Primo Piano

Cna, nove punti per rilanciare il turismo

Nove punti programmatici per aiutare il turismo abruzzese a risalire la china. Sono quelli fissati nell'agenda di Cna turismo e commercio Abruzzo, che ha riunito gli operatori associati per mettere a punto una strategia di rilancio del settore, puntando su novità, innovazione, ma anche rilancio di slogan fortunati messi forse troppo frettolosamente in soffitta. Il responsabile del settore, Gabriele Marchese, parla del piano e dei punti "contribuire alla costruzione di una campagna di promozione dell'Abruzzo sui mercati nazionali e internazionali; rilanciare il brand 'Abruzzo Regione verde d'Europa'; costruire percorsi formativi per una maggiore qualificazione del settore; chiedere il riconoscimento professionale per categorie turistiche che ora ne sono prive, come le guide ciclo-turistiche, e ambientali-escursionistiche; individuare e presentare progetti per l'utilizzo dei fondi comunitari; censire e recuperare le tante strutture turistiche pubbliche inutilizzate; recuperare percorsi e strade secondari; costruire una rete di operatori in grado di interagire tra loro connettendo i vari comparti". Capitolo a parte, cui Cna turismo promette di dare nelle prossime settimane sostanza, l'accordo sottoscritto tra la stessa confederazione artigiana e Airbnb, il network specializzato in affitti, sul turismo esperienziale: "Dobbiamo individuare imprese e percorsi da inserire dentro il contenitore: penso alla Costa dei trabocchi, a percorsi eno-gastronomici e turistico-religiosi, di cui l'Abruzzo è ricchissimo"

Un forte attivismo, ancora, il movimento di imprese turistiche che fa capo a Cna, e che vede al vertice nazionale l'abruzzese Cristiano Tomei, lo promette sul fronte della partecipazione a eventi, sul rilancio del confronto con la Regione sulle principali scelte politiche del settore, sull'avvio di un proficuo confronto con movimenti e associazioni che operano sul territorio regionale. Che l'Abruzzo del turismo debba risalire la china, anche in ragione dei danno patiti negli anni passati soprattutto dai territori interni in ragione di terremoti e maltempo, lo conferma con le valutazione degli operatori, anche la freddezza della cifre. "Secondo una elaborazione di Aldo Ronci - sottolinea Marchese - tra 2014 e 2017 l'Abruzzo ha perso per strada l'1,4% delle presenze, a fronte di un incremento nazionale superiore all'11%. Peggio di noi solo Marche e Umbria, ovvero proprio le regioni più colpite dal sisma. E d'altra parte, il buon andamento delle presenze nella stagione balneare risulta sostenuto quasi esclusivamente dalle performance della costa teramana, capace da sola di raccogliere la stragrande maggioranza di quelle presenze turistiche che valgono oltre il 76% del totale delle presenze turistiche regionali". 

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Pescara, Antonelli auspica il completamento della Giunta

Marcello Antonelli auspica il completamento della Giunta entro pochi giorni, e rispondendo al centrosinistra che nei giorni scorsi aveva parlato del dualismo Masci-Antonelli fra le cause della ritardata composizione della Giunta. "Il Presidente del Consiglio Comunale puo' solo esprimere un auspicio in quanto io sono soggetto terzo, e poi il Consiglio Comunale come noto e' una istituzione a se stante rispetto alla Giunta, ma l'auspicio e' che si arrivi molto velocemente al completamento dell'organo esecutivo e fiducioso che il buon senso e il senso di responsabilita' prevarranno perche' Pescara ha bisogno di risposte e quindi tutti abbiamo bisogno di metterci al lavoro. Il Consiglio Comunale deve fare la sua parte, la Giunta anche deve operare al meglio e' nell'interesse della sua composizione e delle sue funzioni". "Sono fiducioso che nel giro di qualche giorno Pescara avra' un assetto completo sia per quanto riguarda l'organo di governo, sia per quanto riguarda il Consiglio Comunale che - spiega Antonelli - e' gia' operativo visto che abbiamo calendarizzato un Consiglio Comunale per la prossima settimana e un altro piu' avanti probabilmente a sessione aperta per i fatti accaduti in Piazza Santa Caterina, e dunque al lavoro da subito per risolvere i problemi della città".

 

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Record negativo di nascite in Italia

Dal 2015 sono oltre 400 mila i residenti in Italia in meno e nel 2018 si e' registrato un livello minimo di nascite, il piu' basso dall'Unita' d'Italia (1861). A cio' si deve aggiungere l'aumento dell'emigrazione di cittadini italiani all'estero (+1,9%). E' questo il quadro della popolazione italiana, presentato oggi dall'Istat nel bilancio demografico del 2018. Nell'ultimo anno, la popolazione residente ammonta a 60.359.546, oltre 124 mila in meno rispetto il 2017 (-0,2%) e oltre 400 mila in meno rispetto a quattro anni prima. Il calo - secondo l'Istat - e' interamente attribuibile alla popolazione italiana, che scende, al 31 dicembre, a 55 milioni 104 mila unita', 235 mila in meno rispetto il 2017 (-0,4%). Se si parte dal 2014, la perdita di cittadini italiani (residenti) e' pari alla scomparsa di una citta' grande come Palermo (-677 mila). Si consideri, inoltre, che negli ultimi quattro anni i nuovi cittadini per acquisizione della cittadinanza sono stati oltre 638 mila. Senza questo apporto, il calo degli italiani sarebbe stato intorno a 1 milione e 300 mila unita'. Nel quadriennio, quindi, l'aumento di oltre 241 mila unita' di cittadini stranieri ha permesso di contenere la perdita complessiva di residenti. I cittadini stranieri iscritti in anagrafe sono 5.255.503, aumentati, rispetto al 2017, di 111 mila (+2,2%) arrivando a costituire l'8,7% del totale della popolazione residente. Il 2018 si caratterizza, dal punto di vista demografico, anche per il record negativo delle nascite. La diminuzione e' di 18 mila unita', -4% rispetto al 2017. Nell'ultimo anno sono stati iscritti all'anagrafe solo 439.747 bambini. Il calo e' in atto dal 2008, ma nel 2015 il numero e' sceso sotto il mezzo milione. Da un punto di vista geografico, la diminuzione e' piu' accentuata al Centro (-5,1% rispetto al 2017). 

Secondo l'Istat, i motivi sono di natura strutturale. La progressiva riduzione delle potenziali madri e' dovuta, da un lato, all'uscita dall'eta' riproduttiva delle generazioni molto numerose nate all'epoca del baby-boom, dall'altro, all'ingresso di contingenti meno numerosi a causa della prolungata diminuzione delle nascite osservata a partire dalla meta' degli anni Settanta. L'incremento delle nascite, registrato fino al 2008, era dovuto principalmente alle donne straniere, ma negli ultimi anni ha iniziato progressivamente a ridursi anche il numero di stranieri nati in Italia, pari a 65.444 nel 2018 (il 14,9% del totale dei nati). Tra le cause del calo: la diminuzione dei flussi femminili in entrata nel nostro Paese; il progressivo invecchiamento della popolazione straniera; nonche' l'acquisizione della cittadinanza italiana da parte di molte donne straniere. Le nascite di bambini stranieri si concentrano principalmente nel Nord-ovest (21,0%) e nel Nord-est (20,7%). L'Emilia-Romagna ha la percentuale piu' alta (24,3%), la Sardegna la piu' bassa (4,5%). L'Istat rileva infine che nell'ultimo anno e' calato del 23% il numero di coloro che acquisiscono la cittadinanza italiana. Una diminuzione gia' osservata nel 2017, ma diventata piu' evidente nei mesi successivi. Il 1 gennaio 2018 gli italiani per acquisizione di cittadinanza erano in totale oltre 1 milione e 340 mila nella popolazione residente. Sommando questa popolazione a quella dei cittadini stranieri si ottiene un contingente di quasi 6,5 milioni.

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Casa, dal 2010 prezzi giu’ del 17,2%

Secondo le stime preliminari, nel primo trimestre 2019 l'indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, diminuisce dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dello 0,8% nei confronti dello stesso periodo del 2018 (era -0,5% nel quarto trimestre 2018). La flessione tendenziale dell'IPAB è da attribuire unicamente ai prezzi delle abitazioni esistenti che registrano una variazione negativa pari a -1,3% (era -0,7% nel trimestre precedente). I prezzi delle abitazioni nuove, invece, aumentano su base tendenziale dell'1,7% mostrando un'accelerazione rispetto al +0,6% del quarto trimestre del 2018. Lo rende noto l'ISTAT. Questi andamenti si manifestano in un contesto di crescita persistente dei volumi di compravendita (+8,8% l'incremento tendenziale registrato per il primo trimestre del 2019 dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate per il settore residenziale). Su base congiunturale la lieve diminuzione dell'IPAB (-0,5%) è dovuta sia ai prezzi delle abitazioni nuove sia a quelli delle abitazioni esistenti che diminuiscono rispettivamente dello 0,5% e dello 0,6%. Rispetto alla media del 2010, primo anno per il quale è disponibile la serie storica dell'IPAB, nel primo trimestre 2019 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 17,2%, a causa esclusivamente delle abitazioni esistenti i cui prezzi sono diminuiti del 23,7% mentre per quelli delle abitazioni nuove si registra complessivamente un aumento, seppur debole (+0,8%)

Con i dati del primo trimestre 2019 sono stati aggiornati, come di consueto, i pesi utilizzati per la sintesi degli indici delle abitazioni nuove e di quelle esistenti. In particolare, il peso delle abitazioni nuove continua a diminuire ed è pari a 16,6% (era quasi il 35% nel 2010) contro l'83,4% delle abitazioni esistenti. Il tasso di variazione acquisito dell'IPAB per il 2019 è negativo e pari a -0,8%. "I prezzi delle abitazioni avevano chiuso il 2018 in flessione in Italia (unico Paese della zona euro, dove invece sono cresciuti di più di quattro punti) e i primi dati del 2019 ne confermano la debolezza, registrando una nuova contrazione su base annua - si legge nella nota di commento -. Ciò a fronte di una crescita delle compravendite di abitazioni che persiste dal 2014 confermando, così, la vischiosità dei prezzi rispetto all'andamento della domanda. In questo quadro un segnale di ripresa viene dai prezzi delle abitazioni nuove, che crescono su base annua per il sesto trimestre consecutivo, ma il cui peso nel determinare gli andamenti complessivi del mercato immobiliare residenziale si va sempre più riducendo".

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Chieti, approvato il bilancio ma Di Primio lascia Forza Italia

Con 11 voti a favore e 10 contrari, assente l'intero gruppo di Forza Italia che non ha partecipato alla seduta, ma nella maggioranza di centrodestra si sono registrate anche anche altre defezioni, il Consiglio comunale di Chieti dopo oltre cinque ore di discussione ha approvato il bilancio di previsione e il Dup, il documento unico di programmazione. Il sindaco Umberto Di Primio, che ha annunciato l'uscita da Forza Italia, manterra' in piedi fino al prossimo 7 luglio, quando scadranno i termini che le rendono efficaci, le dimissioni rassegnate nei giorni scorsi dopo l'estenuante braccio di ferro con il gruppo consiliare di Forza Italia.

''Il dato politico dice che io non ho piu' una maggioranza come uscita dalle urne, ma grazie al senso di responsabilita' straordinario di chi e' stato seduto in Consiglio comunale senza farmi ricatti fino all'ultimo momento - ha detto Di Primio - e soprattutto grazie a coloro che non avevano l'obbligo di stare in aula che sono quelli della minoranza che ci hanno consentito di andare avanti, oggi Chieti ha un bilancio che ha 40 milioni di lavori, che ci consente di dire che da settembre partiranno i servizi di scuolabus come gli asili, ha un bilancio che ci consente di fare lavori e manutenzioni per la citta' che ad oggi sono mancate".

"Il risultato di questo consiglio comunale ha due valori, uno opposto all'altro - ha aggiunto Di Primio: la fine di un centro destra cosi' come era stato immaginato alle urne nel 2015, e poi c'e' il discorso positivissimo di un bilancio che da' la possibilita' a Chieti di avere milioni di investimenti, servizi che ripartiranno e un parere positivo che nessuno avrebbe potuto sperare visto che il primo bilancio del 2015 aveva tutt'altro segno". Quanto al rapporto con Forza Italia, Di Primo ha annunciato una lettera a Berlusconi per annunciare l'uscita dal partito: "Credo che a questo punto non debba piu' essere io ad avere rapporti con i singoli - ha sottolineato il primo cittadino a proposito dei rapporti a livello locale - si e' oggi mostrata una maggioranza diversa, si dovra' decidere cosa fare. Non ho idea in questo momento di quali possano ancora essere i rapporti con Forza Italia, certo posso affermare che quella lettera che avevo preparato da tempo la spediro' oggi a Berlusconi perche' Forza Italia non e' piu' il mio partito". 

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Inchiesta Pescaraporto, il Pm chiede la condanna per D’Alfonso e altri 4

E' stata chiesta al gup del tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, la condanna per tutti i cinque imputati nel procedimento, con rito abbreviato, relativo all'inchiesta sulla vicenda Pescaraporto, il complesso edilizio in costruzione dal 2012 lungo la riviera di Porta Nuova tra il ponte del Mare e il porto turistico. In particolare, il procuratore capo, Massimiliano Serpi, e il procuratore aggiunto, Anna Rita Mantini, hanno chiesto condanne a 10 mesi per l'ex governatore Luciano D'Alfonso, per l'avvocato Giuliano Milia e per il dirigente del Genio civile Vittorio Di Biase, e a 6 mesi per l'ex segretario dell'ufficio di presidenza Claudio Ruffini e per il dirigente comunale Guido Dezio. I cinque imputati sono accusati di abuso di ufficio e falso in atto pubblico. Nel corso della requisitoria, il procuratore Serpi ha parlato di "un intervento pesantissimo di D'Alfonso su Di Biase", che avrebbe contribuito a determinare il radicale cambio di orientamento del dirigente del Genio civile, il quale, nel 2016, nell'ambito dell'iter riguardante il permesso a costruire, prima firmo' una nota recante parere contrario sulla compatibilita' geomorfologica dell'opera e neanche un mese dopo diede il via libera. Si torna in aula il prossimo 10 luglio per le arringhe difensive e la sentenza del gup. 

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L’Inps avvia l’assunzione di 3.507 consulenti, 44 in Abruzzo

Pronti i contratti di lavoro per i primi 3.009 consulenti della protezione sociale, selezionati in base al concorso pubblico, per titoli ed esami, nei ruoli del personale dell'Inps area C - posizione economica C1, che ha visto circa 66.000 domande di partecipazione.
Alla prova preselettiva si sono presentati oltre 18.000 candidati, di cui circa 9.200 sono stati ammessi alle prove scritte; sono stati ammessi agli orali circa 4.000 candidati e 3.507 candidati hanno superato le prove orali.
Nella regione Abruzzo sono 44 i consulenti della protezione sociale che hanno preso servizio. 
L'Istituto potrà procedere già dal primo luglio all'assunzione di 3.009 funzionari grazie alle risorse finanziarie straordinarie previste, in aggiunta alle ordinarie possibilità assunzionali, da specifiche normative: la Legge 232 del 2016, come rifinanziata dalla Legge 205 del 2017, la Legge 245 del 2018 e, da ultimo, il Decreto Legge 4 del 2019 che ha autorizzato la spesa di 50 milioni di euro annui per l'assunzione di personale (oltre mille unità) da assegnare alle strutture dell'Inps al fine di dare piena attuazione al programma del Reddito di cittadinanza.
L'Istituto inoltre, utilizzando le facoltà assunzionali ordinarie calcolate sui risparmi derivanti dalle cessazioni 2017 e 2018, potrà procedere entro il 2019 all'assunzione a tempo indeterminato dei rimanenti 498 candidati idonei (che nel frattempo saranno assunti a tempo determinato ai sensi dell'art. 36 D. lgs. 165 del 2001).

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Michele Fina: del Partito Democratico vogliamo cambiare tutto

“Del Partito Democratico vogliamo cambiare tutto, l’unità non è gattopardesca. Siamo consapevoli della crisi che attraversiamo, al punto che abbiamo deciso di unire ciò che era diviso, perché abbiamo un patrimonio che viene da lontano e che dobbiamo traghettare. Siamo consapevoli che la crisi è così profonda che lo scontro a breve potrebbe essere tra Salvini e chi è peggio di lui”: sono le prime parole di Michele Fina da nuovo segretario regionale del Partito Democratico.

Fina, sottolineando che le scelte e le decisioni future saranno improntate al criterio del merito, ha tracciato priorità e metodo per il partito regionale, ovvero “ricostruire un partito oggi destrutturato e restituirgli un pensiero politico. Da qui nasceranno le idee alternative al governo nazionale e al governo regionale”.

La prima “campagna”, in autunno si chiamerà “Comunità leale”. Una ripartenza e un esame del percorso degli ultimi anni, a cominciare dalla guida dei governi nazionale e regionale, e "solo alla fine di questo percorso avremo la credibilità per dire quale è il nostro progetto alternativo. Una campagna per avere, insomma, un partito plurale e non tanti partiti singolari sotto lo stesso simbolo. Per la prima volta poi i nostri iscritti e i nostri circoli voteranno solo sulle idee. Lì vedremo se siamo davvero uniti”. Michele Fina ha inoltre ringraziato i potenziali candidati , “in particolare Antonio Luciani che sta dando un contributo essenziale all’unità del Pd abruzzese e al suo rilancio.”

Il Pd di Fina sarà “un partito verde, nettamente ecologista. C’è un pezzo rilevante di economia che sta investendo sulla sostenibilità e tanti cittadini finalmente sensibili, a cui dobbiamo guardare”. Poi il “partito del sapere”, a cominciare dall’attenzione agli insegnanti e ai ricercatori, e soprattutto un “partito del lavoro, marcheremo la vicinanza agli esclusi e al ceto medio indebolito ma non per strumentalizzarli, bensì per dare loro gli strumenti per emanciparsi”. Infine il nuovo segretario del Pd abruzzese sceglie la definizione di “partito umile”, per sottolineare la necessità di promuovere “un’alleanza costituzionale, una rete con soggetti politici del centrosinistra, sindacati, associazioni di categoria, del sociale, culturali ed ecologiste per difendere e promuovere i valori della Repubblica, oggi messi in discussione”. Fina ha detto che “se riusciremo a fare questo, a sprovincializzare il nostro pensiero, costruiremo anche un pezzo di gruppo dirigente nazionale. Tra 100 giorni faremo il punto di quello che abbiamo fatto, se dedicheremo il nostro tempo a costruire il lavoro che c’è da fare invece che a litigare tra noi, avremo dato un senso politico a questa unità”. Una battuta sulla posizione rispetto al governo regionale: “Saremo un’alternativa leale, netta, vigileremo sulla capacità di difendere l’Abruzzo e sulle attitudini e i comportamenti di un governo spericolato”.

In conferenza stampa sono intervenuti anche i coordinatori regionali delle mozioni congressuali nazionali, a descrivere senso e obiettivi della “convergenza” sul nome di Fina. Per Andrea Catena della mozione Zingaretti, “il segnale di cambiamento che è arrivato dal Congresso nazionale qui in Abruzzo è stato recepito anche da chi ha sostenuto posizioni diverse rispetto a quella di Zingaretti. L’intesa su Michele Fina nasce su basi politiche chiare, ovvero sulla necessità di ricostruire il partito in Abruzzo e di un forte rinnovamento. Michele può fare questo lavoro di ricostruzione, unità e garanzia di cambiamento e discontinuità”. Luigi Febo della mozione Martina ha parlato di un “nuovo slancio del Pd in Abruzzo, un nuovo spirito di collaborazione per ricreare una comunità politica affinché tutti remino in un’unica direzione” e Marco Presutti della mozione Giachetti ha definito quella di Fina “una candidatura generazionale non solo dal punto di vista dell’età”.

Il prossimo appuntamento è l’Assemblea regionale del Pd da fissare entro la data del 20 luglio; si terrà inoltre una conferenza programmatica di riorganizzazione del partito in Abruzzo, sul solco del percorso impostato a livello nazionale da Nicola Zingaretti.

 

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Michele Fina sarà il nuovo segretario regionale del Partito Democratico

Lunedì 1° luglio alle 11 presso Spazio 010 in via dei Peligni 93 a Pescara si terrà la conferenza stampa di presentazione del nuovo segretario regionale del Partito Democratico abruzzese Michele Fina. Su di lui è stata difatti trovata la convergenza tra le varie anime del PD che ha escluso candidature alternative. 

"L’altro ieri mi ha chiamato al telefono Mimmo Bafile, una personalità che rappresenta un pezzo della storia della sinistra abruzzese. Mi ha detto che stava seguendo le evoluzioni del congresso regionale del PD e mi ha fatto qualche raccomandazione. In particolare quella di ricostruire un partito capace di affascinare ed emozionare, profondamente legato all’identità del nostro territorio. Soprattutto un partito popolare. Mi ha raccomandato la memoria delle battaglie che hanno segnato la storia dell’ultimo secolo e mi ha fatto nomi di luoghi e persone che le hanno incarnate. Cito per tutti Taranta Peligna e i ragazzi della Brigata Majella che diedero vita alla Resistenza italiana e l’omaggio reso loro dal Presidente Mattarella.

Oggi ho depositato la mia candidatura alla Segretaria regionale del Pd. Essendo l’unica da subito inizia per me e per tanti una nuova ed appassionante avventura. Ma ne parleremo domattina con la stampa, all’Abruzzo.

Questa è solo una dedica. A Mimmo, alle nostre radici, alla capacità di unire ciò che era diviso; per le proprie idee, per la propria terra e per dare speranza al futuro", ha scritto Michele Fina su facebook.

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Caritas, oltre un milione di beni e servizi ai poveri

Con oltre un milione di erogazioni di beni e servizi, come viveri, vestiario, prodotti per l'igiene personale e buoni pasto, anche nel 2018 "la poverta', ma soprattutto le persone povere, sono state come sempre al centro dell'impegno di Caritas italiana". È quanto spiega il Rapporto annuale con dati del 2018 della Caritas che sul web traccia un bilancio delle azioni svolte attraverso l'azione quotidiana di quasi 200 Caritas diocesane in tutta Italia durante lo scorso anno. Oltre 3,3 mila i centri d'ascolto attivi su tutto il territorio nazionale che hanno fornito piu' di 200 mila interventi di ascolto, orientamento e consulenza. Un 2018 che ha visto la Caritas impegnata su diversi fronti interni. "In Italia si e' proseguito negli interventi post-sisma nel Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria, con la realizzazione di piu' di 40 strutture polifunzionali - spiega il Rapporto -, grazie agli oltre 27,5 milioni di euro di offerte raccolte. Vicinanza anche alla popolazione colpita da altre emergenze, come il crollo del ponte Morandi, a Genova il 14 agosto, e il sisma nella provincia di Catania, del 26 dicembre". Cresce, rispetto al 2017, il numero di progetti dell'8xmille approvati: nel 2018 ne sono stati approvati 260 presentati da 145 Caritas diocesane, contro i 219 progetti del 2017. Tra i beneficiari delle iniziative della Caritas ci sono anche i beneficiari del progetto Presidio contro lo sfruttamento in agricoltura, un progetto che nel 2018 e' arrivato alla terza edizione e che mira a combattere la piaga dello sfruttamento lavorativo e del caporalato. Dal 2014 al 2018 sono circa 5 mila le persone raggiunte dall'iniziativa. Crescono, inoltre, gli empori della solidarieta' su tutto il territorio nazionale. Stando al rapporto Caritas, nel 2018 si contano in tutta Italia ben 181 empori, di cui sono 160 quelli promossi insieme alle Caritas diocesane. Soltanto nel 2018, sono 34 gli empori aperti. L'impegno della Caritas, in Italia e nel mondo, tradotto in cifre, infine, e' stimato attorno ai 51,5 milioni di euro, una cifra stabile rispetto a quella impiegata nel 2017. Oltre 39 milioni di euro di risorse, ovvero il 76 per cento, sono stati destinati a progetti e attivita' svolti in Italia. Altri 9 milioni sono stati destinati a progetti realizzati in tutto il mondo, dove le emergenze e i programmi di sviluppo hanno rappresentato il maggior ambito di impiego. 

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