Redazione Notizie D'Abruzzo

La Sevel di Atessa blocca la produzione del furgone Ducato fino al 22 marzo

 La Sevel di Atessa blocca la produzione del furgone Ducato dalle 22 di questa sera a domenica 22 marzo. La decisione e' stata presa in serata per mancanza di componentistica e forniture provenienti da varie aziende dell'indotto. Sono gli effetti immediati del clima che si respira nell'area industriale della Val di Sangro per l'assenza di molti operai che oggi non sono andati al lavoro nelle rispettive aziende, con calo di presenze anche nella stessa Sevel, e non vi andranno nei prossimi giorni per paura del contagio da Coronavirus e dall'esigenza di avere certezza sui sistemi di sicurezza per la salute. Con la scarsita' dei pezzi necessari ad assemblare il Ducato la direzione Sevel ha quindi annunciato a sindacati e lavoratori la decisione di sospendere di nuovo la produzione, che era ripartita questa mattina dopo 5 giorni di interruzione, da giovedi' 12 a lunedi' 16 marzo, per adeguare l'organizzazione del lavoro al decreto governativo.

 

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Coronavirus: Quagliariello (Idea-Cambiamo), problemi per imprese e Comuni

“In attesa di poter esaminare compiutamente il testo ufficiale del decreto, le anticipazioni circolate, seppur confuse, consentono già di esprimere alcune preoccupazioni”. Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, di ‘Idea-Cambiamo’. “La prima, largamente manifestata e condivisa dal mondo produttivo – prosegue -, riguarda un problema di impostazione: questa emergenza potrebbe travolgere interi settori e a catena la stessa struttura portante dell’economia nazionale fatta di imprese e partite Iva, e un provvedimento totalmente sbilanciato rischia di sostenere oggi categorie meno esposte e porre le basi domani per una crisi generale. Vi è poi un problema al quale bisogna porre mente per tempo, ed è quello della difficoltà dei comuni, soprattutto i più piccoli, a redigere i propri bilanci a fronte dell’azzeramento di alcune voci legate ad esempio alla fruizione di siti turistici o di attività oggi interdette. In una situazione del genere, è evidente che l’allentamento dei vincoli diventa non un espediente per avallare comportamenti non virtuosi, ma una necessità per consentire alle amministrazioni comunali, in prima linea nei confronti dei cittadini, di erogare i servizi essenziali dei quali non possono non farsi carico. Esamineremo con la dovuta attenzione il testo – conclude Quagliariello - e faremo tutta la nostra parte per correggerne le storture e integrarne le lacune”.

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Covid. A Montesilvano salgono a 11 le persone ricoverate. 

CASI POSITIVI. Salgono a 11 i casi di ricovero per Coronavirus, al sindaco De Martinis fonti non ufficiali hanno comunicato che nella giornata di oggi si sono registrati altri 6 casi di montesilvanesi positivi.

 

SOPRALLUOGHI. Nella giornata di oggi il sindaco Ottavio De Martinis e il comandante della polizia locale Nicolino Casale, hanno effettuato due sopralluoghi, in mattinata e nel pomeriggio, su strada parco, lungomare, Villa Carmine, Montesilvano Colle e in vari supermercati della città per verificare l’assenza di assembramenti e il rispetto del dispositivo ministeriale. Il sindaco ha ribadito di uscire solo in caso di reale necessità, incoraggiando i cittadini in questo momento difficile e ripetendo che questa è una settimana decisiva per scongiurare la crescita dei contagi. Inoltre ha raccomandato di fare rifornimento di generi alimentari, evitando così di uscire quotidianamente per la spesa. “Sulla strada parco e sul lungomare abbiamo visto pochissima gente – ha detto il primo cittadino -, abbiamo consigliato loro di stare a casa, nonostante il decreto dica che è possibile fare sport. A chi era in giro abbiamo chiesto di limitare le uscite solo a motivi indispensabili. In particolare alle persone anziane abbiamo indicato di evitare l’uso della bicicletta per la loro incolumità, restando il più possibile a casa. Ho chiesto ad alcuni ragazzi extracomunitari di evitare l’assembramento, consigliando loro di tornare a casa. Agli ingressi dei supermercati abbiamo riscontrato file composte e rispettose delle distanze consentite. Anche a Villa Carmine la situazione era sottocontrollo e infine a Montesilvano Colle, in piazza Galli e piazza Calabresi, non abbiamo registrato la presenza di persone”.

 

IL MESSAGGIO DEL SINDACO ALLA CITTA’. Già nel corso della mattinata, il sindaco De Martinis, dopo alcune segnalazioni, aveva annunciato maggiori controlli di polizia locale e carabinieri.

“Cari amici e concittadini – ha detto De Martinis -, leggo tanti commenti sui social volti a segnalare comportamenti privi di senso di responsabilità e altamente inopportuni in considerazione del momento che stiamo vivendo. Sono appena rientrato in Comune, dopo aver percorso in macchina una buona fetta del nostro territorio e fortunatamente ho riscontrato, almeno in questa occasione, una situazione riconducibile a un grado di prudenza che il momento richiede. Oggi più che mai è fondamentale per il bene e per la salute di tutti restare a casa e uscire solo per motivi effettivamente indispensabili. A tal proposito ho sollecitato una maggiore incisività da parte di polizia locale e carabinieri, che nella giornata di oggi provvederanno a denunciare quanti contravvengono alle prescrizioni. Al tempo stesso personalmente scenderò in strada per verificare comportamenti inadeguati e per invitare tutti a usare il buon senso. Il governo non ha vietato alcuni comportamenti, quali ad esempio la pratica dello sport, ma non ha vietato al tempo stesso di usare il cervello. Correttezza e maturità sono in questo momento più che mai necessari in considerazione del fatto che in tanti identificano questa settimana come quella durante la quale si dovrebbe raggiungere il picco massimo di contagi. Nel ringraziare la stragrande maggioranza dei montesilvanesi per il senso di responsabilità dimostrata, invito caldamente il resto dei cittadini ad essere coscienziosi per il bene della nostra comunità e della nostra nazione. Il momento è difficile, ma tutti insieme possiamo farcela”.

 

COC. Nella giornata odierna il vice sindaco e assessore alla Protezione civile Paolo Cilli rifesrisce che hanno contattato il Centro operativo comunale oltre 50 cittadini per rifornimento alimentare, farmaci e informazioni. I volontari di protezione civile e croce rossa hanno predisposto un servizio anche per alcuni malati oncologici, costretti a ricorrere alle chemioterapie in ospedale e impossibilitati di recarsi con i propri mezzi. Inoltre alcuni parenti di persone positive al Coronavirus hanno chiesto di poter mandare i ricambi ai loro cari ricoverati in ospedale. I volontari hanno effettuato prontamente le consegne nei reparti del Santo Spirito.

 

POLIZIA LOCALE. Nella giornata di oggi le pattuglie dei vigili hanno effettuato circa 50 controlli agli ingressi della città. Nel pomeriggio invece hanno svolto un’operazione congiunta con il personale dei carabinieri. Nelle verifiche effettuate non si sono registrare irregolarità.

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Abusi sessuali su tre bambine, anziano ai domiciliari a Vasto

Per ripetuti atti di violenza sessuale nei confronti di tre bambini, con un'eta' inferiore a 10 anni, gli agenti del commissariato di Vasto hanno posto agli arresti domiciliari un anziano del luogo. Indagini che hanno preso avvio a seguito della segnalazione di un'insegnante che aveva raccolto le confidenze di due delle tre bambine. L'uomo, in piu' occasioni, avrebbe condotto le minori in luoghi appartati o nella sua abitazione dove le avrebbe anche costrette a vedere filmati pornografici. "La successiva perquisizione domiciliare nella casa dell'anziano - spiega il vice questore aggiunto Fabio Capaldo, dirigente del commissariato di Vasto - ha permesso degli evidenti riscontri oggettivi. L'autore delle violenze ha ammesso le sue responsabilita' con sconcertante leggerezza, minimizzandone l'impatto devastante che avrebbero avuto sulle piccoline ed ha offerto ai genitori dapprima cinquemila, poi diecimila euro, allo scopo d'indurli ad imporre alle figlie la ritrattazione e convincere gli investigatori dell'inattendibilita' delle minori. Per tali condotte l'uomo e' indagato anche per intralcio alla giustizia"

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Pescara, slittano le scadenze per pagamento di Tari e Cosap

Il sindaco di Pescara Carlo Masci, di concerto con l'assessore alle Finanze Eugenio Seccia, il presidente del consiglio comunale Marcello Antonelli, il presidente della Commissione Bilancio Salvatore Di Pino e i capigruppo di maggioranza ha disposto il differimento dei pagamenti di Tari (Tassa sui rifiuti) e Cosap (Canone per l'occupazione di spazi e aree pubbliche) per fornire un sostegno ai contribuenti. L'ordinanza firmata dal primo cittadino, collegata alla grave emergenza Coronavirus, determina infatti lo slittamento della scadenza della prima rata della Tari per l'anno 2020 al 31 maggio prossimo; stessa scadenza per quanto riguarda la rata della Cosap. "E'un atto dovuto - ha detto il sindaco Carlo Masci - tenuto conto dello stop del sistema economico cittadino determinato dall'emergenza Coronavirus che di fatto determina il blocco della capacità finanziaria di molte attività, compreso quelle dei professionisti e dei lavoratori dipendenti. Credo che questo possa rappresentare un aiuto significativo - per quanto certamente non sufficiente da solo - per i cittadini e per tutti gli operatori economici alle prese con la paralisi forzata delle loro aziende. Invito tutti a credere e a rispettare le misure che abbiamo adottato per arginare la diffusione del contagio, tutti devono darci una mano nell'interesse della nostra comunità. Solo così questa epidemia sarà presto un brutto ricordo. Una cosa è certa: tutti i cittadini, siano professionisti, imprese o lavoratori dipendenti, non saranno lasciati soli dall'amministrazione comunale". 

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Pescara, la marineria pronta a ripartire dopo due settimane di stop

La marineria pescarese dopo due settimane di stop dovuto al crollo delle vendite, acuito dalla chiusura di ristoranti, mercati e locali pubblici, e' pronta a tornare in mare, almeno per far ripartire il settore, anche in attesa dell'approfondimento del Decreto che riguarda Agricoltura e Pesca. "E' un momento durissimo per tutti a livello umano, ma per quanto ci riguarda, il settore della pesca sta attraversando un periodo particolare perche' siamo fermi da giorni e vorremmo provare ad uscire in mare almeno uno, due giorni a settimana, per poter far ripartire la filiera che riguarda almeno le pescherie con prodotto locale. Una decisione, ovviamente, da condividere con tutti i soggetti e gli attori interessati". Cosi' Francesco Scordella, presidente dell'Associazione Armatori Pescara, che aggiunge: "Per questo pero' chiediamo, alla Regione e alle Asl, di poter avere, pagandole, mascherine, guanti e tutto il necessario per poter lavorare in sicurezza, considerato che sulle nostre barche non e' sempre possibile mantenere la distanza interpersonale prevista dalle nuove norme. Vorremmo ripartire per fare la nostra parte e garantire l'approvvigionamento di pesce ai cittadini abruzzesi." 

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Sequestro in un autodemolitore abusivo nella Riserva Borsacchio

I finanzieri di Roseto degli Abruzzi hanno sequestrato un'area di 6.700 metri quadrati, all'interno della riserva naturale del Borsacchio, destinata ad autodemolizione in forma abusiva. L'intera area, con annesso fabbricato, e' stata sottoposta a sequestro ed il responsabile e' stato denunciato per il reato di abbandono incontrollato di rifiuti ed attivita' di rifiuti non autorizzata. L'operazione e' scattata a seguito di una segnalazione del Reparto Aereonavale della Guardia di Finanza di Pescara che ha individuato l'area citata, grazie al controllo economico del territorio effettuato dall'alto con l'elicottero AW139.

Oltre all'esercizio abusivo di autodemolizione, sono stati scoperti ed esposti direttamente all'azione degli agenti atmosferici, rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi quali scarti di olio minerale per motori, imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose, materiali filtranti, veicoli fuori uso, metalli non ferrosi, veicoli e pneumatici fuori uso. I rifiuti cosi' accumulati, in special modo gli oli esausti e le altre sostanze pericolose potrebbero penetrare nel terreno e inquinare l'eventuale falda acquifera. 

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Legge di Stabilità: impegno massimo del Consiglio Regionale per evitare il contenzioso istituzionale

 Il Consiglio regionale dell’Abruzzo difende la legittimità delle norme contestate dal Governo contenute nella legge regionale di stabilità 2020 e rilancia con una serie interventi. Il Consiglio, in particolare, nonostante il momento di grave difficoltà nazionale, si sta attivando per apportare nuove modifiche alle parti contestate della norma, in un’ottica di collaborazione e nel tentativo di evitare il contenzioso istituzionale. In particolare sul tema del “recupero dei sottotetti”, che in questo momento appare centrale nella contestazione ricevuta, il Servizio Legislativo del Consiglio regionale ha elaborato una serie di controdeduzioni che certificano la bontà dell’intento normativo contro il parere negativo espresso dal Governo.

Diverse sentenze della Corte Costituzionale, infatti, hanno già “assolto” altre Regioni da imputazioni similari facendo emergere dei principi a cui anche l’Abruzzo si richiama. La materia trattata è oggetto di potestà legislativa concorrente e le azioni proposte si limitano a incentivare il recupero dei vani inutilizzati nel rispetto della normativa urbanistica ed edilizia, senza incidere in alcun modo sulla pianificazione territoriale o sulla localizzazione degli interventi affidati ai piani urbanistici comunali. Il Consiglio regionale dell’Abruzzo, alla luce della giurisprudenza costituzionale, non intravede i vizi di legittimità costituzionale paventati dal Governo, considerando che le modifiche apportate alla legge regionale sull’edilizia si limitano a prescrizioni di carattere tecnico-edilizio senza intaccare disposizioni paesaggistiche ed ambientali dei comuni. Ulteriori impugnative sulla norma in tema di “edilizia pubblica” riguardano i reati per i quali è consentita l’esclusione dai benefici abitatiti ed economici dei soggetti condannati con sentenza passata in giudicato. Anche in questo caso il Consiglio regionale evidenzia la difformità nel giudizio del Governo, indicando medesime normative vigenti nelle Regioni Lombardia, Puglia, Marche e Piemonte che però non hanno subito impugnative di illegittimità costituzionale. Infine, sulle “Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto al fenomeno del bullismo e cyberbullismo”, vengono recepite le indicazioni suggerite dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che ha proposto di allargare i benefici della norma a tutti “gli enti del terzo settore” e non solo alle “associazioni di promozione sociale” così come originariamente formulato. Su tutte le obiezioni fatte dal Governo il Consiglio regionale ha elaborato atti di impegno a firma del presidente Lorenzo Sospiri alo scopo di adeguare la normativa regionale alle osservazioni governative. 

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Coronavirus, appello degli infermieri: mancano i dispositivi di protezione individuale

“Da giorni noi infermieri siamo impegnati in prima linea nel contenimento dei contagi da coronavirus e nel prestare cura e assistenza a coloro che hanno contratto la malattia o che sono in condizioni vitali critiche. Lo facciamo con competenza, abnegazione e senso del dovere, rinunciando ai riposi e alle ferie, sostenendo turni pesanti e arrivando alla fine dell’orario di lavoro con il viso scavato dai segni delle mascherine portate per molte ore, con il corpo sudato sotto i camici e le tute e con le mani tumefatte per i guanti che dobbiamo indossare per tutto il tempo. È un impegno silenzioso e continuo il nostro, dettato dalla volontà di garantire la migliore assistenza possibile. Un impegno che però rischia di essere vanificato per la carenza dei dispositivi di protezione individuale (DPI)”. L'appello accorato alle istituzioni abruzzesi si leva da Irene Rosini, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara.

Coordinatrice infermieristica del reparto di Terapia intensiva e Rianimazione dell’ospedale civile di Pescara, Rosini evidenzia con forza la necessità di aumentare i livelli di protezione degli operatori attraverso l’utilizzo di mascherine, occhiali e di tutti i dispositivi di protezione individuale. “Ho visto – aggiunge la presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara – tanti colleghi che operano in Rianimazione stremati, sudati, assetati e con il volto scavato dopo ore e ore di lavoro svolto in turni di servizio pesanti e in cui non è possibile fare nemmeno una piccola pausa perché, a causa della centellinata disposizione di DPI, non è possibile sostituirli nemmeno una volta. In questa difficile e complessa situazione il nostro grazie, a nome di tutto l’Ordine che rappresento, va a tutti gli infermieri che lavorano quotidianamente in trincea, che non si sono mai tirati indietro di fronte alla paura di contrarre la malattia, che continuano a impegnarsi in modo encomiabile, che si mostrano disponibili a rientrare dai riposi o a effettuare turni più lunghi riorganizzando la loro vita e quella delle loro famiglie”. “È un dovere etico, dell’intera collettività e delle istituzioni – conclude Irene Rosini – garantire supporto, sostegno e tutto ciò che serve per la loro incolumità agli infermieri e a tutti coloro che stanno facendo una corsa contro il tempo per sconfiggere il virus e limitare i contagi, affinché non mettano a rischio la loro salute per continuare a curare i cittadini. Oggi gli infermieri stanno dimostrando sul campo ciò che da sempre hanno rivendicato ma che non hanno mai ottenuto: il riconoscimento delle loro competenze e delle loro capacità di management, il valore di team e di equipe, a cui dovrà seguire un domani la valorizzazione della professione sotto tutti gli aspetti sanitari, sociali ed economici”.

L’Ordine delle professioni infermieristiche di Pescara rivolge anche un appello a tutti i cittadini: “Restate a casa, perché solo con l’isolamento riusciremo a contenere i contagi. Aiutateci ad aiutarvi”.

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Coronavirus, Mariani: situazione Valfino insostenibile. Marsilio decida di tutelare la salute dei cittadini

“La situazione in Valfino e nell’alto pescarese, sia in termini di salute pubblica che di tensione sociale, non è più sostenibile: Marsilio “decida di decidere” e istituisca la zona rossa come fatto in Campania e in Emilia Romagna per altre zone con alta concentrazione di casi” è questo il grido di allarme lanciato dal Consigliere Regionale Sandro Mariani dopo giorni di riunioni e rimpalli di responsabilità tra Regione, Asl e Prefettura.

“Esiste una linea di confine invisibile tra la diffusione del COVID-19 e le decisioni volte al suo contrasto: è la terra di mezzo dei Sindaci che sono in trincea in prima linea a combattere questa guerra invisibile. Sabato ho inviato una nota al Presidente della Regione dove gli esprimevo il mio appoggio istituzionale e personale per quanto auspicavo decidesse nel pomeriggio di domenica dopo aver ascoltato i sindaci in videoconferenza” ha continuato Mariani “Purtroppo ad oggi, dopo l’ennesima riunione, il nulla: rimpalli tra aspetti sanitari e legislativi che corrono dal Presidente della Regione, passando per la ASL fino a giungere in Prefettura per poi ricominciare il giro. Nel frattempo, i sindaci vedono la situazione sfuggire dal controllo e non hanno più risposte da dare ai propri cittadini, impotenti nel garantire la salute pubblica”.

Nei giorni scorsi, fino al pomeriggio di oggi, si sono tenute numerose riunioni in collegamento video tra sindaci, Prefettura, ASL, ANCI, Provincia e Regione. “E’ da giovedì che si paventano interventi e misure di carattere contingente e sanitario, dalla zona rossa ai tamponi diffusi alla popolazione: ad oggi solo parole o poco più” ha rimarcato il Consigliere Mariani lasciando intendere un rimpallo di responsabilità sopra la testa dei sindaci lasciati sul territorio quasi al loro destino.

“Fino ad oggi pubblicamente non ho proferito parola perché credo che nell’emergenza debbano essere in prima linea a comunicare con i cittadini coloro che hanno la responsabilità di decidere e tutti gli altri debbano garantire sostegno corale: oggi sento il dovere di uscire da questo schema e lanciare un monito al Presidente della Regione. Chiudi in zona rossa l’area Fino – Vestina prima che sia troppo tardi per le province di Teramo e Pescara” ha chiosato il Consigliere Regionale Sandro Mariani, ribadendo il suo appoggio personale e istituzionale a tutti i sindaci.

 

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