Primo Piano

E’ balneabile il 66,9% coste marine italiane, Abruzzo al top per incremento di coste eccellenti

Risulta balneabile il 66,9% delle coste marine italiane, considerato che lo 0,9% di costa monitorata non e' stata mai aperta durante tutta la stagione balneare 2017. In Sicilia, Campania e Calabria, piu' del 2% di costa monitorata e' stata interdetta ai bagnanti, soprattutto per la presenza di scarichi delle acque reflue urbane che possono dare origine a fenomeni di inquinamento. E' quanto si evince da un report dell'Istat sull'acqua, dal quale emerge che sono stati monitorati oltre due terzi della costa italiana per verifica della balneabilita'. Dal report, e' risultato che in Abruzzo e Basilicata il maggiore incremento di coste marine eccellenti. Le acque di balneazione con qualita' scarsa sono appena lo 0,8% della costa italiana monitorata, quota in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Tale valore dimostra che l'Italia sta perseguendo l'obiettivo prefissato dalla normativa, considerato l'elevato numero di acque di balneazione, circa un quarto del totale europeo, e nonostante la forte antropizzazione delle coste, piu' facilmente soggette a fenomeni di inquinamento.

Nel 2017, le acque di balneazione con qualita' eccellente interessano il 93,1% della costa italiana monitorata, una percentuale che, nonostante il costante aumento degli ultimi anni, ha registrato un leggero calo rispetto all'anno precedente. La Puglia e il Friuli-Venezia Giulia sono le regioni con la quota piu' alta di costa eccellente monitorata (99,8% e 99,3%).Rispetto al 2016, Abruzzo e Basilicata presentano il maggior incremento della quota di costa contraddistinta da acque di balneazione eccellenti (Abruzzo dal 76,3% al 79,1% e Basilicata dal 95,6% al 98,0%). In entrambi i casi la crescita e' dovuta al miglioramento della qualita' delle acque monitorate. All'opposto, Sardegna e Molise mostrano il decremento maggiore, oltre due punti percentuali. Tali riduzioni corrispondono in Sardegna a un aumento delle acque di balneazione insufficientemente campionate (3,1%), in Molise a un numero maggiore di acque con classe sufficiente, a sfavore non solo delle acque eccellenti, ma anche di quelle buone. Il Lazio presenta ancora l'incremento complessivo maggiore (dal 55,3% del 2013 al 92,6% nel 2017), anche se in lieve flessione rispetto al 2015 (93,2%). Tale miglioramento corrisponde all'aumento dei tratti di costa con qualita' buona a scapito delle acque scarse e sufficienti. Le regioni Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Basilicata possiedono esclusivamente coste eccellenti e buone mentre la Sicilia ha il 5,2% di acque insufficientemente campionate.

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Sbarra (Cisl): sofferenza e provvedimenti sbagliati sul lavoro

 "Dobbiamo fare i conti con uno scenario in grande trasformazione. E da qualche mese anche in grande sofferenza. Uno scenario amplificato da provvedimenti sbagliati, come la Legge di Bilancio, che taglia drammaticamente gli investimenti produttivi e sulle politiche occupazionali. E penso al Decreto Estivo, che ingabbia il mercato del lavoro mortificando il ruolo della contrattazione. L'occupazione è sempre più polverizzata e discontinua, diseguale". Lo dice Luigi Sbarra, segretario generale aggiunto della Cisl, nel corso dell'evento promosso a Pescara dalla Cisl Abruzzo Molise per inaugurare il nuovo Servizio dello Sportello Lavoro. "Occupabilità e creazione di competenze - dice Sbarra - sono gli obiettivi verso cui muovere legislazione e investimenti del Paese. E' questo il discrimine che definisce la nuova sfida di un mercato del lavoro sempre più 'a clessidra'. Cioè polarizzato da una vasta area di occupazione 'povera' a bassa qualificazione e una altrettanto grande 'fame' insoddisfatta di alta specializzazione da parte delle aziende. La frammentazione del lavoro è ulteriormente accelerata dalle spinte della Quarta rivoluzione industriale. Viviamo in anni travolti dalle dinamiche della digitalizzazione, dell'automazione, dell'impresa e del lavoro 4.0". "Tutto questo - aggiunge il segretario - conferma la nostra scelta di investire sempre più in strumenti di riqualificazione, sostegno attivo, vera e propria presa in carico. Vogliamo aprire percorsi di ricerca attiva di una occupazione, dando visibilità nei territori ad un sindacato che accompagna ogni lavoratore, iscritto e non, in un cammino di tutela e di crescita umana. Vogliamo agire secondo una logica proattiva, che renda la persona consapevole dei propri diritti. Per questo occorre attivare processi di integrazione mediante un efficace collegamento con i Centri per l'Impiego, le Agenzie per il lavoro, aziende, sistema istituzionale". "Per quanto riguarda i temi lavoristici - prosegue - chiediamo di mettere subito mano ad alcune fondamentali riforme. Vanno raddrizzate le storture del Decreto Estivo sulle causali per i contratti a tempo determinato; vanno sviluppate politiche attive adeguate e riconosciuto l'Assegno di Ricollocazione anche ai percettori di Naspi; va riqualificata la rete dei Centri Per l'Impiego e ridisegnata la regia di Anpal, anche per rendere effettivamente funzionante la parte-Lavoro del Reddito L'auspicio è che, su questi e gli altri temi, l'Esecutivo apra un corso di vero affidamento sociale. Le parti sociali ci sono". Per quanto riguarda gli Sportelli avviati dalla Cisl AbruzzoMolise, Sbarra parla di "un presidio di ascolto e di tutela per tutti "

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Inps, tornano a salire le richieste di cassa integrazione

Tornano a salire le richieste di cassa integrazione: a febbraio - secondo l'Osservatorio dell'Inps - le aziende italiane hanno chiesto 28.959.233 ore di cassa integrazione con un aumento del 91,1% su gennaio e del 25,6% su febbraio 2018. Gli aumenti sono rilevanti anche perché si tratta di cifre di partenza basse. Nei primi due mesi dell'anno sono stati chiesti 44 milioni di ore di cassa integrazione con un aumento del 9,38% sullo stesso periodo del 2018

L'Inps ha rilevato anche la percentuale di tiraggio (utilizzo effettivo della cassa integrazione chiesta) nell'intero 2018 che è ancora in calo al 37,7%. In pratica a fronte di 217,71 milioni di ore chieste nell'intero anno ne sono state effettivamente utilizzate meno di 82 milioni. La regione con il tiraggio più basso (con le aziende che quindi hanno chiesto molte più ore di quelle effettivamente necessarie) è stato l'Abruzzo (tiraggio al 20%), seguito dalla Lombardia (28%) mentre le Regioni nelle quale il tiraggio è più alto sono Valle D'Aosta (85%) e il Trentino Alto Adige (78%). Su 28,95 milioni di ore chieste a febbraio oltre 20,3 milioni si riferiscono alla cassa integrazione straordinaria (+60,9% su febbraio 2018), oltre la metà delle quali per la solidarietà (+93,4%). Circa 8,5 milioni sono stati chiesti per la cassa ordinaria (-11,7%) mentre la cig in deroga è ormai residuale con 15.500 ore a febbraio (-86,1%).

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Corruzione, per un quarto degli italiani italiani è naturale e inevitabile

La pratica clientelare nella ricerca del lavoro, secondo le rilevazioni dell'Istat, e' risultata essere leggermente piu' accettata al nord che al sud e nelle isole: la differenza sarebbe riconducibile soprattutto alle quote piu' elevate di coloro che ritengono ammissibile la raccomandazione in presenza di merito: il 10,1% contro circa il 7%. Questo e' quanto e' emerso nell'ultimo dossier Istat relativo agli aspetti della vita quotidiana dei cittadini, in particolare riferimento all'ambito territoriale. La distanza tra nord e sud e' risultata essere meno evidente per chi ammette la raccomandazione come estrema ratio per il 19-20%. Sulla ricerca del lavoro il dato piu' rilevante e' la quota di persone di piu' di quattordici anni che ritengono giusto in alcuni casi farsi raccomandare, il 28,3%. La giustificazione piu' diffusa e' risultata essere la mancanza di alternative per ottenere un posto di lavoro secondo il 19,6%, mentre l'8,7% lo ha valutato un comportamento ammissibile se lo si merita. La raccomandazione e' stata valutata con maggiore indulgenza tra i 18 e i 34 anni, tra questi il 63% circa approva la pratica clientelare; piu' intransigenti giovanissimi, 68%, e anziani, 74%

Nel dossier sono stati analizzati anche altri aspetti quotidiani della vita civica nel territorio. In questo senso i cittadini piu' intransigenti alla guida sono gli abitanti del sud Italia, anche se parcheggiare dove e' vietato e' un comportamento che proprio gli abitanti del sud adottano piu' diffusamente. In generale minore intransigenza e' stata rilevata in generale per i comportamenti alla guida: il 74,8% non ritiene mai ammissibile parcheggiare in divieto, tuttavia e' piu' tollerato che usare il cellulare quando si e' alla guida, inammissibile per il 79,6%. Nella prima circostanza la brevita' della sosta, 8,3%, e il non costituire ostacolo alla circolazione, 8,4%, sono le principali circostanze portate a giustificazione del comportamento scorretto, seguite dalla insufficienza dei parcheggi, 6,7%. L'uso del cellulare alla guida e' giustificato principalmente per telefonate urgenti, 4,4%, molto meno negli altri casi. In altri aspetti della vita quotidiana non sono state rilevate grandi differenze tra nord e sud, tranne che per la condanna verso chi getta le carte a terra, largamente condivisa sul territorio, ma leggermente piu' diffusa al nord.

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Studio Eurispes presentato dal M5S, l’austerità ha danneggiato gli Enti Locali

Gli anni di politiche di austerità hanno "danneggiato gli enti locali" ma nel 2019, con lo sblocco dei vincoli introdotto nella nuova legge di bilancio, Comuni e Regioni potranno investire un tesoretto da 5,3 miliardi per rilanciare l'economia. E' quanto emerge da uno studio Eurispes presentato al Parlamento europeo sull'influenza del patto di stabilità e delle politiche di austerità introdotte dall'Ue sulla finanza degli enti locali. A causa dell'austerità, evidenzia lo studio, in Italia nel 2017 gli investimenti per gli enti locali hanno toccato il minimo storico degli ultimi 40 anni, con una contrazione del 9,1%, fino ad arrivare nel 2018 al fenomeno dell' 'overshooting', ossia l'eccesso di risparmio. I comuni sono stati gli enti più colpiti. Lo sblocco degli avanzi generato con la legge di bilancio 2019 ha portato nei primi due mesi dell'anno a un'impennata della spesa effettiva delle regioni del +84,9% rispetto allo stesso periodo del 2018, e a un +21,8 dei comuni

Lo sblocco dei vincoli di bilancio per gli enti locali introdotto dal governo secondo Eurispes "risolve alcune criticità", ma è necessario fare di più da parte di Bruxelles. Tra le proposte dell'istituto, c'è quindi lo scorporo dal Patto di stabilità della quota di co-finanziamento nazionale relativa agli investimenti realizzati con i fondi strutturali europei. I vincoli di bilancio per gli enti locali "hanno prodotto due risultati negativi, sul piano economico e su quello psicologico", ha detto il presidente di Eurispes Gian Maria Fara evidenziando che, nell'ultimo decennio, "le amministrazioni avevano risorse ma non potevano spenderle né per affrontare le criticità né per creare posti di lavoro". Lo studio, quindi, "dimostra il grave impatto delle politiche di austerity sull'economica e sulle finanze pubbliche italiane", ha commentato la capodelegazione del M5S al Parlamento Europeo Laura Agea, sottolineando l'urgenza di "passare dall'Europa delle banche e della finanza a un'Europa sociale e solidale, dove i diritti e gli interessi del cittadino vengano messi prima di tutto"

"L'obiettivo della ricerca dell'Eurispes - si legge nel comunicato dell'ente - è rilevare come i vincoli di bilancio, nazionali e comunitari, sulle risorse finanziarie che gli Enti locali avevano in cassa, abbiano in questi anni 'ingessato' la capacità di spesa, anche per gli investimenti, degli Enti stessi. E come il loro 'sblocco' possa essere strumento di rilancio dell'economia". Abruzzo(5,41%), Marche (4,23%), Lazio (4,09%), Puglia (3,67%) e Molise (3,13%) sono le regioni che presentano la più alta percentuale di Comuni con risultato di gestione amministrativa e finanziaria negativa.   Friuli Venezia Giulia, Trentino Alto Adige, Valle d'Aosta, Sardegna e Umbria sono le Regioni con i Comuni più virtuosi, seguite da Liguria, Lombardia, Piemonte e Veneto. Non emerge, dunque, una marcata differenziazione tra Nord e Sud del paese. 

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Sevel Atessa assume oltre 500 lavoratori interinali 

Il gruppo FCA ha annunciato ai sindacati oltre 500 assunzioni di lavoratori interinali nelle prossime settimane alla Sevel di Atessa. "In maggioranza saranno operai più una quota di specializzati - fa sapere l'ufficio stampa - Inoltre la maggior parte degli assunti sono della zona. Per maggio è inoltre previsto l'aumento dei turni di produzione". "E' una notizia importante - dice il segretario della Fim Cisl Domenico Bologna - Queste nuove assunzioni di giovani, tra i 20 e 32 anni, molti diplomati, tecnici e periti, danno speranza al territorio ed è garanzia del futuro della Sevel. Oggi si è iniziato anche a discutere dell'aumento dei turni, che dovrebbero passare da 15 a 17, e come Fim chiediamo che il lavoro sia equamente ripartito fra tutti i dipendenti". Col nuovo innesto dei lavoratori somministrati Sevel punta a superare quota 300 mila furgoni Ducato nel 2019, raggiungendo un ennesimo record produttivo.

"L'annuncio di oltre 500 assunzioni è fatto estremamente rilevante - aggiunge il segretario della Uilm Chieti-Pescara Nicola Manzi - La circostanza auspicata che la maggior parte dei nuovi lavoratori siano abruzzesi e della zona è una bella risposta per il territorio, considerato che anche l'indotto sarà costretto ad assumere con l'aumento dei turni. Il rapporto medio è di un assunto in Sevel e di 1,5 nell'indotto. Avremo dunque un impatto occupazionale doppio". 

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Marsilio: Abbiamo presentato un programma ambizioso

Il Consiglio regionale riunito all’Aquila, dopo aver preso atto della sospensione dei consiglieri nominati alla carica di Assessore (sono subentrati: Antonietta La Porta, Fabrizio Montepara, Luca De Renzis, Mario Quaglieri, Daniele D'Amario) ha discusso il programma presentato dal Governatore Marsilio presentato nella scorsa seduta. Il primo ad intervenire è stato Sandro Mariani (Abruzzo in Comune) che ha dichiarato: “Da consigliere regionale cercherò di fare un’opposizione costruttiva cercando di salvaguardare gli interessi della mia provincia. Dalla lettura del programma ho visto poca attenzione alle aree interne teramane e alla montagna teramana, sarò inoltre vigile sulla riorganizzazione sanitaria dei presidi teramani. Serve attenzione del governo regionale sulla ricostruzione teramana. Segnalo che nonostante i voti riportati dalla Lega, la provincia di Teramo ha avuto scarso riconoscimento dal governo regionale.” Per Americo Di Benedetto (Legnini Presidente): “Quello presentato dal Presidente Marsilio è un programma privo della sua percorribilità. Primo problema della nostra regione è il lavoro. Sulla ZES servono accordi con le regioni Lazio, Marche e Molise. Sulla ricostruzione non è più possibile tollerare una ricostruzione a macchia di leopardo. ” Sempre dall’opposizione, il capogruppo del Pd Silvio Paolucci, ha sottolineato come: “Nel programma di governo e nella stessa composizione della giunta regionale ho registrato una certa estraneità del Presidente Marsilio. Questo governo regionale è stato deciso a Roma da tre segretari di partito. Non condivido la lettura socio-economica che fa dell’Abruzzo nella sua relazione, siamo al contrario largamente la regione con il maggior tasso di occupazione nel centro-sud. Troppo vaga la sua intenzione di riformulare gli interventi del Masterplan Abruzzo. E sulla sanità non è corretto scrivere che la regione è ben lunga dal raggiungere il risanamento perché è un falso.”

Sara Marcozzi a nome del maggior gruppo di opposizione (M5S) ha posto in evidenza che: “Da questo governo regionale vogliamo sapere se hanno una visione a 10/20 anni su quello che sarà l’Abruzzo. La nostra sarà un’opposizione leale e costruttiva e lavoreremo nell’interesse di tutto il territorio regionale e non delle singole province. Saremo intransigenti ogni qual volta vedremo che prevarrà l’interesse di pochi rispetto a quello generale.  Mi auguro che il Presidente Marsilio non sia sordo alle nostre richieste e che si comporti in maniera differente rispetto a chi l’ha preceduto.” E’ stata quindi la volta per la maggioranza, della consigliera Marianna Scoccia (DC-UDC): “Sono convintamente una donna di centro-destra e a chi mi chiede se faccio parte di questa maggioranza rispondo senza dubbio che ne faccio parte. Sono un membro della maggioranza e voterò in favore dei provvedimenti del governo regionale. Mia attenzione sarà rivolta alla sanità territoriale e in particolare alla modifica del Decreto Lorenzin affinchè si possa potenziare la medicina territoriale. Altre battaglie che seguirò sono il punto nascita di Sulmona e la salvaguardia dei tribunali minori. ” Il candidato Presidente del centro-sinistra Giovanni Legnini (Legnini Presidente) ha dichiarato invece: “Mi aspettavo un posizionamento del governo regionale almeno su alcuni dei grandi temi che riguardano l’Abruzzo. Non chiediamo le linee di azione, ma quantomeno la loro individuazione. Come si può non dire nulla o poco sulla ricostruzione, sui pedaggi autostradali o ad esempio sul sito di Bussi dove c’è stato un grande dibattito in campagna elettorale?Dico questo perché ritengo che per valorizzare il lavoro del Consiglio regionale è necessario che si entri con trasparenza nel merito delle questioni. Devo registrare che questo avvio di legislatura è un’occasione mancata per quanto riguarda l’individuazione delle priorità regionali. Finora si è trattato dell’esposizione di un esercizio retorico. Se voi non proporrete le soluzioni da parte nostra non tarderemo ad avanzare proposte. Ad esempio ritengo che vada assunta immediatamente una posizione sul dibattito dell’autonomia differenziata facendo sentire la nostra voce.” E’ intervenuto inoltre il capogruppo della Lega,Pietro Quaresimale: “Il Programma esposto da Marsilio è dettagliato e ben formulato e dimostra conoscenza della regione. Il risultato elezioni dimostra il fallimento del governo regionale uscente e del Pd. Sul cratere sismico da ex sindaco di Campli voglio dire che l’Ufficio di Ricostruzione teramano è stato un fallimento. Dobbiamo cambiare rotta, noi saremo dalla parte di Marsilio per una politica di rinnovamento.”

Per Forza Italia ha parlato Mauro Febbo, che si è soffermato sulle graduatorie dei fondi europei: “Mentre le altre regioni stanno discutendo della prossima programmazione 2021/2027 l’Abruzzo resta indietro nella capacità di spesa dei vecchi fondi. Il programma di Marsilio è conciso e realistico, non sono le 176 pagine di D’Alfonso dove si prometteva di tutto. Sull’agricoltura avete chiuso i centri di ricerca, mentre non avete fatto nulla sulla costruzione dei nuovi ospedali. Le poche cose che la precedente maggioranza ha approvato è per merito della responsabilità della nostra opposizione. Al contrario vostro abbiamo scritto un programma reale che non è un libro dei sogni.” Sempre per la maggioranza di governo, Guerino Testa (Fratelli d’Italia) : “Marsilio ha sempre dimostrato concretezza e normalità nelle sue azioni. Le linee programmatiche di mandato hanno avuto anche un buon riscontro delle minoranze e  sono fiducioso che saranno cinque anni fruttuosi perché in questo Consiglio ci sono uomini e donne con esperienza importanti. Saranno importanti i rapporti che il Presidente riuscirà ad avere con Roma e Bruxelles. ”

In conclusione del dibattito il Presidente della Giunta regionale Marco Marsilio ha replicato: ”Abbiamo presentato un programma ambizioso e mi rendo conto che non vinceremo tutte le sfide che ci siamo prefissati. Partiamo da condizioni difficili e capisco che chi avuto l’onere di guidare questa regione in precedenza senta l’esigenza di rivendicare il lavoro fatto. Se i conti della sanità si riveleranno buoni vorrà dire che non dovremo continuare ad operare tagli agli abruzzesi. Altra preoccupazione – ha precisato Marsilio - è legata all’agricoltura dove abbiamo rendicontato spese pari al 20 per cento, faremo il tifo affinchè questo capitolo trovi una soluzione. Sulla questione del terremoto ho annunciato più volte che è un’assoluta priorità. La tragedia della ricostruzione è sotto gli occhi di tutti, ho già pubblicato il bando per il nuovo direttore dell’USR. Ho un report sulle poche decine di pratiche fatte in questi anni, domani sarò a Teramo per incontrare i sindaci teramani e i tecnici dell’USR, per ricevere le loro segnalazioni. In merito ai presidi sanitari e sui punti nascita presenteremo un progetto al Ministero sperando di avere il Ministro Grillo dalla nostra parte. Così come speriamo di avere Toninelli dalla nostra parte sull’alta velocità Roma-Pescara, che l’ha definita una priorità nazionale. Potrei dire stessa cosa sulla salvaguardia dei tribunali con il Ministro Bonafede. Su tutte queste partite – ha aggiunto Marsilio -  auspico che tutti facciano la loro parte. Per la Zes e le autorità portuali percorreremo la strada nel rispetto delle norme, non posso non ricordare che chi ci ha preceduto aveva deliberato di fare una ZES con il Molise mentre la stessa regione si era accordata con la Puglia. Nelle Marche in questo momento si stanno preoccupando se l’Abruzzo se ne va con il Lazio. L’autonomia delle regioni (rispondendo a Legnini) ricordo che uno dei fautori è anche il governatore dell’Emilia Romagna, non sono solo i governatori della Lega ad averla chiesta. Su questo argomento ho detto più volte che non ho pregiudizi ma credo vada fatta in una cornice di solidarietà nazionale e con la dovuta perequazione e solidarietà. Dobbiamo fare i conti per capire se conviene agli abruzzesi avere un rapporto nuovo e diverso con lo Stato centrale – ha concluso il Governatore - considerando che non partiamo con le stesse condizioni di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Se mi verranno date le dovute garanzie non avrò problemi ad intraprendere questo percorso.”

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Istat, a gennaio export +2,5%

A gennaio si e' registrato un aumento congiunturale per le esportazioni (+2,5%) e una flessione per le importazioni (-4,1%). E' la stima dell'Istat che precisa che la crescita congiunturale dell'export e' da ascrivere all'incremento delle vendite verso i mercati extra Ue (+5,9%). A gennaio la crescita dell'export su base annua e' pari a +2,9% e coinvolge sia l'area extra Ue (+5,4%) sia, in misura piu' contenuta, i paesi Ue (+1,2%). La crescita dell'import (+1,7%) e' trainata dal forte incremento degli acquisti dai paesi extra Ue (+5,6%). Nel trimestre novembre 2018-gennaio 2019, rispetto al trimestre precedente, si registra una stazionarieta' per le esportazioni (0,0%) e una contenuta flessione per le importazioni (-1,1%)

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Ocse: in Italia la preoccupazione maggiore e’ arrivare a fine mese

La cosa che piu' preoccupa gli italiani nella loro vita quotidiana e' far quadrare i conti per arrivare a fine mese, ma sono forti anche i timori per la criminalita', la malattia e, guardando avanti, per la terza eta'. Diffusa, inoltre, la sensazione di non ricevere il giusto dallo Stato rispetto alle tasse pagate e che altri, invece, abbiano vantaggi senza meritarseli. E' il risultato della nuova indagine internazionale dell'Ocse 'Rischi che contano', che esamina le percezioni dei cittadini sui rischi sociali ed economici e le loro opinioni su come il governo risponde alle loro preoccupazioni. Condotta nella primavera del 2018, l'indagine si basa nel suo complesso sulle interviste di un campione di 22.000 adulti in 21 paesi Ocse e punta a capire meglio cosa vogliono i cittadini e cio' di cui hanno bisogno dalle politiche. Le preoccupazioni accomunano tutti i Paesi, che sono - va ricordato - tra i piu' ricchi del mondo e dove in media il 20% del Pil va in spesa sociale, pari a circa 8.000 dollari pro capite l'anno. Si tratta di politiche che in generale funzionano, se si considera che le persone sono piu' istruite, piu' sane e vivono di piu' rispetto al passato, ma molte persone - come emerge dallo studio - non la vedono a questo modo. In generale sono le donne e gli anziani ad esprimere maggiori livelli di preoccupazione e insoddisfazione. E se per i cittadini senior i timori sono legati soprattutto ai problemi dell'eta' e al crimine, per i giovani i crucci maggiori sono la casa e le prospettive future.

Venendo piu' specificamente all'Italia: il 56% degli abitanti della Penisola indica le 'difficolta' a far fronte alle spese quotidiane pur avendo un lavoro' come uno dei tre principali rischi per i prossimi due o tre anni. E' la percentuale piu' alta dopo quella della Grecia (70%), che come l'Italia - rileva l'Ocse - e' stata duramente colpita dalla crisi finanziaria globale. Preoccupano molto anche il crimine o la violenza (48%, il livello piu' alto dopo il 62% del Messico ) e la malattia o la disabilita' (47%). Guardando oltre al prossimo decennio, sette italiani su dieci identificano la sicurezza finanziaria nella terza eta' come uno dei tre maggiori rischi, risultato per altro che si riscontra in tutti i paesi.

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La lotta all’evasione ha fruttato nel 2018 16,2 miliardi

La lotta all'evasione ha fruttato nel 2018 16,2 miliardi per le ordinarie attività di controllo, l'11% in più del 2017. Lo annuncia l'Agenzia delle Entrate, spiegando che le somme sono state incassate tramite versamenti diretti (+10%), lettere per la compliance (+38%) e ruoli (+4%). In calo invece le entrate da misure straordinarie, come la definizione delle liti fiscali (-87%), la rottamazione (-41%) e la voluntary disclosure (-25%), dalle quali derivano incassi per 3 miliardi. Il dato complessivo degli incassi 2018 ammonta quindi a 19,2 miliardi contro i 20 miliardi del 2017. 

Il recupero ordinario da attività di controllo è arrivato nello specifico a 16,16 miliardi, contro i 14,5 miliardi del 2017. Di questi, 11,25 miliardi derivano dai versamenti diretti (somme versate a seguito di atti emessi dall'Agenzia) che fanno segnare un aumento del 10% rispetto al 2017. Circa 1,8 miliardi, invece, sono il frutto dell'attività di promozione della compliance: il gettito conseguito con 1,9 milioni di alert inviati dell'Agenzia effettua un balzo in avanti del 38% rispetto all'anno precedente e addirittura del 260% rispetto al 2016. Si attesta a 3,1 miliardi il recupero conseguente ai ruoli ordinari (+4%) di competenza dell'Agenzia delle Entrate, mentre scende il recupero da misure straordinarie: dalla definizione delle controversie tributarie, le cosiddette liti, sono arrivati 100 milioni di euro (-87%), dalla rottamazione di cartelle riferite all'Agenzia delle Entrate 2,59 miliardi (-41%), dalla voluntary 1 e bis 300 milioni di euro (-25%) e dalla prima misura di pace fiscale, partita negli ultimi due mesi 2018, 50 milioni di euro. In totale le entrate "straordinarie" ammontano quindi a 3 miliardi di euro. Cresce il gettito spontaneo relativo ai principali tributi gestiti dall'Agenzia delle Entrate (imposte dirette e indirette, imposte regionali e comunali), che passa dai 414 miliardi del 2017 ai quasi 420 miliardi (+1,4%) del 2018

Grazie alle analisi del rischio basato su e-fatture e dati del portale Fatture e corrispettivi, in poco più di due mesi e' stato smascherato un complesso sistema di frodi messo in atto attraverso false fatturazioni tra società cartiere e sono stati scoperti e bloccati falsi crediti Iva per 688 milioni euro. Lo rende noto l'Agenzia delle Entrate. Dopo la prima fase di avvio sono oggi circa 2.7 milioni gli operatori che hanno inviato 350 milioni di e-fatture con una percentuale di scarto pari a 3.85%

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