Primo Piano

Cresce il reddito netto delle famiglie, ma non diminuisce la disuguaglianza

Cresce il reddito netto delle famiglie, ma non diminuisce la disuguaglianza. Lo rileva l'Istat. Nel 2017 il reddito netto medio delle famiglie, pari a 31.393 euro annui, cresce ancora sia in termini nominali (+2,6%) sia come potere d’acquisto (+1,2%). Tuttavia, precisa l'istituto statistico, la disuguaglianza non si riduce: il reddito totale delle famiglie più abbienti continua a essere più di sei volte quello delle famiglie più povere. Pur restando molto elevata, nel 2018 la percentuale di popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale si riduce rispetto al 2017 (a 28,9% da 27,3%) per una minore incidenza di situazioni di grave deprivazione materiale. La quota di individui a rischio povertà resta ferma al 20,3%

La crescita rispetto all'anno precedente accelera in termini nominali (da +2%), ma rallenta in termini reali (+1,2% da +2,1%). Il reddito al quale si fa riferimento include alcune poste non considerate nella definizione armonizzata a livello europeo, quali buoni pasto, fringe benefits non monetari (a eccezione dell’auto aziendale inclusa anche nella definizione europea) e autoconsumi (beni prodotti e consumati dalla famiglia). Rispetto all'anno precedente, nel 2017 i redditi familiari medi in termini reali (esclusi gli affitti figurativi) sono cresciuti di più al Centro (+1,5%) e nel Nord-ovest (+1,4%) rispetto al Mezzogiorno (+1,1%) e al Nord-est (+0,6%). I maggiori incrementi si osservano per le coppie senza figli (+3,2%) e per le persone sole (+2,6%), seguono le coppie con figli (+1%); in riduzione invece i redditi familiari reali per le famiglie monogenitore (-1,1%).Nonostante la crescita registrata nel 2017, la contrazione complessiva dei redditi rispetto al 2007, anno che precede il manifestarsi dei primi sintomi della crisi economica, resta ancora notevole, con una perdita in termini reali pari in media all’8,8% per il reddito familiare e al 6,8% per il reddito equivalente (che tiene conto delle economie di scala, rendendo confrontabili i livelli di reddito di famiglie di diversa numerosità). A livello territoriale la contrazione del reddito familiare è pari all’11,9% nel Mezzogiorno, all’11,0% nel Centro, al 6,7% nel Nord-ovest e al 6,0% nel Nord-est. Guardando alle diverse tipologie familiari, rispetto al 2007, la diminuzione dei redditi familiari in termini reali è più alta per le famiglie più numerose (rispettivamente -8,2%, -11,4% e -14,0% per le famiglie con tre, quattro e cinque o più componenti), mentre è decisamente più contenuta per le famiglie con due componenti (-1,8%); si osserva invece un lieve incremento per le famiglie con un solo componente (+0,7%).Per confrontare le condizioni economiche delle famiglie di proprietari e inquilini (un quinto delle famiglie) è opportuno considerare nel calcolo del reddito disponibile anche l’affitto figurativo delle case di proprietà, in usufrutto o uso gratuito. Nel 2017, il reddito familiare inclusivo degli affitti figurativi è stimato in media pari a 36.293 euro; l’incremento in termini reali è pari all’1,7%, presentando, in virtù della crescita degli affitti figurativi (+4,8% rispetto al 2016), un aumento più elevato di quello registrato per il reddito familiare al netto di questa componente. Il reddito equivalente, inclusivo della componente figurativa, è cresciuto invece dell’1,8% in termini reali

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Facilitatori del Movimento 5 Stelle, i candidati dell’Abruzzo nelle varie aree

Parlamentari grillini in campo per un posto di 'facilitatore' nel team che dovrà affiancare il capo politico Luigi Di Maio. Dodici figure che dovranno guidare altrettanti settori tematici per fare da collante tra la base e i vertici del Movimento. E sul web, tra Facebook e Instagram, è già entrata nel vivo la gara dei like per promuovere la propria candidatura tra gli attivisti iscritti a Rousseau. Ogni aspirante 'facilitatore' (questo il nome dato ai componenti della futura segreteria politica) ha presentato a sua volta una squadra tematica composta sia da eletti che da esperti.  "La bestia buona", scritta gialla su un cielo stellato come sfondo, è il nome del team creato dalla deputata abruzzese Valentina Corneli per il settore Giustizia e Affari Costituzionali. Il senatore Andrea Cioffi, già sottosegretario allo Sviluppo economico del primo governo Conte, è l'ideatore dell'omonima squadra (il 'team Cioffi') per l'area Infrastrutture e Trasporti, dove figura, tra gli altri, il consigliere di Roma Capitale Enrico Stefano. 

Anche l'ex Iena Dino Giarrusso, eurodeputato, ha pescato in Campidoglio: nel suo team 'Istruzione, ricerca e cultura' c'è infatti l'assessore allo Sport del Comune di Roma Daniele Frongia, oltre allo storico dell'arte Tomaso Montanari e alla ex deputata Silvia Chimienti. Il sociologo Domenico De Masi, invece, è uno degli esperti selezionati dal candidato facilitatore Alessandro Melicchio, deputato della Commissione Cultura, per la sua compagine. Punta sullo slogan 'Mettiamoci al lavoro' la deputata Maria Pallini, mentre l'imprenditore irpino Michele Gubitosa (candidato 'facilitatore Imprese', stesso settore scelto dal collega deputato Giovanni Currò) ha voluto con sé come compagni di viaggio, tra gli altri, l'ex ministro dei Beni Culturali Alberto Bonisoli, Jacopo Berti (già candidato presidente in Regione Veneto) e Antonio Mattia (imprenditore ed ex candidato presidente della Regione Basilicata per il Movimento). In lizza per l'area Innovazione c'è il giovane Luca Carabetta, mentre Vittoria Baldino corre per il settore Giustizia: uno degli esperti scelti dalla deputata M5S è il sociologo Massimo Di Felice, ospite l'anno scorso della kermesse 'Italia 5 Stelle' in un panel con Davide Casaleggio. C'è una 'ex' anche nella squadra della senatrice Bianca Laura Granato, aspirante facilitatrice per l'area Cultura, che ha deciso di 'ripescare' per l'occasione l'aquilana Enza Blundo, parlamentare nella scorsa legislatura. 

Corre per il team 'Lavoro e famiglia' il deputato Claudio Cominardi, già sottosegretario al Lavoro nel governo gialloverde. E se la fedelissima di Di Maio in Campania, la consigliera regionale Valeria Ciarambino, aspira a un posto come facilitatrice 'Sanità' (nel suo team anche Andrea Greco, ex candidato alla presidenza del Molise), la deputata Iolanda Di Stasio è in corsa per il settore Esteri (con lei Erika Alessandrini, portavoce al Comune di Pescara, molto vicina a Enrica Sabatini, membro del board di Rousseau). Come si legge sul Blog delle Stelle, "nella giornata del 1 dicembre si è conclusa la fase di presentazione dei progetti e delle squadre per il team del futuro e da oggi parte il percorso per individuare i facilitatori nazionali che dovranno supportare il Movimento 5 Stelle in 6 aree organizzative", ovvero: Formazione e personale; Comunicazione; Attivismo locale; Campagne elettorali; Supporto Enti locali amministrati dal M5S; Coordinamento e affari interni. E' possibile candidarsi per questi 6 ruoli "entro e non oltre le ore 12 di lunedì 9 dicembre".

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Olio extravergine di oliva, le richieste di Unaprol

Stringere le maglie dei criteri di qualita' garantendo la definizione di "extravergine" solo agli oli di oliva migliori con un tasso di acidita' sotto lo 0,4% dimezzandolo rispetto allo 0,8% attuale. E' quanto chiede Unaprol (il consorzio nazionale degli olivicoltori) in occasione del tavolo di confronto con il ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova sul problema del crollo dei prezzi causato dai prodotti spagnoli e tunisini che stanno invadendo il mercato con quotazioni poco sopra i 2 euro al chilo che stanno trascinando al ribasso gli oli di alta qualita' italiani con una caduta delle quotazioni del 30% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli oli di oliva non sono tutti uguali e la definizione di extravergine deve tornare a essere riservata solo a quelli migliori con acidita' massima fra lo 0,3% e lo 0,4 % - spiega Granieri presidente di Unaprol - bisogna intervenire sull'International Olive Council (OIV) perche' con gli standard internazionali che permettono di etichettare come extravergine quello con acidita' fino allo 0,8% c'e' poca chiarezza sulle caratteristiche dell'olio di oliva e si favoriscono speculazioni e inganni. Basta con queste maglie troppo larghe che - afferma Granieri - includono produzioni intensive come quelle spagnole che da sole rappresentano piu' di un terzo delle oltre 3 milioni di tonnellate spremute a livello mondiale.

 Nei soli primi otto mesi dell'anno - denuncia Unaprol - c'e' stato un balzo del 45% nell'arrivo in Italia di olio iberico per un quantitativo di oltre 298 milioni di chili spesso mescolati con quelli nazionali per acquisire, con immagini in etichetta e marchi storici, una parvenza di italianita' da sfruttare sui mercati. La Spagna - evidenzia Unaprol - si conferma nel 2019 il primo importatore in Italia con il 76% del totale dell'olio straniero che arriva nella Penisola, seguita da Grecia, Tunisia e Portogallo. Il risultato e' - rileva Unaprol - un'invasione sugli scaffali dei supermercati di prodotti di scarsa qualita' a prezzi stracciati proprio nel momento in cui sta arrivando l'olio nuovo nazionale. Quest'anno la produzione italiana dovrebbe superare le 321mila tonnellate con un incremento di quasi l'84% rispetto alla scorsa stagione, con i record della Puglia e della Calabria che fanno registrare balzi del 165% e del 188% in confronto al 2018, spiega la Coldiretti su stime Unaprol/Ismea. In attesa che vengano strette le maglie larghe della legislazione per non cadere nella trappola del mercato per approfittare dell'ottima annata Made in Italy, il consiglio e' quello di guardare con piu' attenzione le etichette, spiega Unaprol.

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‘Viaggio Italiano: tra Borghi, Paesaggi e Cammini’ accordo per promuovere il turismo

"Viaggio Italiano" e' un progetto interregionale, promosso dalla Commissione Turismo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e finanziato dal MIBACT, per promuovere in un'unica Rete nazionale il nostro grande patrimonio di bellezza, cultura e qualita' di vita. L'iniziativa e' coordinata dalla Regione Emilia-Romagna ed e' finalizzata a valorizzare il grande patrimonio dei Borghi, Paesaggi e Cammini, creando un sistema integrato di valorizzazione territoriale in grado di proporre un'offerta turistica unitaria e completa. Sono destinazioni autentiche e sostenibili per il turismo internazionale al fine di creare opportunita' di sviluppo per territori e comunita'. "Viaggio Italiano" e' un invito a viaggiare attraverso l'Italia che emoziona, custode di luoghi, percorsi e culture ancora poco conosciuti: localita' uniche, dove ospiti italiani e stranieri possono riappropriarsi di una dimensione di viaggio a misura d'uomo, lontano dai percorsi turistici convenzionali. Sono tre i grandi percorsi alla scoperta dell'Italia piu' autentica: i Borghi, storici e marinari, dall'entroterra alle coste; i Paesaggi, raccontati da circa 300 citazioni dei piu' illustri letterati italiani e stranieri; i Cammini - storici, naturalistici, culturali e religiosi - che, da Nord a Sud, attraversano il Paese. Un enorme patrimonio di bellezza oggi a disposizione del turismo internazionale, culturale e sostenibile tramite il portale viaggio-italiano.it, un unico strumento di comunicazione online facile e intuitivo che invita a scoprire i luoghi del turismo lento: oltre 1000 borghi, 100 Paesaggi e i tanti Cammini italiani. L'esplorazione attraverso una grande mappa illustrata e piu' di 1000 icone con disegni inediti e relative schede descrittive con video e foto, consente di trasmettere la grande ricchezza del nostro Paese, ricreata in modo da solleticare la curiosita' e suggerire viaggi alla scoperta di storie, tradizioni autentiche, e qualita' dell'ospitalita'. 21 mappe, 21 guide scaricabili dal sito e 21 video ognuno dedicato a una Regione e Provincia autonoma, permettono di esplorare l'Italia, proponendo un viaggio straordinario capace di suggerire percezioni diverse, curiose, non scontate, che trasformano ogni itinerario in un'esperienza inedita che i borghi, i paesaggi e i cammini offrono a chi e' interessato ad un turismo sostenibile e autentico.

"Esprimo la mia soddisfazione- aggiunge Mauro Febbo, Assessore al Turismo della Regione Abruzzo e Coordinatore della Commissione Turismo della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome- nel constatare la collaborazione che si e' consolidata tra le Regioni nella realizzazione dei progetti derivanti dall'Accordo di Programma in essere con il Ministero per i Beni e le attivita' culturali e per il Turismo, tra cui "Viaggio Italiano: tra Borghi, Paesaggi e Cammini" che ha cosi' rafforzato il lavoro in rete, valorizzando in modo sempre piu' efficace le tante piccole localita' italiane ricche di valori culturali e paesaggistici che caratterizzano il nostro Paese".

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Bussi, al via le prime audizioni in Commissione

"E' necessario agire con urgenza per completare la messa in sicurezza e stringere i tempi dell'avvio della bonifica, perche' sta emergendo che i fattori di rischio per l'ambiente e la salute sono gravi e persistenti". Lo ha detto Giovanni Legnini, presidente della Commissione d'inchiesta sulla megadiscarica di Bussi in Consiglio regionale d'Abruzzo, il cui lavoro e' entrato nel vivo oggi con l'audizione del sindaco di Bussi sul Tirino (Pescara), Salvatore Lagatta, e del direttore generale dell'Arta Abruzzo (agenzia regionale per la tutela dell'ambiente) Francesco Chiavaroli, presente con i tecnici Lucina Luchetti, responsabile dell'Ufficio siti contaminati e Sin, e il dirigente Roberto Cocco, ascoltati dai consiglieri componenti. "Abbiamo ascoltato con grande interesse i nostri interlocutori odierni, che ringrazio anche per la nettezza con cui hanno descritto la situazione che ci sembra preoccupante e da affrontare al piu' presto - ha dichiarato Legnini - Dalle audizioni e' emerso che la messa in sicurezza del sito, cosi' come la caratterizzazione, devono ancora essere completate e la bonifica deve essere avviata, benche' l'azienda inquinatrice abbia iniziato in parte le attivita' preliminari. Molto preoccupante per l'ambiente e la salute si presenta anche il sito di Bolognano, interessato dall'ex insediamento della Montecatini. Al sindaco di Bussi sul Tirino e al direttore generale dell'Arta abbiamo chiesto di fornire tutti i documenti e gli elementi utili a descrivere dettagliatamente la situazione dei siti inquinati e i diversi gravi problemi segnalati. La settimana prossima proseguiremo con le audizioni del Direttore del settore Bonifiche del ministero dell'Ambiente, del Direttore del settore Ambiente e rifiuti della Regione e dei rappresentanti del Forum H2O". 

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Raccolta differenziata in Abruzzo al 59,66%

L'assessore regionale all'Ambiente Nicola Campitelli ha presentato il Rapporto annuale sulla raccolta differenziata in Abruzzo che ha visto un incremento rispetto all'anno precedente, nonostante un aumento della produzione e raccolta dei rifiuti. Nel 2018 la percentuale di raccolta differenziata in Abruzzo ha raggiunto il 59,66 per cento con un incremento rispetto al 2017 del 3,68 per cento. Il risultato del 2018 non e' pero' ancora in linea con gli obiettivi minimi fissati dalla normativa nazionale, ossia il 65 per cento. In particolare, i Comuni che hanno raggiunto il 65 per cento sono 180 su 305."In Abruzzo restano pero' ancora 32 comuni che non fanno raccolta differenziata. Il dato e' positivo - ha spiegato in conferenza stampa l'assessore regionale all'Ambiente Nicola Campitelli - ma non dobbiamo fermarci perche' dobbiamo arrivare al dato nazionale previsto. La crescita costante di differenziata ci dice pero' che siamo sulla strada giusta ma dobbiamo migliorare. Per questo dobbiamo incentivare i nostri cittadini e i comuni alla differenziata, e incrementare la raccolta porta a porta. Dobbiamo far si che ci siano sempre piu' comuni ricicloni. Di tutta la raccolta differenziata il 43%, ovvero 116 kg per abitante e' destinato alla frazione organica e quindi umido e verde. Al secondo posto abbiamo carta e cartone, quindi il 18% e circa 50 kg per abitante. Noi d'ora in avanti andremo ad incontrare anche chi lavora in queste filiere per migliorare la raccolta. L'obiettivo finale e' quello di aumentare la raccolta differenziata perche' cosi' facendo faremmo un salto di qualita' come regione". Il dirigente del settore Ambiente Franco Gerardini ha fatto il punto sulla raccolta nei vari centri della regione: "abbiamo in atto un focus sui comuni con oltre ventimila abitanti e che sono i comuni che ovviamente producono piu' rifiuti. Pescara e L'Aquila registrano le performance piu' basse rispetto agli altri centri piu' popolosi. Il capoluogo e' in ripresa, ma bisogna considerare che le problematiche sono state anche dovute al post sisma. Pescara e' invece il ventre molle con percentuali fra il 30% e 40% che sono basse e che devono essere migliorate. Bene Lanciano, Chieti e Giulianova che superano il 60%. Porta a porta con buoni risultati a Sulmona e Montesilvano". Per lo smaltimento dei pannolini la Regione lavora ad un impianto di riciclaggio della Fater a Sulmona. 

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Crollo hotel Rigopiano, disposta l’archiviazione per 22 indagati

Il gip del tribunale di Pescara, Nicola Colantonio, ha disposto l'archiviazione di 22 indagati dell'inchiesta principale sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano, travolto il 18 gennaio 2017 da una valanga che provoco' 29 morti. Il provvedimento, riguarda, anche gli ex presidenti della Regione Abruzzo Luciano D'Alfonso, Ottaviano Del Turco, e Gianni Chiodi. "Non si ritiene che gli elementi investigativi indicati negli atti di opposizione (in quanto irrilevanti) possano incidere sulle risultanze investigative, precise ed esaustive, raccolte dal pm", si legge nelle motivazioni, "non potendo sminuire le considerazioni da questi assunte nella richiesta di archiviazione e condiviseda questo giudice. Pertanto, puo' affermarsi che le risultanze investigative non permettono di sostenere l'accusa in giudizio"

A chiedere l'archiviazione erano stati il procuratore capo Massimiliano Serpi e il sostituto Andrea Papalia. Alla richiesta si erano opposti alcuni legali dei familiari delle vittime, ma il gip ha respinto le opposizioni e oggi ha disposto l'archiviazione, che riguarda anche gli assessori che si sono succeduti alla Protezione civile, Tommaso Ginoble, Daniela Stati, Mahmoud Srour, Gianfranco Giuliante e Mario Mazzocca; dell'ex sottosegretario alla Giustizia, Federica Chiavaroli, della funzionaria della Protezione Civile, Tiziana Caputi; dell'ex vice presidente della Regione Abruzzo, Enrico Paolini; dell'ex direttore generale della Regione Abruzzo, Cristina Gerardis; e dell'ex prefetto di Pescara, Francesco Provolo. Archiviazione anche per Giovanni Savini (direttore del dipartimento di protezione civile per tre mesi nel 2014); Silvio Liberatore, responsabile della sala operativa della Protezione civile; Antonio Iovino; dirigente del servizio di Programmazione di attivita' della protezione civile; Vittorio Di Biase, direttore Dipartimento opere pubbliche fino al 2015; Vincenzino Lupi, responsabile del 118

Nell'elenco figurano anche Daniela Acquaviva, funzionaria della prefettura di Pescara, Andrea Marrone, consulente incaricato per adempiere le prescrizioni in materia di prevenzione infortuni; Bruno Di Tommaso, legale responsabile della Gran Sasso Resort & Spa; Carlo Giovani, dirigente della Protezione civile. Per Provolo, Di Tommaso, Marrone e Giovani, l'archiviazione riguarda solo alcune ipotesi di reato. Ai quattro sono contestati altri capi di imputazione. Stesso discorso per Daniela Acquaviva: il gip ha disposto l'archiviazione per un aspetto, ma e' imputata nel procedimento Rigopiano bis sul presunto depistaggio

In particolare, per quanto riguarda la mancata realizzazione della Carta valanghe, il gip evidenzia che "i soggetti responsabili degli organi tecnico/amministrativi dell'ente non hanno mai evidenziato, nel corso degli anni antecedenti il crollo del Resort, ai soggetti svolgenti funzioni esclusivamente politiche (ed indagati nel presente procedimento), in maniera chiara e specifica, la necessita' di procedere, nel piu' breve tempo possibile, alla formazione di una Carta di localizzazione probabile delle valanghe (CLNV) estesa anche all'area del comprensorio di Farindola/Rigopiano". E aggiunge: "l'art. 2 della legge regionale 47/92, nel prevedere la necessita' di procedere alla elaborazione della CLPV, andava ad attribuire esplicitamente al Coreneva il compito di effettuare i rilevamenti del caso anche al fine di indicare all'organo politico (Giunta regionale) i parametri da seguire e la tempistica operativa, secondo principi di priorita', nella individuazione delle aree". Il giudice poi sottolinea che "i politici (presidente di Regione e assessore delegato alla Protezione civile) che si sono succeduti nel governo della Regione Abruzzo, non possono ritenersi responsabili per non aver emanato, in tempo utile, i provvedimenti necessari per la formazione di una CLPV che comprendesse anche l'area territoriale di Farindola/Rigopiano: quindi, deve prendersi atto che, sulla scorta delle priorita' indicate dal Coreneva, l'autorita' politica aveva proceduto correttamente a valutare, in via preminente, le aree comprese nei bacini sciistici, con provvedimenti di impulso per la formazione della CLPV relativa alle aree territoriali indicate e per l'assegnazione di risorse patrimoniali adeguate (secondo le richieste degli organi tecnici competenti). 

Per quanto riguarda l'ex governatore D'Alfonso e Mazzocca, il gip scrive che, "anche ipotizzando che gli indagati avessero deciso, gia' dal primo giorno di attivita' dirigenziale presso la Regione Abruzzo, di procedere alla formazione di una CLPV che comprendesse l'intero territorio, l'iter amministrativo attuativo non poteva essere completato prima dell'anno 2018 quindi in tempo utile per evitare la tragedia. Gia' tale riflessione porta ad escludere che D'Alfonso e Mazzocca abbiano potuto avere, per colpa, una qualsivoglia incidenza eziologica determinante nella causazione delle specifico evento oggetto di giudizio". E ancora: "Peraltro si rileva che in continuita' con l'attivita' delle precedenti amministrazioni la Giunta D'Alfonso si era attivata per completare la,redazione del secondo lotto della CLPV che comprendeva, in via prioritaria (nel rispetto delle indicazioni espresse dal Coreneva) l'area dove si trovavano le stazioni sciistiche del Gran Sasso (area di Roccaraso e Campo Felice) stanziando in bilancio la somma di 43 mila euro. Quindi, si rileva che la Giunta presieduta da D'Alfonso si poneva la problematica del rischio da valanga e cercava di risolvere la problematica nel solco di quella che era la politica regionale e le indicazioni degli organi tecnici competenti (che, come gia' evidenziato, non avevano mai prospettato la necessita' di estendere l'indagine per tutto il territorio regionale)". Il gip conclude che "la condotta dei prevenuti, di conseguenza, non puo' considerarsi omissiva ed eziologicamente collegata al crollo della struttura alberghiera presente in Rigopiano".

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Nuovo allarme viadotto con l’autostrada A14 a rischio blocco

A Pescara nuovo allarme viadotto con l'autostrada A14 a rischio blocco. L'infrastruttura in Abruzzo potrebbe infatti essere interdetta ai mezzi pesanti, come scrive in un articolo oggi il Sole 24Ore. Si tratta del Cerrano, poco a nord di Pescara su un'A14. La notizia trapela dopo un weekend di braccio di ferro tra l'ufficio ispettivo territoriale (Uit) del ministero delle Instrastrutture, proprio mentre la Liguria (l'altra area di crisi) intravede uno spiraglio, con la riapertura di una carreggiata dell'A6 Torino-Savona e di altre corsie sull'A26. Sul Cerrano Autostrade per l'Italia (Aspi) assicura che c'è un monitoraggio continuo e le analisi effettuate evidenziano che non c'è alcun rischio statico. Diversa è l'opinione dell'Uit, guidato da Placido Migliorino. L'Uit - scrive il Sole24Ore - ha riscontrato due problemi: le cerniere che uniscono le campate sono ammalorate e ossidate tanto da non garantire resistenza in caso di terremoto e in zona c'è una frana che tocca le sottofondazioni dei piloni. Così l'Uit ha prescritto il divieto di transito ai mezzi pesanti, che però Aspi non ha adottato. Così ieri mattina le carte sono finite alla Prefettura di Teramo, che ha il potere di disporre lo stop al posto del gestore.

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Ocse: studenti italiani peggiorati in scienze e lettura

Gli studenti italiani di 15 anni hanno competenze scientifiche e di lettura inferiori a quelle che avevano i loro coetanei dieci anni fa. In matematica mantengono un livello medio sufficiente, in linea con quello dei coetanei dei paesi Ocse, ma per quanto riguarda le scienze il risultato medio e' "significativamente inferiore" alla media Ocse. Tanto che, secondo gli esperti, molti di loro escono da scuola senza avere le competenze di base richieste dal corso di studi: "Sono gusci vuoti", come li definiva il linguista Tullio De Mauro. E' il dato piu' rilevante, relativo al nostro paese, che emerge da Pisa 2018, l'indagine internazionale promossa dall'Ocse con cadenza triennale con l'obiettivo di rilevare le competenze degli studenti di 15 anni in Lettura, Matematica e Scienze (a questa tornata hanno partecipato alla prova PISA 11.785 studenti quindicenni italiani, divisi in 550 scuole totali).

Andando nel dettaglio, lo studio evidenzia che i risultati in matematica sono migliorati nel 2009 per poi rimanere stabili nel tempo ma modesti. Circa il 24% dei nostri studenti quindicenni non ha raggiunto il livello 2, livello base di competenza in matematica (media Ocse 22%) mentre solo il 10% si colloca nei livelli di eccellenza 5 e 6 (media Ocse 11%). I ragazzi ottengono un punteggio superiore alle ragazze di 16 punti e questa differenza e' piu' del doppio di quella rilevata in media nei paesi Ocse. I maschi superano le femmine in particolare nelle fasce di punteggio medio-alto. Per quanto riguarda le scienze, 1 su 4 studenti italiani non raggiunge il livello base di competenze scientifiche, nei paesi Ocse e' 1 su 5. Sono 'low performer' in scienze il 15-20% degli studenti del nord Italia e oltre il 35% degli studenti del sud Italia. Inoltre, le differenze di genere qui non contano. In altri ambiti, ad esempio la lettura, le donne ottengono punteggi superiori ai maschi, ma i risultati di maschi e femmine nella materia delle scienze non risultano statisticamente differenti.

Per quanto riguarda la lettura (definita da Pisa come "la capacita' degli studenti di comprendere e utilizzare i testi per raggiungere i propri obiettivi e partecipare alla societa') gli studenti italiani ottengono un punteggio di 476, inferiore alla media Ocse (487), e si collocano tra il 23 e il 29esimo posto tra i paesi Ocse. Il punteggio non si differenzia da quello di Svizzera, Lettonia, Ungheria, Lituania, Islanda e Israele. Soltanto il 5% degli studenti italiani raggiunge i livelli piu' elevati della scala delle performance (i livelli 5 e 6). A livello medio internazionale tale percentuale e' di circa il 9%. I migliori sono i cinesi: gli allievi delle province di Pechino, Shanghai, Jiangsu e quelli di Singapore conseguono un punteggio medio superiore a quello di tutti i paesi che hanno partecipato a Pisa. L'indagine Pisa conferma che in Italia permane una realta' scolastica a 'macchia di leopardo', con divari territoriali molto ampi: per quanto riguarda la lettura, gli studenti del Centro-Nord riportano generalmente i risultati piu' brillanti, dimostrano di saper risolvere compiti piu' complessi mentre i coetanei del Sud e delle Isole hanno maggiori difficolta'. Si osservano differenze anche tra le tipologie di scuola frequentate dagli studenti: i ragazzi dei Licei ottengono punteggi molto elevati in lettura, vicini ai paesi europei con risultati migliori in Pisa (521 punti). Seguono quelli degli istituti tecnici (458 punti), mentre gli studenti degli Istituti professionali e della Formazione professionale - simili tra loro - sono piu' in difficolta' a svolgere correttamente le prove Pisa e spesso non raggiungono il livello minimo di competenza. Sempre in lettura le ragazze superano i ragazzi di 25 punti e tra i 'low performer' ci sono piu' ragazzi che ragazze. Tra i 'top performer' (livello 5 e 6) le ragazze sono presenti in misura maggiore.

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Riciclaggio transnazionale, operazione della Polizia tra Abruzzo e Marche

La Polizia di Stato di Teramo ha eseguito una vasta operazione, denominata "The Travelers", nei confronti di cittadini nigeriani accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla commissione dell'illecita intermediazione finanziaria, autoriciclaggio e riciclaggio trasnazionale, nonche' di tratta di esseri umani. Le indagini dei poliziotti della Squadra mobile con la collaborazione del Reparto prevenzione crimine "Abruzzo" di Pescara e delle Squadre mobili di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia dell'Aquila, hanno accertato "l'esistenza di un'associazione a delinquere, con basi operative nelle province di Teramo, Ascoli Piceno, Fermo e Macerata, composta tutta da cittadini nigeriani dedita al riciclaggio ed all'autoriciclaggio verso la Nigeria, attraverso viaggi in aereo, di ingenti somme di denaro, abilmente occultate all'interno dei bagagli al seguito, provenienti dallo sfruttamento sessuale di giovani nigeriane e da ulteriori attivita' illecite". Dall'inchiesta sarebbe emersa l'esistenza di "un sistema capillarmente diffuso su tutto il territorio nazionale che costituisce un meccanismo strutturato e transazionale di raccolta del risparmio o di riciclaggio ed autoriciclaggio attraverso il meccanismo dell'hawala".

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