Primo Piano

Forza Italia presenta i suoi candidati

"Donne e figure nuove rappresenteranno questa squadra, espressione del mondo delle professioni, persone prestate alla politica. C'e' un grande consenso intorno a Forza Italia, c'e' un desiderio di cambiamento da parte dei cittadini che si sono accorti come si stava meglio quando c'era Silvio Berlusconi. Dobbiamo saper cavalcare questo sentimento e questa voglia dei cittadini italiani e abruzzesi di far tornare al Governo Berlusconi, i suoi uomini e le sue idee". Cosi' il coordinatore di Forza Italia Abruzzo, Nazario Pagano, candidato al Senato, nel corso della presentazione dei candidati in Abruzzo, che si e' svolta stamani in Comune a Pescara. Sugli esclusi e sulle polemiche, come il caso del consigliere regionale Lorenzo Sospiri, Pagano, parlando con i giornalisti, ha tagliato corto: "In tutta Italia chi viene escluso magari esprime ad alta voce o a bassa voce la propria delusione. Purtroppo - ha sottolineato - non possiamo candidare tutti. C'erano 40 proposte, alla fine il presidente Berlusconi con i suoi collaboratori ha scelto 14 persone. Ci sono criteri che sono stati adottati e ci sono dei curriculum. Ora dobbiamo solo fare campagna elettorale e dimostrare di non pensare a noi stessi, ma al partito". Il coordinatore ha poi fatto l'esempio del deputato uscente Fabrizio Di Stefano, non ricandidato, "sempre al servizio della gente" e di "altri come lui che avrebbero meritato di essere qui. Lo ha detto Berlusconi - ha affermato Pagano - c'e' il momento della scelta e bisogna seguire dei criteri. Anche chi resta fuori in queste quattro settimane ha la possibilita' di dimostrare di essere legato al nostro movimento politico e al suo leader Silvio Berlusconi". Per quanto riguarda la candidatura all'Aquila di Antonio Martino, che tre anni fa partecipo' alla Leopolda, Pagano ha detto: "Non e' un ex renziano. Probabilmente il presidente Berlusconi ha immaginato che, avendo lui conosciuto Renzi, ha visto che c'era il nulla e che eravamo meglio noi". I candidati. Lista proporzionale Senato: Nazario Pagano, Antonella Di Nino, Carlo Masci, Consuelo Di Martino. Collegio uninominale Senato (Pescara): Antonella Di Nino. Lista proporzionale Camera 1 (PESCARA-Chieti-Vasto): Gianfranco Rotondi, Tiziana Magnacca, Filippo Arbore, Deborah Raffaella Comardi. Lista proporzionale Camera 2 (L'Aquila-Teramo): Paola Pelino, Guido Quintino Liris, Rita Ettorre, Antonio Del Corvo. Collegio uninominale 1 (L'Aquila): Antonio Martino. Collegio Uninominale 4 (Chieti): Emilia De Matteo

"Non ce l'ho con Razzi. Perche' dovrei avercela con lui? Le scelte sono state fatte da un tavolo nazionale. Io non c'entro niente". Cosi' il coordinatore regionale dell'Abruzzo di Forza Italia Nazario Pagano, candidato al Senato, a margine della presentazione alla stampa dei candidati alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo, sulla mancata ricandidatura del senatore Antonio Razzi. Il parlamentare uscente ieri aveva detto che "non mi hanno ricandidato perche' ho lavorato troppo, girando per il mondo a fare pubblicita' a Forza Italia. Ma non e' colpa di Berlusconi: si sono fatti bidonare dai responsabili di FI Abruzzo, che sono tutti gelosi di me, perche' tutti mi vogliono bene"

"Bisogna riparlare con umilta' e coraggio ai tanti elettori della Democrazia Cristiana che non vanno piu' a votare e sono sfiduciati". Lo ha detto il parlamentare Gianfranco Rotondi, leader del movimento Rivoluzione Cristiana, capolista di Forza Italia alla Camera nel collegio proporzionale Pescara-Chieti-Vasto, stamani, nel corso della presentazione alla stampa dei candidati alle elezioni politiche del prossimo 4 marzo, che si e' svolta nell'aula consiliare del Comune di Pescara. "Questa legislatura - ha aggiunto - e' stata una sorta di 'itinerario di tentazioni'. Chi ha resistito alle tentazioni vuol dire che e' davvero legato a Silvio Berlusconi con un cappotto che va al di la' della politica. Io credo di essere l'unico democristiano rimasto legato a Berlusconi. Forza Italia e' casa mia". "Avevo chiesto di essere ricandidato nel mio collegio, ma Berlusconi mi ha chiesto di venire qui: di tutti i posti dove potevano mandarmi, mi hanno mandato nell'unico in cui mi sento a casa", ha sottolineato, riferendosi alla casa di famiglia a Pineto e sostenendo che "stando qua da 50 anni potrei essere piu' abruzzese di chi e' nato dopo di me". 

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Sanita’ di confine, accordo tra Abruzzo e Molise 

Integrazione tra i servizi sanitari tra Abruzzo e Molise nell'area dell'emergenza che vedra' l'ospedale di Vasto chiamato, nelle dodici ore notturne, a servire un bacino di utenza compreso nelle due regioni, valorizzazione degli ospedali di Castel di Sangro e Agnone con investimenti in risorse umane e attivazione di protocolli assistenziali condivisi. E' l'accordo tra i territori di confine delle due regioni che saranno meglio indicati nei protocolli operativi stilati da Asl Lanciano Vasto Chieti e Azienda Sanitaria del Molise. Il contenuto del documento, gia' condiviso tra le due Regioni, e' stato illustrato a Vasto dall'assessore regionale alla Programmazione sanitaria, Silvio Paolucci, dal direttore generale della Asl, Pasquale Flacco, dal sindaco di Vasto, Francesco Menna, e da Angelo Muraglia che in qualita' di direttore della Direzione Sanita', aveva curato l'iter e i contatti con il Molise. Presente anche Ugo Aloe', medico in pensione e promotore della raccolta di firme per l'attivazione dell'emodinamica nell'ospedale di Vasto. "Proprio emodinamica, attraverso questa intesa - ha spiegato Paolucci - amplia il bacino di utenza dell'ospedale di Vasto e apre la strada al tanto atteso servizio". Secondo i parametri ministeriali e' possibile garantire adeguati standard di sicurezza e qualita' delle procedure di emodinamica solo se riferite a un ambito di 300 mila abitanti, non raggiungibile dal solo territorio vastese. L'ampliamento dei confini incrementa la popolazione di riferimento e rende possibile una realizzazione che sembrava un obiettivo irraggiungibile a causa dei vincoli normativi.

L'incontro di oggi e' stato anche l'occasione per comunicare altre due novita' per Vasto, che riguardano il potenziamento dell'area medica con l'unita' operativa complessa di Geriatria, e l'aggiudicazione alla General Electric della nuova Tac a 64 strati destinata alla Radiologia. Si tratta di una tecnologia di altissimo livello che permette, oltre alle altre indagini, di eseguire la stadiazione dei tumori, la colonscopia virtuale, lo studio del cuore e del sistema cardiovascolare, il dental scan e la ricostruzione in 3D in tempo reale. 

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Nuova legge regionale sui rifiuti

L'Abruzzo ha un nuovo Piano Regionale sui rifiuti. Nella giornata di ieri, sul Bura ( bollettino ufficiale della Regione) è stata infatti pubblicata la legge regionale n.5/2018 sul nuovo strumento di programmazione. Contenuti ed obiettivi della nuova normativa sono stati presentati questa mattina, a Pescara, in Regione, nel corso di un'apposita conferenza stampa. Punto chiave del Piano la scelta dell'economia circolare alla quale la Regione Abruzzo è giunta attraverso un ampio percorso partecipativo che ha coinvolto operatori del settore, enti locali, associazioni ambientaliste e cittadini. Sono in corso diversi interventi per l'attuazione di programmi straordinari per lo sviluppo delle raccolte differenziate, di recupero e di riciclo e di un programma straordinario per la prevenzione e riduzione dei rifiuti , insieme, al completamento del sistema impiantistico di trattamento e compostaggio.

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Donato Di Matteo lascia il PD

 "Profondo disagio, personale e politico": con queste parole l'assessore regionale, Donato Di Matteo, con delega all'Urbanistica e ai Parchi, lascia il Partito Democratico. Lo fa con una lettera inviata al capogruppo del Partito democratico, Sandro Mariani, e al segretario regionale del Pd, Marco Rapino. "Dover lasciare la propria casa, che ho contribuito a edificare - scrive Di Matteo - e' un momento di grande sofferenza". L'assessore annuncia l'adesione a Regione Facile. Di Matteo, spiegando le sue ragioni, parla di "mutazione genetica all'interno del Partito e del Gruppo", di "un'assenza di condivisione e di collegialita' delle scelte politiche". Situazioni che, dice l'assessore, "ho segnalato piu' volte" e che hanno "tramutato, a vari livelli, il Partito in un' organizzazione leaderistica personale in cui il potere di vita e di morte appartiene al capo ed e' assoluto". Dopo aver elencato varie attivita' regionali, tra cui spicca la questione sanita', Di Matteo parla poi della formazione delle liste per le prossime elezioni politiche. Decisioni, secondo quanto scrive Di Matteo, "assunte in altri luoghi, in altre stanze, da un ristretto gruppo di persone: un 'cerchio magico' ossequioso - dice Di Matteo - e arrogante. Peraltro - continua - senza considerare che queste decisioni porteranno, all'indomani del 4 marzo, inevitabilmente ad un'accelerazione dei percorsi politico-amministrativi regionali di cui non si e' tenuto doveroso conto". Dopo aver espresso "personale delusione anche in merito alla progressiva perdita dei rapporti umani", Di Matteo si rivolge al segretario regionale Rapino "che legge per conoscenza e sa che non ho rinnovato l'iscrizione al partito". "E' con profonda tristezza, quindi - conclude Donato Di Matteo - che lascio il gruppo del Pd".

La risposta di Marco Rapino, segretario del PD

"La lunga lettera di Di Matteo pone questioni del passato, del presente e del suo futuro che lui ci ha fatto conoscere da 40 mesi a questa parte. Siamo d'accordo che affronteremo le questioni meritevoli di considerazione politica dopo il 4 marzo, conoscendo tutta la storia dell'assessore"

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Di Matteo: serve un cambio di rotta per fare qualcosa di importante per gli abruzzesi

"Sono felice di aver appreso che il nostro presidente su richiesta di tutti gli uomini piu' importanti di Roma, e' stato indicato come il punto di forza del nostro Abruzzo per il futuro politico della nostra Italia. Questo nuovo pseudo gasparismo imperante, legato ad un uomo cosi' strategicamente legato al fare o al pseudo fare, per me rappresenta un fatto positivo, e spero per lui che prima o poi capisca che i tempi sono cambiati e c'e' bisogno di competenza e strategie per il nostro territorio". A sostenerlo, a margine della presentazione del convegno nazionale Francesco Orso da Celano e il suo tempo, e' l'assessore regionale all'urbanistica, Donato Di Matteo. "Per quanto mi riguarda - ha detto - io difendero' fino in fondo quelli che erano i motivi per cui mi ero candidato. Non e' una questione di poltrone e di potere, e io voglio rivendicare i principi per cui mi sono battuto e che erano fondamentali per valorizzare il nostro Abruzzo e la vita degli abruzzesi. Sicuramente - ha concluso Di Matteo - su questo aspetto siamo in netto ritardo perche' non abbiamo fatto granche' bene, anche se c'e' ancora tempo in questo ultimo scampolo di legislatura per imporre un cambio di rotta per fare qualcosa di importante per gli abruzzesi. Se restero' nel Pd? Io faro' quello che e' utile per le persone. Fare o non fare l'assessore non conta, ma conta fare qualcosa che sia utile per il futuro della nostra gente". 

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D’Alfonso: mi candido perché l’Abruzzo deve tornare al governo

Il presente della Regione Abruzzo, Luciano D'Alfonso ha spiegato i motivi alla base della sua candidatura al Senato con il Pd "al vertice della lista plurinominale". Ha elencato i risultati ottenuti per il territorio nei suoi 43 mesi alla guida della Regione, sostenendo che "l'Abruzzo deve tornare al governo" da dove e' assente dal 1992, dai tempi di Remo Gaspari. "Ho gia' otto questioni da sottoporre al governo per l'Abruzzo" e cita il gasdotto Snam contro la cui realizzazione la Regione si sta gia' opponendo. "Per aiutare l'Abruzzo sono disposto a fare patti col diavolo" dice per spiegare il suo "livello di digestione" in caso di accordi con altri partiti e sottolineando come anche stando all'opposizione si possa aiutare la propria terra. "Non ho paura di assumermi responsabilita', non ho paura di nessuna pigrizia. La pigrizia di un sovrintendente mi induce a dire 'lavoriamo insieme'", ha dichiarato D'Alfonso ricordando la sua esperienza da amministratore. 

In campagna elettorale si fara' accompagnare da Bob, il fido megafono, quello che ha spesso usato per invitare e informare la cittadinanza durante i suoi sopralluoghi. "Mi mettero' alla stanga, metto sul tavolo quello che ho fatto finora, quello che ho imparato, la determinazione accumulata in tanti anni di esperienza" ha detto D'Alfonso. "Ho maturato un giudizio positivissimo sulla magistratura abruzzese, non ho lo stesso giudizio su altre figure sottostanti riguardanti la raccolta degli elementi di accertamento. Pero' in un quadro ordinamentale di chi fa un certo tipo di lavoro e chi ne fa un altro dico che in Italia c'e' un ordinamento delle garanzie. Faro' valere anche quello che ho appreso da questo punto di vista, lavorero' affinche' anche il quadro delle garanzie in Italia migliori, affinche' diminuiscano le cantonate, per esempio, perche' la paura che si e' distribuita anche in questa regione e' frutto di un certo tipo di esigenza di safari conoscitivo"

La risposta di Febbo

"Se D'Alfonso intende fare campagna elettorale la svolga come libero cittadino e come tutti gli altri candidati con i suoi personali strumenti e risorse e non utilizzando la cosa pubblica e i soldi dei cittadini abruzzesi contribuenti". Questo il commento del consigliere regionale di Forza Italia Mauro Febbo. "La conferenza stampa svolta oggi dal candidato D'Alfonso - con al suo fianco il segretario regionale del Pd Marco Rapino e l'altro candidato Camillo D'Alessandro, e' un'offesa alle istituzioni regionali ed agli abruzzesi. Monitoreremo nei minimi dettagli in quale veste intende svolgere il ruolo di candidato poiche' non permetteremo e tollereremo una sovrapposizione di ruoli e funzioni. Intanto siamo in attesa di conoscere quanti fondi pubblici ha speso con la campagna pubblicitaria dei manifesti 6x3, chi ha autorizzato la spesa e soprattutto la legittimita' della stessa (su cui nutriamo molti dubbi). Credo che gli abruzzesi meritano di continuare ad avere una guida serena e consapevole e che si dedichi 'anima e corpo' nella gestione della macchina regionale e risolvere le tante problematiche e vertenze aperte".

"Pertanto - conclude Febbo - investiro' direttamente il Presidente del Consiglio, che colpevolmente ha gia' permesso al PD di sospendere fino al 4 marzo le attivita' consiliari e legislative, tra l'altro anche lui scorrettamente presente alla Conferenza stampa odierna, affinche' il D'Alfonso lasci e passi immediatamente tutte le sue funzioni al vice presidente Giovanni Lolli prima che si incorra in situazioni illegittime, poco trasparenti ed in palese conflitto d'interesse e, soprattutto, senza imbattersi nel serio rischio di offendere le istituzioni regionali e gli abruzzesi". 

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Codacons, nel 2017 stangata per le famiglie per oltre 200 euro 

Le tabelle sull'inflazione del 2017 dell'Istat che registrano incrementi record dei prezzi per alcuni prodotti (agrumi, pomodori, insalata) e servizi (biglietti aerei nazionale e intercontinentali) "si traducono in una 'stangata' per le tasche delle famiglie italiane". Lo afferma il Codacons, che punta il dito in particolare sulle speculazioni legate ai listini dell'ortofrutta. "Nel corso del 2017 una famiglia media ha speso 102 euro in piu' rispetto al 2016 solo per l'acquisto di beni alimentari - spiega l'associazione - Ma la vera batosta si e' registrata nel settore dei trasporti, con un aggravio di spesa per nucleo familiare pari a +110 euro su base annua". "Alla base dei rincari nel settore alimentare che, come attesta l'Istat, ha visto incrementi elevatissimi per agrumi, pomodori, insalata, ecc., vi sono senza dubbio le speculazioni sui listini dell'ortofrutta legate al maltempo. - denuncia il presidente Carlo Rienzi - Come si ricordera', le nevicate e le gelate che a gennaio 2017 investirono l'Italia portarono ad aumenti record per un lungo elenco di prodotti. Un effetto a cascata che coinvolse molti beni alimentari che non erano stati minimamente coinvolti dal maltempo, i cui prezzi si impennarono ingiustificatamente con effetti diretti sull'inflazione" - conclude Rienzi.

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Riunione della Commissione Territorio in apertura della settimana del Consiglio Regionale

 La settimana politica all’Emiciclo si apre martedì 30 gennaio alle 14.30 con la convocazione della Commissione Territorio con il seguente ordine del giorno: risoluzione su Metanodotto “Rete Adriatica” e centrale di compressione Snam; risoluzione su rincari pedaggi autostradali “Autostrada dei Parchi” A25 e A24; risoluzione su Metanodotto Snam e centrale di Compressione e spinta della città di Sulmona sui Comuni dei Crateri Sismici Centro Italia e di tutta l’area sismica (zone 1 e 2) dell’Appennino; provvedimento europeo su potenziamento della gestione delle catastrofi da parte dell’UE: rescEU solidarietà e responsabilità; parere sulla realizzazione della nuova seggiovia a otto posti “Piano dell’Aremogna - Pallotieri” da realizzarsi in sostituzione e sullo stesso tracciato della esistente omonima seggiovia triposto. La Commissione Salute è convocata per giovedì 1 febbraio alle ore 10. L’ordine del giorno prevede: audizioni in ordine alla necessità di monitoraggio della qualità dell’aria nell’area del Vastese; il progetto di legge “Disposizioni in materia di dichiarazione anticipata di trattamento sanitario e donazione post mortem dei propri organi e tessuti”;  il progetto di legge “Politiche di genere nella Regione Abruzzo”; il provvedimento europeo con proposta di Regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica il regolamento (UE) n. 1303/2013. 

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I candidati di Forza Italia in Abruzzo, tra conferme e novità

Ufficializzate le candidate di Forza Italia per le elezioni del 4 marzo. Molte le sorprese, tra questa l'esclusione dell'onorevole Fabrizio Di Stefano e parecchie le novità. 

 

"La lista definitiva è stata stilata dal pool di Berlusconi", si legge in una nota, "dopo aver sentito il coordinatore regionale Nazario Pagano, che ha tenuto conto sia delle sue indicazioni per il territorio sia di una strategia allargata allo scenario nazionale. Sono state privilegiate due linee d’azione: una, politica, che tenesse conto delle migliori espressioni degli amministratori che hanno dato riprova delle proprie capacità; l’altra, mirata a individuare quelle personalità che potessero apportare un valore aggiunto per risultati conseguiti, competenza ed entusiasmo nel mondo del lavoro e dell'impresa. In questo modo Berlusconi ha inteso coniugare le risorse del fare per quanto concerne l’esperienza nei vari settori, avvalendosi dell'entusiasmo dei giovani e della professionalità dei seniores. Ecco perché l’Abruzzo si avvarrà anche del contributo di figure di rilievo della politica nazionale che possano agire d’intesa con le più significative espressioni del territorio che si sono già distinte sia in campo politico, sia in quello imprenditoriale e culturale. Idee, energie ed esperienza per rilanciare una regione impantanata in un crisi che il centrosinistra è riuscito persino ad aggravare. Ma è stato soprattutto il rinnovamento a contrassegnare la sinergia tra le proposte del coordinatore regionale e quelle provenienti dal tavolo nazionale sottoposte al vaglio di Silvio Berlusconi e dei suoi più stretti collaboratori". 

Queste le candidature

Lista proporzionale senato 

Nazario Pagano
Antonella Di Nino
Carlo Masci
Consuelo Di Martino

Collegio uninominale senato (Pescara): 

Antonella Di Nino

Collegio uninominale senato (L'Aquila):

Gaetano Quagliariello

Lista proporzionale camera 1 (Pescara-Chieti-Vasto):
Gianfranco Rotondi
Tiziana Magnacca
Filippo Arbore
Deborah Raffaella Comardi 

Lista proporzionale Camera 2 ( L'Aquila-Teramo)

Paola Pelino
Guido Quintino Liris
Rita Ettorre
Antonio Del Corvo

Collegio uninomale 1 (L'Aquila): Antonio Martino (FI)
Collegio uninominale 2 (Teramo): Lucrezia Rasicci (Lega)
Collegio uninominale 3( Pescara): Guerino Testa(FDI)
Collegio Uninominale 4 (Chieti): Emilia De Matteo (FI)
Collegio uninominale 5 (Vasto): Enrico Clemente Di Giuseppantonio

 

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Cgia, le banche continuano a favorire le grandi imprese

Le banche continuano a favorire le grandi imprese anche se non sono affidabili. Lo rivela un rapporto dell'ufficio studi della Cgia, il quale denuncia che, nonostante il fallimento di una decina di istituti di credito abbia originato un costo di oltre 60 miliardi di euro a carico dei risparmiatori, delle banche concorrenti e del bilancio pubblico, il nostro sistema creditizio continua a premiare chi, in buona parte, ha causato questo dissesto: ovvero le grandi famiglie industriali, i gruppi societari e le grandi aziende. Gli ultimi dati disponibili della Banca d'Italia (riferiti al 30 settembre 2017) dicono che la quota di prestiti ottenuta dal primo 10 per cento degli affidati (vale a dire la migliore clientela che certamente non e' costituita da artigiani, piccoli negozianti, partite Iva o piccoli imprenditori) e' pari al 79,8 per cento del totale. Per contro, il restante 90 per cento dei clienti ottiene poco piu' del 20 per cento degli impieghi. In buona sostanza dei 1.500 miliardi che alla fine dello scorso mese di settembre gli istituti credito italiani avevano erogato a famiglie, imprese e societa' non finanziarie, 1.200 sono stati prestati a un ristretto numero di soggetti che, e' proprio il caso di dire, presenta un elevatissimo potere negoziale. 

"Non ci sarebbe nulla di strano se questo primo 10 per cento di affidati fosse solvibile - dichiara il coordinatore dell'Ufficio studi della CgiaPaolo Zabeo - una banca, infatti, deve aiutare chi ha bisogno di risorse finanziarie ma, allo stesso tempo, e' anche nelle condizioni finanziarie di restituire nei tempi concordati quanto ottenuto. In Italia, invece, le cose continuano ad andare diversamente. Se, infatti, analizziamo l'incidenza percentuale sul totale delle sofferenze bancarie ascrivibile a questo ristrettissimo club di affidati, la quota ammonta all'81 per cento del totale. In altre parole, le grandi imprese continuano a ricevere la quasi totalita' dei prestiti bancari, sebbene presentino livelli di insolvenza allarmanti". Sebbene in calo, al 30 settembre dello scorso anno le sofferenze bancarie lorde presenti in Italia ammontavano a 170,2 miliardi: 16,5 miliardi in meno rispetto allo stesso periodo del 2016. "Questo elevato numero di crediti deteriorati - dichiara il Segretario della Cgia Renato Mason - ha provocato una forte contrazione dei prestiti all'economia reale. Non essendo in grado di recuperare una buona parte dei finanziamenti erogati, le banche hanno deciso di non rischiare piu' e hanno progressivamente chiuso i rubinetti del credito. Solo nell'ultimo anno c'e' stata una leggera inversione di tendenza. Tra novembre 2017 e lo stesso mese del 2016, la quantita' di finanziamenti alle imprese e' aumentata mediamente dello 0,3 per cento, anche se si sono registrati dei risultati molto diversi tra le varie classi dimensionali di impresa. Nelle medio-grandi, ad esempio, la crescita e' stata dello 0,6 per cento, nelle piccole e micro, invece, la contrazione e' stata dell'1 per cento, nonostante la domanda generale di credito registrata in questi ultimi mesi sia tendenzialmente in crescita". A livello regionale e' interessante notare che al Sud il primo 10 per cento degli affidati ottiene meno credito delle rispettive fasce presenti nel resto d'Italia, ma genera una quota di sofferenze quasi in linea con il dato medio nazionale. Al Nord, invece, le grandi imprese ottengono percentuali di credito molto alte, con livelli di affidabilita' che, comunque, si allineano attorno al dato medio nazionale. In altre parole possiamo dire che i grandi gruppi del Nord sono piu' "virtuosi" di quelli presenti nel Mezzogiorno. Ed altrettanto paradossale e' la situazione che sta maturando in queste ore nel Veneto. La finanziaria regionale, Veneto Sviluppo, ha deciso di salvare un migliaio di imprese (con ricavi tra i 10 e i 100 milioni di euro) che hanno crediti incagliati con le ex popolari (Veneto Banca e Popolare di Vicenza), attraverso l'istituzione di un apposito fondo che affianchi queste imprese in difficolta'. Un'azione meritevole che, pero', come giustamente ha evidenziato il Presidente della Confartigianato, non coinvolgera' decine di migliaia di piccole imprese venete che non rientrano in questa fascia di ricavi, con il pericolo che moltissimi artigiani e piccoli commercianti penalizzati dal fallimento delle due banche venete rimangano senza credito. Ritornando all'elaborazione fatta dall'Ufficio studi della Cgia, i dati a livello provinciale, infine, evidenziano che il primo 10 per cento degli affidati ha in capo l'87,8 per cento delle sofferenze a La Spezia: record nazionale rispetto a una media Italia pari all' 81 per cento. Scorrendo la graduatoria troviamo al secondo posto con l'86,4 per cento Verbania-Cusio-Ossola, al terzo con l'86,2 per cento Bolzano, al quarto con l'85,9 per cento Roma e al quinto con l'85,8 per cento Parma. In coda alla classifica nazionale si posizionano con il 69,9 per cento Sondrio, con il 69,7 per cento Agrigento e con il 68,7 per cento Lodi. 

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