Primo Piano

Provenzano: Bisogna lavorare per non perdere un solo euro dei fondi europei

"Bisogna lavorare per non perdere un solo euro dei fondi europei, un qualcosa che non ci possiamo permettere visto che gia' quest'anno rischiamo un grave disimpegno" e poi "c'e' un tema di investimenti pubblici che sono, e non solo al Sud, al livello piu' basso di tutta a storia repubblicana". Lo afferma il ministro per il Sud Giuseppe Provenzano concludendo le 'giornate dell'economia Marcello de Cecco' in merito al piano per il Mezzogiorno allo studio del Governo Conte. Provenzano ha sottolineato l'importanza "pur senza caricarle di troppe aspettative delle Zes (zone economiche speciali) e delle infrastrutture, "non solo l'alta velocita' ma anche un'offerta maggiore sull'esistente" per evitare l'isolamento di alcune aree. Fra gli altri punti , il ministro ha citato il rilancio degli "investimenti privati" sottolineando come negli scorsi anni "il credito imposta e' servito e cosi' i contratti di sviluppo" mentre ha avuto minor efficacia la decontribuzione sulle assunzioni. "Andrebbe ridotto - ha aggiunto - il carico fiscale sul lavoro ma in tutto il paese, lasciando le gabbie salariali ad archeologia. Differenziali sui salari reali gia' esistono" de facto.

I "500mila giovani che dal Meridione sono andati in Europa" in questi anni, devono dare il loro contributo "non con le rimesse" ma con l'apporto del loro "know how" di esperienze per rilanciare lo sviluppo dell'area. E' quanto chiede il ministro del Sud Giuseppe Provenzano alla conclusione de 'le giornate di economia Marcello De Cecco'. Per il ministro il Sud e' una "una priorita' per l'intero paese" e il suo rilancio "e' necessario anche per il Nord": il Mezzogiorno "non deve essere assistito o tollerato ma bisogna avere un progetto di Sud utile all'Italia e all'Europa per uscire dalla trappola".

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Fisco, i piccoli imprenditori dichiarano il doppio dei dipendenti

Nel 2018 le persone fisiche quali artigiani, commercianti, liberi professionisti, hanno dichiarato in media un reddito pari a 25.290 euro, mentre le società di persone (ad esempio Snc e Sas) 34.260 euro. Per quanto riguarda i dipendenti, invece, coloro che sono occupati nelle attività dei primi percepiscono mediamente 9.910 euro, mentre i lavoratori alle dipendenze dei secondi 13.850 euro. E' quanto scrive la CGIA in una sua analisi, basata sui dati del ministero dell'Economia e delle Finanze. "Finalmente facciamo chiarezza su un punto: è del tutto infondata la tesi che gli imprenditori guadagnino meno dei dipendenti", commenta il coordinatore dell'Ufficio studi della CGIA Paolo Zabeo, che aggiunge: "Sostenuta in particolar modo dal mondo sindacale, questa argomentazione è stata elaborata da alcuni commentatori che in passato hanno comparato in modo scorretto i redditi medi dei datori di lavoro, includendo anche quelli delle ditte individuali che non hanno personale alle proprie dipendenze, con quelli dei dipendenti, comprendendo in questi ultimi anche le retribuzioni di soggetti con redditi elevati, come gli alti dirigenti pubblici e privati. Obiettivo di questa operazione? Dimostrare che i piccoli imprenditori sono un popolo di evasori. In realtà - continua Zabeo - confrontando correttamente i redditi dei titolari di microimprese con quelli dei propri dipendenti, emerge un risultato di segno opposto che ridà dignità al mondo del lavoro autonomo".

"Nessuno esclude che anche tra i piccoli commercianti e gli artigiani ci siano sacche di infedeltà fiscale che devono essere assolutamente debellate", aggiunge il segretario della CGIA Renato Mason, ma "altra cosa, invece, è sostenere capziosamente che ci troviamo di fronte a due categorie costituite da evasori incalliti. Le cose stanno diversamente e i dati delle dichiarazioni dei redditi delle piccole imprese e dei lavoratori autonomi dimostrano, almeno al Nord, che le generalizzazioni sono sempre ingiuste e sbagliate". Dall'analisi delle dichiarazioni dei redditi del 2018, infatti, emerge come i piccoli imprenditori (ditte individuali) e i lavoratori autonomi dichiarino mediamente 37.470 euro in Trentino Alto Adige, 36.070 euro in Lombardia, 31.700 in Friuli Venezia Giulia, 31.070 euro in Veneto, 31.020 in Emilia Romagna, 28.640 euro in Piemonte e 28.630 euro in Liguria. "Ricordo - conclude Paolo Zabeo - che oltre il 70% degli artigiani e dei commercianti non ha dipendenti".

Di segno opposto, invece, la situazione presente al Sud, dove i livelli di reddito sono molto contenuti. In alcune zone del Mezzogiorno, infatti, fare impresa è sempre più difficile e per molti il ricorso all'evasione consente di recuperare liquidità per mantenere in vita l'attività. Nel meridione, infatti, il reddito medio dichiarato al fisco dagli autonomi e dai piccoli imprenditori è molto basso. Se in Campania è pari a 13.340 euro, in Puglia ammonta a 12.810 euro, in Sicilia a 12.640 euro e in Calabria solo a 6.120 euro. Nel 2016 (dato più recente) l'evasione stimata in Italia è stata del 16%. Ciò vuol dire che per ogni 100 euro di gettito incassato dal fisco, 16 rimangono illegalmente nelle tasche degli evasori. In termini assoluti, invece, sono 113,3 i miliardi di euro che in quell'anno sono stati sottratti all'erario. A livello territoriale le realtà più a rischio sono quelle del Sud: in Calabria la stima di evasione è al 24,2%, in Campania è al 23,2%, in Sicilia al 22,2% e in Puglia al 22%. Nelle regioni del Centro-Nord, invece, la situazione desta meno preoccupazioni. Infatti, in Veneto il tasso di evasione si attesta al 13,8 per cento, nella Provincia autonoma di Trento e in Friuli Venezia Giulia scende al 13,3%, in Lombardia al 12,5%, fino a fermarsi al 12 % nella Provincia autonoma di Bolzano.

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Legge elettorale, passa la richiesta di referendum

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza poco prima della mezzanotte il quesito referendario, voluto dalla Lega, finalizzato all'abrogazione della quota proporzionale nella legge elettorale nazionale. A votare con 17 voti favorevoli il centrodestra, mentre le opposizioni del M5S e del centrosinistra hanno abbandonato l'aula. Nella commissione Bilancio da martedi' scorso e fino alla serata di ieri le minoranze hanno fatto ostruzionismo per allungare i tempi dell'approvazione. 

L'Abruzzo che per bocca del coordinatore regionale della Lega, il deputato Giuseppe Bellachioma, aveva puntato l'obiettivo di Regione apripista tra le cinque chiamate a licenziare entro il 30 settembre l'istanza referendaria, e' arrivato sesto. Proprio per questo, hanno ritirato i circa 2.300 emendamenti, sbloccando i lavori. "Politicamente abbiamo ottenuto una grande vittoria visto che l'Abruzzo e' arrivato sesto dopo aver sbandierato ai sette venti che sarebbe stata la prima a licenziare la istanza referendaria", hanno spiegato i consiglieri di opposizione. "Al di la' del fatto che in cinque regioni si sia gia' votato, tuttavia arriviamo nello stesso giorno delle altre, quindi abbiamo dato il nostro contributo come prima regione della Lega del centrosud - ha spiegato Bellachioma, da stamani all'Aquila -. Non ci sentiamo sconfitti, siamo una squadra ed abbiamo portato a casa il risultato. Ringrazio i commissari ed i consiglieri regionali che si sono prodigati in questi giorni, siamo comunque contenti per aver dato una soddisfazione a Salvini che domenica verra' in Abruzzo per salutarci e fare il punto della situazione", ha concluso Bellachioma.

Al termine dei lavori, il Presidente di Commissione Vincenzo D’Incecco si è dichiarato “estremamente soddisfatto per l’esito della votazione” e ha tenuto “a ringraziare tutti i dipendenti che hanno partecipato alla lunga ed estenuante discussione portata avanti dalle forze di opposizione”.

Secondo Daniele D’Amario (Forza Italia)  “è necessario, nell’approvare l’iniziativa referendaria volta all’eliminazione della parte proporzionale, integrare il quesito referendario con una nuova normativa elettorale basata su collegi uninominali, una diversa quota proporzionale e un premio di maggioranza per le coalizioni con una legge costituzionale che introduca l’elezione diretta del presidente della Repubblica”. “Il proposito – sostiene D’Amario con la sua iniziativa - è avanzare due proposte di legge di iniziativa regionale: una in materia elettorale che preveda il mantenimento di una quota significativa di proporzionalità fra i voti espressi e i seggi risultanti; l’altra di natura costituzionale per l’elezione diretta del Capo dello Stato”. Il Consigliere di Forza Italia ritiene necessario che la legge elettorale nazionale sia orientata a un principio maggioritario che favorisca il bipolarismo e la stabilità di governo nella legislatura e che scoraggi comportamenti trasformistici, garantendo massimo del pluralismo e della rappresentatività”

 

Le video interviste a Guerino Testa (Fratelli d'Italia) e Sara Marcozzi (Movimento 5 Stelle)

 

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Marsilio e Febbo in visita alla Sevel

 Il presidente Marco Marsilio e l'assessore alle attività produttive, Mauro Febbo, hanno visitato, questa mattina, lo stabilimento Sevel-Val di Sangro di Atessa (Ch). Nel corso dell'incontro, alla presenza di Angelo Coppola (direttore del sito produttivo Sevel), Alfredo Leggero (Head of Manufacturing Mass Market Brands del Gruppo FCA), Antonio Viggiano (responsabile risorse umane Sevel) ed Elisa Boscherini (relazioni istituzionali di FCA Italy), sono stati illustrati i numeri della fabbrica abruzzese del Gruppo FCA e le nuove strategie mirate a incrementare la produzione di veicoli commerciali. I 6.778 dipendenti assunti in Sevel (il 21% è di sesso femminile), 650 i nuovi ingressi nelle ultime settimane, dato che raggiunge 12.500 unità con l'indotto presente in Val di Sangro, producono ogni giorno circa 1.200 veicoli. L'85% dei furgoni allestiti nello stabilimento Sevel viene esportato all'estero. Il presidente Marsilio e l'assessore Febbo, dopo la visita istituzionale, hanno analizzato con il management di Sevel le prospettive di crescita del sito produttivo abruzzese, in particolare è stato effettuato un focus sulle infrastrutture presenti sul territorio, con l'obiettivo di migliorare la competitività. «Da questa visita abbiamo avuto la conferma che dobbiamo lavorare con determinazione per migliorare le nostre infrastrutture - ha commentato il presidente Marco Marsilio -. Il nostro obiettivo è sostenere le imprese, come appunto Sevel, con la realizzazione di infrastrutture strategiche per sviluppare la loro potenzialità e ottenere competitività rispetto ad altri Paesi emergenti, come ad esempio la Polonia; dobbiamo creare le motivazioni giuste per continuare ad attrarre investimenti». La Regione si è impegnata a realizzare le condizioni per attrarre e favorire nuovi investimenti. «Le nostre aziende chiedono interventi e noi abbiamo l'obbligo di individuare risorse per rendere competitive le nostre aziende o per attrarre nuovi investitori - ha esordito l'assessore alle attività produttive Mauro Febbo -. Nonostante la robotizzazione, lo stabilimento Sevel continua ad assumere personale: si tratta di un segnale positivo per il territorio abruzzese. Da parte nostra - ha aggiunto ancora Febbo - dobbiamo sostenere Sevel con il miglioramento delle infrastrutture, dal sistema viario ai porti; negli ultimi anni - osserva - sono stati fatti passi importati, ma è necessario accelerare alcuni processi, come la conclusione dei lavori sulla Fondovalle Sangro o la realizzazione di nuove opere di ampliamento del porto di Ortona con le quali migliorare le connessioni commerciali per il trasporto delle merci. Siamo a lavoro»

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Pochi servizi pubblici per l’assistenza agli anziani

Pochi servizi pubblici per l'assistenza agli anziani, 'sostituiti' da badanti e familiari. L'Italia è un Paese 'vecchio' - e in progressivo invecchiamento - che, però, continua a investire poco nell'assistenza a lungo termine (long term care): dal 2013 al 2016 gli over 65 non autosufficienti in Italia sono aumentati del 46% mentre il tasso di copertura del bisogno - ovvero il numero di anziani non autosufficienti raggiunti da servizi pubblici residenziali e diurni - è rimasto pressoché stabile, passando dal 10,4% al 10,2%. E' il quadro che emerge dal secondo Rapporto sull'innovazione e il cambiamento nel settore Long Term Care, realizzato da Cergas Sda Bocconi con il supporto di Essity. Il Rapporto conferma che, a fronte del bisogno crescente in termini di assistenza e servizi per le persone over 65 non autosufficienti, i servizi attualmente disponibili (pubblici e privati) non riescono ancora a fornire una risposta adeguata ai bisogni delle famiglie. In questo scenario, le badanti hanno superato il milione nel 2018 confermando di essere la soluzione più diffusa e capillare nel nostro Paese (ad esempio si ricordi invece che gli ospiti dei servizi residenziali - Rsa - sono circa 287.000 ogni anno). Emerge una forte necessità di rivedere i modelli di servizio e ricercare soluzioni innovative. Stringendo il campo di osservazione sulla popolazione over 75 non autosufficiente e su due tipologie di risposta al bisogno, quella istituzionale tramite Rsa e quella tramite badanti, il rapporto evidenzia l'esistenza di tre situazioni a livello Paese: in alcune aree geografiche sia i servizi pubblici che la presenza delle badanti sono molto poco diffusi, infatti insieme raggiungono tra il 14 e il 30% della popolazione over 75 non autosufficiente. Le regioni coinvolte sono Molise, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria, Abruzzo e Campania.

 In questo caso il peso della cura è molto spostato sulle famiglie. In altre aree si riscontra una più strutturata presenza di badanti, una rete che, da sola, arriva a coprire tra il 41 e il 65% del fabbisogno degli over 75, in presenza di una diffusione eterogenea di servizi pubblici. Si tratta di: Valle D'Aosta, Umbria, Toscana, Sardegna, Lazio, Friuli, Liguria ed Emilia-Romagna. Infine, in altre ancora (Veneto, Piemonte, Trento e Lombardia) la rete pubblica è molto più estesa così come il ricorso a badanti. I due servizi insieme forniscono una copertura che supera il 70%. "Questi dati mostrano profonde differenze tra territori regionali che corrispondono a diversi contesti socioeconomici ma anche a diversi modelli di welfare pubblico e articolazione del settore sociosanitario", commenta Elisabetta Notarnicola, Associate professor of practice, Divisione government, health e not for profit presso Sda Bocconi School of Management. "Esistono infatti aree più organizzate, in cui c'è stato un più alto investimento nel settore long term care, che nel tempo ha permesso una buona strutturazione del sistema sociosanitario accompagnato anche da una maggiore organizzazione delle famiglie che scelgono di rivolgersi a servizi privati e strutturati. In altri contesti, invece, il caregiving familiare è molto più intenso e continua a rimanere la prima (e talvolta unica) risposta", conclude. Il Rapporto ha indagato quale fosse l'effettivo impegno complessivo delle Regioni in termini di revisione delle politiche dedicate agli anziani. In particolare, si è analizzato che, tra il 2015 e il 2019, sono stati emessi ben 365 atti regionali sul tema, a segnale che questo è presente nelle agende di policy delle Regioni. La maggior parte degli interventi avevano però l'obiettivo di portare a regime o perfezionare il sistema (definendo o migliorando le già esistenti regole di funzionamento, quali standard assistenziali, tariffe e criteri di varia natura), mentre solo pochi erano orientati a promuovere un cambio di paradigma. Infatti, la percentuale di questi relativa all'introduzione di servizi innovativi è limitata al 10,7% nei 5 anni indagati

Nel Rapporto si affronta il tema dell'innovazione dei servizi promossa dai gestori del settore sociosanitario, concludendo che questi si stanno facendo promotori di alcune spinte di cambiamento anche se gli investimenti dedicati non sono ancora tali da renderli dirompenti. Sono anzi ancora troppo poco strutturati. In sintesi, è possibile però dire che sono in atto numerosi tentativi di cambiamento, sia lato pubblico che privato, ma ancora in cerca di una guida o di una rotta da seguire. Se per il futuro è auspicabile indirizzare il settore verso investimenti strutturali e di ricerca e sviluppo anche sul fronte della innovazione tecnologica, è importante - ragionano gli esperti - che le politiche pubbliche si orientino in questa direzione anche coinvolgendo i gestori dei servizi e ascoltando la voce delle famiglie.

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Roseto è il Comune maglia nera per la pressione fiscale

Va a Roseto degli Abruzzi la maglia nera in regione per la pressione fiscale subita dalle imprese, con il 63,1% (130esimo posto in Italia) del reddito che se ne va in tasse. Va un po' meglio a Spoltore, al 38esimo posto con il 57,8%. Il responsabile dell'Area fiscale della Cna, Claudio Carpentieri, a Pescara ha presentato l'indagine "Comune che vai, Fisco che trovi": se e' vero che "in generale la pressione fiscale in Italia e' calata grazie alla deducibilita' dell'1.5% dell'Imu" e' altrettanto vero che, stando ai dati regionali e nazionali in generale, "siamo di fronte ad una guerra tra poveri: in media il 60% del reddito delle imprese italiane se ne va in tasse. Cosa che toglie alle stesse la voglia di produrre reddito e sicuramente non incentiva l'aumento della produttivita' e dell'economia locale". Carpentieri ha quindi ribadito che la strada intrapresa con la riduzione dell'Imu e' quella giusta tant'e' che gia' oggi la sua deducibilita' si traduce in un vantaggio. "Le imprese piu' vessate da un Imu esorbitante preteso dal Comune - spiega - sono anche le piu' premiate perche' hanno un maggior vantaggio in termini di Irpef e Contribuzione previdenziale portando ad una forma di equita' per cui ogni volta che aumenta la pressione fiscale locale si riduce quella nazionale". Ed e' proprio quella deducibilita' che ha permesso ai Comuni abruzzesi di migliorare le loro prestazioni. Obiettivo della Cna e' quello di portare la deducibilita' dell'Imu al 100% dal 2023. Per lui il Governo deve prendere atto che "La priorita' delle imprese e' la pressione fiscale. Ogni anno in legge di Bilancio bisogna riservare una parte cospicua di somme recuperate dall'evasione fiscale e dalla riduzione della spesa, alla riduzione della pressione fiscale e in particolare per le piccole imprese. Non puo' essere piu' che la tassazione Irpef sia diversificata a seconda della natura che produce il reddito. Qui abbiamo una pressione fiscale per i dipendenti che su 10mila euro di reddito pagano zero di tasse, le imprese in contabilita' semplificata pagano il 13% e quelle in ordinaria il 23%". Ai Comuni consiglia quindi di puntare sulla riduzione della Tari evitando soprattutto che le imprese paghino due volte una tassa qualora siano loro stessi a smaltire i rifiuti speciali. In Italia, in sostanza, conclude Carpentieri, "non esiste la pressione fiscale, ma le pressioni fiscali". 

 

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Lavoro, in Abruzzo gli occupati restano sotto il mezzo milione

Gli occupati in Abruzzo di nuovo sotto la soglia di 500mila, mancano 17 mila posti contro gli 11.000 del 2018 e il tasso di disoccupazione, pur attestandosi intorno al 10,8%, e' ancora lontano dal 7,2% della fase pre-crisi: a fornire i dati (Istat rielaborati dall'Ufficio studi Cisl) e' stato il segretario generale Cisl AbruzzoMolise, Leo Malandra, in conferenza stampa insieme a Giuseppe Mauro, ordinario di Politica Economica alla Facolta' di Economia dell'Universita' D'Annunzio Pescara-Chieti. "Un trend negativo che ha interessato tutta l'industria, 13mila occupati in meno, di cui tremila nell'edilizia. Nei servizi meno mille occupati. Un rallentamento delle assunzioni complessive. Se scorporiamo il dato - continua Malandra - sono in lieve crescita i contratti a tempo indeterminato, anche se le aziende prediligono quelli a tempo determinato". Secondo Mauro gran parte della crescita regionale e' dovuta alla spinta propulsiva della domanda estera. Il valore dei prodotti esportati ha superato quello pre-crisi del 7,8%. "I mezzi di trasporto e i prodotti agricoli hanno retto ai colpi della crisi, invece i farmaceutici, chimici, articoli in gomma e materie plastiche e degli apparecchi elettrici hanno avuto dei cali. L'Abruzzo - ha aggiunto il segretario Cisl - continua ad essere competitivo grazie alle grandi imprese, ma anch'esse risentono del rallentamento dell'economia italiana ed europea, delle turbolenze sui mercati internazionali". "Il lavoro va posto al centro dell'azione di politica economica della regione - ha osservato Mauro - per assegnare ai giovani un ruolo ben definito all'interno dei processi di innovazione e di sviluppo competitivo. Per lo sviluppo occupazionale bisogna sostenere il tema della formazione attraverso l'universita' e i centri di ricerca. Resta il bisogno di un'adeguata attivita' creditizia a favore delle piccole e medie imprese, cuore pulsante del sistema economico dell'Abruzzo a forte vocazione industriale". Secondo Malandra "spetta alla politica regionale dare risposte. Chiediamo da tempo alla Giunta abruzzese, a partire dal presidente Marsilio, di avviare fruttuosi e concreti tavoli di confronto sulle principali tematiche inerenti lo sviluppo della nostra regione, settore per settore. Solo con il confronto di merito e, puntando alla condivisione, si possono fare scelte equilibrate per il bene dell'intero Abruzzo. Il nostro ruolo non puo' essere solo quello di correre al capezzale di situazioni emergenziali, ma abbiamo il dovere di rappresentare centinaia di migliaia di lavoratori, giovani, pensionati, e cittadini abruzzesi". 

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I nuovi casi di tumore in Italia tendono a diminuire

I nuovi casi di tumore in Italia tendono a diminuire. Nel 2019 sono stimate 371mila diagnosi (196.000 uomini e 175.000 donne), erano 373mila nel 2018: 2.000 in meno in 12 mesi. Le cinque più frequenti sono quelle della mammella (53.500 casi nel 2019), colon-retto (49.000), polmone (42.500), prostata (37.000) e vescica (29.700). In calo, in particolare, le neoplasie del colon-retto, dello stomaco, del fegato e della prostata e, solo negli uomini, i carcinomi del polmone. Che continuano, invece, ad aumentare fra le donne (+2,2% annuo), per la preoccupante diffusione dell’abitudine al fumo di sigaretta fra le italiane. È questo il censimento ufficiale, giunto alla nona edizione, che descrive l’universo cancro in tempo reale grazie al lavoro dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (Aiom), dell’Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum), di Fondazione Aiom, Passi (Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia), Passi d’Argento e della Società Italiana di Anatomia Patologica e di Citologia Diagnostica (Siapec-Iap), raccolto nel volume 'I numeri del cancro in Italia 2019', presentato oggi all’Auditorium del Ministero della Salute in un convegno nazionale.Dai dati risulta in crescita anche il tumore della mammella e, in entrambi i generi, quelli del pancreas, della tiroide e i melanomi (soprattutto al Sud). L’incidenza più alta si registra in Friuli Venezia Giulia (716 casi per 100.000 abitanti), la più bassa in Calabria (559 casi per 100.000 abitanti). Quasi 3 milioni e mezzo di italiani (3.460.025, il 5,3% dell’intera popolazione) vivono dopo la diagnosi di cancro, cifra in costante crescita (erano 2 milioni e 244 mila nel 2006, 2 milioni e 587mila nel 2010, circa 3 milioni nel 2015), grazie ad armi sempre più efficaci e alla maggiore adesione ai programmi di screening. In aumento anche la sopravvivenza: il 63% delle donne e il 54% degli uomini sono vivi a 5 anni dalla diagnosi. Almeno un paziente su quattro, pari a quasi un milione di persone, è tornato ad avere la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può considerarsi guarito.

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Commissione Politiche europee e Consiglio regionale in apertura della settimana

La settimana politica all'Emiciclo si apre con la seduta della Commissione Politiche europee che si riunirà domani, martedì 24 settembre, alle ore 9 per esaminare due progetti di legge riguardanti entrambi il contributo alle funzioni pubbliche svolte dall’aeroporto d’Abruzzo. Alle 9.30, e comunque a seguire i lavori della Quarta Commissione, è in programma la seduta della Commissione Bilancio per esaminare i seguenti progetti di legge: due che riguardano “Contributo alle funzioni pubbliche svolte dall’aeroporto d’Abruzzo” e uno le “Modifiche alla legge regionale 25 ottobre 1998, n.96 (Norme per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica e per la determinazione dei relativi canoni di locazione)”. Anche la Commissione Territorio, convocata per le ore 10, esaminerà dei tue testi inerenti il contributo alle funzioni pubbliche svolte all'aeroporto. Sempre martedì, alle 11.30, è convocato il Consiglio regionale nell'Aula “Spagnoli” di Palazzo dell'Emiciclo. Giovedì 26 settembre, infine, alle ore 10, si riunirà la Commissione di Vigilanza con il seguente ordine del giorno: sentenza n. 129/2019 Tar Abruzzo - Concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura di un posto di dirigente amministrativo presso la ASL 02 Lanciano Vasto Chieti; audizioni: Thomas Schael, Direttore Generale ASL 2, Angela Gnagnarella, soggetto ricorrente presso il TAR 2. Criticità idriche nel vastese, audizioni: Emanuele Imprudente, Assessore con delega al Sistema idrico Daniela Valenza, Presidente Ersi; Gianfranco Basterebbe, Presidente ed Amministratore Delegato Sasi.

Il Presidente Lorenzo Sospiri ha convocato il Consiglio regionale per  domani, martedì 24 settembre, alle 11.30, nell'Aula consiliare "Sandro Spagnoli" di Palazzo dell'Emiciclo. Ad aprire la seduta la discussione dei seguenti documenti politici: interrogazione del Consigliere Pettinari su "Realizzazione del programma di Sviluppo Rurale 2014/2020 della Regione Abruzzo"; interrogazione del Consigliere Paolucci su "Trasferimento di fondi regionali per S.a.g.a."; interpellanza a firma del Consigliere Pettinari su "Situazione gestionale del servizio elisoccorso presso la sede operativa di Pescara, afferente il sistema di emergenza sanitaria facente capo al numero nazionale 118 della Regione Abruzzo"; interpellanza a firma del Consigliere Blasioli su "Stato della procedura di Project financing dell'impianto sportivo Le Naiadi di Pescara"; interpellanza del Consigliere Stella su "Chiusura ambulatorio veterinario Asl di Colle Torino a Bucchianico (Ch) "; interpellanza del Consigliere Smargiassi su "Immobili Ater di Teramo"; interpellanza a firma del Consigliere Taglieri su "Sorveglianza Sanitaria in Azienda Asl 02"; interpellanza del Consigliere Paolucci su "Procedure in atto per l'affidamento dei servizi di trasporto pubblico locale". Successivamente l'Aula discuterà delle iniziative riguardanti gli aumenti dei pedaggi autostradali e della sicurezza dell'infrastruttura. Successivamente procederà alla elezione dei componenti della Commissione regionale per la realizzazione delle pari opportunità e della parità giuridica e sostanziale tra donne e uomini, oltre agli argomenti cosiddetti "fuori sacco" che potranno giungere dalle Commissionie

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L’Abruzzo mette in vetrina le sue storie di innovazione

Un sistema produttivo con prodotto interno lordo di oltre 30 miliardi di euro, settimo in Italia per specializzazione industriale e incidenza delle esportazioni sul Pil, con primati nella filiera dell'elettronica, in termini di specializzazione regionale, e riguardo alla popolazione universitaria, per rapporto tra studenti e popolazione: e' l'Abruzzo che emerge da "100 Innovation stories", pubblicazione promossa dalle Fondazioni Symbola e Hubruzzo come risultato di un'analisi del sistema produttivo regionale, una ricerca quali-quantitativa su circa tremila imprese (con almeno 5 addetti e 800mila euro di fatturato). Dopo ricerche su comparti specifici e porzioni di territorio riguardanti Campania, Veneto, Toscana, Basilicata e Calabria, per Symbola-Fondazione per le qualita', questa e' la prima ricerca che osserva una regione nel suo complesso. E come nelle precedenti esperienze, svela eccellenze spesso ignorate da chi ci vive. Il ritratto dell'Abruzzo, per intensita' industriale una delle principali regioni d'Europa, e' quello di un territorio composito, con paesaggi naturali e rurali accanto a innovazione e industria, con un settore alimentare che in Italia e' quinto per numero di occupati e secondo se riferito alla sola produzione di pasta e vino.

 "Abbiamo un sistema di imprese piccole e medie che lavorano per noi e con noi, 2.300 in Italia. Abbiamo un progetto dedicato alla nostra catena di fornitura per accompagnare queste imprese nella crescita. E' fondamentale che queste imprese abbiano una capacita' di puntualita' nelle consegne elevata, nonche' una grande qualita', le stesse che ci vengono richieste dai nostri clienti". Cosi' l'amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, a Pescara tra i relatori alla presentazione della ricerca "100 innovation stories" delle Fondazioni Symbola e Hubruzzo, all'auditorium Petruzzi. "Abbiamo una fortissima attenzione alle pmi, ci auguriamo che abbiano competenze specifiche molto forti e che si aggreghino fra loro per stare sul mercato anche con altri clienti, al di la' di Leonardo. Credo che gli imprenditori abbiano la volonta' di farlo, importante e' crescere, anche di dimensioni". 

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