Redazione Notizie D'Abruzzo

 Ogni anno 1.200 abruzzesi a rischio linfedema

Una patologia post-tumorale, che può rivelarsi gravemente invalidante e che in Abruzzo conta ogni anno più di 1.200 persone a rischio. E’ quanto illustrato questa mattina a Pescara, nel corso della conferenza stampa sul tema del Linfedema, alla quale hanno preso parte Maria Antonietta Salmé, presidente dell’associazione Resilia – Linfa per la vita, il professor Ettore Cianchetti, responsabile dell’Eusoma Center di Ortona e Stefano Maceroni, presidente regionale dell’Associazione italiana fisioterapisti.

“Il linfedema è una patologia che può essere di origine genetica o di tipo secondario, ossia derivante da patologie tumorali trattate chirurgicamente con asportazione di linfonodi – spiega Salmé -. Noi ci soffermiamo sul secondo caso, che in Italia colpisce circa 150mila persone, su 350mila complessivamente alle prese con questa patologia”. I soggetti più a rischio, per oltre il 60%, sono donne e tra i principali fattori d’incidenza figurano l’obesità e più in generale l’eccesso di peso. I sintomi sono gonfiore alle braccia o alle gambe, forti dolori agli arti, ma anche infezioni che si manifestano con rush cutaneo, febbre altissima e lesioni della cute. “E’ importante che i pazienti a questo punto si rivolgano ai medici – sottolinea la presidente di Resilia - il linfedema ingravescente e cronico può generare conseguenze molto gravi”.

Il professor Cianchetti mette in luce come “il linfedema dell’arto, nella chirurgia della mammella, che in Abruzzo colpisce ogni anno 1.200 persone, in larga parte donne, sia sempre stato l’evento più temuto, perché una volta che si instaura è difficile da curare ed è estremamente invalidante. Il linfedema consiste in una difficoltà di drenaggio della linfa dell’arto – prosegue l’esperto –. Ad esempio  il braccio tende a gonfiarsi, fino a diventare veramente eclatante, tanto è vero che in alcuni casi si parla di elefantiasi”. Chianchetti spiega che “c’è bisogno di prevenzione, che inizia in sala operatoria, utilizzando tecniche mirate, per risparmiare il più possibile il sistema linfatico, ma anche nella primissima fase post-operatoria, quando il paziente deve essere affidato al fisioterapista, dando inizio ad un percorso che proseguirà da solo e che consisterà in una terapia integrata da portare avanti per tutta la vita”.

Il Governo, nel 2015, ha inserito il Linfedema nel glossario dei Livelli essenziali di assistenza, prevedendo una serie di tutele per i pazienti che ne sono affetti. “In particolare alcuni cicli di linfodrenaggi e la fornitura di tutori elastici, che sono importantissimi per contrastare questa patologia – evidenzia Salmé -. Questi dettami normativi, tuttavia, sono stati recepiti soltanto da alcune Regioni, tra le quali non figura l’Abruzzo. Chi è colpito da Linfedema ha bisogno di cure, continue e regolari, per tutta la vita – continua la presidente di Resilia -. Cure che, come è stato calcolato, costano dai 14mila ai 16 mila euro l’anno e pochissimi possono permettersi”.

Sabato 7 e domenica 8 settembre, presso l’auditorium dell’Hotel Villa Maria di Francavilla al Mare, si terrà un convegno internazionale, organizzato da Resilia, Italf e Aifi, che rappresenta uno dei momenti di confronto più importanti, su scala europea, sul tema del Linfedema: interverranno autorità internazionali, tra ricercatori, chirurghi, radioterapisti, oncologi ed esperti del settore fisioterapico-riabilitativo.  Il professor Hakan Brorson, del Lymfodemcentrum Lunds dell’Università di Malmo, terrà una Lectio Magistralis su Fisiopatologia del Linfedema e lipolinfosuzione.Sarà presente all’evento anche l’assessore regionale alla Sanità, Nicoletta Verì.

“Siamo lieti di partecipare a quest’evento, di livello internazionale, che peraltro domenica coinciderà con la Giornata mondiale della fisioterapia – conclude Maceroni -. Il fisioterapista è la figura di riferimento nella cura del linfedema, per cui i siamo i primi attori nell’intervento a favore di questi pazienti”.

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Italia paese guida nella conversione al bio

Una crescita del biologico costante che si conferma anche per il 2018. Questo il quadro che emerge dai dati elaborati dal SINAB che descrivono trend di crescita solidi sotto tutti i punti di vista, in occasione di un incontro nell'ambito di Rivoluzione BIO, che si tiene oggi e domani BolognaFiere, in collaborazione con FederBio e AssoBio. Gli ultimi dati confermano l'Italia Paese guida nel percorso di conversione al bio. Dal 2010 al 2018 gli ettari di superficie coltivata a bio sono cresciuti di oltre il 75%, un'estensione nel territorio italiano equivalente a quello della Regione Puglia. L'incidenza della superficie biologica nel nostro Paese ha raggiunto nel 2018 il 15,5% della SAU nazionale. Questo posiziona l'Italia largamente al di sopra della media UE che nel 2017 si attestava al 7,0%. Anche il dato sugli operatori mostra tendenze in forte espansione, confermando il primato dell'Italia in Europa. Nel periodo 2010-2018 si è registrato un incremento di operatori nel biologico di oltre il 65%, consolidando il numero di aziende a 79.000 unità. Paolo Carnemolla, segretario generale di FederBio, evidenzia un "trend di crescita su base ormai decennale, anche per quanto riguarda la produzione agricola con quasi due milioni di ettari e il 15,5% dell'intera superfice coltivata in Italia".

 "È una crescita - prosegue Carnemolla - che può avere ritmi ancora più sostenuti e che deve interessare sempre più le aree del Paese maggiormente vocate all'agricoltura, dove il cambiamento climatico in atto e le problematiche del calo dei prezzi e dell'eccesso di chimica di sintesi stanno mettendo in crisi tutta l'agricoltura. Ci sono aree come la Pianura Padana, dove gli squilibri climatici impattano su terreni ormai quasi privi di sostanza organica e favoriscono nuovi parassiti che stanno creando danni gravissimi, il cui contenimento si potrà ottenere solo con sistemi di lotta biologica su aree vaste, anche urbane. Il modello agricolo biologico, tipicamente italiano, offre una prospettiva a tutta l'agricoltura non solo per renderla più resiliente, ma anche più sostenibile economicamente sia a livello nazionale che mondiale. La transizione al modello agricolo biologico necessita di una strategia integrata e di lungo periodo, dunque di una politica nazionale di settore e di investimenti pubblici in ricerca e innovazione".

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Xylella, Coldiretti: scaricabarile sono costati 1,2 miliardi

 Gli errori, le incertezze e gli scaricabarile che hanno favorito l'avanzare del contagio della Xylella hanno provocato danni per 1,2 miliardi di euro con effetti disastrosi sul piano ambientale, economico ed occupazionale. E' quanto afferma la Coldiretti, in riferimento alla condanna della Corte di Giustizia Ue, che ha accolto il ricorso della Commissione Ue contro ritardi e mancanze nelle ispezioni e nell'abbattimento delle piante infette da parte delle autorita' nazionali. Sotto accusa pero', sottolinea la Coldiretti, ci sono anche le responsabilita' comunitarie a partire dal sistema di controllo dell'Unione Europea con frontiere colabrodo, che hanno lasciato passare materiale vegetale infetto. "Serve una strategia condivisa tra enti regionali, nazionali e comunitari per fermare la malattia e ridare speranza di futuro ai territori che hanno perso l'intero patrimonio olivicolo e paesaggistico", afferma il presidente di Coldiretti, Ettore Prandini, nel sottolineare che per effetto dei cambiamenti climatici e della globalizzazione si moltiplica l'arrivo di materiale vegetale infetto e parassiti che hanno provocato stragi nelle coltivazioni. (ANSA). Y49-NAN 

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Controlli dei carabinieri forestali in un maneggio di Sulmona

Blitz dei carabinieri forestali in un maneggio nella frazione delle Marane di Sulmona. L'ispezione dei carabinieri fa seguito a una denuncia che e' stata presentata alcuni mesi fa sulla presenza di fosse comuni in cui sarebbero stati seppelliti illegalmente almeno dieci carcasse di cavalli. Le operazioni di scavo con l'ausilio di ruspe e macchine operatrici, sono state avviate. Il maneggio e' gestito da un allevatore della zona che avrebbe escluso che i seppellimenti siano avvenuti illegalmente. Anche se non garantisce che i chi lo ha preceduto nella gestione del maneggio abbiano fatto altrettanto. Tocchera' ai carabinieri forestali e ai veterinari della Asl, tramite i microchip presenti sulle carcasse dei cavalli accertare se tutti sia stato fatto nel rispetto delle regole.

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Un ecografo per trovare la vena ‘giusta’

Trovare subito la vena 'giusta' sul braccio senza procedere con ripetuti tentativi che provocano danni e sofferenza al paziente. All'ospedale di Avezzano, da lunedi' prossimo, la direzione Asl, con a capo la manager facente funzione, Simonetta Santini, aprira' un ambulatorio dedicato a quelli che in linguaggio tecnico si chiamano 'gli accessi venosi periferici'. Un nuovo importante servizio perche' agevolera' le modalita' di applicazione dei cateteri utilizzati per somministrare le terapie per le diverse malattie. In sostanza, grazie a un ecografo, l'operatore sanitario sara' in grado di individuare immediatamente sul braccio la vena piu' appropriata e collegarvi il catetere che sara' cosi' fissato in modo saldo (senza ricorrere a punti di sutura) per periodi piu' o meno lunghi, a seconda delle necessita' e del tipo di cura. L'applicazione ecoguidata del catetere sara' molto utile soprattutto per i pazienti che hanno un apparato venoso fragile a causa di caratteristiche anatomiche soggettive. Sara' anche utile per chi si e' sottoposto a terapie endovenose per lunghi periodi. L'ambulatorio, che fa capo al medico della chirurgia vascolare Gennaro Bafile, situato al secondo piano dell'ospedale, nello spazio condiviso con la senologia, si avvarra' delle infermiere Anastasia Fusco e Gabriella Celi. La nuova attivita', almeno in questa fase iniziale, funzionera' due giorni a settimana, il lunedi' e il giovedi' dalle ore 9 alle 13.00. L'ambulatorio, il cui ambito operativo e' riconducibile al dipartimento di chirurgia, diretto da Walter Di Bastiano, servira' sia ai ricoverati sia agli esterni. Nel primo caso sara' a disposizione di tutti i degenti, presenti nei diversi reparti, che hanno bisogno di sottoporsi a terapie durante la permanenza in ospedale (cure a lungo termine). Le prestazioni esterne (per le quali occorre la prenotazione al Cup) riguarderanno invece le persone che sono in trattamento Adi (assistenza domiciliare) o anziani e malati oncologici che devono seguire, al di fuori dell'ospedale, terapie di lungo termine che durano mesi. 

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Jova beach tour, alberghi pieni

A 48 ore dal Jova Beach Party proseguono senza sosta i lavori per l'allestimento dell'area concerto sulla spiaggia e sulla riviera di Montesilvano, nel tratto a ridosso della Stella Maris, e fra gli stabilimenti balneari Bagni Bruno e Sabbia d'Oro. Per l'evento sono attese oltre 32mila persone. "Siamo soddisfatti - ha detto il sindaco Ottavio De Martinis - perche' abbiamo avuto comunicazione dagli operatori commerciali che gia' in queste ore si sta avendo conferma di una grande presenza di gente anche a contorno dell'evento vero e proprio. Sappiamo anche, e di questo siamo contenti, che c'e' il sold out negli alberghi dell'area metropolitana fra Pescara, Montesilvano, Marina di Citta' Sant'Angelo e Silvi, con tante prenotazioni anche per ristoranti e stabilimenti balneari. Questo e' significativo perche' qualcuno aveva avuto a che ridire, parlando di evento che avrebbe avuto un costo e una spesa esagerata, senza tenere conto delle grandi ricadute per tutto il comprensorio, avendo visto che questo evento rappresenta una opportunita' e un investimento". Il primo cittadino di Montesilvano, affiancato dal comandante della Polizia Municipale e dall'assessore Aliano, ha poi presentato anche una lettera scritta a tutti i cittadini di Montesilvano in cui sono illustrate le prescrizioni riguardanti la viabilita' cittadina da domani e fino alla conclusione dell'evento.

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Gestione illecita dei rifiuti, 4 denunciati

Concorso in gestione illecita di rifiuti, inosservanza di prescrizioni dell'autorizzazione, discarica abusiva. Sono le accuse mosse dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Pescara, al termine di indagini effettuate con il concorso del 5° Nucleo Elicotteri Carabinieri di PESCARA, la locale Procura della Repubblica e che ha portato al sequestro di macchine operatrici e di un impianto di recupero rifiuti costituiti da inerti da demolizione e terre e rocce da scavo. Contestata anche l'esecuzione di lavori in assenza di permessi, realizzati in area sottoposta a vincolo paesaggistico, ovvero nei pressi dell'area di esondazione del fiume Tavo, con distruzione o deturpamento di bellezze naturali. L'indagine è nata dalle attività di demolizione di un complesso edilizio in viale D'Annunzio, a PESCARA, con la movimentazione illecita dei rifiuti da demolizione presso l'impianto vestino, dove il Noe ha accertato l'illecito smaltimento dei rifiuti. Erano stati inoltre realizzati stoccaggi degli stessi rifiuti anche in altre aree attigue all'impianto, sia private che demaniali, sequestrate insieme ai mezzi impiegati. Denunciati il titolare dell'impianto, i soggetti produttori dei rifiuti, l'azienda interessata a compiere la demolizione edilizia e quella vestina incaricata dello smaltimento illecito

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La Guardia costiera sequestra uno stabilimento balneare

Il personale del nucleo ambientale della Guardia costiera di Giulianova, diretto dal tenente di vascello Claudio Bernetti, questa mattina ha posto sotto sequestro lo stabilimento balneare Arlecchino, uno dei piu' antichi della passeggiata a mare giuliese, sul lungomare Zara. I militari hanno eseguito un provvedimento cautelare firmato dal gip del tribunale di Teramo, richiesto dalla procura teramana, che arriva a conclusione di attivita' ispettiva di polizia demaniale avviata precedentemente da un nucleo di controllo congiunto composto da militari della Capitaneria di porto giuliese e personale dell'Agenzia del Demanio di Pescara, attivita' successivamente coordinata dalla procura di Teramo. Secondo quanto si e' appreso, dai controlli sarebbero emerse significative difformita' rispetto agli ultimi titoli edilizi e demaniali marittimi rilasciati alla gestione dello chalet, realizzazioni abusive e con destinazione d'uso difformi. L'ispezione demaniale avrebbe infine rilevato l'utilizzo dell'intera area in assenza di un titolo concessorio in regolare corso di validita', poiche' scaduto. Nei confronti del concessionario, gli inquirenti hanno contestato l'ipotesi di reato di occupazione e innovazioni abusive su pubblico demanio marittimo, sull'intero ambito demaniale, corrispondente complessivamente a circa 5.700 metri quadrati. 

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Corso di formazione gratuito per developer

 Articolo, Soluzioni Hr, in collaborazione con Idea Lavoro Formazione e con SI&T, società specializzata nella produzione di software gestionali, organizza un corso di formazione gratuito e altamente professionalizzante a Pianella. Il corso, che partirà il 23 settembre, è indirizzato a neolaureati e diplomanti con la passione verso il mondo dell'Information Technology; neolaureati e diplomanti in materie tecnico-scientifiche (ingegneria informatica, ingegneria gestionale, informatica, telecomunicazioni, matematica); diplomati (informatica e telecomunicazioni, tecnico industriale, ragioneria programmatori). Il percorso formativo si pone l'obiettivo di fornire le basi fondamentali per intraprendere la carriera di Developer, gli strumenti conoscitivi necessari per lo sviluppo di applicazioni con tecnologia .Net e le principali nozioni nell'ambito sviluppo applicativo.

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