Politica

Coronavirus, Verì: pronte le linee guida per le malattie rare

Telemedicina e prestazioni domiciliari per garantire la continuità assistenziale ai pazienti con malattie rare, assicurando loro la non interruzione della terapia ed evitando il più possibile gli spostamenti e i rischi connessi al Covid 19. E poi proroga dei piani terapeutici e consegna a domicilio di farmaci e dispositivi. L'Agenzia sanitaria regionale, in collaborazione con Uniamo - Federazione Italiana Malattie Rare (che ha condiviso il documento), ha elaborato le linee guida che introducono precise di modalità per la gestione di questi pazienti. Lo annuncia l'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, specificando che gli indirizzi del gruppo di lavoro saranno recepite in una specifica ordinanza. Tutte le prestazioni per le quali non sia indispensabile la presenza, dovranno essere assicurate in modalità telematica da remoto (videochiamate, scambio di dati, ma anche semplici telefonate), attraverso la televisita e la telesorveglianza. Riguarderanno tutte le procedure di controllo e di follow up, come anamnesi sullo stato complessivo del paziente, valutazione delle indagini svolte, prescrizioni di terapie (sia nuove, sia rinnovo di quelle in corso), attività di riconciliazione terapeutica, pianificazione delle attività successive alla visita. A distanza potranno anche essere interpretati referti e fornite informazioni utili per l'accesso a benefici o percorsi assistenziali previsti dalla Regione o dalle altre amministrazioni pubbliche

Un'importante novità riguarda i piani terapeutici: quelli con scadenza nei mesi di marzo, aprile e maggio sono considerati prorogati per altri 90 giorni, salvo diversa indicazione contraria da parte del medico prescrittore. La proroga riguarda l'erogazione di materiali di medicazione e d'uso, alimenti aproteici e altri alimenti a fini medici speciali, dispositivi monouso ad autorizzazione mensile, dispositivi per l'automonitoraggio glicemico, prestazioni di assistenza protesica. Alle Asl viene raccomandato di predisporre adeguate procedure per la consegna al domicilio dei pazienti affetti da patologie rare di farmaci, alimenti e materiali, superando anche la modalità di consegna nelle farmacie ospedaliere e territoriali, così da evitare affollamenti che possono risultare ulteriormente rischiose per i pazienti stessi. Ai pazienti con malattie rare viene assicurata l'assistenza domiciliare indifferibile, così da ridurre il rischio di ricovero ospedaliero (e relative complicanze) per Covid 19, in soggetti particolarmente fragili. E' inoltre prevista la possibilità, da parte dei medici dei Centri di riferimento regionale per le malattie rare, di individuare i pazienti ai quali è possibile somministrare a domicilio le infusioni di farmaci ad alto costo. Infine viene garantita la prosecuzione dello screening neonatale esteso per l'individuazione precoce delle malattie metaboliche ereditarie.

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Marsilio: parola d’ordine è ripartire

"Nel pieno rispetto dei protocolli sanitari, al fine di garantire l'incolumita' dei lavoratori ed evitare rischi di nuovi contagi, bisogna guardare avanti. La parola d'ordine e' ripartire". Cosi' il governatore abruzzese, Marco Marsilio, durante la videoconferenza con gli altri presidenti di Regione e il Governo nazionale. "Abbiamo condiviso con il Governo la necessita' di avere delle linee guida comuni per tutto il territorio nazionale - afferma in una nota - nel frattempo pero' la Regione Abruzzo non rimarra' a guardare. L'Abruzzo ha la necessita' di ripartire, e' un passaggio importante per l'intero Paese e per il nostro territorio. Non possiamo e non dobbiamo perdere importanti fette di mercato, il sistema economico che e' in grande difficolta', va aiutato"

"Fino ad oggi- sottolinea - e' stato fatto un importante lavoro con la legge regionale 9/20, con cui la Regione ha deciso di mettere in campo misure a favore delle famiglie e delle imprese, e altri interventi che sono al vaglio della giunta e del Consiglio. La migliore ricetta rimane quella di far riprendere le attivita' agli abruzzesi". "Non aspetteremo il 4 maggio con le braccia conserte - continua il governatore abruzzese - vogliamo invece svolgere un ruolo da protagonisti con il Governo, fornendo una serie di contributi che provengono anche dalle associazioni di categoria, dagli imprenditori, dalle forze sindacali, che rappresentano eccellenze a livello nazionale e che tanto possono dare in termini di idee alla Regione. Sin dalla prossima settimana l'Abruzzo sara' impegnato in un'importante campagna di confronto con i vari ambiti produttivi, sindacali e datoriali. Interventi che si articoleranno in due forme distinte. La prima mediante incontri mirati e videoconferenze, mentre per la seconda utilizzeremo una formula gia' sperimentata con ottimi risultati in relazione alla programmazione europea". 

 "Verra' istituita - prosegue - una piattaforma telematica, gestita sul sito istituzionale della Regione Abruzzo, con la quale tutte le attivita' economiche, dalla piu' grande alla piu' piccola, potranno, riempiendo l'apposito format, individuare le criticita' e segnalare le possibili misure di contenimento e di distanziamento sociale relative al proprio ambito di riferimento. Tutti potranno fornire le necessarie proposte per il rilancio e la ripartenza del proprio ambito". Il primo incontro "e' stato fissato con le rappresentanze sindacali e datoriali per martedi' prossimo, 21 aprile, a cui seguira' un confronto su edilizia, automotive e sugli altri settori strategici dell'economia regionale. Dobbiamo evitare che le peggiori previsioni che danno una perdita dal 8 al 12% del Pil si possano concretizzare. Oltre a questo l'intenzione della Regione e' quella di individuare le opportune strategie per mettere nelle condizioni ideali gli operatori turistici al fine di preparare la stagione estiva", conclude Marsilio.

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Verì replica alle critiche: stiamo lavorando senza sosta

"Il governo regionale, con la collaborazione dei Dipartimenti, dei Servizi, delle Asl e di tutto il personale, sta lavorando senza sosta nell'affrontare una battaglia che non ha precedenti nella storia recente di questo Paese. Qualche errore sara' stato anche commesso, non lo neghiamo, perche' si tratta di una situazione mai vissuta prima, ma accusare tutti di incompetenza e' ingiustificato e offensivo, soprattutto se proviene da chi non ha fornito alcun tipo di collaborazione in queste settimane, ma si e' solo preoccupato di demolire e criticare". Lo sottolinea, in una nota, l'assessore alla Salute della Regione Abruzzo, Nicoletta Veri'. "Fortunatamente le critiche strumentali - continua - non hanno il potere di modificare i risultati concreti che ogni giorno raggiungiamo nella gestione di questa pandemia, che stiamo affrontando da soli e senza il sostegno concreto del Governo, formato dai partiti di cui fanno parte i nostri detrattori". Veri' non nega ci siano state falle, ma, dice, non si puo' accusare la Giunta se in alcuni ospedali, specie nella fase acuta dell'aumento dei positivi, si sono registrati contagi in diversi reparti. "E' un attacco odioso perche' tutti ormai sanno che non c'e' alcuna certezza che un ricoverato senza sintomi, che arriva in ospedale in urgenza, sia negativo al virus. Giocano un ruolo importante le informazioni fornite dallo stesso o dai suoi accompagnatori al momento dell'accettazione. Se non c'e' alcun elemento sospetto, il paziente non viene isolato. Forse chi ci critica non si e' accorto che gli ospedali abruzzesi non sono chiusi e che continuano a ricoverare centinaia di persone ogni giorno per patologie diverse dal Covid. Lo stesso per le strutture residenziali assistenziali e socio-sanitarie, per le quali sono state rafforzate misure di sicurezza sanitaria e relativi controlli". L'assessore rimarca le difficolta' incontrate nel reperimento dei dispositivi di protezione individuale e altri materiali. "Nonostante questo non ci siamo arresi e ci siamo messi alla ricerca di fornitori in tutto il mondo. Ogni giorno abbiamo spiegato il perche' non tutti i tamponi vengono processati con la stessa tempistica e chiarito perche' si e' scelto di individuare alcuni ospedali Covid e non altri, le ragioni della realizzazione di nuovi Covid hospital per la fase 2, stiamo cercando di risolvere la questione delle indennita' aggiuntive del personale sanitario. Chi critica comodamente da casa, continuera' a farlo. Ma almeno da queste confortevoli postazioni alzi un telefono, faccia una videochiamata ai propri rappresentanti che siedono al Governo e lavori per l'Abruzzo, con i fatti. Come stiamo provando a fare noi"

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Marsilio: riaprire con gradualità sarebbe più prudente

"Non c'è una ricetta pronta, una soluzione definitiva, si sta ancora discutendo e studiando quando poi ci saranno delle decisioni allora si potrà valutare e decidere cosa fare, certo è che condivido la preoccupazione che se vi è una apertura, una ripartenza ampia nelle regioni più colpite dal virus, c'è il rischio di esportarlo in quelle regioni meno colpite, e credo che nessuno voglia questo". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

"Quando la situazione sarà più sotto controllo, allora si potrà decidere cosa fare: riaprire con gradualità sarebbe più prudente, - sottolinea Marsilio - prima magari quelle attività strettamente legate al territorio, ma tutto deve essere fatto nel rispetto delle misure di sicurezza e a tutela dei lavoratori e dei cittadini tutti". "Per qualsiasi decisione la commissione di studio ed il governo dovranno tenere conto delle differenze territoriali - evidenzia Marsilio - e dei diversi gradi di contagio, altrimenti si rischia che i territori fino ad ora meno esposti, diventino quelli più a rischio di una nuova esplosione del contagio. Un'apertura sconsiderata porterebbe, a mio avviso, ad un'onda di contagio che dal nord andrebbe verso il sud, come è accaduto all'inizio quando è stata istituita la zona rossa in Lombardia e migliaia di persone si sono riversate al sud: studenti fuori sede, operai e quant'altro che hanno preso d'assalto treni e pullman per tornare nelle regioni di appartenenza".

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Consegnati i lavori per la realizzazione del Covid Hospital di Pescara

Consegnati i lavori per la realizzazione del Covid Hospital di Pescara, nell'ambito della procedura indetta con urgenza dalla Regione Abruzzo. Ad aggiudicarsi l'appalto la Omnia Servitia, societa' della holding che fa capo all'imprenditore Antonio Colasante, collocatasi al primo posto della graduatoria redatta all'esito dell'apertura delle offerte pervenute. Il Covid Hospital nascera' nella palazzina ex Ivap di proprieta' della Asl di Pescara, edificio accanto alla direzione generale con ingresso da via Paolini. Sara' dotato di 214 posti letto, di cui 174 per la degenza e 40 di terapia intensiva, da attivare gradualmente. Alla consegna dei lavori e alla firma dell'atto erano presenti, fra gli altri, il presidente del Consiglio regionale d'Abruzzo, Lorenzo Sospiri, il sindaco di Pescara, Carlo Masci, e il direttore Generale facente funzioni della Asl di Pescara, Antonio Caponetti.

Entro i prossimi quindici giorni, dovrebbero essere attivati i primi 30 posti letto, poi 50 entro un mese. "Siamo orgogliosi di poter dare il nostro contributo per la realizzazione di un'opera importante per l'intero Abruzzo - ha dichiarato Gianluca Di Loreto, direttore operativo della Omnia Servitia e coordinatore dello staff tecnico del progetto - Siamo gia' al lavoro per procedere, in tempi record, alla realizzazione dell'opera, che deve essere conclusa entro 90 giorni. Avremo all'opera inizialmente una cinquantina di operai, che si aggiungono alle risorse gia' presenti in ospedale visto che ci occupiamo parallelamente anche della manutenzione"

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Rotondi: Il governo di solidarieta’ nazionale e’ una fantasia

"Il governo di solidarieta' nazionale e' una fantasia erotica della politica al tempo del coronavirus. Oggi un governo di solidarieta' nazionale non nascerebbe nemmeno. La stagione del governo di solidarieta' nazionale a guida di Giulio Andreotti termino' bruscamente nel 1979 col voto parlamentare sull'adesione dell'Italia allo Sme:i comunisti votarono contro, e gli altri a favore,si riformo' di fatto il pentapartito e la legislatura di solidarieta' nazionale ebbe termine. Gia' allora era l'Europa a tracciare il solco: oggi un governo misto di europeisti ed euroscettici non riuscirebbe neppure a nascere". Cosi' Gianfranco Rotondi sulla ipotesi di un governo di solidarieta' nazionale.

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Giuliante (Tua): nuove modalita’ di utilizzo del trasporto pubblico locale

"Occorre un comitato guida politico-tecnico che valuti le modalita' di utilizzo del trasporto pubblico locale e il distanziamento sociale per affrontare la Fase 2, post Coronavirus". Lo sostiene Gianfranco Giuliante, presidente di Tua, l'azienda di trasporto unica Abruzzese. "Il comitato dovra' relazionarsi con la cabina di regia della Regione per scongiurare il sovraffollamento a bordo dei bus, incompatibile con il distanziamento sociale . La Fase2 per il Trasporto pubblico locale comportera' un cambio nello stile di vita e nel lavoro e dovra' basarsi sull'integrazione tra sistema produttivo, le Universita', il sistema scolastico e la Pubblica amministrazione. Si porra' poi il problema di verificare che vengano rispettate le norme di sicurezza a bordo dei bus: l'uso della mascherina, il rispetto del numero di utenti consentito a bordo di un autobus in ottemperanza alle direttive per il distanziamento sociale. Attualmente la distanza da rispettare deve essere di 1 metro lineare, ma c'e' una proposta che prevede invece il distanziamento di 1 metro quadro che consentirebbe una capacita' di utilizzo del mezzo pubblico da un numero maggiore di utenti pari a un +50%. Di sicuro - conclude Giuliante - non potra' essere un controllo a carico del trasporto pubblico locale che ha altre competenze e altre responsabilità. Si deve considerare che la mobilita' vive il momento di "punta" ossia di massima fruizione da parte dell'utenza e i momenti detti di "morbida", ossia le fasce orarie in cui l'affollamento e' inferiore. Bisognera' da un lato ricostruire gli orari in base alle fasce di maggior/minor utilizzo, dall'altro adottare delle modalita' nuove per la fruizione dei mezzi di trasporto alla luce del distanziamento sociale".  

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Chiodi individua i 4 nemici dell’Abruzzo nell’emergenza coronavirus

"Quando si uscira' dal lockdown gli affitti attuali risulteranno sproporzionati rispetto alla produttivita' nel momento in cui riapriranno le attivita' commerciali". E' il parere di Gianni Chiodi gia' Presidente della Regione Abruzzo ed oggi commercialista a tempo pieno che a pochi giorni di distanza dalla pubblicazione del rapporto Svimez, parla dell'effetto Covid sull'economia abruzzese. "Se si considera - sottolinea Chiodi - che i ristoranti quando riapriranno riusciranno a far entrare nel locale solo il 30% dei clienti si deduce che avranno bisogno di meno dipendenti, ma si porra' l'esigenza anche di pagare affitti meno onerosi".

"Stesso dicasi per le imprese turistiche: per queste ultime non sara' sufficiente la liquidita', ma bisognera' risarcire il mancato utile di questi mesi di fermo come lo stato e' intervenuto per risarcire i proprietari degli appartamenti quando c'e' stato un terremoto "I nemici dell'Abruzzo - conclude Chiodi- sono quattro: la faziosita' politica, la burocrazia, l'eccesso di pressione fiscale e il panpenalismo ossia la responsabilita' penale talmente allargata che tutti temono di prendere una qualunque iniziativa".

"Teramo e' la provincia che dal punto di vista economico sta avendo prospettive meno buone rispetto alle altre province abruzzesi", ha aggiunto Chiodi.

 "La provincia di Teramo e' stata gia' esposta moltissimo ai processi della globalizzazione che ha spazzato via alcune lavorazioni industriali tipiche - spiega Chiodi- il tessile, la pelletteria ed oggi anche la crisi dell'edilizia restituiscono la fotografia di una provincia che sta avendo prospettive meno buone dal punto di vista economico in questo momento di Lockdown a causa del coronavirus. Per Chiodi le condizioni economiche della Regione sono evidenti: "L'impatto economico del COVID-19 e' invece meno pesante sulla provincia dell'Aquila dove gli afflussi di denaro per la ricostruzione dovrebbero rendere il contesto economico piu' dinamico - spiega - La provincia di Pescara ne risentira' da un punto di vista commerciale ma e' comunque un'economia piu' solida di quella teramana mentre quella di Chieti che e' l'economia trainante per il Pil Abruzzese, potrebbe risentire pesantemente della crisi se la Sevel non si riprende. Il mercato dell'automotive ha subito una significativa riduzione delle vendite e questo ha penalizza molto l'Abruzzo il cui Pil si basa per una percentuale significativa proprio sull'automotive oltre che sul turismo".

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Zennaro (M5S) chiede lo stop agli affitti per i fuorisede

Presentato ieri e in attesa di ammissione il pacchetto emendamenti a firma del deputato Antonio Zennaro (M5S) per il decreto Cura Italia, al varo la prossima settimana. "Le proposte che ho inviato alla Commissione Bilancio contengono alcune correzioni ed estensioni delle misure introdotte il mese scorso, ma anche nuovi interventi, primo tra tutti quello che chiede un contributo straordinario per l'anno 2020 pari a 300mila euro per ciascuno dei dieci comuni della Zona Rossa abruzzese". E continua: "Sul fronte aziende ci sono emendamenti a favore di start-up e PMI innovative, affinché possano accedere alla garanzia statale diretta al 100%, ad oggi escluse da questa possibilità. Interventi volti a rafforzare il microcredito per micro, piccole e medie imprese. Il rinnovo delle concessioni demaniali marittime per i prossimi 30 anni, nodo cruciale per le attività connesse ad una fetta importante del nostro turismo balneare estivo, ormai alle porte. Sospensione dei canoni demaniali 2020 e 2021 per le attività di pesca e acquacoltura da parte di imprese, cooperative e consorzi, voucher fino a 10.000 euro per agricoltura e pesca, a copertura, totale o parziale, di spese di natura contabile e fiscale, inerenti ai lavoratori dipendenti, costi gestionali. Altra misura riguarda la riforma delle banche di credito cooperative, che costituiscono per l'Abruzzo una struttura fondamentale di gestione ed erogazione del credito, la riforma prevedrebbe da un lato una maggiore tutela istituzionale per le banche locali, dall'altro una sostanziale sburocratizzazione degli adempimenti e di conseguenza una velocizzazione nella deliberazione delle pratiche". Inoltre richiesto "un aiuto per gli studenti fuori sede attraverso la sospensione dei contratti di locazione per il periodo dello stato di emergenza, proposta che mi auguro venga accolta e sostenuta dal mio gruppo parlamentare"

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Cipollini (Filcams Cgil): per i negozi si prepara un disastro a livello occupazionale

"Ad eccezione dei negozi di generi alimentari di prossimita' e vicinato, tutto il resto del commercio e' fermo e si prepara un disastro a livello occupazionale, che oggi non e' visibile perche' il Governo ha messo in campo gli ammortizzatori sociali e ha sospeso le procedure di licenziamento, ma che tra qualche mese rischia di tradursi in una mori'a di aziende di proporzioni inimmaginabili". Cosi' Lucio Cipollini, coordinatore regionale Abruzzo e Molise della Filcams Cgil, in merito alla crisi del commercio legata all'emergenza Covid-19. "Peraltro anche nel commercio di generi alimentari ci sono grossi problemi - prosegue Cipollini - perche' questa volta ad essere in difficolta' e' la grande distribuzione, che dispone di punti vendita piuttosto isolati nei vari centri commerciali, dove in seguito all'emergenza il bacino di utenza e' crollato e dunque gli incassi sono pressoche' fermi". Il sindacalista della Filcams Cgil rileva che "ci sono criticita' soprattutto nel settore dell'abbigliamento, perche' e' saltata la collezione primavera-estate, i negozianti continuano a pagare affitti e forniture, e in molti non ce la faranno a ripartire. Problematiche simili riguardano la ristorazione, ma anche le cartolibrerie, che negli ultimi giorni hanno riaperto ma non stanno incassando nulla". Secondo Cipollini, "sulla base di questa dinamica, che va ad inserirsi su un equilibrio gia' precario del commercio, ci vorranno anni per tornare alla situazione pre-emergenziale. Crediti e prestiti governativi sono solo artifici - conclude l'esponente sindacale - perche' il commercio per reggersi deve incassare e invece non solo non si e' incassato nelle ultime settimane, anche se il 4 maggio si dovesse riaprire, i consumi non torneranno neanche lontanamente ai livelli che c'erano prima dell'emergenza"

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