Primo Piano

Maltempo, la Regione Abruzzo chiederà lo stato di calamità

Il presidente della Giunta regionale, Marco Marsilio, ha partecipato alla riunione tecnica del Centro operativo comunale (Coc) di Pescara, che si è svolta nella sede del Municipio, e convocata dopo gli eventi calamitosi che ieri hanno provocato ingenti danni soprattutto ai Comuni della costa adriatica. Erano presenti anche il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, l'assessore alla sanità Nicoletta Verì e il parlamentare abruzzese Giuseppe Bellachioma. Ai lavori della riunione sono stati invitati anche i sindaci dei Comuni che hanno attivato il Coc, i presidenti delle province, i tecnici regionali della Protezione civile e del Dipartimento regionale governo del territorio. "Si è trattato di un evento eccezionale per il quale abbiamo preannunciato al Governo nazionale la richiesta dello stato di emergenza per riconoscere i danni generati dal maltempo - ha esordito il presidente Marco Marsilio -. Con i sindaci e i presidenti delle quattro province stiamo lavorando in queste ore per comporre una prima stima dei danni che interessano il patrimonio pubblico e privato, l'agricoltura e le attività produttive. Siamo convinti che il Governo riconoscerà l'eccezionalità dell'evento calamitoso. Vigileremo, poi, affinché i fondi siano erogati con celerità, senza ripetere l'esperienza del gennaio 2017, i cui indennizzi sono stati accreditati dopo due anni". Il presidente Marco Marsilio, poi, coinvolgerà anche le altre regioni adriatiche colpite dal maltempo, dall'Emilia Romagna alla Puglia. "Il fronte è ampio - ha osservato il presidente - e questo testimonia la pesantezza, la gravità e l'eccezionalità dell'evento che non è stato localizzato solo in un punto, bensì interessa un territorio molto vasto della penisola. Il maltempo ha lasciato danni ovunque. Credo che il Governo non avrà difficoltà a riconoscere lo stato di emergenza. Sarei meravigliato del contrario". 

Alla luce del violento nubifragio che si è abbattuto ieri sul litorale abruzzese, in giornata saranno condotte verifiche su tutti presidi ospedalieri della costa. Lo ha assicurato l'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, che, questa mattina, ha partecipato alla riunione tecnica che si è svolta, a Pescara, in Comune.

Ieri, l'assessore Verì, in particolare, ha seguito da vicino la situazione relativa alla funzionalità dell'ospedale Santo Spirito di Pescara.

"Ad un certo punto, alla luce dell'intensificarsi dei fenomeni atmosferici, – ha affermato l'assessore – per ragioni di sicurezza, si è deciso di interrompere tutte le attività chirurgiche. Tuttavia, la situazione è fortunatamente rientrata e le  attività in sala operatoria sono riprese dopo poco tempo. Nel frattempo, - ha aggiunto – ho partecipato personalmente all'ispezione di tutta l'area riservata ai parcheggi dei dipendenti della Asl di Pescara, completamente invasa dall'acqua. Si temeva che potesse esserci qualcuno all'interno delle autovetture - ha proseguito - ma, per fortuna, l'ispezione ha dato esito negativo e così ci si è potuti dedicare alla gestione della mobilità dei dipendenti dell'ospedale".

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L’abruzzese Giulio Ciccone in maglia gialla al Tour de France

Un italiano in maglia gialla al 106/o Tour de France: e' l'abruzzese Giulio Ciccone che oggi, nella 6/a tappa, da Mulhouse a La Plance des Belles filles, lunga 160,5 chilometri, si e' piazzato secondo, a 11" dal vincitore Dylan Teuns

Giulio Ciccone, all'ultimo Giro d'Italia, ha conquistato la classifica degli scalatori (maglia azzurra), vincendo a Ponte di Legno (Brescia) la tappa - decapitata del Passo Gavia - che prevedeva l'ascesa sul Mortirolo (Montagna Pantani). L'abruzzese in maglia gialla adesso precede di 6" l'ex leader Julian Alaphilippe e di 32" il belga Dylan Teuns, oggi vittorioso a La Plance des Belles filles. Nella generale il gallese Geraint e' a 49" dalla vetta, il colombiano Egan Bernal a 53"

 

fonte immagine: twitter

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Muore dopo una lite per la viabilita’ a Pescara

Un uomo e' morto poco fa a Pescara al culmine di una lite scoppiata, stando alle prime informazioni, per questioni di viabilità. La vittima e' Tiziano Paolucci, 56 anni, che era in macchina con la moglie e la figlia, lungo via della Pineta a Pescara. Secondo una prima ricostruzione, avrebbe suonato il clacson quando una macchina nel fare retromarcia lo stava per urtare. Il conducente dell'altra vettura, sarebbe quindi sceso: ci sarebbe stata una discussione, poi si sarebbe arrivati alle mani. Paolucci sarebbe quindi risalito in auto, per poi fermare la macchina dopo pochi metri, scendere dal mezzo e cadere a terra. Il corpo del 56enne presenterebbe una ferita lacerocontusa alla testa. Il cadavere dell'uomo e' ancora sul posto, per i rilievi del caso. Poi sara' trasferita in obitorio a disposizione dell'autorita' giudiziaria. L'eventuale esame autoptico chiarira' se alla base del decesso c'e' un malore cardiaco o se sia stata proprio la caduta a provocare la morte. 

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Violenta grandinata su Pescara, decine di feriti

Trenta persone ferite, decine di alberi caduti, centinaia di macchine danneggiate, allagamenti ovunque: è il primo bilancio del nubifragio di oggi a Pescara dove i chicchi di grandine caduti hanno raggiunto dimensioni preoccupanti, con chicchi grandi come arance, caduti all'ora di pranzo. In ospedale anche una donna incinta, con ferite al volto e al capo. I pazienti hanno riportato contusioni e ferite, principalmente al capo. In tanti sono stati sorpresi dalla violentissima grandinata seguita da un violento nubifragio. Ovunque si registrano allagamenti. Strade ridotte a fiumi in più punti del capoluogo, da piazza Duca degli Abruzzi alla zona dell'ospedale civile. Disagi alla viabilità. In tilt i centralini dei Vigili del Fuoco e della Polizia Municipale, che stanno gestendo le numerose richieste di intervento. Ai Colli, in via di Sotto, si è creata una frattura nel manto stradale

La grandinata è stata "con chicchi grandi fino a 5/6 centimetri" spiega Daniela Ronconi, meteorologa del centro funzionale della protezione civile. Danni si sono verificati a macchine e culture ma "finché non finisce l'allerta meteo non possiamo fare una ricognizione nei comuni e capire se è il caso di chiedere stato di emergenza", chiarisce Antonio Iovine della Protezione Civile Abruzzo. "Nella zona interna della regione - continua la meteorologa - si sono verificati temporali ma per ora non ci sono arrivate segnalazioni di emergenza". 

Si registrano almeno 30 o 40 centimetri di acqua, forse mezzo metro durante il nubifragio, in piazza della Rinascita (piazza Salotto), uno dei simboli della citta' di Pescara. Si tratta della piazza centrale e piu' grande del capoluogo adriatico. In tanti commentano l'evento sostenendo di non aver "mai visto una cosa del genere". Dappertutto, in citta' , si vedono persone che camminano lungo le strade con l'acqua fin sopra le ginocchia. Diversi anche i negozi e i locali al pianterreno allagati. 

Maltempo a Pescara. La forte grandinata che ha colpito la città abruzzese ha danneggiato diversi edifici del centro, causando disagi alla circolazione e feriti. I vetri del Palazzo del Comune sono stati sfondati dalla forte grandine, così come le coperture in plexiglass della sede di Economia dell'Università di Chieti-Pescara

Attivato a Pescara il Centro operativo comunale (Coc) per gestire l'emergenza maltempo che in queste ore sta interessando la citta'. Il sindaco, Carlo Masci, parla di un fenomeno straordinario, "una pioggia cosi' intensa preceduta da una grandinata violentissima. La citta' - dice - e' impraticabile. Vigili e operai sono tutti in strada, ma non sono sufficienti a gestire l'emergenza. Ho gia' contattato la Regione per ottenere la richiesta di risarcimento danni"

"Sembrava un bombardamento. Improvvisamente gli allarmi hanno iniziato a suonare, le persone a correre e si sentiva il rumore dei vetri che si rompevano". Cosi' alcuni giornalisti, impegnati in una conferenza stampa alla Regione Abruzzo, a Pescara, raccontano la violenta grandinata che ha colpito in tarda mattinata il capoluogo adriatico. "Stavamo salendo le scale - dicono - quando abbiamo iniziato a sentire dei rumori ripetuti e violenti, come fossero colpi di arma da fuoco. Poi le finestre dello stabile si sono rotte. A quel punto abbiamo raggiunto l'uscita e, restando al riparo, abbiamo visto la grandine, grande come arance o palline da tennis, che cadeva con violenza sulle auto e in strada. C'erano persone che scappavano, automobilisti che percorrevano strade contromano per mettersi al riparo". "Il fenomeno, violentissimo - aggiungono - e' durato circa cinque minuti. Poi e' arrivata una pioggia intensa. Nei minuti successivi, girando per la citta', lo scenario era apocalittico: ovunque - concludono - vetri infranti, auto danneggiate, persone in lacrime".

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Casa, prezzi fermi nel primo semestre

Il mercato immobiliare in Italia è entrato nella fase di stallo del classico ciclo, quella che precede la risalita dei costi delle abitazioni. L'Osservatorio di Immobiliare.it, relativo all'andamento dei prezzi medi richiesti nel primo semestre del 2019 per le case in vendita, ha infatti rilevato oscillazioni minime dei valori immobiliari: a livello nazionale, la media di 1.879 euro al metro quadro è frutto di un calo di appena lo 0,2%. La fase di stallo dei prezzi coinvolge ormai tutte le aree del Paese, con percentuali di variazione dei prezzi sempre prossime allo zero. L'unica che arriva all'1% in negativo è quella rilevata al Sud, dove nel corso dei primi sei mesi dell'anno i costi sono scesi a 1.552 euro/mq. Al Centro il prezzo medio si conferma essere il più caro in assoluto, con 2.234 euro al metro quadro, frutto di un calo semestrale dello 0,7%. Solo il Nord registra valori in crescita, seppur di appena lo 0,5% che porta il costo medio delle abitazioni a 1.926 euro/mq. Anche guardando alla suddivisione fra grandi e piccoli centri, il trend emergente rimane quello di una sostanziale stabilità dei prezzi: nelle città con più di 250mila abitanti i costi sono aumentati dello 0,4% in sei mesi, in quelli minori l'oscillazione è in territorio negativo dello 0,6%. Ciò che rimane differente è il prezzo medio rilevato con le grandi città che superano i 2.500 euro al metro quadro e le piccole che si fermano appena sopra i 1.600 euro. 

A seguito di un aumento semestrale del 2,8%, si conferma Firenze la città italiana più cara per gli acquisti immobiliari: qui il prezzo medio richiesto a giugno 2019 è stato pari a 3.810 euro al metro quadro. La seconda rimane Milano, città della crescita record per il primo semestre dell'anno, con un incremento dei valori pari al 4,3%, che portano i costi a una media di 3.466 euro/mq. Roma mantiene il terzo posto ma nella Capitale i valori registrano oscillazioni negative, minime a livello semestrale (-0,8%) ma più importanti su base annuale. I prezzi richiesti a Roma a giugno 2019 sono scesi infatti del 2% rispetto a quelli dello stesso mese dell'anno scorso, attestandosi su una media di 3.148 euro/mq. Il primo semestre dell'anno ha visto crescere del 3,4% i prezzi medi di Cagliari mentre sembra rallentare ma senza arrestarsi la crescita di Bologna, dove in sei mesi i costi delle abitazioni sono aumentati dell'1,2%, arrivando a una media di 2.786 euro al metro quadro. Registrano oscillazioni prossime allo zero ma in territorio positivo anche Trieste, Campobasso e Torino. Tutte le altre città capoluogo nel primo semestre 2019 hanno registrato variazioni dei prezzi negative, poco evidenti in alcune ma ancora molto forti in altre. Il record negativo spetta a Palermo, dove si è registrato un -4,6% su base semestrale. Oscillano fra il 2 e il 3% in negativo le variazioni rilevate a L'Aquila, Bari e Aosta. I due capoluoghi di regione più economici in cui comprare casa rimangono Campobasso e Catanzaro, dove i valori medi richiesti da chi vende superano di poche decine di euro la soglia dei 1.000 al metro quadro.

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Abruzzo, boom delle imprese di ristorazione

Negli ultimi 8 anni in Abruzzo le imprese della ristorazione con somministrazione registrate alle Camere di commercio sono aumentate del 26,3%, poco inferiore al +27,4% registrato dalla media nazionale, collocando la regione all’11° posto nella graduatoria delle regioni italiane nella quale emergono Sicilia (+50,5%), Campania (+39,8%) e Lazio (+37,3%). E’ quanto risulta dai dati resi disponibili da Unioncamere ed elaborati dal CRESA. Alla fine di marzo 2019 i ristoranti hanno raggiunto in Abruzzo le 4.169 unità, pari al 2,9% del totale nazionale, facendo rilevare un numero di abitanti per ristorante (circa 315) ben al di sotto della media italiana (circa 422).

La composizione per forme giuridiche vede prevalere tra i ristoranti abruzzesi le imprese individuali (38,9%) seguite dalle società di persone (32,7%) e di capitali (27,6%) differenziandosi dalla situazione nazionale che mostra un maggiore peso delle società di capitali (32,6%). Più di un quarto (26,6%) dei ristoranti abruzzesi è guidato da donne mentre costituiscono quote minori quelli con titolari giovani e titolari stranieri (rispettivamente 12,9% e 9,67%). L’Abruzzo spicca per una maggiore quota di imprese femminili e giovanili rispetto all’Italia (rispettivamente 25,5% e 11,9%). A livello provinciale non si evidenziano particolari differenze sebbene Chieti emerga con 1.095 ristoranti (26,3% del totale regionale) seguita a brevissima distanza da Pescara (1.029), L’Aquila (1.026) e Teramo (1.019). In relazione all’andamento osservato negli ultimi 8 anni risaltano Pescara (+32,1%) e Teramo (+31,0%) con valori migliori della media nazionale mentre L’Aquila e Chieti mostrano incrementi minori (rispettivamente +23,8% e +19,8%). La tipologia imprenditoriale risulta più strutturata a Pescara e Teramo dove le società di capitali, pur non raggiungendo la media nazionale, pesano di più (rispettivamente 31,2% e 29,3%). I ristoranti sono più frequentemente di tipo tradizionale a Chieti e L’Aquila dove le imprese individuali raggiungono le quote più elevate (rispettivamente 43,7% e 40,4%).

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Chieti, il sindaco Di Primio ritira le dimissioni

 Il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, ha annunciato di aver ritirato le dimissioni, presentate 20 giorni fa dopo che, a causa dell'assenza dell'intero gruppo di Forza Italia in Consiglio comunale e di altri consiglieri della maggioranza di centrodestra, lui stesso aveva dovuto ritirare la delibera sul bilancio di previsione. In questa maniera il commissariamento dell'Amministrazione è scongiurato.

"Ci sono tre ragioni che mi hanno spinto a ritirare le dimissioni - ha spiegato in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato assessori e consiglieri di maggioranza - Rispetto per le migliaia di persone che mi hanno chiesto di farlo; rispetto nei confronti dei dieci consiglieri comunali e della Giunta, che ha voluto ripensassi alla mia decisione. L'ho fatto con un grandissimo senso di dispiacere personale: umanamente non le avrei ritirate perche' disgustato da quanto e' successo; politicamente l'ho fatto perche' ritirarle vuol dire non fare arrivare un commissario, vuol dire avere l'opportunita' di rendere opere, progetti, iniziative programmate opere che possano essere toccate; vuol dire, soprattutto, non rischiare si perdano 40 milioni di euro che la citta' deve avere e gestire nel 2019, 2020 e 2021". 

"Nessuno mi ha chiesto un rimpasto di giunta e ove ci fosse una richiesta di un rimpasto non avrei problemi a parlarne, sapendo tutti che vi sono delle posizioni inamovibili. Mi si puo' chiedere tutto, meno che toccare alcuni assessori e alcune deleghe che devono essere gestite da chi ritengo ha meritato di gestirle e saperle gestire, soprattutto da chi ha competenza per gestirle. Gli undici consiglieri che hanno votato il bilancio il 2 luglio hanno messo la loro faccia - ha detto ancora Di Primio - per la citta', per coloro che non sono venuti a votare e legittimamente l'hanno messa anche i consiglieri di opposizione votando contro". "Per quello che ci riguarda ha proseguito il sindaco - se qualcuno vuole che questa amministrazione interrompa il proprio percorso, faccia una mozione di sfiducia, venga in Consiglio comunale e voti contro il consuntivo e faccia venire il commissario, ma si sappiano nomi e cognomi di chi determina queste cose". Un ringraziamento Di Primio ha rivolto al presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, "che si e' dimostrato straordinariamente vicino, mi ha piu' volte contattato in questa settimana, ancora ieri sera. Cosi' come devo ringraziare il commissario della Lega, Bellachioma, e il segretario dell'Udc, Di Giuseppantonio, tutti hanno fatto la loro parte per fare si' che io ritirassi le dimissioni, ma non le ritiro perche' me lo chiedono i partiti e, con tutto il rispetto, le persone di cui ho parlato. Le ritiro perche' non voglio che la mia citta' abbia il commissario, le ritiro perche' ho rispetto per quelle undici persone che il 2 luglio, contro tutto e tutti, hanno messo la faccia perche' questa citta' potesse avere un bilancio, 40 milioni di investimento e ancora un percorso da poter fare insieme". 

"E' giunto il momento in cui si rinnovi completamente la classe dirigente della citta' con energie nuove, idee e volti freschi che non siano vittime dei vecchi riti della politica e dei partiti. Basta con chi da trent'anni fa il bello e il cattivo tempo nel Comune di Chieti. Purtroppo anche chi si e' presentato come il nuovo non sembra costituire una valida alternativa per Chieti. Le dimissioni si danno e non si ritirano. Altrimenti restano solo un annuncio che fa perdere coerenza e credibilita'. Per Di Primio e' gia' la seconda volta in pochi mesi". Lo dice il consigliere comunale di Chieti Alessandro Marzoli (Pd) commentando il ritiro delle dimissioni da parte del sindaco. 

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Boccia: è il momento di lanciare proposte e idee per la crescita del paese

"E' un momento in cui si possono lanciare proposte e idee per la crescita del paese, rimettendo, secondo il nostro punto di vista, il lavoro, l'incremento occupazionale e un grande piano di inclusione giovani, al centro dell'attenzione del Paese". Lo afferma il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, a margine dell'assemblea dei soci di Confindustria Chieti Pescara, in corso all'Aurum del capoluogo adriatico, a proposito dell'incontro con le parti sociali convocato per lunedi' prossimo al Viminale. "E' un momento in cui, insieme alle altre categorie, presenteremo quelle che sono le proposte all'attenzione del Governo. Abbiamo di fronte a noi un nodo risorse importante, una manovra di autunno non affatto marginale. Bisogna partire dagli effetti sull'economia reale che vogliamo realizzare. Se vogliamo avere piu' occupazione, piu' inclusione giovani, evidentemente la determinazione della tassazione e delle sue priorita' in un piano a medio termine va vista in questi termini e anche il nodo risorse". ha spiegato, Vincenzo Boccia, a margine dell'assemblea dei soci di Confindustria Chieti Pescara, parlando anche della Flat tax . "A nostro avviso, un grande piano di inclusione giovani e una riduzione delle tasse sui salari dei lavoratori italiani sono sicuramente un primo passo di una visione di medio termine che il Paese deve cominciare ad avere", ha spiegato Boccia.

"Auspichiamo che la vicenda Alitalia si concluda bene, con un piano industriale, che faccia diventare Alitalia, integrata chiaramente a Ferrovie, un grande soggetto attrattivo di turisti dal mondo verso l'Italia e competitivo per inviare le nostre merci nel mondo" ha detto Vincenzo Boccia, a margine dell'assemblea dei soci di Confindustria Chieti Pescara.

"La questione migranti e' una delle questioni Paese chiaramente, non la questione Paese. Occorre affrontare anche altri aspetti. Tra l'altro abbiamo un dibattito aperto in Europa sulla scelta dei prossimi commissari, sul futuro della Bce dopo Draghi, sui dirigenti che intendiamo inviare in Europa. Questioni determinanti per la vita del Paese", ha dett infine Boccia. 

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Commissione Bilancio per l’apertura della settimana del Consiglio regionale

La settimana politica all’Emiciclo si apre con i lavori della Commissione Bilancio, convocata per domani, martedì 9 luglio 2019, alle ore 11, con il seguente ordine del giorno: “conferimento alle Aziende Sanitarie Locali di funzioni amministrative in materia di organizzazione del servizio farmaceutico ed in materia di indennizzi a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati nonché a causa di vaccinazioni antipoliomelitiche; “contributi al Consiglio regionale d’Abruzzo e alle Sezioni Provinciali dell’Ente Nazionale Sordomuti ”; “celebrazione del centenario dell’impresa di Fiume guidata dal poeta abruzzese Gabriele D’Annunzio”; “proposta di modifica alla legge regionale recante “disposizioni finanziarie per la redazione del bilancio di previsione finanziario 2019/2021 della Regione Abruzzo (Legge di Stabilità regionale)”. Alle ore 11.30 si riunisce, in seduta straordinaria, la Commissione Sanità per l’esame dei seguenti provvedimenti: “conferimento alle Aziende Sanitarie Locali di funzioni amministrative in materia di organizzazione del servizio farmaceutico ed in materia di indennizzi a favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazione di emoderivati nonché a causa di vaccinazioni antipoliomelitiche”;  “contributi al Consiglio regionale d’Abruzzo e alle Sezioni Provinciali dell’Ente Nazionale Sordomuti ”; “celebrazione del centenario dell’impresa di Fiume guidata dal poeta abruzzese Gabriele D’Annunzio”. Sempre martedì 9 luglio, alle ore 15, è in programma la seduta del Consiglio regionale nell’Aula “Sandro Spagnoli”.  Giovedì 11 luglio, alle ore 10, si riunirà la Commissione Agricoltura con il seguente ordine del giorno: “Norme per il sostegno economico alle micro e piccole imprese commerciali ed artigiane operanti nel territorio della Regione Abruzzo interessato dai cantieri per la realizzazione di opere pubbliche”;  parere n. 2/2019 di iniziativa della Giunta regionale in materia di “approvazione Programma quadro per l’attuazione dei regolamenti comunitari in materia di miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti dell'apicoltura”;  risoluzione su “Misure urgenti a sostegno della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura (CCIAA) di Teramo”. 

Domani,  martedì 9 luglio, alle ore 15, nella Sala "Sandro Spagnoli" del Palazzo dell'Emiciclo è i programma la seduta del Consiglio regionale. L'ordine del giorno prevede la discussione delle seguenti interpellanze: a firma del Consigliere Pietro Smargiassi (M5S) su emergenza cinghiali; a firma del Consigliere Francesco Taglieri (M5S) su attivazione del secondo mezzo di soccorso 118 su Lanciano; a firma del Consigliere Silvio Paolucci (Pd) sul futuro dello stabilimento della CBI di Gissi e dei suoi lavoratori. Successivamente, l'Assemblea legislativa procederà all'elezione dei componenti della Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità e della parità giuridica e sostanziale tra uomini e donne e del Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale.

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Nuovo piano di sviluppo per la Zes in Abruzzo

Assume sempre più una forma delineata la Zona economica speciale (Zes) della Regione Abruzzo dopo che la Giunta regionale ha approvato oggi il nuovo Piano di sviluppo strategico che era stato osservato dal governo. "E' un passo in avanti molto importante - spiega l'assessore allo Sviluppo economico Mauro Febbo - perché di fatto l'approvazione del nuovo documento elimina tutti gli ostacoli che si frapponevano alla realizzazione della Zes, in ragione del fatto che l'assessorato e gli uffici regionali hanno recepito le osservazioni allora sollevate dal governo e inserito nel Piano di sviluppo quelle modiche compatibili con il regolamento delle Zes". Il nodo centrale legato alla riserva di legge sulla fiscalità nazionale, che era stato sollevato dal governo in sede di esame del precedente Piano di sviluppo sembra essere stato superato nella parte in cui, espressamente, il Piano parla di "agevolazioni individuate tra imposte e oneri di diretta competenza delle Regioni e dei Comuni, mentre si tralasciano quelle che sono di competenza statale perché, in quanto tali, non sono disponibili da parte del governo locale". 

 

Il passaggio, dunque, dovrebbe garantire il via libera del governo che aprirebbe nuovi scenari per l'economia regionale. A cominciare dai 37 comuni che andranno a far parte della Zes. "Ed è qui che si gioca una partita importante - aggiunge Febbo - perché saremmo chiamati ad avviare un confronto con tutti per capire su quali settori puntare per generare sviluppo. In questo modo diamo ai territori un altro strumento di crescita che permetterà di pianificare e programmare investimenti e quindi occupazione.A dire il vero - aggiunge l'assessore allo Sviluppo economico - stiamo lavorando avendo questa visione complessiva in sede di rielaborazione del Piano di sviluppo strategico frutto di confronto con i territori e tutti i portatori di interesse (dai comuni agli enti portuali, dalle organizzazioni datoriali a quelle sindacali, dalle università agli enti camerali ecc...)". "Da questi incontri - spiega - sono emerse istanze e proposte che sono servite ad integrare la progettualità e a far capire agli interlocutori sul territorio la forza di attrattività che può esprimere la Zes non solo in termini di agevolazioni economiche. Ora, in attesa del sì definitivo, possiamo dare il via alla riperimetrazione, richiesta a gran voce, che meglio interpreta ed indirizza quelle che sono le reali necessità di sviluppo e crescita delle aziende. Ci aspetta un gran lavoro a cui sicuramente non ci sottrarremo". Dal punto di vista amministrativo, la delibera di Giunta che approva il nuovo Piano strategico verrà inviata al ministero dell'Economia per l'approvazione e con la stessa si può passare alla successiva costituzione della Zes. 

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