Primo Piano

Studio Cgia, le imprese italiane sono sempre più nel mirino del fisco

Le imprese italiane sono sempre più nel mirino del fisco: nel 2017 sono stati 1 milione e 595 mila i controlli eseguiti dall’Agenzia delle Entrate e dalla Guardia di Finanza. Tra accertamenti analitici o parziali, controlli incrociati o eseguiti per strada, accessi in azienda, verifiche sulla corretta emissione di scontrini e ricevute o comunicazioni spedite via Pec su anomalie riscontrate negli studi di settore, possiamo affermare che, in linea generale, quasi un’azienda italiana su 3 è stata oggetto dell’attenzione degli 007 del fisco. Rispetto al 2016 l’attività ispettiva e di controllo è più che raddoppiata, in particolar modo a seguito dell’esplosione dell’attività di “compliance”, ovvero delle comunicazioni preventive con le quali l’Amministrazione finanziaria ha chiesto agli imprenditori informazioni su presunte incongruenze emerse dall’analisi della propria posizione fiscale. Dati, quelli pubblicati dall’Ufficio studi della CGIA, molto allarmanti che fotografano solo una parte dell’attività ispettiva dello Stato nei confronti del mondo produttivo: infatti, in queste cifre non compaiono i dati relativi all’azione di controllo realizzata dall’Inps, dall’Inail e dalle Asl che con frequenza altrettanto impressionante continua a esercitare un “pressing” sulle imprese.

“Nonostante gli annunci e le promesse fatte in questi ultimi anni – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo - l’oppressione fiscale sulle aziende non alleggerisce la presa. Tutto questo è il frutto di una cultura ideologica che non siamo ancora riusciti a lasciarci alle spalle. Infatti, una parte della politica e dell’Amministrazione pubblica italiana continua ad avere una visione ottocentesca degli imprenditori. Questi ultimi sono ancora concepiti come i padroni delle ferriere che esercitano la propria attività sfruttando e depredando la gente. Non è così, perché la quasi totalità degli imprenditori italiani sono persone oneste che con il proprio lavoro hanno creato ricchezza, occupazione e benessere e per continuare a farlo chiedono uno Stato amico e più efficiente”. In altre parole, al netto dell’attività di controllo in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, la CGIA chiede al nuovo Governo un allentamento delle ispezioni e delle visite fiscali, chiedendo di concentrare maggiormente l’attenzione su coloro che sono sconosciuti al fisco, come le attività/lavoratori autonomi completamente in nero. Oltre a ciò va ricordato che il nostro paese si caratterizza per una eccessiva burocrazia che continua ad ostacolare la ripresa economica. “I tempi e i costi della malaburocrazia – afferma il segretario della CGIA Renato Mason – sono diventati una patologia che caratterizza negativamente il nostro paese. Non è un caso che molti operatori stranieri non investano da noi proprio per l’eccessiva ridondanza del nostro sistema burocratico. Incomunicabilità, mancanza di trasparenza, incertezza giuridica e adempimenti troppo onerosi hanno generato un velo di sfiducia tra imprese e Pubblica amministrazione che dobbiamo rimuovere in tempi ragionevolmente brevi”.

Leggi Tutto »

Stati generali di Forza Italia, Berlusconi carica il partito in Abruzzo

La telefonata di Silvio Berlusconi e l'intervento del vice presidente di Forza Italia Antonio Tajani sono stati i due momenti principali degli stati generali del partito svoltisi a Pescara, all'Aurum. Parlamentari, consiglieri regionali, sindaci e amministratori dei territori si sono ritrovati per confrontarsi in vista degli appuntamenti elettorali oramai prossimi, a cominciare dalle Regionali. 

La telefonata di Silvio Berlusconi

''Io credo che l'eccezionalità della situazione politica nazionale non debba compromettere la coesione dei programmi e dei contenuti della nostra coalizione". Lo ha detto Silvio Berlusconi intervenendo telefonicamente agli stati generali di Forza Italia in Abruzzo. "Sta piuttosto a chi ha voluto dare vita al governo Conte riuscire a far valere quelle stesse idee e quegli stessi contenuti nell'azione di governo nazionale. Un'azione che appare ancora confusa e contraddittoria, caratterizzata da provvedimenti disastrosi per le aziende e i lavoratori come il cosiddetto Decreto Dignità''. 

"La nomina di Tajani a vice mio è un atto politico dal significato molto chiaro, siamo e vogliamo restare parte integrante dell'Europa, parte integrante del Ppe, della famiglia, della democrazia e della libertà in Europa. Vogliamo un'Europa dei popoli e non dei burocrati, solidale e non egoista, con un'unica politica estera, un'unica politica della difesa. L'Europa viene prima di tutto, dopo due guerre ci ha dato la pace e la libertà che non si possono perdere"

Berlusconi ha aggiunto: "i 5Stelle confermano non soltanto di essere del tutto inadatti e incapaci di governare, ma anche di essere prigionieri delle vecchie ideologie della sinistra, che anche la sinistra ha ormai abbandonato. Quindi", ha aggiunto, "di tutto l'Italia avrebbe bisogno meno che di politiche vetero-comuniste, pauperiste, giustizialiste, illiberali, che gia' stanno dando effetti preoccupanti". "Forza Italia - ha aggiunto - combattera' una dura battaglia in Parlamento sui temi economici e del lavoro. Speriamo con tutto l'aiuto del centro destra di riuscire a correggere la rotta di questo esecutivo dei 5Stelle. Con questo provvedimento i Cinque Stelle confermano non solo di essere del tutto inadatti e incapaci di governare, ma anche di essere prigionieri delle vecchie ideologie della sinistra, che anche la sinistra ha ormai abbandonato. Quindi di tutto l'Italia avrebbe bisogno meno che di politiche veterocomuniste, pauperiste, giustizialiste, illiberali, che già stanno dando effetti preoccupanti". 

"Per noi è importantissimo il provvedimento sulla non appellabilità delle sentenze di assoluzione. Se una persona è stata trovata innocente e assolta, basta. Il processo è finito". Così il leader azzurro, Silvio Berlusconi, parlando in diretta telefonica agli stati generali di Forza Italia in Abruzzo. "Serve una riforma della giustizia per assicurare il diritto ai cittadini a un giusto processo, cioè la differenziazione tra i giudici e i pm, una nuova disciplina delle intercettazioni, del diritto alla difesa, della custodia preventiva e cioè non si va più in galera senza un processo e una condanna se non per reati violenti, introduzione dell'istituto della cauzione come in America - ha continuato Berlusconi - e poi tempi dei processi entro la media europea: ci vogliono 1120 giorni per una sentenza di primo grado, in Olanda 98 giorni. Non pretendiamo questo, ma almeno di restare dentro la media europea" 

"Per costruire una casa basta l'autocertificazione preventiva". Così il leader azzurro, Silvio Berlusconi, parlando in diretta telefonica. "Se uno vuole costruire una casa, manda una lettera al Comune, poi la costruisce rispettando le leggi urbanistiche e i regolamenti sanitari, solo alla fine arrivano le autorità ispettive e di controllo per certificare che tutto è stato costruito regolarmente e in tempo per rimettere a posto le cose o emanare una pesante imposta. Così riparte tutta l'edilizia che ha perso 550 mila posti di lavoro con la sinistra al governo del Paese". Continuando la discussione dei punti del programma, Berlusconi ha sottolineato che c'è bisogno di "meno tasse sulla famiglia, sul lavoro, sulle imprese, sulle partite iva, Flat tax contro evasione ed elusione, via le imposte sulla prima casa e sulle donazioni". "Sulla successione vorrebbero introdurre il 45 per cento su ciò che un padre e una madre, dopo una vita di lavoro e di sacrifici e risparmi, hanno messo insieme, questo è da evitare. Inoltre, si deve razionalizzare la macchina dello Stato, occorrono meno vincoli dall'Europa, più sicurezza per tutti, più garanzie per ciascuno, cioè riforma della giustizia" ha concluso.

L'intervento di Antonio Tajani

"Forza Italia deve essere guida del centrodestra, vogliamo tornare a governare questa regione che forse poteva fare di più". Così il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, parlando delle prossime elezioni regionali abruzzesi, a margine degli Stati Generali di Forza Italia che si sono conclusi nel pomeriggio a Pescara. "C'è da sviluppare il turismo, la crescita. L'Abruzzo è una regione che ha sofferto molto alla quale sono particolarmente legato visto che ci ho fatto qualche anno il militare, credo che si possa guardare con più attenzione all'Abruzzo che è parte importante del Mezzogiorno - ha detto Tajani - e proprio perché puntiamo alla rinascita del Mezzogiorno puntiamo anche alla rinascita dell'Abruzzo"

"Nessuno parla del Sud, nessuno parla del Mezzogiorno, i Cinque stelle sono venuti a prendere i voti ma non hanno un progetto. Serve un piano per le regioni meridionali che punti sulle grandi opere, le grandi infrastrutture". A dirlo a Pescara, nel corso degli stati generali di Forza Italia, il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani. 

 Il vice presidente di Forza Italia, Antonio Tajani chiude al reddito di cittadinanza e mette il sud come priorita' dell'azione politica del partito. "Il reddito di cittadinanza - sottolinea - non e' una soluzione, innanzitutto, perche' non potranno pagarlo, non si possono utilizzare i fondi europei e quindi dove troveranno i soldi?". Tajani, pone l'accento sul Mezzogiorno: "Non ne parla piu' nessuno. Al sud serve altro, uno sviluppo che punti a dare lavoro ai giovani, servono infrastrutture, alta velocita', porti in grado di accogliere navi sempre piu' grandi e serve sviluppare una politica turistica, sviluppare gli aeroporti e una rete di infrastrutture digitali che permettano ai giovani anche delle aree interne di poter continuare a lavorare a casa loro. Questo si puo' fare con un fondo che raccolga tutti i soldi europei non utilizzati dalle regioni, aggiungendoci soldi privati, delle banche, ma anche dei fondi pensioni, Cassa depositi e prestiti, Banca europea degli investimenti e i soldi del piano Juncker. Per avere un pacchetto che abbia un effetto leva che porti investimenti fino a 150-200 miliardi di euro per tutto il sud. Questa e' la politica per la crescita dell'Europa".

"Berlusconi sara' candidato alle europee, mi auguro che possa essere capolista nel sud Italia proprio per dare un segnale forte", ha detto ancora Tajani, a margine dell'incontro "Forza Italia - Stati generali in Abruzzo". "Noi vogliamo ripartire dal Mezzogiorno. Tutti sono venuti a prendere i voti al sud e - ha aggiunto - poi sono scappati senza fare piu' nulla, questo non e' un buon modo di fare politica".

  "L'Italia non deve essere lasciata sola, come non devono essere lasciate sole la Grecia, Malta, cioe' i paesi del mezzogiorno d'Europa. Bisogna pero' affrontare a livello strategico, non basta fermare una, due, tre navi perche' diventa soltanto un palliativo. Serve investire in Africa e serve impedire che partano le navi da li'". Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, a proposito della questione migranti, parlando a margine dell'incontro "Forza Italia - Stati generali in Abruzzo" in programma all' Aurum di Pescara. "Saro' in Niger tra due giorni - ha proseguito - e li' gia' si sono visti i risultati perche' due anni fa sono passate in Niger per andare in Libia 300mila persone, quest'anno ne sono passate solo 10mila, grazie agli investimenti che ha fatto l'Unione europea e ai campi che sono stati realizzati per ricevere e smistare i rifugiati. Quindi serve un'azione forte in Libia e in tutta l'Africa sub - sahariana, per impedire che in futuro continuino ad arrivare migranti che noi non possiamo accogliere perche' le cifre saranno enormi. Ricordo soltanto che nel 2050 ci saranno 2 miliardi e mezzo di abitanti in Africa"

 "Faremo una battaglia per una politica agricola comune, sta iniziando il dibattito sul nuovo bilancio comunitario, noi non vogliamo che venga tolto un euro all'agricoltura. Dobbiamo intanto avere piu' fondi da utilizzare, e da utilizzare meglio, quando non si utilizzano vuol dire che e' colpa delle amministrazioni locali, per questo - ha concluso - ho proposto un fondo che riunisca tutti i fondi non utilizzati". Al termine dell'iniziativa Tajani ha incontrato i rappresentanti locali della Confagricoltura

Le parole di Anna Maria Bernini: D'Alfonso se ne deve andare 

 "D'Alfonso se ne deve andare, la sua posizione di senatore e presidente della Regione Abruzzo è conflittuale e insostenibile ed è vergognoso che un Partito democratico che ha ululato in maniera ingiusta al conflitto d'interessi per vent'anni, lasci un presidente di Regione che del conflitto d'interesse sta facendo la sua bandiera". Cosi' il capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini, in merito al doppio ruolo del governatore-senatore Luciano D'Alfonso e della situazione politica abruzzese in particolare frizioni tra Fi e Lega sulla scelta del candidato presidente alle prossime elezioni regionali. "La dialettica con la Lega è sempre stata di accrescimento, noi viviamo sui territori come a Roma, una collaborazione in crescita che si basa su un rapporto di rispetto e valorizzazione reciproca ma anche un po' di competizione. Crediamo nei nostri uomini e nelle nostre donne sui territori e alla sana competizione e diciamo vinca il migliore", ha concluso sul tema Bernini. 

"Non voglio commentare la scelta di nostri partner di fare campagna acquisti. Abbiamo persone che lavorano con noi, che credono nei nostri valori e nei nostri principi, che rimarranno con noi e che cresceranno". Così il capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini, a margine degli Stati Generali del partito in Abruzzo, rispondendo ai giornalisti sull'esodo verso Fratelli d'Italia e Lega di esponenti di Fi. "Non è un esodo. Abbiamo amministratori molto motivati sui territori che stiamo motivando ancor più fortemente con una ristrutturazione e riorganizzazione del partito, che il presidente Berlusconi ha avviato più di un mese fa e prosegue con le nomine di Antonio Tajani e di Adriano Galliani e con congressi comunali e provinciali che si celebreranno in ottobre", ha detto ancora la senatrice.

"Abbiamo bisogno di un'Europa solidale che metta gli stati membri di fronte alle loro responsabilita', l'immigrazione non e' di oggi, non e' di ieri, non e' di ieri l'altro, e' un tema strutturale che va affrontato una volta per tutte". Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia al Senato, Anna Maria Bernini, a margine dell'incontro "Forza Italia - Stati generali in Abruzzo" in programma all' Aurum di Pescara. "Al netto dell'attivita' del ministro Salvini, il premier Conte purtroppo dai vertici europei non ha portato a casa nulla, anzi - ha sostenuto - e' tornato indietro con meno di quello che avevamo quando si era seduto al tavolo. E' tutto basato sulla discrezionalita' degli stati membri, dicrezionalita' nell'accogliere i migranti, discrezionalita' nel fare gli hotspot, non ci serve la discrezionalita', ci serve l'impegno e la solidarieta'. Finche' il presidente Conte non portera' a casa tutto questo si proporranno purtroppo problemi drammatici come quelli che stiamo vivendo. Noi siamo quelli che hanno fatto nel 2003 l'unica vera, grande liberalizzazione del mercato del lavoro attraverso un galantuomo che si chiama Marco Biagi. Abbiamo fatto la riforma del mercato del lavoro che ha portato due veri, autentici, milioni posti di lavoro al nostro Paese". "Il decreto Dignita' e' semplicemente una cosa indegna. E' un indegno slogan, e' una propaganda vuota che fara' danno alle imprese e ai lavoratori", ha detto ancora la capigruppo al Senato dI Forza Italia, Anna Maria Bernini.

Leggi Tutto »

Risorse per interventi contro il dissesto idrogeologico

 L'Abruzzo ottiene ulteriori risorse per interventi contro il dissesto idrogeologico. Con due distinte iniziative, entrambe con la stessa finalità, la Regione ha recuperato disponibilità finanziarie per 6,4 milioni di euro: consentiranno di eseguire 22 interventi in altrettanti comuni del Pescarese, del Teramano e del Chietino. Il punto della situazione è stato fatto nel corso di una conferenza stampa a Pescara dal governatore, Luciano D'Alfonso. Parte delle risorse è stata recuperata con la sottoscrizione, presso il ministero dell'Ambiente, del verbale conclusivo sull'accordo di programma 2010 finalizzato a programmazione e finanziamento di interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del rischio idrogeologico, che prevedeva interventi per 41 milioni. Nella rimodulazione sono stati autorizzati altri due interventi per 500.000 euro, nei comuni di Canzano e Gessopalena, a cui si è aggiunta un'ulteriore somma di 3.652.935 euro per sette interventi in cinque comuni. Le risorse restanti sono state ottenute grazie alla richiesta formulata al Dipartimento della Protezione Civile in merito agli eventi meteorologici del periodo 11-13 novembre 2013 e 1-2 dicembre 2013, per i quali il servizio di Protezione civile regionale "ha relazionato sulla chiusura della contabilità speciale riguardante le citate avversità atmosferiche, avendo esaurito tutti gli interventi richiesti a suo tempo, di poter disporre di ulteriori risorse pari a 2.756.398,39 euro per fronteggiare interventi" in 17 comuni che, pur avendo registrato criticità, non erano stati inclusi nella relativa ordinanza del Capo della Protezione Civile. D'Alfonso parla di "ulteriore tassello per superare parte delle fragilità del territorio non disgiunto dalle altre iniziative poste in essere sul delicato tema del preoccupante quadro idrogeologico regionale. Con questa operazione, insieme ai 30 milioni del ministero dell'Ambiente che verranno definiti entro cinque o sei giorni, riusciamo a fare un'altra platea molto ampia di interventi riguardanti il dissesto che ha colpito strade o intere zone abitate. Siamo molto soddisfatti, perché abbiamo cominciato con questi interventi e anche nella fase finale della legislatura continuiamo a ricevere risorse. Con i 30 milioni - ha concluso - ci sarà anche un intervento per uno storico problema di Giuliano Teatino"

Leggi Tutto »

Studio Cribis per l’Abruzzo: in calo le aziende puntuali nei pagamenti, solo il 29% rispetta le scadenze

Secondo quanto emerso dallo Studio Pagamenti realizzato da CRIBIS, società del Gruppo CRIF specializzata nella business information, l’andamento dei pagamenti a giugno 2018 mostra un lieve aumento rispetto allo stesso periodo del 2017 (+0,8%), seppur in calo rispetto a marzo 2018 (-0,5%).
Lo scenario fotografato da CRIBIS mostra un aumento dei pagamenti puntuali rispetto all’anno precedente pari allo 0,8% (36,7% a giugno 2018 contro 36,4% a giugno 2017), mentre le aziende con ritardo nei pagamenti superiore ai 30 giorni restano stabili (11% a giugno 2018 contro 11,1% a giugno 2017).
I principali indicatori dello studio realizzato da CRIBIS sono, da un lato, la tendenza delle aziende a pagare I propri fornitori entro la data di scadenza e, dall’altro, i dati relativi ai ritardi considerati gravi, in caso di saldo oltre 30 giorni dal termine stabilito.

I pagamenti in Abruzzo

“L’Abruzzo a giugno 2018 conferma performance di pagamento in calo: con una percentuale di imprese puntuali pari al 29%, inferiore alla media nazionale del 37,2%, ma superiore a quella del Sud e Isole (23,3%), la Regione resta a metà classifica a livello nazionale. Le performance migliori a livello provinciale sono registrate da Teramo (31,4%), mentre a L’Aquila le aziende puntuali nei pagamenti si fermano al 24%”, si legge nella nota. 

In particolare, a Teramo la percentuale di imprese puntuali nei pagamenti (31,4%) è in calo rispetto al 2010 (38,9%), a fronte del 14% di aziende con ritardi oltre i 30 giorni. Seguono Chieti (30,4%), Pescara (29,1%) e L’Aquila (24%), la provincia che registra anche la percentuale più elevata di ritardi gravi (20,9%).

Da un confronto con il 2010 emerge un calo significativo dei pagamenti alla scadenza pari al 19,4%, a fronte di un aumento dei ritardi gravi del 137,1%. Rispetto a giugno 2017 le imprese puntuali registrano una flessione più lieve, pari al 2,7% e un incremento del 6,4% dei ritardi gravi, superiori ai 30 giorni.

Guardando ai comparti produttivi, il settore dei Servizi Finanziari registra le performance migliori (38,5% di aziende puntuali), al di sopra del dato nazionale (37,2%). Chiude la classifica dei settori, il comparto del Commercio al Dettaglio con solo il 21,4% di aziende puntuali.

Leggi Tutto »

Aifa, nel 2017 +1,2% spesa totale dei farmaci

 

Nel 2017, in Italia, la spesa farmaceutica totale - pubblica e privata - e' stata pari a 29,8 miliardi di euro, aumentando dell'1,2% rispetto all'anno precedente. Il 75% e' stato rimborsato dal Servizio Sanitario Nazionale, ma la spesa a carico dei cittadini, comprendente la spesa per compartecipazione, per i medicinali di classe A acquistati privatamente e quella per i farmaci di classe C, e' stata di 8.806 milioni euro, registrando un aumento del 7,1% rispetto al 2016. La spesa per l'acquisto di medicinali da parte delle strutture sanitarie pubbliche (pari al 40% della spesa farmaceutica totale) e' invece stata di 12,1 miliardi di euro (194,6 euro pro capite) e ha fatto registrare nel corso dell'anno un decremento dello 0,7% rispetto al 2016. E' quanto emerge dal Rapporto Nazionale 2017 'L'Uso dei Farmaci in Italia', realizzato dall'Osservatorio Nazionale sull'impiego dei Medicinali (OsMed) dell'Aifa. Il documento, presentato oggi a Roma, sottolinea inoltre che in media, per ogni cittadino italiano, la spesa per farmaci e' ammontata a circa 492 euro. La spesa farmaceutica territoriale complessiva e' stata pari a 21 miliardi 715 milioni di euro, in calo rispetto all'anno precedente dell'1,4%. La spesa pubblica territoriale, comprensiva della spesa dei farmaci erogati in regime di assistenza convenzionata e in distribuzione diretta e per conto di classe A, e' stata di 12 miliardi 909 milioni di euro, ossia il 59,4% della spesa farmaceutica territoriale, e ha registrato, rispetto all'anno precedente, una sensibile riduzione del 6,5%, dovuta principalmente alla diminuzione della spesa per i farmaci in distribuzione diretta e per conto (-13,7%).

Nel complesso della popolazione, si legge ancora nel rapporto, la prevalenza d'uso dei farmaci e' stata in media del 66,1% (61,8% negli uomini e 70,2% nelle donne), passando da circa il 50% nella popolazione fino ai 54 anni, a oltre il 95% nella popolazione anziana con eta' superiore ai 74 anni (ovvero la quasi totalita' degli over 74 assume almeno un medicinale). Le dosi di medicinali consumate al giorno ogni 1.000 abitanti sono state 1.708,2 (ovvero, considerando anche i consumi in ospedale e quelli a carico del cittadino, in media ogni soggetto, inclusi i bambini, ha assunto al giorno circa 1,7 dosi di farmaco), il 66,2% delle quali erogate a carico del Servizio Sanitario Nazionale, mentre il restante 33,8% e' relativo a dosi di medicinali acquistati direttamente dal cittadino (acquisto privato di classe A, classe C con ricetta e automedicazione). Per quanto riguarda l'assistenza territoriale complessiva, pubblica e privata, sono state dispensate quasi 2 miliardi di confezioni, in aumento rispetto all'anno precedente del +3,2%. Tale andamento e' determinato principalmente dall'aumento delle confezioni dei farmaci di classe A erogati in distribuzione diretta e per conto (+21,5%), dei farmaci di automedicazione (+10,4%), dei farmaci in classe C con ricetta (+7,8%) e dei farmaci di classe A acquistati privatamente dal cittadino (+2,8%), mentre e' stabile il numero di confezioni erogate in assistenza convenzionata (-0,2%). Differenze di genere sono evidenziabili nella fascia di eta' tra i 15 e i 64 anni, nella quale le donne mostrano una prevalenza media d'uso superiore a quella degli uomini, con una differenza in termini di punti percentuali del 10%. Nella popolazione pediatrica si registra una prevalenza d'uso dei medicinali del 49,9%, maggiore nei maschi rispetto alle femmine (50,7% vs 48,9%), con un picco nel primo anno di eta': la meta' dei bambini ha ricevuto almeno una prescrizione nel corso dell'anno. L'uso di antimicrobici e' concentrato maggiormente nei primi quattro anni di vita e dopo i 75 anni. Si conferma una maggiore prevalenza d'uso nelle donne di farmaci antineoplastici e immunomodulatori (tra i 35 e i 74 anni), per il Sistema Nervoso Centrale (a partire dai 35 anni) e per l'apparato muscolo-scheletrico. La spesa farmaceutica pubblica regionale erogata in regime di assistenza convenzionata e' stata pari a 8 miliardi 116 milioni di euro, a fronte di 580 milioni di ricette emesse e 1,1 miliardi di confezioni di farmaci dispensati. Per i farmaci in regime di assistenza convenzionata di Classe A-SSN, la Puglia e' la Regione con la quantita' massima di consumi (1.088,3 DDD/1.000 abitanti die), seguita dall'Umbria (1.078,2 DDD/1.000 abitanti die) e dalla Calabria (1.060,3 DDD/1.000 abitanti die). La spesa lorda pro capite maggiore si registra in Campania (204,09 euro pro capite), seguita da Puglia (203,68 euro pro capite) e Abruzzo (201,78 euro pro capite). La Provincia autonoma di Bolzano e' quella con livelli di spesa e consumi meno elevati, pari a 123,30 euro pro capite e 720,3 DDD/1.000 abitanti die. Le Regioni del Nord registrano livelli inferiori di spesa convenzionata rispetto alla media nazionale; Sud e Isole mostrano valori di spesa superiori. Si confermano significative differenze regionali di consumo e spesa per categoria terapeutica. 

Leggi Tutto »

In Abruzzo ci sono 307.700 ultrasessantacinquenni

In Abruzzo ci sono 307.700 ultrasessantacinquenni, e di questi solo 9.500 persone ricevono servizi di assistenza domiciliare, pari al 3,1% della popolazione over 65. Sono i dati del Ministero della Salute, riferiti al 2017, resi noti oggi da Italia Longeva, network scientifico dello stesso Ministero, dedicato all'invecchiamento attivo e in buona salute. L'indagine, avviata lo scorso anno con l'obiettivo di comprendere in concreto come siano organizzati i servizi di assistenza a domicilio, prende in esame 35 aziende sanitarie presenti in 18 Regioni, che offrono servizi territoriali a circa 22 milioni di persone, ossia oltre un terzo della popolazione italiana.

Per l'Abruzzo l'indagine propone un focus sulle Asl di Pescara e Chieti, la cui popolazione è costituita da anziani rispettivamente per il 23 e il 24%, i quali sono anche i principali fruitori dei servizi di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) (over-65 rispettivamente il 91 e l'82% delle persone assistite in casa). Dal punto di vista dei servizi, la Asl di Chieti primeggia per numero di prestazioni ADI garantite tra quelle più rilevanti dal punto di vista clinico-assistenziale (il 100%), seguita, con il 97%, dall'Asl di Pescara. Il 50% delle prestazioni possono essere erogate sia dal servizio sanitario, sia da operatori privati; i restanti servizi sono invece a maggior carico degli operatori privati. Entrambe le Asl sono leggermente sopra la media nazionale per costo medio di ciascun caso trattato (898 euro per la Asl diPescara e 990 euro per la Asl di Chieti contro la media nazionale di 857 euro), mentre sono abbondantemente sopra la media nazionale per numero di ore dedicate ogni anno al singolo assistito (34 ore per la Asl di Chieti e 41 ore per la Asl di Pescara, contro una media nazionale di circa 26 ore).

Leggi Tutto »

Italia fanalino di coda in Europa per l’assistenza a lungo termine

 Italia fanalino di coda in Europa per quanto riguarda l'assistenza a lungo termine: le risorse destinate alla Long-Term Care sono poco più del 10% della spesa sanitaria (a fronte di percentuali che superano il 25% nei Paesi del Nord Europa), pari a circa 15 miliardi di euro. Di questi, solo 2,3 miliardi (l'1,3% della spesa sanitaria totale) sono destinati all'erogazione di cure domiciliari, con un contributo a carico delle famiglie di circa 76 milioni di euro. E' il quadro che emerge dalla seconda 'Indagine sull'assistenza domiciliare in Italia (Adi): chi la fa, come si fa e buone pratiche', realizzata da Italia Longeva e presentata al ministero della Salute nel corso della III edizione degli Stati generali dell'assistenza a lungo termine, una due giorni di approfondimento e confronto sulle soluzioni sociosanitarie a supporto della Long-Term Care. L'indagine completa la panoramica sullo stato dell'arte dell'Adi nelle diverse regioni avviata nel 2017, includendo ulteriori 23 aziende sanitarie, che si sommano alle 12 esaminate lo scorso anno, per un totale di 35 Asl distribuite in 18 regioni, che offrono servizi territoriali a circa 22 milioni di persone, ossia oltre un terzo della popolazione italiana. 

Il report sottolinea come il trend dell'offerta di cure domiciliari agli anziani si conferma in crescita (+0,2% rispetto al 2016), ma resta ancora un privilegio per pochi: ne gode solo 3,2% degli over 65 residenti in Italia, con una forte variabilità a seconda delle aree del Paese, se non all'interno della stessa regione, per quanto riguarda l'accesso al servizio, le prestazioni erogate rispetto quelle inserite nei livelli essenziali di assistenza (Lea), le ore dedicate a ciascun assistito, la natura pubblica o privata degli operatori e il costo pro capite dei servizi. Mediamente, le Asl coinvolte nell'indagine garantiscono ai loro anziani l'87% delle 31 prestazioni a più alta valenza clinico-assistenziale previste nei Lea, arrivando in alcuni casi a offrire fino al 100% dei servizi, come avviene a Catania, Chieti e Salerno. Un'evidente disomogeneità riguarda invece il numero di accessi in un anno (si va da un minimo di 8 a un massimo di 77 della Asp di Potenza) e le ore di assistenza dedicate al singolo anziano, che oscillano da un minimo di 9 a un massimo di 75 nella Asl Roma 4. In tutti i casi si tratta di interventi principalmente a carattere infermieristico e, a seguire, fisioterapico e medico. All'ampia variabilità in termini di assistiti e attività erogate corrispondono anche costi differenti per la singola presa in carico, che variano dai 543 euro della Ats Montagna agli oltre mille euro della Asp Potenza, e non sempre a un maggior carico assistenziale corrisponde una spesa più elevata. 

 

Leggi Tutto »

Autostrade abruzzesi, fondi per la sicurezza anticipati dal Masterplan

Un'anticipazione di circa 120 milioni di euro da parte della Regione Abruzzo, attingendo ai fondi non ancora spesi per il Masterplan per il sud, che poi lo Stato restituirà, al fine di consentire il completamento dei lavori di messa in sicurezza delle autostrade laziali e abruzzesi A24 e A25 ed evitare i licenziamenti delle maestranze. E' la soluzione emersa nel corso da un incontro, nella sede della Regione a Pescara, tra i rappresentanti di Strada dei Parchi, concessionaria delle arterie - il presidente Cesare Ramadori, il vicepresidente Mauro Fabbris, il patron della holding di cui Sdp fa parte, Carlo Toto - e il presidente della Regione e senatore, Luciano D'Alfonso, dei parlamentari abruzzesi Luigi D'Eramo (Lega), Nazario Pagano e Antonio Martino (Forza Italia), Stefania Pezzopane (Pd) e Gaetano Quagliariello (Noi con l'Italia-UDC). Assenti i parlamentari del Movimento 5 stelle che hanno fatto sapere di aver incontrato Strada dei Parchi in separata sede qualche giorno fa.

Al centro della discussione anche l'impegno a trovare una soluzione per calmierare i costi dei pedaggi, aumenti di circa il 12% nel gennaio scorso contro i quali i sindaci stanno dando battaglia. L'incontro è stato chiesto dalla stessa Strada dei Parchi dopo aver annunciato, il 28 giugno scorso, la procedura per il licenziamento di 383 lavoratori, attualmente impiegati sui cantieri A24-A25, in quanto, per una mancata firma al ministero delle Infrastrutture, sono bloccati i 192 milioni necessari per adeguare alla nuova normativa antisismica il tratto autostradale.

In questo primo incontro i rappresentanti di Strada dei Parchi hanno ribadito l'importanza di dare seguito al progetto di messa in sicurezza prevista nella legge di stabilità del 2012 nella quale, alla luce del terremoto dell'Aquila del 2009, si stabilisce che le arterie sono strategiche in caso di calamità naturale

Leggi Tutto »

La seduta della Commissione Bilancio in apertura della settimana del Consiglio Regionale

La settimana politica dell’Emiciclo si apre con la riunione della Commissione Bilancio convocata per oggi lunedì 9 luglio alle ore 10. I commissari esamineranno i progetti di legge sulla “Istituzione del Comune di Nuova Pescara” e su “Abruzzo 2019 – Una legge per l’Aquila Capoluogo: attraverso una ricostruzione, la costruzione di un modello di sviluppo sul concetto di Benessere Equo e Sostenibile (BES)”. Martedì 10 luglio alle ore 14.30, la Commissione Territorio e Ambiente ascolterà il Vicepresidente della Giunta Regionale, Giovanni Lolli e i componenti dell’Osservatorio Indipendente sull'acqua del Gran Sasso per un confronto sulla problematica dell’acqua.

Leggi Tutto »

Project financing per l’ospedale di Chieti, procedure al via entro 60 giorni

Entro 60 giorni - fatte salve eventuali necessità legate alle ferie estive, che dovranno essere motivate dalla stazione appaltante - saranno avviate le procedure di gara per la realizzazione del project financing del nuovo policlinico di Chieti.

Come annunciato nei giorni scorsi, questa mattina la giunta regionale ha approvato la delibera che dà il via alla procedimentalizzazione dell'opera. Ad annunciarlo è stato il presidente della giunta regionale Luciano D'Alfonso, che ha tenuto una conferenza stampa insieme all'assessore alla programmazione sanitaria Silvio Paolucci, al direttore generale della Regione Vincenzo Rivera, al manager della Asl Lanciano-Vasto-Chieti Pasquale Flacco e al direttore amministrativo dell'azienda sanitaria Tiziana Petrella.

Sarà infatti la Asl a gestire tutte le procedure di gara e aggiudicazione. Per l'assessore Paolucci "in questi 4 anni si è assistito a un'opposizione volutamente strumentale al progetto, che oggi è invece molto diverso da quello iniziale, perché frutto di un confronto a cui hanno partecipato anche i medici e gli altri operatori sanitari che lavorano al policlinico. Il risultato è un progetto più funzionale e a misura di cittadino, che potrà essere preso a esempio come buona pratica anche in altre Regioni".

Il nuovo ospedale di Chieti avrà una dotazione di 498 posti letto, che troveranno posto in 6 padiglioni: 2 di nuova costruzione (denominati P e N) e 4 ristrutturati (G, H, M, K), per un totale di 75500 metri quadrati di superficie. Le demolizioni, invece, riguarderanno 9 dei padiglioni attualmente esistenti. Il presidio disporrà di 1309 posti auto, a fronte dei 1071 della prima elaborazione progettuale, andando a risolvere uno dei disagi maggiormente segnalati dall'utenza che utilizza i servizi ospedalieri.

Il costo dell'edificio ammonterà a 118 milioni e 800mila euro, contro i 143 del primo progetto. Il privato che si aggiudicherà l'appalto per la costruzione (che resta naturalmente di proprietà pubblica), incasserà per 25 anni e mezzo un canone di locazione (il cosiddetto canone di disponibilità) fissato a base d'asta in 12 milioni 270mila euro e un canone per la concessione di servizi la cui base d'asta è invece fissata a 9 milioni 580mila euro. Sommando i canoni, il costo complessivo finale del nuovo presidio teatino arriva a 285 milioni di euro, soggetto in ogni caso a una percentuale di ribasso d'asta che lo comprimerà ulteriormente. La prima proposta del raggruppamento di imprese, invece, prevedeva un costo finale di 526 milioni.

Leggi Tutto »