Una forte scossa di terremoto di magnitudo 6.5 ha colpito alle 2,54 ora locale (le 3,54 in Italia) la costa settentrionale dell'Albania, vicino Durazzo. Secondo i dati pubblicati su Twitter dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) italiano, l'epicentro si trova tra Shijak e Durazzo. Nella capitale, Tirana, la gente è scesa in strada. Secondo i media locali ci sarebbero persone sotto le macerie. Il forte sisma è stato sentito anche in Italia: in Puglia, in Basilicata, in Campania e in Abruzzo.
Leggi Tutto »Contraffazione, Confcommercio: persi oltre 30 miliardi
"L'illegalita' danneggia il lavoro di tanti imprenditori e determina solo per le imprese del commercio e dei pubblici esercizi una perdita di oltre 30 miliardi di euro di fatturato, mettendo a rischio ogni anno 197mila posti di lavoro regolari". Lo ha evidenziato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, intervenendo alla settima edizione della Giornata Legalita' ci piace!, l'appuntamento annuale di Confcommercio dedicato alla riflessione e alla sensibilizzazione sul tema della legalita'. Rivolgendosi al ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, Sangalli ha poi affermato: "Caro Ministro, noi assicuriamo, come abbiamo sempre fatto, la piena collaborazione con le forze dell'ordine, le istituzioni, le associazioni, sia pubbliche che private. E vogliamo anche ringraziare di cuore i compagni di viaggio che a livello nazionale e locale abbiamo trovato in questo percorso. Chiediamo l'inasprimento dell'impianto sanzionatorio, ma serve soprattutto intensificare ulteriormente i controlli sul territorio e rafforzare l'attivita' repressiva da parte delle autorita' competenti. Le leggi ci sono e vanno applicate, come nel caso del Protocollo di legalita'"
La perdita di oltre 30 miliardi causata dall'illegalita', precisa Confcommercio, e' una stima per il 2019 ed e' articolata in questo modo: 8,7 miliardi persi a causa dell'abusivismo commerciale, 6,6 miliardi persi per l'abusivismo nella ristorazione, 4,1 miliardi per la contraffazione, 3,8 miliardi persi per il taccheggio, per un totale di 23,2 miliardi. A questo si aggiungono 6 miliardi di "costi della criminalita'" (ferimenti, assicurazioni, spese difensive) e un miliardo di costi per la cyber criminalita'.
Leggi Tutto »Presentata la legge per la memoria delle vittime del sisma 2009
Un concorso di arte scultorea dedicato alle vittime del sisma 2009. L’idea, contenuta in un progetto di legge proposto dal consigliere regionale Americo Di Benedetto, è quella di selezionare una squadra di artisti su base regionale che progetti e realizzi delle statue in bronzo in memoria dei caduti del terremoto dell’Aquila. Una proposta normativa condivisa e sottoscritta da tutti i consiglieri regionali abruzzesi che è stata presentata alla stampa questa mattina da Di Benedetto e dai vice presidenti Roberto Santangelo e Domenico Pettinari. Le opere d’arte saranno installate nei comuni e nelle frazioni aquilane che hanno subìto vittime a seguito del sisma. Gli artisti saranno scelti da un Comitato composto da rappresentanti istituzionali, familiari delle vittime, esperti dell’Accademia delle Belle Arti dell’Aquila e della Soprintendenza per i beni storici, artistici, ed antropologici dell’Abruzzo. Per la prima annualità del progetto il Consiglio regionale provvederà con uno stanziamento di 50 mila euro. “Un segnale di grande presenza che ha voluto dare il Consiglio regionale sul sisma e sul decennale di quegli eventi del 2009 aggiungendo un'idea in più: quella di una memoria diffusa sul territorio che include anche gli altri comuni che hanno registrato le vittime” – ha detto il primo firmatario Americo Di Benedetto. Per il vice-presidente vicario Roberto Santangelo :”Finalmente il Consiglio istituisce un momento per ricordare le vittime del 2009. Senza memoria non può esserci futuro, il concorso di arte scultorea servirà a lasciare qualcosa anche per gli anni a venire.” Secondo il vice presidente Domenico Pettinari :”Quando si approva una norma all'unanimità significa che è un provvedimento importante e che vuole tenere viva la memoria affinchè nessuno dimentichi. Questa norma sopravviverà a noi e l'auspicio è che i nostri figli potranno capire e non ripetere gli stessi errori che ha commesso la nostra generazione.”
Leggi Tutto »Ancot, per acconto Irpef importo medio di 3.000 euro
Ammonta a 3.080 euro l'importo medio versato da ogni contribuente per l'acconto Irpef: lo rende noto l'Ancot, Associazione Nazionale Consulenti Tributari, ricordando che il mese di novembre coincide con il periodo per il calcolo e il pagamento degli acconti delle imposte. Da un'analisi sugli acconti delle imposte versate relativi ai redditi Irpef indicati nelle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2018 relative ai redditi del 2017 con riferimento ai dati del Ministero delle Finanze, emerge che complessivamente gli acconti sono stati versati da 5.061.074 contribuenti per un ammontare complessivo pari a 15.612.249mila euro per un importo medio pari a 3.080 euro. Analizzando l'importo medio emerge che al primo posto della graduatoria regionale compare la provincia autonoma di Bolzano in Trentino Alto Adige con 4.960 euro, seguita da Lombardia con 4.180 euro e la provincia autonoma di Trento in Trentino Alto Adige con 3.550 euro. Ultime la Basilicata e il Molise.
A seguire gli importi medi versati dai contribuenti come acconto nelle varie regioni italiane sono stati i seguenti: Veneto 3.500 euro; Lazio 3.370 euro; Liguria 3.280 euro; Emilia Romagna 3.270 euro; Toscana 3.220 euro; Piemonte 3.160 euro; Friuli Venezia Giulia 3.060 euro; Marche 2.720 euro; Campania 2.340 euro; Umbria 2.220 euro; Sardegna 2.180 euro; Abruzzo 1.960 euro; Sicilia 1.910 euro; Puglia 1.900 euro; Calabria 1.780 euro; Basilicata 1.700 euro e Molise 1.520 euro. Le cifre sono relative agli importi che il contribuente e' tenuto a versare come anticipo dell'imposta sui redditi dovuta per l'anno in corso. Tale importo e' stabilito in una percentuale da applicarsi all'imposta (al netto delle ritenute e dei crediti), risultante dalla dichiarazione dei redditi relativa al periodo precedente.
Leggi Tutto »Salute, 2 italiani su 3 s’informano sul web
L'80% degli italiani cerca informazioni sulla propria salute e due su tre si rivolgono al "Dottor Google", ovvero a internet, anche se le notizie online non sono sempre chiare e coerenti. Il medico di famiglia resta il vero punto di riferimento. A rivelarlo e' l'indagine di Iqvia Italia, leader globale dell'analisi dei dati in ambito medico, che ha intervistato mille adulti con questionari a risposta multipla. E' emerso che la consapevolezza degli italiani nella gestione della propria salute e' sempre di piu' in crescita, le persone sono piu' autonome nella ricerca attiva di informazioni legate al benessere e per farlo usano tutti i canali a disposizione: internet, il medico di medicina generale, il farmacista, il medico specialista e le riviste di settore. Il 31% degli intervistati ha dichiarato di cercare spesso informazioni sulla propria salute e il 52% ogni tanto. Soltanto il 3% ha dichiarato di non cercare mai informazioni sulla propria salute, il 14% raramente. Secondo i risultati dell'indagine, la fascia media d'eta' (45-55 anni) e' quella piu' attiva nella ricerca di informazioni sulla salute (87%), seguita dagli over 55 (85%), impegnati nella prevenzione e nel mantenimento del benessere. Gli ultimi sono gli under 34 che si fermano al 77%. Le donne consultano internet piu' spesso rispetto agli uomini. Ma che cosa cercano gli italiani sul web in tema di salute? Sintomi e patologie sono gli argomenti piu' ricercati (64% dei casi), seguiti dagli stili di vita, per esempio dieta e alimentazione (55%). Ma si ricorre alla tastiera anche per capire meglio la posologia di un farmaco e le eventuali controindicazioni (43%), mentre scendono agli ultimi posti le ricerche sugli integratori (29%) e sui centri medici specialistici a cui rivolgersi (28%).
Leggi Tutto »Istat, in calo le nascite di bimbi stranieri
In Italia si riduce il contributo alla natalita' dato fino a questo momento dai cittadini stranieri. Negli ultimi 6 anni - secondo il rapporto Istat su natalita' e fecondita' del 2018 - sono diminuiti (quasi 11 mila in meno) i nati con almeno un genitore straniero che, con 96.578 unita', costituiscono il 22% del totale dei nati e registrano una riduzione di oltre 2.600 unita' solo nell'ultimo anno. Questo calo e' imputabile quasi esclusivamente ai nati da genitori entrambi stranieri: scesi per la prima volta sotto i 70 mila nel 2016 (69.379), sono 65.444 nel 2018 (14,9% sul totale dei nati), quasi 2.500 in meno rispetto al 2017. L'Istat rileva che le cittadine straniere residenti, che finora hanno parzialmente riempito i 'vuoti' di popolazione femminile ravvisabili nella struttura per eta' delle donne italiane, stanno a loro volta 'invecchiando': la quota di 35-49enni sul totale delle cittadine straniere in eta' feconda passa dal 42,7% del primo gennaio 2008 al 52,7% del primo gennaio 2019. Questa trasformazione e' conseguenza delle dinamiche migratorie nell'ultimo decennio. Al primo gennaio 2018 risiedono in Italia circa 1 milione 345 mila stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana. Le donne sono quasi 757 mila (56,3% del totale) e oltre la meta' (circa 389 mila) ha un'eta' compresa tra 15 e 49 anni. Le donne di origine marocchina sono 84 mila, quelle di origine albanese oltre 82 mila e quelle di origine rumena quasi 53 mila. Nel complesso queste collettivita' rappresentano il 29% del totale delle acquisizioni di cittadine straniere, con quote in eta' feconda rispettivamente pari a 54,7%, 63,0% e 65,3%.
Al primo posto tra i nati stranieri iscritti in anagrafe si confermano i bambini rumeni (13.530 nati nel 2018), seguiti da marocchini (9.193), albanesi (6.944) e cinesi (3.362). Queste quattro comunita' rappresentano la meta' del totale dei nati stranieri. L'incidenza delle nascite da genitori entrambi stranieri sul totale dei nati e' notoriamente molto piu' elevata nelle Regioni del Nord (20,7% nel Nord-est e 21,0% nel Nord-ovest) dove la presenza e' piu' stabile e radicata e, in misura minore, in quelle del Centro (17,5%). Nel Mezzogiorno l'incidenza e' molto inferiore rispetto al resto d'Italia (6,0% al Sud e 5,6% nelle Isole). Nel 2018 e' di cittadinanza straniera circa un nato su quattro in Emilia-Romagna (24,3%), quasi il 22% in Lombardia, circa un nato su cinque in Veneto, Liguria, Toscana e Piemonte. La percentuale di nati stranieri e' decisamente piu' contenuta in quasi tutte le regioni del Mezzogiorno, con l'eccezione dell'Abruzzo (10,5%). L'impatto dei comportamenti procreativi dei cittadini stranieri e' piu' evidente se si estende l'analisi al complesso dei nati con almeno un genitore straniero, ottenuti sommando ai nati stranieri le nascite di bambini italiani nell'ambito di coppie miste. La geografia e' analoga a quella delle nascite da genitori entrambi stranieri ma con intensita' piu' elevate: in media nel 2018 ha almeno un genitore straniero oltre il 30% dei nati al Nord e il 25,4% al Centro; al Sud e nelle Isole le percentuali scendono a 9,5% e 8,9%. Le regioni del Centro-nord in cui la percentuale di nati da almeno un genitore straniero e' piu' elevata sono Emilia-Romagna (35,0%), Lombardia (30,9%), Liguria (30,1%), Veneto (29,7%) e Toscana (29,1%). Considerando la cittadinanza delle madri, al primo posto si confermano i nati da donne rumene (17.668 nati nel 2018), seguono quelli da donne marocchine (11.774) e albanesi (8.791). Queste cittadinanze coprono il 43,1% delle nascite da madri straniere residenti in Italia. La propensione a formare una famiglia con figli tra concittadini (omogamia) e' alta nelle comunita' asiatiche e africane. All'opposto, le donne polacche, russe e brasiliane hanno piu' frequentemente figli con partner italiani che con connazionali
La media di eta' in cui le donne italiane diventano mamme nel 2018 e' di 31,2 anni. Lo rileva l'ultimo rapporto dell'Istat su natalita' e fecondita' della popolazione italiana. Le donne residenti in Italia hanno accentuato il rinvio dell'esperienza riproduttiva verso eta' sempre piu' avanzate. Rispetto al 1995, l'eta' media al parto aumenta di oltre due anni, arrivando a 32 anni, in misura ancora piu' marcata cresce anche l'eta' media alla nascita del primo figlio, che si attesta a 31,2 anni nel 2018 (tre anni in piu' rispetto al 1995). Le Regioni del Centro sono quelle che presentano il calendario piu' posticipato (32,3 anni). Le madri residenti del Lazio, infatti, insieme a quelle della Basilicata e della Sardegna, hanno un'eta' media al parto pari a 32,5 anni. Confrontando i tassi di fecondita' per eta' del 1995, del 2010 (solo italiane) e del 2018 (italiane e totale residenti) si osserva uno spostamento della fecondita' verso eta' sempre piu' mature. Rispetto al 1995, i tassi di fecondita' sono cresciuti nelle eta' superiori a 30 anni, mentre continuano a diminuire tra le donne piu' giovani. Questo fenomeno e' ancora piu' accentuato considerando le sole cittadine italiane per le quali, confrontando la fecondita' del 2018 con quella del 2010, il recupero della posticipazione si osserva solo a partire dai 40 anni.
Leggi Tutto »Regione Abruzzo, approvato in Giunta il piano d’investimento per l’acquisto di treni
La giunta regionale, presieduta dal Presidente Marco Marsilio, si è riunita oggi a Palazzo Silone, a L'Aquila. Approvato, su proposta del Presidente, il piano d'investimento per l'acquisto di treni destinati al trasporto ferroviario regionale. Con fondi per lo sviluppo e la coesione sono assegnati alla Regione Abruzzo circa 30 milioni di euro cui vanno sommati, a titolo di co-finanziamento, nella misura del 40% a carico delle aziende di trasporto, altri 20 milioni per un importo complessivo pari a 51 milioni. Ciò assicurerà non solo il finanziamento di 2 elettrotreni ad alta e media capacità, ma sarà oggetto di ulteriore provvedimento della giunta, per disporre di un' ulteriore somma di oltre 34 milioni di euro. Un secondo Piano di investimento approvato riguarda l'acquisto di treni destinati al trasporto ferroviario regionale per un importo complessivo pari a circa 12milioni di euro assegnati dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti alla Regione Abruzzo. A questa somma, va aggiunto il cofinanziamento del 40% a carico di Trenitalia Spa e della società Tua, per circa 8 milioni per 4 convogli ferroviari ripartiti tra le società Trenitalia e Tua. Un terzo piano d'investimento per l'acquisto di autobus destinati al trasporto pubblico locale su gomma riguarda invece l'acquisto di autobus destinati al trasporto su gomma regionale. Da Fondi per lo Sviluppo e la Coesione, è stata assegnata la complessiva somma, di 12milioni e 800mila euro per il finanziamento di 61 autobus di cui 38 in favore della società TUA (per il 62% della disponibilità dei detti mezzi) e 23 per altre aziende del trasporto pubblico locale. In tema di servizi di trasporto pubblico locale è stato anche prorogato di un anno, fino al 31.12.2020, il termine previsto per le autorizzazioni dei servizi di linea commerciale, servite da linee automobilistiche inserite nell'elenco "Definizione dei Bacini di Mobilità determinazione dei servizi minimi e loro attribuzione territoriale", già approvato dal consiglio regionale nel 2018. Su proposta dell'assessore Emanuele Imprudente è stato autorizzato il piano di abbattimento degli uccelli "Corvidi", per motivi sanitari nelle Province di Teramo e Chieti. La Legge 157/1992 "Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio", prevede che le Regioni, per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, per la tutela del suolo, per motivi sanitari, ecc, provvedano al controllo delle specie di fauna selvatica anche nelle zone vietate alla caccia. Tale controllo viene praticato con metodi ecologici su parere dell'ISPRA (ex INFS, Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica). Qualora l'Istituto verifichi l'inefficacia di questi metodi, le Regioni possono autorizzare piani di abbattimento. Tali piani devono essere attuati dalle guardie venatorie delle amministrazioni provinciali. Su proposta dell'assessore Guido Quintino Liris sono stati individuati gli interventi e assegnate le risorse relativamente a quanto previsto dalla Legge Regionale n. 23/2019 con lo stanziamento di € 300mila per interventi di manutenzione straordinaria sull'edilizia residenziale pubblica per far fronte ai danni generati dalla grandinata del mese di luglio 2019 in favore del Comune di Pescara. Approvato lo schema di protocollo d'intesa tra la Regione Abruzzo e la Federazione delle Associazioni delle Capitali e delle Città Europee dello Sport (ACES-EUROPE) di Bruxelles per la promozione dello sport. Autorizzato il Comune di Controguerra (TE) a riservare una quota degli alloggi ERP (Edilizia residenziale pubblica), per far fronte a situazioni di emergenza abitativa. Su proposta dell’assessore Piero Fioretti, la giunta ha individuato azioni necessarie per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne: istituzione di una rete regionale tra tutti i soggetti coinvolti nel contrasto a tali violenze, per promuovere attività di prevenzione e garantire accoglienza e sostegno alle vittime; istituzione di un tavolo regionale composto dai rappresentanti della rete regionale; istituzione di un albo dei Centri Antiviolenza e delle Case Rifugio, ai fini di costruire un sistema di servizi regionali antiviolenza. Si stabiliscono, inoltre, le procedure per l'istruttoria e la gestione delle istanze di contributo finalizzate al sostegno di questi centri. Risulta disponibile lo stanziamento statale di circa 500mila euro mentre le risorse regionali sono pari a 150mila euro. Definita la programmazione delle attività a valere sul Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili per l'anno 2019, recependo l'intesa tra Governo, Regioni ed enti locali. Si tratta di interventi che promuovono la partecipazione inclusiva dei giovani alla vita sociale e politica dei territori. La programmazione regionale sarà attuata attraverso l'approvazione di un avviso pubblico da emanare per la presentazione di progetti da parte degli enti di Ambito distrettuale sociale della Regione Abruzzo. Il Fondo Nazionale per le Politiche Giovanili destina per tale iniziativa complessivamente oltre 230mila euro ed è inoltre prevista una quota di cofinanziamento da parte dei soggetti attuatori pari al 20%, per circa 60mila euro da valorizzare come disponibilità di risorse umane, beni e servizi. La regione interverrà con un’analoga quota di cofinanziamento, in via sostitutiva, nella stessa misura del 20%, unicamente attraverso la valorizzazione di risorse umane, beni e servizi per il caso in cui il soggetto attuatore non adempia nei termini. La giunta ha poi preso atto del Progetto presentato dal Coni Abruzzo, relativo all’iniziativa progettuale "scuole in movimento" rivisitato per l’anno scolastico 2019/20, con relativo piano finanziario. Ha quindi approvato lo schema di convenzione tra Regione Abruzzo, Coni, Ufficio scolastico regionale e le università’ dell’Aquila e di Chieti-Pescara, circa gli impegni operativi ed economici per consentire l'attività di collaborazione interistituzionale, ai fini della realizzazione del progetto per un importo complessivo pari a 959mila euro. Approvato, su proposta dell'assessore Nicoletta Verì, il piano dei conti del Servizio Sanitario Regionale (Aziende Sanitarie e Gestione Sanitaria Accentrata), in base a nuovi modelli variati a seguito dell'evoluzione normativa tesa ad assicurare una più organica ed omogenea attività di rilevazione dei dati relativi ai ricavi e ai costi degli Enti del servizio sanitario regionale. Approvati, inoltre, il Documento tecnico "Aggiornamento della Rete regionale delle Malattie Rare", il documento tecnico "Rete e Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per la gestione del paziente con Sindrome delle Apnee Ostruttive nel sonno" e il Documento tecnico relativo al "Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) della Fibrillazione Atriale e terapia Anticoagulante", la cui attuazione è a carico delle Aziende sanitarie locali nel rispetto della vigente programmazione sanitaria, con il monitoraggio dell'Agenzia sanitaria Abruzzo. Approvato anche un nuovo Documento tecnico sui DSA (Disturbi specifici di apprendimento) ad integrale sostituzione del precedente che stabilisce linee guida di diagnosi e di gestione dei DSA, specificando i requisiti di autorizzazione e di accreditamento delle strutture e dei professionisti, esplicitando la composizione ed i compiti della commissione tecnica . E' stato recepito il Piano Nazionale integrato di sorveglianza e risposta al Virus WND e al Virus USUV-Anno 2019, e contestualmente approva il Piano operativo della Regione Abruzzo per la sorveglianza dei medesimi virus per l'anno 2019. Il virus West Nile (WNV) è stato segnalato in Europa a partire dal 1958 ed è il virus appartenente al genere Flavivirus più diffuso al mondo. Persone ed equidi posso essere portatori sani e l'infezione decorre in maniera asintomatica nella maggior parte dei casi. In alcuni casi però (età avanzata, soggetti immunocompromessi) l'infezione può essere molto grave. Altro virus meno noto ma ugualmente pericoloso è il virus Usutu (USUV). La giunta, su proposta dell'assessore Mauro Febbo, ha dettato infine nuove disposizioni attuative per l'attuazione della L.R.n. 23/2018 - Disciplina del sistema fieristico regionale" con un documento che stabilisce criteri requisiti e modalità ai fini del riconoscimento degli Enti fieristici destinati allo svolgimento delle manifestazioni fieristiche
Leggi Tutto »Studio Cgia, le imprese generano il 38% di Pil in piccoli Comuni
Le fabbriche, gli uffici, i negozi e le botteghe presenti nei piccoli Comuni con meno di 20 mila abitanti producono il 38 per cento del Pil generato da tutto il comparto economico privato presente nel Paese (industria e servizi); un'incidenza superiore a quella ascrivibile alle attivita' situate nelle grandi citta' (35 per cento del Pil), ovvero quelle con piu' di 100 mila abitanti. E' questo il principale risultato emerso da una elaborazione realizzata dall'Ufficio studi della Cgia per conto di Asmel, l'Associazione per la Sussidiarieta' e la Modernizzazione degli Enti Locali, che rappresenta oltre 2.800 Comuni in tutt'Italia. "A differenza delle grandi citta' - afferma il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - i piccoli Comuni hanno pochi mezzi a disposizione e tanti problemi di dimensione sovracomunale da affrontare. La forte concentrazione delle attivita' produttive nelle realta' territoriali minori impone a questi Sindaci risposte importanti su temi come la tutela dell'ambiente, la sicurezza stradale, la mobilita', l'adeguatezza delle infrastrutture viarie e la necessita' di avere un trasporto pubblico locale efficiente. Sono criticita' che richiedono un approccio pianificatorio su larga scala che, spesso, non si puo' attivare a causa delle poche risorse umane e finanziarie a disposizione". Dei 750 miliardi di euro di valore aggiunto prodotto da tutte le aziende private presenti nel Paese (pari a poco meno della meta' del Pil nazionale), 286,6 miliardi sono generati nelle piccole Amministrazioni comunali e 261,2 miliardi nelle grandi. Nei medi Comuni (quelli tra i 20 e i 100 mila abitanti), il valore aggiunto ammonta a 202,2 miliardi (il 27 per cento del totale del Pil in capo al settore industriale).
Disaggregando il valore aggiunto totale prodotto dalle imprese private nelle due branche che lo compongono, industria e servizi, emerge la grandissima vocazione manifatturiera dei Comuni con meno di 20 mila abitanti. In questi piccoli enti locali risultano insediate il 54 per cento delle unita' operanti nel settore dell'industria (pari a 533.410 imprese) il 56 per cento degli addetti (poco piu' di 2.944.200 lavoratori) e addirittura il 52 per cento del valore aggiunto (163,9 miliardi di euro). "Come era facilmente prevedibile - dichiara Daniele Nicolai ricercatore dell'Ufficio studi - il settore dei servizi e' concentrato in particolar modo nelle grandi realta' urbane: nelle citta' con piu' di 100 mila abitanti, infatti, scorgiamo il 32 per cento delle unita' locali di questo settore, il 37 per cento degli addetti e il 45 per cento del valore aggiunto". I piccoli Comuni con meno di 20 mila abitanti, tuttavia, si ritagliano anche nei servizi un ruolo per nulla marginale, rappresentando il 38 per cento delle imprese (1.370.462 unita'), il 33 per cento degli addetti (3.585.139 addetti) e il 28 per cento del valore aggiunto (122,7 miliardi di euro). Nel Triveneto vince l'alleanza piccoli Comuni e piccola impresa. Se non consideriamo la Valle d'Aosta, il Molise e la Basilicata - che sono le uniche regioni italiane che non hanno Amministrazioni comunali con piu' di 100 mila abitanti - e' il Triveneto l'area geografica del Paese dove nei piccoli Comuni si concentra il piu' alto numero di imprese, di addetti e anche di valore aggiunto. Nei Comuni con meno di 20 mila abitanti, il Trentino Alto Adige guida la graduatoria con una incidenza pari al 64 per cento del totale delle unita' locali dell'industria e dei servizi presenti nella regione. Seguono il Friuli Venezia Giulia con il 62 per cento, la Calabria con il 61 per cento e il Veneto con il 56 per cento. Per quanto concerne gli addetti, invece, sempre nelle piccole amministrazioni locali con meno di 20 mila abitanti svettano il Friuli Venezia Giulia e il Trentino Alto Adige, entrambi con una incidenza del 63 per cento. Seguono il Veneto con il 57 per cento, e la Calabria con il 55 per cento. In merito al valore aggiunto, infine, e' ancora una volta il Friuli Venezia Giulia a registrare l'incidenza piu' alta nei territori caratterizzati dalla presenza dei piccoli Comuni (64 per cento). Tallonano la regione piu' nordestina del Paese il Trentino Alto Adige (58 per cento), il Veneto (57 per cento) e l'Abruzzo (51 per cento)
Leggi Tutto »Censis, in Italia le donne che lavorano sono il 42,1% degli occupati complessivi
Lontane dagli uomini e lontane dall'Europa, con un tasso di attivita' al lumicino. In cui faticano anche 1,3 milioni di donne che possono contare su un impiego a tempo pieno ma con tre o piu' figli minori a cui badare. E' quanto emerge da una fotografia scattata dal Censis sull'occupazione femminile in Italia, che evidenzia in realta' una situazione gia' tristemente nota. Intanto i numeri: lo studio del Censis, elaborato in massima parte su dati Istat e Eurostat relativi al 2018, ricorda che in Italia le donne che lavorano sono 9.768.000, il 42,1% degli occupati complessivi. Ebbene, con un tasso di attivita' femminile del 56,2% il nostro Paese e' all'ultimo posto in Europa. Le donne italiane sono molto lontane anche dal tasso di attivita' maschile, pari al 75,1%. E sono indietro anche nel tasso di occupazione, che nella fascia di eta' 15-64 anni e' del 49,5% per le donne e del 67,6% per gli uomini. Ancora rispetto all'Ue, ma nella fascia d'eta' 20-64 anni, emerge che il nostro tasso di occupazione in rosa e' pari al 53,1%, migliore solo di quello della Grecia. Tra le giovani di 15-24 anni il tasso di disoccupazione e' del 34,8%, mentre per i maschi della stessa eta' si ferma al 30,4%. Anche in questo caso e' abissale la distanza con l'Europa, dove il tasso medio di disoccupazione per le donne e' del 14,5%. In Germania scende al 5,1%, nel Regno Unito al 10,3%, in Francia e' pari al 20%. Noi siamo penultimi, seguiti anche in questo caso solo dalla Grecia (43,9%). La ricerca ribadisce poi che lo studio non e' sempre sufficiente per fare carriera. Le donne manager in Italia sono solo il 27% dei dirigenti: un valore molto al di sotto di quello medio europeo (33,9%). Poi ci sono le difficolta' a conciliare lavoro e famiglia. Quasi tutti gli italiani, afferma il Censis, pensano che per una donna avere un lavoro sia molto (79,3%) o abbastanza (18,8%) importante. L'86% ritiene che per una donna sia molto (51,%) o abbastanza (34,8%) importante anche avere figli. Eppure per molte donne lavorare e formare una famiglia rimangono ancora oggi due percorsi paralleli e spesso incompatibili. Per questo 1 donna occupata su 3 (il 32,4%, cioe' piu' di 3 milioni di lavoratrici) ha un impiego part time. Nel caso degli uomini questa percentuale si riduce all'8,5%. Poi ci sono le donne, le cosiddette 'wonderwomen', che lavorano e hanno figli piccoli, un plotoncino piuttosto numeroso composto da quasi 6 milioni di donne. Tra quelle occupate con almeno 3 figli, quasi 1,3 milioni (il 63,5%) lavora a tempo pieno e 171.000 (l'8,5% del totale delle occupate) sono dirigenti, quadri o imprenditrici. Il gender pay gap nelle pensioni. Percorsi lavorativi piu' accidentati e carriere meno brillanti determinano anche una differenza nei redditi da pensione. Nel 2017 le donne che percepivano una pensione da lavoro erano piu' di 5 milioni, con un importo medio annuo di 17.560 euro. Per i quasi 6 milioni di pensionati uomini l'importo medio era di 23.975 euro
Leggi Tutto »L’Abruzzo si prepara all’Expo 2020 di Dubai
Regione Abruzzo operativa per la partecipazione il Padiglione Italia dell'Expo Universale di Dubai 2020. Oggi a Pescara, in Regione, l'assessore allo Sviluppo economico, Mauro Febbo, affiancato dal direttore del Dipartimento Germano De Santis, e dal dirigente Francesco Di Filippo, ha presieduto un incontro organizzativo al quale hanno partecipato, tra gli altri, rappresentanti di enti locali, le organizzazioni camerali, i referenti delle principali associazioni di categoria e dei Poli di innovazione. Febbo, ricordando l'avvenuta formalizzazione della partecipazione della Regione all' Expo, ha anche ribadito il relativo impegno economico che ammonta a circa 500mila euro, di cui un terzo già anticipato per l'adesione. "Si tratta di un mercato diverso da quello presente all'edizione di Milano - ha esordito Febbo - un mercato molto difficile rispetto al quale la Regione e le realtà imprenditoriali e di categoria che la affiancheranno in questa avventura dovranno fare massa critica per aumentare l'attrattività dell'offerta". A Dubai è prevista la partecipazione di 25 milioni di visitatori di cui il 75% provenienti da Paesi emergenti come Cina, india e Indonesia dove c'è un PIL a due cifre. La Regione Abruzzo ha già partecipato all'incontro con il Commissario generale di sezione per l'Italia Paolo Glisenti e del Curatore artistico del Padiglione Italia, Davide Rampello, sullo stato di avanzamento del Progetto per EXPO 2020 DUBAI e sulle modalità di partecipazione delle Regioni, presso la Conferenza Delle Regioni e Delle Province Autonome. In queste settimane, invece, è stato avviato un percorso di coinvolgimento degli stakeholder potenzialmente interessati
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