Primo Piano

Emergenza credito in Abruzzo, a settembre -2,7 alle piccole imprese

La dinamica del credito alle medie e piccole imprese, in Abruzzo, a settembre 2019, rispetto allo stesso mese dell'anno precedente, registra il -2,7%, dato - in leggero miglioramento rispetto a giugno, quando si registrò il record peggiore degli ultimi tre anni - che colloca la regione al 12esimo posto della classifica nazionale. In un contesto in cui tutte le regioni italiane, ad eccezione della Calabria, presentano il segno meno, l'Abruzzo fa peggio della media del Paese, pari al -2,3%. Emerge da un'indagine del Centro studi di Confartigianato Chieti L'Aquila, che lancia il nuovo prodotto “Credito per il territorio”: fino a 50mila euro per le imprese a spese ridotte e tassi agevolati.

Dall'indagine emerge che negli ultimi tre anni i dati sul credito alle piccole imprese in Abruzzo hanno sempre avuto segno meno: -1,3 a settembre 2016, -1,1 a settembre 2017, -2,9 a settembre 2018, -2,4 a marzo 2019 e -3,2 a giugno 2019.

Creditfidi – il confidi di emanazione Confartigianato – e la Bcc Abruzzese lanciano un nuovo prodotto a supporto delle imprese e dei professionisti del territorio, che potranno ottenere un credito fino a 50mila euro, a spese ridotte e tassi agevolati, con tempi veloci di istruttoria e potendo contare sulla garanzia di Creditfidi fino all’80%.

“L’analisi dei dati – afferma il direttore di Confartigianato Chieti L’Aquila, Daniele Giangiulli - conferma come quella del credito continui a rappresentare la vera emergenza per le piccole imprese abruzzesi. Proprio per questo servono misure a sostegno degli artigiani e dei professionisti. Con questa iniziativa vogliamo dare un segnale al territorio. A disposizione c’è un plafond di un milione di euro, risorse che rappresentano sicuramente una boccata d’ossigeno per le imprese. Se i risultati dovessero essere positivi, ci impegniamo fin da ora per replicare tale iniziativa”.

“La Bcc Abruzzese – afferma il presidente Michele Borgia - ha aderito in modo convinto all’iniziativa che potrà supportare, in modo meritocratico, le esigenze degli operatori che dispongono di un progetto promettente”.

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Cgia, tasse e burocrazia pesano per 138 miliardi sulle imprese

"Il micidiale mix di tasse e burocrazia ha superato la soglia dei 138 miliardi di euro; a tanto ammonta il costo che grava ogni anno sui bilanci delle imprese italiane, penalizzando, in particolar modo, le realtà di piccola e media dimensione". Lo afferma la Cgia, con il suo ufficio studi, calcolando che, a fronte di un gettito complessivo annuo di 81,2 miliardi di euro di tasse versate all'erario, il costo annuo sostenuto dalle nostre imprese per la gestione dei rapporti con la Pubblica Amministrazione è di oltre 57 miliardi. "In buona sostanza - prosegue la Cgia - 'tasse & burocrazia' costituiscono un giogo da 138,3 miliardi di euro all'anno, pari a quasi 8 punti di Pil, che zavorra le aziende e frena l'economia del Paese". "Il Governo - sostiene il coordinatore dell'Ufficio studi Paolo Zabeo - dovrebbe riflettere su questi dati e cominciare a lavorare per ridurne l'impatto. Se, a causa della situazione dei nostri conti pubblici, abbattere il carico fiscale in misura significativa non appare per nulla semplice, una drastica riduzione della cattiva burocrazia, invece, potrebbe essere ottenuta a costo zero, o quasi". Per Zabeo ciò si potrebbe fare "riducendo il numero delle leggi attraverso l'abrogazione di quelle più datate, evitando così la sovrapposizione legislativa che su molte materie ha generato incomunicabilità, mancanza di trasparenza, incertezza dei tempi ed adempimenti sempre più onerosi, facendo diventare la burocrazia un nemico invisibile difficilmente superabile". 

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Asili nido, il costo raddoppia al Nord

La spesa delle famiglie per gli asili nido arriva a raddoppiare passando da Nord a Sud. Per un bimbo che frequenta il nido tutti i giorni per almeno 5 ore di frequenza, si passa da un costo di 306 euro al mese a Reggio Calabria ai 690 euro di Milano. Dopo Milano, la città più cara è Padova (473 euro), seguita da Pescara (446 euro) e Bari (395 euro). E' quanto emerge da un'indagine di Altroconsumo basata sull'analisi dei servizi offerti da oltre 200 asili nido privati (e che ospitano almeno 11 bambini) nelle città di Milano, Padova, Pescara, Bari e Reggio Calabria. Nel capoluogo meneghino 1 ora di asilo nido costa in media 4,49 euro (più del doppio che a Reggio Calabria). Ma ci sono importanti differenze tra una zona e l'altra della città: ad esempio la zona 6 (Porta Genova - Navigli - Barona) con 4,12 euro all'ora è la più economica, mentre la più cara è il centro storico con 5,52 euro. In Italia sono oltre 13.000 le strutture che erogano servizi socio-educativi per la prima infanzia. I quasi 355 mila posti, il 51% offerto da strutture pubbliche e il 49% da private, costituiscono un numero esiguo rispetto alle esigenze delle famiglie italiane, dal momento che si riesce a coprire solo il 24,7% del potenziale bacino. L'indagine di Altroconsumo ha considerato aspetti relativi ai costi, agli orari, agli spazi, alla modalità di preparazione dei pasti e alle attività proposte ai bambini, ma nei risultati non rientra la valutazione della qualità professionale degli educatori.

Al di là dei costi, per quanto riguarda le attività offerte, l'inglese è tra quelle più gettonate, con picchi del 74% a Milano e del 70% a Bari, mentre la percentuale più bassa è quella di Padova (35%). Tra i nidi visitati sono state riscontrate strutture in cui si utilizza esclusivamente la lingua inglese solo a Milano e Padova. In quasi tutti i nidi vengono proposti giochi espressivi, come ad esempio teatro o musica, mentre i giochi d'acqua sono frequenti a Milano e Padova (quasi 70%); proprio nella città veneta spesso c'è anche l'orto (oltre 50%). All'interno di quasi tutti gli asili nido c'è una zona di accoglienza e le aree per mangiare e riposare sono separate e in alcuni casi uno stesso spazio viene dedicato a più momenti della giornata. Ad esempio, a Padova la mensa è separata dalle altre attività nell'86% dei casi, mentre a Pescara solo nel 33%. A Bari e Pescara invece viene privilegiata la zona riposo (89% e 86% dei casi). Milano risulta la città più carente per quanto riguarda gli spazi esterni: il 29% infatti non ne ha uno. La visita effettuata personalmente negli asili nido è stata valutata complessivamente in maniera positiva in termini di gentilezza, disponibilità e chiarezza del personale, mentre le informazioni offerte sui siti web sono risultate povere o non aggiornate: risultati migliori a Milano (66% delle informazioni presenti sui siti erano aggiornate) e peggiori a Pescara (28%)

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Coronavirus, controlli nel teramano su due cittadini cinesi

Il protocollo di sorveglianza sanitaria per sospetta infezione da coronavirus e' scattato nei confronti di due cittadini cinesi che nel primo pomeriggio di oggi si sono presentati presso il pronto soccorso dell'Ospedale di Sant'Omero, mostrando sintomi influenzali. Secondo quanto appreso in ambienti sanitari i due, residenti in Val Vibrata, rientravano da un periodo trascorso in Cina per partecipare al Capodanno Cinese. Il personale del pronto soccorso del presidio teramano ha fatto scattare il previsto protocollo, isolando il pronto soccorso, chiudendolo all'accesso degli altri pazienti, e deviando il transito dei pazienti in emergenza presso gli altri presidi ospedalieri del territorio. L'attivita' del pronto soccorso di Sant'Omero e' tornata regolare nel tardo pomeriggio dopo che e' stato organizzato il trasferimento dei due pazienti sospetti al reparto malattie infettive dell'ospedale Mazzini di Teramo, dove i due cittadini cinesi sono attualmente in osservazione. 

"Ci comportiamo con grande attenzione per evitare ogni forma di procurato allarme: i due pazienti cinesi si sono presentati con forme lievi che normalmente neanche sarebbero state messe in screening, e in piu' in questo momento in Abruzzo ci sono 20 casi di influenza classica ogni 1000 abitanti. Tuttavia stiamo predisponendo i protocolli per individuare i ceppi classici di infezione. Non dovessimo trovarli, allora manderemmo i campioni allo Spallanzani di Roma". E' quanto ha detto il dottor Giustino Parruti, direttore dell'unita' operativa regionale per l'emergenza da Coronavirus. Parruti, che e' anche primario di Malattie infettive all'ospedale di Pescara spiega che "i due pazienti di S.Omero si stanno sottoponendo ai protocolli normali all'ospedale di Teramo, il tutto compatibilmente con le malattie stagionali".

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Taglio delle tasse, in Abruzzo il 70,9% interessato dai benefici

Il taglio delle tasse sarà operativo da luglio per una platea di 15,7 milioni di lavoratori nel nostro Paese: il 70% dei lavoratori dipendenti, di cui 4 milioni saranno percettori della nuova detrazione e a cui si sommeranno 11,7 milioni di lavoratori che già usufruiscono del bonus di 80 euro. Partendo dai dati del MEF sulle dichiarazioni fiscali del 2018, la Uil analizza mostra come il prossimo intervento di riduzione della pressione fiscale sui lavoratori dipendenti impatterà nelle varie regioni.

In termini assoluti, la regione maggiormente interessata dalla misura sarebbe la Lombardia con 2,9 milioni di lavoratori, di cui 856 mila percettori della nuova detrazione. Mentre in termini percentuali, sulla platea totale dei lavoratori dipendenti, la regione più interessata sarebbe il Friuli, con il 75% dei lavoratori dipendenti della regione coinvolti dal taglio delle tasse.

In Piemonte sarà interessato dalla misura il 73,2%, in Liguria il 70,3%; in Trentino Alto Adige (Trento) il 67,2% e a Bolzano il 67,6%; in Veneto il 74,8%; in Emilia Romagna il 72,8%; in Toscana il 72,8%; in Umbria il 74,4%; nelle Marche il 73,8%; nel Lazio il 68,0%; in Abruzzo il 70,9%; in Molise il 69,6% ; in Campania il 66,6%; in Puglia il 66,9%; in Basilicata il 69,1% ; in Calabria il 62,0%; in Sicilia in 68,6%; in Sardegna il 69,5%. In Italia su 22.215.196 lavoratori dipendenti dunque saranno interessati dal taglio del cuneo 15.719.795, pari al 70,8% della platea. Di questi, 11.713.675 percepiranno il 'bonus Renzi' maggiorato, mentre 4.006.120 usufruiranno per la prima volta della detrazione.

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Riapre il viadotto sul Cerrano dell’autostrada A14

"E’ stata accolta da parte dell’Autorità giudiziaria di Avellino l’istanza presentata dalla Direzione di Tronco di Pescara di Autostrade per l’Italia relativa alla rimozione del divieto di circolazione dei mezzi pesanti con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate sul viadotto Cerrano al km 356 della A14.Permangono le limitazioni già presenti prima del provvedimento: il divieto di circolazione sulla corsia di marcia, l’interdistanza minima di 100 metri tra i veicoli in transito, limite di velocità di 60km/h per i veicoli leggeri e di 40 km/h per i veicoli pesanti, il divieto di sorpasso. Tali limitazioni vengono integrate con il divieto di transito per i trasporti eccezionali e per quelli adibiti al trasporto di merci pericolose (ADR)". E' quanto si legge in una nota di Autostrade. "La riapertura al traffico pesante del viadotto diventerà effettivamente operativa nel tempo tecnico strettamente necessario per l’installazione della segnaletica relativa al divieto di transito delle merci pericolose, le cui procedure di lavorazione sono state immediatamente avviate. Le tempistiche esatte di riapertura saranno comunicate a stretto giro dalla Direzione di Tronco di Pescara di Autostrade per l’Italia", si aggiunge

"La notizia del parziale accoglimento dell'istanza di dissequestro del viadotto Cerrano, lungo l'autostrada A 14, ci lascia soddisfatti ma solo parzialmente. Il divieto di transito che permane nei confronti dei trasporti eccezionali e dei trasporti di merci pericolose continuera' comunque a gravare sulla Statale 16, causando disagi per i cittadini dei territori attraversati". Lo ha detto il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio. "Nei prossimi giorni - annuncia - monitoreremo il tratto interessato per quantificare il volume di traffico che insistera' sulla viabilita' ordinaria. In ogni caso, adesso, passata la fase acuta dell'emergenza, chiedero' al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti un tavolo per affrontare seriamente la questione relativa al corridoio Adriatico, a cominciare dal destino dell'autostrada e della Statale 16 senza trascurare la viabilita' ferroviaria. È importante progettare lo sviluppo del Corridoio Adriatico insieme alle altre Regioni in rappresentanza dei territori interessati - conclude - al fine di definire una strategia adriatica per il potenziamento delle infrastrutture e dei collegamenti".

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D’Intino (Ance): l’edilizia ha bisogno di una sferzata

Primo giorno da presidente regionale dell'Ance per Antonio D'Intino eletto ieri all'unanimita' al vertice dell'Associazione dei costruttori edili abruzzesi che vogliono aprire un nuovo ciclo dopo un decennio di crisi per l'intero settore. "E' un incarico di prestigio ma soprattutto di grande responsabilita' perche' l'edilizia ha bisogno di una sferzata e di un cambiamento di rotta perche' dopo ben dodici ani di crisi abbiamo bisogno di intraprendere nuove strade e piu' incisivi percorsi per affrontare i problemi che ci sono e le sfide che ci attendono. Le priorita' sono soprattutto le infrastrutture, la ricostruzione e il rilancio del mercato privato. Sono tre tematiche importanti e dobbiamo poi passare anche per una destrutturalizzazione del settore perche' avendo perso nel Paese 600mila addetti, abbiamo anche difficolta', in una piccola ripresa che si vede, a trovare manodopera specializzata. Quindi anche in questo caso dobbiamo lavorare per risolvere questo problema

 "Quello della A14 e' un problema che ci tocca pesantemente perche' anche noi viaggiamo sulle strade per lavorare, ma soprattutto e' un problema che ci interessa da vicino perche' parziali di lavori edili, quindi parliamo di infrastrutture che sono fondamentali per la nostra regione, e quindi noi paghiamo oggi questo gap anche perche' si parla tanto di privatizzazioni, si parla tanto del fatto che le concessioni tornino allo Stato, ma al di la' di questo noi vogliamo che le infrastrutture siano adeguate, ma soprattutto ben gestite. E noi abbiamo assistito ad una gestione veramente vergognosa, perche' venti anni di mala gestio, hanno portato ad avere problemi e criticita' per 3500 ponti in Italia". Cosi' il neo presidente dell'Ance Abruzzo Antonio D'Intino in merito ai problemi sulla A14 e sulla SS 16

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In Abruzzo il Pil e’ cresciuto del 2,2%

Nel 2018 il Pil in volume e' aumentato dell'1,4% nel Nord-est, dello 0,7% nel Nord-ovest e nel Centro e dello 0,3% nel Mezzogiorno. Lo rileva l'Istat, sottolineando che il Pil pro capite vede in cima alla graduatoria l'area del Nord-ovest con un valore in termini nominali di oltre 36.000 euro, quasi il doppio di quello del Mezzogiorno, pari a circa 19.000 euro annui. Le famiglie residenti nel Nord-ovest dispongono del livello di reddito per abitante piu' elevato (oltre 22.000 euro), quasi il 60% in piu' di quelle del Mezzogiorno (14.000 euro).

 A livello regionale sono le Marche a registrare la crescita del Pil piu' elevata, con un 3% di aumento rispetto all'anno precedente. Un deciso recupero dell'attivita' produttiva si rileva anche per l'Abruzzo, dove il Pil e' cresciuto del 2,2% a fronte dello 0,6% del 2017, e per la Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen (+2%). Sopra la media nazionale si posizionano altre tre regioni del Mezzogiorno: Sardegna e Puglia (+1,4%) e Molise (+1,2%). In Lombardia la crescita economica rallenta sensibilmente: nel 2018 il Pil e' aumentato dello 0,5%, contro il + 2,2% dell'anno precedente. Lazio (-0,2%) e Sicilia (-0,3%) chiudono il 2018 con una diminuzione del Pil in volume, ma le flessioni piu' rilevanti si riscontrano in Campania (-0,6%) e Calabria (-0,8%). Quanto alla spesa per consumi delle famiglie, la dinamica nel 2018 e' positiva e pari allo 0,9% appena superiore a quella del Pil (+0,8%). Gli incrementi piu' significativi dei consumi delle famiglie in volume si registrano in Liguria e Lazio (+1,7% in entrambe le regioni), seguite da Abruzzo (+1,5%), Umbria e Molise (+1,4%). Un rallentamento deciso della spesa delle famiglie si riscontra, invece, per la Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen e per il Piemonte, dove i consumi sono aumentati solo di un modesto 0,3%. Con 36.200 euro nel 2018 (35.700 nel 2017) il Nord-ovest resta l'area geografica con il Pil per abitante piu' elevato (misurato in termini nominali). Seguono il Nord-est, con 35.100 euro (34.300 euro nel 2017) e il Centro, con 31.600 euro (31.100 euro nel 2017). Il Mezzogiorno, con 19.000 euro (poco piu' della meta' di quello del Nord-ovest), supera lievemente il livello del 2017 (18.700 euro). La graduatoria regionale vede in testa la Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen, con un Pil per abitante di 47.000 euro, seguita da Valle d'Aosta/Valle'e d'Aoste (38.900 euro) e Lombardia (38.800 euro). Con 33.600 euro, il Lazio risulta la prima regione del Centro in termini di Pil per abitante. Nel Mezzogiorno la prima regione e' l'Abruzzo con 25.600 euro, mentre l'ultimo posto della graduatoria e' occupato dalla Calabria, con 17.000 euro, lievemente sopra i 16.900 euro del 2017. Nel 2018 in Italia la spesa per consumi finali delle famiglie per abitante, valutata a prezzi correnti, e' stata di 17.800 euro. I valori piu' elevati di spesa pro capite si registrano nel Nord-ovest (20.600 euro) e nel Nord-est (20.400 euro); il Mezzogiorno si conferma, invece, l'area in cui il livello di spesa e' piu' basso (13.700 euro). A un maggior dettaglio territoriale il piu' alto livello di consumi finali pro capite si registra In Valle d'Aosta/Valle'e d'Aoste e nella Provincia Autonoma di Bolzano-Bozen (rispettivamente 25.500 e 24.300 euro)

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La settimana del Consiglio regionale si apre con la seduta a Pescara

La settimana politica all’Emiciclo inizia domani, martedì 28 gennaio, alle ore 11, presso l’Aula consiliare del Comune di Pescara, con la seduta ordinaria del Consiglio regionale. Giovedì 30 gennaio alle ore 10, nella sala consiliare “Sandro Spagnoli” a Palazzo dell’Emiciclo, è convocata la commissione di vigilanza con il seguente ordine del giorno: “Contributi assegnati dall’Ufficio di Presidenza a soggetti terzi il Consiglio regionale per attività meritorie o manifestazioni”. Relatore: Sandro Mariani (consigliere regionale), Audizioni: Lorenzo Sospiri (Presidente Consiglio regionale), Carlo Tereo De Landerset (Dirigente Servizio Segreteria del Presidente); “Manifesta illegittimità di numerose procedure amministrative i cui atti sono formulati in modo irregolare, nella ASL 02, per la mancanza della figura del direttore sanitario”. Relatore: Francesco Taglieri Sclocchi (consigliere regionale), Audizioni: Nicoletta Verì (Assessore regionale), Direttore Generale ASL 02; “Raccomandazioni contenute nella nota prot. n. 0015/14/20 del 20.01.2020” Relatore: Dino Pepe (consigliere regionale), Audizioni: Marco Marsilio (Presidente Giunta regionale), Diego Di Bonaventura (Presidente provincia Teramo), Andrea Scordella (Sindaco Comune di Silvi), Robert Verrocchio (Sindaco Comune di Pineto), Leone Cantarini (Presidente Amp). Sempre giovedì 30 gennaio ma alle ore 15 (Sala “Sandro Spagnoli” – Palazzo Emiciclo) è convocata la commissione di inchiesta su Bussi con le seguenti audizioni: Mario Dari Salisburgo (Consulente della cessata Struttura commissariale dell'arch. Adriano Goio),  Giulio Honorati (Comandante Polizia Amministrazione Provinciale Pescara), Antonio Zaffiri (Presidente Amministrazione Provinciale Pescara 4.), Antonio Di Marco (ex Presidente Amministrazione Provinciale Pescara), Pino De Dominicis (ex Presidente Amministrazione Provinciale Pescara)

Il Consiglio regionale dell’Abruzzo è convocato per domani, alle ore 11, presso l’Aula consiliare del Comune di Pescara. L’ordine del giorno della prossima riunione assembleare si apre con i seguenti punti: interrogazione del consigliere Paolucci recante “Alcuni affidamenti della Società TUA S.p.A”; interpellanza del consigliere Pettinari su “Esondazione del canale ‘Fosso Grande’ sito tra i Comuni di Pescara e Spoltore in seguito agli eventi atmosferici verificatisi in data 10 luglio 2019”; interpellanza del consigliere Stella su “Dati relativi al U.O. di cardiochirurgia del P.O. ‘SS. Annunziata’ di Chieti”; interpellanza del consigliere Taglieri su “Mancanza dei requisiti per DEA di primo livello per Ospedale ‘Renzetti’ di Lanciano”; interpellanza del consigliere Blasioli su “Interventi sulle infrastrutture funzionali alla valorizzazione turistica delle stazioni invernali Passolanciano – Maielletta previsti dal Masterplan PSRA/64”; interpellanza del consigliere Pepe su “Casa di riposo ‘Carlo Campanini’ di Sant'Omero”. Segue l’esame del progetto di legge denominato “Norme per l’estinzione della fondazione CIAPI” e l’elezione dei componenti del Collegio regionale per le Garanzie Statutarie e del Garante per l’infanzia e l’adolescenza. In chiusura di seduta i consiglieri analizzano le seguenti risoluzioni: a firma dei consiglieri Quaresimale, Di Matteo e Di Gianvittorio , “Problematiche connesse al transito sul tratto abruzzese della A14 – Richiesta per il riconoscimento dello stato di emergenza”; a firma del consigliere Blasioli, “Messa in sicurezza della strada che porta all’Abbazia di San Liberatore a Maiella”; a firma dei consiglieri Paolucci e Blasioli, “Dichiarazione Stato di emergenza climatica”; a firma del consigliere Pettinari, “Corretta interpretazione delle modalità di applicazione del contributo di bonifica ai sensi del Regio Decreto 13 febbraio 1933, n. 215 e successivo art. 860 c.c.”; a firma del consigliere Smargiassi, “Criticità tratto autostradale A14 Vasto Sud – Val Vibrata”; a firma del consigliere Taglieri, “Servizio di trasporto per pazienti oncologici ai sensi della legge regionale 9.2.2000, n. 6 e dal regolamento 9.11.2000, n. 2”. Ultimo punto all’ordine del giorno la mozione del consigliere Taglieri sui “Ritardi nella erogazione dei fondi relativi alla legge 22 giugno 2016, n. 112”

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Il Montepulciano d’Abruzzo conta oltre 18 milioni di consumatori in Italia

Stando ai risultati dell'Osservatorio permanente - a cura di Wine Monitor Nomisma - voluto dal Consorzio di tutela Vini d'Abruzzo, che da anni è impegnato nella valorizzazione e nella comunicazione delle denominazioni di origine controllata del territorio regionale, il Montepulciano d'Abruzzo riscuote sempre più successo nei consumatori e può essere la chiave di volta per far crescere le potenzialità della proposta enologica abruzzese in Italia e nei mercati esteri di riferimento. 

In Italia il 65% è stato in Abruzzo almeno una volta e le top of mind della regione sono collegate soprattutto al cibo, seguono a poca distanza temi legati al territorio ('mare', 'montagne'). Tra i principali punti di forza/attrazione della regione, secondo gli italiani, troviamo parchi/riserve naturali e borghi/città d'arte (20%), seguiti da colline/montagne (17%), gastronomia e mare (entrambe al 13%). Il vino occupa il sesto posto con il 7% delle citazioni. Il 56% degli intervistati in Germania conosce la regione, anche se solo il 7% ci è stato almeno una volta negli ultimi 5 anni e si posiziona al decimo posto tra le regioni che producono i migliori vini. In Usa la quota di chi conosce la regione è più bassa (25%), mentre gli altri valori sono perfettamente allineati a quelli della Germania. Per questo, si sottolinea, occorre continuare ad investire a livello nazionale e internazionale.

Più in generale, qual è il ruolo dell'origine territoriale nelle scelte di consumo di vino? È diversa in ciascuno dei tre mercati analizzati: è fondamentale in Italia e in Germania, dove rispettivamente il 30% e il 28% dei consumatori sceglie il vino proprio in base alla provenienza (questa percentuale scende invece al 17% in Usa). La notorietà del Montepulciano d'Abruzzo è ampia in tutti i paesi analizzati: l'83% dei consumatori di vino in Italia conosce la denominazione (il 43% lo cita spontaneamente nelle risposte aperte nel momento in cui deve indicare liberamente il nome di un vino abruzzese); il 45% in Germania e il 24% negli Usa.

La consumer base del Montepulciano d' Abruzzo conta oltre 18 milioni di consumatori in Italia (corrispondenti al 55% dei consumatori di vino), 6 milioni in Germania (18%) e 3 milioni tra New York, Texas e California (10%). E' il primo vino del Centro Sud Italia conosciuto e/o consumato sia negli Stati uniti che in Germania. In Italia seguono, con buone percentuali, anche il Trebbiano d'Abruzzo e la Passerina. Il Montepulciano d'Abruzzo viene percepito come un vino 'tradizionale/classico' ma anche come prodotto che è 'espressione dell'eccellenza italiana': sono questi, infatti, i primi due attributi indicati dai consumatori di tutti e tre i paesi analizzati. Negli Stati Uniti e in Germania è il 4° tra i vini rossi italiani citati spontaneamente dagli intervistati. Diversi sono i canali di consumo del Montepulciano in base al mercato analizzato: in Italia il consumo è prevalentemente domestico (43% degli user lo consuma soprattutto in casa e di questi il 68% durante i pasti). Tra chi lo consuma fuori casa, la bottiglia è il formato prevalente (il 70% lo ordina abitualmente, contro un 30% di chi preferisce il by the glass). In Germania, seppur nel complesso i consumi domestici siano prevalenti, non c'è preponderanza di un canale sull'altro ma l'occasione più gettonata è quella del dopo cena, fuori dai pasti. Negli Stati Uniti il Montepulciano d'Abruzzo viene invece consumato prevalentemente fuori casa: 1 su 4 lo beve soprattutto al ristorante, l'occasione dei pasti, infatti, è la prevalente ( 36% degli intervistati).

La scelta d'acquisto del Montepulciano d'Abruzzo è molto influenzata dai consigli del sommelier/negoziante, soprattutto in Italia, dove si attesta al 27% la quota di chi sceglie soprattutto in base al suggerimento (22% Germania e 19% negli Usa). All'estero il primo criterio di scelta è invece la notorietà del brand: 26% in Germania e 25% in Usa. In Italia la specifica origine territoriale è conosciuta dal 46% dei consumatori di vino, ma la quota cresce fino al 57% tra i consumatori di Montepulciano d'Abruzzo. Tedeschi e americani concordano sugli attributi distintivi che possono far crescere notorietà e consumi del Montepulciano nei rispettivi mercati: l'origine italiana e il fatto che sia un vino rosso sono i principali punti di forza del Montepulciano (indicati da circa il 20% rispettivamente in ciascun mercato). Seguono il concetto di storia/tradizione negli Stati uniti (17%) e il fatto che sia prodotto con uve di Montepulciano in Germania (15%). Le degustazioni nei punti vendita o presso i ristoranti rappresentano il principale fattore propulsivo per far avvicinare tedeschi e americani ai vini abruzzesi (complessivamente il 39% in Germania e il 43% in Usa indica questi come canali privilegiati per la conoscenza di questi vini). In Italia il viaggio enogastronomico è invece sicuramente il mezzo migliore per scoprire la regione e il suo patrimonio enologico. E' stato inoltre effettuato un particolare focus sulle winelist nel mercato Usa con l'obiettivo di indagare il posizionamento dei vini abruzzesi nel canale on-trade di New York e San Francisco nel 2019. L'analisi tiene conto di 350 ristoranti a New York e 150 a San Francisco. Interessante il dato relativo al prezzo: oltre il 50% dei vini abruzzesi presenti in lista (705 referenze di vini abruzzesi in 184 ristoranti soprattutto con cucina tipica italiana) è venduto a più di 130 dollari e di questi il 30% è sopra ai 300. Montepulciano e Trebbiano d'Abruzzo sono le principali referenze. 

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