Redazione Notizie D'Abruzzo

Marsilio riceve una delegazione della Chiesa Cristiano-Ortodossa abruzzese

Una delegazione di religiosi della Chiesa Cristiano-Ortodossa abruzzese guidata da padre Ialin Arga, parroco di Pescara e decano ortodosso, è stata ricevuta all'Aquila, dal Presidente della Regione, Marco Marsilio.

La delegazione era composta dai Padri Pedru Voicu, parroco di Vasto, Daniel Mititelu, parroco di Avezzano e Sorin Istratescu, parroco dell'Aquila.

Nel corso dell'incontro si è appreso che, secondo l'ultimo censimento, la comunità cristiano-ortodossa abruzzese è composta da circa 22 mila fedeli rumenti che rappresentano l'86% della popolazione rumena residente in Abruzzo.

Cinque sono nella regione gli edifici di culto concessi in comodato d'uso dalla chiesa cattolica per l'esercizio del culto ortodosso, a cui se ne è recentemente aggiunto un sesto che è stato costruito dalla chiesa ortodossa, avvalendosi di una donazione della chiesa cattolica.

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Riflessioni sull’esito delle elezioni in Emilia Romagna e Calabria

Riflessioni sull’esito delle elezioni in Emilia Romagna e Calabria

La matematica non è una opinione e 2+2 fa sempre quattro tranne che nella valutazione dei risultati delle elezioni, e questo accade anche a chi vuole fare un commento oggettivo. Tutto dipende dall’angolo di visuale da cui si osservano risultati. In questo caso si può scegliere una valutazione tra dati esattamente comparabili che sono quelli delle precedenti elezioni regionali. I risultati possono anche essere valutati alla luce delle aspettative e delle dichiarazioni dei leaders politici. Se si vuole tentare una previsione, sempre rischiosa e difficile per chi la fa, si utilizzerà la comparazione tra mele, pere e banane, cosa impossibile in matematica ma accettabilissima in politica, utilizzando i dati delle elezioni politiche, europee e regionali per valutarne il trend ed azzardare una previsione.

 

Una valutazione su dati omogenei

Se si confronta il dato elettorale del 2014 agli attuali è il Centro Destra che a buon diritto si può proclamare vincitore. Ha infatti strappato la Calabria al Centro Sinistra con amplissimo margine e ha conteso la vittoria al Centro Sinistra in Emilia Romagna dove alle precedenti elezioni la vittoria per la Sinistra era stata semplice e senza rischi come sparare sulla Croce Rossa. Anche il trend è nettamente favorevole al Centro Destra e si conclude con un umiliante 8 a 1 . Ci saranno in primavera altre elezioni regionali in Valle d’Aosta, Veneto, Liguria, Marche, Campania, e Puglia. Per ora il Centro Sinistra conduce per 4 a 2 ed è difficile che riesca a conservare o addirittura a migliorare questo risultato. Un dato deve però far riflettere ed è un dato ambivalente. Il vantaggio della Sinistra sulla Destra si è considerevolmente ridotto in una regione che storicamente è sempre stata un grosso serbatoio di voti per il PD e per i suoi predecessori e questa abbondanza, che ora non esiste più, serviva per compensare la scarsità di voti raccolti in altre aree. La percentuale di partecipazione al voto è però raddoppiata. Nel 2014 la vittoria era così sicura per il PD che non tutti gli elettori della Sinistra sono andati a votare e si sono astenuti anche molti elettori di destra in considerazione della inutilità dello sforzo. In questa tornata elettorale l’incertezza del voto e la mobilitazione delle sardine ha favorito, anche se non di molto la sinistra. Questa situazione potrebbe ripetersi in qualche altra regione, in modo particolare in Toscana.

 

Le aspettative e le dichiarazioni dei leaders

Durante il Governo D’Alema le elezioni regionali furono pesantemente sfavorevoli alla Sinistra e il Capo del Governo ne prese atto dimettendosi. Questo non comportò elezioni anticipate perché la maggioranza in parlamento non subì variazioni numeriche, ma si ebbe un nuovo governo con un diverso Presidente Del Consiglio. Gli esponenti della maggioranza attuale hanno sempre sostenuto che non si tratta di elezioni politiche e che anche una vittoria di Salvini in Emilia non avrebbe determinato elezioni anticipate. Conte affermava che naturalmente non c’era da temere neanche una variazione nella carica di Presidente del Consiglio e questo naturalmente anche perché memore di quanto capitato a Massimo d’Alema. Per ora questo rischio non lo corre ma è da vedere cosa accadrebbe se in primavera il Centro Destra segnasse uno Score di 5 a 1. La Meloni a Porta a Porta ha fatto una fantasiosa dichiarazione sostenendo che il Presidente della Repubblica sarebbe stato obbligato a sciogliere le Camere in caso di duplice vittoria anche in assenza di un voto di sfiducia al Governo, cosa che sarebbe apparsa come un colpo di stato. Salvini sosteneva in continuazione che con una vittoria anche in Emilia Romagna, che dava quasi per sicura, avrebbe dato una spallata al Governo. Sono affermazioni in cui non crede nemmeno lui ma è stato costretto a farle perché Bonaccini aveva mostrato di saper ben amministrare e quindi era necessario spostare l’attenzione dal governo regionale a quello nazionale e soprattutto per la inconsistenza della candidata leghista. Quindi sul piano dei dati elettorali omogenei il Centro Destra ha vinto, ma sul piano delle aspettative suscitate dalle roboanti dichiarazioni del segretario della Lega ha perso.

 

Il confronto con le precedenti elezioni

Da quando nel 1994 con la vittoria di Berlusconi è nata la seconda repubblica la coalizione al governo ha sempre perso le successive consultazioni elettorali che erano un confronto tra due soli soggetti, sia pure costituiti da raggruppamenti di partiti, la Destra e la Sinistra. Nel 2013, dopo l’interludio del Governo Monti è apparsa sulla scena politica una terza forza, Il movimento 5 stelle che ha rifiutato le avances di Bersani e si è mantenuto alla opposizione. La tripolarità delle forze politiche si è confermata nelle elezioni del 2018 con queste caratteristiche: il PD che aveva governato nella precedente legislatura ha subito una sonora sconfitta, il Movimento 5 Stelle che aveva fatto una rigida opposizione ha guadagnato i frutti maggiori arrivando a sfiorare il 33%, e nel campo della Destra alla riduzione dei consensi di Forza Italia ha fatto seguito una notevole crescita della Lega che si è portata vicino al 18%. Con una rapidità imprevedibile le cose sono cambiate in un anno e mezzo. Ai 5 Stelle è capitato quello che Montanelli prevedeva per Berlusconi “facciamolo governare e il suo consenso crollerà”. Questo sta accadendo al Movimento di Grillo con una rapidità sconcertante. Alle elezioni europee ha dimezzato i propri voti a fronte di una modesta ripresa del PD e di una forte crescita della Lega e di Fratelli d’Italia. Queste elezioni regionali mostrano un ulteriore miglioramento del PD, una crescita del Partito della Meloni che si sta sostituendo a quello di Berlusconi e un moderato arretramento della Lega al cui consenso le citofonate di Salvini non giovano. Questo moderato arretramento leghista si spiega con il fatto che Salvini, annebbiato dal sole del Papeete e dalle bevute di Mojto, ha liquidato il governo giallo verde credendo di poter andare immediatamente alle urne. Questo errore e il fatto che, come diceva Andreotti, il potere logora chi non lo ha, spiega la riduzione dei consensi. Una cosa si può prevedere con sicurezza: non si andrà a votare prima della scadenza naturale della legislatura. Ai partiti di governo non conviene assumere dei rischi anche se il trend osservato in questo gennaio, ossia il lento calo della Lega e il recupero del PD dovesse continuare; la entrata in vigore della legge che taglia il numero dei parlamentari è un ulteriore disincentivo per tutti ma in particolar modo per le forze di governo e tra questi per il Movimento 5 Stelle che rischia di essere una meteora nel panorama politico italiano. I prossimi appuntamenti elettorali regionali e dei grandi comuni ci diranno quale tendenza prevarrà nel rafforzamento. Variabili da considerare sono il futuro andamento dell’economia, i rapporti nella maggioranza tra PD e 5 stelle e i problemi giudiziari di Salvini che potrebbero per lui rivelarsi uno svantaggio ma forse anche un vantaggio. Comunque, anche a scapito di ulteriori salvinate, io terrei ben pronto Giorgetti a cimentarsi come leader, perché identificare Salvini con la Lega in modo totalizzante è un errore. Fino a che un consistente partito di centro non nascerà è verso il centro che si prendono i voti per vincere e questi voti più facilmente li può conquistare un capo politico moderato nei modi e nelle azioni.

 

di Achille Lucio Gaspari

 

 

 

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Il Montepulciano d’Abruzzo conta oltre 18 milioni di consumatori in Italia

Stando ai risultati dell'Osservatorio permanente - a cura di Wine Monitor Nomisma - voluto dal Consorzio di tutela Vini d'Abruzzo, che da anni è impegnato nella valorizzazione e nella comunicazione delle denominazioni di origine controllata del territorio regionale, il Montepulciano d'Abruzzo riscuote sempre più successo nei consumatori e può essere la chiave di volta per far crescere le potenzialità della proposta enologica abruzzese in Italia e nei mercati esteri di riferimento. 

In Italia il 65% è stato in Abruzzo almeno una volta e le top of mind della regione sono collegate soprattutto al cibo, seguono a poca distanza temi legati al territorio ('mare', 'montagne'). Tra i principali punti di forza/attrazione della regione, secondo gli italiani, troviamo parchi/riserve naturali e borghi/città d'arte (20%), seguiti da colline/montagne (17%), gastronomia e mare (entrambe al 13%). Il vino occupa il sesto posto con il 7% delle citazioni. Il 56% degli intervistati in Germania conosce la regione, anche se solo il 7% ci è stato almeno una volta negli ultimi 5 anni e si posiziona al decimo posto tra le regioni che producono i migliori vini. In Usa la quota di chi conosce la regione è più bassa (25%), mentre gli altri valori sono perfettamente allineati a quelli della Germania. Per questo, si sottolinea, occorre continuare ad investire a livello nazionale e internazionale.

Più in generale, qual è il ruolo dell'origine territoriale nelle scelte di consumo di vino? È diversa in ciascuno dei tre mercati analizzati: è fondamentale in Italia e in Germania, dove rispettivamente il 30% e il 28% dei consumatori sceglie il vino proprio in base alla provenienza (questa percentuale scende invece al 17% in Usa). La notorietà del Montepulciano d'Abruzzo è ampia in tutti i paesi analizzati: l'83% dei consumatori di vino in Italia conosce la denominazione (il 43% lo cita spontaneamente nelle risposte aperte nel momento in cui deve indicare liberamente il nome di un vino abruzzese); il 45% in Germania e il 24% negli Usa.

La consumer base del Montepulciano d' Abruzzo conta oltre 18 milioni di consumatori in Italia (corrispondenti al 55% dei consumatori di vino), 6 milioni in Germania (18%) e 3 milioni tra New York, Texas e California (10%). E' il primo vino del Centro Sud Italia conosciuto e/o consumato sia negli Stati uniti che in Germania. In Italia seguono, con buone percentuali, anche il Trebbiano d'Abruzzo e la Passerina. Il Montepulciano d'Abruzzo viene percepito come un vino 'tradizionale/classico' ma anche come prodotto che è 'espressione dell'eccellenza italiana': sono questi, infatti, i primi due attributi indicati dai consumatori di tutti e tre i paesi analizzati. Negli Stati Uniti e in Germania è il 4° tra i vini rossi italiani citati spontaneamente dagli intervistati. Diversi sono i canali di consumo del Montepulciano in base al mercato analizzato: in Italia il consumo è prevalentemente domestico (43% degli user lo consuma soprattutto in casa e di questi il 68% durante i pasti). Tra chi lo consuma fuori casa, la bottiglia è il formato prevalente (il 70% lo ordina abitualmente, contro un 30% di chi preferisce il by the glass). In Germania, seppur nel complesso i consumi domestici siano prevalenti, non c'è preponderanza di un canale sull'altro ma l'occasione più gettonata è quella del dopo cena, fuori dai pasti. Negli Stati Uniti il Montepulciano d'Abruzzo viene invece consumato prevalentemente fuori casa: 1 su 4 lo beve soprattutto al ristorante, l'occasione dei pasti, infatti, è la prevalente ( 36% degli intervistati).

La scelta d'acquisto del Montepulciano d'Abruzzo è molto influenzata dai consigli del sommelier/negoziante, soprattutto in Italia, dove si attesta al 27% la quota di chi sceglie soprattutto in base al suggerimento (22% Germania e 19% negli Usa). All'estero il primo criterio di scelta è invece la notorietà del brand: 26% in Germania e 25% in Usa. In Italia la specifica origine territoriale è conosciuta dal 46% dei consumatori di vino, ma la quota cresce fino al 57% tra i consumatori di Montepulciano d'Abruzzo. Tedeschi e americani concordano sugli attributi distintivi che possono far crescere notorietà e consumi del Montepulciano nei rispettivi mercati: l'origine italiana e il fatto che sia un vino rosso sono i principali punti di forza del Montepulciano (indicati da circa il 20% rispettivamente in ciascun mercato). Seguono il concetto di storia/tradizione negli Stati uniti (17%) e il fatto che sia prodotto con uve di Montepulciano in Germania (15%). Le degustazioni nei punti vendita o presso i ristoranti rappresentano il principale fattore propulsivo per far avvicinare tedeschi e americani ai vini abruzzesi (complessivamente il 39% in Germania e il 43% in Usa indica questi come canali privilegiati per la conoscenza di questi vini). In Italia il viaggio enogastronomico è invece sicuramente il mezzo migliore per scoprire la regione e il suo patrimonio enologico. E' stato inoltre effettuato un particolare focus sulle winelist nel mercato Usa con l'obiettivo di indagare il posizionamento dei vini abruzzesi nel canale on-trade di New York e San Francisco nel 2019. L'analisi tiene conto di 350 ristoranti a New York e 150 a San Francisco. Interessante il dato relativo al prezzo: oltre il 50% dei vini abruzzesi presenti in lista (705 referenze di vini abruzzesi in 184 ristoranti soprattutto con cucina tipica italiana) è venduto a più di 130 dollari e di questi il 30% è sopra ai 300. Montepulciano e Trebbiano d'Abruzzo sono le principali referenze. 

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Sevel, via libera della Procura all’utilizzo della linea ma non al dissequestro

La Procura di Lanciano ha deciso oggi che la Sevel di Atessa puo' rimettere in funzione la parte di impianto robotico del reparto Lastratura che lo scorso 3 gennaio e' caduta, uccidendolo sul colpo, sul giovane operaio Cristian Terilli, 29 anni, di Pignataro Interamna, manutentore esterno. Il pm Serena Rossi non ha per ora disposto il dissequestro dell'area interessata, in attesa che i periti concludano gli adempimenti. In conseguenza del provvedimento della magistratura, in un paio di giorni la Sevel potrebbe rimettere in funzione l'impianto che consentirebbe di riprendere a pieno ritmo la produzione del furgone Ducato, 1.200 pezzi al giorno, e interrompere, dopo quattro settimane consecutive, la cassa integrazione a rotazione per 700 lavoratori. L'ultima cig, partita oggi, scade domenica 2 febbraio

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Pescara, arrestato dopo l’aggressione alla escort

Pattuisce online un incontro di natura sessuale, e aggredisce e rapina la escort. Per questo è stato arrestato dalla Polizia di Pescara un giovane 32enne di Ortona dagli agenti intervenuti ieri in viale Marconi dopo una segnalazione arrivata al 113 per una aggressione ai danni di una donna poi soccorsa in strada, ancora in lacrime, mentre l'aggressore e' stato poco dopo prontamente fermato all'interno di un'abitazione privata. I poliziotti hanno ricostruito la vicenda accertando che la giovane donna, italiana, era stata contattata online tramite un social dal ragazzo. Dopo il pagamento anticipato della somma pattuita ed a prestazione consumata, il ragazzo ha pero' aggredito la giovane donna procurandole lesioni guaribili in sette giorni e le ha ripreso con la forza i soldi che le aveva consegnato in precedenza, rinvenuti dai poliziotti addosso al giovane.

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Pescara ricorda la Shoah con una lapide in memoria del dramma ebraico

Si e' aperta con un minuto di silenzio e si e' chiusa con l'apposizione, davanti a Palazzo di Citta', di una lapide in memoria del dramma ebraico, l'ultima delle tre giornate che il Comune di Pescara ha dedicato al ricordo della Shoah. In un'aula consiliare gremita di autorita' civili e religiose, anche tanti studenti che hanno partecipato alla consegna delle Medaglie d'Onore conferite dal Presidente della Repubblica alla memoria di tre cittadini che durante la seconda Guerra mondiale, furono deportati ed internati nei lager nazisti o destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra, e al convegno "Shoah: Dio, uomo e memoria". A consegnare le onorificenze e' stato il Prefetto di Pescara, Gerardina Basilicata. A ritirarle Vincenzo Carletti, Sante Di Cecco e Mario Fusco. "Democrazia e liberta' - ha detto rivolgendosi ai ragazzi il sindaco Carlo Masci - sono valori come l'aria e l'acqua. Sembra che ci siano sempre e solo quando li hai persi ti accorgi di cosa vuol dire. Oggi ci sono perche' milioni di persone hanno detto la vita perche' ci fossero e noi dobbiamo sempre ricordarlo. Pescara ha iniziato un percorso molto approfondito sulla memoria. Dobbiamo riannodare i fili sparsi del nostro passato per capire bene cosa e' successo e come siamo arrivati qui. Oggi nella superficialita' della vita quotidiana si perdono spesso l'approfondimento e il ricordo - ha aggiunto - guardando sempre il futuro. Ma questo possiamo costruirlo solo se abbiamo radici profonde. La storia puo' tornate. Studiate e ragionate con la vostra testa - ha concluso -. Solo cosi' potreste costruire un vostro futuro". Poi il convegno che ha visto tra gli interventi quello del vescovo di Pescara, monsignor Tommaso Valentinetti, di monsignor Giulio Masciarelli della segreteria del sinodo dei vescovi, di don Giuliano Savina dell'ufficio ecumenistico e dialogo interreligioso Cei, di don Rafael V. Starnitzky della Pontificia Universita' Gregoriana, di Lisa Billig dell'American Jewish Committee, di Amy Rosenthal della John Cabot University e dello storico Marco Patricelli.

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Liliana Segre cittadina onoraria di Penne

l Consiglio Comunale di Penne nel corso della seduta di questa mattina ha conferito la cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre, accettando la proposta che era stata fatta nel novembre scorso dal gruppo politico "Penne Vale". "Abbiamo raccolto e condiviso la proposta del gruppo consiliare "Penne Vale" perche' riteniamo la senatrice Segre emblema di pace, di cultura, nonche' vigile sentinella contro tutte le forme di discriminazione, ingiustizia, odio, violenza e indifferenza - ha sottolineato il sindaco Mario Semproni -. E questa proposta, inoltre, e' in linea con il dettato del nostro Statuto comunale che ripudia ogni forma di discriminazione, odio e violenza. Ricordo - ha aggiunto il primo cittadino - che alla Citta' di Penne nel 2006 e' stata conferita la medaglia d'argento al merito civile per le sofferenze, le distruzioni e le vittime provocate dall'ultimo conflitto mondiale". Il sindaco Mario Semproni ha inviato una lettera alla Senatrice Segre affinche', nei prossimi giorni, possa intervenire a Penne per la consegna della cittadinanza onoraria. Il capogruppo di "Penne Viva" Ennio Napoletano ha voluto manifestare tutta la sua soddisfazione: "Ringrazio tutti i gruppi consiliari che hanno condiviso questa richiesta. Abbiamo pensato proprio nel Giorno della Memoria conferire questa cittadinanza onoraria che onora tutta la citta' di Penne"

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Legrottaglie resta nuovo tecnico del Pescara

A 48 ore dalla vittoriosa gara di Udine con il Pordenone, i dirigenti del Pescara hanno sciolto le riserve. A guidare i biancazzurri sara' ancora Nicola Legrottaglie che era stato promosso la settimana scorsa sulla panchina della prima squadra dopo le dimissioni di Luciano Zauri. Dopo il successo in terra friulana che era coinciso con la prima da allenatore in B per l'ex giocatore di Juventus e Nazionale, la societa', dopo un breve periodo di riflessione, ha deciso di proseguire con il trainer originario di Gioia del Colle, e che dunque guidera' la squadra lunedi' prossimo nel posticipo casalingo con il Cosenza alle 21 allo stadio Adriatico. 

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Ascani agli studenti: bisogna avere una memoria solida e condivisa

"Il messaggio e' che, se si vuole avere un futuro, bisogna avere una memoria solida e condivisa. Solo a partire da valori condivisi e' possibile costruire un senso di cittadinanza che e' la cosa che dobbiamo tenerci piu' stretta perche' naturalmente e' da li' che si costruisce sviluppo, crescita, diritti. E quel senso di cittadinanza dipende dalla capacita' di condividere la memoria. Quello che e' successo allora fa parte della nostra vita di oggi. Non e' qualcosa che ricordiamo con distacco ma e' qualcosa che dobbiamo portarci nella pelle e il 27 gennaio celebrato in tutte le scuole d'Italia e' un simbolo che ci ricorda esattamente questo". Cosi' il viceministro all'Istruzione, Anna Ascani, in occasione della sua partecipazione alle celebrazioni della Giornata della memoria all'istituto Misticoni di Pescara. Parole pronunciate nel corso del primo dei due appuntamenti cui oggi ha preso parte: l'inaugurazione del Future Lab dell'Istituto Alessandro Volta di Pescara, un polo formativo per il personale scolastico costituito nell'ambito del Piano Nazionale Scuola Digitale (Pnsd)

"L'unica cosa che cambia e' che l'agenda di Governo deve essere piu' improntata alla concretezza, meno alle polemiche. I cittadini si aspettano questo. In fondo Stefano Bonaccini vince anche per il buon Governo. E allora se vogliamo tornare a vincere nel Paese dobbiamo dimostrare di essere capaci anche noi di quel buon Governo. Meno polemiche e piu' concretezza". Cosi' il viceministro dell'Istruzione, Anna Ascani, vicepresidente del Pd, a proposito del risultato delle elezioni regionali, a margine dell'inaugurazione del Future Lab nell'Istituto di Istruzione Alessandro Volta di Pescara.

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Unicredit e Bei, accordo per 400 milioni alle Pmi innovative in Italia

Unicredit e Banca europea per gli investimenti (Bei) rinnovano l'impegno a garantire nuove risorse a sostegno dell'economia reale, con focus sull'innovazione e la digital transformation delle piccole e medie imprese italiane. L’accordo appena siglato, spiega una nota, prevede risorse per 200 milioni di euro messi a disposizione da Bei e l'impegno di Unicredit a fornire risorse proprie alle imprese italiane per pari importo, facendo così aumentare fino a 400 milioni di euro il plafond complessivamente a disposizione del tessuto produttivo italiano. Oggetto dei prestiti saranno sia nuovi progetti sia quelli in corso, purché non ancora ultimati e non già finanziati, con durata massima di 12 anni. Gli interventi sono destinati ad aziende attive in tutti i settori produttivi: agricoltura, artigianato, industria, commercio, turismo e servizi; sono esclusi dall’ambito dell’accordo i progetti di puro investimento finanziario e/o immobiliare

La linea di credito di Bei da 200 milioni, prosegue la nota, riguarda i progetti delle piccole e medie imprese localizzate in tutta Italia, ma con particolare attenzione alle imprese innovative o che realizzino processi e/o prodotti innovativi. I fondi Bei potranno essere utilizzati per il finanziamento di progetti che abbiano un costo individuale massimo di 25 milioni di euro e potranno coprire il 100% del finanziamento per un importo non superiore a 12,5 milioni di euro per ciascun progetto.La nuova linea Bei si affianca agli altri accordi siglati recentemente e dedicati alle imprese midcap (fino a 3 mila dipendenti) e alle imprese agricole italiane, con un particolare riguardo ai giovani agricoltori. Negli ultimi cinque anni le risorse BEI che UniCredit ha destinato alle imprese in Italia ammontano a circa cinque miliardi, con più di 4.000 progetti finanziati.UniCredit è vicina alle imprese che puntano sull’innovazione come elemento di sviluppo anche con altri strumenti, quali la Beni Strumentali - Nuova Sabatini con cui ha destinato nel 2019 oltre 150 milioni alle imprese che hanno acquistato beni strumentali per l’attività imprenditoriale.Inoltre, Unicredit ha concesso nel 2019 oltre 3 miliardi di euro di finanziamenti assistiti dalla garanzia pubblica del fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, supportando quasi 20 mila imprese e confermandosi uno dei maggiori player nell’utilizzo di tale Fondo.Un trend positivo che replica i risultati degli anni precedenti e che conferma l’impegno di Unicredit a sostegno del sistema economico anche con strumenti innovativi, come le garanzie di portafoglio ovvero tranched cover 'Bond Italia'. Particolare attenzione viene rivolta anche alle imprese del Mezzogiorno per favorire la crescita di questo territorio. UniCredit è infatti la prima banca italiana ad aver avviato lo strumento agevolativo 'Sme initiative - bond del Mezzogiorno', una misura a supporto del credito a favore delle piccole e medie imprese situate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna, rafforzata dalla presenza della garanzia statale. L’iniziativa, realizzata dal Ministero dello Sviluppo Economico insieme alla Bei, al Fondo europeo per gli investimenti (Fei) e alla Commissione europea, consiste in un portafoglio di 300 milioni di euro per finanziamenti destinati alle imprese del Mezzogiorno a tassi scontati e con tempi di erogazione particolarmente brevi. Nel medesimo territorio, Unicredit è attiva anche con altri strumenti di agevolazione, volti a sostenere la nascita di nuove attività imprenditoriali, quali Resto al Sud, che registra un costante aumento delle domande presentate. L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto per il 35% e per il restante 65% in un finanziamento erogato dalla banca. La misura, ora estesa anche ai liberi professionisti, è rivolta agli under 46 che vogliano creare nuove realtà imprenditoriali in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. 

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