Primo Piano

Zone franche urbane, sostegni per oltre 36mila imprese

 Agevolazioni contributive e fiscali per oltre un miliardo di euro concesse a 36.397 imprese. E' questo il risultato delle Zone Franche Urbane, lo strumento attivato in 50 aree del paese dal Ministero dello Sviluppo Economico con il supporto di Invitalia. Attraverso programmi di defiscalizzazione e decontribuzione rivolti alle imprese, le ZFU puntano a favorire la ripresa dei territori colpiti da crisi economica o da calamita' naturali. Il valore esatto delle agevolazioni e' di 1.002.217.965 euro. Il maggior beneficio e' stato ottenuto dalla Zona Franca Sisma Centro Italia, con 348 milioni, seguita dalle ZFU della Sicilia (181 milioni), Sardegna (124 milioni) e Campania (98 milioni). Il "muro" del miliardo di euro e' stato superato con i 52 milioni assegnati lo scorso 28 maggio a 2.837 imprese in Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, colpiti dai terremoti del 2016 e del 2017. L'ultima "tranche" di agevolazioni e' stata concessa in poco piu' di un mese dalla chiusura del bando (20 aprile 2018): una efficienza ottenuta anche grazie all'azione di Invitalia, che ha realizzato la piattaforma informatica per automatizzare tutte le procedure: dall'invio on line della domanda, alla concessione delle agevolazioni. Questa rapidita' consentira' alle imprese di ottenere il beneficio gia' per le scadenze fiscali di giugno

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Una ‘badante elettronica’ nei comuni colpiti dal sisma

Nei comuni montani in Abruzzo, duramente colpiti dal terremoto del 2009, parte la sperimentazione di Grampit, primo sistema automatico di assistenza agli anziani sviluppato dalla omonima startup fondata da Fausto Preste, fondatore, in collaborazione con l'imprenditore Alido Venturi, presidente di Gioel Holding. Il sistema assiste in maniera interattiva la persona fornendo informazioni e stimoli esattamente al momento giusto e chiedendo feedback alla persona se necessario. Grampit parla attraverso assistenti vocali posizionati negli ambienti abitati, riceve informazioni sulle attività in casa e fuori casa attraverso sensori e altri dispositivi. La famiglia con delle semplici app può controllare il sistema, personalizzarne il funzionamento, verificare lo svolgimento delle attività e ricevere avvisi in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. Paolo Federico sindaco di Navelli e commissario straordinario comunità montana "Montagna di L'Aquila" Ecad5, che per anni si è battuto per la ricostruzione nei territori colpiti dal sisma, ha accolto la sperimentazione con entusiasmo: "Nei nostri territori dove è rilevante la percentuale di persone anziane che non possono contare sull'assistenza continua di familiari impegnati fuori dall'ambiente domestico, la 'badante elettronica' si sta rivelando una soluzione efficace e discreta che sostituisce il familiare nei momenti in cui l'anziano rimane solo nella sua abitazione".

 

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D’Alfonso: Credo che Roma mi risolverà il problema dell’incompatibilità

"Io non faccio parte solo di me stesso. Sono parte di una comunità politica e deciderà la comunità politica. Se potessi decidere vorrei mettermi a studiare perché ho un bellissimo patrimonio librario che vorrei riprendere a studiare per capire quello che sta accadendo e perché sta accadendo tutto questo in questa parte d'Europa e in Italia. Per il resto mi sento una risorsa nelle mani della mia comunità politica. Farò quello che mi chiedono". Lo ha detto questa mattina il presidente della Regione Luciano D'Alfonso e senatore, in merito al suo futuro, in vista di eventuali nuove elezioni a margine della conferenza stampa convocata per illustrare il progetto di uno Skate Park da costruire a Pescara

"Personalmente devo dire che l'ultima vicenda riguardante la contestazione e la giuridicizzazione di Rigopiano mi ha fatto molto male perché io ho dedicato tanti anni della mia vita alla cultura della vita, ed essere associato alla cultura della morte mi ha fatto molto male e non vedo l'ora di trovarmi gli interlocutori davanti, coloro i quali devono stabilire chi si è comportato bene e chi no, e sentirete quello che dirò". Lo ha detto il presidente della Regione Luciano D'Alfonso, in merito all'inchiesta riguardante la tragedia di Rigopiano.

"Credo che mi stiamo risolvendo il problema da Roma perché io sono stato in Senato quattro volte, e dalla stampa che ho letto di ieri e di oggi mi dicono che la legislatura sia finita. Non ho fatto neanche a tempo a comunicare le mie intenzioni. Spero che a Roma almeno la seduta di domani si possa tenere. Io sono pronto per oggi e per domani. Se resto presidente fino alla scadenza di mandato? Su questo voglio capire in ordine e con esattezza a quello che accade domani in Senato perché quella di domani sarà una giornata importante in cui dovremo votare la ratifica di un provvedimento importante che riguarda l'Italia e anche Alitalia. Mi auguro per questo che ci sia una condotta responsabile di chi dovrà votare, anche se mi dicono che ci sarà conflitto. So anche che siamo in attesa di una comunicazione nazionale che ci dica quale sarà il giorno di scioglimento delle Camere, per cui tutto questo condiziona anche il mio cammino dal punto di vista istituzionale", ha detto ancora D'Alfonso

Sulla polemica a distanza fra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella da una parte e Lega e M5S dall'altra, per la nomina dell' economista Paolo Savona a ministro, ha parlato questa mattina anche il presidente della Regione Abruzzo e Senatore Luciano D'Alfonso: "Io vedo molta irresponsabilità. Vedo la cancellazione di ogni limite. Se si andrà avanti di questo passo prima o poi arriverà l'uomo nero. Quando si rompono le regole, quando si determina la crisi che attacca l'Ordinamento, e la Presidenza della Repubblica è un punto di garanzia per la vita delle nostre istituzioni e per l'Unità Nazionale, io vedo che è partito un gioco alla distruzione anche delle istituzioni che più garantiscono e più tutelano. Io mi auguro che accada qualcosa ad opera anche degli intellettuali e delle figure morali di questo Paese per ripristinare un clima e una condizione di civiltà e di reciproca legittimazione. In America per esempio chi sta in maggioranza e chi all'opposizione non sono nemici. Si può essere distinti e distintivi senza dare luogo alla guerra. Perché invece ogni volta in Italia si deve insediare il clima di guerra? Sono per questo molto preoccupato e spero che si determini di nuovo una condizione di pubblica opinione capace di stabilire chi sbaglia e chi indovina. Personalmente ho molta fiducia nella condotta avuta e che avrà il Presidente della Repubblica e farò l'impossibile, nel mio ruolo, di supportare il valore della condotta del presidente della Repubblica".

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Governo, incarico a Carlo Cottarelli

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha conferito a Carlo Cottarelli l'incarico di formare il governo. Cottarelli si è riservato di accettare, ha detto il segretario generale del Quirinale, Ugo Zampetti.

"Il presidente mi ha chiesto di presentarmi in Parlamento con un programma che porti il Paese a nuove elezioni", ha detto Cottarelli. "Ho accettato l'incarico di formare un governo come mi ha chiesto il presidente della Repubblica. Sono molto onorato come italiano di questo incarico e naturalmente ce la metterò tutta", ha apiegato ancora Carlo Cottarelli. "In assenza di fiducia il governo si dimetterebbe immediatamente ed il suo compito è quello dell'ordinaria amministrazione per le elezioni dopo il mese di agosto. Negli ultimi giorni sono aumentate le tensioni sui mercati finanziari - ha detto Cottarelli dopo avere accettato l'incarico con riserva di formare il governo -, lo spread è aumentato, tuttavia l'economia italiana è in crescita e i conti pubblici rimangono sotto controllo. Un governo da me guidato assicurerebbe una gestione prudente dei nostri conti pubblici". "Il dialogo con la Ue in difesa dei nostri interessi è essenziale, deve essere un dialogo costruttivo, nel pieno riconoscimento del ruolo essenziale" dell'Italia. Cottarelli ha anche confermato la "continua partecipazione all'area dell'euro". Il premier incaricato ha assicurato "tempi molto stretti" per la presentazione della "lista dei ministri" al presidente della Repubblica. 

 

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Artigianato, in Abruzzo non c’è crisi per imprese di pulizia, agenzie di pratiche, tatuatori, meccanici industriali e panettieri

Nonostante negli ultimi cinque anni l’artigianato abbia vissuto una crisi pesante con la chiusura di numerose imprese, anche in Abruzzo, secondo le elaborazioni che il CRESA ha svolto sui dati Unioncamere-Infocamere relativi a dicembre 2017, alcuni mestieri artigiani resistono e a volte crescono.

Rispetto al 2012 sono aumentate principalmente le imprese che forniscono attività di servizi rispetto a quelle industriali. In particolare, tra le prime risultano in crescita quelle che si occupano di pulizia degli edifici (+168 pari al +49,3%), di disinfestazioni (+20 corrispondenti al +76,9%) e di riparazione di computer (+29 cioè il +27,1%), le agenzie per il disbrigo delle pratiche (+22 cioè il +47,8%) e i giardinieri (+4 corrispondente al +1,9%), conformemente all’aumento riscontrato dal comparto dei servizi alle imprese del quale fanno parte. Relativamente ai servizi alla persona, al raddoppio dei tatuatori (+96 cioè il +104,3%) che rimangono comunque in numero esiguo (188 unità), si accompagna l’andamento senza variazioni rilevanti di parrucchieri ed estetisti (+7 pari al +0,2%) che sono la categoria più numerosa (3.851 unità).

Tra gli artigiani che svolgono attività di tipo industriale sono aumentate le imprese che producono accessori di abbigliamento (+22 pari al +25,9%) in controtendenza rispetto al forte calo del comparto più generale della confezione di abbigliamento (-17%), i meccanici industriali (+39 corrispondenti al +17,2%) in analogia alla crescita del comparto della riparazione manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature, i panettieri e pasticceri (+ 31 pari al +5,2%) il cui andamento positivo si contrappone alla flessione delle imprese alimentari in genere.

Tra i mestieri artigiani in calo nell’ultimo quinquennio sono da ricordare le imprese che si occupano di carpenteria metallica (-29 cioè il -10,7%), i tornitori e fresatori (-50 corrispondente a -24,2%) e i fabbri (-94 pari a -21,8%) che confermano l’andamento in flessione del comparto della fabbricazione di prodotti in metallo. Ad essi si aggiunge la sensibile diminuzione di molti mestieri legati alle attività edilizie quali imbianchini e vetrai (-340 pari al -26,8%), piastrellisti (-246 corrispondenti al -28,5%), elettricisti (-222 cioè il -13,2%), idraulici (-149 pari al -9,4%), serramentisti (95 corrispondenti al -22,5%) e demolitori (-92 cioè il -39,0%) che rispecchiano in maniera molto evidente la crisi delle attività edili. Tra le attività di servizio diminuisce il numero di meccanici (-200 pari a -9,2%) e di trasportatori “padroncini” (-308 unità pari a -20,8%). 

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L’Abruzzo si prepara al voto del 10 giugno

Abruzzo al voto il 10 giugno prossimo, in 31 comuni per eleggere i sindaci (88 i candidati) e per il rinnovo delle assemblee municipali (1.500 circa gli aspiranti amministratori locali). In regione, gli aventi diritto al voto sono circa 175 mila. Teramo e Silvi, sono gli unici comuni (il primo e' capoluogo di provincia) con popolazione superiore ai 15mila abitanti per i quali e' previsto il doppio turno, nell'eventualita' di mancato raggiungimento in prima battuta del quorum. TERAMO, 7 ASPIRANTI PRIMI CITTADINI PER 17 LISTE Nel capoluogo di provincia sono 7 gli aspiranti a sindaco, sparsi in 17 liste. Giandonato Morra, il candidato del centrodestra (6 liste), dovra' fare a meno di Mauro Di Dalmazio, che corre con una lista propria. Per il centrosinistra a correre per la poltrona di primo cittadino, Gianguido D'Alberto, mentre Giovanni Cavallari con la lista "Bella Teramo" e' appoggiato dalla lista civica "Alleanza Civica per Teramo". Gli altri candidati sono Cristiano Rocchetti, (Movimento Cinque Stelle), Alberto Covelli (liste civiche Popolari con Teramo e Abruzzo Insieme) e Paola Cardelli (lista civica Sinistra per Teramo). Quattro sono invece i candidati a sindaco per la citta' di Silvi, appoggiati da 10 liste. Si tratta di Simona Astolfi (M5s), Andrea Scordella, (centrodestra), l'uscente Francesco Comignani, (centrosinistra), Antonio Del Vecchio, ex alleato di Comignani, che corre con il Movimento Civico "Silvi in Comune" e "Giovani in Comune". Gli altri comuni in provincia di Teramo dove il 10 giugno e' previsto il voto sono: Alba Adriatica, Atri, Castilenti, Civitella del Tronto, Controguerra, Montorio al Vomano, Nereto, Notaresco. Nella provincia dell'Aquila si vota in sette comuni, quello piu' grande San Benedetto dei Marsi. Gli altri sono Scanno, Oricola, Massa d'Albe, Lucoli, Castellafiume e Barete. A San Benedetto dei Marsi, sfida tra Quintino D'Orazio (primo cittadino uscente), l'ex sindaco Paolo Di Cesare, e Fabrizio Cerasa, consigliere comunale uscente d'opposizione. A Scanno sfida a due per la poltrona di sindaco, tra Giovanni Mastrogiovanni ("Dritti al cuore-idee in movimento per Scanno"), e Amedeo Fusco (Scanno Insieme)

A Chieti si torna a votare a Fallo, Frisa, Pizzoferrato, Torino di Sangro, Villa Santa Maria. A Fallo si ricandida il primo cittadino uscente con la lista Fallo in Movimento, Alfredo Pierpaolo Salerno, in carica dal 2013. Tentano di indossare la fascia tricolore anche Luigi Mantelli (Siamo Fallo) e Carmine Vatieri (Insieme per Fallo). A Frisa, il sindaco uscente e' Rocco Di Battista, che sta concludendo il suo secondo mandato consecutivo e cerca di conquistare il terzo, appoggiato dalla lista Frisa Unita. Il suo sfidante e' Nicola Labbrozzi (Frisa cambia lealmente). A Pizzoferrato Palmerino Fagnilli, appoggiato dalla lista Paese mio, cerca il secondo mandato. In cerca della poltrona di sindaco anche Carmine Tarantini (Uniti per Pizzoferrato) e Gianni Lupo (Nuovo progetto). A Torino di Sangro, la sindaca Silvana Priori, in carica dal 2013, si ricandida con la lista Rinnovamento democratico. Suo sfidante e' Nino Di Fonso, appoggiato dalla lista Torino di Sangro nel cuore. Infine a Villa Santa Maria, prova a conquistare il secondo mandato l'attuale primo cittadino Giuseppe Finamore, in carica dal 2013, che si ricandida con la lista Villalternativa. Il suo sfidante e' Nicola Tantimonaco, alla guida della lista Con Villa Santa Maria. A Pescara si vota in 9 Comuni: Bussi sul Tirino, Cepagatti, Loreto Aprutino, Nocciano, Pianella, Pietranico, Roccamorice, San Valentino in Abruzzo Citeriore, Turrivalignani. A Bussi sfida tra Salvatore Lagatta (Rifondazione comunista) e Giuseppe Pino De Dominicis (Pd); A Cepagatti in 4 corrono per lo scranno piu' alto: Domenico Di Meo (Cepagatti unita) Gino Canto' (Cepagatti C'e'), Daniele Fiucci (Movimento 5 Stelle), Claudio Orsini (Riconquistare l'Italia. Fronte sovranista italiano). A Pianella corrono: Sandro Marinelli (Progetto futuro), Gianni Filippone (Pianella vicina), Federica Fedele (Movimento 5 Stelle). A San Valentino in Abruzzo Citeriore in lizza: Antonio D'Angelo (Obiettivi: solidarieta' e sviluppo) e Antonio D'Ottavio (Solo passione). A Roccamorice concorrono all'elezione a primo cittadino, Italia Pietrangelo (Roccamorice nel cuore) e Alessandro D'Ascanio (Azione, liberta' e progresso). Sfida a due anche a Turrivalignani: Gianni Placido (Uniti per ricominciare) e Maria Grazia Del Fuoco (Uniti per rinnovare). Corsa a tre invece a Loreto Aprutino: Gabriele Starinieri (Progresso e tradizione), Antonello Delle Monache (In Comune) e Remo Giovannetti (Cittadini per Loreto). A Nocciano per lo scranno piu' alto corrono: Lorenzo Mucci (Partecipa al cambiamento), Vincenzo Palumbo (Patto per Nocciano) e Maurizio Di Gregorio (Nocciano piu'). Infine a Pietranico la sfida e' tra Francesco Del Biondo (Uniti con continuita'), Fabrizio Francescone (La nuova svolta), Santino Catena (Voliamo tutti insieme) ed infine Enrico Rossi (Pietranico futuro).

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Governo, Conte rimette l’incarico a Mattarella

Il professore Giuseppe Conte rinuncia all'incarico di presidente del Consiglio. L'annuncio è del segretario generale del Quirinale Ugo Zampetti al termine del colloquio tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il premier incaricato, durato circa un'ora. Il capo dello Stato, come ha riferito lo stesso Zampetti, ha ringraziato Conte per l'impegno.

Convocato Cottarelli

Nel giorno numero 84 della crisi di governo, dopo il fallimento del tentativo portato avanti da Lega e M5S per la formazione dell'esecutivo, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha convocato per domani mattina Carlo Cottarelli. Domani saranno piu' chiari i contorni del tentativo di Mattarella e che tipo di incarico avra' l'economista lombardo. Possibile che abbia il ruolo di traghettare il Paese verso elezioni che si potrebbero tenere a ottobre o a dicembre, dopo la legge di bilancio. Laureato in Scienze Economiche e Bancarie presso l'Universita' di Siena, ha conseguito il master in Economia presso la London School of Economics, Cottarelli ha lavorato nel Servizio Studi della Banca d'Italia e dell'Eni, oltre che per il Fondo monetario internazionale. Nel novembre 2013 e' stato nominato dal Governo Letta Commissario straordinario per la Revisione della spesa pubblica, un incarico durato un anno, e dall'1 novembre 2014, su nomina del Governo Renzi, e' diventato direttore esecutivo nel Board del Fondo Monetario Internazionale. Dal 30 ottobre 2017 e' il Direttore dell'Osservatorio sui Conti Pubblici Italiani dell'Universita' Cattolica di Milano

 

La dichiarazioni

Subito dopo è uscito il professor Conte. "Ho rimesso il mandato che mi era stato conferito di formare il governo del cambiamento. Ringrazio il presidente della Repubblica per avermi conferito il mandato e gli esponenti delle due forze politiche, Di Maio e Salvini, per aver indicato il mio nome. Ho profuso il massimo sforzo e la massima attenzione e vi posso assicurare di averlo realizzato in un clima di piena collaborazione con gli esponenti delle forze politiche che mi hanno designato", ha detto al Quirinale Giuseppe Conte, dopo aver rimesso il mandato di presidente del Consiglio.

"Ho fatto tutto il possibile per far nascere un governo politico, ma non potevo accettare un ministro dell'Economia che minacciasse l'adesione dell'Italia all'euro, che considero fondamentale per il futuro del Paese e dei nostri giovani", ha detto Mattarella. "Ho accettato tutti i ministri. Ma se si deve discutere di questo (l'uscita dall'Euro) lo si faccia apertamente, ma non è un tema che si è discusso in campagna elettorale".

Il presidente Mattarella, subito dopo, ha dichiarato ai microfoni: "Non ho ostacolato formazione governo, al contrario, ho sostenuto il tentativo in base alle regole della Carta. "Ho agevolato il tentativo di dar vita a governo" tra M5s e Lega, "ho atteso i tempi per farlo approvare dalle basi militanti".  "Io devo firmare" i decreti per le nomine dei ministri "assumendone la responsabilità istituzionale, in questo caso il presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzia che non hai subito né può subire imposizione.  Nelle prossime ore assumerò iniziativa".

Il discorso integrale di Sergio Mattarella

 

Le reazioni

"Prima gli italiani, il loro diritto al lavoro, alla sicurezza e alla felicità. Abbiamo lavorato per settimane, giorno e notte, per far nascere un governo che difendesse gli interessi dei cittadini italiani. Ma qualcuno (su pressione di chi?) ci ha detto no. Mai più servi di nessuno, l’Italia non è una colonia, non siamo schiavi di tedeschi o francesi, dello spread o della finanza. A questo punto, con l’onestà, la coerenza e il coraggio di sempre, la parola deve tornare a voi! #Primagliitaliani! Io non mollo, per il bene dei nostri figli". Così Matteo Salvini su Facebook.

"Nessuno ministro che è stato critico sull’euro va bene. Questa allora non è una democrazia libera" ha detto Di Maio in diretta Facebook, in contemporanea al discorso di Mattarella: "Ho stimato Mattarella ma questa scelta è incomprensibile, noi ce l’abbiamo messa tutta, in quel contratto di governo c’era la rivisitazione di alcune regole europee ma non l’uscita dall’euro. Ci siamo messi intorno al tavolo per cambiare il paese, abolire la Fornero, l’immigrazione i problemi economici. Ma non ci è stato permesso. Eppure rappresentiamo due forze politiche che hanno vinto le elezioni. Tutt’ora queste due forze hanno la maggioranza in Parlamento. Ci è stato detto no. Il problema è che le agenzie di rating erano preoccupate per chi andava all’economia? Allora diciamolo chiaramente che è inutile andare a votare tanto i governi le decidono le agenzie di rating. Alla fine, anche se prendiamo l'80 percento, un modo per bloccare tutto questo lo si trova sempre. E non possiamo stare qui a dire di ritornare al voto". 

"Sono molto arrabbiato", ha chiuso poi Di Maio, "Stiamo lavorando da decine di giorni, lavoriamo dalla mattina alla sera, ma la verità che stanno facendo di tutto per non mandare il M5s al governo. E io non posso accettare che il ministro dell’economia lo decidono le agenzie di rating. Noi ci saremo sempre. Ma con una consapevolezza differente". 

Luigi Di Maio, al termine della sua diretta Facebook, ha reso nota la lista dei ministri che il premier incaricato Giuseppe Conte ha portato oggi a Sergio Mattarella, prima di rimettere il mandato. Vicepremier e ministro dello Sviluppo economico, del Lavoro e delle Politiche sociali lo stesso Di Maio; vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini; ministro ai Rapporti con il Parlamento e alla democrazia diretta Riccardo Fraccaro; ministro della P.A. Giulia Bongiorno; agli Affari regionali Enrica Stefani; ministro per il Sud Barbara Lezzi; per la disabilità Lorenzo Fontana; per gli Affari Esteri Luca Giasanti; della Giustizia Alfonso Bonafede; alla Difesa Elisabetta Trenta; dellEconomia e Finanze Paolo Savona; delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio; delle Infratrutture il professor Mauro Coltotti; dell'Istruzione Marco Bussetti; dei Beni culturali Alberto Bonisordi; della Salute Giulia Grillo; sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. 

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Cgia: in 10 anni boom di multe stradali, ma in pochi pagano

Negli ultimi 10 anni, segnala la Cgia, le multe comminate dai vigili per violazione del codice della strada sono salite di quasi l'81%, ma il numero di coloro che le hanno pagate è sceso drasticamente. Nel 2016, ultimo anno in cui i dati sono disponibili,appena il 39% ha pagato.Il rimanente 61% è moroso e, per la Cgia, forse lo ha fatto solo in seguito, approfittando della rottamazione delle cartelle avvenuta in più riprese in questo ultimo biennio.Nel 2016 gli oltre 8mila Comuni italiani hanno disposto quasi 2,5 miliardi di euro di multe, riscuotendo solo circa 1 mld (38,8%). La situazione delle casse comunali è peggiorata rispetto al 2016 quando a fronte di 1,3mld di multe comminate a onorarle fu quasi il 60%.Al sud le paga solo il 27,5%,con punte minime del 23,2% in Campania e del 18,4% in Sicilia.Sale al 34,2% nel Centro,al 42,9% nel Nordovest,al 56% nel Nordest.Le amministrazioni comunali più virtuose sono quelle di Friuli V.G.(65,2% di riscossione),Provincia di Bolzano (74,2%) e, specie, Molise (74,5%).

Per Paolo Zabeo della Cgia "la farraginosità del sistema rende molto difficile l'opera di riscossone. C'è la necessità di efficientare e velocizzare l' attività di recupero nei confronti di chi non paga entro i limiti di legge, anche se è necessario che molte amministrazioni comunali si ravvedano. Gli automobilisti, e in particolar modo coloro che usano gli automezzi per ragioni di lavoro, non sono un bancomat. Pertanto, l'utilizzo degli autovelox o dei T-red, ad esempio, andrebbe regolato con maggiore attenzione, tenendo conto delle fasce orarie della giornata che, come si sa, presentano flussi di traffico molto differenziati". E' anche vero che il massiccio utilizzo degli autovelox avvenuto in questi ultimi anni ha contribuito, assieme alla diffusione negli autoveicoli di sistemi di sicurezza sempre più efficienti, a ridurre drasticamente il numero di feriti e di morti nelle nostre strade. "Sicuramente - rileva Renato Mason, segretario Cgia - il massiccio utilizzo dei rilevatori elettronici di velocità e gli alcol test hanno dissuaso molti automobilisti a correre a velocità elevate. Però l'applicazione degli autovelox fissi e mobili andrebbe coordinata meglio, intensificandone la presenza solo nelle strade dove l'incidentalità è nettamente superiore alla media".

 

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Istat, esportazioni extra Ue +4,8% annuo

Le esportazioni italiane nei Paesi extra Ue sono calate ad aprile dello 0,9% su marzo, mantenendo tuttavia una tendenza di crescita, pari al 4,8%, su base annua. Lo rileva l'Istat. Il surplus commerciale del Belpaese, sempre ad aprile, è stimato a 1.859 milioni, in riduzione rispetto a 2.553 milioni dello stesso mese del 2017 con i Paesi fuori dall'Unione. Le importazioni sono aumentate del 2,4% su mese e dell'11,4% su base annuo

La flessione mensile delle vendite verso i Paesi extra Ue, spiega l'istituto statistico, è più accentuata per i beni strumentali (-4,2%) ed esclude l'energia (+10,5%) e i beni intermedi (+1,8%). Dal lato dell'import, la crescita è sostenuta da beni di consumo non durevoli (+6,7%), beni strumentali (+5,1%) e beni intermedi (+4,7%). Sui dodici mesi, la crescita delle esportazioni è marcata per l’energia (+15,0%), beni di consumo non durevoli (+8,7%) e beni intermedi (+5,3%). Anche le importazioni registrano un marcato aumento annuo determinato principalmente dall’energia (+20,8%) e dai beni intermedi (+16,5%). La correzione per gli effetti di calendario porta la variazione dell’export a +3,2% e quella dell’import a +7,2%.Nel trimestre terminato ad aprile, la dinamica mensile dell’export verso i Paesi extra Ue si conferma ampiamente negativa (-3,1%), con flessioni più accentuate per i beni di consumo non durevoli (-6,9%) e i beni di consumo durevoli (-4,6%), di intensità minore per i beni intermedi (-1,6%) e beni strumentali (-1,2%). Nello stesso periodo, le importazioni registrano una crescita pari a +1,2%, determinata dall’energia (+6,5%). Ancora con riguardo al confronto tendenziale, ad aprile 2018 l’export verso i Paesi Opec (-6,1%), Paesi Asean (-5,9%) e Russia (-1,3%) è in flessione. In aumento le vendite di beni verso Stati Uniti (+6,0%), Svizzera (+11,3%), Cina (+9,5%), i paesi Mercosur (+15,2%) e Giappone (+6,9%). Gli acquisti da paesi Opec (+29,1%) e Stati Uniti (+21,0) registrano aumenti tendenziali più ampi della media delle importazioni, mentre sono in calo quelli dai paesi Mercosur (-5,2%) e dai paesi Asean (-2,9%).

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Certificati falsi, 10 arresti ad Avezzano

Dieci persone sono state arrestate, tre portate in carcere e sette ai domiciliari sulla base di un'ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Avezzano, su richiesta della Procura marsicana, dagli uomini della Guardia di Finanza dell'Aquila. Gli arrestati sono ritenuti responsabili a vario titolo di frode processuale (art. 374 c.p.), corruzione (319 c.p.), falsità materiale ed ideologica commessa da pubblici ufficiali in atto pubblico (artt. 476 e 479 c.p.), frode assicurativa ( art. 642 c.p.), truffa ai danni dello Stato (art. 640 c.p.) e favoreggiamento (378 c.p.). L'indagine è iniziata da mirati accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Avezzano nei confronti di soggetti pubblici e privati presenti sul territorio operanti nel settore sanitario. L'attenzione investigativa si concentrava su un'importante impresa sanitaria il cui amministratore risultava dedito a condotte truffaldine anche attraverso l'illecita remunerazione di pubblici impiegati e di pubblici ufficiali al fine di ottenere false certificazioni di natura medica a sé e alla sua famiglia favorevoli e, in particolare, alla di lui consorte. Più in particolare, emergevano chiari elementi di prova circa la redazione di falsi certificati, dietro pagamento di somme di danaro, da parte di un medico psichiatra responsabile del Centro di Igiene Mentale (C.I.M.) della A.S.L. di Avezzano, il cui studio veniva sottoposto ad intercettazione ambientale ed a monitoraggio video.

I finanziari hanno potuto quindi registrare il quotidiano svolgimento da parte dell'indagato di un'incessante e lucrativa attività di vendita di certificati falsi ai diversi 'avventori' che, si presume, sulla base di un passaparola, si avvicendavano nel suo ufficio. Il quadro emergente all'esito di tali indagini è quello che da una parte un rappresentante delle istituzioni che, nonostante il giuramento di fedeltà allo Stato ed il giuramento di Ippocrate, ha trasformato il suo ufficio presso il Centro di Igiene Mentale, preposto alla cura di persone con malattie psichiche, in un vero e proprio emporio di certificati falsi.

Dall'altra un'inquietante assortimento di persone, non si sarebbero fatti remora alcuna di pagare pur di ottenere fraudolenti certificati medici, con cui avanzare domande risarcitorie all'esito di sinistri stradali, istanze di congedo per malattia al proprio datore di lavoro, domande di invalidità o di esonero dal presenziare ai processi. Le indagini si sono concluse con l'acquisizione presso il Centro di Igiene Mentale delle cartelle cliniche e dei certificati redatti dallo psichiatra e con la perquisizione degli immobili nella disponibilità di quest'ultimo, rinvenendo, in entrambi i casi, importanti riscontri alle ipotesi accusatorie formulate a seguito dello svolgimento delle operazioni di intercettazione

In particolare, a seguito della perquisizione eseguita presso l'abitazione del medico infedele, la Guardia di Finanza ha accertato l'esistenza di due locali adibiti a studio: uno di questi presentava al proprio interno un lettino medico, un separé ambulatoriale ed un armadio a vetri contenente numerosi medicinali. Il luogo, evidentemente, era dedicato anche alla ricezione dei pazienti, nonostante l'indagato operasse in regime di intra-moenia. Ad avvalorare tale ipotesi il rinvenimento di altro materiale quali cartelle cliniche, ricettari, timbri dell'Asl.

 

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