedale di Chieti senza che a questi venissero fatti i tamponi per accertarsi delle loro condizioni. Tuttavia, in data 30 marzo, è stato riscontrato un caso di polmonite interstiziale. Da questa diagnosi, sono partiti i primi controlli che hanno evidenziato la positività, in un primo momento, di ben 16 pazienti e 6 operatori sanitari. A seguito di un secondo controllo, effettuato in data 7 aprile, il numero del personale positivo è salito 16". "Questi dati certificano come i protocolli predisposti dalla Asl Lanciano Vasto Chieti non abbiano funzionato, finendo per creare una commistione tra strutture Covid e non Covid che, invece di bloccare, ha allargato le occasioni di contagio, senza che venissero presi i dovuti provvedimenti. Adesso, mi chiedo che senso abbia la chiusura del solo reparto di Medicina all'ospedale di Ortona. I numeri testimoniano come il virus si sia allargato potenzialmente in ogni reparto della struttura che, per la sicurezza sia del personale che dei pazienti, dovrebbe essere chiusa per consentire una sanificazione totale e uno screening di monitoraggio di tutto il personale sanitario e non. Non c'è altro tempo da perdere, l'Azienda e la Giunta di centro destra intervengano perché la situazione è già fin troppo aggravata"

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Pezzopane sollecita interventi su Atr e Veco

Il deputato del Pd, Stefania Pezzopane, con una interrogazione, punta a riaccendere i riflettori sulle vertenze Atr e Veco, in provincia di Teramo. "L’assenza di ammortizzatori sociali è prolungata oltre ogni limite e si è aggravata con il blocco totale delle attività. I problemi enormi per questi lavoratori e per le loro famiglie da mesi senza reddito potrebbe anche avere “risvolti sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica” così come segnalato dalla circolare della Ministra degli Interni Lamorgese. Sono necessarie misure di sostegno per queste 200 persone e famiglie in una situazione estrema di disagio sociale ed economico. Chiedo ai ministeri competenti iniziative immediate per entrambe le vertenze.”

“Le organizzazioni sindacali hanno nuovamente sollecitato la Prefettura - spiega ancora Pezzopane con una nota -. La situazione dei 200 lavoratori è così descritta. I 150 lavoratori dell’Atr di Colonnella, sono in attesa che il proprietario dell’azienda eroghi le mensilità di luglio e dicembre 2019 e di gennaio, febbraio e marzo 2020. Inoltre, gli stessi, attendono dall’INPS di Teramo la cassa integrazione ordinaria a copertura di una parte del mese di marzo 2020. Situazione pesantissima anche per i 50 lavoratori della Veco di Martinsicuro, fallita il 23 gennaio, che attendono da allora, senza godere di alcuna reddito, una risposta del Ministero del Lavoro riguardo l’attivazione e la liquidazione della cassa integrazione per cessazione, come da accordo sottoscritto presso l’ufficio dell’Assessorato al Lavoro della Regione Abruzzo lo scorso 25 febbraio 2020”

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