Primo Piano

Cgia, per le Pmi carico fiscale doppio rispetto alle multinazionali del web

Se le nostre Pmi hanno un carico fiscale complessivo che si attesta al 59,1 per cento dei profitti le multinazionali del web presenti in Italia, o meglio le controllate di questi giganti economici ubicate nel nostro Paese, registrano un tax rate del 33,1 per cento. Lo afferma la Cgia di Mestre, spiegando che entrambi i dati si riferiscono al 2018. Tra i Paesi dell'Area dell'euro, infatti, i dati della Banca Mondiale ci dicono che solo la Francia (con il 60,7 per cento) registra una pressione fiscale sui profitti delle imprese superiore alla nostra, contro una media dei 19 Paesi che utilizzano la moneta unica pari al 42,8 per cento. Un dato, quest'ultimo, di oltre 16 punti percentuali inferiore al dato medio presente in Italia.

Tornando alla comparazione iniziale, quali sono le ragioni per cui le controllate italiane delle principali multinazionali del web possono beneficiare di un tax rate del 33,1 per cento ? Per il semplice motivo che la meta' dell'utile ante imposte e' tassato in Paesi a fiscalita' agevolata che procura un risparmio fiscale che, nel periodo 2014-2018, ha sfiorato complessivamente i 50 miliardi di euro. Poi oltre ad avere la pressione fiscale sulle imprese tra le piu' elevate d'Europa, l'Italia e' il Paese, assieme al Portogallo, dove pagare le tasse e' piu' difficile. Sempre dai dati presentati recentemente dalla Banca Mondiale (Doing Business 2020), da noi sono necessari 30 giorni all'anno (pari a 238 ore) per raccogliere tutte le informazioni necessarie per calcolare le imposte dovute; per completare tutte le dichiarazioni dei redditi e per presentarle all'Amministrazione finanziaria; per effettuare il pagamento on line o presso le autorita' preposte. Il coordinatore dell'Uffici studi Paolo Zabeo sottolinea che "e' comunque verosimile ritenere che sulle piccole imprese il carico fiscale sia quasi doppio rispetto a quello che grava sui giganti tecnologici presenti in Italia. Un'ingiustizia che grida vendetta, non tanto perche' su questi ultimi grava un peso fiscale relativamente contenuto, ma per il fatto che sulle nostre Pmi il peso delle tasse e dei contributi e' tra i piu' elevati d'Europa".

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Masci: bilancio positivo per i primi 6 mesi alla guida di Pescara

Il sindaco di Pescara Carlo Masci traccia un bilancio positivo dei primi sei mesi di consiliatura e mette il lavoro sulla sicurezza e l'approvazione recente del Bilancio, tra gli obiettivi prioritari raggiunti. "Abbiamo lavorato in maniera intensa in questi sei mesi, e per questo oggi voglio ringraziare gli assessori e i consiglieri comunali. Tante cose sono state fatte e tante ne faremo in seguito, ma credo che come Giunta abbiamo dato risposte immediate ai cittadini e alle loro esigenze. Sul bilancio approvato entro il 31 dicembre, credo si tratti di un grande successo, perche' negli ultimi anni non era mai accaduto e questo anche grazie ad una interlocuzione anche con l'opposizione". "Sul fronte dell'ordine pubblico - ha spiegato il sindaco - ai risultati raggiunti nella lotta all'abusivismo, con numerosi sgomberi fatti fino ad oggi (22) e altri che faremo in questo nuovo anno, riassegnando gli alloggi a chi ne ha diritto. Nel 2020 poi diventera' effettivo il nuovo sistema di controllo della citta' attraverso un nuovo e modernissimo sistema di telecamere intelligenti, dopo aver aperto il posto fisso della Polizia Municipale nelle aree di risulta, e aver deciso di mandare piu' uomini in strada perche' riteniamo prioritario avere un occhio vigile sulle periferie che vogliamo risanare e su cui abbiamo voluto accendere un faro". Tra le priorita' anche quella dell'ambiente. "Partiremo a breve per i lavori per la costruzione delle vasche di prima pioggia per 22 milioni di euro, e altri 8 milioni li utilizzeremo per aumentare la capienza del depuratore e questo perche' vogliamo arrivare ad avere la bandiera blu e un mare pulito, ma anche una citta' piu' verde. Abbiamo pulito diecimila tombini su trentatremila in totale, cosa che in questa citta' non era mai stato fatto, e che ha portato a disagi inesistenti sul fronte degli allagamenti. Sul fronte della viabilita' stiamo ridefinendo il sistema delle Ztl e della viabilita', tenendo presente che installeremo 27 nuovi semafori intelligenti". Fra le spine future, la destinazione dell'area ex Cofa e le vasche di colmata. "Sull'ex Cofa vorremmo continuare ad avere una interlocuzione con l'Universita', ma al di la' di questo definire il futuro di questa area di proprieta' della Regione che da troppo tempo sono in questo stato. Sulle vasche di colmata - ha chiuso il primo cittadino di Pescara - marchero' il Provveditorato alle Opere Pubbliche perche' non e' possibile che questi fanghi continuino a restare a Pescara dopo cosi' tanto tempo".

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Manovra, tutte le novità che scattano col nuovo anno

Tante le novità contenute nella manovra 2020 che scattano con l'avvio del nuovo anno. Si va dai sostegni per la famiglia, in particolare per le spese degli asili nido, al bonus per le ristrutturazioni edilizie. Di seguito un elenco sintetico. 1) LA FAMIGLIA: Si parte dagli asili nido. La manovra stanzia 2 miliardi e mezzo per aumentare i posti al nido, dando priorita' alle aree piu' disagiate e alle periferie. Ma soprattutto, dal primo gennaio si potra' richiedere il contributo rafforzato per la retta dell'asilo nido. Il nuovo voucher prevede tre fasce in base all'Isee: fino a 25mila euro il voucher arrivera' a 3mila euro, si fermera' a 2.500 euro per quelle tra 25mila e 40mila euro di Isee, e restera' come e' ora, a 1.500 euro, per tutte le altre. Sul fronte scolastico, e' prevista una nuova detrazione, al 19%, per l'iscrizione dei figli a corsi di musica e canto per le famiglie meno ricche. Per i neonati cambia invece il cosiddetto bonus bebe': nel 2020 andra' a tutti i nuovi nati e l'Isee continuera' a contare ma solo per il calcolo dell'assegno. In questo caso le famiglie entro i 7mila euro di Isee avranno 160 euro al mese, quelle tra 7mila e 40mila euro ne avranno 120, mentre chi supera questa soglia potra' comunque contare, per la prima volta, su 80 euro al mese. L'assegno, esentasse, sara' erogato per 12 mesi per ciascun figlio, e salira' del 20% dal secondo figlio. Un nuovo bonus di massimo 400 euro viene introdotto per il latte artificiale per aiutare anche le mamme che, per specifiche condizioni patologiche, non riescono ad allattare al seno. Novita' poi per i neo-papa': potranno stare a casa, dopo la nascita, per una intera settimana, 7 giorni. Per le detrazioni veterinarie viene invece posto un tetto di 500 euro. 2) LA CASA: Arriva quest'anno l'accorpamento della Tasi nell'Imu, senza cambiare le aliquote. I sindaci potranno pero' azzerare l'imposta e avranno maggiori poteri di accertamento, mentre i ritardatari potranno, per la prima volta, sfruttare il ravvedimento operoso anche sui tributi locali. Accanto al consueto pacchetto di proroghe degli sconti sui lavori di casa la novita' quest'anno e' rappresentata dal bonus facciate. E' un super sconto, che vale il 90% di quanto speso per il rifacimento delle facciate. Si applica alle spese sostenute nel 2020, anche solo per ripulitura e tinteggiatura. Ci sono pero' importanti paletti. Le spese dovranno riguardare aree ad alta densita' di urbanizzazione e sono esclusi gli interventi sugli infissi, i cavi, le grondaie e i pluviali. Per il resto, sul fronte dei bonus immobiliari, sono confermati nel 2020 l'ecobonus (con due scaglioni di sconti al 65 e al 50%, con percentuali ridotte per infissi e schermature solari), gli sconti sulle ristrutturazioni e quello sui mobili a questi collegati (anche ai grandi elettrodomestici di classe non inferiore ad A+), il sismabonus e anche il bonus giardini. Gli interventi sulla casa non guardano solo alle tasse. Per le famiglie in difficolta' arriva anche il bonus sociale per la Tari. Poi chi si e' visto pignorare l'abitazione negli anni della crisi puo' chiedere un nuovo mutuo per riscattarla, con obbligo di concederlo da parte dell'istituto di credito a determinate condizioni. Con la manovra si istituisce inoltre un fondo 'salva-prima casa' che consente a chi non riesce a pagare le rate del mutuo di continuare ad abitarci, pagando l'affitto a una societa' veicolo. 3) L'AUTO: Tra tira e molla parlamentari alla fine la norma sulle auto aziendali non portera' maggior gettito, ma rivoluziona la tassazione, pesando sulle auto piu' inquinanti e alleggerendo le green. La norma scatta a meta' anno e prevede che l'impatto delle auto ecologiche sugli stipendi scenda dal 30% al 25%, e che quello delle auto piu' inquinanti salga fino al 60%. 4) I 'VIZI', DAL FUMO ALLE BIBITE GASSATE: Giochi, fumo, plastica e bibite zuccherate: le tasse puntano a cambiare le nostre abitudini. Da luglio scattano le due tasse su plastica e bibite gassate, chiaro che si ripercuoteranno sui consumatori. Ma un'altra tassa che potrebbe avere impatto diretto sui portafogli riguarda i fumatori, che usano il fai da te: arriva una micro-tassa su cartine e filtri e 50 cartine costeranno 18 centesimi in piu'. Maggior prelievo poi su chi vince ai giochi: dal 15 gennaio il prelievo sulle vincite alle slot oltre i 200 euro sale dal 12 a 20%. Stesso aumento per le lotterie istantanee, ma dal primo marzo. 

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L’aeroporto d’Abruzzo ha superato i 700mila passeggeri

L'aeroporto d'Abruzzo ha raggiunto i settecentomila viaggiatori nel 2019, per la precisione 703386, infatti, è il numero dei passeggeri registrati al 1 gennaio 2020. 'Una crescita - si legge in una nota dell'aeroporto d'Abruzzo - raggiunta nonostante la chiusura di Linate per tre mesi, che faceva prevedere un calo di almeno 25000 passeggeri sui 670000 dell'anno precedente. E invece sono quasi 60mila passeggeri in più i passeggeri rispetto al 2018: "La mia soddisfazione è davvero enorme - ha detto il presidente della Saga Enrico Paolini, che aggiunge - ringrazio il personale Saga per il lavoro e la abnegazione, se solo si pensa che con 38 dipendenti , numero insufficiente, abbiamo fatto miracoli. La nuova stagione dell' Aeroporto d' Abruzzo, va avanti con grande forza e con una reputazione guadagnata sul campo e mai avuta prima. Adesso partiremo con gli investimenti del Master Plan di quasi 17 milioni di euro e con le nuove rotte 2020 che verranno dall' esito del bando regionale in via di pubblicazione".

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Tre famiglie su quattro sono proprietarie di case

In Italia tre famiglie su quattro vivono in abitazioni di proprieta' e il valore degli immobili ammonta a 5.526 miliardi di euro. Una cifra che, guardando al patrimonio abitativo complessivo, sale e supera i 6.000 miliardi, quasi tre volte il debito pubblico. I dati emergono dal rapporto dell'Agenzia delle Entrate e del Mef su 'Gli immobili in Italia', stilato insieme a Sogei incrociando le informazioni di Catasto Edilizio Urbano con le quotazioni dell'Osservatorio del Mercato Immobiliare, le dichiarazioni dei redditi, le banche dati dei versamenti di Imu e Tasi e i dati del registro. Nel 2016, anno a cui fa riferimento l'indagine, un'abitazione in Italia vale mediamente 162 mila euro, con un valore unitario di 1.385 euro a metro quadro, in diminuzione dell'1,8% rispetto al 2015. Cali superiori al 3% si osservano nel Lazio, in Liguria e nelle Marche, in Toscana i valori perdono il 2,9% mentre per Veneto e Abruzzo la flessione e' del 2,5%. Fanno eccezione solo la Lombardia, in cui il valore delle case e' rimasto stabile, e il Trentino-Alto Adige, unica regione a segnare un aumento del valore medio pari allo 0,8%. A Roma il valore complessivo delle abitazioni e' pari a circa 460 miliardi, a Milano 207,4 miliardi di euro, mentre a Napoli ammonta a circa 104,5 miliardi di euro. A funzionare negli ultimi anni sono stati i bonus fiscali sulle ristrutturazioni e riqualificazioni energetiche, che hanno dato una spinta al recupero degli edifici. Nei dieci anni tra il 2007 e il 2016 sono stati effettuati complessivamente 27,1 milioni di interventi per il recupero del patrimonio edilizio, per una spesa totale pari a 115,9 miliardi di euro circa e una spesa media per intervento di 4,3 mila euro. In particolare, nell'anno di imposta 2016, gli immobili per i quali sono stati dichiarati lavori di ristrutturazione sono quasi 1,5 milioni con un beneficio medio annuo (per immobile) di 465 euro. Nel periodo 2013-2016 sono stati invece effettuati oltre 195mila interventi antisismici, per una spesa totale pari a oltre 872 milioni di euro e una spesa media e' di circa 4,4 mila euro. In particolare negli ultimissimi anni, tra il 2015 e il 2016, gli immobili per i quali sono stati dichiarati interventi antisismici sono oltre 33mila con un beneficio fiscale medio annuo (per immobile) di 522 euro. Oltre che con le agevolazioni, il peso del fisco sulla casa e' peraltro crollato con l'eliminazione della Tasi sulla prima casa (non di lusso). Dal 2016 il prelievo di natura patrimoniale sugli immobili si e' infatti ridotto di oltre 4,5 miliardi di euro

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Omicidio a Pescara, preso il presunto assassino

E' stato trovato sul pianerottolo di uno stabile di edilizia residenziale a Pescara, in una pozza di sangue, con ferite alla testa. Malgrado la corsa in ospedale è morto Marco Cervoni, 35 anni. Nel giro di poche ore la Polizia e' riuscita prendere il presunto assassino un 29enne sottoposto a fermo per omicidio volontario. Teatro del delitto e' il complesso conosciuto col nome di 'ferro di cavallo'. Questa la prima ricostruzione dei fatti: poco dopo le 10 del mattino alcuni residenti dello stabile di via Tavo trovano il 35enne a terra al secondo piano dell'edificio. L'uomo e' vivo, ma gravissimo, e poco dopo muore in pronto soccorso. Nel giro di poche ore, nel pomeriggio, gli agenti della Mobile, diretti da Dante Cosentino, riescono a scovare il presunto assassino, che non si e' consegnato, e a portarlo in carcere. Titolare del fascicolo e' il pm Paolo Pompa. Sulla vicenda c'e' il massimo riserbo da parte degli investigatori: non sono ancora chiari i motivi all'origine dell'omicidio ne' in che modo il 35enne sia stato colpito. Cio' che e' certo e' che la vittima, originaria di Penne, negli ultimi tempi viveva a Rancitelli. Il sindaco di Pescara, Carlo Masci, nell'esprimere un plauso alla Polizia che "in tempi rapidissimi ha assicurato il responsabile alla giustizia", sottolinea che "il nostro obiettivo e' abbattere il 'ferro di cavallo', del tutto o in parte, perche' e' una struttura che e' oggetto di pericolosita' sociale". Non usa mezzi termini il vicepresidente del Consiglio regionale d'Abruzzo, Domenico Pettinari, esponente M5s: "Nel ferro di cavallo, negli ultimi anni - dice - si e' sparato e si e' ammazzato. Il 'Ferro di cavallo' e' una zona pericolosissima che non puo' piu' essere lasciata un solo minuto non presidiata. Il ferro di cavallo deve subito essere militarizzato". 

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Marsilio racconta i suoi primi mesi alla guida della Regione Abruzzo

Trecentoventiquattro giorni sull'asse Roma-L'Aquila-Pescara passando per le urgenze di Bruxelles. Il presidente Marco Marsilio racconta questi primi 10 mesi alla guida della Regione Abruzzo. "Il limite dell'Abruzzo e' quello di non imporsi mai - dice Marsilio - Alla sua conflittualita' ero ? preparato, e combatto affinche' tutto questo venga superato: a volte ci sono riuscito a volte fatto da garante. Il piu' grosso difetto che ho incontrato? Il limite della reciproca diffidenza tra persone e luoghi, senza progetti strategici, frutto di una conflittualita' secolare, generazionale. L'esperienza e' oggettivamente faticosa, mentalmente e moralmente: con le tue decisioni entri nella vita delle persone. Le tue scelte entrano con atti precisi in quelle che sono le reali condizioni di vita delle persone, terremoto, ospedali, viabilita'...". Marco Marsilio lamenta inoltre la scarsità di risorse "che non ti permettono grandi operazioni strategiche: qui il 95% e' ordinaria amministrazione e 'non ci sono soldi' per le grandi idee".

"C'e' una gran voglia di fare in un Paese cosi'. Eppure non si riescono a fare progetti concreti...e poi ti confronti con le generazioni precedenti, quelle che invidio. Allora c'erano regole e opere, io invidio coloro che si sono confrontati con la realizzazione delle autostrade, i metanodotti, le ferrovie - prosegue il presidente della Regione - Qui, invece, nello stesso tempo in cui loro facevano ferrovie, noi facciamo una variante o uno svincolo. Certo, la verita' e' che nel passato quelle generazioni hanno speso troppe risorse, e oggi paghiamo quei debiti e per generazioni. Non essendo pero' io un manicheo posso dire che di quei tempi c'era il buono e il cattivo accoppiato". Il bilancio dei primi 324 giorni da presidente e' ben chiaro nella sua mente. "Il limite dell'Abruzzo e' quello di non imporsi mai - dice Marsilio - Alla sua conflittualita' ero... preparato, e combatto affinche' tutto questo venga superato: a volte ci sono riuscito a volte fatto da garante. Il piu' grosso difetto che ho incontrato? Il limite della reciproca diffidenza tra persone e luoghi, senza progetti strategici, frutto di una conflittualita' secolare, generazionale". "Se devo dire quale sia stato fin qui il risultato migliore che ho ottenuto credo di poter affermare che sia la parte relativa alla ricostruzione - chiarisce Marsilio - C'e' stato un confronto a volte durissimo col Commissario Farabollini, ma siamo riusciti a portare a casa altre 55 unita' per la ricostruzione del terremoto... Certo, avevamo chiesto 200 unita', e ci dicevano 'non vi diamo nulla'. Non voglio dire sia un regalo di Natale, ma almeno qualche pratica ora la finiremo".

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Emergenza clima. Ecco il bilancio 2019. I dati di Legambiente su un anno di eventi estremi in Italia

È tempo di bilanci anche per il clima. Nell’anno della grande mobilitazione giovanile guidata da Greta Thunberg per salvare il Pianeta, il bilancio clima 2019 stilato da Legambiente ci restituisce un anno critico sul fronte dei cambiamenti anche per l’Italia. Due le parole chiave: più eventi estremi e più caldo. Nella Penisola, segnata anche quest’anno da nubifragi, siccità, ondate di calore sempre più forti e prolungate, fenomeni meteorologici intensi ed estremi dovuti ai cambiamenti climatici, salgono a 157 gli eventi estremi che si sono succeduti quest’anno in Italia e in cui hanno perso la vita 42 persone. Un bilancio in crescita rispetto a quello del 2018 che aveva registrato 32 vittime e 148 eventi estremi. Il 2019 è stato caratterizzato da 85 casi di allagamenti da piogge intense54 i casi di danni da trombe d’aria (in forte aumento rispetto alle 41 del 2018), 5 di frane causate da piogge intense e 16 esondazioni fluviali. In aumento anche gli eventi che riguardano due o più categorie (ad esempio casi in cui esondazioni fluviali o allagamenti da piogge intense provocano danni alle infrastrutture). 

Oltre ai fenomeni metereologici estremi, il 2019 sarà ricordato anche per il forte caldo. L’anno che stiamo per lasciarci alle spalle è stato uno degli anni più caldi della storia e, secondo l'Organizzazione meteorologica mondiale dell'Onu (WMO), è destinato a piazzarsi al secondo posto nella classifica dei record di caldo. Il mese di luglio, secondo l’Agenzia Americana per Oceani ed Atmosfera (NOAA), è stato il mese più caldo mai registrato al Mondo negli ultimi 140 anni, con una temperatura media globale di 0,95 gradi sopra la media. Anche in Italia il caldo si è fatto sentire: se si considerano solo le temperature massime, il mese di ottobre è stato il secondo più caldo in assoluto dal 1800 ad oggi, dietro solo al 2001, con un’anomalia di +1,74°C. Temperature anomale rispetto alla media di stagione si sono registrate anche sotto queste feste di Natale, con Torino che ad esempio, tra il 24 e il 25 dicembre, ha registrato una massima di 17,8 gradi. Si tratta della notte più calda degli ultimi 150 anni, a dirlo è la Società Meteorologica Italiana con sede a Moncalieri.

 

È questo in sintesi il quadro che emerge dalla ricerca di fine anno redatta dall’Osservatorio Cittaclima di Legambiente, realizzato in collaborazione con il gruppo Unipol, e che traccia un bilancio complessivo sugli eventi estremi registrati in Italia nel 2019. Dati e numeri raccolti nella mappa interattiva del rischio climatico nelle città italiane - https://cittaclima.it/-  e che ancora una volta dimostrano l’urgenza di intervenire per ridurre le emissioni di gas serra, che sono la causa dei cambiamenti climatici, e per limitare gli impatti nei territori e i rischi per la vita e la salute delle persone. A palar chiaro sono anche le immagini delle tante città italiane messe in ginocchio quest’anno dal clima “pazzo” come ad esempio Venezia più volte sommersa dall’acqua alta, Matera, colpita nei mesi scorsi da intense piogge, oppure centri urbani come Fiumicino e Alvito (Fr) dove si sono abbattute violente trombe d’aria.

Per questo oggi l’associazione ambientalista lancia un nuovo appello al Governo Conte 2, affinché il nuovo anno si apra con azioni davvero concrete per il clima a partire dal piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici di cui l’Italia è ancora sprovvista. Inoltre nei prossimi anni sarà fondamentale continuare una mobilitazione che parta dal basso per sollecitare l’Europa, con il pieno sostegno dell’Italia, a rivedere - prima del Summit sul Clima, convocato dal Segretario Generale dell’ONU Guterres per il prossimo settembre 2019 a New York - il suo obiettivo al 2030 ed andando ben oltre il 55% di riduzione delle emissioni. In questo modo l’Europa potrà essere davvero il pilastro di una forte e sempre più larga Coalizione degli Ambiziosi in grado finalmente di tradurre in azione l’Accordo di Parigi.

 

“L’adattamento al clima rappresenta la grande sfida del tempo in cui viviamo – dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente –. I dati dell'osservatorio rendono evidente la diffusione e la dimensione degli impatti dei fenomeni meteorologici estremi nel territorio italiano, resi ancor più drammatici dal dissesto idrogeologico, da scelte urbanistiche sbagliate e dall’abusivismo edilizio. Proprio per questo il Paese ha bisogno di cambiare strada, ridefinendo le priorità e individuando le risorse necessarie. Il 2020 deve essere l'anno in cui si approva finalmente un piano nazionale di adattamento al clima, come hanno fatto gli altri Paesi europei, in modo da intervenire nelle aree più a rischio e coordinare le politiche di riduzione del rischio sul territorio, oggi disperse tra programmi e cantieri spesso inutili. Occorre dar avvio ad interventi rapidi e politiche di adattamento a partire dai grandi centri urbani, che sono le aree più a rischio come raccontano i dati dell'osservatorio. Non esistono più alibi o scuse per rimanere fermi: disponiamo delle competenze e delle soluzioni progettuali per aiutare i territori e le città ad adattarsi ai cambiamenti climatici e mettere in sicurezza le persone”.

 

  1. I casi più rilevanti: Il 2019 si è aperto ancora una volta con lunghissimi periodi di siccità record registrata al centro (nelle Marche in particolare) ed al nord con livelli record di secca per il Po ed incendi sull’Appenino Emiliano (va ricordatocome 5mila metri quadri di bosco siano andati in fiamme a Baiso (RE) a gennaio).  L’anno che si sta concludendo ha registrato una conferma anche nell’incremento del numero e dell’intensità delle trombe d’aria che si sono abbattute su tutto il territorio italiano, con vittime ad Alvito (FR), Guidonia (RM), Fiumicino (RM), Parma, Taranto, Villaputzu (CA), Numana (AN), Capaccio Paestum (SA) e da ultimo a Lauria (PZ).

Il 2019 verrà poi ricordato per le conseguenze drammatiche delle esondazioni fluviali, come a Casargo (LC), in agosto, quando furono almeno 160 gli sfollati; a Budrio (BO) lo scorso novembre con oltre 300 evacuati; a Cardè (CN) a fine novembre con 150 evacuati (su un totale di oltre 650 provocati dall’alluvione che ha colpito Alessandrino e Cuneese). Sempre nell’Alessandrino sono state drammatiche le conseguenze dell’alluvione che ha colpito la provincia il 21 e 22 ottobre. Un morto nella zona di Villa Carolina a Capriata d’Orba, dove è crollato un ponte per la piena del torrente. Le zone di Gavi Ligure, Novi Ligure ed Ovada sono state tra le più colpite con, nelle 24 ore precedenti, 400 millimetri di pioggia caduti (record assoluto negli ultimi 100 anni per molte località). Ad Alessandria è stato chiuso il ponte sul Bormida, che aveva raggiunto il livello di guardia. Nella stessa settimana drammatiche le condizioni del sud est della Sicilia quando, il 26 ottobre, una serie di temporali in successione ha provocato un disastro al confine tra le province di Ragusa e Siracusa. Negli ultimi giorni dell’anno vanno ricordate le 3 vittime (a Firenzuola (FI), Cordenons (PN) e Napoli) e gli ingenti danni provocati da esondazioni fluviali in Friuli Venezia Giulia, Liguria, Toscana, Abruzzo e Campania.

 

10 anni – I numeri dell’emergenza clima: In questi dieci anni, dal 2010 al 31 dicembre 2019, sono ben 594 i fenomeni meteorologici che hanno provocato danni al territorio italiano (364 i Comuni dove si sono registrati eventi con impatti rilevanti, il 4,5% del totale). Nello specifico si sono verificati 224 casi di allagamenti da piogge intense, 209 casi di danni ed interruzioni delle infrastrutture causati da piogge intense con 76 giorni di stop a metropolitane e treni urbani, 14 casi di danni al patrimonio storico, 26 casi di danni provocati da prolungati periodi di siccità, 134 eventi con danni causati da trombe d’aria, 22 casi di frane causate da piogge intense, 72 giorni di blackout elettrici e 84 gli eventi causati da esondazioni fluviali. Ma ancora più rilevante è il tributo che continuiamo a pagare in termini vite umane e di feriti, 231 le persone vittime del maltempo dal 2010 ad oggi, con 42 morti solo nel corso degli ultimi 12 mesi. A questo si aggiunge l’evacuazione di circa 50mila persone a causa di eventi quali frane e alluvioni.

 

Buone pratiche: Nella ricerca di fine anno l’Osservatorio Cittaclima di Legambiente segnala, infine, le esperienze in Italia e nel Mondo che dimostrano come si possa intervenire per mettere in sicurezza i territori e le persone. Dalle misure anti-alluvione per il Museo Bardini a Firenze ai Regolamenti Edilizi Sostenibili di centinaia di Comuni italiani che hanno puntato all’obbligo della raccolta e del riutilizzo delle acque piovane, al ricorso ai tetti verdi e alla permeabilità dei suoli, all’utilizzo di materiali da costruzione locali e riciclabili. Tra le esperienze all’estero spicca Bangkok ed il Centenary Park: 11 acri nel centro della città con, al di sotto, vasti contenitori d’acqua sotterranei che, insieme ad un grande stagno, possono contenere un milione di litri d’acqua e che saranno fondamentali per l’assorbimento dell’acqua nei casi di alluvioni estreme e per contrastare la subsidenza di cui è vittima la capitale Tailandese. Ci sono poi le strade dipinte di bianco contro le isole di calore a Los Angeles o la rivoluzione dei corridoi verdi a Medellin, in Colombia, le enormi vasche sotterranee di contenimento delle acque a Tokyo ed i nuovi quartieri sostenibili, Vikki e Kera, ad Helsinki.

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Mattarella: L’Italia riscuote fiducia

Questa sera, care concittadine e cari concittadini, entriamo negli anni venti del nuovo secolo.

Si avvia a conclusione un decennio impegnativo, contrassegnato da una lunga crisi economica e da mutamenti tanto veloci quanto impetuosi.

In questo tempo sono cambiate molte cose attorno a noi, nella nostra vita e nella società.

Desidero, anzitutto, esprimere a tutti voi l’augurio più cordiale per l’anno che sta per iniziare.

Si tratta, anche, di un’occasione per pensare – insieme - al domani. Per ampliare l’orizzonte delle nostre riflessioni; senza, naturalmente, trascurare il presente e i suoi problemi, ma anche rendendosi conto che il futuro, in realtà, è già cominciato.          

Mi è stata donata poco tempo fa una foto dell’Italia vista dallo spazio.

Ve ne sono tante sul web, ma questa mi ha fatto riflettere perché proviene da una astronauta, adesso al vertice di un Paese amico.

Vorrei condividere con voi questa immagine.

Con un invito: proviamo a guardare l’Italia dal di fuori, allargando lo sguardo oltre il consueto.

In fondo, un po’ come ci vedono dall’estero.

Come vedono il nostro bel Paese, proteso nel Mediterraneo e posto, per geografia e per storia, come uno dei punti di incontro dell’Europa con civiltà e culture di altri continenti.

Questa condizione ha contribuito a costruire la nostra identità, sinonimo di sapienza, genio, armonia, umanità.

E’ significativo che, nell’anno che si chiude, abbiamo celebrato Leonardo da Vinci e, nell’anno che si apre, celebreremo Raffaello. E subito dopo renderemo omaggio a Dante Alighieri.

Incontro sovente Capi di Stato, qui in Italia o all’estero.

Registro ovunque una grande apertura verso di noi, un forte desiderio di collaborazione. Simpatia nei confronti del nostro popolo. Non soltanto per il richiamo della sua arte e dei paesaggi, per la sua creatività e per il suo stile di vita; ma anche per la sua politica di pace, per la ricerca e la capacità italiana di dialogo nel rispetto reciproco, per le missioni delle sue Forze Armate in favore della stabilità internazionale e contro il terrorismo, per l’alto valore delle nostre imprese e per il lavoro dei nostri concittadini.  

Vi è una diffusa domanda di Italia.

Abbiamo problemi da non sottovalutare.

Il lavoro che manca per tanti, anzitutto. Forti diseguaglianze. Alcune gravi crisi aziendali. L’esigenza di rilanciare il nostro sistema produttivo. Ma abbiamo ampie possibilità per affrontare e risolvere questi problemi. E per svolgere inoltre un ruolo incisivo nella nostra Europa e nella intera comunità internazionale.

L’Italia riscuote fiducia.

Quella stessa fiducia con cui si guarda, da fuori, verso il nostro Paese deve indurci ad averndi più in noi stessi, per dar corpo alla speranza di un futuro migliore.

Conosco le difficoltà e le ferite presenti nelle nostre comunità. Le attese di tanti italiani 

Dobbiamo aver fiducia e impegnarci attivamente nel comune interesse. Disponiamo di grandi risorse. Di umanità, di ingegno, di capacità di impresa. Tutto questo produce esperienze importanti, buone pratiche di grande rilievo. Ne ho avuto conoscenza diretta visitando i nostri territori.

Vi è un’Italia, spesso silenziosa, che non ha mai smesso di darsi da fare.

Dobbiamo creare le condizioni che consentano a tutte le risorse di cui disponiamo di emergere e di esprimersi senza ostacoli e difficoltà.    

Con spirito e atteggiamento di reciproca solidarietà.

Insieme.

In particolar modo è necessario ridurre il divario che sta ulteriormente crescendo tra Nord e Sud d’Italia. A subirne le conseguenze non sono soltanto le comunità meridionali ma l’intero Paese, frenato nelle sue potenzialità di sviluppo.

Naturalmente, per promuovere fiducia, è decisivo il buon funzionamento delle pubbliche istituzioni che devono alimentarla, favorendo coesione sociale. Questo è possibile assicurando decisioni adeguate, efficaci e tempestive sui temi della vita concreta dei cittadini.

La democrazia si rafforza se le istituzioni tengono viva una ragionevole speranza.

E’ importante anche sviluppare, sempre di più, una cultura della responsabilità che riguarda tutti: dalle formazioni politiche, ai singoli cittadini, alle imprese, alle formazioni intermedie, alle associazioni raccolte intorno a interessi e a valori.

La cultura della responsabilità costituisce il più forte presidio di libertà e di difesa dei principi, su cui si fonda la Repubblica. Questo comune sentire della società– quando si esprime – si riflette sulle istituzioni per infondervi costantemente un autentico spirito repubblicano.

La fiducia va trasmessa ai giovani, ai quali viene sovente chiesta responsabilità, ma a cui dobbiamo al contempo affidare responsabilità.  

Le nuove generazioni avvertono meglio degli adulti che soltanto con una capacità di osservazione più ampia si possono comprendere e affrontare la dimensione globale e la realtà di un mondo sempre più interdipendente.

Hanno – ad esempio – chiara la percezione che i mutamenti climatici sono questione serissima che non tollera ulteriori rinvii nel farvi fronte.

Le scelte ambientali non sono soltanto una indispensabile difesa della natura nell’interesse delle generazioni future ma rappresentano anche un’opportunità importante di sviluppo, di creazione di posti di lavoro, di connessione tra la ricerca scientifica e l’industria.

Torniamo con il pensiero alle popolazioni delle città minacciate, come Venezia, dei territori colpiti dai sismi o dalle alluvioni, delle aree inquinateper sottolineare come il tema della tutela dell’ambiente sia fondamentale per il nostro Paese.

I giovani l’hanno capito. E fanno sentire la loro voce proiettati, come sono, verso il futuro e senza nostalgia del passato.

Ogni società ha sempre bisogno dei giovani. Se possibile ancor di più oggi che la durata della vita è cresciuta e gli equilibri demografici si sono spostati verso l’età più avanzata.

Questa nuova condizione impone di predisporre nei confronti degli anziani – parte preziosa della società – maggiori cure e attenzioni. Occorre, al tempo stesso, investire molto sui giovani.

Diamo loro fiducia, anche per evitare l’esodo verso l’estero. Diamo loro occasioni di lavoro correttamente retribuito. Favoriamo il formarsi di nuove famiglie.

Dobbiamo riporre fiducia nelle famiglie italiane. Su di esse grava il peso maggiore degli squilibri sociali. Hanno affrontato i momenti più duri, superandoli. Spesso con sacrificio.

Fornire sostegno alle famiglie vuol dire fare in modo che possano realizzare i loro progetti di vita. E che i loro valori – il dialogo, il dono di sé, l’aiuto reciproco – si diffondano nell’intera società rafforzandone il senso civico.

E’ una virtù da coltivare insieme, quella del civismo, del rispetto delle esigenze degli altri, del rispetto della cosa pubblica.

Argina aggressività, prepotenze, meschinità, lacerazioni delle regole della convivenza.

Una associazione di disabili mi ha donato per Natale una sedia. Molto semplice ma che conserverò con cura perché reca questa scritta: “Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi”.

Esprime appieno il vero senso della convivenza.

Due mesi fa vicino Alessandria, tre Vigili del Fuoco sono rimasti vittime dell’esplosione di una cascina, provocata per truffare l’assicurazione. Nel ricordare – per loro e per tutte le vittime del dovere – che il dolore dei familiari, dei colleghi, di tutto il Paese non può estinguersi, vorrei sottolineare che quell’evento sembra offrire degli italiani due diverse immagini che si confrontano: l’una nobile, l’altra che non voglio neppure definire.

Ma l’Italia vera è una sola: è quella dell’altruismo e del dovere. L’altra non appartiene alla nostra storia e al sentimento profondo della nostra gente.

Quella autentica è l’Italia del Sindaco di Rocca di Papa, Emanuele Crestini. Nell’incendio del suo municipio ha atteso che si mettessero in salvo tutti i dipendenti, uscendone per ultimo. Sacrificando così la propria vita.

Senso civico e senso della misura devono appartenere anche a chi frequenta il mondo dei social, occasione per ampliare le conoscenze, poter dialogare con tanti per esprimere le proprie idee e ascoltare, con attenzione e rispetto, quelle degli altri.

Alle volte si trasforma invece in strumento per denigrare, anche deformando i fatti.  Sovente ricorrendo a profili fittizi di soggetti inesistenti per alterare lo scambio di opinioni, per ingenerare allarmi, per trarre vantaggio dalla diffusione di notizie false.

Il mosaico che compone la società italiana ha tante tessere preziose.

Penso – tra le altre – al mondo delle nostre università, ai centri di ricerca, alle prestigiose istituzioni della cultura.

Ho conosciuto e apprezzato in tante occasioni l’attività che si svolge in questa costellazione di luoghi del pensiero, dell’innovazione, della scienza.

Si tratta di un patrimonio inestimabile di idee e di energie per costruire il futuro.

E’ essenziale che sia disponibile per tutti.

Che sia conosciuto, raccontato, condiviso. Che siano rimossi gli ostacoli reso più agevole il rapporto tra istituzioni culturali e società e l’accesso al sapere.

In questo senso un ruolo fondamentale è assegnato ai media e in particolare al nostro servizio pubblico.

Abbiamo bisogno di preparazione e di competenze.

Ogni tanto si vede affiorare, invece, la tendenza a prender posizione ancor prima di informarsi.

La cultura è un grande propulsore di qualità della vita e rende il tessuto sociale di un Paese più solido.

Ringraziamo Matera che ha fatto onore all’Italia e al suo Mezzogiorno, in questo anno in cui è stata Capitale della cultura europea.  

Con questo spirito rivolgo gli auguri a Parma che, con il suo straordinario patrimonio umano e artistico, da domani sarà Capitale italiana della cultura per il 2020.

Un saluto particolarmente grato e sentito rivolgo a Papa Francesco, Vescovo di Roma, che esercita il suo alto magistero con saggezza e coraggio e che mostra ogni giorno di amare il nostro Paese, a partire da coloro che versano in condizioni di bisogno e da chi, praticando solidarietà, reca beneficio all’intera comunità civile.

Nel rinnovare gli auguri a quanti sono in ascolto in Italia e all’estero, a tutti i nostri concittadini, a quanti il nostro Paese ospita, vorrei rivolgere un saluto particolare a coloro che, in queste giornate festive, assicurano – come sempre – il funzionamento dei servizi necessari alla nostra vita comune.

Rivolgo gli auguri alle donne e agli uomini delle Forze Armate, delle Forze dell’Ordine, a tutti coloro che, con vari ruoli e compiti, operano a beneficio della Repubblica e di tutti noi cittadini.

Per tutti, saluto Luca Parmitano – il primo astronauta italiano al comando della stazione spaziale internazionale – impegnato nella frontiera avanzata della ricerca nello spazio, in cui l’Italia è tra i principali protagonisti.

Da lassù, da quella navicella – come mi ha detto quando ci siamo collegati – avverte quanto appaiano incomprensibili e dissennate le inimicizie, le contrapposizioni e le violenze in un pianeta sempre più piccolo e raccolto.

mi ha trasmesso un messaggio che faccio mio: la speranza consiste nella possibilità di avere sempre qualcosa da raggiungere.

E’ questo l’augurio che rivolgo a tutti voi !

Buon 2020 !

 

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Casa, prezzi in calo nel 2019

Si attenua ma non si ferma la tendenza a ribasso dei prezzi delle case nel 2019. È quanto emerge dai dati dell'ufficio studi di Idealista che ha rilevato un ulteriore calo del 2,8% quest'anno, a una media di 1.706 euro al metro quadro. Nell'ultimo trimestre il calo è stato solo dello 0,1%. "Confermando la tendenza dell'ultimo decennio, i prezzi delle case segnano un ulteriore calo anche quest'anno", commenta Vincenzo De Tommaso, responsabile dell'ufficio studi di Idealista. "I prezzi degli immobili - prosegue -, sempre vantaggiosi, supportano la domanda in un contesto disomogeneo, con aree di crescita e aree in persistente affanno soprattutto al Centro Sud. Considerate queste dinamiche del mercato, prevediamo valori ancora in contrazione nel 2020, ma in progressiva stabilizzazione nel prossimo biennio. I prezzi delle abitazioni dovrebbero invertire la tendenza, ritornando in terreno positivo a partire dal 2022". 

Il trend negativo delle quotazioni immobiliari, prosegue Idealista, investe 16 regioni italiane su 20. Fanno eccezione Friuli-Venezia Giulia (5,5%), Trentino-Alto Adige (2%), Valle d'Aosta (1,3%) e Toscana (0,4%). Le variazioni più sensibili spettano a Campania (-5,7%), Abruzzo (-5,4%) e Lazio (-4,9%). Cali superiori alla media del periodo per altre 8 regioni nella forbice che va dal -4,7% dell’ Umbria, al -3,2% della Lombardia.I prezzi più alti della penisola si registrano in Valle d'Aosta, dove il valore medio si attesta a 2.570 euro/m², seguono poi la Liguria (2.447 euro/metro quadro) e il Trentino Alto Adige (2.413 euro/metro quadro). La Calabria è la regione più economica per chi acquista, con 907 euro al metro quadro e valori in caduta libera anche quest'anno. Rispetto all'anno scorso, dove le aree in segno negativo erano il 72% delle province monitorate, quest'anno la percentuale di province in perdita sale all'80%: Le peggiori performance sono quelle di Asti (-9%), Savona (-7,6%) e Bergamo (-7,4%); all’opposto gli incrementi maggiori riguardano le province di Trieste (9%), Pordenone (7%) e Bolzano (6%).Per quanto riguarda i prezzi di vendita, è Bolzano a guidare la classifica delle province più care con un valore pari a 3.509 euro al metro quadro. Seguono sul podio Savona (3.018 euro/metro quadro) e Firenze (2.833 euro/metro quadro). Nella parte opposta del ranking troviamo Isernia (793 euro/metro quadro), Caltanissetta (736 euro/metro quadro), chiude Biella con 649 euro/metro quadro.

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