Primo Piano

Legnini: Non sarò il candidato del centrosinistra ma il candidato degli abruzzesi

 "Non sarò il candidato del centrosinistra, ma il candidato di tutti gli abruzzesi. Ricomprendero' il centrosinistra, ma andrò molto oltre". Così Giovanni Legnini, candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali in Abruzzo, questa mattina al Porto Turistico di Pescara, a margine della sua prima uscita ufficiale da aspirante governatore. "Non vi sarà più un partito e satelliti di quel partito, ma una coalizione ampia, una costellazione di soggetti candidati. Una coalizione plurale, un'alleanza tra progressisti e liberali, tra il popolarismo e i moderati di questa regione. Un campo largo, nell'ambito del perimetro delineato dai valori della Costituzione, dai valori fondativi del diritto dell'uomo e dai valori della democrazia rappresentativa". Così Giovanni Legnini, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Abruzzo,  sul palco. "Vogliamo rivolgerci, con rispetto, ai tanti elettori del M5s, che stanno constatando come le aspettative che avevano riposto nel cambiamento, tardano, nella migliore delle ipotesi, a realizzarsi - ha aggiunto Legnini - e, con lo stesso rispetto, agli elettori del centrodestra, per dire loro di aderire e scommettere su questo progetto, perché non li deluderemo e perché noi vogliamo animare una nuova alleanza per l'Abruzzo, l'alleanza tra i cittadini, le forze politiche e le istituzioni locali per l'Abruzzo"

"Oggi incontriamo tantissimi sindaci, amministratori e cittadini, e credo che sia il modo migliore per partire all'esito di questa forte sollecitazione che mi è stata rivolta io possa dire che sì sono disponibile e mi candido, ma mi candido con loro per cambiare questa regione", ha detto ancora Giovanni Legnini.

"Dell'eredità prenderemo tutto ciò che c'è di buono e ce n'è, mentre cambieremo tutto ciò che c'è da cambiare. I cittadini e gli amministratori ci chiedono di cambiare, noi vogliamo scrivere una pagina nuova per questa regione e non abbiamo bisogno di segnare né continuità né discontinuità, ma abbiamo bisogno che questa regione possa volare alto e guardare al futuro" ha spiegato dal palco Giovanni Legnini, rispondendo ad una domanda sulla continuità rispetto alla giunta regionale uscente, guidata fino a pochi mesi fa da Luciano D'Alfonso. 

"La priorità, su tutte, è il lavoro, la tutela del lavoro che c'è e la creazione di opportunità per il lavoro che non c'è. La Regione c'entra con questo obiettivo, che va assunto come paradigma dell'azione di governo. Esiste una quota di cose possibili da fare che dipende dalla Regione e che noi dovremo fare - ha proseguito Legnini - come il farsi rispettare anche dalle imprese multinazionali, che non si possono permettere di utilizzare, sfruttare, mandare a casa i lavoratori, non motivare, non presentarsi, come è già accaduto per la Honeywell e ora sta accadendo per la Ball. Vorrei peraltro che noi inviassimo da qui - è stato l'invito di Legnini - un forte abbraccio e solidarietà vera a quei lavoratori e a quelle famiglie, e vorrei ringraziare i sindacati, Giovanni Lolli e le associazioni datoriali per quello che stanno facendo per evitare che altre fabbriche chiudano".

"Assumo nei vostri confronti due impegni - ha aggiunto poi Legnini, sempre rivolgendosi agli amministratori abruzzesi - mi impegno tra i primi atti a varare una nuova legge per conferire poteri effettivi al Consiglio delle Autonomie locali (Cal), che finora non ha funzionato, per far sì che tutte le decisioni che impattano sui poteri dei sindaci e sulla vita degli enti locali ricevano un parere effettivo e che di esso si tenga conto nell'attività legislativa regionale. Un secondo impegno che assumo con voi - ha proseguito l'ex vice presidente del Csm - è quello di istituire un canale di comunicazione diretto con i sindaci, utilizzando la tecnologia digitale e ogni altro mezzo, per far sì che le vostre proposte, critiche e istanze siano esaminate e se fondate accolte".

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Consiglio regionale, bilancio di fine mandato

Il Consiglio regionale chiude l'anno 2018 con un bilancio soddisfacente: tante leggi approvate in favore dei territori abruzzesi, costante la diminuzione dei costi dell'Assemblea legislativa, concluso il restauro del complesso dell'Emiciclo restituito alla città dell'Aquila.L' ha detto il Presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pagrazio, nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno che questa volta coincide con la conclusione della legislatura perchè in Abruzzo si tornerà al voto il prossimo 10 febbraio 2019. "L'Assemblea - ha spiegato Di Pangrazio- si è ritagliata un ruolo importante in Europa attraverso un attento lavoro sui cambiamenti climatici e l'approfondito studio della Commissione sui Tribunali minori ha rimesso la politica regionale al centro del confronto con i territori e con il Governo". Per quanto riguarda l'attività legislativa nel 2018 sono state 38 le leggi approvate su 59 progetti di legge presentati.Tra le norme licenziate nell'anno corrente, 25 sono state di iniziativa consiliare mentre 13 di iniziativa della Giunta regionale: un dato evidenziato già negli anni passati circa il ruolo centrale svolto dai Consiglieri regionali riguardo all'iniziativa legislativa. Quattro le leggi impugnate dal Governo nel 2018 (i dati sono aggiornati sino al 30 novembre 2018). Il Consiglio regionale si è riunito otto volte, dato a cui va aggiunta la prossima sessione di bilancio di fine anno. Tra le leggi più importanti approvate si segnalano: l'Istituzione del Garante regionale per l'infanzia e l'adolescenza, l'istituzione del Comune di Nuova Pescara, le Disposizioni in materia di contenimento dei costi della politica (vitalizi), la legge per L'Aquila Capoluogo, il Testo Unico sul commercio, la legge Organica in materia di sport, le norme per il sostegno alle Pro loco

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Pagano lancia un appello per ‘chiudere velocemente il discorso sul candidato alla presidenza’

"Faccio appello a chiudere velocemente il discorso sul candidato alla presidenza, per il quale manca sempre l'ufficialità del tavolo". Così il senatore e coordinatore regionale di Forza Italia, Nazario Pagano, in riferimento alle elezioni regionali del 10 febbraio prossimo in vista delle quali il centrodestra ancora attende l'investitore del senatore di Fratelli d'Italia Marco Marsilio. "Nel comunicare che non sa nulla sul tavolo nazionale, Pagano spiega che "ho incontrato il presidente Berlusconi per gli auguri e gli ho annunciato una mail dettagliata sulla situazione in Abruzzo e sullo stato dei rapporti che ci sono all'interno della coalizione, non volevo affliggerlo in quella circostanza per parlargli dei problemi abruzzesi". Pagano annuncia anche lo slittamento ai prossimi giorni la presentazione delle liste azzurre prevista per questa sera aPescara in occasione della conviviale per gli auguri di Natale. "Manca la rifinitura dei dettagli, nei prossimi giorni ufficializzeremo".

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Legnini: mi rivolgero’ sia all’elettorato di centrodestra che a quello dei 5 stelle

 "Il rinvio o meno del voto riguarda istituzioni e responsabilita' diverse dalle mie, non posso io come semplice candidato, ne' voglio, parteggiare per soluzioni diverse: ad oggi e' cosi'. Io non chiedo un rinvio della data delle elezioni regionali". Cosi' l'ex vice Presidente del Csm, Giovanni Legnini a margine dell'incontro elettorale organizzato presso la sede Ance del capoluogo di regione, con Pierluigi Bersani, rispondendo ai cronisti sull'eventuale election day con le elezioni europee anche per l'Abruzzo. Legnini non ha voluto fare delle anticpazioni sui suoi punti programmatici rinviando sabato a Pescara, luogo in cui "si dira' di piu' sui programmi nell'incontro plenario coi sindaci, ma comunque intendo arrivare alla societa' civile. E mi rivolgero' sia all'elettorato di centrodestra che a quello dei 5 stelle".

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Elezioni regionali, sabato Legnini lancia la campagna elettorale a Pescara

"Vorrei partire dall'ascolto e dalla condivisione di chi, quotidianamente, vive le problematiche e i bisogni del territorio, per promuovere una fase di riforme e interventi incisivi in ogni settore della vita pubblica locale, sui diritti dei cittadini abruzzesi e sulle opportunità da riservare alle imprese e ai territori della nostra amata regione". E' un passaggio della lettera con cui il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Abruzzo, l'ex vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, invita sindaci e amministratori abruzzesi a partecipare all'evento con cui ufficializza la sua candidatura, sabato 22 dicembre alle 10.30, a Pescara nel 'Padiglione Daniele Becci' (area ex-Cofa). L'invito è "a un confronto per illustrare i motivi - scrive - che mi hanno convinto, a seguito dell'appello rivoltomi dalla maggioranza dei sindaci, a dare la disponibilità alla candidatura a presidente della Regione per le elezioni del prossimo 10 febbraio 2019". "Il lavoro quotidiano dei sindaci e di tutti gli amministratori locali sul territorio è un valore straordinario di conoscenze e competenze, che può e deve contribuire a rendere la nostra Regione più vicina alle necessità dei cittadini - scrive ancora Legini - L'occasione sarà utile per delineare i contenuti fondamentali di un progetto politico e programmatico con il quale intendo promuovere, insieme a tutte le liste e ai candidati che vorranno sostenermi, una nuova stagione di governo regionale, nel segno della partecipazione attiva degli amministratori e dei cittadini dei Comuni locali".

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Cesa: Marco Marsilio è candidato autorevole

"Marco Marsilio è un candidato autorevole alle prossime Regionali in Abruzzo. La sua storia parla chiaro: un uomo con forti legami con il territorio e al servizio delle istituzioni. Siamo certi che con il suo bagaglio di esperienza amministrativa potrà offrire un serio contributo per il rilancio dell'Abruzzo". + il commento del segretario nazionale Udc, Lorenzo Cesa, a seguito dell'incontro con i vertici e i dirigenti del partito in Abruzzo in vista delle consultazioni del prossimo 10 febbraio. "L'Udc lo sosterrà con convinzione", conclude Cesa. 

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Istat, prosegue la crescita tendenziale dell’occupazione dipendente

Prosegue la crescita tendenziale dell'occupazione dipendente in termini sia di occupati (+0,5%, Istat, Rilevazione sulle forze di lavoro) sia di posizioni lavorative riferite ai settori dell'industria e dei servizi. Cio' trova conferma nei dati del Ministero del lavoro e delle politiche sociali tratti dalle Comunicazioni obbligatorie (CO) rielaborate (+373 mila posizioni lavorative nel terzo trimestre 2018 rispetto al terzo del 2017) e nei dati dell'Inps-Uniemens riferiti alle sole imprese private (+405 mila posizioni lavorative al 30 settembre 2018 rispetto al 30 settembre 2017). L'aumento tendenziale delle posizioni lavorative dipendenti interessa tutte le classi dimensionali d'impresa. Dopo l'aumento dello scorso trimestre, nella Rilevazione sulle forze di lavoro dell'Istat, il lavoro indipendente torna a diminuire a livello congiunturale (-28 mila occupati, -0,5%) mentre continua ad aumentare in termini tendenziali (+53 mila occupati, +1,0%). Le posizioni lavorative dipendenti presentano, nei dati destagionalizzati, un lieve incremento congiunturale nei settori dei servizi e nell'industria. Nel terzo trimestre 2018, in base alle CO, le attivazioni sono state 2 milioni 462 mila e le cessazioni 2 milioni 446 mila, determinando un saldo positivo di appena 15 mila posizioni di lavoro dipendente. La crescita riguarda soprattutto i servizi di mercato (+15 mila posizioni) e l'industria in senso stretto (+7 mila) mentre si riduce l'agricoltura (-11 mila posizioni). Andamenti analoghi si riscontrano nelle posizioni lavorative dei dipendenti del settore privato extra-agricolo, dove la variazione congiunturale di +0,4% (+54 mila posizioni) e' dovuta a un modesto aumento nei servizi (+0,5%, +42 mila posizioni) ed a un ancor piu' modesto incremento nell'industria in senso stretto (+0,3%, +12 mila); nelle costruzioni le posizioni lavorative rimangono stazionarie rispetto al trimestre precedente.

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Studio Cisl, ‘segnali preoccupanti di rallentamento per l’economia abruzzese’

L'Abruzzo, nei primi nove mesi del 2018, perde 26 mila posti di lavoro (-5,1% rispetto al 2017). Il tasso di occupazione scende di tre punti percentuali, arrivando al 56,8%, contro una media nazionale del 58,9%. Circa 67 mila persone sono disoccupate, il doppio rispetto al 2008, anno in cui è iniziata la crisi economica. Il tasso di disoccupazione ha superato il 12%, contro il 9,7% dell'anno precedente ed il 9,3% della media dell'Italia. A lanciare l'allarme è la Cisl Abruzzo, che sottolinea il "crollo dell'occupazione" e parla di "segnali preoccupanti di rallentamento per l'economia abruzzese". Il punto della situazione è stato fatto nel corso di una conferenza stampa a Pescara, cui hanno preso parte il segretario generale della Cisl AbruzzoMolise, Leo Malandra, e l'economista Giuseppe Mauro, che hanno commentato i dati elaborati dal centro studi 'M. Ciangaglini' del sindacato. Secondo la Cisl, nel 2018 si registra "un'impennata, in particolare da luglio a settembre, della cessazione dei contratti a termine. Si continua ad avere un'occupazione che non è di qualità e non è stabile - osserva Malandra - perché comunque il contratto a termine e stagionale regola quasi l'85% delle nuove assunzioni. Le aziende hanno scelto di non rinnovare i contratti perché ingabbiati nelle causali stabilite dal cosiddetto 'Decreto Dignità' che avrebbe dovuto favorire l'aumento dell'occupazione stabile e il turn over dei lavoratori, ma che, invece, non ha considerato che le aziende, in un clima così incerto, restano in attesa di un quadro più chiaro". Se la crescita abruzzese è sempre stata sostenuta dalle esportazioni, la ripresa, emerge dai dati del sindacato, nel terzo trimestre si é affievolita sia per il rallentamento delle esportazioni (20% del Pil) sia per la stagnazione dei consumi interni (80% del Pil abruzzese). "L'Abruzzo, oltre alle difficoltà economiche del Paese - prosegue Malandra - paga soprattutto la mancanza da anni di una concreta, visibile e verificabile politica regionale di programmazione e sviluppo strategico complessivo, che ridesse respiro all'economia attraverso azioni di sostegno alle imprese ed investimenti pubblici in infrastrutture. Intollerabili sono state le lentezze ed i ritardi con i quali la politica e la burocrazia sono diventate freno anziché volano dello sviluppo. Le fragilità e le debolezze del mercato del lavoro regionale - conclude il segretario della Cisl - si sono accentuate in un sistema in cui a grandi imprese, ancora fortemente competitive, si affiancano Pmi, micro imprese e imprese artigiane ancora stremate dalla crisi"

In vista delle imminenti elezioni politiche chiederemo a tutte le forze politiche come intendano sostenere nei loro programmi sviluppo, crescita e occupazione dei nostri territori". Lo afferma il segretario della Cisl AbruzzoMolise, Leo Malandra, nel corso di una conferenza stampa a Pescara, lanciando un appello ai candidati in vista delle prossime elezioni regionali. "Riprenderemo un confronto, che vorremmo molto più concreto e fattivo - sottolinea il segretario - per aprire al più presto i numerosi cantieri in opere infrastrutturali da tempo programmati, nonché dare finalmente piena attuazione al MasterPlan e alla Carta di Pescara, ma anche per rafforzare ulteriormente il sostegno alle piccole e piccolissime imprese, attraverso una politica di tutoraggio e creditizia di vantaggio a loro favore". Secondo Malandra "non deve essere inoltre sottovalutato il ruolo che potrebbe avere la costituzione della Zona economica speciale (Zes), avviata dal presidente Lolli, se strettamente collegata al riconoscimento del corridoio Tirreno-Adriatico, tra Civitavecchia ed Ortona (Chieti), quale collegamento della penisola Iberica all'Italia, alla penisola Balcanica ed al Medio Oriente, con l'inserimento nelle grandi rotte commerciali previste dall'Europa tramite le vie di comunicazione Ten-T, in funzione di uno sviluppo armonico dell'intero Abruzzo tra le sue aree costiere e le sue aree interne". 

"La crescita registrata era non reale, non a tempo indeterminato. La regione è a metà strada: abbiamo una stagnazione che comincia ad affacciarsi e c'è il problema della crescita. Sta alle forze politiche delineare un quadro di obiettivi di sviluppo, non in termini generici, ma aggiungendo le risorse disponibili". Lo afferma l'economista abruzzese Giuseppe Mauro nel corso di una conferenza stampa promossa dalla Cisl Abruzzoper lanciare l'allarme sui "segnali preoccupanti di rallentamento dell'economia" e sul "crollo dell'occupazione" registrati nel terzo trimestre dell'anno. "Il calo occupazionale - sottolinea Mauro - è stato un po' sorprendente rispetto agli ultimi due trimestri. Ci sono cause precise: la stagnazione a livello nazionale; le turbolenze internazionali, che determinano incertezza complessiva con effetti sugli investimenti; il fatto che in Abruzzo la crescita avuta nei primi due trimestri era caratterizzata da un mercato lavoro precario. In un contesto del genere le imprese hanno fatto a meno di confermare i contratti precedentemente stipulati". 

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Qualità vita: indagine de Il Sole 24 ore

 Roma si piazza al 21esimo posto. La ricchezza viene confermata dal dato medio dei prezzi delle case, in media il piu' elevato d'Italia, e dalla maggiore propensione agli investimenti fotografata dall'elevata percentuale di impieghi sui depositi. Pesano purtroppo sulla citta' il numero dei protesti pro capite, l'indice di litigiosita' nei tribunali e le denunce per reati legati agli stupefacenti. Tra le altre grandi citta', c'è la risalita di Napoli che conquista 13 posizioni: nonostante continuino a peggiorare le performance legate a Giustizia e sicurezza e Affari e lavoro, la citta' festeggia il miglioramento sul fronte della ricchezza e dei consumi, grazie ai prezzi di vendita delle case. Migliorano anche Venezia, Torino, Catania, Bari e Bologna, in controtendenza solo Genova e Firenze che perdono rispettivamente otto e dieci posizioni.Ii dati delle province per i 42 indicatori, con le serie storiche dal 1999, saranno online a partire dalle ore 11 su www.ilsole24ore.com. 

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Qualità della vita, Pescara spicca per l’offerta culturale

Migliora la qualità della vita a Teramo che, con una crescita di sette posizioni, si posiziona al primo posto della classifica regionale e al 53esimo di quella nazionale; peggiora l'Aquila, meno 7 posizioni, ultima in Abruzzo e 70esima in Italia. Nel mezzo ci sono Chieti, 57mo posto, con un miglioramento di 11 posizioni, e Pescara, 64esimo, meno due posizioni. Sono i dati per l'Abruzzo contenuti nell' indagine sulla Qualità della vita 2018, lo studio annuale del quotidiano 'Il sole 24 ore', pubblicato sull'edizione odierna. Sei le aree prese in considerazione: ricchezza e società; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia e società; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero. Tra i risultati più significativi in Abruzzo, la 7/a posizione di Pescara per quanto riguarda cultura e tempo libero: quarta in Italia per offerta (spettacoli ogni mille abitanti) e quinta per numero di onlus. Il capoluogo adriatico è però al 93/o posto su 107 nella graduatoria nazionale per giustizia e sicurezza.Nel dettaglio, per ricchezza e consumi, Chieti si posiziona al 62esimo posto, in crescita, Teramo al 64esimo, in crescita, Pescara al 69esimo, in crescita, e L'Aquila all'80esimo, in calo. Per affari e lavoro la prima a comparire nella classifica è Teramo, 29esimo posto, in crescita, seguita da Chieti, 35esimo, in calo, Pescara, 70esimo, in calo, e L'Aquila, 74esimo, in crescita. Per ambiente e servizi tutti in crescita i territori abruzzesi: Teramo 72esimo posto, Chieti 76esimo, L'Aquila 78esimo e Pescara 83esimo. Per demografia e società Teramo è al 29esimo posto, in calo, Pescara al 38esimo, in calo, L'Aquila al 49esimo, in calo, e Chieti al 53esimo, in crescita. Per giustizia e sicurezza Chieti è al 26esimo posto, in crescita, L'Aquila al 54esimo, in calo, Teramo all'82esimo, in calo, e Pescara al 93esimo, in crescita. Per cultura e tempo libero Pescara è settima, in crescita, Teramo undicesima, in crescita, L'Aquila 35esima, in calo, Chieti 46esima, in crescita. In testa alla classifica nazionale c'è Milano, seguita da Bolzano e Aosta, mentre a chiudere la graduatoria è Vibo Valentia, preceduta da Foggia e Taranto

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