Redazione Notizie D'Abruzzo

Pochi servizi pubblici per l’assistenza agli anziani

Pochi servizi pubblici per l'assistenza agli anziani, 'sostituiti' da badanti e familiari. L'Italia è un Paese 'vecchio' - e in progressivo invecchiamento - che, però, continua a investire poco nell'assistenza a lungo termine (long term care): dal 2013 al 2016 gli over 65 non autosufficienti in Italia sono aumentati del 46% mentre il tasso di copertura del bisogno - ovvero il numero di anziani non autosufficienti raggiunti da servizi pubblici residenziali e diurni - è rimasto pressoché stabile, passando dal 10,4% al 10,2%. E' il quadro che emerge dal secondo Rapporto sull'innovazione e il cambiamento nel settore Long Term Care, realizzato da Cergas Sda Bocconi con il supporto di Essity. Il Rapporto conferma che, a fronte del bisogno crescente in termini di assistenza e servizi per le persone over 65 non autosufficienti, i servizi attualmente disponibili (pubblici e privati) non riescono ancora a fornire una risposta adeguata ai bisogni delle famiglie. In questo scenario, le badanti hanno superato il milione nel 2018 confermando di essere la soluzione più diffusa e capillare nel nostro Paese (ad esempio si ricordi invece che gli ospiti dei servizi residenziali - Rsa - sono circa 287.000 ogni anno). Emerge una forte necessità di rivedere i modelli di servizio e ricercare soluzioni innovative. Stringendo il campo di osservazione sulla popolazione over 75 non autosufficiente e su due tipologie di risposta al bisogno, quella istituzionale tramite Rsa e quella tramite badanti, il rapporto evidenzia l'esistenza di tre situazioni a livello Paese: in alcune aree geografiche sia i servizi pubblici che la presenza delle badanti sono molto poco diffusi, infatti insieme raggiungono tra il 14 e il 30% della popolazione over 75 non autosufficiente. Le regioni coinvolte sono Molise, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria, Abruzzo e Campania.

 In questo caso il peso della cura è molto spostato sulle famiglie. In altre aree si riscontra una più strutturata presenza di badanti, una rete che, da sola, arriva a coprire tra il 41 e il 65% del fabbisogno degli over 75, in presenza di una diffusione eterogenea di servizi pubblici. Si tratta di: Valle D'Aosta, Umbria, Toscana, Sardegna, Lazio, Friuli, Liguria ed Emilia-Romagna. Infine, in altre ancora (Veneto, Piemonte, Trento e Lombardia) la rete pubblica è molto più estesa così come il ricorso a badanti. I due servizi insieme forniscono una copertura che supera il 70%. "Questi dati mostrano profonde differenze tra territori regionali che corrispondono a diversi contesti socioeconomici ma anche a diversi modelli di welfare pubblico e articolazione del settore sociosanitario", commenta Elisabetta Notarnicola, Associate professor of practice, Divisione government, health e not for profit presso Sda Bocconi School of Management. "Esistono infatti aree più organizzate, in cui c'è stato un più alto investimento nel settore long term care, che nel tempo ha permesso una buona strutturazione del sistema sociosanitario accompagnato anche da una maggiore organizzazione delle famiglie che scelgono di rivolgersi a servizi privati e strutturati. In altri contesti, invece, il caregiving familiare è molto più intenso e continua a rimanere la prima (e talvolta unica) risposta", conclude. Il Rapporto ha indagato quale fosse l'effettivo impegno complessivo delle Regioni in termini di revisione delle politiche dedicate agli anziani. In particolare, si è analizzato che, tra il 2015 e il 2019, sono stati emessi ben 365 atti regionali sul tema, a segnale che questo è presente nelle agende di policy delle Regioni. La maggior parte degli interventi avevano però l'obiettivo di portare a regime o perfezionare il sistema (definendo o migliorando le già esistenti regole di funzionamento, quali standard assistenziali, tariffe e criteri di varia natura), mentre solo pochi erano orientati a promuovere un cambio di paradigma. Infatti, la percentuale di questi relativa all'introduzione di servizi innovativi è limitata al 10,7% nei 5 anni indagati

Nel Rapporto si affronta il tema dell'innovazione dei servizi promossa dai gestori del settore sociosanitario, concludendo che questi si stanno facendo promotori di alcune spinte di cambiamento anche se gli investimenti dedicati non sono ancora tali da renderli dirompenti. Sono anzi ancora troppo poco strutturati. In sintesi, è possibile però dire che sono in atto numerosi tentativi di cambiamento, sia lato pubblico che privato, ma ancora in cerca di una guida o di una rotta da seguire. Se per il futuro è auspicabile indirizzare il settore verso investimenti strutturali e di ricerca e sviluppo anche sul fronte della innovazione tecnologica, è importante - ragionano gli esperti - che le politiche pubbliche si orientino in questa direzione anche coinvolgendo i gestori dei servizi e ascoltando la voce delle famiglie.

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Crediti e banche, bomba sociale. La Fisac si appella a Mattarella

Crediti e banche, bomba sociale. La Fisac si appella a Mattarella

“Lo abbiamo già denunciato, anche al tavolo negoziale per il rinnovo del ‘Contratto nazionale del lavoro’ di settore registriamo un altissimo rischio di tensioni sociali, usura, per imprese e famiglie, legato alla massiccia vendita di sofferenze e di crediti deteriorati da parte degli istituti di credito. Sappiamo bene come queste società di recupero crediti operino, sappiamo anche come alcune di esse stiano riconsegnando la licenza bancaria - supponiamo per sottrarsi più agilmente ai controlli regolamentari previsti per legge -”. È l’accorato appello del segretario generale della Fisac Cgil, Giuliano Calcagni, in una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della celebrazione dei 100 anni dell'Abi. Una missiva inviata al“custode dei valori costituzionali”, dove non vengono nascoste le: “forti preoccupazioni che da tempo esprimiamo rispetto a problematiche fondamentali per gli sviluppi e la tenuta degli equilibri democratici del Paese".

In ballo ci sono 360 miliardi di sofferenze bancarie, crediti non esigibili che sono stati ceduti dagli Istituti bancari a società terze di riscossione crediti che non andranno per le “spicce” nel riavere il denaro che non è stato restituito alle banche. Sull’ammontare e la scomposizione della colossale cifra dei debiti emerge il tema e la preoccupazione del segretario generale della Fisac Cgil: buona parte dei crediti inesigibili sono delle famiglie e vanno dalle 250 euro alle 30 mila euro, ossia soldi non pagati magari per il sopravvenire di problemi di lavoro, di povertà, di indigenza. Soldi che ora le società di riscossione vorranno indietro senza troppi preamboli, perché tra l’altro non sono obbligate a sottostare ai limiti di legge e di norme poste alle banche a tutela delle famiglie in difficoltà. Quindi mano libera.
“Conosciamo i tempi delle lavorazioni per il recupero dei crediti in sofferenza, tempi troppo veloci a nostro avviso, rispetto alle diffuse condizioni di difficoltà economica in cui versano le famiglie e le imprese italiane", sottolinea Giuliano Calcagni nelle lettera inviata al capo dello Stato. Lo scenario illustrato dal rappresentante sindacale è tutt’altro che rassicurante in quanto la riscossione forzata sia nei tempi che nei modi andrebbe ad abbattersi su un tessuto sociale fragile, dove per buona parte dei debitori le condizioni avverse sono ancora presenti se non aggravate. “Di qui, i pericoli”, sottolinea il segretario della Federazione Italiana del Credito e delle Assicurazioni, che vede “il serio rischio per chi versa in una condizione di sofferenza creditizia, di finire, per disperazione, nelle mani degli usurai e della criminalità organizzata. La nostra preoccupazione è tanto maggiore se consideriamo i numeri del fenomeno, numeri a sei cifre, parliamo ad oggi di oltre 360 miliardi di euro di sofferenze per oltre 1,2 milioni di soggetti coinvolti". A giudizio della Fisac Cgil gli Istituti di credito hanno cercato “dal loro punto di vista” di ben operate e tenere i bilanci in ordine per non incappare nelle valutazioni negative della vigilanza europea ma, osserva Calcagni, “è altrettanto chiaro però come non abbiano hanno fatto i conti con le categorie più deboli che vengono colpite da questa dinamiche che anche per i volumi dimensionali sono di estrema importanza per il Paese: le famiglie, i lavoratori e le imprese”, scrive il segretario Fisac a Mattarella, “senza dimenticare che le ripetute cessioni di sofferenze da parte delle banche hanno un impatto negativo sul settore, sia per quanto riguarda l'occupazione sia perché gli istituti bancari rinunciano ad attività che potrebbero essere del tutto gestite al proprio interno”. Nel documento si fa riferimento anche al “silenzio della politica”, mentre la situazione è esplosiva.

“E' una bomba che sta per esplodere”, fa presente Calcagni “abbiamo ancora fresco il doloroso ricorso legato ai suicidi di quei risparmiatori che nei crack bancari susseguitisi negli ultimi anni hanno visto incolpevolmente depauperati i loro risparmi , non vorremmo nel silenzio della politica trovarci nuovamente a dover gestire analoghe e drammatiche situazioni”. La lettera tocca tutti i temi caldi del credito, del risparmio, del lavoro, dei tagli degli sportelli bancari e quindi dei servizi nel Mezzogiorno. Argomenti che stanno a cuore alla Fisac-Cgil al suo segretario e alla categoria dei lavoratori delle banche, un settore che vive una profonda crisi occupazionale. Molte le proposte come “un intervento legislativo ad hoc ed in tempi rapidi da parte del Governo così da salvaguardare piccole, medie imprese in crisi oltre che famiglie
disperate”. Ma anche a difesa della: “indipendenza di Banca D’Italia”, nel mirino di “continui attacchi”; e su misure concrete per arginare l’evasione fiscale come ad esempio, “eliminando l’utilizzo del contante si avrebbe un recupero sull’evasione fiscale dai 15 ai 21 miliardi”. Così come la forte preoccupazione: “per lo stato di abbandono rispetto alle questioni politiche, occupazionali e sociali che investono il Mezzogiorno”. La lettera ripropone anche i temi legati alla crisi dei lavoratori delle banche nel mirino di tagli occupazionali e riassetti societari che riguardano in particolare il sud Italia. “Il continuo ed incessante processo di ‘asciugatura delle reti bancarie”, osserva Calcagni, “non solo per la continua crisi del settore, ma anche per scelte organizzative del management bancario a vari livelli, impatta sul sud del nostro Paese con effetti disastrosi determinando una sempre crescente desertificazione del territorio”. Infine un sentito e sincero appello che la Fisac-Cgil rivolge al presidente Mattarella sul lavoro e le future generazioni. “Ricostruire un efficace apparato di diritti intorno al lavoro non può che essere un rafforzamento dei meccanismi di equilibrio e di democrazia del nostro Paese arginando quella polarizzazione sociale e generazione che oggi è purtroppo lacerante e sotto gli occhi di tutti”.

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Dermatite atopica, a Ortona visite dermatologiche

La Campagna nazionale di sensibilizzazione sulla dermatite atopica dell'adulto "Dalla parte della tua pelle", che prevede visite dermatologiche gratuite su prenotazione per chi soffre di questa patologia, fara' tappa a Ortona venerdi' 4 ottobre. La Campagna, promossa dalla "Societa' Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse" (SIDeMaST), prevede consulti gratuiti su prenotazione in 30 centri ospedaliero-universitari in cui gli specialisti dermatologici saranno a disposizione per aiutare gli adulti che soffrono di dermatite atopica per intraprendere il percorso di cura piu' adatto alle singole esigenze dei pazienti.

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Referendum legge elettorale, Paolucci: Maggioranza allo sbando.

 “Il centro-destra non riesce a Governare la Commissione e rischia di far naufragare il referendum elettorale leghista”, così i consiglieri del gruppo del Partito Democratico in Regione.

"Una coalizione inesistente, prona ai diktat di Salvini e Bellachioma, che non riesce a garantire neanche il regolare svolgimento della I^ Commissione, chiamata oggi a decidere sulla proposta di referendum alla legge elettorale voluta da Salvini ed indigesta persino alle altre forze di centrodestra, vista la spaccatura. Dopo aver constatato l’assenza della maggioranza, la vicepresidente Marcozzi (M5S) alle 15:34 ne assume la presidenza stabilendo un rinvio al 1° ottobre. In queste ore, invece, quei Commissari assenti stanno tentando di forzare le norme regolamentari facendo finta che il rinvio disposto dalla vicepresidente non esista, nonostante la registrazione. Di tali assenze erano testimoni Paolucci (PD), Scoccia (UDC) e Mariani (AiC). Se dovesse passare l'intenzione di calpestare il Regolamento, ricorreremo in tutte le sedi deputate impugnando il provvedimento amministrativo di proposta del referendum sostenendo il grave vizio di legittimità da cui verrebbe travolto. Nel frattempo constatiamo che per questa destra le urgenze e le questioni dell’Abruzzo e degli abruzzesi vengono dopo, molto dopo le convenienze politiche di Salvini e Bellachioma. Una giunta lenta e assente non soltanto per l'Abruzzo, ma anche per gli interessi di partito e per Salvini".

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Provincia di Pescara, Vespa: chiediamo realizzazione Centro Operativo Provinciale Protezione Civile

Il Gruppo Consiliare "PROVINCIA in COMUNE" della Provincia di Pescara sollecita il Presidente Antonio Zaffiri circa la realizzazione del Centro Operativo Provinciale di Protezione Civile

In qualità di Consigliere Provinciale e Capogruppo della lista "Provincia in Comune", Domenico Vespa (sindaco di Villa Celiera), scrive al Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Zaffiri, per sollecitare la realizzazione del Centro Operativo Provinciale di Protezione Civile: "Come Gruppo Consiliare "PROVINCIA in COMUNE" della Provincia di Pescara abbiamo scritto al Presidente Zaffiri per richiamare la sua attenzione sulla necessità ed urgenza di dotare la Provincia di un adeguato Centro Operativo Provinciale della Protezione Civile (COP). L'ex Presidente della Provincia, Antonio Di Marco, durante il suo mandato aveva individuato e provveduto ad avviare le procedure di concessione di alcuni locali di proprietà della Provincia alla Prefettura. È trascorso più dí un anno dall'elezione del nuovo presidente Zaffiri e ci si chiede come mai non si sta dando seguito alla realizzazione di questo centro operativo, importante e fondamentale, sollecitato anche dal Prefetto. Auspichiamo che il Presidente Zaffiri si impegni ad adempiere urgentemente a quanto necessario".

 

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Regione Abruzzo sottoscrive il protocollo Autism Friendly Abruzzo

Un'iniziativa che punta a garantire un inserimento sociale non traumatico per chi è affetto da disturbi dello spettro autistico, così da migliorare la qualità di vita e ottimizzare gli obiettivi dei percorsi terapeutici-assistenziali nel quotidiano.

E' l'obiettivo principale del protocollo d'intesa Autism Friendly Abruzzo, sottoscritto questa mattina dall'assessore alla Salute, Nicoletta Verì, e dalla presidente dell'associazione Angsa Onlus, Alessandra Portinari.

Alla firma dell'accordo hanno partecipato anche Gemma Andreini, presidente della Commissione regionale Pari Opportunità e della Fidapa, oltre a rappresentanti del mondo della scuola e dell'assistenza.

Autism Friendly Abruzzo è un importante progetto di formazione e accoglienza realizzato dall’Angsa per rendere la vita delle persone con autismo e delle loro famiglie più semplice fuori dalle mura domestiche. L’obiettivo è quello di formare una rete tra gli enti pubblici, le imprese e le associazioni in grado di avere consapevolezza sull’autismo, offrendo l’opportunità a chi vorrà aderire di investire sulla formazione dei dipendenti, in seguito verrà garantito un set minimo di modalità e condizioni adatte all’accoglienza di persone autistiche diventando ufficialmente negozio, associazione o ente pubblico “Autism Friendly Abruzzo”.

Il progetto si articola principalmente in quattro fasi: una prima fase che vede la creazione di una rete di esercizi commerciali e luoghi privati o pubblici dove si adotteranno modalità e misure atte a favorire la fruizione e l’accoglienza delle persone con Disturbo Autistico; una seconda fase che prevede la realizzazione di un percorso formativo, a cura di Angsa Abruzzo Onlus, volto a dotare il personale di esercizi, servizi ed attività aderenti di un livello base di conoscenze sul comportamento da adottare nell’accoglienza e delle misure di adeguamento degli ambienti fisici; una terza fase che prevede, alla fine del percorso formativo, un kit (composto dal logo Autism Friendly Abruzzo da esporre fuori dall’attività, da un cartello con adesivo da esporre dentro all’attività, entrambi realizzati da Angsa Abruzzo, e da un vademecum formativo sui comportamenti corretti da seguire in caso di accoglienza di un soggetto autistico) da consegnare a tutte le attività aderenti al progetto in modo che questi possano esporlo nei propri esercizi ed essere riconoscibili come testimonianza di un’accoglienza consapevole e “preparata”. Infine, una quarta fase che prevede la creazione di una mappa speciale della regione Abruzzo che evidenzi e identifichi gli esercizi dove è possibile garantire un set minimo di modalità e condizioni favorenti l’accoglienza e la fruizione da parte di persone con autismo.

"Sono felice di essere stata chiamata a sottoscrivere questo patto - ha sottolineato l'assessore Verì - perché chi mi conosce, sa che per oltre 30 anni della mia vita professionale mi sono occupata di questa tematica e oggi, poter dare il mio contributo anche in veste istituzionale, mi rende davvero orgogliosa. Come Regione daremo tutto il nostro contributo per la riuscita e la prosecuzione di questo progetto, coinvolgendo soprattutto le Asl nelle loro articolazioni sia territoriali, che ospedaliera".

Il riferimento è alla volontà di coinvolgere le aziende sanitarie in particolari percorsi agevolati riservati ai pazienti autistici, che potranno contare su una modalità di accoglienza più adeguata nel momento in cui si entrano in contatto con una struttura per sottoporsi a un esame diagnostico o a una semplice analisi del sangue.

Lo scorso 24 giugno, la giunta regionale, su proposta proprio dell'assessore Verì, ha approvato il nuovo Piano operativo regionale sui disturbi dello spettro autistico, che introduce alcune specifiche indicazioni: la definizione del fabbisogno di assistenza ambulatoriale, domiciliare, residenziale e semiresidenziale sul territorio, distinguendo l'offerta per garantire differenti livelli di intensità assistenziale dei trattamenti terapeutici, abilitativi/riabilitativi; la definizione dei requisiti strutturali, tecnologici, organizzativi e di accreditamento di idonee soluzioni residenziali e semiresidenziali, tenendo soprattutto conto della necessità di rispondere a logiche non istituzionalizzanti. Con questo Piano, la Regione - attraverso una rete di assistenza integrata e multidisciplinare - organizza i servizi rivolti alla diagnosi precoce, alla cura, alla abilitazione e riabilitazione dei disturbi dello spettro autistico, garantendo la continuità assistenziale tra i servizi per l'età evolutiva e quelli per l'autismo adulto. La rete integrata assicurerà inoltre una adeguata capillarità sui territori della regione, così da promuovere la collaborazione con le famiglie e il coinvolgimento degli istituti scolastici. In termini di valutazione della domanda di assistenza, dall'analisi dei dati trasmessi dalle Asl per il biennio 2017-2018, si evidenzia un incremento del 3.7 per cento dei casi in età evolutiva, passando dai 724 utenti del 2017, ai 751 del 2018.

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Campitelli eletto vice presidente dell’Aer

L'assessore con delega all'Energia dell Regione Abruzzo, Nicola Campitelli, durante l'assemblea plenaria in corso a Podcetrek, in Slovenia, è stato eletto all'unanimità vicepresidente dell'AEr (Assemblea delle Regioni d'Europa), nella commissione 1 che, fra le tre istituite, si occupa di energia, sviluppo sostenibile e cambiamenti climatici,. L'Aer è la più grande rete indipendente di Regioni europee, portavoce politico dei suoi membri anche nel'ambito del Parlamento e della Commissione europea nonché forum permanente per la cooperazione interregionale. Rappresenta più di 270 regioni appartenenti a 33 paesi e 16 organizzazioni internazionali. Unico italiano dell'esecutivo dell'AER, insieme con la vice presidente della Sardegna, Alessandra Zedda. "Mi sono già prefissato cinque obiettivi inziali -, afferma il neo vice presidente, - che ho condiviso con l'Assemblea generale dell'AER. Azioni immediate e in linea con le direttive europee per contrastare i cambiamenti climatici, la promozione della mobilità sostenibile e dei combustibili alternativi, lo sviluppo della partnership fra mondo accademico e imprese, il coinvolgimento dei cittadini nei processi decisionali regionali e locali ed infine lo scambio costante di buone pratiche con le altre regioni d'Europa per sviluppare azioni efficaci ed immediatamente realizzabili". Nel corso della conferenza, Campitelli ha esposto alcune best-practice che la Regione Abruzzo sta già realizzando e, tra queste, il progetto pilota con l'Università di Chieti-Pescara per la riduzione ed il riuso delle plastiche in mare. Campitelli, subito dopo l'elezione, è stato delegato a partecipare ai lavori della conferenza mondiale per i cambiamenti climatici dell'Onu, che si terrà in Cile a dicembre 2019.

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Atr Colonnella, accordo su pagamento degli arretrati

 La RSU dell'ATR di Colonnella, con l'assistenza delle organizzazioni sindacali territoriali, e' riuscita a trovare un accordo con la proprieta' per la corresponsione, entro fine anno, delle competenze arretrate. L'accordo e' stato poi discusso e approvato dall'assemblea dei lavoratori. Lo rendono noto i segretari provinciali di Teramo Fim Cisl, Marco Boccanera, Fiom Cgil, Mirco D'Ignazio, Uilm Uil, Angelo Gallotti. "Ora - aggiungono - stara' all'azienda rispettare quanto sottoscritto e far partire il piano di consolidamento e rilancio del sito produttivo annunciato in questi mesi. Un rilancio che, oltre a garantire i 150 lavoratori, deve essere una sfida per il territorio: non puo' sfuggire, infatti, che l'ATR, negli anni, ha rappresentato un'eccellenza industriale ed occupazionale e che, se davvero si vuole rilanciare l'economia locale, si deve puntare su aziende ad alto potenziale di crescita e sviluppo tecnologico". "La vertenza ATR che, seppur con difficolta', ha trovato una sua definizione - rilevano i sindacati - continua pero' a testimoniare l'assenza, in queste partite fondamentali, delle istituzioni locali. A mancare, oltre alla presenza, e' l'idea di una prospettiva e, forse, anche il senso delle istituzioni stesse: la vicinanza ai lavoratori, ai loro problemi ed alle loro difficolta', non si dimostra facendo inutili e quasi provocatorie passerelle in fabbrica a problema concluso. La vicinanza le istituzioni devono dimostrarla quotidianamente, quando il problema va affrontato sul serio, assumendosi responsabilita' ed impegni e 'mettendoci la faccia'. Scegliere, come fatto in questi mesi dagli assessorati regionali competenti, di non ascoltare le parti sociali, rischia di rivelarsi una scelta dannosa per tutti: lavoratori ed aziende".

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Teatro Fenaroli apre con Gullotta in prima nazionale

Si compone di 34 appuntamenti la composita stagione teatrale "Fenaroli" di Lanciano 2019-2010 presentata oggi. Il 2 novembre apre la prosa, otto spettacoli in tutto, con la prima nazionale di "Pensaci, Giacomino", di Luigi Pirandello, con Leo Gullotta e regia di Fabio Grossi. La prosa chiude il 5 aprile con "Non svegliate lo spettatore", un omaggio a Ennio Flaiano, con Lino Guanciale, regia di Davide Cavuti. Negli altri sei spettacoli saranno ospiti Mariangela D'Abbraccio e Daniele Pecci, Melania Giglio, Isa Danieli e Giuliana De Sio, Marisa Laurito, Alessandro Preziosi, Ettore Bassi e Simona Cavallari. Il cartellone si compone inoltre di nove spettacoli di Teatro Dialettale, col premio Maschera d'Oro, Teatro per Ragazzi, 4 appuntamenti, Teatro della Memoria, 3 spettacoli. Con Togliamoci la Maschera, sei appuntamenti, il teatro entra anche nel Piccolo Fenaroli del supercarcere di Lanciano con la sezione "Teatro in carcere, per liberare la cultura e la solidarieta'". Novita' saranno la stagione musicale "Crescendo, la musica come non l'avete mai vista", a cura di Musart, con tre appuntamenti, e la scuola di avviamento al musical. Il cartellone della stagione del Fenaroli e' stato illustrato dal sindaco Mario Pupillo, dall'assessore alla Cultura Marusca Miscia, il direttore artistico Federico Fiorenza e la direttrice del carcere Lucia Avvantaggiato. "La stagione teatrale, che ha ripreso vigore, parte in anticipo di un mese per la voglia di teatro - ha detto Pupillo. Il Fenaroli e' luogo di culto e cultura dove sono passati i piu' grandi attori"

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Chieti, al Comune tornano i palazzetti del Cus

Il Comune di Chieti e' tornato in possesso dei palazzetti dello sport di Colle dell'Ara e Santa Filomena per i quali la Giunta comunale, nei giorni scorsi, aveva deliberato la decadenza delle concessioni a suo tempo disposte a favore del Cus Chieti. Il sindaco, Umberto Di Primio, e Silvana De Donato, nominata dal Tribunale di Chieti curatore del fallimento del Cus Chieti, hanno effettuato un sopralluogo nei due impianti. "Grazie alla sensibilita' del Curatore e del Giudice Delegato - commenta Di Primio - ho effettuato un sopralluogo nelle due strutture sportive comunali di Colle dell'Ara e Santa Filomena. Chieti torna in possesso dei suoi Palazzetti e le societa' che fino a oggi li hanno utilizzati potranno presto rientrarvi. Due impianti fondamentali per lo sport cittadino dei quali non puo' non ricordarsi anche il valore sociale, visto il gran numero di giovani che ne fa uso. Nel corso di questa settimana - conclude Di Primio - verranno pianificate le procedure per i nuovi affidamenti degli impianti".

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