Politica

Rimpasto a Pescara, Di Matteo attacca: Alessandrini si dimetta per il bene della città

 "Alessandrini si dimetta per il bene della città, da ora porteremo avanti un'azione libera e critica, al Comune, alla Provincia e in Regione, e soprattutto a Pescara sara' guerra pesante". Cosi' l'assessore regionale Donato Di Matteo il giorno dopo l'estromissione del suo fedelissimo Giuliano Diodati dalla Giunta comunale di Pescara, annuncia l'apertura di una nuova fase politica. Parole durissime nei confronti del sindaco, Marco Alessandrini, che ritiene unico responsabile dell'operazione; assolve invece il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso. "D'Alfonso e' responsabile di tutti i disastri ai quali assistiamo in Regione, ma in questa vicenda non c'entra nulla" dice Di Matteo. "A Pescara e' stata colpita una persona onesta e competente, che per questa estromissione non ha accettato alcun tipo di compromesso o compensazione - prosegue Di Matteo - Per noi non e' una sconfitta, ma una grande vittoria, perche' finalmente possiamo agire liberamente, nel segno di una linea di discontinuita', senza permettere piu' alcun inciucio e lanciando un messaggio di speranza alla gente in difficolta'". Nella nuova fase politica annunciata sara' coinvolta la componente del Pd che fa riferimento alla figura di Di Matteo: la parlamentare Vittoria D'Incecco, i consiglieri provinciali Vincenzo Catani e Annalisa Palozzo e i consiglieri comunali Tiziana Di Giampietro, Adamo Scurti e Lola Berardi. "La responsabilita' e' di questo sindaco, che fin dall'inizio ritenevo inadeguato, tanto e' vero che gli ho fatto campagna contro. Ha dimostrato di non essere ne' carne ne' pesce e di essere forse piu' adatto per i teatrini - aggiunge l'assessore regionale - Negli ultimi tempi, oltre a essere inadeguato, si e' dimostrato anche pericoloso". Di Matteo invita Alessandrini "a dimettersi, ad azzerare la giunta e a consentire ad altri di ripartire, se ci sono le condizioni, altrimenti e' meglio andare a casa".

"Sono molto arrabbiato per questo triste epilogo, c'e' modo e modo di fare le cose ed io sono stato mortificato dall'operato del sindaco Alessandrini, che e' il primo responsabile di questa situazione, fin dall'inizio ha dimostrato di non essere in grado di gestire le cose e sta dimostrando un cinismo fuori dal comune". Cosi' Giuliano Diodati, il giorno dopo l'ufficializzazione della sua estromissione dalla giunta comunale di Pescara, per fare posto a Gianni Teodoro. A fianco lui, in conferenza stampa a Pescara, l'intera componente del Pd legata a Donato Di Matteo, a partire dallo stesso assessore regionale, per arrivare alla parlamentare Vittoria D'Incecco, ai consiglieri provinciali Vincenzo Catani e Annalisa Palozzo, e ai consiglieri comunali Tiziana Di Giampietro e Adamo Scurti. Unica assente, per un problema personale, Lola Berardi. 

"Per giorni ho ricevuto ampie rassicurazioni dal sindaco - prosegue Diodati -. A fine luglio abbiamo lavorato insieme per l'approvazione del bilancio, con l'obiettivo di far decadere tutti quegli emendamenti presentati da Teodoro, al quale oggi faccio spazio, e solo tre giorni fa ho partecipato alle riunioni con il sindaco e gli altri esponenti della giunta, per ragionare sulle deleghe da assegnare a Teodoro". L'ormai ex assessore svela alcuni retroscena e dopo avere rimarcato di "non riconoscersi piu' nel Pd guidato da questi vertici regionali e comunali", punta il dito contro il capogruppo Marco Presutti e contro il segretario cittadino Moreno Di Pietrantonio. "Sono loro che hanno condotto le trattative, dimostrandosi inadeguati e dilettanteschi - tuona Diodati -. Si sapeva che Presutti e' molto legato all'assessore Civitarese, mentre Di Pietrantonio e' molto amico di Cuzzi e aveva interesse a portare in giunta Simona Di Carlo, e il risultato e' che io non ho ricevuto alcuna tutela al momento dei negoziati".

Diodati elenca quelli che considera gli errori di Alessandrini, "che ha prodotto una situazione incredibile, alla base della quale c'e' il grave errore di non avere riconosciuto l'assessore uomo alla lista Teodoro in occasione della formazione originaria della giunta. In seguito - aggiunge l'ex assessore - quando la citta' aveva assorbito la nomina della giovane Veronica Teodoro, con un colpo di testa l'ha estromessa, ponendo in questo modo le premesse per l'ultimo rimpasto, dal quale la maggioranza non esce rafforzata ma indebolita, vista la schizofrenia dimostrata". 

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Sgarbi: Stato in ritardo sulla ricostruzione

"Lo Stato, come del resto ha riconosciuto anche il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, e' in grave ritardo. Certo, Castelli ha avuto un danno piu' limitato, rispetto ad esempio all'Aquila o ad Amatrice. Ma proprio perche' piu' limitato, meritava un intervento piu' immediato, invece di buttare soldi in insensatezze". Cosi' il critico d'arte e mattatore televisivo Vittorio Sgarbi, ieri sera a Castelli, facendo il punto a un anno dal terremoto che ha colpito il centro Italia. "Del resto pero' le pastoie burocratiche fanno si che anche se ci sono i soldi, non si riesce a procedere. E cosi' i luoghi non vengono restituiti nei tempi giusti alla loro necessita' di essere vissuti e visitati, rimessi in sesto - ha continuato il critico d'arte -. Sgarbi ha messo in evidenza la necessita' "di restituire vita e vocazioni alle aree interne d'Abruzzo e d'Italia, e sopratutto ribaltare il pregiudizio del loro essere periferia di un altrove".

"Questi luoghi sono solo apparentemente periferici - ha spiegato - Roma e Milano sono piu' il centro, dove c'e' necessita' di andare fisicamente. Le nuove tecnologie ti consentono di essere al centro anche a Penne, Guardiagrele, e appunto a Castelli. Tra stare in una periferia di una citta', a tre quarti d'ora dal centro storico, e vivere in un borgo bellissimo, non vedo la differenza. Non viviamo piu' in quel modello di societa' dove per trovare lavoro si doveva necessariamente emigrare e trasferirsi. Oggi si possono avere intuizioni e realizzarsi vivendo in borghi apparentemente remoti, ma in realta' al centro della macchina produttiva. Questo ritorno alla condizione di vita nei borghi antichi puo' essere un'impresa formidabile, possono diventare luoghi residenziali, non solo turistici. I giovani lo stanno capendo. In questi luoghi piu' piccoli si trovano dimensioni umane che si perdono in grande citta' anonime". Per Sgarbi, "serve la coscienza e la sensibilita' di chi gia' vive in questi luoghi, che sono in fondo a un'ora dalle citta' piu' importanti, grazie anche ad una rete autostradale consolidata. Vivere in un borgo e' un'esperienza di maturita' e intelligenza, che va incentivata, favorita e accresciuta. Va fatto capire che vivere in luoghi meravigliosi come Castelli e' un privilegio, non certo un esilio". 

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Pescara, l’ex assessore Giuliano Diodati si sfoga su facebook

"Il mio percorso in Comune si è concluso oggi nel peggiore dei modi. L’epilogo al termine dell'ennesimo incontro con il sindaco Alessandrini e con un partito malato di una schizofrenia ormai sotto gli occhi di tutti". Inizia così lo sfogo postato su facebook da parte dell'ex assessore Giuliano Diodati. 

"In questi anni, dopo essere stato eletto dal popolo ho cercato di amministrare con serietà, dedizione, passione per Pescara, ascoltando tutti i cittadini senza mai risparmiarmi. Credo di aver dimostrato capacità di governo con obiettivi chiari, azioni mirate e numeri per spiegare concretamente i risultati ottenuti. Un politico deve rendere conto dei risultati delle sue azioni.Noi stiamo assistendo ad un esempio di abdicazione della politica, in cui si sta confondendo il ruolo del tecnico con quello di politico" si legge ancora. 

"L'organo collegiale di governo cioè la giunta, secondo la logica e il principio di democrazia, deve essere formata con persone elette dal popolo. Ma per il Pd non conta essere stati eletti, né contano serietà lavoro e concretezza di risultati, a questo partito non interessa la parola democrazia, cioè governo voluto dal popolo, la più alta forma di libertà che gli elettori possono esprimere attraverso la loro scelta che dovrebbe restare sovrana. Questo è un partito in forte contraddizione, che sta guidando una grossa macchina con migliaia di passeggeri che oggi più che mai hanno assoluta necessità di sentire che il volante è saldamente nelle mani di qualcuno che sa quello che fa. Questa città è purtroppo nelle mani di un sindaco e di una classe dirigente che ben poco riconosce al popolo e che brancola nel buio. La stessa dirigenza che mi ha buttato fuori indegnamente, dando uno schiaffo a tutti coloro che in questi due anni e mezzo hanno condiviso e avviato insieme a me progetti utili alla città. In questo momento si alternano sentimenti di amarezza e rabbia; dopo i giorni dell'illusione e delle polemiche speravo di poter proseguire il mio lavoro. Lavoro oggi interrotto bruscamente contro gli interessi di Pescara. Questa decisione avrà sicuramente delle conseguenze e non lascerà indifferenti coloro che con me hanno cercato di portare avanti gli ideali di democrazia e di rispetto dei cittadini. Grazie a tutti coloro che mi hanno affiancato e a chi mi ha manifestato vicinanza e stima" conclude Diodati.

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Rimpasto a Pescara, salta Diodati e resta Civitarese 

Nuovo clamoroso dietrofront della Giunta Alessandrini per il rimpasto di Giunta. Quando sembrava che a lasciare la carica di assessori dovessero essere, oltre a Laura Di Pietro (al suo posto Simona Di Carlo) e Stefano Matteucci Civitarese, per far posto a Gianni Teodoro, e' arrivato il passo indietro, con la decisione di sacrificare Giuliano Diodati, in possesso di deleghe pesanti come quella del Bilancio, e difeso a spada tratta dalla parlamentare Vittoria D'Incecco e dall'assessore regionale Donato Di Matteo. Duro e amaro il saluto di Diodati affidato la notte scorsa alla sua pagina Facebook: "Il mio percorso in Comune si e' concluso oggi nel peggiore dei modi. L'epilogo al termine dell'ennesimo incontro con il sindaco Alessandrini e con un partito malato di una schizofrenia ormai sotto gli occhi di tutti. In questi anni, dopo essere stato eletto dal popolo ho cercato di amministrare con serieta', dedizione, passione per Pescara, ascoltando tutti i cittadini senza mai risparmiarmi". "Credo - prosegue - di aver dimostrato capacita' di governo con obiettivi chiari, azioni mirate e numeri per spiegare concretamente i risultati ottenuti. Un politico deve rendere conto dei risultati delle sue azioni. Noi stiamo assistendo ad un esempio di abdicazione della politica, in cui si sta confondendo il ruolo del tecnico con quello di politico. L'organo collegiale di governo cioe' la giunta, secondo la logica e il principio di democrazia, deve essere formata con persone elette dal popolo. Ma per il Pd non conta essere stati eletti, ne' contano serieta' lavoro e concretezza di risultati, a questo partito non interessa la parola democrazia, cioe' governo voluto dal popolo, la piu' alta forma di liberta' che gli elettori possono esprimere attraverso la loro scelta che dovrebbe restare sovrana". "Questo - sottolinea - e' un partito in forte contraddizione, che sta guidando una grossa macchina con migliaia di passeggeri che oggi piu' che mai hanno assoluta necessita' di sentire che il volante e' saldamente nelle mani di qualcuno che sa quello che fa. Questa citta' e' purtroppo nelle mani di un sindaco e di una classe dirigente che ben poco riconosce al popolo e che brancola nel buio. La stessa dirigenza che mi ha buttato fuori indegnamente, dando uno schiaffo a tutti coloro che in questi due anni e mezzo hanno condiviso e avviato insieme a me progetti utili alla citta'. In questo momento si alternano sentimenti di amarezza e rabbia; dopo i giorni dell'illusione e delle polemiche speravo di poter proseguire il mio lavoro. Lavoro oggi interrotto bruscamente contro gli interessi di Pescara. Questa decisione avra' sicuramente delle conseguenze e non lascera' indifferenti coloro che con me hanno cercato di portare avanti gli ideali di democrazia e di rispetto dei cittadini. Grazie a tutti coloro che mi hanno affiancato e a chi mi ha manifestato vicinanza e stima". 

 "Attraverso questa nuova composizione della Giunta si ricompongono gli equilibri della coalizione che nel 2014 ci hanno portato alla guida della citta' e si salvaguardano gli indirizzi introdotti con l'ingresso nell'esecutivo dell'assessore Stefano Civitarese Matteucci, che determineranno l'approdo in settembre del robusto pacchetto sull'urbanistica in Consiglio Comunale". E' quanto afferma il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, in una nota diffusa in serata con la quale comunica l'ingresso in Giunta di Gianni Teodoro (Sicurezza e Politiche della casa) e Simona Di Carlo (Politiche ambientali e Servizi di cittadinanza); escono Laura Di Pietro e Giuliano Diodati. "Sono state scelte molto dolorose quelle intraprese, perche' hanno comportato la richiesta di un sacrificio a uno di noi che ha ben lavorato sempre e con il massimo impegno, seguendo progetti e attivita' per il bene della comunita' cittadina. Ma come sindaco ho la necessita' di mettere davanti a tutto e tutti il bene della citta' perche', come detto, cio' che e' iniziato deve ora proseguire per portare risposte in campi che aspettano da troppo tempo soluzioni che sono state ripetutamente promesse e non sono mai arrivate e mai si sono tradotte in pratica. Di certo, smaltita la comprensibile amarezza, continueremo comunque a lavorare per coinvolgerlo sugli impegni strategici che dobbiamo portare avanti". "Colgo qui l'occasione - prosegue - anche per ringraziare di cuore l'assessore Laura Di Pietro per l'impegno profuso in questi mesi, ha lavorato con serieta', energia e tenacia e mi auguro che queste doti possano in futuro tornare di nuovo a disposizione e al servizio della comunita'. Buon lavoro ai nuovi assessori e alla Giunta che dovra' portare avanti il cammino svolto sin qui e per il bene della comunita', che e' e resta il nostro principale riferimento". L'assessore uscente Diodati terra' domani una conferenza stampa nella sede del Consiglio regionale d'Abruzzo a Pescara a proposito della sua estromissione dalla Giunta. 

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In Abruzzo 150 milioni di danni fra terremoto e nevicate

"L'Abruzzo ha ha perso circa 150mila capi tra ovini, suini, bovini e polli e subito danni che ammontano, solo nel comparto agricolo, a circa 150 milioni di euro a seguito degli eventi sismici e delle nevicate eccezionali di gennaio". Lo ha detto l'assessore alle Politiche agricole, della Regione Abruzzo Dino Pepe nel fare un bilancio sulla situazione post eventi. "La Regione si è attivata subito per aiutare le aziende agricole rimaste isolate a causa della neve o distrutte dal terremoto attraverso iniziative specifiche come l'allestimento di strutture mobili (stalle e magazzini) e anche attraverso l'erogazione di un contributo straordinario agli allevatori pari a 400 euro a bovino, 60 a ovino e 20 a suino. Rispetto al terremoto del 2009, - ha proseguito Pepe - l'Abruzzo ha, quindi, ottenuto molto di più se si considera che, all'epoca, il contributo erogato fu soltanto di 14 milioni di euro. Ma il nostro compito non si è certo esaurito con la consegna delle stalle mobili agli allevatori o con lo stanziamento dei fondi. La priorità è, infatti, - ha concluso - quella di sostenere chi continua a produrre nelle zone montane o disagiate che sono a forte rischio di spopolamento. Zone che, senza questa economia, sarebbero condannate a morire". 

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Terremoto, in Abruzzo superati i 5mila sfollati 

In Abruzzo i segni del terremoto si sono concentrati soprattutto in provincia di Teramo dove in un anno sono stati superati i cinquemila sfollati, con 4.681 persone costrette ad abbandonare le proprie case solo nel comune capoluogo. A fotografare i dati dei danni di quella sequenza di scosse senza fine, iniziata il 24 agosto di un anno fa e poi proseguita con le due scosse del 26 e 30 ottobre, quest'ultima di 6.5, e con quelle del 18 gennaio, tutte sopra i 5, tra Lazio e Abruzzo, seguite dalla slavina che ha investito l'Hotel Rigopiano con 29 morti, e' il report del Cor Abruzzo aggiornato al 27 luglio 2017. Dati che parlano di ben 9.421 sopralluoghi al 17 luglio 2017 effettuati con schede Aedes (agibilita' e danni nell'emergenza sismica), di cui 6.935 hanno interessato la sola provincia di Teramo e 2065 la provincia dell'Aquila. Sopralluoghi che hanno portato a dichiarazioni di non agibilita', a diversi livelli, per 4.275 edifici (di cui il 48% relative ad edifici privati). Oltre 200 gli edifici pubblici non agibili, 197 le scuole. Anche in questo caso a fare la parte del leone e' il teramano, con 150 scuole con diverse inagibilita' di cui 26 con esito E o E/F. Danni ingenti anche per gli edifici di culto, con 367 unita' che hanno subito danni a vari livelli. Un patrimonio, quello pubblico e privato, che duramente colpito dal sisma del 24 agosto ha visto una crescita esponenziale dei danni dopo la scossa del 30 ottobre. A confermarlo anche i numeri relativi agli sfollati: se in Abruzzo le persone sfollate e assistite tra strutture alberghiere e autonoma sistemazione erano 411 al 1 ottobre 2016, il numero e' salito a 3.921 al 31/12, fino ad arrivare a 5.488 al 17 luglio 2017. Dati a cui andrebbero aggiunti quelli dei danni alle infrastrutture e alle attivita' agricole, e la paura per eventuali danni alla diga di Campotosto, sottoposta a diversi controlli ed anche parzialmente svuotata, in via precauzionale, dopo le scosse del 18 gennaio. 

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Cisl annuncia un fronte provinciale per difendere la sanità aquilana

Un "fronte provinciale, ma senza campanilismi" a difesa della sanita' aquilana, affrontando le preoccupanti criticita' come la carenza di personale, il debito del 2017 che e' gia' a 16 milioni di euro e la fuga dei primari. Questo l'auspicio emerso oggi nel corso degli "stati generali" convocati sul tema dal Comune capoluogo, in particolare dal vice sindaco con delega specifica Guido Liris, che e' anche medico ospedaliero, che ha incontrato i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil e altre sigle. Non era prevista la presenza del direttore generale, Rinaldo Tordera, in sella da meno di un anno e mezzo dopo la nomina della giunta regionale di centrosinistra, con il quale ci sara' un momento successivo di confronto, ma al quale, comunque, alcuni sindacati non riservano valutazioni lusinghiere. Qualche sigla, da quanto si e' appreso, si scaglia sul manager e sulla Regione, qualche altra ricomprende nelle 'bocciature' solo l'amministrazione. 

"Si comincia a parlare seriamente dei problemi della Asl, e' stato un incontro interlocutorio, da cui sono venuti fuori spunti e proposte interessanti - spiega Gianfranco Giorgi, responsabile Cisl L'Aquila - Si sta creando un fronte provinciale a difesa della Asl, vediamo se riusciamo a mettere insieme tutti: la speranza c'e', e il successo dell'operazione passera' solo attraverso il Comitato ristretto dei sindaci". Sul debito, "si e' evidenziato il discorso dei 16 milioni accumulati in 6 mesi di quest'anno - continua Giorgi per il quale "e' sorprendente che sia emersa solo adesso questa cosa, quando fino a poco tempo fa questi debiti non c'erano. Si vuole vedere quali capitoli hanno prodotto un simile buco, anche il vice sindaco approfondira'". "Se ci sono tagli, e ci potrebbero essere, ci saranno per tutti. Della riduzione eventuale del budget per recuperare i 16 milioni risentirebbero tutti - avverte poi - potrebbero essere chiusi anche dei reparti. Non credo che la Regione voglia arrivare a tanto, ma non sarebbe facile".

Il problema maggiore, per il sindacalista, e' comunque quello del personale, argomento su cui nelle scorse settimane il dibattito e' stato serrato. "Ho sostenuto con forza che non ci sono esuberi, al contrario c'e' forte carenza e nessuno dev'essere toccato, precario o meno, a qualsiasi titolo stia oggi lavorando nella Asl - ribadisce - Ci sono 400 caselle vuote nella pianta organica che e' stata approvata dalla Regione Abruzzo, con buchi in tutti i profili, medici, infermieristici, tecnici e amministrativi". Quanto alle responsabilita', Giorgi coinvolge l'amministrazione regionale di centrosinistra "che non autorizza nuovi concorsi, ma la direzione generale avrebbe dovuto sostenere con forza le carenze e non l'ha fatto", aggiunge

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Comune di Pescara, Diodati al lavoro regolarmente

L'assessore al Bilancio e allo Sport del Comune di Pescara Giuliano Diodati, a margine del sopralluogo di questa mattina nella palestra comunale di S. Silvestro: "Sono come vedete regolarmente al lavoro anche perche' non avevo ricevuto mai nessuna comunicazione diversa e quindi proseguo anche oggi nella mia opera e mi sto gia' preoccupando dei prossimi atti amministrativi che dovranno essere presentati non solo in Giunta ma anche in Consiglio perche' avremo atti importanti per quanto riguarda soprattutto il Bilancio". Su quanto accaduto nelle ultime settimane Diodati ha poi aggiunto: "Questa operazione e' sicuramente necessaria visto che una lista (Lista Teodoro) che ha avuto un consenso elettorale importante abbia una rappresentanza nella amministrazione di questa citta', io sono stato chiamato in causa anche se fino ad oggi non sono riuscito a capire il motivo di tutto questo, e naturalmente ho reagito e insieme a me hanno reagito anche le persone che hanno con me rapporti di natura politica e personale e credo che tutto questo potrebbe aver dato i suoi effetti, ma aspettiamo ancora qualche giorno perche' mi risulta che il sindaco ormai stia nella fase conclusiva della composizione della Giunta". 

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Francavilla, polemiche sulla demolizione di Palazzo Sirena

Secondo giorno di lavori a Francavilla al Mare per la demolizione di Palazzo Sirena, nell'omonima piazza al centro della cittadina. Davanti al sindaco, Antonio Luciani, che assisteva ai lavori, non sono mancati momenti di tensione con alcuni cittadini che contestavano la demolizione. "Io escluderei tensione, ma parlerei di divertimento - dichiara il sindaco - nel sentire persone che arrivano con gli striscioni a dirmi che non sapevano di questo progetto che ho annunciato due anni fa e che e' stato votato in Consiglio Comunale a stragrande maggioranza. Nel momento dei lavori vedo folclore, ma non tensione, con i cittadini che stanno con me perche' vedono tornare Francavilla ad essere la perla dell'Adriatico". A poche decine di metri anche il Comitato "Risorgi Sirena" con la vice presidente Maria Cristina Luciani: "Ci sara' un motivo preciso per cui la demolizione e' iniziata ieri. Quello che ci preme sottolineare e' che questo Comitato ha lavorato duramente, ha prodotto documenti nelle sedi opportune; non ci fermeremo, anche se l'edificio non ci sara' piu'". Duro anche il consigliere comunale Stefano Di Renzo, sostenuto da alcune liste civiche di sinistra: "La demolizione e' un atto di barbarie che ricorda quello nazista del 1943 quando fu rasa al suolo la citta', e poi Palazzo Sirena che fu ricostruito nel 1947, diventando uno dei simboli della citta' e che rappresenta anche l'identita' della citta'. Noi non ci fermiamo e continueremo a lottare e vorremmo che anche la Soprintendenza si muovesse, anche se la demolizione e' in corso, per bloccarla". Al fianco del Comitato anche il parlamentare Gianni Melilla (Articolo 1) che presentera' un'interrogazione sulla demolizione del palazzo per valutare se ci siano state omissioni o abusi. Intanto il gruppo politico "Francavilla con Luciani sindaco", rappresentato dai consiglieri comunali Massimo Nunziato, Remo Di Palma, Valeria Spacca e dagli assessori Rocco Alibertini e Wiliams Marinelli, esprime appoggio incondizionato alla decisione del sindaco.

 "Il programma di Antonio Luciani prevedeva sin dall'inizio la riqualificazione della piazza con l'abbattimento della parte vecchia del palazzo Sirena, intenzione confermata in maniera chiara anche nelle Linee Programmatiche di Governo approvate a larghissima maggioranza in Consiglio comunale": e' quanto ricorda il gruppo politico "Francavilla con Luciani sindaco" che esprime "appoggio incondizionato alla decisione di demolire il palazzo. "La via intrapresa - si legge in una nota - portera' al nuovo volto del centro della marina una piazza, un centro di aggregazione da cui cittadini e ospiti trarranno beneficio ottenendo la restituzione di uno spazio aperto e aggregativo". "Quando si ha l'onore di essere eletti dai cittadini, si e' chiamati a fare, non a rimandare. L'opposizione, con l'atteggiamento portato avanti in questi giorni e nei mesi scorsi sull'argomento, ha sempre dimostrato di non voler entrare nel merito della decisione, ma di voler fermare il cambiamento, fermare il tempo, il progresso"

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D’Angelis (Italiasicura) si occuperà di sicurezza idrogeologica 

Sarà Erasmo D'Angelis, capo di Italiasicura a Palazzo Chigi, ad occuparsi della messa in sicurezza idrogeologica delle aree colpite dal terremoto tra Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo. Le 5 scosse principali dal 24 agosto 2016 e il lungo sciame sismico hanno devastato parte del territorio naturale, il reticolo idrico di torrenti e fiumi e hanno mosso migliaia di movimenti franosi. Dal prossimo mese di settembre, D'Angelis, infatti, assumera l'incarico di Segretario generale dell'Autorità di distretto idrografico dell'Italia centrale, il nuovo organismo che accorpa tutte le Autorità di bacino preesistenti, a partire dall'Autorità del Tevere, il fiume che sarà oggetto di opere di difesa dalle alluvioni attese da decenni. 

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