Primo Piano

Casa, dal 2010 prezzi giu’ del 17,2%

Secondo le stime preliminari, nel primo trimestre 2019 l'indice dei prezzi delle abitazioni (IPAB) acquistate dalle famiglie, per fini abitativi o per investimento, diminuisce dello 0,5% rispetto al trimestre precedente e dello 0,8% nei confronti dello stesso periodo del 2018 (era -0,5% nel quarto trimestre 2018). La flessione tendenziale dell'IPAB è da attribuire unicamente ai prezzi delle abitazioni esistenti che registrano una variazione negativa pari a -1,3% (era -0,7% nel trimestre precedente). I prezzi delle abitazioni nuove, invece, aumentano su base tendenziale dell'1,7% mostrando un'accelerazione rispetto al +0,6% del quarto trimestre del 2018. Lo rende noto l'ISTAT. Questi andamenti si manifestano in un contesto di crescita persistente dei volumi di compravendita (+8,8% l'incremento tendenziale registrato per il primo trimestre del 2019 dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare dell'Agenzia delle Entrate per il settore residenziale). Su base congiunturale la lieve diminuzione dell'IPAB (-0,5%) è dovuta sia ai prezzi delle abitazioni nuove sia a quelli delle abitazioni esistenti che diminuiscono rispettivamente dello 0,5% e dello 0,6%. Rispetto alla media del 2010, primo anno per il quale è disponibile la serie storica dell'IPAB, nel primo trimestre 2019 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 17,2%, a causa esclusivamente delle abitazioni esistenti i cui prezzi sono diminuiti del 23,7% mentre per quelli delle abitazioni nuove si registra complessivamente un aumento, seppur debole (+0,8%)

Con i dati del primo trimestre 2019 sono stati aggiornati, come di consueto, i pesi utilizzati per la sintesi degli indici delle abitazioni nuove e di quelle esistenti. In particolare, il peso delle abitazioni nuove continua a diminuire ed è pari a 16,6% (era quasi il 35% nel 2010) contro l'83,4% delle abitazioni esistenti. Il tasso di variazione acquisito dell'IPAB per il 2019 è negativo e pari a -0,8%. "I prezzi delle abitazioni avevano chiuso il 2018 in flessione in Italia (unico Paese della zona euro, dove invece sono cresciuti di più di quattro punti) e i primi dati del 2019 ne confermano la debolezza, registrando una nuova contrazione su base annua - si legge nella nota di commento -. Ciò a fronte di una crescita delle compravendite di abitazioni che persiste dal 2014 confermando, così, la vischiosità dei prezzi rispetto all'andamento della domanda. In questo quadro un segnale di ripresa viene dai prezzi delle abitazioni nuove, che crescono su base annua per il sesto trimestre consecutivo, ma il cui peso nel determinare gli andamenti complessivi del mercato immobiliare residenziale si va sempre più riducendo".

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Chieti, approvato il bilancio ma Di Primio lascia Forza Italia

Con 11 voti a favore e 10 contrari, assente l'intero gruppo di Forza Italia che non ha partecipato alla seduta, ma nella maggioranza di centrodestra si sono registrate anche anche altre defezioni, il Consiglio comunale di Chieti dopo oltre cinque ore di discussione ha approvato il bilancio di previsione e il Dup, il documento unico di programmazione. Il sindaco Umberto Di Primio, che ha annunciato l'uscita da Forza Italia, manterra' in piedi fino al prossimo 7 luglio, quando scadranno i termini che le rendono efficaci, le dimissioni rassegnate nei giorni scorsi dopo l'estenuante braccio di ferro con il gruppo consiliare di Forza Italia.

''Il dato politico dice che io non ho piu' una maggioranza come uscita dalle urne, ma grazie al senso di responsabilita' straordinario di chi e' stato seduto in Consiglio comunale senza farmi ricatti fino all'ultimo momento - ha detto Di Primio - e soprattutto grazie a coloro che non avevano l'obbligo di stare in aula che sono quelli della minoranza che ci hanno consentito di andare avanti, oggi Chieti ha un bilancio che ha 40 milioni di lavori, che ci consente di dire che da settembre partiranno i servizi di scuolabus come gli asili, ha un bilancio che ci consente di fare lavori e manutenzioni per la citta' che ad oggi sono mancate".

"Il risultato di questo consiglio comunale ha due valori, uno opposto all'altro - ha aggiunto Di Primio: la fine di un centro destra cosi' come era stato immaginato alle urne nel 2015, e poi c'e' il discorso positivissimo di un bilancio che da' la possibilita' a Chieti di avere milioni di investimenti, servizi che ripartiranno e un parere positivo che nessuno avrebbe potuto sperare visto che il primo bilancio del 2015 aveva tutt'altro segno". Quanto al rapporto con Forza Italia, Di Primo ha annunciato una lettera a Berlusconi per annunciare l'uscita dal partito: "Credo che a questo punto non debba piu' essere io ad avere rapporti con i singoli - ha sottolineato il primo cittadino a proposito dei rapporti a livello locale - si e' oggi mostrata una maggioranza diversa, si dovra' decidere cosa fare. Non ho idea in questo momento di quali possano ancora essere i rapporti con Forza Italia, certo posso affermare che quella lettera che avevo preparato da tempo la spediro' oggi a Berlusconi perche' Forza Italia non e' piu' il mio partito". 

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Inchiesta Pescaraporto, il Pm chiede la condanna per D’Alfonso e altri 4

E' stata chiesta al gup del tribunale di Pescara, Gianluca Sarandrea, la condanna per tutti i cinque imputati nel procedimento, con rito abbreviato, relativo all'inchiesta sulla vicenda Pescaraporto, il complesso edilizio in costruzione dal 2012 lungo la riviera di Porta Nuova tra il ponte del Mare e il porto turistico. In particolare, il procuratore capo, Massimiliano Serpi, e il procuratore aggiunto, Anna Rita Mantini, hanno chiesto condanne a 10 mesi per l'ex governatore Luciano D'Alfonso, per l'avvocato Giuliano Milia e per il dirigente del Genio civile Vittorio Di Biase, e a 6 mesi per l'ex segretario dell'ufficio di presidenza Claudio Ruffini e per il dirigente comunale Guido Dezio. I cinque imputati sono accusati di abuso di ufficio e falso in atto pubblico. Nel corso della requisitoria, il procuratore Serpi ha parlato di "un intervento pesantissimo di D'Alfonso su Di Biase", che avrebbe contribuito a determinare il radicale cambio di orientamento del dirigente del Genio civile, il quale, nel 2016, nell'ambito dell'iter riguardante il permesso a costruire, prima firmo' una nota recante parere contrario sulla compatibilita' geomorfologica dell'opera e neanche un mese dopo diede il via libera. Si torna in aula il prossimo 10 luglio per le arringhe difensive e la sentenza del gup. 

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L’Inps avvia l’assunzione di 3.507 consulenti, 44 in Abruzzo

Pronti i contratti di lavoro per i primi 3.009 consulenti della protezione sociale, selezionati in base al concorso pubblico, per titoli ed esami, nei ruoli del personale dell'Inps area C - posizione economica C1, che ha visto circa 66.000 domande di partecipazione.
Alla prova preselettiva si sono presentati oltre 18.000 candidati, di cui circa 9.200 sono stati ammessi alle prove scritte; sono stati ammessi agli orali circa 4.000 candidati e 3.507 candidati hanno superato le prove orali.
Nella regione Abruzzo sono 44 i consulenti della protezione sociale che hanno preso servizio. 
L'Istituto potrà procedere già dal primo luglio all'assunzione di 3.009 funzionari grazie alle risorse finanziarie straordinarie previste, in aggiunta alle ordinarie possibilità assunzionali, da specifiche normative: la Legge 232 del 2016, come rifinanziata dalla Legge 205 del 2017, la Legge 245 del 2018 e, da ultimo, il Decreto Legge 4 del 2019 che ha autorizzato la spesa di 50 milioni di euro annui per l'assunzione di personale (oltre mille unità) da assegnare alle strutture dell'Inps al fine di dare piena attuazione al programma del Reddito di cittadinanza.
L'Istituto inoltre, utilizzando le facoltà assunzionali ordinarie calcolate sui risparmi derivanti dalle cessazioni 2017 e 2018, potrà procedere entro il 2019 all'assunzione a tempo indeterminato dei rimanenti 498 candidati idonei (che nel frattempo saranno assunti a tempo determinato ai sensi dell'art. 36 D. lgs. 165 del 2001).

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Michele Fina: del Partito Democratico vogliamo cambiare tutto

“Del Partito Democratico vogliamo cambiare tutto, l’unità non è gattopardesca. Siamo consapevoli della crisi che attraversiamo, al punto che abbiamo deciso di unire ciò che era diviso, perché abbiamo un patrimonio che viene da lontano e che dobbiamo traghettare. Siamo consapevoli che la crisi è così profonda che lo scontro a breve potrebbe essere tra Salvini e chi è peggio di lui”: sono le prime parole di Michele Fina da nuovo segretario regionale del Partito Democratico.

Fina, sottolineando che le scelte e le decisioni future saranno improntate al criterio del merito, ha tracciato priorità e metodo per il partito regionale, ovvero “ricostruire un partito oggi destrutturato e restituirgli un pensiero politico. Da qui nasceranno le idee alternative al governo nazionale e al governo regionale”.

La prima “campagna”, in autunno si chiamerà “Comunità leale”. Una ripartenza e un esame del percorso degli ultimi anni, a cominciare dalla guida dei governi nazionale e regionale, e "solo alla fine di questo percorso avremo la credibilità per dire quale è il nostro progetto alternativo. Una campagna per avere, insomma, un partito plurale e non tanti partiti singolari sotto lo stesso simbolo. Per la prima volta poi i nostri iscritti e i nostri circoli voteranno solo sulle idee. Lì vedremo se siamo davvero uniti”. Michele Fina ha inoltre ringraziato i potenziali candidati , “in particolare Antonio Luciani che sta dando un contributo essenziale all’unità del Pd abruzzese e al suo rilancio.”

Il Pd di Fina sarà “un partito verde, nettamente ecologista. C’è un pezzo rilevante di economia che sta investendo sulla sostenibilità e tanti cittadini finalmente sensibili, a cui dobbiamo guardare”. Poi il “partito del sapere”, a cominciare dall’attenzione agli insegnanti e ai ricercatori, e soprattutto un “partito del lavoro, marcheremo la vicinanza agli esclusi e al ceto medio indebolito ma non per strumentalizzarli, bensì per dare loro gli strumenti per emanciparsi”. Infine il nuovo segretario del Pd abruzzese sceglie la definizione di “partito umile”, per sottolineare la necessità di promuovere “un’alleanza costituzionale, una rete con soggetti politici del centrosinistra, sindacati, associazioni di categoria, del sociale, culturali ed ecologiste per difendere e promuovere i valori della Repubblica, oggi messi in discussione”. Fina ha detto che “se riusciremo a fare questo, a sprovincializzare il nostro pensiero, costruiremo anche un pezzo di gruppo dirigente nazionale. Tra 100 giorni faremo il punto di quello che abbiamo fatto, se dedicheremo il nostro tempo a costruire il lavoro che c’è da fare invece che a litigare tra noi, avremo dato un senso politico a questa unità”. Una battuta sulla posizione rispetto al governo regionale: “Saremo un’alternativa leale, netta, vigileremo sulla capacità di difendere l’Abruzzo e sulle attitudini e i comportamenti di un governo spericolato”.

In conferenza stampa sono intervenuti anche i coordinatori regionali delle mozioni congressuali nazionali, a descrivere senso e obiettivi della “convergenza” sul nome di Fina. Per Andrea Catena della mozione Zingaretti, “il segnale di cambiamento che è arrivato dal Congresso nazionale qui in Abruzzo è stato recepito anche da chi ha sostenuto posizioni diverse rispetto a quella di Zingaretti. L’intesa su Michele Fina nasce su basi politiche chiare, ovvero sulla necessità di ricostruire il partito in Abruzzo e di un forte rinnovamento. Michele può fare questo lavoro di ricostruzione, unità e garanzia di cambiamento e discontinuità”. Luigi Febo della mozione Martina ha parlato di un “nuovo slancio del Pd in Abruzzo, un nuovo spirito di collaborazione per ricreare una comunità politica affinché tutti remino in un’unica direzione” e Marco Presutti della mozione Giachetti ha definito quella di Fina “una candidatura generazionale non solo dal punto di vista dell’età”.

Il prossimo appuntamento è l’Assemblea regionale del Pd da fissare entro la data del 20 luglio; si terrà inoltre una conferenza programmatica di riorganizzazione del partito in Abruzzo, sul solco del percorso impostato a livello nazionale da Nicola Zingaretti.

 

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Michele Fina sarà il nuovo segretario regionale del Partito Democratico

Lunedì 1° luglio alle 11 presso Spazio 010 in via dei Peligni 93 a Pescara si terrà la conferenza stampa di presentazione del nuovo segretario regionale del Partito Democratico abruzzese Michele Fina. Su di lui è stata difatti trovata la convergenza tra le varie anime del PD che ha escluso candidature alternative. 

"L’altro ieri mi ha chiamato al telefono Mimmo Bafile, una personalità che rappresenta un pezzo della storia della sinistra abruzzese. Mi ha detto che stava seguendo le evoluzioni del congresso regionale del PD e mi ha fatto qualche raccomandazione. In particolare quella di ricostruire un partito capace di affascinare ed emozionare, profondamente legato all’identità del nostro territorio. Soprattutto un partito popolare. Mi ha raccomandato la memoria delle battaglie che hanno segnato la storia dell’ultimo secolo e mi ha fatto nomi di luoghi e persone che le hanno incarnate. Cito per tutti Taranta Peligna e i ragazzi della Brigata Majella che diedero vita alla Resistenza italiana e l’omaggio reso loro dal Presidente Mattarella.

Oggi ho depositato la mia candidatura alla Segretaria regionale del Pd. Essendo l’unica da subito inizia per me e per tanti una nuova ed appassionante avventura. Ma ne parleremo domattina con la stampa, all’Abruzzo.

Questa è solo una dedica. A Mimmo, alle nostre radici, alla capacità di unire ciò che era diviso; per le proprie idee, per la propria terra e per dare speranza al futuro", ha scritto Michele Fina su facebook.

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Caritas, oltre un milione di beni e servizi ai poveri

Con oltre un milione di erogazioni di beni e servizi, come viveri, vestiario, prodotti per l'igiene personale e buoni pasto, anche nel 2018 "la poverta', ma soprattutto le persone povere, sono state come sempre al centro dell'impegno di Caritas italiana". È quanto spiega il Rapporto annuale con dati del 2018 della Caritas che sul web traccia un bilancio delle azioni svolte attraverso l'azione quotidiana di quasi 200 Caritas diocesane in tutta Italia durante lo scorso anno. Oltre 3,3 mila i centri d'ascolto attivi su tutto il territorio nazionale che hanno fornito piu' di 200 mila interventi di ascolto, orientamento e consulenza. Un 2018 che ha visto la Caritas impegnata su diversi fronti interni. "In Italia si e' proseguito negli interventi post-sisma nel Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria, con la realizzazione di piu' di 40 strutture polifunzionali - spiega il Rapporto -, grazie agli oltre 27,5 milioni di euro di offerte raccolte. Vicinanza anche alla popolazione colpita da altre emergenze, come il crollo del ponte Morandi, a Genova il 14 agosto, e il sisma nella provincia di Catania, del 26 dicembre". Cresce, rispetto al 2017, il numero di progetti dell'8xmille approvati: nel 2018 ne sono stati approvati 260 presentati da 145 Caritas diocesane, contro i 219 progetti del 2017. Tra i beneficiari delle iniziative della Caritas ci sono anche i beneficiari del progetto Presidio contro lo sfruttamento in agricoltura, un progetto che nel 2018 e' arrivato alla terza edizione e che mira a combattere la piaga dello sfruttamento lavorativo e del caporalato. Dal 2014 al 2018 sono circa 5 mila le persone raggiunte dall'iniziativa. Crescono, inoltre, gli empori della solidarieta' su tutto il territorio nazionale. Stando al rapporto Caritas, nel 2018 si contano in tutta Italia ben 181 empori, di cui sono 160 quelli promossi insieme alle Caritas diocesane. Soltanto nel 2018, sono 34 gli empori aperti. L'impegno della Caritas, in Italia e nel mondo, tradotto in cifre, infine, e' stimato attorno ai 51,5 milioni di euro, una cifra stabile rispetto a quella impiegata nel 2017. Oltre 39 milioni di euro di risorse, ovvero il 76 per cento, sono stati destinati a progetti e attivita' svolti in Italia. Altri 9 milioni sono stati destinati a progetti realizzati in tutto il mondo, dove le emergenze e i programmi di sviluppo hanno rappresentato il maggior ambito di impiego. 

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Coldiretti Abruzzo, dal 2009 è scomparsa una mucca su quattro

E' allarme per la "fattoria Abruzzo", dove dal 2009 è scomparsa una mucca su quattro. E' quanto emerso in occasione della seconda giornata di "L'Aquila made in Italy: valori e progetti dieci anni dopo il sisma" di Coldiretti Abruzzo, che ha richiamato migliaia di curiosi e visitatori, trasformando la piazza più conosciuta della città in una grande fattoria multifunzionale, una rappresentazione plastica di ciò che vuol dire agricoltura e delle opportunità che dal cibo possono emergere. Protagonisti della giornata gli animali dell'Arca di Noè, allestita in collaborazione con l'associazione regionale allevatori riscuotendo un grande successo soprattutto tra i più piccini. Tantissimi i bambini che, nelle diverse ore del giorno, hanno partecipato ai laboratori didattici delle donne imprenditrici di Coldiretti e hanno voluto accarezzare la mucca, fare il verso ai maialini o semplicemente conoscere "le nipotine" delle pecore che nel 2009 furono donate agli aquilani dai pastori sardi con la tradizionale Sa paradura in segno di amicizia e vicinanza.

In Abruzzo, dal terremoto del 2009, sono scomparsi oltre 21.500 bovini e 137 mila ovini con una diminuzione rispettiva del 25% per i bovini e del 40% per gli ovini. A conti fatti, sono scomparse una mucca su 4 e 4 pecore su dieci'. 

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Studio Uil, la Tari è aumentata a Chieti del 14,6 per cento nell’ultimo quinquennio

Tra il 2015 e il 2019, ovvero in 5 anni, la Tassa sui Rifiuti (TARI), aumenta mediamente dell'1,6%, mentre nell''ultimo anno si assiste a un aumento pari allo 0,9% sul 2018. L'aumento in alcune citta' sfiora punte del 36%, ad esempio a Lecce (35,6%). In valori assoluti, spiega Ivana Veronese - segretaria Confederale Uil - le famiglie italiane verseranno nel 2019 nelle casse comunali 302 euro medi, a fronte dei 299 euro dello scorso anno e dei 296 euro versati nel 2015. E' quanto calcola il Servizio Politiche Territoriali della Uil, elaborando i costi in 105 Citta' capoluogo di provincia, per una famiglia con una casa di 80 mq e 4 componenti. In valori assoluti, nel 2019, spiega Veronese, il costo maggiore si registra a Trapani con 550 euro medi l'anno a famiglia; a Benevento se ne pagano 492 euro; ad Agrigento 470 euro; a Reggio Calabria e Salerno 461 euro; a Cagliari 447 euro; a Napoli 442 euro; a Messina 438 euro; ad Asti 434 euro; a Ragusa 431 euro. Si paga un po' meno a Potenza (133 euro medi a famiglia); a Novara (164 euro); a Belluno (170 euro); a Macerata (179 euro); a Pordenone (180 euro); a Vercelli (183 euro); a Brescia (184 euro); a Trento e ad Ascoli Piceno (186 euro); a Verona (189 euro). Per quanto riguarda le grandi Citta' (Citta' metropolitane): a Reggio Calabria la tassa sui rifiuti pesa per 461 euro medi a famiglia; a Cagliari 447 euro; a Napoli 442 euro; a Messina 438 euro; a Catania 403 euro; a Bari 380 euro; a Genova 358 euro. Si paga un po' meno a Bologna (229 euro medi); a Firenze (235 euro); a Palermo (281 euro); a Roma (308 euro); a Torino (326 euro); a Milano (338 euro); a Venezia (342 euro). Nel corso dell'ultimo anno, la Tari aumenta in 44 Citta' tra cui Catania, Torino, Genova, Trieste e Napoli; rimane stabile in 26 citta', tra cui Milano, Roma, Bologna; diminuisce in 35 citta', tra cui Cagliari, Firenze e Venezia.

 Nel dettaglio, continua la segretaria della Uil, tra il 2018 e il 2019, a Matera si registra un aumento del 19,9%; a Catania del 17,9%; a Pistoia del 16,2%; a Imperia del 15,7%; a Chieti del 14,6%; a Viterbo del 10,5%; a Brindisi del 10,2%; a Bolzano dell'8,3%; a Trieste del 6,9%; a Padova del 6,2%. 

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Rapporto sulla legislazione, il presidente Fico a L’Aquila

Il Presidente della Camera dei Deputati Roberto Fico e il Vicepresidente Ettore Rosato, hanno partecipato alla presentazione del "Rapporto 2017/2018 sulla legislazione tra Stato, Regioni e Unione Europea" che si è svolta nel Palazzo Pica Alfieri. Il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri ha aperto i lavori salutando gli intervenuti tra i quali i rappresentanti delle Regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Campania, Sardegna, Lombardia, Lazio, Puglia e le autorità presenti. Successivamente, la delegazione si è spostata per una visita nel vicino Palazzetto dei Nobili, restaurato con il contributo della Camera dei Deputati, per poi proseguire la visita del centro storico attraverso Piazza Duomo, la Chiesa del Suffragio per poi raggiungere Palazzo dell’Emiciclo dove è stata accolta dal Presidente Sospiri accompagnato dai Vicepresidenti Roberto Santangelo e Domenico Pettinari, dal Consigliere segretario Sabrina Bocchino e da una rappresentanza dei componenti dell’Assise regionale. Fico e Rosato hanno potuto ammirare gli spazi dell’Emiciclo ascoltando con attenzione i temi del restauro, terminato lo scorso anno, e soffermandosi a lungo tra i libri della biblioteca “Giuseppe Bolino” e infine nell’Aula consiliare “Sandro Spagnoli”. 

“Costituisce per me,  appena all’inizio del mandato da Presidente del Consiglio regionale, un grandissimo onore poter ospitare un evento così importante come la presentazione del Rapporto sulla legislazione tra Stato, Regioni e Unione Europea 2017-2018. La visita del Presidente della Camera Roberto Fico è un segnale per l’intero Abruzzo e soprattutto per le zone terremotate, dal sisma del 2009 fino a quello del 2016. Ho detto a Fico che questa Regione si sta rialzando, ma ha ancora bisogno delle Istituzioni” ha dichiarato il Presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri.

“I dati della Decima Legislatura regionale dicono che l’Abruzzo assume, in controtendenza nazionale, un ruolo assolutamente centrale nell’iniziativa legislativa del Consiglio regionale.” “Questo dato – ha spiegato il Presidente Sospiri durante la presentazione del Rapporto sulla legislazione - si è tradotto da un lato nella netta prevalenza dei progetti di legge di iniziativa consiliare (numero 432) rispetto a quelli di iniziativa della Giunta (numero 87) e, dall’altro, nella preponderanza delle leggi regionali approvate d’iniziativa consiliare (numero 156) rispetto a quelle dell’Esecutivo (numero 55).” Da questo punto di vista l’Abruzzo si è posto in assoluta controtendenza sia rispetto all’attività legislativa statale, a prevalente “trazione governativa”, che a quella della maggior parte delle altre Regioni negli anni 2016 e 2017 caratterizzata da una predominanza di leggi promulgate di iniziativa dell’Esecutivo.”  “Una particolare segnalazione – ha aggiunto Sospiri - merita il positivo dato relativo ad una bassa percentuale di leggi impugnate dal Governo rispetto a quelle approvate: solo il dieci per cento nella Decima Legislatura, rispetto al diciotto per cento nella Legislatura precedente.” 

Dal 1972 al 31 dicembre 2018 un’analisi storica sulla legislazione regionale evidenzia come la Regione Abruzzo risulti ancora essere in assoluto la Regione più prolifica nel panorama nazionale con l’approvazione totale di ben 3.660 leggi. “Ciò rende importante portare avanti un’azione sistematica di snellimento e razionalizzazione dell’ordinamento regionale – ha detto Sospiri -  già intrapresa nella nostra Regione con la L.R. 29 novembre 2013, n. 45 e proseguita di recente con l’approvazione in Consiglio regionale lo scorso 4 giugno di una legge, di semplificazione del sistema regionale che ha disposto in un sol colpo l’abrogazione di ben 446 leggi previgenti. Sarò mio compito evitare la proliferazione di norme regionali inutili che appesantiscono la legislazione e non aiutano il cittadino. Al contrario – ha concluso il Presidente dell’Assemblea regionale abruzzese – nella mia consiliatura spingerò per l’approvazione di altri Testi Unici al fine di semplificare l’enorme mole di leggi di cui è composto il nostro ordinamento regionale.”

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